GLI EFFETTI SU BOLOGNA DELLA LEGGE FINANZIARIA 2007 - Bologna, 6 novembre 2006
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GLI EFFETTI SU BOLOGNA DELLA LEGGE FINANZIARIA 2007 Bologna, 6 novembre 2006
INDICE COMUNI pag. 4 Conseguenze degli emendamenti approvati in Commissione Bilancio della Camera e ulteriori proposte di modifica pag. 5 Comuni della Provincia di Bologna per numero di abitanti (inferiore o superiore a 5.000) pag. 6 Comunicato dell’ANCI nazionale sugli emendamenti approvati in Commissione Bilancio della Camera (2.11.2006) pag. 8 OdG della Conferenza Metropolitana dei Sindaci di Bologna (16.10.2006) pag. 9 MONTAGNA pag. 11 Proroga delle agevolazioni per il gasolio da riscaldamento, Fondo nazionale per la montagna e ulteriori proposte di modifica pag. 12 PROVINCIA pag. 13 Conseguenze degli emendamenti approvati in Commissione Bilancio della Camera e ulteriori proposte di modifica pag. 14 REGIONE pag. 15 Conseguenze degli emendamenti approvati in Commissione Bilancio della Camera e ulteriori proposte di modifica pag. 16 IRPEF pag. 17 Distribuzione del numero dei contribuenti IRPEF su scala nazionale per classi di reddito complessivo nell’anno di imposta 2003 pag. 18 Distribuzione del numero dei contribuenti IRPEF della provincia di Bologna per classi di reddito complessivo nell’anno di imposta 2003 pag. 19 Distribuzione del numero di contribuenti IRPEF del comune di Bologna per classi di reddito complessivo nell’anno di imposta 2003 pag. 20 Effetti dell’emendamento presentato dal Governo sulle aliquote IRPEF pag. 21 Simulazioni della variazione del carico di imposta per il 2007 rispetto al 2006 (reddito da lavoro dipendente ai fini IRPEF) pag. 22 Simulazioni della variazione del carico di imposta per il 2007 rispetto al 2006 (reddito da libera professione ai fini IRPEF) pag. 23 Simulazioni della variazione di carico di imposta per il 2007 rispetto al 2006 (reddito da lavoro autonomo non professionale ai fini IRPEF) pag. 24 2
Simulazioni della variazione del carico d’imposta per il 2007 rispetto al 2006 (reddito da pensione ai fini IRPEF) pag. 25 LAVORO E INTERVENTI PER LE ATTIVITA’ pag. 26 PRODUTTIVE Imprese e istituzioni per classi di addetti nel comune e nella provincia di Bologna al censimento 2001 pag. 27 Simulazione degli effetti della riduzione del cuneo fiscale su un’impresa di 40 dipendenti del settore metalmeccanico pag. 28 Simulazione degli effetti della riduzione del cuneo fiscale su un’impresa di 70 dipendenti di associazione pag. 29 Interventi per lo sviluppo economico e l’innovazione pag. 30 Proposte per l’artigianato e le PMI pag. 31 Interventi per il settore agricolo e agroalimentare pag. 35 INFRASTRUTTURE DELLA MOBILITA’ pag. 36 Interventi previsti nell’area bolognese in base alla Legge Finanziaria e agli esiti dell’incontro del 3.10 tra il Ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro e i rappresentanti della Regione e degli enti locali pag. 37 AMBIENTE pag. 38 Ambiente pag. 39 Graduazione delle tasse di circolazione degli autoveicoli anche in base al loro impatto inquinante pag. 40 AREE MILITARI DISMESSE pag. 41 Aree militari dismesse pag. 42 SCUOLA, UNIVERSITA’ E CULTURA pag. 43 Scuola pag. 44 Università pag. 45 Cultura pag. 46 SANITA’ E POLITICHE SOCIALI pag. 47 Il nuovo Patto per la Salute pag. 48 Politiche sociali e misure a sostegno delle famiglie pag. 52 SPORT pag. 54 Sport pag. 55 3
COMUNI 4
CONSEGUENZE DEGLI EMENDAMENTI APPROVATI IN COMMISSIONE BILANCIO DELLA CAMERA E ULTERIORI PROPOSTE DI MODIFICA Importo della pro capite importo originario differenza pro capite differenza Comune manovra dopo della manovra percentuale originario pro capite dopo emendamento emendamento Imola 1.743.773,83 1.487.336,50 -14,71% 26,28 22,42 3,86 Vergato 572.951,87 412.681,98 -27,97% 77,1 55,53 21,57 Budrio 403.300,91 343.991,95 -14,71% 24,8 21,16 3,64 Marzabotto 154.339,42 131.642,44 -14,71% 23,65 20,17 3,48 S. Giovanni in Persiceto 1.223.861,75 943.272,57 -22,93% 48,52 37,4 11,12 Bologna 16.439.789,90 14.022.173,73 -14,71% 43,99 37,52 6,47 Monterenzio 605.935,00 424.659,00 -29,92% 109,53 76,76 32,77 Emendamenti approvati all’A.C. 1746-bis (Legge Finanziaria 2007) in Commissione Bilancio della Camera: • riduzione dell’entità della manovra a carico dei comuni da 2,878 miliardi a 2,002 miliardi; • taglio ai trasferimenti di cui al DL n. 262 di 610 milioni; • abrogazione del limite all’indebitamento del 2,6% con un nuovo limite della spesa per interessi al 15% delle entrate correnti per tutti i comuni; • possibilità di utilizzare per spese correnti il 30% delle entrate da oneri di urbanizzazione; • incremento di 250 milioni delle risorse per i comuni fino a 5.000 abitanti; • esclusione delle entrate da dismissioni mobiliari (Hera) dal Patto di stabilità interno; • riformulazione degli artt. 76-80 ordinamentali e abrogazione della norma sulle aspettative. Ulteriori proposte di modifica: • attuazione integrale dell’Accordo del 10.10.2006 con l’ANCI sulla entità della manovra; • applicazione del solo obiettivo di cassa per il Patto di stabilità interno; • anticipazione al 2007 della compartecipazione dinamica all’IRPEF; • applicazione ai comuni che non rispettano il Patto di stabilità interno per il 2006 delle sanzioni previste per il 2007; • conferma con norma legislativa della disposizione del Ministero dell’Economia secondo la quale le spese per le Istituzioni non sono da considerarsi soggette al Patto di stabilità interno. 5
PROVINCIA DI BOLOGNA COMUNI CON POPOLAZIONE INFERIORE A 5.000 ABITANTI Bentivoglio Borgo Tossignano Camugnano Casalfiumanese Castel d’Aiano Castel del Rio Castel di Casio Castel Guelfo Castello di Serravalle Fontanelice Gaggio Montano Granaglione Grizzana Morandi Lizzano in Belvedere Loiano Monghidoro Monteveglio Mordano Porretta Terme San Giorgio di Piano Savigno San Benedetto Val di Sambro TOTALE 22 6
PROVINCIA DI BOLOGNA COMUNI CON POPOLAZIONE SUPERIORE A 5.000 ABITANTI Anzola dell’Emilia Pianoro Argelato Pieve di Cento Baricella Sant’Agata Bolognese Bazzano San Giovanni in Persiceto Bologna Sala Bolognese Budrio San Lazzaro di Savena Calderara di Reno Sasso Marconi Casalecchio di Reno San Pietro in Casale Castello d’Argile Vergato Castel Maggiore Zola Predosa Castel San Pietro Terme Castenaso TOTALE 38 Castiglione dei Pepoli Crespellano Crevalcore Dozza Imolese Galliera Granarolo dell’Emilia Imola Malalbergo Marzabotto Medicina Minerbio Molinella Monte San Pietro Monterenzio Monzuno Ozzano dell’Emilia 7
COMUNICATO DELL’ANCI NAZIONALE SUGLI EMENDAMENTI APPROVATI IN COMMISSIONE BILANCIO DELLA CAMERA (2.11.2006) FINANZIARIA: ANCI, EMENDAMENTI GOVERNO NON RISPONDONO AD ASPETTATIVE DEI COMUNI ALLA LUCE DELL’INCONTRO DEL 10 OTTOBRE SCORSO Diminuisce la manovra nominale ma resta inalterato lo sforzo complessivo La manovra nominale a carico dei comuni passa da 2,878 miliardi di euro a 2,002 miliardi di euro. Di conseguenza vengono modificati i coefficienti per il calcolo del contributo dei singoli comuni. La manovra nominale subisce quindi una riduzione di 876 mln di euro. “Questo è in estrema sintesi il contenuto dell’emendamento proposto dal Governo per il patto di stabilità dei comuni, che non va incontro alle richieste delle amministrazioni comunali”. Questo obiettivo viene raggiunto attraverso una modifica della base di calcolo che prevede l’inserimento nel saldo finanziario dei trasferimenti erariali. Mentre quindi il valore assoluto della manovra nominale diminuisce, non altrettanto accade per lo sforzo che l’ente deve sostenere, in quanto il taglio ai trasferimenti di cui al “decreto Visco” n.262/2006 in corso di conversione al Senato (che ammonta a 610 mln di €) opera come una minore entrata. In altre parole il vantaggio derivante dalla diminuzione dell’obiettivo è neutralizzato (in quantità diversa a seconda della situazione del singolo Comune) dal taglio dei trasferimenti erariali. L’emendamento governativo contiene un’ulteriore novità: l’ammontare della manovra nominale a carico dei comuni è diminuito anche dei 266 mln di euro dovuti dall’esclusione dalla manovra nominale delle spese relative a finanziamenti UE e alla legge obiettivo. Queste somme non essendo poste a carico del bilancio dello Stato o non neutralizzate vengono poste a carico dei singoli comuni. L’emendamento del governo chiarisce che dal punto di vista delle entrate i comuni possono contare su entrate aggiuntive per 1 miliardo e 110 mln di euro, così ripartiti: a) 500 mln di € dall’anticipazione del 30% dell’importo del gettito dell’addizionale Irpef, (che opera solo per i comuni che hanno deliberato o intendano deliberare l’addizionale IRPEF; b) 610 mln di euro per la revisione della base imponibile ICI di cui al “decreto Visco” sopra citato. L’emendamento infine contiene una norma che abroga il limite del 2,6% sullo stock di debito pubblico con il ritorno al criterio del rapporto percentuale fra debito ed entrate correnti con un innalzamento della percentuale dal 12 al 15 per cento. Secondo l’emendamento del Governo il limite del 2,6% restava per i piccoli comuni, ma un emendamento in commissione Bilancio lo ha abrogato. “Per questi motivi e per vedere attuata in modo compiuto l’intesa conclusa con il governo il 10 ottobre l’ANCI si propone di avere incontri di approfondimento con i gruppi parlamentari e con il relatore”. 8
LA CONFERENZA METROPOLITANA DI BOLOGNA Ordine del giorno del 16/10/2006 Premesso che il Consiglio dei Ministri, ha approvato in data 29 settembre 2006 il disegno di Legge Finanziaria per l’anno 2007; che, dopo l’approvazione, si è avviato un percorso di confronto che accompagna l’approvazione della legge da parte del Parlamento italiano, percorso utile per migliorare il disegno di legge e renderlo coerente in tutte le sue parti con gli obiettivi che ne stanno alla base; Preso in esame il contenuto del disegno di legge; Ritiene di condividere pienamente i principi cardine di questa manovra e cioè risanamento, sviluppo ed equità, che mirano al rientro del deficit nell’ambito previsto dai parametri europei; E’ consapevole che il Paese versa in una situazione di difficoltà così come denunciata dal Governo, e che necessariamente ha bisogno di una concertazione fra i vari livelli dello Stato sapendo che le autonomie locali possono giocare una partita decisiva nel rapporto tra risparmi di spesa e qualità dei servizi offerti ai cittadini ed alle comunità territoriali; che in tale contesto risulta importante il ruolo assunto in questi anni dagli Enti Locali, i quali, nell’ambito di politiche di rigore che hanno imposto un enorme sforzo di contenimento della spesa, hanno sostanzialmente mantenuto invariate imposte e tariffe per i servizi resi alle comunità; che è necessario inoltre valorizzare la funzione degli Enti Locali per lo sviluppo del Paese, in quanto il 70% degli investimenti pubblici sono a loro carico e, se tale capacità di investimento venisse ulteriormente compressa, il livello di interventi e di servizi raggiunto, determinante anche per la coesione sociale di una comunità, non potrebbe essere mantenuto. Ritiene altresì che la prima stesura del disegno di legge Finanziaria presentato non sia proporzionata nei confronti degli Enti Locali, chiamati a sostenere fortemente la voce risanamento, a causa dei “tagli” previsti a carico del sistema delle autonomie locali e l’introduzione particolarmente gravosa di un tetto del 2.6% per il ricorso all’indebitamento. Valuta comunque positivamente l’impegno assunto dal Governo, nell’ambito dell’incontro con le associazioni degli Enti Locali del 10/10/2006, di eliminare il comma 11 dell’art. 74 riferito in particolare al tetto per l’indebitamento per gli anni 2007-2009 e la riduzione del contributo a carico degli Enti Locali alla riduzione del disavanzo dello Stato; 9
Apprezzando, quindi, l’impegno assunto dal Governo nel citato incontro, gli Enti Locali del territorio bolognese chiedono tuttavia di: a) rendere ulteriormente perequato lo sforzo di ridurre il deficit pubblico a carico degli Enti Locali nell’ambito dell’obbiettivo di risanamento; b) riferire solo alla cassa e non anche alla competenza (come a tutt’oggi è previsto) il calcolo per la quantificazione del contributo richiesto agli Enti Locali come modalità di attuazione del patto e prevedere di ridurre le sanzioni previste per gli Enti Locali che non riescono a rimanere nei tetti previsti dal patto di stabilità nel 2006; c) realizzare contestualmente azioni strutturali: • anticipando al 2007 la compartecipazione dinamica al gettito Irpef, anche al fine di ancorare le risorse alla crescita della ricchezza prodotta e rendere stabili le entrate degli Enti Locali, per non trasformare in automatismo l’incremento delle addizionali Irpef, dei tributi e delle tariffe comunali, gravando particolarmente su coloro che usufruiscono dei servizi, in tal modo riducendo quei benefici che la Legge Finanziaria si propone di promuovere; • modificando l’art. 14 relativo al decentramento del Catasto ai Comuni che prevede tale possibilità soltanto a favore dei Comuni capoluogo, al fine di rendere applicabile il decentramento in questione anche a favore dell’esercizio di tale funzione in forma associata ai Comuni non capoluogo che vorranno esercitare tale funzione (come ad esempio il “Polo Catastale” di San Giovanni in Persiceto); d) avviare in concreto la piena attuazione dell’art. 119 della Costituzione (federalismo fiscale). 10
MONTAGNA 11
PROROGA DELLE AGEVOLAZIONI PER IL GASOLIO DA RISCALDAMENTO, FONDO NAZIONALE PER LA MONTAGNA E ULTERIORI PROPOSTE DI MODIFICA A.C. 1746-bis (Legge Finanziaria 2007), art. 30 comma 5: “A decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge e fino al 31 dicembre 2007, si applicano: c) le disposizioni in materia di accisa concernenti le agevolazioni sul gasolio e sul GPL impiegati nelle zone montane e in altri specifici territori nazionali, di cui all’articolo 5 del decreto-legge 1° ottobre 2001, n. 356, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 novembre 2001, n. 418; f) le disposizioni in materia di accisa concernenti le agevolazioni sul gasolio e sul GPL impiegati nelle frazioni parzialmente non metanizzate di comuni ricadenti nella zona climatica E, di cui all’articolo 13, comma 2, della legge 28 dicembre 2001, n. 448”. A.C. 1746-bis (Legge Finanziaria 2007), art. 201 comma 1, Fondo nazionale per la montagna: 25 milioni (nel 2006 era di 20 milioni) Ulteriori proposte di modifica: • incremento del Fondo nazionale per la montagna a 61 milioni. 12
PROVINCIA 13
CONSEGUENZE DEGLI EMENDAMENTI APPROVATI IN COMMISSIONE BILANCIO DELLA CAMERA E ULTERIORI PROPOSTE DI MODIFICA pro capite importo originario importo manovra differenza pro capite differenza Provincia dopo manovra dopo emendamento percentuale originario pro capite emendamento Bologna 12.432.000,00 12.201.000,00 -1,85% 13,15 12,91 0,24 Emendamenti approvati all’A.C. 1746-bis (Legge Finanziaria 2007) in Commissione Bilancio della Camera: • riduzione dell’entità della manovra a carico delle province di 15 milioni rispetto ai 100 previsti; • spese relative a cofinanziamenti UE e Legge obiettivo a carico delle province; • abrogazione del limite all’indebitamento del 2,6% con un nuovo limite della spesa per interessi al 15% delle entrate correnti; • riformulazione degli artt. 76-80 ordinamentali e abrogazione della norma sulle aspettative. Ulteriori proposte di modifica: • attuazione integrale dell’Accordo del 10.10.2006 con l’UPI sulla entità della manovra; • applicazione del solo obiettivo di cassa per il Patto di stabilità interno; • introduzione della compartecipazione dinamica all’IRPEF; • esclusione dal Patto di stabilità interno delle somme che oltre 30 province, compresa quella di Bologna, annualmente restituiscono allo Stato; • proroga del termine per la restituzione delle somme allo Stato da 10 a 15 anni; • esclusione dal Patto di stabilità interno delle spese per l’espletamento delle funzioni delegate dalle Regioni. 14
REGIONE 15
CONSEGUENZE DEGLI EMENDAMENTI APPROVATI IN COMMISSIONE BILANCIO DELLA CAMERA E ULTERIORI PROPOSTE DI MODIFICA Emendamenti approvati all’A.C. 1746-bis (Legge Finanziaria 2007) in Commissione Bilancio della Camera: • eliminazione del criterio di calcolo ibrido per il Patto di stabilità interno; • incremento del limite di indebitamento dal 20 al 25% delle entrate; • attribuzione alle Regioni a statuto ordinario di una quota dell’accisa sul gasolio per autotrazione; • intesa con le Regioni ai sensi dell’art. 8 comma 6 della Legge 131/2003 per i Fondi a diretta contribuzione dello Stato; • misure regionali di sostegno ai settori produttivi e all’innovazione tecnologica. Ulteriori proposte di modifica: • esclusione dal patto di stabilità della spesa per interessi e per cofinanziamenti UE; • estensione del Fondo di garanzia alle 8 lire accisa; • modifica legislativa per evitare la decurtazione dell’IVA trasporti e rimborso anni 2004,2005 e 2006; • compensazione accisa benzina – tassa auto. 16
IRPEF 17
Distribuzione del numero dei contribuenti IRPEF su scala nazionale per classi di reddito complessivo nell’anno di imposta 2003 Classi di reddito complessivo Distribuzione del numero dei (in euro) contribuenti in % fino a 3.000 12,83 da 3.001 a 6.000 12,33 da 6.001 a 12.500 23,25 da 12.501 a 20.000 26,10 da 20.001 a 35.000 18,85 da 35.001 a 50.000 3,42 da 50.001 a 80.000 2,08 da 80.001 a 100.000 0,47 da 100.001 a 150.000 0,41 oltre 150.001 0,26 Totale 100,00 Fonte: elaborazione su dati Agenzia delle Entrate Redditi fino a 40.000 euro 38.546.485 contribuenti pari al 94,99%; redditi oltre i 40.000 2.035.021 contribuenti pari al 5,01% (redditi da 30.000 a 40.000 euro 1.547.279 contribuenti pari al 3,8%) 18
PROVINCIA DI BOLOGNA Totali Persone Fisiche - Anno d'imposta 2003 NUMERO CLASSI DI REDDITO IN EURO % %cumulata CONTRIBUENTI minore di zero 3.106 0,41 0,41 zero 2.577 0,34 0,74 da 0 a 1.000 24.178 3,16 3,91 da 1.000 a 1.500 8.730 1,14 5,05 da 1.500 a 2.000 6.963 0,91 5,96 da 2.000 a 2.500 6.491 0,85 6,81 da 2.500 a 3.000 6.138 0,80 7,61 da 3.000 a 3.500 5.673 0,74 8,36 da 3.500 a 4.000 5.467 0,72 9,07 da 4.000 a 5.000 11.115 1,45 10,53 da 5.000 a 6.000 42.705 5,59 16,12 da 6.000 a 7.500 35.251 4,61 20,73 da 7.500 a 10.330 64.849 8,49 29,22 da 10.330 a 12.500 59.445 7,78 37,00 da 12.500 a 15.490 92.134 12,06 49,05 da 15.490 a 20.000 133.637 17,49 66,54 da 20.000 a 25.000 96.379 12,61 79,16 da 25.000 a 30.990 60.271 7,89 87,04 da 30.990 a 35.000 21.960 2,87 89,92 da 35.000 a 40.000 17.840 2,33 92,25 da 40.000 a 50.000 20.281 2,65 94,91 da 50.000 a 60.000 11.399 1,49 96,40 da 60.000 a 69.720 7.440 0,97 97,37 da 69.720 a 80.000 5.392 0,71 98,08 da 80.000 a 90.000 3.415 0,45 98,52 da 90.000 a 100.000 2.444 0,32 98,84 da 100.000 a 120.000 2.968 0,39 99,23 da 120.000 a 150.000 2.250 0,29 99,53 da 150.000 a 200.000 1.744 0,23 99,75 oltre 200.000 1.876 0,25 100,00 TOTALE 764.118 100,00 Fonte: Ministero dell’Economia e delle Finanze Redditi fino a 40.000 euro 704.909 contribuenti pari al 92,25%; redditi oltre i 40.000 euro 59.209 contribuenti pari al 7,75% (redditi da 30.000 a 40.000 euro 39.800 contribuenti pari al 5,2%) 19
EFFETTI DELL’EMENDAMENTO PRESENTATO DAL GOVERNO SULLE ALIQUOTE IRPEF Emendamento presentato dal Governo in Commissione Bilancio della Camera Restano invariate le aliquote, ma cambiano detrazioni e assegni al nucleo familiare. I vantaggi, secondo i conteggi del Viceministro Visco, interessano i redditi fino a 40mila euro per i lavoratori dipendenti (89% dei dipendenti con solo coniuge a carico), fino a 35mila euro per i pensionati (94%) e fino a 32mila euro per i lavoratori autonomi (85% per cento). In caso di coniuge e più figli a carico i benefici si estendono per i lavoratori dipendenti ai redditi fino a 45mila euro. Negli intenti del Governo l’emendamento proposto, come si legge nella relazione di accompagnamento, è volto a dare piena coerenza alla riforma dell’IRPEF e degli assegni al nucleo familiare potenziandone i vantaggi per i redditi bassi, in particolare per i contribuenti con familiari a carico. Il minimo esente viene innalzato da 7mila a 7.500 euro. E’ rimodulato il profilo con cui la detrazione per il coniuge a carico diminuisce all’aumentare del reddito complessivo, in modo da aumentare l’importo goduto per i redditi fino a 40mila euro. Le aliquote sono confermate al 23% fino a 15mila euro, al 27% da 15.001 a 28mila, al 38% da 28.001 a 55mila, al 41% da 55.001 a 75mila, al 43% oltre 75mila. Viene anche chiarito un nodo interpretativo: in presenza di più figli, ai fini del calcolo della detrazione spettante l’incremento di 15mila euro si applica ad ogni figlio, dunque in caso di due figli l’importo base di 95mila euro diventa 110mila per entrambi, nel caso di 3 figli 125mila e così via. E’ consentita la possibilità sul fronte delle detrazioni di optare, al posto del 50% per uno, per l’attribuzione delle detrazioni per i figli al genitore con reddito più elevato, per consentire comunque il godimento del beneficio in caso di in capienza di uno dei genitori. Una ulteriore modifica estende alla detrazione per il primo figlio a carico nel caso di nuclei familiari con un solo genitore i vantaggi apportati dall’emendamento alla detrazione per il coniuge a carico. Sul fronte degli assegni familiari vengono introdotti nuovi livelli di reddito e relativi importi per le famiglie con almeno un figlio minore. «L’emendamento - spiega la relazione - ridefinisce anche gli assegni per i nuclei con più di 3 figli in modo da realizzare per tutte le tipologie familiari i vantaggi derivanti dalla riforma in termini di aumento dell’importo degli assegni, di superamento delle trappole della povertà e di innalzamento dei livelli di reddito massimi ai quali si finisce di usufruire degli assegni». Sono previste ulteriori detrazioni per gli ultra 75enni.
SIMULAZIONI SULLA VARIAZIONE DEL CARICO D’IMPOSTA PER IL 2007 RISPETTO AL 2006 (COMUNE DI BOLOGNA) REDDITO IRPEF LAVORATORE DIPENDENTE 21.642 EURO LAVORATORE DIPENDENTE SENZA CARICHI FAMILIARI 1. Vigente 2. Finanziaria 2007 Differenza (2-1) A. Reddito ai fini IRPEF 21.642 21.642 0 B. Imposta netta 4.191 4.128 -63 C Addizionale regionale 195 195 0 D. Addizionale comunale 87 87 0 Reddito disponibile (A-B-C-D) 17.170 17.233 63 LAVORATORE DIPENDENTE CON CONIUGE E 1 FIGLIO (maggiore di 3 anni) A CARICO 1. Vigente 2. Finanziaria 2007 Differenza (2-1) A. Reddito ai fini IRPEF 21.642 21.642 0 B. Imposta netta 3.067 2.820 -247 C Addizionale regionale 151 195 44 D. Addizionale comunale 67 87 20 E Assegno al nucleo 527 804 277 Reddito disponibile (A-B-C-D+E) 18.884 19.345 461 LAVORATORE DIPENDENTE CON DUE FIGLI (maggiori di 3 anni) A CARICO _______________________________________________________________________________________ 1. Vigente 2. Finanziaria 2007 Differenza (2-1) _______________________________________________________________________________________ A. Reddito ai fini IRPEF 21.642 21.642 0 B. Imposta netta 2.480 2.180 300 C. Addizionale regionale 131 195 -64 D. Addizionale comunale 53 87 -34 E. Assegno al nucleo 1.339 1.954 615 Reddito disponibile (A-B-C-D+E) 20.317 21.134 817 Fonte: Ministero dell’Economia e delle Finanze 22
SIMULAZIONI SULLA VARIAZIONE DEL CARICO D’IMPOSTA PER IL 2007 RISPETTO AL 2006 (COMUNE DI BOLOGNA) REDDITO IRPEF PROFESSIONISTA 42.827 EURO PROFESSIONISTA SENZA CARICHI FAMILIARI 1. Vigente 2. Finanziaria 2007 Differenza (2-1) A. Reddito ai fini IRPEF 42.827 42.827 0 B. Imposta netta 12.093 12.327 234 C Addizionale regionale 385 385 0 D. Addizionale comunale 171 171 0 Reddito disponibile (A-B-C-D) 30.177 29.943 -234 PROFESSIONISTA CON CONIUGE E 1 FIGLIO (maggiore di 3 anni) A CARICO 1. Vigente 2. Finanziaria 2007 Differenza (2-1) A. Reddito ai fini IRPEF 42.827 42.827 0 B. Imposta netta 10.834 11.246 412 C Addizionale regionale 356 385 29 D. Addizionale comunale 158 171 13 Reddito disponibile (A-B-C-D) 31.479 31.024 -455 Fonte: Ministero dell’Economia e delle Finanze 23
SIMULAZIONI SULLA VARIAZIONE DEL CARICO D’IMPOSTA PER IL 2007 RISPETTO AL 2006 (COMUNE DI BOLOGNA) REDDITO IRPEF LAVORATORE AUTONOMO 14.861 EURO LAVORATORE ARTIGIANO SENZA CARICHI FAMILIARI 1. Vigente 2. Finanziaria 2007 Differenza (2-1) A. Reddito ai fini IRPEF 14.861 14.861 0 B. Imposta netta 2.795 2.535 -260 C Addizionale regionale 134 134 0 D. Addizionale comunale 59 59 0 Reddito disponibile (A-B-C-D) 11.873 12.133 260 LAVORATORE ARTIGIANO CON CONIUGE E 1 FIGLIO (maggiore di 3 anni) A CARICO 1. Vigente 2. Finanziaria 2007 Differenza (2-1) A. Reddito ai fini IRPEF 14.861 14.861 0 B. Imposta netta 1.550 1.169 -381 C Addizionale regionale 85 134 49 D. Addizionale comunale 38 59 21 Reddito disponibile (A-B-C-D) 13.188 13.499 311 Fonte: Ministero dell’Economie e delle Finanze 24
SIMULAZIONI SULLA VARIAZIONE DEL CARICO D’IMPOSTA PER IL 2007 RISPETTO AL 2006 (COMUNE DI BOLOGNA) REDDITO IRPEF PENSIONATO 4.882 EURO PENSIONATO SENZA CARICHI FAMILIARI 1. Vigente 2. Finanziaria 2007 Differenza (2-1) A. Reddito ai fini IRPEF 14.882 14.882 0 B. Imposta netta 2.301 2.160 -141 C Addizionale regionale 134 134 0 D. Addizionale comunale 60 60 0 Reddito disponibile (A-B-C-D) 12.388 12.529 141 PENSIONATO CON CONIUGE E 1 FIGLIO (maggiore di 3 anni) A CARICO 1. Vigente 2. Finanziaria 2007 Differenza (2-1) A. Reddito ai fini IRPEF 14.882 14.882 0 B. Imposta netta 1.056 795 -261 C Addizionale regionale 85 134 49 D. Addizionale comunale 38 60 22 E. Assegno al nucleo 1.376 1.436 60 Reddito disponibile (A-B-C-D+E) 15.079 15.330 251 Fonte: Ministero dell’Economia e delle Finanze 25
LAVORO E INTERVENTI PER LE ATTIVITA’ PRODUTTIVE 26
IMPRESE E ISTITUZIONI PER CLASSI DI ADDETTI NEL COMUNE E NELLA PROVINCIA DI BOLOGNA AL CENSIMENTO 2001 Bologna - Imprese e istituzioni per classi di addetti. Censimento 2001 Fonte: Istat Comune Provincia Comune Provincia Comune Provincia Imprese Istituzioni Totale fino a 19 38.258 82.096 2.374 4.564 40.632 86.660 20-49 374 1307 42 97 416 1.404 50 in su 220 637 43 89 263 726 Totale 38.852 84.040 2.459 4.750 41.311 88.790 100000 90000 80000 70000 60000 50000 40000 30000 20000 10000 0 fino a 20-49 50 in Totale 19 su 27
SIMULAZIONE DEGLI EFFETTI DELLA RIDUZIONE DEL CUNEO FISCALE SU UN’IMPRESA DI 40 DIPENDENTI DEL SETTORE METALMECCANICO Regione Emilia Romagna Fabbricazione di macchine e apparecchiature elettriche ed Attività economica ottiche Natura giuridica SRL Numero dipendenti (Unità lavorative annue) 40 di cui: Dipendenti a tempo indeterminato 27 Dipendenti a tempo determinato 13 Anno imposta 2007 Anno imposta 2008 Base imponibile IRAP a legislazione vigente 2.404 2.454 Imposta IRAP a legislazione vigente 102 104 Base imponibile IRAP a legislazione proposta 1.773 1.542 Imposta IRAP a legislazione proposta 75 65 Oneri sociali lavoratori a tempo indeterminato 765 786 di cui dedotti 542 786 Ammontare fisso dedotto (5. 000 euro) 89 126 Risparmio di imposta per il contribuente 27 39 Ammontari espressi in migliaia di euro NOTA: I dati al 2008 sono stati estrapolati sulla base dell’andamento del valore aggiunto ai prezzi di mercato ISTAT e delle previsioni della Relazione Previsionale e Programmatica del Paese. La normativa sul cuneo fiscale ammette ulteriori deduzioni rispetto alla normativa vigente (ad esclusione di banche, assicurazioni e imprese operanti in settori a tariffa): 1) un importo fisso di 5. 000 euro per ogni lavoratore dipendente a tempo indeterminato 2) un’ulteriore deduzione di 5.000 euro, su base annua, per ogni lavoratore dipendente a tempo indeterminato impiegato nel periodo di imposta nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia , Sardegna e Sicilia; 3) i contributi assistenziali e previdenziali relativi ai lavoratori dipendenti a tempo indeterminato; 4) l’aumento della deduzione per incremento occupazionale, in caso di lavoratrici donne assunte al Sud. Tali deduzioni (sub da 1 a 4) sono ammesse a partire dal mese di febbraio 2007 nella misura del cinquanta per cento e per il loro intero ammontare a partire dal successivo mese di luglio. Le stesse sono alternative alle deduzioni attualmente in vigore. 28
SIMULAZIONE DEGLI EFFETTI DELLA RIDUZIONE DEL CUNEO FISCALE SU UN’IMPRESA DI 70 DIPENDENTI DI ASSOCIAZIONE Regione Emilia Romagna Attività di organizzazioni di datori di lavoro e Attività economica associazioni di categoria Natura giuridica Ente non commerciale/ Associazione Numero dipendenti (Unità lavorative annue) 70 di cui Dipendenti a tempo indeterminato 45 Dipendenti a tempo determinato 26 Anno imposta 2007 Anno imposta 2008 Base imponibile IRAP a legislazione vigente 1.430 1.434 Imposta IRAP a legislazione vigente 61 61 Base imponibile IRAP a legislazione proposta 908 684 Imposta IRAP a legislazione proposta 39 29 Oneri sociali lavoratori a tempo indeterminato 514 527 di cui dedotti 364 527 Ammontare fisso dedotto (5. 000 euro) 158 223 Risparmio di imposta per il contribuente 22 32 Ammontari espressi in migliaia di euro NOTA: I dati al 2008 sono stati estrapolati sulla base dell’andamento del valore aggiunto ai prezzi di mercato ISTAT e delle previsioni della Relazione Previsionale e Programmatica del Paese. La normativa sul cuneo fiscale ammette ulteriori deduzioni rispetto alla normativa vigente (ad esclusione di banche, assicurazioni e imprese operanti in settori a tariffa): 1) un importo fisso di 5. 000 euro per ogni lavoratore dipendente a tempo indeterminato 2) un’ulteriore deduzione di 5.000 euro, su base annua, per ogni lavoratore dipendente a tempo indeterminato impiegato nel periodo di imposta nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia , Sardegna e Sicilia; 3) i contributi assistenziali e previdenziali relativi ai lavoratori dipendenti a tempo indeterminato; 4) l’aumento della deduzione per incremento occupazionale, in caso di lavoratrici donne assunte al Sud. Tali deduzioni (sub da 1 a 4) sono ammesse a partire dal mese di febbraio 2007 nella misura del cinquanta per cento e per il loro intero ammontare a partire dal successivo mese di luglio. Le stesse sono alternative alle deduzioni attualmente in vigore. 29
INTERVENTI A FAVORE DELLO SVILUPPO ECONOMICO E DELL’INNOVAZIONE Oltre ai vantaggi dati dal cuneo fiscale vi è un altro gruppo di azioni mirate a sostenere lo sviluppo che si ricollegano al decreto Visco-Bersani di agosto e trovano ulteriore slancio con il progetto “Industria 2015 “ L’insieme dei provvedimenti disegna un quadro organico di interventi per sostenere l’innovazione del sistema produttivo. IL PROGETTO "INDUSTRIA 2015" Nello scorso settembre il Consiglio dei Ministri ha approvato un disegno di legge del Ministro Bersani per il rilancio del settore industriale italiano che pone all'attenzione del Parlamento un problema rilevante divenuto ormai il tallone d'Achille del nostro sistema paese: la perdita di competitività del sistema produttivo italiano nei confronti dei partners europei ed internazionali. Con il disegno di legge Bersani, chiamato Industria 2015, si indicano tre direttrici principali su cui cominciare a riorganizzare il sistema industriale italiano e che riguardano: a) Interventi per la competitività, b) Interventi per la crisi di impresa, c) Interventi in materia di brevetti. La Legge Finanziaria all’articolo 104 recepisce la parte suscettibile di un'immediata applicazione del progetto "Industria 2015". I "Progetti di innovazione industriale" sono il perno su cui ruota la nuova strategia di rilancio industriale in quanto costituiscono lo strumento attraverso cui incentivare e sostenere alcuni settori industriali individuati come strategici. Tali meccanismi di sostegno selettivo sono centrati su singoli obiettivi strategici di aree tecnologiche con forte impatto sullo sviluppo quali l'efficienza energetica, la mobilità sostenibile, le nuove tecnologie della vita, le nuove tecnologie per il Made in Italy e le tecnologie innovative per il patrimonio culturale. Il finanziamento dei Progetti avviene mediante risorse pubbliche derivanti in massima parte dal nuovo Fondo competitività sviluppo istituito presso il Ministero dello sviluppo economico e in parte da altre amministrazioni statali e regionali che intendano intervenire con interventi finanziari complementari. Nel Fondo confluiscono le risorse stanziate in Finanziaria annualmente (la Legge Finanziaria 2007 stanzia 300milioni di euro per il 2007 e 400 milioni per ciascun anno 2008 e 2009), le risorse assegnate dal CIPE al Ministero dello sviluppo economico nell'ambito del riparto del Fondo per le aree sottoutilizzate e le risorse del Fondo unico per gli incentivi alle imprese che viene soppresso. Un articolo del Sole 24 Ore del 9 ottobre scorso indica in 2.346 milioni di euro le disponibilità a legislazione vigente del nuovo Fondo derivanti dalle risorse residue assegnate alle leggi 448/98 e a questo si aggiunge Il Fondo per la finanza di impresa, il quale opererà con interventi mirati a facilitare operazioni di concessione di garanzie su finanziamenti e di partecipazione al capitale di rischio delle imprese. LE ALTRE MISURE PER L’INNOVAZIONE LA RICERCA SCIENTIFICA E TECNOLOGICA - IL FIRST Il disegno di rilancio della competitività italiana viene rafforzato con l’istituzione del Fondo per gli investimenti nella ricerca scientifica e tecnologica (First - art. 106). Nel Fondo istituito presso il Ministero dell'Università e della ricerca confluiscono le risorse annuali per i progetti di ricerca di interesse nazionale del Fondo per le agevolazioni alla ricerca (FAR), del Fondo per gli investimenti della ricerca, del Fondo per le aree sottoutilizzate per la parte di competenza del Ministero. In più l'attuale legge finanziaria stanzia per il Fondo 300 milioni di euro per ciascuno degli anni 2007 e 2008 e 360 milioni di euro per l'anno 2009. 30
PROPOSTE PER L’ARTIGIANATO E PMI In risposta alle questioni rimaste ancora aperte e in vista del dibattito in aula alla Camera sulla Legge Finanziaria il Governo e i gruppi parlamentari dell'Unione hanno predisposto un pacchetto di interventi a favore degli artigiani e delle PMI con l'obiettivo di fornire un contributo pratico alla risoluzione dei contrasti tuttora esistenti. TFR e fondo di garanzia Sul Trattamento di fine rapporto l'accordo siglato tra i sindacati ed il governo ha di fatto escluso le PMI dall'obbligo di devolvere il 50% del TFR inoptato all'Inps (sono state escluse dall'obbligo le imprese fino a 50 dipendenti), ma rimane aperta la questione dell'accesso al credito da parte delle piccole imprese dato che dal 1° gennaio 2007 i lavoratori si troveranno a dover scegliere se lasciare il proprio TFR all'impresa o devolverlo verso fondi pensionistici complementari. A riguardo in parlamento ci sono due proposte che cercano di dare una risposta a tale richiesta. Un emendamento già approvato dalla Commissione lavoro e che è stato firmato anche da Donata Lenzi istituisce un Fondo di garanzia per agevolare l'accesso al credito delle imprese che conferiscono il trattamento di fine rapporto a forme pensionistiche complementari alimentato da un contributo dello Stato, per il quale è autorizzata la spesa di 304 milioni di euro per ciascuno degli anni tra il 2007 e il 2011 e 253 milioni di euro per il 2012, comprensivi dei costi di gestione. La garanzia del Fondo copre fino all'intero ammontare dei finanziamenti concessi a fronte dei conferimenti effettuati dalle imprese nel periodo 2007-2011 e dei relativi interessi. Vi è poi un altro emendamento a prima firma Marina Sereni che istituisce il Fondo Mutualistico Interbancario sempre con lo scopo di compensare le imprese che devono conferire il TFR ai fondi di previdenza complementare e al Fondo per l’erogazione dei trattamenti di fine rapporto di cui all’articolo 84 della Finanziaria. L’emendamento prevede la costituzione di un Fondo di garanzia mutualistico interbancario (FMI) allo scopo di ampliare la capacità delle imprese di ottenere finanziamenti a condizioni vantaggiose. La soluzione – inedita – proposta è di dotare il Fondo con contributi volontari delle banche: il Fondo accorda garanzie gratuite su finanziamenti concessi alle imprese (tutte le imprese, grandi e piccole) dalle banche stesse a copertura dell’importo totale del finanziamento. Le banche hanno facoltà di aderire al Fondo versando un contributo annuale sulla base del quale viene determinato annualmente l’importo massimo complessivo dei finanziamenti attivabili. Previdenza - Apprendistato La disposizione contenuta nell'articolo 85, comma 4 della legge finanziaria prevede che con effetto sui periodi contributivi maturati a decorrere dal 1° gennaio 2007 la contribuzione dovuta dai datori di lavoro per gli apprendisti artigiani e non artigiani sia complessivamente rideterminata nel 10% della retribuzione imponibile ai fini previdenziali. Attualmente in ragione dell'onere formativo i contributi previdenziali ed i premi formativi sono previsti in misura estremamente ridotta, pur garantendo una tutela simile a quella degli altri lavoratori dipendenti. Gli importi dei contributi fissi dovuti per gli apprendisti, con decorrenza 1° gennaio 2006, ai sensi della circolare INPS n. 18 dell'8 febbraio 2006 risultano essere pari a 2,89 euro a settimana. Va ricordato che il contratto di apprendistato è stato portato dal precedente governo a sei anni, c’è quindi un serio problema di garantire ai ragazzi che già andranno in pensione con il sistema contributivo di avere versamenti adeguati. L'adozione della suddetta disposizione determina maggiori entrate contributive per 1.087 milioni di euro nel 2007, 621 milioni di euro nel 2008 e 821 milioni di euro nel 2009. La richiesta della categoria di rimodulare la norma al fine di ottenere un impatto meno oneroso per i datori di lavoro risulta praticabile ma con costi notevoli. Il Gruppo dell’Ulivo ha comunque valutato con favore un emendamento relativo ai contratti di apprendistato del solo settore dell'artigianato che stabilisce l'aumento della contribuzione a 31
decorrere dal 25° mese di apprendistato. In pratica i primi due anni di contratto manterrebbero il livello di contribuzione vigente. INAIL La legge finanziaria non dice nulla sul tema della rideterminazione dei premi INAIL. La richiesta di riduzione di tali premi da parte della categoria risulta coerente con l'ottimo andamento nel 2005 della Gestione dell'artigianato presso l'INAIL che ha registrato un notevole avanzo (nel 2004 l’avanzo economico della Gestione degli artigiani è stato pari a 1.536,7 milioni di euro). L'adeguamento sembra inoltre necessario dopo che la precedente manovra finanziaria, pur prevedendo tale rideterminazione, aveva lasciato irrisolti dal punto di vista legislativo tali aspetti. Pertanto il Gruppo Ulivo ha presentato un emendamento che ridetermina i premi dovuti dai datori di lavoro all’INAIL, prevedendo che per le gestioni separate industria, artigianato, terziario e altre attività che hanno registrato, nei due anni precedenti, un avanzo di esercizio, pari o superiore al 30 per cento delle entrate contributive, è disposta la riduzione del tasso dei premi assicurativi in una misura pari al 25% del medesimo avanzo di esercizio, entro il limite massimo di spesa di 300 milioni di euro. Studi di settore Accogliendo la richiesta della categoria abbiamo presentato un emendamento che introduce una disposizione di sicurezza per il contribuente che ha raggiunto il livello di ricavi che scaturisce dagli studi “revisionati”, che evita al contribuente di rimanere esposto ad ulteriori accertamenti a carattere induttivo. Fondo finanza d'impresa Per la capitalizzazione delle micro e piccole imprese sono stati presentati due emendamenti richiesti dalle categorie che inseriscono tra le finalità del nuovo Fondo per la finanza d'impresa anche interventi che favoriscono i processi di capitalizzazione delle imprese artigiane e delle micro e piccole imprese, con specifico riguardo alle forme societarie, tramite diversi strumenti quali i prestiti partecipativi bancari, i business angels e prodotti finanziari innovativi e la concessione di garanzie sui finanziamenti, con risvolti operativi anche sul sistema dei confidi, molto sviluppati nel settore. Internazionalizzazione imprese Per incentivare l’export delle imprese artigiane si propone un emendamento che chiede uno stanziamento di 10 milioni di Euro per sostenere progetti mirati a sviluppare il processo di internazionalizzazione delle imprese artigiane e dei loro consorzi export. Interventi per i distretti L'emendamento propone che una quota pari al 15% del Fondo per la competitività venga destinata al finanziamento di progetti di innovazione industriale realizzati dai distretti industriali. I progetti devono essere relativi alle aree tecnologiche individuate come prioritarie dalla Legge Finanziaria e che sono: efficienza energetica, mobilità sostenibile, nuove tecnologie della vita, nuove tecnologie per il made in Italy, tecnologie innovative per il patrimonio culturale. In tal modo si intende rispondere all'esigenza manifestata dalle PMI di essere coinvolte nel nuovo meccanismo di sviluppo industriale predisposto dal ministro Bersani. E’ imprescindibile consentire la possibilità per le PMI di partecipare all'obiettivo primario del disegno di legge Bersani e cioè lo sviluppo dell'innovazione tecnologica in aree e settori definiti prioritari. Quindi i distretti potranno partecipare ma i loro progetti dovranno avere la valenza di Progetti di innovazione industriale ed essere relativi alle aree tecnologiche individuate dalla legge. Nuova edilizia ad alta efficienza energetica 32
Si riduce il valore del limite minimo di volumetria degli edifici (da 10000 metri cubi a 3000) ammessi alle misure di sostegno previste nell'articolo 23 che consistono in un contributo per il 55 per cento degli extra costi sostenuti per conseguire obiettivi di efficienza energetica. In tal modo si includono anche gli edifici residenziali privati di piccola dimensione, favorendo il trascinamento delle piccole attività connesse al settore dell’edilizia. Fondo per infrastrutture energetiche L'articolo 25 della Legge Finanziaria istituisce un fondo con un importo massimo di 100 milioni di euro, da reperire fra le risorse attese dal maggior gettito derivante dall’incidenza dell’imposta sul valore aggiunto, da attribuire ad eventuali aumento del prezzo dei carburanti rispetto al valore di riferimento di 71 euro da utilizzare a copertura di misure di compensazione a favore di Regioni ed enti locali interessati dalla realizzazione di nuove infrastrutture energetiche di rilevanza nazionale e per interventi di riduzione dei costi energetici per finalità sociali. La dotazione iniziale del fondo è stabilita in 50 milioni di euro annui fino al 2009. L'emendamento proposto dispone che il suddetto fondo per le infrastrutture energetiche sia destinato anche all’incentivazione delle Regioni che raggiungano obiettivi di efficienza energetica e di produzione di energia da fonti rinnovabili nell'ambito della realizzazione delle opere comprese nei Piani energetici Regionali. Fondo per il finanziamento delle misure di riduzione dei gas serra e per lo sviluppo sostenibile Gli articoli 160 e 161 istituiscono due fondi, rispettivamente per il finanziamento delle misure di riduzione dei gas serra e per lo sviluppo sostenibile. Il primo è un fondo rotativo finanziato con 200 milioni per ognuno degli anni 2007-2009 ed è destinato al finanziamento di misure per la diffusione dell’efficienza energetica e delle fonti rinnovabili. L’altro, con una dotazione di 25 milioni per ognuno degli anni 2007-2009, è destinato al finanziamento di progetti, non meglio specificati, di sostenibilità ambientale di settori economico-produttivi per l’educazione e informazione ambientale, nonché per progetti di cooperazione internazionale ambientale. Gli emendamenti presentati prevedono che il Fondo per il finanziamento delle misure di riduzione dei gas serra sia finalizzato anche a supportare la predisposizione di strumenti di project financing fondati sull'applicazione del meccanismo del Finanziamento Tramite Terzi, mentre in relazione al Fondo per lo sviluppo sostenibile si dispone che esso possa finanziare anche progetti di partenariato pubblico/privati, anche a livello transnazionale, promossi congiuntamente da Istituzioni, Enti locali, Università, Centri di Ricerca e in collaborazione con le associazioni imprenditoriali delle piccole e medie imprese, per la promozione di progetti in favore della sostenibilità ambientale, inclusi quelli riguardanti l’efficienza energetica ed i servizi ad essa collegati. Si segnala inoltre che la Legge Finanziaria contiene alcune disposizioni valutate favorevolmente dalle associazioni di categoria riguardanti la riedizione del credito di imposta automatico per gli investimenti nelle aree svantaggiate (Visco sud) e alcune disposizioni relative ad interventi a tutela dell'occupazione quali: la proroga di un anno della possibilità di iscrizione alle liste di mobilità per i lavoratori delle piccole imprese (art. 179); la proroga per stipulare i contratti di solidarietà (art. 180); la proroga sia della durata che dell'aumento della disoccupazione ordinaria per il 2007 (art. 167); la proroga degli ammortizzatori sociali (art. 176). Per quanto concerne l'innovazione organizzativa, la Legge Finanziaria prevede un credito di imposta automatico del 10 per cento dei costi delle imprese in ricerca precompetitiva e per lo sviluppo di nuovi prodotti, che si alza al 15 per cento per i costi che derivano da contratti con Università e centri di ricerca pubblici. Si è messo un tetto a questi contributi per evitare che vengano assorbiti soltanto dalla grande impresa. Si tratta di una cifra rilevante: 600 milioni di euro l'anno. 33
Sono state ripristinate le tasse sul mantenimento dei brevetti per consentire di ridurne i tempi di sfruttamento esclusivo e, quindi, permettere un accesso delle piccole imprese alle innovazioni sviluppate dalle grandi imprese. Sono state indirizzate ulteriori risorse per sostenere l'accesso ai brevetti per le piccole e medie imprese. Infine è da segnalare che la questione relativa alla sospensione della licenza o dell’esercizio dell’attività connessa alla mancata emissione dello scontrino fiscale è stata modifica nel D-L 262/2006 prevedendo che essa sarà disposta per un periodo da tre giorni a un mese in caso di mancata emissione della ricevuta fiscale o dello scontrino fiscale, reiterata per tre volte nel quinquennio (anziché da quindici giorni a due mesi come previsto dal testo originario, per una sola violazione). 34
INTERVENTI PER IL SETTORE AGRICOLO E AGROALIMENTARE L’impostazione generale della Legge Finanziaria per il settore agricolo ed agroalimentare risulta coerente con il programma di governo dell’Unione. In particolare, pur nella difficile situazione della finanza pubblica, si interviene sui principali nodi che possono determinare sviluppo e quindi competitività al settore. Le risorse a disposizione La Legge Finanziaria stanzia circa 800 milioni di euro per il settore agricolo e agroalimentare. Di questi circa la metà. riguardano interventi sulla fiscalità (IVA, IRAP, imposta di successione e di registro, accise su biocarburanti). Gli altri sono invece per lo sviluppo e riguardano: -agroenergie. -fusioni societarie -miglioramento dimensioni delle imprese -fondo per l’imprenditoria giovanile -promozione dello sviluppo all’estero del Made in Italy agroalimentare -sviluppo della multifunzionalità dell’impresa agricola mediante vendita diretta (nuova regolamentazione) e per il lancio dei farmer’s markets. Agroenergie La finanziaria contiene importanti misure per l’avvio della filiera agricola nazionale dei biocarburanti oltre alla promozione dell’autoconsumo degli olii vegetali a fini energetici Promozione di progetti integrati tra agroalimentare e turismo L’art.127 della Legge Finanziaria prevede la possibilità di concedere contributi per progetti promozionali realizzati da consorzi tra imprese dell’agroalimentare con quelle del settore turistico alberghiero con la finalità di attrarre la domanda estera. E’ da considerare che oltre alla finanziaria il settore agricolo e agroalimentare potrà contare sulle risorse comunitarie stanziate per lo Sviluppo Rurale 2007-2013 pari a 8,3 miliardi euro. Quindi ci sono tutte le premesse per realizzare politiche di rilancio del settore sia da parte del Ministero competente che delle Regioni con l’ adesione degli enti territoriali. 35
INFRASTRUTTURE DELLA MOBILITA’ 36
INTERVENTI PREVISTI NELL’AREA BOLOGNESE IN BASE ALLA LEGGE FINANZIARIA E ALL’ESITO DELL’INCONTRO DEL 3.10 TRA IL MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE ANTONIO DI PIETRO E I RAPPRESENTANTI DELLA REGIONE E DEGLI ENTI LOCALI SFM La Legge Finanziaria prevede rimborsi per l’adeguamento all’inflazione dei Contratti di servizio stipulati dalle Regioni con Trenitalia per la gestione dei servizi ferroviari regionali e locali dal 1999 ad oggi. E’ inoltre previsto un Fondo di 100 milioni l’anno per il 2007, 2008 e 2009 per contributi pari al 75% per l’acquisto di materiale rotabile per i servizi ferroviari e di autobus per il TPL. PASSANTE AUTOSTRADALE NORD ANAS ha ricevuto l’incarico per la ricerca di un partner privato tramite gara per la realizzazione dell’opera (costo complessivo previsto 990 milioni di euro) METROTRAMVIA La decisione CIPE del 27.7.2005 ha stanziato 90 milioni di euro. C’è l’impegno del Governo a stanziare altri 90 milioni di euro. Il costo complessivo dell’opera è di 586 milioni di euro così suddivisi: I° lotto Fiera-Stazione FS 187 milioni di euro; II° lotto Stazione FS-Ospedale Maggiore 297 milioni di euro; III° lotto Ospedale Maggiore-Borgo Panigale 102 milioni di euro. NODO FERROSTRADALE DI CASALECCHIO DI RENO Il CIPE ha approvato il progetto in linea tecnica e ha stanziato 1 milione di euro per la progettazione definitiva. Va finanziata la realizzazione per 146 milioni di euro. NODO DI RASTIGNANO Dopo la conclusione della procedura di VIA in corso da parte della Regione invio del progetto definitivo al CIPE per il finanziamento. Il costo complessivo dell’opera è di 27 milioni di euro. AEROPORTO La SAB ha avviato il contenzioso giudiziario nei confronti di ENAC per le opere di prolungamento della pista già realizzate per le quali non è stato erogato il previsto finanziamento statale di 32,5 milioni di euro. L’ultimo bilancio ENAC prevede un avanzo di amministrazione di 35 milioni euro che possono essere destinati all’Aeroporto di Bologna. 37
AMBIENTE 38
INTERVENTI IN MATERIA AMBIENTALE Oltre ai già richiamati interventi in campo energetico, che prevedono una serie di incentivi fiscali per gli interventi di efficienza energetica nell’edilizia e l’ammodernamento di caldaie, sostituzione frigoriferi e motori elettrici, la Legge Finanziaria prevede investimenti ambientali per circa 600 milioni di euro nel 2007. I principali interventi riguardano: • la istituzione di un Fondo rotativo per finanziare progetti nell’ambito dell’attuazione del Protocollo di Kyoto per la riduzione delle emissioni inquinanti (200 milioni per il 2007 e 265 annui per il 2008 e 2009); • un Fondo triennale di 15 milioni di euro l’anno per la costruzione di nuovi edificiche conseguono un’alta efficienza energetica; • un Fondo unico da ripartire per interventi nella difesa del suolo e tutela ambientale di 217 milioni per il 2007 e 265 milioni di euro annui per il 2008 e 2009; • 16 milioni per il 2007 per avviare la filiera per l’incremento dei biocarburanti; • 10 milioni ciascuno per gli anni 2007, 2008 e 2009 per la difesa del mare; • 3 milioni di euro per ciascuno degli anni 2007, 2008 e 2009 per la lotta all’abusivismo secondo un programma triennale di interventi di demolizione delle opere abusive nelle aree protette nazionali; • un Fondo da 25 milioni di euro l’anno per tre anni (2007, 2008 e 2009) per lo sviluppo sostenibile; • un Fondo unico di 65 milioni di euro nel 2007 per Bonifiche e rifiuti, 100 milioni nel 2008 e 100 milioni nel 2009 • 20 milioni di euro in più per tre anni per i parchi. 39
GRADUAZIONE DELLE TASSE DI CIRCOLAZIONE DEGLI AUTOVEICOLI ANCHE IN BASE ALL’IMPATTO INQUINANTE E’ prevista una maggiorazione sulla tassa di circolazione per tutte le autovetture non Euro 4 o Euro 5, cioè per quelle che non rispondono alle nuove norme ambientali obbligatorie per le immatricolazioni dal 1° gennaio scorso. La maggiorazione sale proporzionalmente in relazione al livello di omologazione, da Euro 0 a Euro 3: l’importo base di 2,58 euro a chilowatt, previsto per le vetture fino a 100 kw, rimane invariato per le auto Euro 4, ma sale a 2,70 per le auto Euro 3, a 2,80 per le auto Euro 2, a 2,90 per la auto Euro 1 fino ad arrivare a 3 euro a kw per le auto Euro 0. L’emendamento presentato dal Governo in Commissione Bilancio della Camera prevede inoltre un aumento del bollo per le auto con potenza superiore a 100 kw (136 CV) che riguarda solo l’8% della auto in circolazione. 40
AREE MILITARI DISMESSE 41
AREE MILITARI DISMESSE L’art. 17 della Legge Finanziaria prevede che il Ministero della Difesa emani quattro decreti, entro febbraio e luglio del 2007 e del 2008, per trasferire all’Agenzia del Demanio immobili dimessi per un valore di 1 miliardo di euro per ciascun decreto. L’Agenzia del Demanio potrà poi procedere, in accordo con gli enti locali interessati, alla loro valorizzazione. Il Comune di Bologna è stato riconosciuto dall’Agenzia del Demanio come interlocutore privilegiato per avviare l’operazione. Se le aree da tempo individuate nel territorio del Comune di Bologna saranno inserite fin dal primo decreto, ciò consentirà di ottenere: • l’area ex STA.VE.CO. per verde e servizi e l’area Prati di Caprara Est per un parco als servizio della città; • le caserme San Mamolo, Sani (Casaralta), Mazzoni (Molino Parisio) e Masini in via Santo Stefano per usi compatibili con il PSC. 42
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