Gestione della classe e problematiche relazionali - Laboratorio per Docenti neo-assunti Ambito RM4 - Istituto Comprensivo Marco Polo
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Gestione della classe e problematiche relazionali Laboratorio per Docenti neo-assunti Ambito RM4 1 Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova
Le quattro discontinuità (Resnick, 1995) Pensiero simbolico Prestazione individuali Pensiero astratto Conoscenze generali Lavoro sociale strumenti cognitivi Oggetti e situazioni competenze specifiche significativi • la scuola • la scuola • la scuola coltiva • a scuola si richiede richiede un il pensiero insegnano prestazioni pensiero privo di simbolico, nel capacità e individuali, supporti, mentre senso che lavora conoscenze mentre il lavoro fuori ci si avvale su simboli, generali, mentre mentale di strumenti mentre fuori nelle attività all’esterno è cognitivi o della scuola la esterne spesso condiviso artefatti; mente è sempre dominano socialmente direttamente alle competenze prese con oggetti specifiche, e situazioni legate alla situazione. Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova 2
L’evoluzione del profilo «giuridico-contrattuale» del docente (art. 27 CCNL 2016/2019) Il profilo professionale dei docenti è costituito da competenze disciplinari, informatiche, linguistiche, psicopedagogiche, metodologico-didattiche, organizzativo relazionali, di orientamento e di ricerca, documentazione e valutazione tra loro correlate ed interagenti, che si sviluppano: con il maturare dell’esperienza didattica, l’attività di studio l’attività di sistematizzazione della pratica didattica. I contenuti della prestazione professionale del personale docente si definiscono nel quadro degli obiettivi generali perseguiti dal sistema nazionale di istruzione e nel rispetto degli indirizzi delineati nel piano dell’offerta formativa della scuola. Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova 3
Competenze di Competenze orientamento disciplinari Motivazione Formazione permanente Competenze Maturare Competenze organizzativo Il Profilo informatiche esperienza -relazionali del didattica docente Sistematizzazione Competenze pratica didattica Competenze metodologico linguistiche Maturare esperienza -didattiche didattica Competenze psico- pedagogiche Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova 4
Fin dalla sua formazione la classe presenta una storia unica e singolare E’ un sistema aperto con caratteristiche sue proprie non riconducibili a quelle dei suoi membri presi isolatamente Ha regole esplicite e implicite valide solo al proprio interno e cresce nutrendosi delle interazioni e relazioni tra i suoi membri. Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova 5
Il punto di partenza di ogni apprendimento è la creazione di una relazione di classe positiva, in grado di rispettare le differenze e le specificità di ogni singolo individuo, al fine di concedergli la possibilità di esprimersi liberamente e senza riserve. Senza la creazione di una relazione di classe positiva, si rivela inutile ogni riflessione su come insegnare, su come costruire situazioni che consentano apprendimento o su come valutare prodotti e processi di insegnamento/apprendimento 6 Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova
Anche le Indicazioni Nazionali per il curricolo riportano: «particolare cura è necessario dedicare: ❖ alla formazione della classe come gruppo, ❖ alla promozione dei legami cooperativi fra i suoi componenti ❖ alla gestione degli inevitabili conflitti indotti dalla socializzazione» Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova 7
La classe si configura come un fondamentale spazio di crescita in cui lo studente sperimenta le proprie competenze sviluppa la propria identità, nel quale i processi emotivi e relazionali assumono un ruolo centrale Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova 8
Luogo di appartenenza Comunicazione o di esclusione La classe Luogo di Luogo di sperimentazione apprendimento o Educazione dei conflitti luogo di Istruzione trasmissione Relazione Formazione Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova 9
La classe «grande gruppo» Per il numero elevato dei suoi membri e per le relazioni che legano allievi e insegnanti, la classe presenta alcune caratteristiche tipiche di un grande gruppo. Nella scuola dell’infanzia e primaria, ad esempio, • gli alunni possono trovarsi in una situazione di dipendenza nei confronti del docente • ciascuno aspira ad avere rapporti privilegiati con il docente ed è ostacolato in questo suo proposito dalla presenza degli altri membri della classe. Nella scuola secondaria di primo grado e secondo grado, la classe può diventare il luogo in cui • esibire il proprio "io", • dove definire e mantenere la propria identità, • dove soddisfare bisogni quali l'"essere autonomi", • il "dimostrare le proprie capacità", • l‘ "appartenere ad un gruppo" con simili interessi e modi di apparire (stesso look, stessa pettinatura, stesso trucco, medesimi gusti musicali, ecc.). Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova 10
Dato l’elevato numero di individui, che formano una classe è naturale che si sviluppino molteplici relazioni sociali, che possono prendere la forma di sotto-gruppi coesi, talvolta ostili o in conflitto con altri sotto-gruppi. Tra gli studenti possono stabilirsi ❖ sentimenti di simpatia/antipatia, ❖ reciprocità/ostilità, ❖ apertura/pregiudizio tali da costituire una rete implicita di rapporti e comunicazioni che nasce in base ad esigenze personali e sociali e che risponde a bisogni socio-affettivi diversi da quelli strettamente istituzionali. Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova 11
In base a questo modello di analisi, una classe può essere vista come un • Clima positivo campo nel quale • Gruppo come unità operano forze diverse Attrazione sociale (gli alunni). I sentimenti di attrazione e inclusiva/aperta avversione tra gli alunni, organizzano implicitamente una rete di relazioni selettive, • Clima negativo relazioni che sono spesso • Gruppo come unità predominanti o Avversione sociale indipendenti dagli scopi esclusiva/chiusa istituzionali (didattici, formativi) , e talvolta in conflitto palese o nascosto con gli stessi. Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova 12
La gestione della classe La classe è un microsistema complesso in cui intervengono molteplici fattori sia interni che esterni... contesti familiari ed extrascolastici e la scuola, quella scuola, quella specifica comunità educante con le sue tradizioni, le sue regole, il suo stile, il docente, i docenti Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova 13
Competenze relazionali, psicopedagogiche, gestione gruppi…… • disporre di solide conoscenze derivate dalle Competenze disciplinari, teorie e dalle ricerche sulla gestione e sui didattiche, metodologiche bisogni personali e psicologici degli allievi . • disporre di solide conoscenze e • Saper promuovere relazioni positive tra competenze nella propria insegnante-allievo disciplina e nel linguaggio • Sostenere relazioni significative tra pari che specifico costruiscano la classe come comunità di • padroneggiare metodologie e supporto. didattiche diversificate e • applicare metodi di istruzione che facilitino differenziate l’ottimizzazione dell’apprendimento • promuovere una reale alleanza soddisfacendo i bisogni di studio dei singoli e educativa scuola-famiglia, con dell’intero gruppo classe. condivisioni di aspetti valoriali e • padroneggiare metodi di conduzione di normativi gruppo che coinvolgano gli allievi • partecipare attivamente alla • utilizzare abilità di counseling e di metodi elaborazione e condivisione del comportamentali che sollecitino gli studenti a PTOF e dei documenti di esaminare e correggere i loro comportamenti indirizzo dell’istituto inappropriati. • proporre un modello di sé positivo (è il • …….. fattore che più influenza l’apprendimento e la motivazione allo studio degli allievi). Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova 14
Le buone relazioni Le aspettative in classe (tra pari, L’ambiente L’ambiente riguardo i risultati tra alunni e «fisico» «organizzato» degli studenti docenti, tra della classe della classe docenti) Fattori che sembrano avere un’influenza diretta sui risultati dell’apprendimento e dei comportamenti espressi a scuola (Creemers e Reezigit 1999) Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova 15
IL DOCENTE CHE EDUCA AD APPRENDERE ❑ Assume una leadership democratica nella classe ❑ Rispetta stili, ritmi di apprendimento e valorizza le specifiche competenze ❑ Progetta intenzionalmente con il team/consiglio di classe l’azione formativa ❑ Adotta approcci d’insegnamento personalizzati (aiuta ad apprendere in profondità pochi elementi fondamentali e non a memorizzarne tanti in modo superficiale). Per far apprendere in profondità: ➢ deve puntare su abilità e prestazioni contestualizzate per l’apprendimento di concetti disciplinari ➢ definizioni e formule tecniche devono connettersi con la loro pratica in situazioni e contesti reali. ❑ Progetta l’apprendimento come attività facilitata da una ricerca di gruppo condivisa ❑ Tende a sviluppare nel gruppo classe: orgoglio per la conquista; responsabilità e curiosità, mette in condizione di presentare propri contributi, idee originali ai compagni e ai docenti” - (rif.M.Comoglio, Seminario: “Misure di Accompagnamento Indicazioni Nazionali”, rete: “Insieme si può fare”16RM13, 29 Febbraio,2015) Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova
Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova 17 R. Malorzo , A. M. Valvetri I.T.T. Giorgi Brindisi a.s.2015/2016
Nel 1993 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha elaborato un documento che elenca le 10 competenze essenziali per il benessere psicofisico dei bambini e degli adolescenti che la scuola dovrebbe favorire: • capacità decisionale: saper decidere motivatamente; • problem solving: analizzare, affrontare e risolvere costruttivamente i problemi; • creatività: esplorare alternative, individuare opzione diverse con flessibilità e originalità; • pensiero critico: analizzare, valutare il pro e il contro; • comunicazione efficace: esprimersi in modo efficace e appropriato; • capacità di relazioni interpersonali: convivere, interagendo positivamente; • autocoscienza: conosci te stesso, nei tuoi punti deboli e forti; • empatia: ascoltare e comprendere gli altri; • gestione delle emozioni: riconoscerle e controllarle; • gestione dello stress: governare le tensioni e le fonti d’ansia. Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova 18
LE DINAMICHE CON CUI DOVER FARE I CONTI • classi numerose • classi multietniche • classi multiculturali • classi multiproblematiche 19 Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova
La colpa è di …… La colpa non è mia, … Ai miei tempi sì che ….. Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova 20
Atteggiamenti errati Cercare «La Colpa» è colpa dei ragazzi è colpa dell'ambiente è colpa del dirigente, tutti gli alunni difficili ce l’ho io è colpa dei colleghi: sono troppo permissivi/autoritari/indifferenti é colpa dei genitori, danno sempre ragione ai figli tanto non capiscono niente ……. è tutto inutile: sono così e resteranno così ….. io non ci posso fare niente perché dipende da altri fattori (famiglia, amici ecc.) alcuni allievi si comportano male «perché ce l'hanno con me» non è colpa mia mi mancano i materiali, gli strumenti, le risorse adatte…. Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova 21
Atteggiamenti errati Resistenza al cambiamento ho sempre fatto così……… perché devo cambiare? nelle altre classi non ho problemi, in questa sì: dunque dipende dagli alunni. i corsi di aggiornamento non servono a niente: ne ho fatti tanti, sono tutte chiacchiere. conosco la mia disciplina seguo il programma e basta! ……. Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova 22
La classe ieri La classe oggi Per un docente gestire la classe significava saper Per un docente saper gestire una ristabilire l’ordine classe significa saper conoscere i tenere la disciplina propri studenti ed essere in grado di offrire loro una motivazione. Il docente ieri, compente disciplinarista, Il docente oggi, competente seguiva il programma diciplinarista, propone delle attività in modo ’’attraente”, riesce ad affascinare gli studenti con la passione che esprime. Chiarisce la validità dell’offerta formativa Indica la strada per il successo scolastico Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova 23
Mantenere la Gestire la classe disciplina • Organizzare un ambiente facilitante l’apprendimento •Riprendere il singolo allievo • Promuovere la motivazione •Ammonire il comportamento • Suscitare l'interesse maleducato • Incoraggiare la partecipazione •Rimproverare chi chiacchiera • Coordinarsi con i Colleghi del •Richiamare chi si muove senza CdC permesso • Progettare attentamente le •Criticare gli atteggiamenti lezioni inopportuni • Organizzare gli spazi, il tempo, •Minacciare gli alunni con i materiali conseguenze negative Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova 24
Un clima di classe positivo è un fattore di protezione sia per gli apprendimenti che per il benessere generale dello studente (Wentzel,1997). Il sistema classe rappresenta la struttura di base attraverso cui l'organizzazione scolastica persegue gli obiettivi istituzionali dell'acquisizione sistematica e programmata di conoscenze, ma costituisce anche l'ambito entro il quale si manifestano bisogni di natura individuale , differenti da quelli istituzionali (il bisogno di avere amicizia, di conquistare prestigio o di scaricare aggressività). (Carli e Mosca,1980) Chi insegna dunque non può disporre di un unico modello fisso cui ispirarsi, ma deve possedere un metodo duttile da adattare alle esigenze formative dei singoli studenti e alle particolari capacità, in modo tale da guidare lo studente verso un apprendimento autonomo, scopo principale dell’attività di insegnamento. Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova 25
• leggere, • affinare le • potenziare la competenza decodificare capacità di dell’uso di strumenti didattici e gestire le conduzione e metodologici facilitanti dinamiche del gruppo- l'attenzione, l'apprendimento all'interno classe e la partecipazione dei della scuola ragazzi, trasformando situazioni problematiche in occasioni di apprendimento Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova 26
Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova 27 F.Cavaiani -CANALI SENSORIALI E STILI APPRENDIMENTO
Strategie di insegnamento Modeling (modello da imitare) Shaping (modellare un’abilità prima inesistente) Autoistruzione Insegnamento reciproco e mediazione sociale Metacognizione (sviluppare la consapevolezza di quello che sta facendo) Metodi di insegnamento: Direttivo funzionale (di prodotto) Non direttivo (di processo) Skinneriano (operante strumentale) Groupwork (lavoro di, per, con il gruppo) Team teaching (gruppo docente) Mastery learning (personalizzato) Cooperative learning (cooperativo) Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova 28
Modelli didattici (Guerra-Damiano) esecuzione di un Apprendimento Modello che prevede compito per giungere per esecuzione un «prodotto» ad un prodotto Modello che privilegia le procedure Apprendimento per scoperta focalizza il di pensiero riflessivo e di scoperta «processo» mira all’osservazione, alla formulazione di ipotesi, alla Apprendimento Modello che privilegia sperimentazione ed alla verifica, con attenzione anche agli aspetti per costruzione un «oggetto mediatore» meta cognitivi del proprio percorso.
Gli alunni dovrebbero conseguire la capacità (competenza) di ❖ essere protagonisti del proprio futuro, non passivi spettatori ❖ comprendere l’importanza primaria delle decisioni condivise ❖ comprendere che una comunità funziona quando si ragiona sul gruppo, non solo sul singolo ❖ imparare che le decisioni importanti vanno prese considerando il lungo termine, non l’immediato ❖ sviluppare senso critico e creativo ❖ sapersi mettere in discussione nel rapporto con gli altri ❖ saper condividere idee e responsabilità ❖ rafforzare il proprio senso di autonomia ❖ saper lavorare e collaborare in un gruppo Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova 30
L'insegnante influenza la qualità della rete delle relazioni, che è presupposto del clima di classe, ✓ con le sue conoscenze ✓ con il suo stile di insegnamento ✓ con le sue caratteristiche di personalità ✓ con il suo corredo valoriale 31 Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova
La gestione della classe ❑ dovrebbe basarsi su solide conoscenze derivate dalle teorie e dalle ricerche sulla gestione e sui bisogni personali e psicologici degli allievi . ❑ è determinata dalle relazioni positive tra insegnante-allievo ❑ è condizionata dalle relazioni significative tra pari che creano la classe come comunità di supporto. ❑ comporta l’utilizzo di metodi di istruzione che facilitino l’ottimizzazione dell’apprendimento soddisfacendo i bisogni di studio dei singoli e dell’intero gruppo classe. ❑ implica l’utilizzo di metodi di conduzione di gruppo che coinvolgono gli allievi: essi sono i protagonisti del loro sviluppo e concorrono a stabilire standard di comportamento che aiutano a creare una comunità carica di calore e di attenzioni. ❑ sottintende l’uso delle abilità di counseling e di metodi comportamentali che sollecitano gli studenti a esaminare e correggere i loro comportamenti inappropriati. La capacità di gestire la classe è il fattore che più influenza l’apprendimento e la motivazione allo studio degli allievi. Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova 32
Alunni che mostrano • indifferenza alle regole • iperattività • alunni • bullismo e condotte Fare scuola al giorno d’oggi “ansiosi”, • “pigri” ecc… antisociali • difficoltà a gestire è sempre più complesso. facilmente il tempo libero gestibili in • ridotta capacità situazioni di esplorativa ed Gli insegnanti si ritrovano ad agire in “tranquillità” elaborativa contesti educativi problematici; sia per ma che in un contesto più • difficoltà attentive • inadeguata capacità la presenza di gruppi numerosi che per complesso rischiano di non di resilienza (affrontare e superare un evento traumatico o un le esigenze particolari dei singoli alunni trovare appoggi periodo di difficoltà). • fragile percezione (problematiche personali, familiari e educativi sicuri capaci di di autoefficacia bisogni educativi speciali) che richiedono aiutarli nel • analfabetismo emotivo (Galimberti) da parte del docente interventi mirati. proprio • memoria storica cammino. appiattita al presente . • usoPiano eccessivo dei di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova 33 social
Nella mitologia greca la dea Armonia era figlia di Venere e Marte; l’armonia derivava dunque da due valori contrapposti: la bellezza e il conflitto Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova 34
Il conflitto in classe Conflitto pubblico «con» il pubblico Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova 35
Il conflitto in classe Evitare il «messaggio TU» Trasformarlo in «messaggio IO» «Io» sono in difficoltà per cui il problema deve essere risolto da chi ce l’ha (non dipende da TE) ➢ Essere veri e coerenti: calma ➢ Conoscere le «proprie» emozioni ➢ Controllare le proprie emozioni ➢ Riconoscere le emozioni altrui ➢ Gestire le relazioni ➢ Evitare atteggiamenti riparatori o salvifici «io ti salverò» Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova 36
La direzione La mediazione l’arbitraggio la sentenza la negoziazione Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova 37
Come «evolve» il conflitto in classe La direzione Il metodo più immediato, non negoziale, dove l'autorità dell'adulto interviene in modo netto sui conflitti. L'intervento mira a dare indicazioni precise, ordini, con lo scopo di fermare il conflitto. E' bene utilizzare il metodo direttivo quando non c'è tempo per negoziare, quando c'è in gioco la sicurezza degli studenti, quando questi sono fuori controllo. Bisogna ricordare che in questo modo si interviene sull'indipendenza dello studente e può provocare risentimenti. Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova 38
Come «evolve» il conflitto in classe La mediazione La mediazione ha come scopo di aiutare gli studenti ad elaborare il proprio conflitto, creandone le condizioni. Il mediatore deve essere imparziale, non deve interrompere, non deve prendere le parti o colpevolizzare Lo scopo è di sviluppare la soluzione o scegliere la soluzione più praticabile per la risoluzione del conflitto. Devono essere «i contendenti» a trovare la strada. Un metodo che richiede tempo e sforzo, ma che punta alla soluzione definitiva del problema. Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova 39
Come «evolve» il conflitto in classe L'arbitraggio Prevede un ruolo attivo da parte del docente. Ascolta le parti e interviene indicando ai contendenti come gestire il conflitto. Se si dà alle persone in causa la possibilità di esprimere il proprio punto di vista, consente di raggiungere una soluzione in breve tempo, anche se non si giunge alla soluzione profonda e radicale del conflitto. Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova 40
Come «evolve» il conflitto in classe La sentenza il docente determina chi ha ragione o torto. In questi casi si ascoltano e valutano le "prove", quindi si passa al giudizio. L'equità del giudizio determinerà la credibilità del giudice. Ci dovrà essere necessariamente un vincitore ed un perdente oppure un vincitore o un quasi vincitore Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova 41
Come «evolve» il conflitto in classe La negoziazione: Il processo attraverso il quale si arriva ad una decisione condivisa partendo da posizioni diverse (e spesso molto diverse) Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova 42
E’ possibile prevenire il conflitto? «a volte»? «sempre»? «spesso»? «mai»? ma in ogni caso bisogna … partire da lontano Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova 43
Accoglienza Per favorire l’inserimento dell’alunno nell’ambiente scolastico, il primo passo è: la progettazione dell’accoglienza per le scuole dell’infanzia e primaria: protocollo iscrizioni incontro con i bambini accompagnati dai genitori; visita ai locali scolastici; realizzazione di giochi in cui i bimbi siano protagonisti; La sperimentazione del circle time, ovvero la pratica del tempo del cerchio. Disponendosi in cerchio, ogni bambino/adulto è pari all’altro; ci si guarda negli occhi, si impara a confrontarsi, ci si apre al pubblico superando la timidezza, si raccontano episodi e/o spaccati di vita quotidiana e familiare, si illustrano a mo’ di gioco costumi e tradizioni dei paesi d’origine per gli alunni di diversa nazionalità Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova 44
Accoglienza Per la scuola secondaria di I e II grado, l’accoglienza gestita dai docenti dell’intero Consiglio di Classe che individuerà percorsi di lavoro e tematiche da approfondire secondo le diverse discipline 1. Attività «Impariamo a conoscerci»: le interviste tra pari costruiamo l’intervista (libera? guidata? costruita) documentiamo l’intervista analizziamo i risultati comunichiamo i risultati 2. Attività « La scuola che vorrei»: produzione di elaborati (in gruppi spontanei? formati con criteri eterogenei?...) linguistici, grafici, video, multimediali sistemiamo gli elaborati traiamo conclusioni mostriamo gli elaborati e le conclusioni 3. Attività «Noi siamo……. • Prima fase: i desideri Seconda fase: la realtà Terza fase: lavoriamo concretamente ai progetti Quarta fase: lavoriamo sulle regole da condividere • Quinta fase: presentiamo il lavoro al Consiglio di Classe, alle famiglie, e rendiamolo visibile alla scuola con cartelloni, plastici, video. ……. Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova 45
PRENDERSI CURA L’insegnante e la dimensione del «prendersi cura» dell'allievo, nella sua totalità Contemplare la possibilità di «fare entrare la dimensione relazionale ed emotiva» nei processi di insegnamento- apprendimento non significa perdere l'autorevolezza connessa al ruolo ; è rischioso il contrario Alla base di detta interrelazione si pone la necessità di una «imprescindibile asimmetria». Il rapporto tra insegnante e alunno non è, non può (e non deve) essere paritario; questo non deve confondersi con un esercizio della disparità di potere che escluda la dimensione affettivo-relazionale Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova 46
Cordialità e rispetto Dar loro coraggio Credere in loro Ascoltarli Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova 47
Inclusione La capacità per un docente di essere «inclusivo» è il più alto livello della competenza «docente» Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova 48
L’inclusione scolastica (art. 1 d.l. 66/2017) riguarda le bambine e i bambini, le alunne e gli alunni, le studentesse e gli studenti, risponde ai differenti bisogni educativi si realizza attraverso strategie educative e didattiche finalizzate allo sviluppo delle potenzialità promuove la partecipazione della famiglia, nonché delle associazioni di riferimento, quali interlocutori dei processi di inclusione scolastica e sociale. é impegno fondamentale di tutte le componenti della comunità scolastica le quali, nell'ambito degli specifici ruoli e responsabilità, concorrono ad assicurare il successo formativo Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova 49
Criticità dell’inclusione Formazione inadeguata dei docenti curricolari e talvolta anche di quelli incaricati di attività per il sostegno (spesso non specializzati) Deresponsabilizzazione e delega al solo docente di sostegno Attivazione di laboratori “ex-clusivi” Trattenimenti (bocciature) «strumentali» Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova 50
L’uso del «Laboratorio» come metodologia innovativa. Il laboratorio non come spazio fisico ma come processo di apprendimento/insegnamento (spazio mentale) Trovarsi insieme è un inizio Restare insieme un progresso Lavorare insieme un successo (H. Ford) Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova 51
La relazione tra gli adulti che gestiscono la classe Il curriculum verticale e la didattica per competenze Gli ambienti d’apprendimento: °spazi fisici (il laboratorio, l’aula, la biblioteca, la palestra, il giardino, la mensa …… ) °spazi cognitivi (metodologie laboratoriali), °esperienze situate (maker space, FabLab) Le metodologie laboratoriali peer tutoring - insegnamento tra pari peer collaboration - collaborazione tra pari cooperative learning - apprendimento cooperativo flipped classroom - la classe capovolta jigsaw classroom - l’aula puzzle Il debate - il dibattito Il brainstorming - l’immaginazione creativa Il role playling – simulazione e giochi di ruolo Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova 52
La relazione tra gli adulti che gestiscono la classe Condivisione valoriale Progettualità collegiale Gestione concordata conduzione classe Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova 53
2. Il curriculum verticale e la didattica per competenze Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova 54
3. Gli ambienti d’apprendimento Uno spazio attrezzato finalizzato L’atelier creativo spazio innovativo e modulare dove sviluppare il punto d’incontro tra manualità, artigianato, creatività e tecnologie. Un luogo in cui la fantasia e il fare si incontrano, coniugando tradizione e futuro, recuperando pratiche ed innovandole. L’obiettivo è riportare a scuola il fascino dell’artigiano in versione “digitale”, quindi del “maker” e dello sperimentatore, attraverso lo sviluppo negli alunni della consapevolezza che gli oggetti si possano progettare e creare, a cavallo tra analogico e digitale. Il Maker space Trottola stampa in 3 D - realizzato da Prof. D. Colonna «IC laboratori forniti di specifica strumentazione tecnica: stampanti 3D, laser cut, Donatello» DigitalSummer@MIUR – Roma, 26 luglio 2016 Computer Aided Drafting, cioè "disegno tecnico assistito dall'elaboratore«, plotter da Foto A. Viscito disegno e da taglio, macchine da cucire, presse, tavolo di falegnameria, attrezzi per saldatura, circuiti elettronici ….. (studi di artigianato, officine, ….) Il FabLab (è un marchio registrato concesso solo ai Maker space che rispettano determinate regole) Nota: I Maker space e i Fablab sono nati fuori dalla scuola, in particolare all’università (i primi al Massachusset Institute of Techology di Boston) e poi si sono sviluppati nel mondo in varie tipologie di laboratorio, dove gruppi di persone autodefinitisi makers si sono organizzati per lavorare insieme condividendo le risorse, gli strumenti e soprattutto la conoscenza Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova 55
3.1 - I Maker space e i Fablab a scuola Quello che distingue i FabLab da altre forme di lavoro cooperativo è la condivisione del sapere in una metodologia trifasica: Tinkering (si lavora per cicli di design, si arriva alla soluzione per avvicinamento, correggendo progressivamente gli errori) - Popper – la falsificabilità - Postman – la teoria dell’errore Shareing («copiare» il lavoro già fatto per procedere da lì) - Piaget «la zona di sviluppo prossimale» Hakering (analizzare il funzionamento degli oggetti, scomporli e utilizzare i pezzi nuovi per crearne altri) - Freinet «l’officina didattica» Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova 56
4. Le metodologie laboratoriali Peer tutoring Peer collaboration (collaborazione tra pari). Gli studenti sono «pari» (insegnamento tra pari): l’alunno tutor segue, davanti al compito e devono collaborare in gruppo aiuta, incoraggia il compagno nell’apprendimento per raggiungere però un risultato «individuale» Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova 57
Cooperative learnig (apprendimento cooperativo) reale interdipendenza tra i membri di un gruppo … 1. nella realizzazione di un compito; 2. nel mutuo aiuto; 3. nel senso di responsabilità per il gruppo e per i suoi obiettivi; deve essere posta attenzione alle abilità sociali e interpersonali. La finalità è raggiungere un risultato «di gruppo» ✓ Promuovendo la cooperazione fra gli studenti. ✓ Incoraggiando le relazioni di gruppo positive. ✓ Sviluppando l'autostima degli studenti. ✓ Migliorando il rendimento scolastico favorire l’interdipendenza di obiettivi: obiettivi comuni; Condividere idee di compiti: divisione del lavoro; Collaborare di risorse: divisione di materiali, risorse o informazioni fra i Interagire membri del gruppo; Discutere di ruoli: assegnazione agli studenti di ruoli differenti; di ricompense: dando Piano di formazione docenti ricompense A.S. 2018/2019 - Presentazione(valutazioni) Laura Bellanova congiunte. 58
La flipped classroom, dove un certo grado di autonomia e preparazione “rovesciata” è prevista da parte dello studente. Infatti, nella metodologia delle flipped classroom, il tempo a casa è dedicato all’acquisizione di informazioni, mentre il tempo a scuola è sfruttato per attività di tipo laboratoriale. Il ruolo del docente è profondamente ripensato e anziché erogare la sua lezione in modo tradizionale chiede ai ragazzi di documentarsi autonomamente (indicando risorse o predisponendo video lezioni) in modo che in classe essi arrivino con un bagaglio di nozioni e conoscenze da attivare e applicare. Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova 59
Comprendere le istruzioni – dividere i conoscenza - comprensione – applicazione compiti – responsabilità individuale per analisi – sintesi - valutazione valutazione «del» gruppo Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova 60
Jigsaw Classroom, in italiano "Aula Puzzle", è una tecnica di apprendimento cooperativo volta alla riduzione del conflitto e alla crescita di risultati scolastici positivi. Così come ogni tassello di un puzzle risulta essere fondamentale nella costruzione dello stesso, ogni studente risulta essere essenziale nella realizzazione e presentazione del prodotto/elaborato finale da presentare. Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova 61
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Il debate (dibattito): metodologia didattica attiva è una metodologia che permette di acquisire competenze trasversali (life skill) e curricolari, smontando alcuni paradigmi tradizionali e favorendo il cooperative learninge la peer education, non solo tra studenti, ma anche tra docenti e tra docenti e studenti. Disciplina curricolare nel mondo anglosassone, il debate consiste in un confronto nel quale due squadre (composte ciascuna di due o tre studenti) sostengono e controbattono un’affermazione o un argomento dato dall’insegnante, ponendosi in un campo (pro) o nell’altro (contro). Gli argomenti da disputare possono essere vari, sia di natura curriculare che extracurriculare. Imparare a parlare, a esprimersi, a dialogare non significa solo sviluppare capacità di argomentazione, ma anche la capacità di trovare idee, la flessibilità nel sostenere una posizione che non sia quella propria quando si svolge un ruolo di rappresentanza, l’apertura mentale che permette di accettare la posizione degli altri, l’ironia e l’eloquenza che contribuiscono a rendere il dialogo piacevole. Competenze trasversali che formano la personalità e che sono utili soprattutto al di fuori della scuola, per affrontare un colloquio di lavoro, per sostenere un esame, per dare voce, con garbo e determinazione, alle proprie idee. Il debate è una disciplina affermata da tempo nel mondo anglosassone, con insegnante e materia dedicati. Le nostre scuole ne hanno fatto esperienza nei contatti e nei coinvolgimenti didattici con le scuole soprattutto quelle ad elevato tasso di internazionalizzazione (esempi storici: antilogia greca ἀντιλογία , la disputa latina disputatio, l’antinomia kantiana). Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova 63
La preparazione e la partecipazione attiva ad un dibattito aiuta a sviluppare: l’acquisizione della consapevolezza delle responsabilità, dei diritti e dei doveri che implica l’essere membro di una comunità la partecipazione ai processi democratici all’interno di una comunità l’attenzione a prospettive alternative e il rispetto per il punto di vista dell’altro la valutazione critica delle informazioni; i valori dell’educazione alla Cittadinanza e alla Costituzione Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova 64
Un dibattito è una discussione formale, e non libera, nella quale due squadre (composte ciascuna di due o tre studenti) sostengono e controbattono un’affermazione data, ponendosi in un campo (PRO) o nell’altro (CONTRO): è un’attività degli studenti, che essi gestiscono con autonomia, in relazione alla fascia d’età. In un dibattito l’affermazione attorno alla quale si ragiona è chiusa e richiede di schierarsi apertamente o per il SI’ o per il NO. E’ prevista inoltre la presenza di un moderatore (sempre uno studente), che non prende parte al dibattito stesso e di un garante del tempo prestabilito degli interventi. Il docente (sostanzialmente un coach della squadra) interviene il meno possibile nelle attività di preparazione degli studenti, che devono trovare la propria strada autonomamente, per documentarsi, suddividersi i compiti, prevedere una strategia di interventi, formarsi un’opinione (non necessariamente la propria) e difenderla. Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova 65
Caratteristica essenziale del dibattito, infatti, è la possibilità di essere chiamati a difendere opinioni in contrasto rispetto a quanto si pensa effettivamente, chiedendo quindi allo studente una forma di flessibilità mentale e di apertura alle altrui visioni tanto più necessaria in tempi di rigidità e di aprioristica difesa ad oltranza delle proprie posizioni. Un serio approccio critico costituisce infatti la carta in più di chi intende dibattere con successo: non è possibile, infatti, tirar conclusioni e formulare giudizi, se prima non si è fatta la fatica dell’osservazione e dell’analisi, poichè la presenza della squadra di contraddittori, obbliga sempre a motivare le proprie opinioni Un dibattito non è una discussione libera. In una discussione, infatti, si coltiva una conversazione senza precise regole, allo scopo di rispondere ad una domanda aperta. Un dibattito è invece, una discussione governata da regole ben precise, alle quali è necessario attenersi, se si vuole riportare un esito positivo nel dibattito. Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova 66
Esempi di dibattito Fatti (Fact): si dibatte se una affermazione sia vera o meno. “L’energia nucleare è più dannosa che utile per l’umanità”. “Il diritto alla privacy deve prevalere sul diritto all’informazione.” Valori (Value): si propone un confronto sulla validità o sul valore di una posizione o un comportamento. “L’omicidio non è mai giustificabile.” “La tortura è il male peggiore al mondo” Piani d’azione (Policy): si cerca di stabilire se e quanto una decisione sia valida. “L’ex area industriale dovrebbe diventare un parco per il quartiere.” “La costruzione (ponte, strada, centro commerciale, ……) è opera essenziale allo sviluppo del Paese (della città, della regione, del comune)” «La coltivazione di quell’area deve essere biologica per sviluppare l’economia del paese» Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova 67
Il Brainstorming Il brainstorming è una tecnica ideata e formulata da Osborn («L’immaginazione creativa»), che si basa su di una discussione di gruppo incrociata, guidata da un moderatore. Lo scopo è quello di far esprimere, in maniera assolutamente non vincolata, il maggior numero possibile di idee su un determinato problema. Il nucleo centrale della tecnica, nella prima fase, è quello di produrre il maggior numero di idee (lista di controllo), che secondo l’autore è più importante della qualità delle stesse, soprattutto perché maggiore sarà il numero delle idee, maggiori saranno le probabilità di trovarne alcune utili. Tali idee servono poi da spunto alla soluzione di problemi; e possono essere, successivamente, valutate e ulteriormente elaborate. Il brainstorming (letteralmente “tempesta nel cervello”) è una tecnica che mira a disinibire lo scorrere dei pensieri, impedendo l’insorgere di giudizi critici prematuri. * *Information and Communication Piano di formazione docenti A.S. Technologies”, ICT è l’insieme 2018/2019 - Presentazione delle tecnologie che forniscono l’accesso alle informazioni attraverso le telecomunicazioni. Laura Bellanova 68
Il processo del brainstorming può essere sintetizzato in quattro punti: 1. idee libere; 2. quantità prima della qualità; 3. nessun diritto d’autore; 4. la critica è proibita 1. Fase preliminare di presentazione del problema • Analisi e preparazione all’esterno della situazione di gruppo • Individuazione dei limiti posti alla soluzione del problema 2. Scoperta dei dati che definiscono il problema • Raccolta e analisi di tutti i dati 3. Scoperta delle idee con il principio del giudizio differito • Produzione delle idee • Sviluppo delle idee 4. Scoperta della soluzione • Valutazione delle soluzioni più idonee • Scelta della migliore 5. Verifica di applicabilità della soluzione ritenuta migliore Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova 69
Il ruolo del formatore/docente/moderatore è quello di invitare tutti i partecipanti a proporre più idee possibili sia in libera associazione, sia stimolate da processi quali l’analogia, la sostituzione, la modificazione, ecc. I campi di applicazione sono ovviante i più vari; va segnalato, però, che tale tecnica non consente di risolvere problemi di logica e razionalità, ma permette di migliorare la capacità di immaginazione. La tecnica, come sottolinea F. Tessaro, è particolarmente utile per gli studenti con difficoltà comunicative (dovute, per esempio, a timidezza) o con povertà lessicale, poiché ciascuno può dire quello che vuole e come lo vuole, protetto dalla rigorosa regola dell'esclusione della critica. Per altro verso è utile anche agli studenti eccessivamente loquaci e prolissi che, costretti nei limiti di tempo a disposizione, sono invitati a sviluppare capacità di sintesi e a rispettare le regole della comunicazione sociale. Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova 70
La presenza del docente dovrà essere però discreta, stimolante e sicura: ➢ discreta affinché gli studenti siano centrati sul problema e non sull'insegnante; ➢ stimolante perché deve introdurre, se necessario, gli opportuni stimoli per incoraggiare e rinvigorire un gruppo; ➢ sicura perché ogni studente deve sentire che il docente garantisce erga omnes l'applicazione delle regole del brainstorming durante i lavori, e perciò le sue idee non sono esposte alla derisione altrui. Al termine dell'attività dei gruppi, il docente governerà la discussione conclusiva, valorizzando il lavoro di ogni gruppo e di ogni studente. Infine lo stesso Osborn ha affermato, che nonostante le numerose virtù del brainstorming di gruppo, la ideazione individuale è in genere più utilizzata e può essere altrettanto produttiva. In tal modo la metodologia ideale per la ricerca di idee è un mix di interventi: (1)ideazione individuale, (2)brainstorming di gruppo, (3)ideazione di gruppo. (4)l’efficacia di ciascuna fase sarà maggiore se verrà applicato il giudizio differito. Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova 71
Definizione e tipologia dei giochi di simulazione Secondo una definizione ormai acquisita, i giochi di simulazione sono una delle tante tecniche di apprendimento che comportano la manipolazione di un modello (Simulation), attraverso l’assunzione di ruoli (Role), sottoposti a regole (Game). Esiste una ricca tipologia di tali tecniche, ognuna delle quali è caratterizzata da un maggiore o minore peso attribuito al Modello, oppure all’Assunzione di Ruoli, o al Sistema delle Regole: Giochi di simulazione Computer simulation Case studies Role plays Giochi strategici assistiti da computer Fantasy games Giochi d’ambiente Giochi strategici Animazioni Simulazioni matematiche Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova 72
Simulazione e role play Dal gioco del «far finta» (il faire semblant) ai giochi di simulazione: Drammatizzazione (interpretazione di un testo in forma collettiva) Gioco di ruolo (role playing: rappresentazione di una situazione data o sua costruzione sulla scorta di elementi forniti dal docente, finalizzata all’acquisizione di competenze relazionali situate) – Gioco di ruolo avventuroso (Narrazione condivisa come gioco in cui tutti i giocatori (tranne uno) partecipano interpretando e gestendo un personaggio protagonista, e il Master gestisce l’ambientazione, la trama e i personaggi non protagonisti) – Gioco di simulazione (Tecnica di apprendimento che comporta la manipolazione di un modello attraverso l’assunzione di ruoli sottoposti a regole ) – Psicodramma (Messa in scena di situazioni reali della propria vita allo scopo di esplorare e rielaborare in modo terapeutico il proprio vissuto emotivo). (Dott. D. Zoletto – Scienze della formazione - Università di Udine) Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova 73
SCHEDA DI AUTOVALUTAZIONE SUL LAVORO DI GRUPPO Data: Titolo attività: Nome: Gruppo formato da: Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova 74
Ciò che ho trovato di più positivo: 1) 2) 3) Il nostro gruppo potrebbe migliorare: 1) 2) 3) Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova 75
OSSERVARE LA CLASSE Quando si lavora in una classe sono evidenti anche dopo poco tempo le differenze individuali, le personalità dominanti, le personalità solitarie. Essenziali possono rivelarsi le osservazioni «informali» del “gruppo di pari”, in momenti non strutturati e/o privi della presenza attiva dell'adulto (intervalli, pause ricreative, assemblea, manifestazioni etc) Il setting della classe fornisce informazioni utili sulle relazioni di prossimità, distanza, indifferenza..(dove è seduto Tizio, con chi parla Caio) Utile strumento può rivelarsi per indagare le dinamiche in atto anche l’uso del sociogramma di Moreno Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova 76
IL SOCIOGRAMMA Il metodo sociometrico di J.Moreno (1934-1953) è utile a individuare la rappresentazione di sentimenti/emozioni, di simpatia e antipatia, accettazione o rifiuto presenti nel gruppo Per visualizzare graficamente quale struttura il gruppo classe si è dato, il sociogramma rappresenta un efficace strumento di indagine e consente di conoscere le complesse e articolate dinamiche che si strutturano nelle varie fasi del ciclo vitale del gruppo-classe. Tuttavia, la semplicità di somministrazione del test sociometrico si accompagna sempre ad un elaborato trattamento statistico dei dati e ad una rappresentazione grafica dei risultati ottenuti che prevede un notevole impegno e tempi relativamente lunghi. Sono queste le difficoltà incontrate da insegnanti, psicologi, educatori, sociologi che hanno avuto modo di utilizzare ed apprezzare le notevoli potenzialità del sociogramma. Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova 77
I criteri sociometrici maggiormente utilizzati riguardano essenzialmente: 1.l’aspetto affettivo - relazionale, che ha come contesto di riferimento la vita in comune o lo stare insieme (esempi: chi vuoi o non vuoi come compagno di gita, di stanza, di banco, di vacanze, ecc…). La configurazione delle interrelazioni che si ottiene utilizzando questo criterio fa riferimento a rapporti affettivi che si fondano su affinità psicologiche e non su considerazioni delle abilità pratiche dell’individuo. La domanda potrebbe essere formulata così: “Se si dovesse organizzare una gita (oppure una festa) chi sceglieresti tra i tuoi compagni?”. Per rispondere a questo tipo di domanda, l’allievo terrà in considerazione questo tipo di ragionamento: ”Scelgo Tizio perché mi è simpatico, mi fa molto divertire e con lui mi trovo a mio agio”. 1.l’aspetto relativo alla organizzazione gerarchica del gruppo, che punta ad avere informazioni su chi può svolgere funzione di guida o di direzione (esempi: chi vuoi o non vuoi come capoclasse, capogruppo, caposquadra, capo di équipe, ecc..) 1.l’aspetto relativo alla organizzazione del gruppo finalizzata al raggiungimento di un obiettivo condiviso (esempi: chi vuoi o non vuoi come compagno in un gruppo di studio o nel tuo lavoro). Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova 78
Esempio di questionario di Moreno: Scrivi i nomi di due compagni/e con cui vorresti formare un gruppo per studiare (matematica, storia, italiano…). Indica il nome di un tutor o proponi te stesso/a (sottolineando il tuo nome) Scrivi i nomi di due compagni/e che, secondo te, vorrebbero averti nel loro gruppo di lavoro e sottolinea chi – secondo te - vorrebbe averti come tutor Scrivi i nomi di due compagni/e con cui vorresti evitare di formare un gruppo di lavoro Scrivi i nomi di due compagni/e che, secondo te, non vorrebbero averti nel loro gruppo di lavoro Scrivi il tuo nome: ……………………… Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova 79
Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova 80
Quali problematiche relazionali possono emergere? ✓Solitudine ✓leadership negativa ✓impulsività ✓iperattività ✓bullismo ✓disistima ✓conflitto Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova 81
LA COMUNICAZIONE AUTENTICA • partecipazione e ascolto attivo dei ragazzi durante tutta la durata del percorso formativo; • coinvolgere in modo attivo gli studenti attraverso giochi cooperativi, circle-time, giochi • di simulazione, brain storming, discussioni guidate, sollecitazioni con domande stimolo; • promuovere l’apprendimento attraverso l’esperienza e non solo attraverso l’insegnamento; • fornire strumenti utili per un'efficace gestione dei conflitto 82 Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova
Il conflitto fa parte della vita. Entrare in Il conflitto in sé, pertanto, non è dannoso. conflitto e, quindi, Ciò che è deleterio è il non saper gestire i iniziare a discutere con conflitti che, prolungandosi nel tempo, divengono causa di rancori, recriminazioni, un’altra persona, aggressività e stress. Gestire i conflitti non significa, nonostante significa solo risolverli, ma conoscere i tutto, aprire un motivi che li hanno generati e le strategie per poter giungere alla loro pacifica contesto comunicativo risoluzione. – dialogico che offre opportunità di scambio sociale. Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova 83
Sembra che molti ragazzi manchino della capacità di gestire i conflitti in maniera adeguata ed adottino, invece, provocazioni vicendevoli che sfociano in aggressione. A questo punto all’aggressione conseguono dei comportamenti che mirano sempre ad offendere e nuocere all’altro. Di questa categoria fanno parte, ad esempio, gli atti di bullismo. Il conflitto, invece, può essere definito come un evento relazionale che si verifica in presenza di interessi, obiettivi, bisogni e punti di vista diversi, tra due o più persone. Il conflitto si manifesta in circostanze di incompatibilità in cui una persona si oppone apertamente alle azioni o alle motivazioni dell’altro. Quindi, il conflitto ha inizio con l’opposizione, ma può terminare sempre con una risoluzione o dissipazione dello stesso, in quanto il suo obiettivo principale è il ristabilire l’equilibrio personale e interpersonale, attraverso l’uso di specifiche strategie di gestione dei conflitti. Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova 84
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