Gestione della classe e problematiche relazionali - Laboratorio per Docenti neo-assunti Ambito RM4 - Istituto Comprensivo Marco Polo

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Gestione della classe e problematiche relazionali - Laboratorio per Docenti neo-assunti Ambito RM4 - Istituto Comprensivo Marco Polo
Gestione della classe
  e problematiche
     relazionali
           Laboratorio per Docenti neo-assunti
                                  Ambito RM4

                                                                                 1
    Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova
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Le quattro discontinuità (Resnick, 1995)

                                                                                    Pensiero simbolico
  Prestazione individuali                                    Pensiero astratto                                   Conoscenze generali
      Lavoro sociale                                        strumenti cognitivi     Oggetti e situazioni        competenze specifiche
                                                                                       significativi

• la scuola                                         • la scuola                   • la scuola coltiva          • a scuola si
  richiede                                            richiede un                   il pensiero                  insegnano
  prestazioni                                         pensiero privo di             simbolico, nel               capacità e
  individuali,                                        supporti, mentre              senso che lavora             conoscenze
  mentre il lavoro                                    fuori ci si avvale            su simboli,                  generali, mentre
  mentale                                             di strumenti                  mentre fuori                 nelle attività
  all’esterno è                                       cognitivi o                   della scuola la              esterne
  spesso condiviso                                    artefatti;                    mente è sempre               dominano
  socialmente                                                                       direttamente alle            competenze
                                                                                    prese con oggetti            specifiche,
                                                                                    e situazioni                 legate alla
                                                                                                                 situazione.

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L’evoluzione del profilo «giuridico-contrattuale» del docente
(art. 27 CCNL 2016/2019)

    Il profilo professionale dei docenti è costituito da                        competenze
     disciplinari, informatiche, linguistiche, psicopedagogiche,
     metodologico-didattiche, organizzativo relazionali, di
     orientamento e di ricerca, documentazione e valutazione tra loro
   correlate ed interagenti, che si sviluppano:
 con il maturare dell’esperienza didattica,
 l’attività di studio
 l’attività di sistematizzazione della pratica didattica.
I contenuti della prestazione professionale del personale docente si definiscono
nel quadro degli obiettivi generali perseguiti dal sistema nazionale di istruzione
e nel rispetto degli indirizzi delineati nel piano dell’offerta formativa della
scuola.
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Competenze
                        di                     Competenze
                  orientamento                  disciplinari

                                                                                                                Motivazione
                                                                                                                Formazione permanente
Competenze                                                                              Maturare
                                                              Competenze
organizzativo                      Il Profilo                 informatiche             esperienza
 -relazionali                          del                                              didattica

                                   docente
                                                                             Sistematizzazione
       Competenze                                                             pratica didattica
                                                           Competenze
       metodologico                                        linguistiche                             Maturare esperienza
        -didattiche                                                                                      didattica

                                 Competenze
                                    psico-
                                 pedagogiche

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Fin dalla sua formazione la classe
                                                                  presenta una storia unica e singolare

                                                                             E’ un sistema aperto con
                                                                             caratteristiche sue proprie non
                                                                             riconducibili a quelle dei suoi
                                                                             membri presi isolatamente

                                                 Ha regole esplicite e implicite valide solo al
                                                 proprio interno e cresce nutrendosi delle
                                                 interazioni e relazioni tra i suoi membri.
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Il punto di partenza di ogni apprendimento è la creazione di
una relazione di classe positiva, in grado di rispettare le
differenze e le specificità di ogni singolo individuo, al fine di
concedergli la possibilità di esprimersi liberamente e senza
riserve.

Senza la creazione di una relazione di classe positiva, si rivela
inutile ogni riflessione su come insegnare, su come costruire
situazioni che consentano apprendimento o su come valutare
prodotti e processi di insegnamento/apprendimento

                                                                                               6

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Anche le Indicazioni Nazionali per il curricolo riportano:
«particolare cura è necessario dedicare:
❖ alla formazione della classe come gruppo,
❖ alla promozione dei legami cooperativi fra i suoi componenti
❖ alla gestione degli inevitabili conflitti indotti dalla
  socializzazione»

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La classe si configura come un
           fondamentale spazio di crescita in cui
                         lo studente
             sperimenta le proprie competenze
                 sviluppa la propria identità,
                           nel quale
               i processi emotivi e relazionali
                 assumono un ruolo centrale
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Luogo di appartenenza                                                   Comunicazione
                        o di esclusione

                                                                               La
                                                                             classe
        Luogo di                                       Luogo di
    sperimentazione                                apprendimento o                                           Educazione
      dei conflitti                                     luogo di                                              Istruzione
                                                     trasmissione                     Relazione
                                                                                                             Formazione

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La classe «grande gruppo»
Per il numero elevato dei suoi membri e per le relazioni che legano allievi e insegnanti, la classe presenta
alcune caratteristiche tipiche di un grande gruppo.

Nella scuola dell’infanzia e primaria, ad esempio,
• gli alunni possono trovarsi in una situazione di dipendenza nei confronti del docente
• ciascuno aspira ad avere rapporti privilegiati con il docente ed è ostacolato in questo suo
  proposito dalla presenza degli altri membri della classe.

Nella scuola secondaria di primo grado e secondo grado, la classe può diventare il luogo in cui
• esibire il proprio "io",
• dove definire e mantenere la propria identità,
• dove soddisfare bisogni quali l'"essere autonomi",
• il "dimostrare le proprie capacità",
• l‘ "appartenere ad un gruppo" con simili interessi e modi di apparire (stesso look, stessa
  pettinatura, stesso trucco, medesimi gusti musicali, ecc.).

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Dato l’elevato numero di individui, che formano una classe è
        naturale che si sviluppino molteplici relazioni sociali, che
        possono prendere la forma di sotto-gruppi coesi, talvolta ostili o
        in conflitto con altri sotto-gruppi.

        Tra gli studenti possono stabilirsi
        ❖ sentimenti di simpatia/antipatia,
        ❖ reciprocità/ostilità,
        ❖ apertura/pregiudizio
        tali da costituire una rete implicita di rapporti e comunicazioni
        che nasce in base ad esigenze personali e sociali e che risponde
        a bisogni socio-affettivi diversi da quelli strettamente istituzionali.
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In base a questo modello
di analisi, una classe può
essere vista come un                                                                      • Clima positivo
campo nel quale                                                                           • Gruppo come unità
operano forze diverse                                                        Attrazione     sociale
(gli alunni).
I sentimenti di attrazione e
                                                                                            inclusiva/aperta
avversione tra gli alunni,
organizzano
implicitamente una rete di
relazioni selettive,                                                                      • Clima negativo
relazioni che sono spesso                                                                 • Gruppo come unità
predominanti o                                                           Avversione         sociale
indipendenti dagli scopi                                                                    esclusiva/chiusa
istituzionali (didattici,
formativi) , e talvolta in
conflitto palese o
nascosto con gli stessi.

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La gestione della classe

 La classe è un microsistema complesso in cui
 intervengono molteplici fattori sia interni che
 esterni... contesti familiari ed extrascolastici e la
 scuola, quella scuola, quella specifica comunità
 educante con le sue tradizioni, le sue regole, il
 suo stile, il docente, i docenti

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Competenze relazionali, psicopedagogiche,
       gestione gruppi……
       • disporre di solide conoscenze derivate dalle                        Competenze disciplinari,
         teorie e dalle ricerche sulla gestione e sui                        didattiche, metodologiche
         bisogni personali e psicologici degli allievi .
                                                                             • disporre di solide conoscenze e
       • Saper promuovere relazioni positive tra                               competenze nella propria
         insegnante-allievo                                                    disciplina e nel linguaggio
       • Sostenere relazioni significative tra pari che                        specifico
         costruiscano la classe come comunità di                             • padroneggiare metodologie e
         supporto.                                                             didattiche diversificate e
       • applicare metodi di istruzione che facilitino                         differenziate
         l’ottimizzazione dell’apprendimento                                 • promuovere una reale alleanza
         soddisfacendo i bisogni di studio dei singoli e                       educativa scuola-famiglia, con
         dell’intero gruppo classe.                                            condivisioni di aspetti valoriali e
       • padroneggiare metodi di conduzione di                                 normativi
         gruppo che coinvolgano gli allievi                                  • partecipare attivamente alla
       • utilizzare abilità di counseling e di metodi                          elaborazione e condivisione del
         comportamentali che sollecitino gli studenti a                        PTOF e dei documenti di
         esaminare e correggere i loro comportamenti                           indirizzo dell’istituto
         inappropriati.
       • proporre un modello di sé positivo (è il                            • ……..
         fattore che più influenza l’apprendimento e
         la motivazione allo studio degli allievi).

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Le buone relazioni
               Le aspettative                             in classe (tra pari,                    L’ambiente      L’ambiente
             riguardo i risultati                             tra alunni e                          «fisico»     «organizzato»
                degli studenti                                docenti, tra                        della classe    della classe
                                                                docenti)

                                           Fattori che sembrano avere un’influenza diretta
                              sui risultati dell’apprendimento e dei comportamenti espressi a scuola
                                                                             (Creemers e Reezigit 1999)

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IL DOCENTE CHE EDUCA AD APPRENDERE
  ❑ Assume una leadership democratica nella classe

  ❑ Rispetta stili, ritmi di apprendimento e valorizza le specifiche competenze

  ❑ Progetta intenzionalmente con il team/consiglio di classe l’azione formativa

  ❑ Adotta approcci d’insegnamento personalizzati (aiuta ad apprendere in profondità pochi elementi
    fondamentali e non a memorizzarne tanti in modo superficiale). Per far apprendere in profondità:
        ➢ deve puntare su abilità e prestazioni contestualizzate per l’apprendimento di concetti
          disciplinari
        ➢ definizioni e formule tecniche devono connettersi con la loro pratica in situazioni e contesti
          reali.

  ❑ Progetta l’apprendimento come attività facilitata da una ricerca di gruppo condivisa

  ❑ Tende a sviluppare nel gruppo classe: orgoglio per la conquista; responsabilità e curiosità, mette in
    condizione di presentare propri contributi, idee originali ai compagni e ai docenti”

                    -     (rif.M.Comoglio, Seminario: “Misure di Accompagnamento Indicazioni Nazionali”, rete: “Insieme si può fare”16RM13, 29 Febbraio,2015)

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                                                                                  R. Malorzo , A. M. Valvetri
                                                                                  I.T.T. Giorgi Brindisi a.s.2015/2016
Nel 1993 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha elaborato un documento
che elenca le 10 competenze essenziali per il benessere psicofisico dei
bambini e degli adolescenti che la scuola dovrebbe favorire:

• capacità decisionale: saper decidere motivatamente;
• problem solving: analizzare, affrontare e risolvere costruttivamente i
  problemi;
• creatività: esplorare alternative, individuare opzione diverse con flessibilità
  e originalità;
• pensiero critico: analizzare, valutare il pro e il contro;
• comunicazione efficace: esprimersi in modo efficace e appropriato;
• capacità di relazioni interpersonali: convivere, interagendo positivamente;
• autocoscienza: conosci te stesso, nei tuoi punti deboli e forti;
• empatia: ascoltare e comprendere gli altri;
• gestione delle emozioni: riconoscerle e controllarle;
• gestione dello stress: governare le tensioni e le fonti d’ansia.
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LE DINAMICHE
CON CUI DOVER FARE
      I CONTI
        •   classi numerose
        • classi multietniche
       • classi multiculturali
  •   classi multiproblematiche

                                                                                          19
             Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova
La colpa è di ……

                                                                             La colpa non è mia, …

                                                                              Ai miei tempi sì che
                                                                                       …..
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Atteggiamenti errati
                                                            Cercare «La Colpa»
   è colpa dei ragazzi
   è colpa dell'ambiente
   è colpa del dirigente, tutti gli alunni difficili ce l’ho io
   è colpa dei colleghi: sono troppo permissivi/autoritari/indifferenti
   é colpa dei genitori, danno sempre ragione ai figli
   tanto non capiscono niente …….
   è tutto inutile: sono così e resteranno così …..
   io non ci posso fare niente perché dipende da altri fattori (famiglia, amici ecc.)
   alcuni allievi si comportano male «perché ce l'hanno con me»
   non è colpa mia
   mi mancano i materiali, gli strumenti, le risorse adatte….
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Atteggiamenti errati
                                    Resistenza al cambiamento

      ho sempre fatto così……… perché devo cambiare?
      nelle altre classi non ho problemi, in questa sì: dunque dipende dagli alunni.
      i corsi di aggiornamento non servono a niente: ne ho fatti tanti, sono tutte
       chiacchiere.
        conosco la mia disciplina seguo il programma e basta! …….

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La classe ieri                                                               La classe oggi
             Per un docente gestire la
              classe significava saper                                              Per un docente saper gestire una
                 ristabilire l’ordine                                                classe significa saper conoscere i
                tenere la disciplina                                               propri studenti ed essere in grado di
                                                                                       offrire loro una motivazione.

                        Il docente ieri,
                   compente disciplinarista,                                          Il docente oggi, competente
                     seguiva il programma                                                     diciplinarista,
                                                                                     propone delle attività in modo
                                                                                               ’’attraente”,
                                                                                riesce ad affascinare gli studenti con la
                                                                                          passione che esprime.
                                                                               Chiarisce la validità dell’offerta formativa
                                                                               Indica la strada per il successo scolastico
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Mantenere la                                                                  Gestire la classe
disciplina
                                                                              • Organizzare un ambiente
                                                                              facilitante l’apprendimento
•Riprendere il singolo allievo
                                                                              • Promuovere la motivazione
•Ammonire il comportamento
                                                                              • Suscitare l'interesse
maleducato
                                                                              • Incoraggiare la partecipazione
•Rimproverare chi chiacchiera
                                                                              • Coordinarsi con i Colleghi del
•Richiamare chi si muove senza
                                                                              CdC
permesso
                                                                              • Progettare attentamente le
•Criticare gli atteggiamenti
                                                                              lezioni
inopportuni
                                                                              • Organizzare gli spazi, il tempo,
•Minacciare gli alunni con
                                                                              i materiali
conseguenze negative
 Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova                    24
Un clima di classe positivo è un fattore di protezione sia per gli apprendimenti che
per il benessere generale dello studente (Wentzel,1997).
Il sistema classe rappresenta la struttura di base attraverso cui l'organizzazione
scolastica persegue gli obiettivi istituzionali dell'acquisizione sistematica e programmata
di conoscenze, ma costituisce anche l'ambito entro il quale si manifestano bisogni di
natura individuale , differenti da quelli istituzionali (il bisogno di avere amicizia,
di conquistare prestigio o di scaricare aggressività). (Carli e Mosca,1980)

                   Chi insegna dunque non può disporre di un unico modello fisso
                   cui ispirarsi, ma deve possedere un metodo duttile da adattare alle
                   esigenze formative dei singoli studenti e alle particolari capacità,
                   in modo tale da guidare lo studente verso un apprendimento
                   autonomo, scopo principale dell’attività di insegnamento.

 Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova    25
• leggere,                                                           • affinare le   • potenziare la competenza
          decodificare                                                         capacità di     dell’uso di strumenti didattici
          e gestire le                                                         conduzione      e metodologici facilitanti
          dinamiche                                                            del gruppo-     l'attenzione, l'apprendimento
          all'interno                                                          classe          e la partecipazione dei
          della scuola                                                                         ragazzi, trasformando
                                                                                               situazioni problematiche in
                                                                                               occasioni di apprendimento

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F.Cavaiani -CANALI SENSORIALI E STILI APPRENDIMENTO
Strategie di insegnamento
                                                               Modeling (modello da imitare)
                                                               Shaping (modellare un’abilità prima inesistente)
                                                               Autoistruzione
                                                               Insegnamento reciproco e mediazione sociale
                                                               Metacognizione (sviluppare la consapevolezza di
                                                               quello che sta facendo)

                                                               Metodi di insegnamento:
                                                               Direttivo funzionale (di prodotto)
                                                               Non direttivo (di processo)
                                                               Skinneriano (operante strumentale)
                                                               Groupwork (lavoro di, per, con il gruppo)
                                                               Team teaching (gruppo docente)
                                                               Mastery learning (personalizzato)
                                                               Cooperative learning (cooperativo)

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Modelli didattici   (Guerra-Damiano)

                                               esecuzione di un
Apprendimento     Modello che prevede        compito per giungere
per esecuzione      un «prodotto»               ad un prodotto

                      Modello che            privilegia le procedure
Apprendimento
 per scoperta         focalizza il           di pensiero riflessivo e
                                                   di scoperta
                      «processo»
                                                 mira all’osservazione, alla
                                                formulazione di ipotesi, alla
Apprendimento      Modello che privilegia     sperimentazione ed alla verifica,
                                              con attenzione anche agli aspetti
per costruzione   un «oggetto mediatore»         meta cognitivi del proprio
                                                          percorso.
Gli alunni dovrebbero conseguire la capacità (competenza) di
     ❖ essere protagonisti del proprio futuro, non passivi spettatori
     ❖ comprendere l’importanza primaria delle decisioni condivise
     ❖ comprendere che una comunità funziona quando si ragiona sul gruppo, non solo sul
       singolo
     ❖ imparare che le decisioni importanti vanno prese considerando il lungo termine, non
       l’immediato
     ❖ sviluppare senso critico e creativo
     ❖ sapersi mettere in discussione nel rapporto con gli altri
     ❖ saper condividere idee e responsabilità
     ❖ rafforzare il proprio senso di autonomia
     ❖ saper lavorare e collaborare in un gruppo

Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova   30
L'insegnante
influenza la qualità della rete delle
relazioni, che è presupposto del clima
di classe,
✓ con le sue conoscenze
✓ con il suo stile di insegnamento
✓ con le sue caratteristiche di
   personalità
✓ con il suo corredo valoriale                                               31

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La gestione della classe
❑ dovrebbe basarsi su solide conoscenze derivate dalle teorie e dalle ricerche sulla gestione e sui
  bisogni personali e psicologici degli allievi .
❑ è determinata dalle relazioni positive tra insegnante-allievo
❑ è condizionata dalle relazioni significative tra pari che creano la classe come comunità di
  supporto.
❑ comporta l’utilizzo di metodi di istruzione che facilitino l’ottimizzazione dell’apprendimento
  soddisfacendo i bisogni di studio dei singoli e dell’intero gruppo classe.
❑ implica l’utilizzo di metodi di conduzione di gruppo che coinvolgono gli allievi: essi sono i
  protagonisti del loro sviluppo e concorrono a stabilire standard di comportamento che aiutano a
  creare una comunità carica di calore e di attenzioni.
❑ sottintende l’uso delle abilità di counseling e di metodi comportamentali che sollecitano gli
  studenti a esaminare e correggere i loro comportamenti inappropriati.

                              La capacità di gestire la classe
            è il fattore che più influenza l’apprendimento e la motivazione
                                  allo studio degli allievi.
 Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova     32
Alunni che mostrano
• indifferenza alle
   regole
• iperattività                                                                                            • alunni
• bullismo e condotte                                                 Fare scuola al giorno d’oggi           “ansiosi”,
                                                                                                          • “pigri” ecc…
   antisociali
• difficoltà a gestire
                                                                       è sempre più complesso.            facilmente
   il tempo libero                                                                                        gestibili in
• ridotta capacità                                                                                        situazioni di
   esplorativa ed
                                                 Gli insegnanti si ritrovano ad agire in                  “tranquillità”
   elaborativa                                   contesti educativi problematici; sia per                 ma che in un
                                                                                                          contesto più
• difficoltà attentive
• inadeguata capacità                            la presenza di gruppi numerosi che per                   complesso
                                                                                                          rischiano di non
   di resilienza (affrontare e
     superare un evento traumatico o un
                                                 le esigenze particolari dei singoli alunni               trovare appoggi
     periodo di difficoltà).

• fragile percezione                             (problematiche personali, familiari e                    educativi sicuri
                                                                                                          capaci di
  di autoefficacia                               bisogni educativi speciali) che richiedono               aiutarli nel
• analfabetismo
  emotivo (Galimberti)                           da parte del docente interventi mirati.                  proprio
• memoria storica                                                                                         cammino.
  appiattita al
  presente .
• usoPiano
        eccessivo           dei
           di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova                      33

  social
Nella mitologia greca
                la dea Armonia
         era figlia di Venere e Marte;
              l’armonia derivava
      dunque da due valori contrapposti:
           la bellezza e il conflitto

Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova   34
Il conflitto in classe

Conflitto pubblico
«con» il pubblico

 Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova   35
Il conflitto in classe
Evitare il «messaggio TU»
Trasformarlo in «messaggio IO»

                                          «Io» sono in difficoltà
                                                  per cui
                               il problema deve essere risolto da chi ce l’ha
                                           (non dipende da TE)

➢   Essere veri e coerenti:                                      calma
➢   Conoscere le «proprie» emozioni
➢   Controllare le proprie emozioni
➢   Riconoscere le emozioni altrui
➢   Gestire le relazioni
➢   Evitare atteggiamenti riparatori o salvifici «io ti salverò»

    Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova   36
La direzione
                                                                             La mediazione
                                                                             l’arbitraggio
                                                                             la sentenza
                                                                             la negoziazione

Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova                37
Come «evolve» il conflitto in classe

La direzione
Il metodo più immediato, non negoziale, dove l'autorità
dell'adulto interviene in modo netto sui conflitti.
L'intervento mira a dare indicazioni precise, ordini, con lo
scopo di fermare il conflitto.
E' bene utilizzare il metodo direttivo quando non c'è tempo
per negoziare, quando c'è in gioco la sicurezza degli
studenti, quando questi sono fuori controllo.
Bisogna ricordare che in questo modo si interviene
sull'indipendenza dello studente e può provocare risentimenti.
  Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova               38
Come «evolve» il conflitto in classe

 La mediazione
 La mediazione ha come scopo di aiutare gli studenti ad
 elaborare il proprio conflitto, creandone le condizioni.
 Il mediatore deve essere imparziale, non deve
 interrompere, non deve prendere le parti o colpevolizzare
 Lo scopo è di sviluppare la soluzione o scegliere la
 soluzione più praticabile per la risoluzione del conflitto.
 Devono essere «i contendenti» a trovare la strada. Un
 metodo che richiede tempo e sforzo, ma che punta alla
 soluzione definitiva del problema.
Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova               39
Come «evolve» il conflitto in classe

L'arbitraggio
Prevede un ruolo attivo da parte del docente. Ascolta le
parti e interviene indicando ai contendenti come gestire il
conflitto. Se si dà alle persone in causa la possibilità di
esprimere il proprio punto di vista, consente di raggiungere
una soluzione in breve tempo, anche se non si giunge alla
soluzione profonda e radicale del conflitto.

Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova               40
Come «evolve» il conflitto in classe

La sentenza
il docente determina chi ha ragione o torto. In
questi casi si ascoltano e valutano le
"prove", quindi si passa al giudizio.
L'equità del giudizio determinerà la credibilità
del giudice. Ci dovrà essere necessariamente
un vincitore ed un perdente oppure un
vincitore o un quasi vincitore

Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova               41
Come «evolve» il conflitto in classe

La negoziazione: Il processo
attraverso il quale si arriva ad
una decisione condivisa
partendo da posizioni diverse
(e spesso molto diverse)

Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova               42
E’ possibile prevenire il conflitto?

                                                        «a volte»? «sempre»?
                                                          «spesso»? «mai»?

                                                 ma in ogni caso
                                           bisogna … partire da lontano

Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova     43
Accoglienza
Per favorire l’inserimento dell’alunno nell’ambiente scolastico, il primo passo è:
   la progettazione dell’accoglienza per le scuole dell’infanzia e primaria:
   protocollo iscrizioni
   incontro con i bambini accompagnati dai genitori;
   visita ai locali scolastici;
   realizzazione di giochi in cui i bimbi siano protagonisti;
   La sperimentazione del circle time, ovvero la pratica del tempo del cerchio. Disponendosi in cerchio, ogni
    bambino/adulto è pari all’altro; ci si guarda negli occhi, si impara a confrontarsi, ci si apre al pubblico
    superando la timidezza, si raccontano episodi e/o spaccati di vita quotidiana e familiare, si illustrano a mo’
    di gioco costumi e tradizioni dei paesi d’origine per gli alunni di diversa nazionalità

      Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova       44
Accoglienza
Per la scuola secondaria di I e II grado, l’accoglienza gestita dai docenti dell’intero Consiglio di Classe
che individuerà percorsi di lavoro e tematiche da approfondire secondo le diverse discipline
     1. Attività «Impariamo a conoscerci»: le interviste tra pari
                        costruiamo l’intervista (libera? guidata? costruita)
                        documentiamo l’intervista
                        analizziamo i risultati
                        comunichiamo i risultati

     2. Attività « La scuola che vorrei»: produzione di elaborati (in gruppi spontanei? formati con criteri
      eterogenei?...)
                        linguistici, grafici, video, multimediali
                        sistemiamo gli elaborati
                        traiamo conclusioni
                        mostriamo gli elaborati e le conclusioni

     3. Attività «Noi siamo……. •
                        Prima fase: i desideri
                        Seconda fase: la realtà
                        Terza fase: lavoriamo concretamente ai progetti
                        Quarta fase: lavoriamo sulle regole da condividere •
                        Quinta fase: presentiamo il lavoro al Consiglio di Classe, alle famiglie, e rendiamolo visibile alla scuola con cartelloni,
                         plastici, video. …….
Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova                                                45
PRENDERSI CURA
L’insegnante e la dimensione del «prendersi cura» dell'allievo, nella sua
totalità

Contemplare la possibilità di «fare entrare la dimensione relazionale ed
emotiva» nei processi di insegnamento- apprendimento non significa perdere
l'autorevolezza connessa al ruolo ; è rischioso il contrario

Alla base di detta interrelazione si pone la necessità di una «imprescindibile
asimmetria».

Il rapporto tra insegnante e alunno non è, non può (e non deve) essere
paritario;
 questo non deve confondersi con un esercizio della disparità di potere che
escluda la dimensione affettivo-relazionale
 Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova   46
Cordialità e rispetto

                                                                             Dar loro coraggio

                                                     Credere in loro

                                                                             Ascoltarli

Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova                       47
Inclusione
 La  capacità per un docente di essere «inclusivo»
è il più alto livello della competenza «docente»

 Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova   48
L’inclusione scolastica                                                   (art. 1 d.l. 66/2017)

                                                                        riguarda le bambine e i bambini, le alunne e gli alunni, le
                                                                                       studentesse e gli studenti,

                                                                                    risponde ai differenti bisogni educativi

                                                                             si realizza attraverso strategie educative e didattiche
                                                                                  finalizzate allo sviluppo delle potenzialità

                                                                      promuove la partecipazione della famiglia, nonché delle
                                                                    associazioni di riferimento, quali interlocutori dei processi di
                                                                                    inclusione scolastica e sociale.
                                                                é impegno fondamentale di tutte le componenti della comunità
                                                              scolastica le quali, nell'ambito degli specifici ruoli e responsabilità,
                                                                         concorrono ad assicurare il successo formativo

Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova                                           49
Criticità dell’inclusione
          Formazione    inadeguata dei docenti
           curricolari e talvolta anche di quelli
           incaricati di attività per il sostegno (spesso
           non specializzati)
          Deresponsabilizzazione e delega al solo
           docente di sostegno
          Attivazione di laboratori “ex-clusivi”
          Trattenimenti (bocciature) «strumentali»

Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova   50
L’uso del «Laboratorio» come metodologia
innovativa.
 Il laboratorio non come spazio fisico ma come
  processo di apprendimento/insegnamento
  (spazio mentale)

                                                            Trovarsi insieme è un inizio
                                                            Restare insieme un progresso
                                                            Lavorare insieme un successo
                                                            (H. Ford)
 Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova      51
La relazione tra gli adulti che gestiscono
                                                            la classe
                                                        Il curriculum verticale e la
                                                        didattica per competenze
                               Gli ambienti d’apprendimento:
                                °spazi fisici (il laboratorio, l’aula, la biblioteca, la palestra, il giardino, la mensa …… )
                                 °spazi cognitivi (metodologie laboratoriali),
                                   °esperienze situate (maker space, FabLab)

  Le metodologie laboratoriali
                              peer tutoring - insegnamento tra pari
                         peer collaboration - collaborazione tra pari
                      cooperative learning - apprendimento cooperativo
                             flipped classroom - la classe capovolta
                                 jigsaw classroom - l’aula puzzle
                                      Il debate - il dibattito
                          Il brainstorming - l’immaginazione creativa
                        Il role playling – simulazione e giochi di ruolo

Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova                                           52
La relazione tra gli adulti che gestiscono la classe

     Condivisione valoriale
     Progettualità collegiale
     Gestione concordata conduzione
     classe
Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova   53
2. Il curriculum
                      verticale e la
                      didattica per
                      competenze

Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova   54
3. Gli ambienti d’apprendimento
Uno spazio attrezzato finalizzato
 L’atelier creativo
spazio innovativo e modulare dove sviluppare il punto d’incontro
tra manualità, artigianato, creatività e tecnologie. Un luogo in cui la fantasia e il fare si
incontrano, coniugando tradizione e futuro, recuperando pratiche ed innovandole.
L’obiettivo è riportare a scuola il fascino dell’artigiano in versione “digitale”, quindi del
“maker” e dello sperimentatore, attraverso lo sviluppo negli alunni della consapevolezza
che gli oggetti si possano progettare e creare, a cavallo tra analogico e digitale.

 Il       Maker space
                                                                                                                         Trottola stampa in 3 D - realizzato da Prof. D. Colonna «IC
 laboratori forniti di specifica strumentazione tecnica: stampanti 3D, laser cut,                                        Donatello» DigitalSummer@MIUR – Roma, 26 luglio 2016

Computer Aided Drafting, cioè "disegno tecnico assistito dall'elaboratore«, plotter da                                   Foto A. Viscito

disegno e da taglio, macchine da cucire, presse, tavolo di falegnameria, attrezzi per
saldatura, circuiti elettronici ….. (studi di artigianato, officine, ….)

 Il       FabLab
(è un marchio registrato concesso solo ai Maker space che rispettano determinate regole)
Nota: I Maker space e i Fablab sono nati fuori dalla scuola, in particolare all’università (i primi al Massachusset
Institute of Techology di Boston) e poi si sono sviluppati nel mondo in varie tipologie di laboratorio, dove gruppi di
persone autodefinitisi makers si sono organizzati per lavorare insieme condividendo le risorse, gli strumenti e
soprattutto la conoscenza
  Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova                                             55
3.1 - I Maker space e i Fablab a scuola
   Quello che distingue i FabLab da altre forme di lavoro cooperativo
    è la condivisione del sapere in una metodologia trifasica:
   Tinkering (si lavora per cicli di design, si arriva alla soluzione per
    avvicinamento, correggendo progressivamente gli errori)
    - Popper – la falsificabilità - Postman – la teoria dell’errore

   Shareing («copiare» il lavoro già fatto per procedere da lì)
    - Piaget «la zona di sviluppo prossimale»

   Hakering (analizzare il funzionamento degli oggetti, scomporli e
    utilizzare i pezzi nuovi per crearne altri) - Freinet «l’officina didattica»

    Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova   56
4. Le                metodologie laboratoriali

                        Peer tutoring                                        Peer collaboration
                                                   (collaborazione tra pari). Gli studenti sono «pari»
    (insegnamento tra pari): l’alunno tutor segue,
                                                   davanti al compito e devono collaborare in gruppo
  aiuta, incoraggia il compagno nell’apprendimento
                                                    per raggiungere però un risultato «individuale»

Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova             57
Cooperative learnig                         (apprendimento
cooperativo) reale interdipendenza tra i membri di un gruppo …
1. nella realizzazione di un compito;
2. nel mutuo aiuto;
3. nel senso di responsabilità per il gruppo e per i suoi obiettivi;
deve essere posta attenzione alle abilità sociali e interpersonali.
La finalità è raggiungere un risultato «di gruppo»
✓ Promuovendo la cooperazione fra gli studenti.
✓ Incoraggiando le relazioni di gruppo positive.
✓ Sviluppando l'autostima degli studenti.
✓ Migliorando il rendimento scolastico

favorire l’interdipendenza
di obiettivi: obiettivi comuni;
                                                                                              Condividere idee
di compiti: divisione del lavoro;
                                                                                                Collaborare
di risorse: divisione di materiali, risorse o informazioni fra i                                 Interagire
membri del gruppo;                                                                               Discutere
di ruoli: assegnazione agli studenti di ruoli differenti;
di ricompense:             dando
      Piano di formazione docenti        ricompense
                                  A.S. 2018/2019 - Presentazione(valutazioni)
                                                                 Laura Bellanova congiunte.   58
 La              flipped classroom,
dove un certo grado di autonomia e preparazione “rovesciata” è
prevista da parte dello studente. Infatti, nella metodologia
delle flipped classroom, il tempo a casa è dedicato all’acquisizione
di informazioni, mentre il tempo a scuola è sfruttato per attività di
tipo laboratoriale.

Il ruolo del docente è profondamente ripensato e anziché erogare
la sua lezione in modo tradizionale chiede ai ragazzi di
documentarsi autonomamente (indicando risorse o predisponendo
video lezioni) in modo che in classe essi arrivino con un bagaglio di
nozioni e conoscenze da attivare e applicare.

Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova   59
Comprendere le istruzioni – dividere i
conoscenza - comprensione – applicazione                                      compiti – responsabilità individuale per
 analisi – sintesi - valutazione                                              valutazione «del» gruppo
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Jigsaw Classroom,
  in italiano "Aula Puzzle", è una tecnica di
  apprendimento cooperativo volta alla
  riduzione del conflitto e alla crescita di
  risultati scolastici positivi. Così come ogni
  tassello di un puzzle risulta essere
  fondamentale nella costruzione dello stesso,
  ogni studente risulta essere essenziale nella
  realizzazione e presentazione del
  prodotto/elaborato finale da presentare.

Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova   61
Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova   62
Il   debate (dibattito): metodologia didattica
    attiva
   è una metodologia che permette di acquisire competenze trasversali (life skill) e curricolari, smontando
    alcuni paradigmi tradizionali e favorendo il cooperative learninge la peer education, non solo tra studenti, ma
    anche tra docenti e tra docenti e studenti.
    Disciplina curricolare nel mondo anglosassone, il debate consiste in un confronto nel quale due squadre
    (composte ciascuna di due o tre studenti) sostengono e controbattono un’affermazione o un argomento
    dato dall’insegnante, ponendosi in un campo (pro) o nell’altro (contro).
   Gli argomenti da disputare possono essere vari, sia di natura curriculare che extracurriculare.
   Imparare a parlare, a esprimersi, a dialogare non significa solo sviluppare capacità di argomentazione, ma
    anche la capacità di trovare idee, la flessibilità nel sostenere una posizione che non sia quella propria quando
    si svolge un ruolo di rappresentanza, l’apertura mentale che permette di accettare la posizione degli altri,
    l’ironia e l’eloquenza che contribuiscono a rendere il dialogo piacevole. Competenze trasversali che formano la
    personalità e che sono utili soprattutto al di fuori della scuola, per affrontare un colloquio di lavoro, per
    sostenere un esame, per dare voce, con garbo e determinazione, alle proprie idee.
   Il debate è una disciplina affermata da tempo nel mondo anglosassone, con insegnante e materia dedicati.
    Le nostre scuole ne hanno fatto esperienza nei contatti e nei coinvolgimenti didattici con le scuole soprattutto
    quelle ad elevato tasso di internazionalizzazione (esempi storici: antilogia greca ἀντιλογία , la disputa latina
    disputatio, l’antinomia kantiana).
    Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova

                                                                                                                  63
La preparazione e la partecipazione attiva ad
un dibattito aiuta a sviluppare:
     l’acquisizione della consapevolezza delle responsabilità, dei
      diritti e dei doveri che implica l’essere membro di una comunità
      la partecipazione ai processi democratici all’interno di una
      comunità
      l’attenzione a prospettive alternative e il rispetto per il punto di
      vista dell’altro
       la valutazione critica delle informazioni;
       i valori dell’educazione alla Cittadinanza e alla Costituzione

Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova   64
    Un dibattito è una discussione formale, e non libera, nella quale due squadre (composte
     ciascuna di due o tre studenti) sostengono e controbattono un’affermazione data, ponendosi in un
     campo (PRO) o nell’altro (CONTRO): è un’attività degli studenti, che essi gestiscono con
     autonomia, in relazione alla fascia d’età.

     In un dibattito l’affermazione attorno alla quale si ragiona è chiusa e richiede di schierarsi
     apertamente o per il SI’ o per il NO.

     E’ prevista inoltre la presenza di un moderatore (sempre uno studente), che non prende parte al
     dibattito stesso e di un garante del tempo prestabilito degli interventi.

     Il docente (sostanzialmente un coach della squadra) interviene il meno possibile nelle attività
     di preparazione degli studenti, che devono trovare la propria strada autonomamente, per
     documentarsi, suddividersi i compiti, prevedere una strategia di interventi, formarsi un’opinione
     (non necessariamente la propria) e difenderla.

    Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova        65
     Caratteristica essenziale del dibattito, infatti, è la possibilità di essere chiamati a difendere
      opinioni in contrasto rispetto a quanto si pensa effettivamente, chiedendo quindi allo studente
      una forma di flessibilità mentale e di apertura alle altrui visioni tanto più necessaria in tempi di
      rigidità e di aprioristica difesa ad oltranza delle proprie posizioni.

      Un serio approccio critico costituisce infatti la carta in più di chi intende dibattere con successo:
      non è possibile, infatti, tirar conclusioni e formulare giudizi, se prima non si è fatta la fatica
      dell’osservazione e dell’analisi, poichè la presenza della squadra di contraddittori, obbliga
      sempre a motivare le proprie opinioni

      Un dibattito non è una discussione libera. In una discussione, infatti, si coltiva una
      conversazione senza precise regole, allo scopo di rispondere ad una domanda aperta. Un
      dibattito è invece, una discussione governata da regole ben precise, alle quali è necessario
      attenersi, se si vuole riportare un esito positivo nel dibattito.

Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova            66
Esempi di dibattito

Fatti (Fact): si dibatte se una affermazione sia vera o meno.
“L’energia nucleare è più dannosa che utile per l’umanità”.
“Il diritto alla privacy deve prevalere sul diritto all’informazione.”

Valori (Value): si propone un confronto sulla validità o sul valore di una posizione o un
   comportamento.
“L’omicidio non è mai giustificabile.”
“La tortura è il male peggiore al mondo”
Piani d’azione (Policy): si cerca di stabilire se e quanto una decisione sia valida.
“L’ex area industriale dovrebbe diventare un parco per il quartiere.”
“La costruzione (ponte, strada, centro commerciale, ……) è opera essenziale allo sviluppo del
Paese (della città, della regione, del comune)”
«La coltivazione di quell’area deve essere biologica per sviluppare l’economia del paese»

 Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova   67
Il Brainstorming
Il brainstorming è una tecnica ideata e formulata da Osborn («L’immaginazione creativa»), che si
basa su di una discussione di gruppo incrociata, guidata da un moderatore.

Lo scopo è quello di far esprimere, in maniera assolutamente non vincolata, il maggior numero
possibile di idee su un determinato problema.

 Il nucleo centrale della tecnica, nella prima fase, è quello di produrre il maggior numero di idee
(lista di controllo), che secondo l’autore è più importante della qualità delle stesse, soprattutto
perché maggiore sarà il numero delle idee, maggiori saranno le probabilità di trovarne alcune
utili.
Tali idee servono poi da spunto alla soluzione di problemi; e possono essere, successivamente,
valutate e ulteriormente elaborate.

Il brainstorming (letteralmente “tempesta nel cervello”) è una tecnica che mira a disinibire lo
scorrere dei pensieri, impedendo l’insorgere di giudizi critici prematuri.
* *Information   and Communication
      Piano di formazione docenti A.S. Technologies”,  ICT è l’insieme
                                       2018/2019 - Presentazione        delle tecnologie che forniscono l’accesso alle informazioni attraverso le telecomunicazioni.
                                                                 Laura Bellanova                                                                            68
    Il processo del brainstorming può essere sintetizzato in
     quattro punti:
1.   idee libere;
2.   quantità prima della qualità;
3.   nessun diritto d’autore;
4.   la critica è proibita

1. Fase preliminare di presentazione del problema • Analisi e preparazione all’esterno della
situazione di gruppo • Individuazione dei limiti posti alla soluzione del problema
2. Scoperta dei dati che definiscono il problema • Raccolta e analisi di tutti i dati
3. Scoperta delle idee con il principio del giudizio differito • Produzione delle idee • Sviluppo
delle idee
4. Scoperta della soluzione • Valutazione delle soluzioni più idonee • Scelta della migliore
5. Verifica di applicabilità della soluzione ritenuta migliore

       Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova   69
 Il ruolo del formatore/docente/moderatore è quello di invitare
  tutti i partecipanti a proporre più idee possibili sia in libera
  associazione, sia stimolate da processi quali l’analogia, la
  sostituzione, la modificazione, ecc.
 I campi di applicazione sono ovviante i più vari; va segnalato, però,
  che tale tecnica non consente di risolvere problemi di logica e
  razionalità, ma permette di migliorare la capacità di
  immaginazione.
 La tecnica, come sottolinea F. Tessaro, è particolarmente utile per
  gli studenti con difficoltà comunicative (dovute, per esempio, a
  timidezza) o con povertà lessicale, poiché ciascuno può dire quello
  che vuole e come lo vuole, protetto dalla rigorosa regola
  dell'esclusione della critica.
 Per altro verso è utile anche agli studenti eccessivamente loquaci e
  prolissi che, costretti nei limiti di tempo a disposizione, sono
  invitati a sviluppare capacità di sintesi e a rispettare le regole della
  comunicazione sociale.
    Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova   70
La presenza del docente dovrà essere però discreta, stimolante e sicura:
      ➢ discreta affinché gli studenti siano centrati sul problema e non sull'insegnante;
      ➢ stimolante perché deve introdurre, se necessario, gli opportuni stimoli per incoraggiare e
         rinvigorire un gruppo;
      ➢ sicura perché ogni studente deve sentire che il docente garantisce erga omnes
         l'applicazione delle regole del brainstorming durante i lavori, e perciò le sue idee non sono
         esposte alla derisione altrui.

Al termine dell'attività dei gruppi, il docente governerà la discussione conclusiva, valorizzando
il lavoro di ogni gruppo e di ogni studente. Infine lo stesso Osborn ha affermato, che nonostante
le numerose virtù del brainstorming di gruppo, la ideazione individuale è in genere più
utilizzata e può essere altrettanto produttiva.
In tal modo la metodologia ideale per la ricerca di
idee è un mix di interventi:
                                        (1)ideazione individuale,
                                       (2)brainstorming di gruppo,
                                         (3)ideazione di gruppo.
         (4)l’efficacia di ciascuna fase sarà maggiore se verrà applicato il giudizio differito.
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Definizione e tipologia dei giochi di simulazione
Secondo una definizione ormai acquisita, i giochi di simulazione sono una delle tante tecniche di
apprendimento che comportano la manipolazione di un modello (Simulation), attraverso l’assunzione di
ruoli (Role), sottoposti a regole (Game). Esiste una ricca tipologia di tali tecniche, ognuna delle quali è
caratterizzata da un maggiore o minore peso attribuito al Modello, oppure all’Assunzione di Ruoli, o al
Sistema delle Regole:
   Giochi di simulazione
   Computer simulation
   Case studies
   Role plays
   Giochi strategici assistiti da computer
   Fantasy games
   Giochi d’ambiente
   Giochi strategici
   Animazioni
   Simulazioni matematiche
    Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova       72
Simulazione e role play
Dal gioco del «far finta» (il faire semblant) ai giochi di simulazione:

       Drammatizzazione (interpretazione di un testo in forma collettiva)
       Gioco di ruolo (role playing: rappresentazione di una situazione data o sua
        costruzione sulla scorta di elementi forniti dal docente, finalizzata all’acquisizione di
        competenze relazionali situate)
       – Gioco di ruolo avventuroso (Narrazione condivisa come gioco in cui tutti i
        giocatori (tranne uno) partecipano interpretando e gestendo un personaggio
        protagonista, e il Master gestisce l’ambientazione, la trama e i personaggi non
        protagonisti)
       – Gioco di simulazione (Tecnica di apprendimento che comporta la manipolazione di
        un modello attraverso l’assunzione di ruoli sottoposti a regole )
       – Psicodramma (Messa in scena di situazioni reali della propria vita allo scopo di
        esplorare e rielaborare in modo terapeutico il proprio vissuto emotivo).
       (Dott. D. Zoletto – Scienze della formazione - Università di Udine)

    Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova           73
SCHEDA DI AUTOVALUTAZIONE SUL LAVORO DI GRUPPO

                Data:                                                        Titolo attività:
               Nome:                                                  Gruppo formato da:

Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova                             74
Ciò che ho trovato di più positivo:
                            1)
                            2)
                            3)

                            Il nostro gruppo potrebbe migliorare:
                            1)
                            2)
                            3)

Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova   75
OSSERVARE LA CLASSE

Quando si lavora in una classe sono evidenti anche dopo poco tempo le differenze
individuali, le personalità dominanti, le personalità solitarie.

Essenziali possono rivelarsi le osservazioni «informali» del “gruppo di pari”, in momenti
non strutturati e/o privi della presenza attiva dell'adulto (intervalli, pause ricreative,
assemblea, manifestazioni etc)

Il setting della classe fornisce informazioni utili sulle relazioni di prossimità,
distanza, indifferenza..(dove è seduto Tizio, con chi parla Caio)

Utile strumento può rivelarsi per indagare le dinamiche in atto anche l’uso
del sociogramma di Moreno
   Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova   76
IL SOCIOGRAMMA
Il metodo sociometrico di J.Moreno (1934-1953) è utile a individuare la rappresentazione
 di sentimenti/emozioni, di simpatia e antipatia, accettazione o rifiuto presenti nel gruppo

Per visualizzare graficamente quale struttura il gruppo classe si è dato,
 il sociogramma rappresenta un efficace strumento di indagine e consente di
conoscere le complesse e articolate dinamiche che si strutturano nelle varie fasi
del ciclo vitale del gruppo-classe.

Tuttavia, la semplicità di somministrazione del test sociometrico si accompagna
sempre ad un elaborato trattamento statistico dei dati e ad una rappresentazione
grafica dei risultati ottenuti che prevede un notevole impegno e tempi
relativamente lunghi.

Sono queste le difficoltà incontrate da insegnanti, psicologi, educatori, sociologi che
hanno avuto modo di utilizzare ed apprezzare le notevoli potenzialità del sociogramma.
    Piano di formazione docenti A.S. 2018/2019 - Presentazione Laura Bellanova   77
I criteri sociometrici maggiormente utilizzati riguardano essenzialmente:

1.l’aspetto affettivo - relazionale, che ha come contesto di riferimento la vita in comune o lo stare insieme
(esempi: chi vuoi o non vuoi come compagno di gita, di stanza, di banco, di vacanze, ecc…). La configurazione
delle interrelazioni che si ottiene utilizzando questo criterio fa riferimento a rapporti affettivi che si fondano su
affinità psicologiche e non su considerazioni delle abilità pratiche dell’individuo.
La domanda potrebbe essere formulata così: “Se si dovesse organizzare una gita (oppure una festa) chi
sceglieresti tra i tuoi compagni?”. Per rispondere a questo tipo di domanda, l’allievo terrà in considerazione
questo tipo di ragionamento: ”Scelgo Tizio perché mi è simpatico, mi fa molto divertire e con lui mi trovo a mio
agio”.

1.l’aspetto relativo alla organizzazione gerarchica del gruppo, che punta ad avere informazioni su chi può
svolgere funzione di guida o di direzione (esempi: chi vuoi o non vuoi come capoclasse, capogruppo,
caposquadra, capo di équipe, ecc..)

1.l’aspetto relativo alla organizzazione del gruppo finalizzata al raggiungimento di un obiettivo condiviso
(esempi: chi vuoi o non vuoi come compagno in un gruppo di studio o nel tuo lavoro).

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Esempio di questionario di Moreno:

Scrivi i nomi di due compagni/e con cui vorresti formare un gruppo per studiare (matematica,
storia, italiano…). Indica il nome di un tutor o proponi te stesso/a (sottolineando il tuo nome)

Scrivi i nomi di due compagni/e che, secondo te, vorrebbero averti nel loro gruppo di lavoro e
sottolinea chi – secondo te - vorrebbe averti come tutor

Scrivi i nomi di due compagni/e con cui vorresti evitare di formare un gruppo di lavoro

Scrivi i nomi di due compagni/e che, secondo te, non vorrebbero averti nel loro gruppo di
lavoro

Scrivi il tuo nome: ………………………

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Quali problematiche relazionali possono emergere?

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                                                               ✓leadership negativa
                                                                  ✓impulsività
                                                                  ✓iperattività
                                                                   ✓bullismo
                                                                   ✓disistima
                                                                   ✓conflitto

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LA COMUNICAZIONE AUTENTICA

• partecipazione e ascolto attivo dei ragazzi durante tutta la durata
del percorso formativo;
• coinvolgere in modo attivo gli studenti attraverso giochi
cooperativi, circle-time, giochi
• di simulazione, brain storming, discussioni guidate,
sollecitazioni con domande stimolo;
• promuovere l’apprendimento attraverso l’esperienza
e non solo attraverso l’insegnamento;
• fornire strumenti utili per un'efficace gestione dei conflitto               82

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Il conflitto fa parte
della vita. Entrare in                                                        Il conflitto in sé, pertanto, non è dannoso.
conflitto e, quindi,                                                          Ciò che è deleterio è il non saper gestire i
iniziare a discutere con                                                      conflitti che, prolungandosi nel tempo,
                                                                              divengono causa di rancori, recriminazioni,
un’altra persona,                                                             aggressività e stress. Gestire i conflitti non
significa, nonostante                                                         significa solo risolverli, ma conoscere i
tutto, aprire un                                                              motivi che li hanno generati e le strategie
                                                                              per poter giungere alla loro pacifica
contesto comunicativo                                                         risoluzione.
– dialogico che offre
opportunità di
scambio sociale.
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Sembra che molti ragazzi manchino della capacità di gestire i conflitti in maniera
adeguata ed adottino, invece, provocazioni vicendevoli che sfociano in aggressione.

A questo punto all’aggressione conseguono dei comportamenti che mirano sempre ad
offendere e nuocere all’altro. Di questa categoria fanno parte, ad esempio, gli atti di
bullismo.

Il conflitto, invece, può essere definito come un evento relazionale che si verifica in
presenza di interessi, obiettivi, bisogni e punti di vista diversi, tra due o più persone. Il
conflitto si manifesta in circostanze di incompatibilità in cui una persona si oppone
apertamente alle azioni o alle motivazioni dell’altro.

Quindi, il conflitto ha inizio con l’opposizione, ma può terminare sempre con
una risoluzione o dissipazione dello stesso, in quanto il suo obiettivo principale è il
ristabilire l’equilibrio personale e interpersonale, attraverso l’uso di specifiche strategie
di gestione dei conflitti.
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