Gli accordi bilaterali rafforzano la piazza scientifica svizzera - Fatti e argomenti
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Una Svizzera aperta spiana le strade al futuro Sapere e inventiva fanno parte del nostro DNA. Dalla metà del 20° secolo, la Svizzera sostiene in modo attivo formazione, ricerca e innova- zione. Le persone, che qui apprendono una professione o studiano, tro- vano le porte aperte al lavoro e alla carriera dei propri sogni. Con una laurea in tasca, gestiscono in maniera indipendente la propria vita. Affinché i giovani in Svizzera possano avere le migliori opportunità, servono scuole universitarie di ottimo livello. A questo scopo abbiamo sempre portato in Svizzera i professori migliori e abbiamo lavorato in stretta collaborazione con tutti i paesi. Gli accordi bilaterali con l’Unione europea (UE) rafforzano ulteriormente la Svizzera: a libera circolazione delle persone rende possibile tutto ciò: le •L scuole universitarie reclutano le migliori menti d’Europa in modo rapido e risoluto. In cambio, gli studenti e i ricercatori svizzeri han- no accesso alle migliori scuole universitarie d’Europa. • Grazie agli accordi bilaterali, la Svizzera partecipa al programma di finanziamento per la ricerca e l’innovazione più importante a livello mondiale, Horizon 2020. •E rasmus+ offre nuovi orizzonti a studenti, apprendisti e a membri di organizzazioni giovanili e sportive. I giovani acquisiscono com- petenze professionali, linguistiche e interculturali, preparandosi così anche al mercato del lavoro. Gli accordi bilaterali rafforzano la piazza scientifica svizzera, la società e l’economia. 3
In Svizzera, oltre il 42 % delle persone attive lavorano nel campo della scienza e della tecnologia. Giorno dopo giorno esse producono, diffondono o applicano conoscenze scientifiche e tecnologiche. 5
I migliori del continente per la Svizzera Per numerosi posti di lavoro non si riescono a trovare in Svizzera degli specialisti; lo stesso vale per la formazione e la scienza. La qualità dell’insegnamento e della ricerca dipende tuttavia dalla capacità di repe- rire rapidamente in tutti i settori personale adeguatamente qualificato. Dobbiamo poter scambiare in modo semplice conoscenze e risorse, spe- cialmente con i partner europei. La libera circolazione delle persone rende possibile tutto ciò. Oltre un terzo dei nostri professori, docenti, assistenti e collabora- tori scientifici sono persone altamente specializzate provenienti da tutto il mondo, principalmente dai paesi europei. Essi aiutano i giovani a con- seguire una formazione d’eccellenza. Il sistema d’istruzione svizzero ha bisogno di questi specialisti. La libera circolazione delle persone è attrattiva anche per gli stu- denti e i giovani ricercatori svizzeri, perché consente loro l’accesso alle università e agli istituti di ricerca europei. I contingenti compromettono la qualità dell’istruzione e della ricerca Come conseguenza dell’iniziativa sull’immigrazione di massa, la Svizzera deve contingentare l’immigrazione, il che potrebbe incidere sulle Scuole universitarie. Consentire l’accesso in Svizzera solo ad un numero limitato di specialisti nel campo dell’istruzione e della ricerca mette in gioco la qualità dell’insegnamento e della ricerca. La Svizzera deve necessariamente poter ricorrere ad un numero sufficiente di specialisti dall’estero. Altrimenti anche le cattedre rischierebbero di non essere occupate da persone competenti e l’offerta dell’insegnamento sarebbe limitata. 6 Accordo bilaterale sulla libera circolazione delle persone
L’Ospedale universitario di Zurigo è uno dei più grandi ospedali della Svizzera. Dei nostri circa 7700 impiegati più di un terzo proviene dall’estero. Quasi la metà dei 1400 medici e specialisti nel campo scientifico presso l’OUZ proviene dall’UE. Il reclutamento a livello internazionale della gran parte dei nostri specialisti ha ragioni qualitative e quantitative: nel mondo ci sono solo poche persone in possesso delle conoscenze specialistiche necessarie nei settori della ricerca e di altri ambiti spe- cialistici. Nonostante i grandi sforzi in campo formativo a tutti i livelli continuano a mancare medici e infermieri specializzati. Solo grazie alla libera circolazione delle persone l’OUZ può garantire un’ottima assistenza medica e contestualmente sviluppare le terapie del futuro grazie alla ricerca.» La negazione della libera circolazione delle persone mette a rischio l’assistenza medica e la ricerca d’avanguardia dell’Ospedale universitario di Zurigo (OUZ). Gregor Zünd, CEO dell’OUZ, conta sul personale proveniente dall’estero. Un terzo della crescita economica registrata tra il 2003 e il 2009 è dovuto alle immigrazioni dallo spazio UE/AELE. Accordo bilaterale sulla libera circolazione delle persone 7
La Svizzera è il paese con il maggior numero di premi Nobel pro capite. 8
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Europa, il migliore partner di ricerca per la Svizzera Horizon 2020 sostiene progetti di ricerca che superano le frontiere. Ciò rende possibile una collaborazione mirata con partner specializzati. La Svizzera sviluppa così nuove conoscenze, tecnologie, servizi e prodotti. Le conquiste scientifiche pionieristiche, al giorno d’oggi, non provengono dal singolo, ma sono il frutto di team internazionali. Attraverso la partecipazione al programma quadro di ricerca euro- peo, la Svizzera promuove la ricerca di base ai massimi livelli: Horizon 2020 è la Champions League della ricerca. Particolarmente significative sono le borse di studio del Consiglio europeo della ricerca (ERC Grants). Solo i ricercatori di maggior talento ricevono questi prestigiosi incentivi. Lo status di paese terzo non è un’alternativa Se la Svizzera resta soltanto un paese terzo, dovrà finanziare da sola i propri progetti di ricerca internazionali. Inoltre, l’accesso alle borse di studio dell’ERC sarebbe negato. I ricercatori provenienti dalla Svizzera verrebbero esclusi dalla competizione e isolati. Solo se i nostri team di ricerca sono ancorati allo spazio di ricerca europeo, la Svizzera potrà continuare ad avere un ruolo da co-protagonista e occupare posti di rilievo a livello mondiale. Una collaborazione più stretta con i paesi d’oltremare non è un’alternativa. Non esiste alcun programma internazionale parago- nabile a Horizon 2020. Nel periodo 2007–2013, la Svizzera ha registrato la percentuale di successo più elevata di ERC Grants a livello europeo. 10 Accordo bilaterale per la ricerca – Horizon 2020
Grazie alla sovvenzione ERC Advanced Grant stiamo sviluppando un nuovo metodo di misurazione dei gas serra, attraverso un carotaggio di ghiaccio polare, che necessita di pochis- simo ghiaccio. Solo così siamo in grado di studiare il ghiaccio risalente a 1,5 milioni di anni fa e comprendere quindi meglio il nostro clima attuale. Gli strumenti di incentivazione dell’ERC finanziano esclusivamente nuovi progetti d’eccellenza. La fama che ne deriva sta aprendo molte porte a me e al mio team.» Hubertus Fischer è fisico presso l’Università di Berna. Grazie agli incentivi da parte del Consiglio europeo della ricerca (ERC) riesce a comprendere meglio il cambiamento climatico. Nel progetto NERA 28 scuole universitarie e i centri di ricerca di 14 paesi europei avevano come obiettivo comune quello di proteggere meglio dai sismi la popolazione e l’infrastrut- tura in Europa. Questo progetto dell’UE ha consentito di utilizzare in modo coordinato le infrastrutture di ricerca, i dati e le informazioni provenienti dai diversi paesi. In questo modo oggi siamo in grado di dire con maggiore precisione quali sono i rischi che minacciano una determinata zona colpita dai sismi e in che modo possiamo evitarli.» Una rete transfrontaliera aiuta a limitare i danni causati dai terremoti in Europa. Domenico Giardini, geofisico presso il Politecnico federale di Zurigo, ha diretto il progetto nell’ambito del Settimo programma quadro di ricerca dell’Unione europea. Accordo bilaterale per la ricerca – Horizon 2020 11
Un progetto di ricerca su tre proviene dall’industria e dalle PMI In nessun’altra parte del mondo un numero talmente elevato di imprese altamente specializzate, di scuole universitarie e l’amministra- zione pubblica vantano una così stretta collaborazione in uno spazio così ridotto come in Svizzera. Per poter tramutare rapidamente le nuove cono- scenze in innovazioni commerciabili, le imprese necessitano di partner di ricerca leader nel proprio settore. Gli accordi bilaterali attraverso Horizon 2020 consentono alle imprese in Svizzera di connettersi con partner di ricerca a livello europeo. In tal modo esse possono accedere a conoscenze molto più ampie. Il programma quadro di ricerca dell’UE è l’unico strumento dal quale anche l’economia privata svizzera con tutte le sue PMI può trarre profitto, direttamente sotto forma di fondi pubblici. Senza Horizon 2020 perdono anche le imprese Solo se la Svizzera rientra in Horizon 2020 come partner a pieno titolo, le nostre imprese potranno ricevere il sostegno pubblico e con- frontarsi alla pari con la concorrenza europea, in particolare con la Ger- mania, la Francia, l’Italia e l’Austria. Le nostre imprese risultano vincenti se, al di fuori del proprio paese, possono accedere anche alle conoscenze di un intero continente. Investire nella conoscenza conviene: i prodotti hightech rappresentano il 50 % delle esportazioni svizzere. È un dato unico a livello mondiale. 12 Accordo bilaterale per la ricerca – Horizon 2020
Grazie alla collaborazione con cinque partner di ricerca e quattro partner industriali di sei paesi diversi abbiamo potuto accumulare un know-how internazionale e sviluppare nuovi prodotti per l’intero mercato europeo. La Svizzera deve la sua leadership a livello mondiale pro- prio allo scambio internazionale di idee.» Il responsabile di progetto, Michel Haller, della Scuola universitaria di tecnica di Rapperswil ha diretto il progetto di ricerca quadriennale dell’UE «MacSheep» sviluppando nuovi sistemi di riscaldamento alta- mente efficienti. Tali impianti necessitano fino al 30 % di energia in meno rispetto a sistemi simili e dispongono di un grande potenziale. La nostra azienda è leader mondiale nel settore della medicina diagnostica. Il nostro successo è dovuto alla colla- borazione con ricercatori specializzati che spesso reperiamo solo in paesi europei. Fino al 2013 abbiamo realizzato pro- getti innovativi internazionali nell’ambito dei programmi di ricerca dell’UE. Dal 2014 siamo esclusi, come molte PMI svizzere, da Horizon 2020.» Dal 2014 il CEO di Bühlmann Laboratories AG, Thomas Hafen, sta attraversando una situazione difficile. La sua azienda non può più partecipare al programma Horizon 2020. L’impresa che occupa ben 60 impiegati risente di questo svantaggio concorrenziale. Accordo bilaterale per la ricerca – Horizon 2020 13
Nell’economia pubblica svizzera, 1 franco su 2 proviene da un settore ad alto coefficiente scientifico. 14
Gli studenti Erasmus aumentano del 42 % le proprie opportunità sul mercato del lavoro. Trovano più velocemente un posto di lavoro e sono meno colpiti dalla disoccupazione a lungo termine. 15
Orizzonti più ampi e nuove competenze grazie a soggiorni all’estero Erasmus+ consente ai giovani e agli specialisti di trascorrere un soggiorno all’estero, approfittare di offerte formative, sviluppare progetti in comune, partecipare a conferenze o prestare servizio di volontariato in Europa, indipendentemente dal fatto che studino all’Università, seguano un apprendistato, vadano ancora a scuola, insegnino o facciano parte di un’associazione sportiva o giovanile. Grazie a questa esperienza interna- zionale, oltre ad imparare una nuova lingua, guadagnano anche in termini di competenze sociali, apertura, curiosità, fiducia in se stessi e capacità decisionale. Erasmus+, oltre agli scambi fra studenti, crea anche sinergie grazie alle quali gli enti formativi svizzeri possono realizzare progetti interna- zionali con partner europei: elaborano moduli di corsi congiunti, creano reti europee e si scambiano Good Practices. Minori opportunità per il soggiorno di scambio all’estero Fino al 2014, gli studenti svizzeri avevano un abbonamento gene- rale per lo scambio europeo. Adesso siamo in fila al distributore automa- tico e dobbiamo concordare ogni singolo biglietto. Inoltre alla Svizzera sono precluse diverse attività: i cittadini svizzeri non possono più essere a capo di progetti di cooperazione, né approfittare delle sinergie di pro- getti formativi internazionali, il che colpisce duramente le organizzazio- ni giovanili e per l’infanzia. La Svizzera sostiene inoltre i costi degli stu- denti che per uno o due semestri vengono da noi. Anziché un accordo standard, l’Università di Zurigo ha concordato ora 400 singoli accordi bilaterali. 16 Accordo bilaterale sull’istruzione – Erasmus+
Vengo da un piccolissimo paese e sogno di vivere un giorno in una grande città! Pertanto desidero assolutamen- te trascorrere un semestre in Erasmus in Germania: un paese che mi affascina per la sua avvincente storia e per le importanti e molteplici relazioni con la Svizzera. Per il Master mi piacerebbe invece andare a Londra perché vi sono ottime università di diritto internazionale.» Marjorie Raboud, 21 anni, studentessa di legge al primo semestre presso l’Università di Friburgo Nell’ambito del programma Erasmus ho stu- diato nel 2000/01 Scienze politiche presso l’Università di Växjö, in Svezia. Quell’anno di studio mi ha consen- tito di conoscere più da vicino un altro paese e il suo sistema politico, stringere contatti internazionali e fare dei progressi in diverse lingue straniere: esperienze di cui beneficio ancora oggi, anche nel lavoro parlamentare.» Pascale Bruderer, Consigliera agli Stati (PS) del Canton Argovia Accordo bilaterale sull’istruzione – Erasmus+ 17
All’inizio del mio Master ho studiato per un semestre a Praga e, una volta tornata a casa, ho potuto farmi convalidare tutti i corsi frequentati grazie all’accordo Erasmus. Partecipare alle lezioni tenute nella lingua locale mi ha permesso di farmi una chiara idea su come si studi a Praga. Per me l’Erasmus è molto più di un semplice viaggio o di una scuola di lingue: come si può altrimenti prender parte alla vita quotidiana dei ‹locals› e immergersi a fondo in una cultura straniera?» Helen Kaufmann, 25 anni, docente di scuola secondaria di Lucerna Durante il mio stage di 19 settimane presso la Maison Margiela a Parigi ho avuto l’occasione di assi- stere lo Chef d’Atelier durante tutte le fasi di creazione di una collezione di alta moda: dalla realizzazione di cartamodelli alla sfilata. È stata un’esperienza molto arricchente per la mia carriera perché mi ha permesso di comprendere il funzionamento e la gestione dell’Ufficio Stile e dell’Atelier di una maison di alta moda.» Rafael Kouto, 26, Fashion designer del Ticino 18 Accordo bilaterale sull’istruzione – Erasmus+
Questa brochure è stata redatta da: Accademie svizzere delle scienze, aperta + sovrana, Fondo nazionale svizzero (FNS), Netzwerk FUTURE, swissuniversities Con il supporto di: Euresearch, Consiglio dei PF, Federazione svizzera delle associazioni giovanili, Unione svizzera degli e delle universitari-e (VSS | UNES | USU) Foto: Pagina 4: Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana Pagina 5: Scuola universitaria professionale di Berna Pagina 8 e 9: Politecnico federale di Zurigo / Alessandro Della Bella Pagina 14: Università di Neuchâtel Pagina 15: Scuola universitaria di Lucerna, Tecnica & Architettura Design: Weissgrund AG, Zurigo Stampa: Druckprodukt, Zurigo Novembre 2016 19
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