BINGEWATCH GENERATION - Il declino della tv tradizionale e le nuove forme di intrattenimento - Dipartimento FILOSOFIA COMUNICAZIONE ...

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BINGEWATCH GENERATION
 Il declino della tv tradizionale e le
  nuove forme di intrattenimento
              Chiara Di Stefano
            ch.distef@gmail.com
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In televisione, come nel cinema, il
passaggio al digitale riguarda tre campi
specifici:

La produzione
La post-produzione
La distribuzione
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Nella produzione il digitale consente risparmi, semplificazioni,
effetti speciali, correzione di errori.
E’ usato nella produzione televisiva sempre più largamente con
particolare riferimento ai segmenti brevi ad alto pregio:

Sigle
Trailer/Promo
Videoclip
Spot/Pubblicità
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Il digitale è importantissimo nella delivery

Poiché un maggior numero di canali serve prevalentemente per
servizi a pagamento, la transizione al digitale della diffusione
televisiva permette in Europa il passaggio alla tv a pagamento
che l’America conosce dagli anni Sessanta e che da noi
era stato contrastato soprattutto dai monopoli di servizio
pubblico e dai primi arrivati della televisione commerciale.

Essa è stata resa possibile dalla politica di liberalizzazione e
privatizzazione dell’Unione Europea, pensata per i servizi
telefonici ma i cui effetti si sono dispiegati anche in campo
televisivo.
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La distribuzione del segnale è rimasta a lungo analogica:
nessuno voleva turbare un rapporto consolidato con i
telespettatori, e costringerli a cambiare apparecchio, senza
tangibili vantaggi (come era stato per il colore).

Negli Novanta la digitalizzazione investe la distribuzione del
segnale perché permette:

# la moltiplicazione dei canali di trasmissione (che sono file
digitali, comprimibili per occupare meno spazio) mentre
l’etere è ormai saturo;

# il billing, cioè un efficace sistema digitale di fatturazione
dei contenuti da parte degli utenti, simile a quello delle
bollette telefoniche.
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Le reti di trasmissione della tv digitale

                                                             Banda larga

Satellite a diffusione diretta

Decoder o Tv con
Digitale terrestre
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Tutte queste reti permettono non
soltanto la tradizionale pay tv in
abbonamento, ma la pay per view,
in cui la clientela paga per ogni
singolo servizio che richiede (un
film, una partita di calcio)

                                     Il cavo al banda larga
                                     permette anche la
                                     scelta di un contenuto
                                     in un menu che ne
                                     contiene centinaia: il
                                     cosiddetto video on
                                     demand.
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La diffusione in banda larga è oggi la più evoluta per due ragioni:

      consente un canale di ritorno, e quindi permette:
           - di raccogliere le ordinazioni dei clienti;
           - di raccogliere una imponente quantità di metadati sulle loro
      modalità di consumo, che mandano in pensione quasi tutte le
      ricerche precedenti, in cui si intervistavano i consumatori per
      conoscere il loro operato, con tutte le incertezze del caso.

                                          pay-per-view.

      È molto semplice da organizzare: è assimilabile a un sito Internet da cui si
      possono lanciare dei video. E’ quindi alla portata anche di abbia risorse
      molto limitate, con formalità burocratiche estremamente ridotte.

                                            web tv
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UGC
Users Generated Contents

Fenomeno visto come un sintomo della democratizzazione della produzione di
contenuti multimediali reso possibile dalla diffusione di soluzioni hardware e
software semplici e a basso costo.
Social TV
Il web “regala” alla tv tanto materiale video e tanti dati
preziosi, tuttavia è indubbio che ha generato anche una
intensa concorrenzialità.
Le piattaforme digitali

Le piattaforme digitali (così si chiamano gli aggregati di canali e servizi
sotto un unico marchio e con standard comuni) non sono tutte uguali.
Le più diffuse, quelle satellitari e il digitale terrestre, dispongono di un
numero di canali ampio, ma finito. La televisione a larga banda (Iptv) è
a tutti gli effetti una forma di Internet, anche quando viene vista su un
televisore, e viaggia su protocollo IP. E’ come una libreria on line: un
contenuto può essere acquistato e scaricato anche da un solo utente.
Mentre la programmazione di uno spettacolo in televisione è
comunque soggetta a valutazioni sulle sue potenzialità di ascolto,
una Iptv con il video on demand si caratterizza per una grande
varietà di offerte, teoricamente rivolte anche a un solo utente.
Rientra in pieno nella teoria della “coda lunga” .
Da tutte queste pratiche esce completamente sovvertita la temporalità
televisiva. Si intendono come “servizi lineari” quelli che possiamo vedere
solo quando ci sono proposti dai broadcaster, nel momento e nell’ordine
da loro scelto, senza poter tornare indietro, interrompere la visione o
recuperare ciò che si è perso. Sono servizi “non lineari” quelli, come il
video on demand, in cui siamo noi a scegliere il momento e le modalità
della visione. La risposta dei broadcaster e dei produttori di contenuti è
farli circolare su tutte le piattaforme possibili, adattandoli, in modo da
intercettare un pubblico che ha abitudini di fruizione sempre più
segmentate, mobili, plurime.
Nella tv digitale la cosa più importante è aggregare i contenuti, fornendo la più
vasta scelta di canali, nazionali o esteri, stipulando accordi con i detentori dei loro
diritti per la loro distribuzione. la tv digitale è per sua natura un business
multinazionale.
Nasce nel 1997 come attività di noleggio di DVD e videogiochi. Gli utenti
potevano prenotare i dischi via internet, ricevendoli direttamente a casa tramite
il servizio postale.
Dal 2008 l'azienda ha attivato un servizio di streaming online on demand,
accessibile tramite un apposito abbonamento.
Streaming e non Download
• Varie società verso il 2004 hanno cercato di distribuire contenuti
  audiovisivi in rete attraverso il download.
• Il download era molto lento, richiedeva una pazienza da collezionista
  e non era possibile vedere un contenuto nel momento in cui lo si
  desiderava.
• I vantaggi del video on demand sulla pay-per-view venivano
  annullati.
• Una volta scaricato un contenuto era difficile evitare la sua
  replicazione incontrollata.
• La scelta vincente di Netflix è stata quella di puntare nettamente
  sullo streaming invece che sul download.
• Negli Usa esisteva un vuoto legislativo sullo streaming di cui Netflix
  ha saputo trarre profitto.
Time Shifiting
•   Controllare la temporalità della visione
•   Sfuggire agli orari imposti dai broadcaster
•   Registrare per poi vedere quando si vuole
•   Si annulla la distinzione tra diretta (live) e registrata
•   Si annulla la distinzione fra originale e copia, tra prima visione e
    ripetizione
•   Farsi un palinsesto personale
•   Farsi una library di programmi amati.
Engagement
•   Creare legami forti con l’utente/cliente in modo che aumenti la fedeltà, il
    passaparola e l’autorevolezza.
•   Flusso emozionale
•   Struttura ciclica dei contenuti di fiction, spesso con lo sviluppo di sotto-
    trame legate a singoli personaggi
•   La differenza tra fiction e non fiction non è più così importante: le stese
    logiche emozionali (patemiche) regolano l’offerta dei contenuti dell’uno e
    dell’altro tipo. Anche con generi misti (docufiction) o intarsi dell’uno
    dentro l’altro.
Engagement
L’engagement:
«Non è un processo che avviene di fronte al televisore. Né è la
semplice descrizione del modo in cui uno spettatore guarda la
televisione, o di ciò che prova mentre la guarda. L’engagement
descrive, piuttosto, l’ampio sistema di investimenti materiali,
emozionali, intellettuali, sociali e psicologici che uno spettatore
forma attraverso le sue interazioni con l’expanded television text.»

    Ivan Askwith, Reconceptualizing TV as an Engagement Medium,
                                                          2007.

       https://cmsw.mit.edu/television-2-0-tv-as-an-engagement-medium/
La teoria dei quanti di Netflix
Todd Yellin dirigente di Netflix ha elaborato e perfezionato una scheda con la quale
analizza i contenuti sulla base di centinaia di varianti.

La scheda è segreta. Ne parlò l’autorevole rivista americana The Atlantic nel 2014.

https://www.theatlantic.com/technology/archive/2014/01/how-netflix-reverse-
engineered-hollywood/282679/
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https://medium.com/netflix-techblog/netflix-recommendations-beyond-the-5-stars-
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