GLI EFFETTI SU BOLOGNA DELLA LEGGE FINANZIARIA 2007 - Bologna, 6 novembre 2006

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GLI EFFETTI SU BOLOGNA
        DELLA
LEGGE FINANZIARIA 2007

     Bologna, 6 novembre 2006
INDICE

COMUNI                                                           pag.   4

Conseguenze degli emendamenti approvati in Commissione
Bilancio della Camera e ulteriori proposte di modifica           pag.   5
Comuni della Provincia di Bologna per numero di abitanti
(inferiore o superiore a 5.000)                                  pag.   6
Comunicato dell’ANCI nazionale sugli emendamenti
approvati in Commissione Bilancio della Camera (2.11.2006)       pag.   8
OdG della Conferenza Metropolitana dei Sindaci di Bologna
(16.10.2006)                                                     pag.   9

MONTAGNA                                                         pag.   11

Proroga delle agevolazioni per il gasolio da riscaldamento,
Fondo nazionale per la montagna e ulteriori proposte di
modifica                                                         pag.   12

PROVINCIA                                                        pag.   13

Conseguenze degli emendamenti approvati in Commissione
Bilancio della Camera e ulteriori proposte di modifica           pag.   14

REGIONE                                                          pag.   15

Conseguenze degli emendamenti approvati in Commissione
Bilancio della Camera e ulteriori proposte di modifica           pag.   16

IRPEF                                                            pag.   17

Distribuzione del numero dei contribuenti IRPEF su scala
nazionale per classi di reddito complessivo nell’anno di
imposta 2003                                                     pag.   18
Distribuzione del numero dei contribuenti IRPEF della
provincia di Bologna per classi di reddito complessivo
nell’anno di imposta 2003                                        pag.   19
Distribuzione del numero di contribuenti IRPEF del comune di
Bologna per classi di reddito complessivo nell’anno di imposta
2003                                                             pag.   20
Effetti dell’emendamento presentato dal Governo sulle
aliquote IRPEF                                                   pag.   21
Simulazioni della variazione del carico di imposta per il 2007
rispetto al 2006 (reddito da lavoro dipendente ai fini IRPEF)    pag.   22
Simulazioni della variazione del carico di imposta per il 2007
rispetto al 2006 (reddito da libera professione ai fini IRPEF)   pag.   23
Simulazioni della variazione di carico di imposta per il 2007
rispetto al 2006 (reddito da lavoro autonomo non professionale
ai fini IRPEF)                                                   pag.   24

                                                                             2
Simulazioni della variazione del carico d’imposta per il 2007
rispetto al 2006 (reddito da pensione ai fini IRPEF)              pag.   25

LAVORO E INTERVENTI PER LE ATTIVITA’
                                                                  pag.   26
PRODUTTIVE
Imprese e istituzioni per classi di addetti nel comune e nella
provincia di Bologna al censimento 2001                           pag.   27
Simulazione degli effetti della riduzione del cuneo fiscale su
un’impresa di 40 dipendenti del settore metalmeccanico            pag.   28
Simulazione degli effetti della riduzione del cuneo fiscale su
un’impresa di 70 dipendenti di associazione                       pag.   29
Interventi per lo sviluppo economico e l’innovazione              pag.   30
Proposte per l’artigianato e le PMI                               pag.   31
Interventi per il settore agricolo e agroalimentare               pag.   35

INFRASTRUTTURE DELLA MOBILITA’                                    pag.   36

Interventi previsti nell’area bolognese in base alla Legge
Finanziaria e agli esiti dell’incontro del 3.10 tra il Ministro
delle Infrastrutture Antonio Di Pietro e i rappresentanti della
Regione e degli enti locali                                       pag.   37

AMBIENTE                                                          pag.   38

Ambiente                                                          pag.   39
Graduazione delle tasse di circolazione degli autoveicoli anche
in base al loro impatto inquinante                                pag.   40

AREE MILITARI DISMESSE                                            pag.   41

Aree militari dismesse                                            pag.   42

SCUOLA, UNIVERSITA’ E CULTURA                                     pag.   43

Scuola                                                            pag.   44
Università                                                        pag.   45
Cultura                                                           pag.   46

SANITA’ E POLITICHE SOCIALI                                       pag.   47

Il nuovo Patto per la Salute                                      pag.   48
Politiche sociali e misure a sostegno delle famiglie              pag.   52

SPORT                                                             pag.   54

Sport                                                             pag.   55

                                                                              3
COMUNI

         4
CONSEGUENZE DEGLI EMENDAMENTI APPROVATI IN COMMISSIONE BILANCIO
         DELLA CAMERA E ULTERIORI PROPOSTE DI MODIFICA

                                                Importo della                                             pro capite
                           importo originario                       differenza       pro capite                       differenza
Comune                                          manovra                                                   dopo
                           della manovra                            percentuale      originario                       pro capite
                                                dopo emendamento                                          emendamento

Imola                            1.743.773,83        1.487.336,50          -14,71%                26,28           22,42             3,86
Vergato                            572.951,87         412.681,98           -27,97%                 77,1           55,53            21,57
Budrio                             403.300,91         343.991,95           -14,71%                 24,8           21,16             3,64
Marzabotto                         154.339,42         131.642,44           -14,71%                23,65           20,17             3,48
S. Giovanni in Persiceto         1.223.861,75         943.272,57           -22,93%                48,52            37,4            11,12
Bologna                         16.439.789,90       14.022.173,73          -14,71%                43,99           37,52             6,47
Monterenzio                        605.935,00         424.659,00           -29,92%            109,53              76,76            32,77

Emendamenti approvati all’A.C. 1746-bis (Legge Finanziaria 2007)
in Commissione Bilancio della Camera:

     •    riduzione dell’entità della manovra a carico dei comuni da 2,878 miliardi a 2,002 miliardi;
     •    taglio ai trasferimenti di cui al DL n. 262 di 610 milioni;
     •    abrogazione del limite all’indebitamento del 2,6% con un nuovo limite della spesa per interessi
          al 15% delle entrate correnti per tutti i comuni;
     •    possibilità di utilizzare per spese correnti il 30% delle entrate da oneri di urbanizzazione;
     •    incremento di 250 milioni delle risorse per i comuni fino a 5.000 abitanti;
     •    esclusione delle entrate da dismissioni mobiliari (Hera) dal Patto di stabilità interno;
     •    riformulazione degli artt. 76-80 ordinamentali e abrogazione della norma sulle aspettative.

Ulteriori proposte di modifica:

     •    attuazione integrale dell’Accordo del 10.10.2006 con l’ANCI sulla entità della manovra;
     •    applicazione del solo obiettivo di cassa per il Patto di stabilità interno;
     •    anticipazione al 2007 della compartecipazione dinamica all’IRPEF;
     •    applicazione ai comuni che non rispettano il Patto di stabilità interno per il 2006 delle sanzioni
          previste per il 2007;
     •    conferma con norma legislativa della disposizione del Ministero dell’Economia secondo la quale
          le spese per le Istituzioni non sono da considerarsi soggette al Patto di stabilità interno.

                                                                                                                             5
PROVINCIA DI BOLOGNA

         COMUNI CON POPOLAZIONE INFERIORE
                  A 5.000 ABITANTI

Bentivoglio
Borgo Tossignano
Camugnano
Casalfiumanese
Castel d’Aiano
Castel del Rio
Castel di Casio
Castel Guelfo
Castello di Serravalle
Fontanelice
Gaggio Montano
Granaglione
Grizzana Morandi
Lizzano in Belvedere
Loiano
Monghidoro
Monteveglio
Mordano
Porretta Terme
San Giorgio di Piano
Savigno
San Benedetto Val di Sambro

TOTALE 22

                                            6
PROVINCIA DI BOLOGNA

       COMUNI CON POPOLAZIONE SUPERIORE
                A 5.000 ABITANTI

Anzola dell’Emilia              Pianoro
Argelato                        Pieve di Cento
Baricella                       Sant’Agata Bolognese
Bazzano                         San Giovanni in Persiceto
Bologna                         Sala Bolognese
Budrio                          San Lazzaro di Savena
Calderara di Reno               Sasso Marconi
Casalecchio di Reno             San Pietro in Casale
Castello d’Argile               Vergato
Castel Maggiore                 Zola Predosa
Castel San Pietro Terme
Castenaso                       TOTALE 38
Castiglione dei Pepoli
Crespellano
Crevalcore
Dozza Imolese
Galliera
Granarolo dell’Emilia
Imola
Malalbergo
Marzabotto
Medicina
Minerbio
Molinella
Monte San Pietro
Monterenzio
Monzuno
Ozzano dell’Emilia

                                                            7
COMUNICATO DELL’ANCI NAZIONALE SUGLI EMENDAMENTI
     APPROVATI IN COMMISSIONE BILANCIO DELLA CAMERA
                        (2.11.2006)

FINANZIARIA: ANCI, EMENDAMENTI GOVERNO NON RISPONDONO AD
ASPETTATIVE DEI COMUNI ALLA LUCE DELL’INCONTRO DEL 10 OTTOBRE
SCORSO
Diminuisce la manovra nominale ma resta inalterato lo sforzo complessivo

La manovra nominale a carico dei comuni passa da 2,878 miliardi di euro a 2,002 miliardi di
euro. Di conseguenza vengono modificati i coefficienti per il calcolo del contributo dei singoli
comuni. La manovra nominale subisce quindi una riduzione di 876 mln di euro. “Questo è in
estrema sintesi il contenuto dell’emendamento proposto dal Governo per il patto di stabilità dei
comuni, che non va incontro alle richieste delle amministrazioni comunali”.
Questo obiettivo viene raggiunto attraverso una modifica della base di calcolo che prevede
l’inserimento nel saldo finanziario dei trasferimenti erariali.
Mentre quindi il valore assoluto della manovra nominale diminuisce, non altrettanto accade per
lo sforzo che l’ente deve sostenere, in quanto il taglio ai trasferimenti di cui al “decreto Visco”
n.262/2006 in corso di conversione al Senato (che ammonta a 610 mln di €) opera come una
minore entrata. In altre parole il vantaggio derivante dalla diminuzione dell’obiettivo è
neutralizzato (in quantità diversa a seconda della situazione del singolo Comune) dal taglio dei
trasferimenti erariali.
L’emendamento governativo contiene un’ulteriore novità: l’ammontare della manovra nominale
a carico dei comuni è diminuito anche dei 266 mln di euro dovuti dall’esclusione dalla manovra
nominale delle spese relative a finanziamenti UE e alla legge obiettivo. Queste somme non
essendo poste a carico del bilancio dello Stato o non neutralizzate vengono poste a carico dei
singoli comuni.
L’emendamento del governo chiarisce che dal punto di vista delle entrate i comuni possono
contare su entrate aggiuntive per 1 miliardo e 110 mln di euro, così ripartiti: a) 500 mln di €
dall’anticipazione del 30% dell’importo del gettito dell’addizionale Irpef, (che opera solo per i
comuni che hanno deliberato o intendano deliberare l’addizionale IRPEF; b) 610 mln di euro per
la revisione della base imponibile ICI di cui al “decreto Visco” sopra citato.
L’emendamento infine contiene una norma che abroga il limite del 2,6% sullo stock di debito
pubblico con il ritorno al criterio del rapporto percentuale fra debito ed entrate correnti con un
innalzamento della percentuale dal 12 al 15 per cento. Secondo l’emendamento del Governo il
limite del 2,6% restava per i piccoli comuni, ma un emendamento in commissione Bilancio lo ha
abrogato.
“Per questi motivi e per vedere attuata in modo compiuto l’intesa conclusa con il governo il 10
ottobre l’ANCI si propone di avere incontri di approfondimento con i gruppi parlamentari e con
il relatore”.

                                                                                                 8
LA CONFERENZA METROPOLITANA DI BOLOGNA

                            Ordine del giorno del 16/10/2006

Premesso che il Consiglio dei Ministri, ha approvato in data 29 settembre 2006 il disegno di
Legge Finanziaria per l’anno 2007;

che, dopo l’approvazione, si è avviato un percorso di confronto che accompagna l’approvazione
della legge da parte del Parlamento italiano, percorso utile per migliorare il disegno di legge e
renderlo coerente in tutte le sue parti con gli obiettivi che ne stanno alla base;

Preso in esame il contenuto del disegno di legge;

Ritiene di condividere pienamente i principi cardine di questa manovra e cioè risanamento,
sviluppo ed equità, che mirano al rientro del deficit nell’ambito previsto dai parametri europei;

E’ consapevole che il Paese versa in una situazione di difficoltà così come denunciata dal
Governo, e che necessariamente ha bisogno di una concertazione fra i vari livelli dello Stato
sapendo che le autonomie locali possono giocare una partita decisiva nel rapporto tra risparmi di
spesa e qualità dei servizi offerti ai cittadini ed alle comunità territoriali;
che in tale contesto risulta importante il ruolo assunto in questi anni dagli Enti Locali, i quali,
nell’ambito di politiche di rigore che hanno imposto un enorme sforzo di contenimento della
spesa, hanno sostanzialmente mantenuto invariate imposte e tariffe per i servizi resi alle
comunità;
che è necessario inoltre valorizzare la funzione degli Enti Locali per lo sviluppo del Paese, in
quanto il 70% degli investimenti pubblici sono a loro carico e, se tale capacità di investimento
venisse ulteriormente compressa, il livello di interventi e di servizi raggiunto, determinante
anche per la coesione sociale di una comunità, non potrebbe essere mantenuto.

Ritiene altresì che la prima stesura del disegno di legge Finanziaria presentato non sia
proporzionata nei confronti degli Enti Locali, chiamati a sostenere fortemente la voce
risanamento, a causa dei “tagli” previsti a carico del sistema delle autonomie locali e
l’introduzione particolarmente gravosa di un tetto del 2.6% per il ricorso all’indebitamento.

Valuta comunque positivamente l’impegno assunto dal Governo, nell’ambito dell’incontro con
le associazioni degli Enti Locali del 10/10/2006, di eliminare il comma 11 dell’art. 74 riferito in
particolare al tetto per l’indebitamento per gli anni 2007-2009 e la riduzione del contributo a
carico degli Enti Locali alla riduzione del disavanzo dello Stato;

                                                                                                 9
Apprezzando, quindi, l’impegno assunto dal Governo nel citato incontro, gli Enti Locali del
territorio bolognese chiedono tuttavia di:
   a) rendere ulteriormente perequato lo sforzo di ridurre il deficit pubblico a carico degli Enti
      Locali nell’ambito dell’obbiettivo di risanamento;
   b) riferire solo alla cassa e non anche alla competenza (come a tutt’oggi è previsto) il
      calcolo per la quantificazione del contributo richiesto agli Enti Locali come modalità di
      attuazione del patto e prevedere di ridurre le sanzioni previste per gli Enti Locali che non
      riescono a rimanere nei tetti previsti dal patto di stabilità nel 2006;
   c) realizzare contestualmente azioni strutturali:

           • anticipando al 2007 la compartecipazione dinamica al gettito Irpef, anche al fine
           di ancorare le risorse alla crescita della ricchezza prodotta e rendere stabili le entrate
           degli Enti Locali, per non trasformare in automatismo l’incremento delle addizionali
           Irpef, dei tributi e delle tariffe comunali, gravando particolarmente su coloro che
           usufruiscono dei servizi, in tal modo riducendo quei benefici che la Legge Finanziaria
           si propone di promuovere;
           • modificando l’art. 14 relativo al decentramento del Catasto ai Comuni che
           prevede tale possibilità soltanto a favore dei Comuni capoluogo, al fine di rendere
           applicabile il decentramento in questione anche a favore dell’esercizio di tale
           funzione in forma associata ai Comuni non capoluogo che vorranno esercitare tale
           funzione (come ad esempio il “Polo Catastale” di San Giovanni in Persiceto);
   d) avviare in concreto la piena attuazione dell’art. 119 della Costituzione (federalismo
       fiscale).

                                                                                                  10
MONTAGNA

           11
PROROGA DELLE AGEVOLAZIONI PER IL GASOLIO DA
      RISCALDAMENTO, FONDO NAZIONALE PER LA MONTAGNA
              E ULTERIORI PROPOSTE DI MODIFICA

A.C. 1746-bis (Legge Finanziaria 2007), art. 30 comma 5:
“A decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge e fino al 31 dicembre 2007, si
applicano:
c) le disposizioni in materia di accisa concernenti le agevolazioni sul gasolio e sul GPL impiegati
nelle zone montane e in altri specifici territori nazionali, di cui all’articolo 5 del decreto-legge 1°
ottobre 2001, n. 356, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 novembre 2001, n. 418;
f) le disposizioni in materia di accisa concernenti le agevolazioni sul gasolio e sul GPL impiegati
nelle frazioni parzialmente non metanizzate di comuni ricadenti nella zona climatica E, di cui
all’articolo 13, comma 2, della legge 28 dicembre 2001, n. 448”.

A.C. 1746-bis (Legge Finanziaria 2007), art. 201 comma 1, Fondo nazionale per la montagna:
25 milioni
(nel 2006 era di 20 milioni)

Ulteriori proposte di modifica:
•   incremento del Fondo nazionale per la montagna a 61 milioni.

                                                                                                    12
PROVINCIA

            13
CONSEGUENZE DEGLI EMENDAMENTI APPROVATI IN COMMISSIONE BILANCIO
         DELLA CAMERA E ULTERIORI PROPOSTE DI MODIFICA

                                                                                                     pro capite
                         importo originario    importo manovra      differenza      pro capite                   differenza
Provincia                                                                                            dopo
                         manovra               dopo emendamento     percentuale     originario                   pro capite
                                                                                                     emendamento

Bologna                       12.432.000,00         12.201.000,00          -1,85%            13,15           12,91        0,24

Emendamenti approvati all’A.C. 1746-bis (Legge Finanziaria 2007)
in Commissione Bilancio della Camera:

    •       riduzione dell’entità della manovra a carico delle province di 15 milioni rispetto ai 100 previsti;
    •       spese relative a cofinanziamenti UE e Legge obiettivo a carico delle province;
    •       abrogazione del limite all’indebitamento del 2,6% con un nuovo limite della spesa per interessi
            al 15% delle entrate correnti;
    •       riformulazione degli artt. 76-80 ordinamentali e abrogazione della norma sulle aspettative.

Ulteriori proposte di modifica:

    •       attuazione integrale dell’Accordo del 10.10.2006 con l’UPI sulla entità della manovra;
    •       applicazione del solo obiettivo di cassa per il Patto di stabilità interno;
    •       introduzione della compartecipazione dinamica all’IRPEF;
    •       esclusione dal Patto di stabilità interno delle somme che oltre 30 province, compresa quella di
            Bologna, annualmente restituiscono allo Stato;
    •       proroga del termine per la restituzione delle somme allo Stato da 10 a 15 anni;
    •       esclusione dal Patto di stabilità interno delle spese per l’espletamento delle funzioni delegate
            dalle Regioni.

                                                                                                                     14
REGIONE

          15
CONSEGUENZE DEGLI EMENDAMENTI APPROVATI IN
              COMMISSIONE BILANCIO DELLA CAMERA
               E ULTERIORI PROPOSTE DI MODIFICA

Emendamenti approvati all’A.C. 1746-bis (Legge Finanziaria 2007)
in Commissione Bilancio della Camera:

      •    eliminazione del criterio di calcolo ibrido per il Patto di stabilità interno;
      •    incremento del limite di indebitamento dal 20 al 25% delle entrate;
      •    attribuzione alle Regioni a statuto ordinario di una quota dell’accisa sul
           gasolio per autotrazione;
      •    intesa con le Regioni ai sensi dell’art. 8 comma 6 della Legge 131/2003 per
           i Fondi a diretta contribuzione dello Stato;
      •    misure regionali di sostegno ai settori produttivi e all’innovazione
           tecnologica.

Ulteriori proposte di modifica:

      •    esclusione dal patto di stabilità della spesa per interessi e per
           cofinanziamenti UE;
      •    estensione del Fondo di garanzia alle 8 lire accisa;
      •    modifica legislativa per evitare la decurtazione dell’IVA trasporti e rimborso
           anni 2004,2005 e 2006;
      •    compensazione accisa benzina – tassa auto.

                                                                                            16
IRPEF

        17
Distribuzione del numero dei contribuenti IRPEF su scala nazionale
              per classi di reddito complessivo nell’anno di imposta 2003

         Classi di reddito complessivo                          Distribuzione del numero dei
         (in euro)                                              contribuenti in %
         fino a 3.000                                                                                  12,83
         da 3.001 a 6.000                                                                              12,33
         da 6.001 a 12.500                                                                             23,25
         da 12.501 a 20.000                                                                            26,10
         da 20.001 a 35.000                                                                            18,85
         da 35.001 a 50.000                                                                             3,42
         da 50.001 a 80.000                                                                             2,08
         da 80.001 a 100.000                                                                            0,47
         da 100.001 a 150.000                                                                           0,41
         oltre 150.001                                                                                  0,26
         Totale                                                                                       100,00

         Fonte: elaborazione su dati Agenzia delle Entrate

           Redditi fino a 40.000 euro 38.546.485 contribuenti pari al 94,99%; redditi oltre i 40.000 2.035.021
contribuenti
           pari al 5,01% (redditi da 30.000 a 40.000 euro 1.547.279 contribuenti pari al 3,8%)

                                                                                                                 18
PROVINCIA DI BOLOGNA

                Totali Persone Fisiche - Anno d'imposta 2003

                                              NUMERO
  CLASSI DI REDDITO IN EURO                                          %    %cumulata
                                       CONTRIBUENTI
minore di zero                                   3.106             0,41        0,41
zero                                             2.577             0,34        0,74
da 0 a 1.000                                    24.178             3,16        3,91
da 1.000 a 1.500                                 8.730             1,14        5,05
da 1.500 a 2.000                                 6.963             0,91        5,96
da 2.000 a 2.500                                 6.491             0,85        6,81
da 2.500 a 3.000                                 6.138             0,80        7,61
da 3.000 a 3.500                                 5.673             0,74        8,36
da 3.500 a 4.000                                 5.467             0,72        9,07
da 4.000 a 5.000                                11.115             1,45       10,53
da 5.000 a 6.000                                42.705             5,59       16,12
da 6.000 a 7.500                                35.251             4,61       20,73
da 7.500 a 10.330                               64.849             8,49       29,22
da 10.330 a 12.500                              59.445             7,78       37,00
da 12.500 a 15.490                              92.134            12,06       49,05
da 15.490 a 20.000                             133.637            17,49       66,54
da 20.000 a 25.000                              96.379            12,61       79,16
da 25.000 a 30.990                              60.271             7,89       87,04
da 30.990 a 35.000                              21.960             2,87       89,92
da 35.000 a 40.000                              17.840             2,33       92,25
da 40.000 a 50.000                              20.281             2,65       94,91
da 50.000 a 60.000                              11.399             1,49       96,40
da 60.000 a 69.720                               7.440             0,97       97,37
da 69.720 a 80.000                               5.392             0,71       98,08
da 80.000 a 90.000                               3.415             0,45       98,52
da 90.000 a 100.000                              2.444             0,32       98,84
da 100.000 a 120.000                             2.968             0,39       99,23
da 120.000 a 150.000                             2.250             0,29       99,53
da 150.000 a 200.000                             1.744             0,23       99,75
oltre 200.000                                    1.876             0,25      100,00
TOTALE                                         764.118           100,00
Fonte: Ministero dell’Economia e delle Finanze

Redditi fino a 40.000 euro 704.909 contribuenti pari al 92,25%;
redditi oltre i 40.000 euro 59.209 contribuenti pari al 7,75%
(redditi da 30.000 a 40.000 euro 39.800 contribuenti pari al 5,2%)

                                                                              19
EFFETTI DELL’EMENDAMENTO PRESENTATO DAL GOVERNO
                    SULLE ALIQUOTE IRPEF

Emendamento presentato dal Governo in Commissione Bilancio della Camera
Restano invariate le aliquote, ma cambiano detrazioni e assegni al nucleo familiare. I vantaggi,
secondo i conteggi del Viceministro Visco, interessano i redditi fino a 40mila euro per i lavoratori
dipendenti (89% dei dipendenti con solo coniuge a carico), fino a 35mila euro per i pensionati
(94%) e fino a 32mila euro per i lavoratori autonomi (85% per cento). In caso di coniuge e più figli
a carico i benefici si estendono per i lavoratori dipendenti ai redditi fino a 45mila euro.
Negli intenti del Governo l’emendamento proposto, come si legge nella relazione di
accompagnamento, è volto a dare piena coerenza alla riforma dell’IRPEF e degli assegni al nucleo
familiare potenziandone i vantaggi per i redditi bassi, in particolare per i contribuenti con familiari a
carico. Il minimo esente viene innalzato da 7mila a 7.500 euro. E’ rimodulato il profilo con cui la
detrazione per il coniuge a carico diminuisce all’aumentare del reddito complessivo, in modo da
aumentare l’importo goduto per i redditi fino a 40mila euro.
Le aliquote sono confermate al 23% fino a 15mila euro, al 27% da 15.001 a 28mila, al 38% da
28.001 a 55mila, al 41% da 55.001 a 75mila, al 43% oltre 75mila.
Viene anche chiarito un nodo interpretativo: in presenza di più figli, ai fini del calcolo della
detrazione spettante l’incremento di 15mila euro si applica ad ogni figlio, dunque in caso di due
figli l’importo base di 95mila euro diventa 110mila per entrambi, nel caso di 3 figli 125mila e così
via. E’ consentita la possibilità sul fronte delle detrazioni di optare, al posto del 50% per uno, per
l’attribuzione delle detrazioni per i figli al genitore con reddito più elevato, per consentire
comunque il godimento del beneficio in caso di in capienza di uno dei genitori.
Una ulteriore modifica estende alla detrazione per il primo figlio a carico nel caso di nuclei familiari
con un solo genitore i vantaggi apportati dall’emendamento alla detrazione per il coniuge a carico.
Sul fronte degli assegni familiari vengono introdotti nuovi livelli di reddito e relativi importi per le
famiglie con almeno un figlio minore. «L’emendamento - spiega la relazione - ridefinisce anche gli
assegni per i nuclei con più di 3 figli in modo da realizzare per tutte le tipologie familiari i vantaggi
derivanti dalla riforma in termini di aumento dell’importo degli assegni, di superamento delle
trappole della povertà e di innalzamento dei livelli di reddito massimi ai quali si finisce di usufruire
degli assegni».
Sono previste ulteriori detrazioni per gli ultra 75enni.
SIMULAZIONI SULLA VARIAZIONE DEL CARICO D’IMPOSTA
                      PER IL 2007 RISPETTO AL 2006
                                        (COMUNE DI BOLOGNA)

REDDITO IRPEF LAVORATORE DIPENDENTE 21.642 EURO

      LAVORATORE DIPENDENTE SENZA CARICHI FAMILIARI

                                                 1. Vigente        2. Finanziaria 2007    Differenza (2-1)

A. Reddito ai fini IRPEF                              21.642                    21.642                        0

B. Imposta netta                                        4.191                     4.128                  -63

C     Addizionale regionale                               195                       195                       0
D. Addizionale comunale                                       87                     87                       0
      Reddito disponibile (A-B-C-D)                   17.170                    17.233                   63

      LAVORATORE DIPENDENTE CON CONIUGE E 1 FIGLIO (maggiore di 3 anni) A CARICO

                                                 1. Vigente        2. Finanziaria 2007    Differenza (2-1)

A. Reddito ai fini IRPEF                              21.642                    21.642                        0

B. Imposta netta                                        3.067                     2.820                 -247

C     Addizionale regionale                               151                       195                      44

D. Addizionale comunale                                       67                     87                      20

E     Assegno al nucleo                                   527                       804                 277

      Reddito disponibile (A-B-C-D+E)                 18.884                    19.345                  461

   LAVORATORE DIPENDENTE CON DUE FIGLI (maggiori di 3 anni) A CARICO
_______________________________________________________________________________________

                                         1. Vigente 2. Finanziaria 2007 Differenza (2-1)
_______________________________________________________________________________________

A. Reddito ai fini IRPEF                            21.642                     21.642                    0

B. Imposta netta                                     2.480                      2.180                  300

C. Addizionale regionale                               131                        195                   -64

D. Addizionale comunale                                 53                         87                   -34

E. Assegno al nucleo                                 1.339                       1.954                  615

    Reddito disponibile (A-B-C-D+E)                 20.317                     21.134                  817

Fonte: Ministero dell’Economia e delle Finanze

                                                                                                                  22
SIMULAZIONI SULLA VARIAZIONE DEL CARICO D’IMPOSTA
                    PER IL 2007 RISPETTO AL 2006
                                       (COMUNE DI BOLOGNA)

REDDITO IRPEF PROFESSIONISTA 42.827 EURO

    PROFESSIONISTA SENZA CARICHI FAMILIARI

                                                 1. Vigente     2. Finanziaria 2007    Differenza (2-1)

A. Reddito ai fini IRPEF                              42.827                 42.827                        0

B. Imposta netta                                       12.093                 12.327                 234

C   Addizionale regionale                                 385                    385                       0
D. Addizionale comunale                                   171                    171                       0
    Reddito disponibile (A-B-C-D)                     30.177                 29.943                 -234

    PROFESSIONISTA CON CONIUGE E 1 FIGLIO (maggiore di 3 anni) A CARICO

                                                 1. Vigente     2. Finanziaria 2007    Differenza (2-1)

A. Reddito ai fini IRPEF                              42.827                 42.827                        0

B. Imposta netta                                       10.834                 11.246                 412

C   Addizionale regionale                                 356                    385                      29

D. Addizionale comunale                                   158                    171                      13
    Reddito disponibile (A-B-C-D)                     31.479                 31.024                 -455

Fonte: Ministero dell’Economia e delle Finanze

                                                                                                               23
SIMULAZIONI SULLA VARIAZIONE DEL CARICO D’IMPOSTA
                    PER IL 2007 RISPETTO AL 2006
                                       (COMUNE DI BOLOGNA)

REDDITO IRPEF LAVORATORE AUTONOMO 14.861 EURO

    LAVORATORE ARTIGIANO SENZA CARICHI FAMILIARI

                                                 1. Vigente        2. Finanziaria 2007    Differenza (2-1)

A. Reddito ai fini IRPEF                              14.861                    14.861                        0

B. Imposta netta                                        2.795                     2.535                 -260

C   Addizionale regionale                                 134                       134                       0
D. Addizionale comunale                                       59                     59                       0
    Reddito disponibile (A-B-C-D)                     11.873                    12.133                  260

    LAVORATORE ARTIGIANO CON CONIUGE E 1 FIGLIO (maggiore di 3 anni) A CARICO

                                                 1. Vigente        2. Finanziaria 2007    Differenza (2-1)

A. Reddito ai fini IRPEF                              14.861                    14.861                        0

B. Imposta netta                                        1.550                     1.169                 -381

C   Addizionale regionale                                     85                    134                      49

D. Addizionale comunale                                       38                     59                      21
    Reddito disponibile (A-B-C-D)                     13.188                    13.499                  311

Fonte: Ministero dell’Economie e delle Finanze

                                                                                                                  24
SIMULAZIONI SULLA VARIAZIONE DEL CARICO D’IMPOSTA PER IL
                      2007 RISPETTO AL 2006
                                       (COMUNE DI BOLOGNA)

REDDITO IRPEF PENSIONATO 4.882 EURO

     PENSIONATO SENZA CARICHI FAMILIARI

                                                 1. Vigente        2. Finanziaria 2007    Differenza (2-1)

A. Reddito ai fini IRPEF                              14.882                    14.882                        0

B. Imposta netta                                        2.301                     2.160                 -141

C    Addizionale regionale                                134                       134                       0
D. Addizionale comunale                                       60                     60                       0
     Reddito disponibile (A-B-C-D)                    12.388                    12.529                  141

     PENSIONATO CON CONIUGE E 1 FIGLIO (maggiore di 3 anni) A CARICO

                                                 1. Vigente        2. Finanziaria 2007    Differenza (2-1)

A. Reddito ai fini IRPEF                              14.882                    14.882                        0

B. Imposta netta                                        1.056                       795                 -261

C    Addizionale regionale                                    85                    134                      49
D. Addizionale comunale                                       38                     60                      22
E. Assegno al nucleo                                    1.376                     1.436                      60

     Reddito disponibile (A-B-C-D+E)                  15.079                    15.330                  251

Fonte: Ministero dell’Economia e delle Finanze

                                                                                                                  25
LAVORO E INTERVENTI
       PER LE
ATTIVITA’ PRODUTTIVE

                       26
IMPRESE E ISTITUZIONI PER CLASSI DI ADDETTI NEL COMUNE E
      NELLA PROVINCIA DI BOLOGNA AL CENSIMENTO 2001

Bologna - Imprese e istituzioni per classi di addetti.
Censimento 2001
Fonte: Istat

                     Comune Provincia    Comune       Provincia Comune     Provincia
                        Imprese             Istituzioni                Totale

fino a 19              38.258   82.096        2.374      4.564     40.632            86.660

20-49                     374    1307            42        97        416              1.404

50 in su                  220     637            43        89        263               726

Totale                 38.852   84.040        2.459      4.750     41.311            88.790

    100000
     90000
     80000
     70000
     60000
     50000
     40000
     30000
     20000
     10000
            0
                       fino a        20-49       50 in                      Totale
                         19                       su

                                                                                              27
SIMULAZIONE DEGLI EFFETTI DELLA RIDUZIONE DEL CUNEO
                                 FISCALE
                       SU UN’IMPRESA DI 40 DIPENDENTI DEL SETTORE
                                   METALMECCANICO

Regione                                                              Emilia Romagna
                                                                     Fabbricazione di macchine e apparecchiature elettriche ed
Attività economica                                                   ottiche

Natura giuridica                                                     SRL

Numero dipendenti (Unità lavorative annue)                           40
di cui:      Dipendenti a tempo indeterminato                                                  27
             Dipendenti a tempo determinato                                                    13

                                                                            Anno imposta 2007                            Anno imposta 2008

               Base imponibile IRAP a legislazione
               vigente                                                                               2.404                                    2.454
               Imposta IRAP a legislazione vigente                                                     102                                      104

               Base imponibile IRAP a legislazione
               proposta                                                                              1.773                                    1.542
               Imposta IRAP a legislazione proposta                                                     75                                       65

               Oneri sociali lavoratori a tempo
               indeterminato                                                                            765                                        786
                                          di cui dedotti                                                542                                        786

               Ammontare fisso dedotto (5. 000
               euro)                                                                                     89                                        126

               Risparmio di imposta per il
               contribuente                                                                              27                                        39
               Ammontari espressi in migliaia di euro

               NOTA:

               I dati al 2008 sono stati estrapolati sulla base dell’andamento del valore aggiunto ai prezzi di mercato ISTAT e delle previsioni
               della Relazione Previsionale e Programmatica del Paese.

               La normativa sul cuneo fiscale ammette ulteriori deduzioni rispetto alla normativa vigente (ad esclusione di banche, assicurazioni
               e imprese operanti in settori a tariffa):
               1) un importo fisso di 5. 000 euro per ogni lavoratore dipendente a tempo indeterminato
               2) un’ulteriore deduzione di 5.000 euro, su base annua, per ogni lavoratore dipendente a tempo indeterminato impiegato nel
               periodo di imposta nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia , Sardegna e Sicilia;
               3) i contributi assistenziali e previdenziali relativi ai lavoratori dipendenti a tempo indeterminato;
               4) l’aumento della deduzione per incremento occupazionale, in caso di lavoratrici donne assunte al Sud.
               Tali deduzioni (sub da 1 a 4) sono ammesse a partire dal mese di febbraio 2007 nella misura del cinquanta per cento e per il loro
               intero ammontare a partire dal successivo mese di luglio. Le stesse sono alternative alle deduzioni attualmente in vigore.

                                                                                                                                            28
SIMULAZIONE DEGLI EFFETTI DELLA RIDUZIONE DEL CUNEO
                                FISCALE
                    SU UN’IMPRESA DI 70 DIPENDENTI DI ASSOCIAZIONE

Regione                                                                      Emilia Romagna
                                                                             Attività di organizzazioni di datori di lavoro e
Attività economica                                                           associazioni di categoria

Natura giuridica                                                             Ente non commerciale/ Associazione

Numero dipendenti (Unità lavorative annue)                                   70
di cui Dipendenti a tempo indeterminato                                               45
       Dipendenti a tempo determinato                                                 26

                                                                               Anno imposta 2007                       Anno imposta 2008

       Base imponibile IRAP a legislazione vigente                                                   1.430                                 1.434
       Imposta IRAP a legislazione vigente                                                              61                                    61

       Base imponibile IRAP a legislazione proposta                                                     908                                   684
       Imposta IRAP a legislazione proposta                                                              39                                    29

       Oneri sociali lavoratori a tempo indeterminato                                                   514                                   527
                                           di cui dedotti                                               364                                   527

       Ammontare fisso dedotto (5. 000 euro)                                                            158                                   223

       Risparmio di imposta per il contribuente                                                          22                                      32
       Ammontari espressi in migliaia di euro

       NOTA:
       I dati al 2008 sono stati estrapolati sulla base dell’andamento del valore aggiunto ai prezzi di mercato ISTAT e delle previsioni della
       Relazione Previsionale e Programmatica del Paese.

       La normativa sul cuneo fiscale ammette ulteriori deduzioni rispetto alla normativa vigente (ad esclusione di banche, assicurazioni e
       imprese operanti in settori a tariffa):
       1) un importo fisso di 5. 000 euro per ogni lavoratore dipendente a tempo indeterminato
       2) un’ulteriore deduzione di 5.000 euro, su base annua, per ogni lavoratore dipendente a tempo indeterminato impiegato nel periodo
       di imposta nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia , Sardegna e Sicilia;
       3) i contributi assistenziali e previdenziali relativi ai lavoratori dipendenti a tempo indeterminato;
       4) l’aumento della deduzione per incremento occupazionale, in caso di lavoratrici donne assunte al Sud.
       Tali deduzioni (sub da 1 a 4) sono ammesse a partire dal mese di febbraio 2007 nella misura del cinquanta per cento e per il loro
       intero ammontare a partire dal successivo mese di luglio. Le stesse sono alternative alle deduzioni attualmente in vigore.

                                                                                                                                            29
INTERVENTI A FAVORE DELLO SVILUPPO ECONOMICO E DELL’INNOVAZIONE

Oltre ai vantaggi dati dal cuneo fiscale vi è un altro gruppo di azioni mirate a sostenere lo sviluppo
che si ricollegano al decreto Visco-Bersani di agosto e trovano ulteriore slancio con il progetto
“Industria 2015 “
L’insieme dei provvedimenti disegna un quadro organico di interventi per sostenere l’innovazione
del sistema produttivo.

IL PROGETTO "INDUSTRIA 2015"
Nello scorso settembre il Consiglio dei Ministri ha approvato un disegno di legge del Ministro
Bersani per il rilancio del settore industriale italiano che pone all'attenzione del Parlamento un
problema rilevante divenuto ormai il tallone d'Achille del nostro sistema paese: la perdita di
competitività del sistema produttivo italiano nei confronti dei partners europei ed internazionali.
Con il disegno di legge Bersani, chiamato Industria 2015, si indicano tre direttrici principali su cui
cominciare a riorganizzare il sistema industriale italiano e che riguardano:
     a) Interventi per la competitività,
     b) Interventi per la crisi di impresa,
     c) Interventi in materia di brevetti.
La Legge Finanziaria all’articolo 104 recepisce la parte suscettibile di un'immediata applicazione
del progetto "Industria 2015".
I "Progetti di innovazione industriale" sono il perno su cui ruota la nuova strategia di rilancio
industriale in quanto costituiscono lo strumento attraverso cui incentivare e sostenere alcuni settori
industriali individuati come strategici.
Tali meccanismi di sostegno selettivo sono centrati su singoli obiettivi strategici di aree
tecnologiche con forte impatto sullo sviluppo quali l'efficienza energetica, la mobilità sostenibile, le
nuove tecnologie della vita, le nuove tecnologie per il Made in Italy e le tecnologie innovative per il
patrimonio culturale.
Il finanziamento dei Progetti avviene mediante risorse pubbliche derivanti in massima parte dal
nuovo Fondo competitività sviluppo istituito presso il Ministero dello sviluppo economico e in
parte da altre amministrazioni statali e regionali che intendano intervenire con interventi finanziari
complementari.
Nel Fondo confluiscono le risorse stanziate in Finanziaria annualmente (la Legge Finanziaria 2007
stanzia 300milioni di euro per il 2007 e 400 milioni per ciascun anno 2008 e 2009), le risorse
assegnate dal CIPE al Ministero dello sviluppo economico nell'ambito del riparto del Fondo per le
aree sottoutilizzate e le risorse del Fondo unico per gli incentivi alle imprese che viene soppresso.
Un articolo del Sole 24 Ore del 9 ottobre scorso indica in 2.346 milioni di euro le disponibilità a
legislazione vigente del nuovo Fondo derivanti dalle risorse residue assegnate alle leggi 448/98 e a
questo si aggiunge Il Fondo per la finanza di impresa, il quale opererà con interventi mirati a
facilitare operazioni di concessione di garanzie su finanziamenti e di partecipazione al capitale di
rischio delle imprese.

LE ALTRE MISURE PER L’INNOVAZIONE
LA RICERCA SCIENTIFICA E TECNOLOGICA - IL FIRST
Il disegno di rilancio della competitività italiana viene rafforzato con l’istituzione del Fondo per gli
investimenti nella ricerca scientifica e tecnologica (First - art. 106).
Nel Fondo istituito presso il Ministero dell'Università e della ricerca confluiscono le risorse annuali
per i progetti di ricerca di interesse nazionale del Fondo per le agevolazioni alla ricerca (FAR), del
Fondo per gli investimenti della ricerca, del Fondo per le aree sottoutilizzate per la parte di
competenza del Ministero. In più l'attuale legge finanziaria stanzia per il Fondo 300 milioni di euro
per ciascuno degli anni 2007 e 2008 e 360 milioni di euro per l'anno 2009.

                                                                                                     30
PROPOSTE PER L’ARTIGIANATO E PMI
In risposta alle questioni rimaste ancora aperte e in vista del dibattito in aula alla Camera sulla
Legge Finanziaria il Governo e i gruppi parlamentari dell'Unione hanno predisposto un pacchetto di
interventi a favore degli artigiani e delle PMI con l'obiettivo di fornire un contributo pratico alla
risoluzione dei contrasti tuttora esistenti.
TFR e fondo di garanzia
Sul Trattamento di fine rapporto l'accordo siglato tra i sindacati ed il governo ha di fatto escluso
le PMI dall'obbligo di devolvere il 50% del TFR inoptato all'Inps (sono state escluse
dall'obbligo le imprese fino a 50 dipendenti), ma rimane aperta la questione dell'accesso al credito
da parte delle piccole imprese dato che dal 1° gennaio 2007 i lavoratori si troveranno a dover
scegliere se lasciare il proprio TFR all'impresa o devolverlo verso fondi pensionistici
complementari.
A riguardo in parlamento ci sono due proposte che cercano di dare una risposta a tale richiesta.
Un emendamento già approvato dalla Commissione lavoro e che è stato firmato anche da Donata
Lenzi istituisce un Fondo di garanzia per agevolare l'accesso al credito delle imprese che
conferiscono il trattamento di fine rapporto a forme pensionistiche complementari alimentato da
un contributo dello Stato, per il quale è autorizzata la spesa di 304 milioni di euro per ciascuno
degli anni tra il 2007 e il 2011 e 253 milioni di euro per il 2012, comprensivi dei costi di gestione.
La garanzia del Fondo copre fino all'intero ammontare dei finanziamenti concessi a fronte dei
conferimenti effettuati dalle imprese nel periodo 2007-2011 e dei relativi interessi.
Vi è poi un altro emendamento a prima firma Marina Sereni che istituisce il Fondo Mutualistico
Interbancario sempre con lo scopo di compensare le imprese che devono conferire il TFR ai fondi
di previdenza complementare e al Fondo per l’erogazione dei trattamenti di fine rapporto di cui
all’articolo 84 della Finanziaria.
L’emendamento prevede la costituzione di un Fondo di garanzia mutualistico interbancario (FMI)
allo scopo di ampliare la capacità delle imprese di ottenere finanziamenti a condizioni vantaggiose.
La soluzione – inedita – proposta è di dotare il Fondo con contributi volontari delle banche: il
Fondo accorda garanzie gratuite su finanziamenti concessi alle imprese (tutte le imprese, grandi e
piccole) dalle banche stesse a copertura dell’importo totale del finanziamento. Le banche hanno
facoltà di aderire al Fondo versando un contributo annuale sulla base del quale viene determinato
annualmente l’importo massimo complessivo dei finanziamenti attivabili.

Previdenza - Apprendistato
La disposizione contenuta nell'articolo 85, comma 4 della legge finanziaria prevede che con effetto
sui periodi contributivi maturati a decorrere dal 1° gennaio 2007 la contribuzione dovuta dai datori
di lavoro per gli apprendisti artigiani e non artigiani sia complessivamente rideterminata nel 10%
della retribuzione imponibile ai fini previdenziali. Attualmente in ragione dell'onere formativo i
contributi previdenziali ed i premi formativi sono previsti in misura estremamente ridotta, pur
garantendo una tutela simile a quella degli altri lavoratori dipendenti. Gli importi dei contributi fissi
dovuti per gli apprendisti, con decorrenza 1° gennaio 2006, ai sensi della circolare INPS n. 18 dell'8
febbraio 2006 risultano essere pari a 2,89 euro a settimana. Va ricordato che il contratto di
apprendistato è stato portato dal precedente governo a sei anni, c’è quindi un serio problema
di garantire ai ragazzi che già andranno in pensione con il sistema contributivo di avere
versamenti adeguati.
L'adozione della suddetta disposizione determina maggiori entrate contributive per 1.087 milioni di
euro nel 2007, 621 milioni di euro nel 2008 e 821 milioni di euro nel 2009. La richiesta della
categoria di rimodulare la norma al fine di ottenere un impatto meno oneroso per i datori di lavoro
risulta praticabile ma con costi notevoli.
Il Gruppo dell’Ulivo ha comunque valutato con favore un emendamento relativo ai contratti di
apprendistato del solo settore dell'artigianato che stabilisce l'aumento della contribuzione a

                                                                                                      31
decorrere dal 25° mese di apprendistato. In pratica i primi due anni di contratto manterrebbero il
livello di contribuzione vigente.

INAIL
La legge finanziaria non dice nulla sul tema della rideterminazione dei premi INAIL. La richiesta di
riduzione di tali premi da parte della categoria risulta coerente con l'ottimo andamento nel 2005
della Gestione dell'artigianato presso l'INAIL che ha registrato un notevole avanzo (nel 2004
l’avanzo economico della Gestione degli artigiani è stato pari a 1.536,7 milioni di euro).
L'adeguamento sembra inoltre necessario dopo che la precedente manovra finanziaria, pur
prevedendo tale rideterminazione, aveva lasciato irrisolti dal punto di vista legislativo tali aspetti.
Pertanto il Gruppo Ulivo ha presentato un emendamento che ridetermina i premi dovuti dai
datori di lavoro all’INAIL, prevedendo che per le gestioni separate industria, artigianato, terziario
e altre attività che hanno registrato, nei due anni precedenti, un avanzo di esercizio, pari o
superiore al 30 per cento delle entrate contributive, è disposta la riduzione del tasso dei premi
assicurativi in una misura pari al 25% del medesimo avanzo di esercizio, entro il limite massimo di
spesa di 300 milioni di euro.

Studi di settore
Accogliendo la richiesta della categoria abbiamo presentato un emendamento che introduce una
disposizione di sicurezza per il contribuente che ha raggiunto il livello di ricavi che scaturisce
dagli studi “revisionati”, che evita al contribuente di rimanere esposto ad ulteriori accertamenti a
carattere induttivo.

Fondo finanza d'impresa
Per la capitalizzazione delle micro e piccole imprese sono stati presentati due emendamenti
richiesti dalle categorie che inseriscono tra le finalità del nuovo Fondo per la finanza d'impresa
anche interventi che favoriscono i processi di capitalizzazione delle imprese artigiane e delle micro
e piccole imprese, con specifico riguardo alle forme societarie, tramite diversi strumenti quali i
prestiti partecipativi bancari, i business angels e prodotti finanziari innovativi e la concessione di
garanzie sui finanziamenti, con risvolti operativi anche sul sistema dei confidi, molto sviluppati nel
settore.

Internazionalizzazione imprese
Per incentivare l’export delle imprese artigiane si propone un emendamento che chiede uno
stanziamento di 10 milioni di Euro per sostenere progetti mirati a sviluppare il processo di
internazionalizzazione delle imprese artigiane e dei loro consorzi export.

Interventi per i distretti
L'emendamento propone che una quota pari al 15% del Fondo per la competitività venga destinata
al finanziamento di progetti di innovazione industriale realizzati dai distretti industriali. I progetti
devono essere relativi alle aree tecnologiche individuate come prioritarie dalla Legge Finanziaria e
che sono: efficienza energetica, mobilità sostenibile, nuove tecnologie della vita, nuove tecnologie
per il made in Italy, tecnologie innovative per il patrimonio culturale.
In tal modo si intende rispondere all'esigenza manifestata dalle PMI di essere coinvolte nel nuovo
meccanismo di sviluppo industriale predisposto dal ministro Bersani. E’ imprescindibile consentire
la possibilità per le PMI di partecipare all'obiettivo primario del disegno di legge Bersani e cioè lo
sviluppo dell'innovazione tecnologica in aree e settori definiti prioritari. Quindi i distretti potranno
partecipare ma i loro progetti dovranno avere la valenza di Progetti di innovazione industriale ed
essere relativi alle aree tecnologiche individuate dalla legge.
Nuova edilizia ad alta efficienza energetica

                                                                                                     32
Si riduce il valore del limite minimo di volumetria degli edifici (da 10000 metri cubi a 3000)
ammessi alle misure di sostegno previste nell'articolo 23 che consistono in un contributo per il 55
per cento degli extra costi sostenuti per conseguire obiettivi di efficienza energetica. In tal modo si
includono anche gli edifici residenziali privati di piccola dimensione, favorendo il trascinamento
delle piccole attività connesse al settore dell’edilizia.

Fondo per infrastrutture energetiche
L'articolo 25 della Legge Finanziaria istituisce un fondo con un importo massimo di 100 milioni di
euro, da reperire fra le risorse attese dal maggior gettito derivante dall’incidenza dell’imposta sul
valore aggiunto, da attribuire ad eventuali aumento del prezzo dei carburanti rispetto al valore di
riferimento di 71 euro da utilizzare a copertura di misure di compensazione a favore di Regioni ed
enti locali interessati dalla realizzazione di nuove infrastrutture energetiche di rilevanza
nazionale e per interventi di riduzione dei costi energetici per finalità sociali. La dotazione
iniziale del fondo è stabilita in 50 milioni di euro annui fino al 2009.
L'emendamento proposto dispone che il suddetto fondo per le infrastrutture energetiche sia
destinato anche all’incentivazione delle Regioni che raggiungano obiettivi di efficienza energetica e
di produzione di energia da fonti rinnovabili nell'ambito della realizzazione delle opere comprese
nei Piani energetici Regionali.

Fondo per il finanziamento delle misure di riduzione dei gas serra e per lo sviluppo sostenibile
Gli articoli 160 e 161 istituiscono due fondi, rispettivamente per il finanziamento delle misure di
riduzione dei gas serra e per lo sviluppo sostenibile. Il primo è un fondo rotativo finanziato con
200 milioni per ognuno degli anni 2007-2009 ed è destinato al finanziamento di misure per la
diffusione dell’efficienza energetica e delle fonti rinnovabili. L’altro, con una dotazione di 25
milioni per ognuno degli anni 2007-2009, è destinato al finanziamento di progetti, non meglio
specificati, di sostenibilità ambientale di settori economico-produttivi per l’educazione e
informazione ambientale, nonché per progetti di cooperazione internazionale ambientale.
Gli emendamenti presentati prevedono che il Fondo per il finanziamento delle misure di riduzione
dei gas serra sia finalizzato anche a supportare la predisposizione di strumenti di project financing
fondati sull'applicazione del meccanismo del Finanziamento Tramite Terzi, mentre in relazione al
Fondo per lo sviluppo sostenibile si dispone che esso possa finanziare anche progetti di
partenariato pubblico/privati, anche a livello transnazionale, promossi congiuntamente da
Istituzioni, Enti locali, Università, Centri di Ricerca e in collaborazione con le associazioni
imprenditoriali delle piccole e medie imprese, per la promozione di progetti in favore della
sostenibilità ambientale, inclusi quelli riguardanti l’efficienza energetica ed i servizi ad essa
collegati.

Si segnala inoltre che la Legge Finanziaria contiene alcune disposizioni valutate favorevolmente
dalle associazioni di categoria riguardanti la riedizione del credito di imposta automatico per gli
investimenti nelle aree svantaggiate (Visco sud) e alcune disposizioni relative ad interventi a
tutela dell'occupazione quali: la proroga di un anno della possibilità di iscrizione alle liste di
mobilità per i lavoratori delle piccole imprese (art. 179); la proroga per stipulare i contratti di
solidarietà (art. 180); la proroga sia della durata che dell'aumento della disoccupazione ordinaria per
il 2007 (art. 167); la proroga degli ammortizzatori sociali (art. 176).
Per quanto concerne l'innovazione organizzativa, la Legge Finanziaria prevede un credito di
imposta automatico del 10 per cento dei costi delle imprese in ricerca precompetitiva e per lo
sviluppo di nuovi prodotti, che si alza al 15 per cento per i costi che derivano da contratti con
Università e centri di ricerca pubblici. Si è messo un tetto a questi contributi per evitare che
vengano assorbiti soltanto dalla grande impresa. Si tratta di una cifra rilevante: 600 milioni di
euro l'anno.

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Sono state ripristinate le tasse sul mantenimento dei brevetti per consentire di ridurne i tempi di
sfruttamento esclusivo e, quindi, permettere un accesso delle piccole imprese alle innovazioni
sviluppate dalle grandi imprese. Sono state indirizzate ulteriori risorse per sostenere l'accesso ai
brevetti per le piccole e medie imprese.
Infine è da segnalare che la questione relativa alla sospensione della licenza o dell’esercizio
dell’attività connessa alla mancata emissione dello scontrino fiscale è stata modifica nel D-L
262/2006 prevedendo che essa sarà disposta per un periodo da tre giorni a un mese in caso di
mancata emissione della ricevuta fiscale o dello scontrino fiscale, reiterata per tre volte nel
quinquennio (anziché da quindici giorni a due mesi come previsto dal testo originario, per una sola
violazione).

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INTERVENTI PER IL SETTORE AGRICOLO E AGROALIMENTARE

L’impostazione generale della Legge Finanziaria per il settore agricolo ed agroalimentare risulta
coerente con il programma di governo dell’Unione.
In particolare, pur nella difficile situazione della finanza pubblica, si interviene sui principali nodi
che possono determinare sviluppo e quindi competitività al settore.

Le risorse a disposizione
La Legge Finanziaria stanzia circa 800 milioni di euro per il settore agricolo e agroalimentare.
Di questi circa la metà. riguardano interventi sulla fiscalità (IVA, IRAP, imposta di successione e di
registro, accise su biocarburanti).
Gli altri sono invece per lo sviluppo e riguardano:
    -agroenergie.
    -fusioni societarie
    -miglioramento dimensioni delle imprese
    -fondo per l’imprenditoria giovanile
    -promozione dello sviluppo all’estero del Made in Italy agroalimentare
    -sviluppo della multifunzionalità dell’impresa agricola mediante vendita diretta (nuova
    regolamentazione) e per il lancio dei farmer’s markets.

Agroenergie
La finanziaria contiene importanti misure per l’avvio della filiera agricola nazionale dei
biocarburanti oltre alla promozione dell’autoconsumo degli olii vegetali a fini energetici

Promozione di progetti integrati tra agroalimentare e turismo
L’art.127 della Legge Finanziaria prevede la possibilità di concedere contributi per progetti
promozionali realizzati da consorzi tra imprese dell’agroalimentare con quelle del settore turistico
alberghiero con la finalità di attrarre la domanda estera.

E’ da considerare che oltre alla finanziaria il settore agricolo e agroalimentare potrà contare sulle
risorse comunitarie stanziate per lo Sviluppo Rurale 2007-2013 pari a 8,3 miliardi euro.
Quindi ci sono tutte le premesse per realizzare politiche di rilancio del settore sia da parte del
Ministero competente che delle Regioni con l’ adesione degli enti territoriali.

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INFRASTRUTTURE
DELLA MOBILITA’

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INTERVENTI PREVISTI NELL’AREA BOLOGNESE IN BASE ALLA
LEGGE FINANZIARIA E ALL’ESITO DELL’INCONTRO DEL 3.10 TRA IL
MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE ANTONIO DI PIETRO E I
RAPPRESENTANTI DELLA REGIONE E DEGLI ENTI LOCALI

SFM
La Legge Finanziaria prevede rimborsi per l’adeguamento all’inflazione dei Contratti di servizio
stipulati dalle Regioni con Trenitalia per la gestione dei servizi ferroviari regionali e locali dal 1999
ad oggi. E’ inoltre previsto un Fondo di 100 milioni l’anno per il 2007, 2008 e 2009 per contributi
pari al 75% per l’acquisto di materiale rotabile per i servizi ferroviari e di autobus per il TPL.

PASSANTE AUTOSTRADALE NORD
ANAS ha ricevuto l’incarico per la ricerca di un partner privato tramite gara per la realizzazione
dell’opera (costo complessivo previsto 990 milioni di euro)

METROTRAMVIA
La decisione CIPE del 27.7.2005 ha stanziato 90 milioni di euro. C’è l’impegno del Governo a
stanziare altri 90 milioni di euro.
Il costo complessivo dell’opera è di 586 milioni di euro così suddivisi: I° lotto Fiera-Stazione FS
187 milioni di euro; II° lotto Stazione FS-Ospedale Maggiore 297 milioni di euro; III° lotto
Ospedale Maggiore-Borgo Panigale 102 milioni di euro.

NODO FERROSTRADALE DI CASALECCHIO DI RENO
Il CIPE ha approvato il progetto in linea tecnica e ha stanziato 1 milione di euro per la progettazione
definitiva. Va finanziata la realizzazione per 146 milioni di euro.

NODO DI RASTIGNANO
Dopo la conclusione della procedura di VIA in corso da parte della Regione invio del progetto
definitivo al CIPE per il finanziamento. Il costo complessivo dell’opera è di 27 milioni di euro.

AEROPORTO
La SAB ha avviato il contenzioso giudiziario nei confronti di ENAC per le opere di prolungamento
della pista già realizzate per le quali non è stato erogato il previsto finanziamento statale di 32,5
milioni di euro. L’ultimo bilancio ENAC prevede un avanzo di amministrazione di 35 milioni euro
che possono essere destinati all’Aeroporto di Bologna.

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AMBIENTE

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INTERVENTI IN MATERIA AMBIENTALE

Oltre ai già richiamati interventi in campo energetico, che prevedono una serie di incentivi fiscali
per gli interventi di efficienza energetica nell’edilizia e l’ammodernamento di caldaie, sostituzione
frigoriferi e motori elettrici, la Legge Finanziaria prevede investimenti ambientali per circa 600
milioni di euro nel 2007.

I principali interventi riguardano:
   •   la istituzione di un Fondo rotativo per finanziare progetti nell’ambito dell’attuazione del
       Protocollo di Kyoto per la riduzione delle emissioni inquinanti (200 milioni per il 2007 e
       265 annui per il 2008 e 2009);
   •   un Fondo triennale di 15 milioni di euro l’anno per la costruzione di nuovi edificiche
       conseguono un’alta efficienza energetica;
   •   un Fondo unico da ripartire per interventi nella difesa del suolo e tutela ambientale di 217
       milioni per il 2007 e 265 milioni di euro annui per il 2008 e 2009;
   •   16 milioni per il 2007 per avviare la filiera per l’incremento dei biocarburanti;
   •   10 milioni ciascuno per gli anni 2007, 2008 e 2009 per la difesa del mare;
   •   3 milioni di euro per ciascuno degli anni 2007, 2008 e 2009 per la lotta all’abusivismo
       secondo un programma triennale di interventi di demolizione delle opere abusive nelle aree
       protette nazionali;
   •   un Fondo da 25 milioni di euro l’anno per tre anni (2007, 2008 e 2009) per lo sviluppo
       sostenibile;
   •   un Fondo unico di 65 milioni di euro nel 2007 per Bonifiche e rifiuti, 100 milioni nel 2008 e
       100 milioni nel 2009
   •   20 milioni di euro in più per tre anni per i parchi.

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GRADUAZIONE DELLE TASSE DI CIRCOLAZIONE DEGLI
       AUTOVEICOLI ANCHE IN BASE ALL’IMPATTO INQUINANTE

E’ prevista una maggiorazione sulla tassa di circolazione per tutte le autovetture non Euro 4 o Euro
5, cioè per quelle che non rispondono alle nuove norme ambientali obbligatorie per le
immatricolazioni dal 1° gennaio scorso.
La maggiorazione sale proporzionalmente in relazione al livello di omologazione, da Euro 0 a Euro
3: l’importo base di 2,58 euro a chilowatt, previsto per le vetture fino a 100 kw, rimane invariato
per le auto Euro 4, ma sale a 2,70 per le auto Euro 3, a 2,80 per le auto Euro 2, a 2,90 per la auto
Euro 1 fino ad arrivare a 3 euro a kw per le auto Euro 0.
L’emendamento presentato dal Governo in Commissione Bilancio della Camera prevede inoltre un
aumento del bollo per le auto con potenza superiore a 100 kw (136 CV) che riguarda solo l’8%
della auto in circolazione.

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AREE MILITARI
  DISMESSE

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AREE MILITARI DISMESSE

L’art. 17 della Legge Finanziaria prevede che il Ministero della Difesa emani quattro decreti, entro
febbraio e luglio del 2007 e del 2008, per trasferire all’Agenzia del Demanio immobili dimessi per
un valore di 1 miliardo di euro per ciascun decreto. L’Agenzia del Demanio potrà poi procedere, in
accordo con gli enti locali interessati, alla loro valorizzazione.
Il Comune di Bologna è stato riconosciuto dall’Agenzia del Demanio come interlocutore
privilegiato per avviare l’operazione.
Se le aree da tempo individuate nel territorio del Comune di Bologna saranno inserite fin dal primo
decreto, ciò consentirà di ottenere:
      • l’area ex STA.VE.CO. per verde e servizi e l’area Prati di Caprara Est per un parco als
          servizio della città;
      • le caserme San Mamolo, Sani (Casaralta), Mazzoni (Molino Parisio) e Masini in via Santo
          Stefano per usi compatibili con il PSC.

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