Fulmini a bordo - www.solovela.net - Pericolo fulmini: come proteggere la barca
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Sicurezza Tecnica Fulmini a bordo Pericolo fulmini: come proteggere la barca di Gianluigi Barducci Articolo verticale N° 89, pubblicato a marzo 2018 © riproduzione riservata 1 www.solovela.net
I fulmini in barca rappresentano un problema se- rio per risolvere il quale, purtroppo, non esistono risposte univoche. Per capire cosa fare abbiamo ascoltato le opinioni degli esperti, studiato le nor- mative italiane e internazionali, chiesto a naviga- tori famosi e non. Tra tutte, la risposta più vera e di- sarmante alla nostra domanda su come difendersi dai fulmini, è stata quella di Vittorio Malingri: ”Vedi tu; co- munque rincuorati perché ci stiamo chiedendo ancora tutti come fare e tutti quelli che propongono delle so- In alto, una barca colpita luzioni sono sempre smentiti dai fatti, qualsiasi cosa da un fulmine, la barca non facciano succede sempre qualcosa di imprevedibile” disponeva di un sistema parafulmine. Per proteggere una barca con scafo in vetroresina, Quando si è in rada e dal albero in allunino e bulbo in metallo abbiamo due sole cielo piovono fulmini bisogna scelte: staccare tutto e sperare che il fulmine non ci prendere delle precauzioni prenda, o cercare di scaricarlo in acqua con il minor perchè l’albero della nostra danno possibile. barca attirerà il fulmine in un Si può avere la fortuna che il fulmine non ci prenda, ma raggio pari a tre volte la sua altezza. se la dea bendata dovesse essere distratta e, la saetta Qui di lato un parafulmine decidesse di atterrare proprio sulla nostra barca, non alto circa 2 metri. Come si sappiamo quali potrebbero essere le conseguenze: vede il parafulmine è più alto dalla perdita dei sistemi elettrici/elettronici di bordo dell’antenna del V.H.F. che gli ai danni più o meno seri alle attrezzature, fino ai casi è davanti limite di incendio e sue conseguenze. 2 www.solovela.net
Tecnica Due cerchi si interseca- no all’altezza del para- fulmine e sono tangenti alla superficie dell’acqua. L’area che si trova sotto di questi (zona verde) è la zona protetta dal paraful- mine della barca. In questa area un eventuale fulmine si scaricherà sul sistema parafulmine della barca Quando si parla di fulmini molti sono fatalisti e credono che sia tutta una questione di probabilità. Per il “calcolo delle probabilità di un fulmine in mare” la possibilità di fulminazione è di 0,042 casi/anno, pari ad un fulmine ogni 23,8 anni. Potrebbe essere una probabilità accettabile, ma prima di asserirlo bisognerebbe sentire i tanti che vanno in mare da più di 25 anni. Cosa fare Se non vogliamo contare sulla dea bendata o sul calcolo delle probabilità vediamo, sulla base delle norme vigenti e un po’ di “buon senso applicato”, alcuni accorgimenti per far si che il fulmine si scarichi in acqua nel caso in cui colpisca la barca. Un albero di allumino ha una sezione notevole ed è un eccellente conduttore elettrico, e noi dobbiamo sfrut- Sopra degli tare questa sua caratteristica positiva. SPD montati in un In testa d’albero, poniamo un captatore in alluminio, quadro elettrico. connesso all’albero in modo adeguato per materiali Di lato un cavo e superfici di contatto. Il captatore secondo le norme Welding. Sotto una deve essere tra i 150 mm e i 300 mm. In ogni caso piastra di disper- deve essere più alto di tutte le antenne che si trovano sione in rame. Dal disegno si evince in testa d’albero per proteggere anche queste, ma non che questa non deve eccedere troppo in altezza perché ciò sarebbe deve essere a con- controproducente. tatto dello scafo A piede d’albero bisogna realizzare una connessione efficace tra l’albero e il bulbo; due o più trecce di rame zincato, ben collegate ai prigionieri, con una sezione totale di almeno 70 mm2. Arrivati al bulbo si pone un problema: il bulbo è di norma ben protetto (stucco, primer, antivegetativa) e questo non aiuta certo la conducibilità. 3 www.solovela.net
Tecnica Dobbiamo però ricordarci due cose: la prima è la Le norme presenza degli anodi, la seconda è che la superfi- cie del bulbo, pur isolata dagli strati di rivestimento, D i seguito vediamo le norme alle quali riferirsi per capire come costruire un sistema parafulmine. non potrà mai esserlo per l’intensità di corrente di un fulmine che può “forare” qualsiasi isolante a basso 1 – IEC 60092-507 spessore. Questa norma (e l’identica CEI EN 18-56) possono In conclusione; anodi e bulbo, sono in grado di assicu- essere prese come riferimento normativo per le im- barcazioni da diporto rare la dispersione in mare, completando un “sistema parafulmine” con una sezione minima mai inferiore a Protezione contro i fulmini (13.8) 70 mm2 di rame e con un dispersore dedicato (13.8.1) Le imbarcazioni di costruzione non metallica Volendo una maggior garanzia di dispersione si può o con alberi non metallici (barche a vela) devono es- applicare al bulbo un elemento aggiuntivo (piastra di sere dotate di protezione contro i fulmini. messa a massa in rame) per ottenere una superficie (13.8.2) I conduttori di discesa del parafulmine de- di dispersione equivalente a quanto indicato dalle vono essere fatti in rame (nastro o treccia) e la loro norme. sezione non deve essere inferiore a 70 mm2. Devono essere fissati a una punta di rame di diametro non Sartie e lande inferiore a 12 mm2 e deve sporgere dalla cima dell’al- bero per almeno 300 mm. L’estremità inferiore del A questo punto il più è fatto, ma qualcosa ci espone conduttore deve essere posta a massa. ancora a dei potenziali pericoli: le manovre fisse. Tutta l’energia del fulmine si dovrebbe incanalare lungo la (13.8.3) I conduttori di discesa del parafulmini devo- no essere posti all’esterno dell’imbarcazione. Il loro via più diretta e facile da seguire, ovvero, l’insieme percorso dovrebbe essere il piè rettilineo possibili, captatore – albero – chiglia, ma nessuno ce lo può evitando curve strette. assicurare. Si potrebbe verificare il caso in cui una (13.8.4) Devono essere usate solo giunzioni bullona- parte di questa energia si disperda per le sartie, od te, rivettate o saldate. anche gli stralli, che comunque partono dall’albero? Le manovre fisse hanno sezioni piccole in confron- (13.8.5) Se lo scafo è metallico, l’estremità inferiore dei to all’albero, non sono a massa e hanno connessio- conduttori di discesa deve essere a massa su di esso. ni meno efficienti; per queste ragioni non dovrebbero (13.8.6) Se lo scafo è “non metallico”, le estremità in- contribuire a scaricare l’energia del fulmine. Nell’in- feriore dei conduttori di discesa devono essere colle- certezza è bene che quantomeno le sartie scarichino gate a una piastra di messa a massa di rame o di un altro materiale conduttore compatibile con l’acqua di sul bulbo e per farlo realizzeremo delle connessioni mare, di superficie non inferiore a 0.25 mq, fissata elettriche tra lande e bulbo mediante due collegamenti all’esterno dello scafo in una zona riservata a questo in cavo di rame (Welding 35mm2 isolato), che segui- scopo e posta al di sotto della linea di galleggiamen- ranno le indicazioni della normativa per il loro percor- to a vuoto, in modo da restare sempre immersa. so interno alla barca. (13.8.7) La piastra di messa a massa per il paraful- mine deve essere in aggiunta, e separata da essa, L’elettronica dalla piastra di messa a massa usata per la messa Nonostante abbiamo ormai fatto buona parte della a massa del sistema di potenza o per il sistema di strada verso la sicurezza della nostra barca, c’è ancora collegamento alla massa. una domanda che ci dobbiamo porre: cosa possiamo 2 – Regolamento RINA fare per proteggere le nostre apparecchiature elettro- Le prescrizioni tecniche del regolamento derivano dalla niche dai campi elettromagnetici indotti dal fulmine? norme internazionali IEC della serie 60092. Per la teoria dell’elettromagnetismo in un conduttore Questo comporta che le prescrizioni date nelle nor- metallico, cavo, chiuso e percorso da corrente elet- me coincidono con quelle del regolamento RINA. Dal trica, il campo elettromagnetico è nullo e dentro l’al- campo di applicazione di questo regolamento sono tuttavia esplicitamente escluse le navi e le imbarca- bero i conduttori non sono soggetti a sovratensioni. zioni da diporto. L’autore 3 – ISO 10134 Small craft – Electrical device – Light- ning-protection systems Gianluigi Barducci, ingegnere e Stabilisce linee guida per la progettazione, la costru- velista, fiorentino. Ha iniziato con zione e l’installazione di sistemi di protezione contro un Passatore 27 nel ‘79. Oggi pas- i fulmini montati su imbarcazioni con lunghezza dello sa gran parte dell’anno sul suo scafo fino a 24 m. Trinitad 48 alle Canarie. 4 www.solovela.net
Tecnica 4 – AB&YC (American Boat and Yacht Council): All’uscita dall’albero (ed in tutta la barca) l’induzione Organizzazione a carattere volontario, che opera è invece presente e il campo elettromagnetico di un negli Stati Uniti e si pone il compito di definire gli fulmine può produrre effetti anche a distanza di decine standard e le procedure più appropriate per la co- di metri. Ciò spiega come alcune barche abbiano perso struzione delle imbarcazioni da diporto e delle rela- la strumentazione per un fulmine che ha colpito la barca tive attrezzature. L’applicazione degli standard è as- accanto mentre erano in porto. solutamente volontaria e non è imposta da nessuna legge. Negli Stati Uniti e nelle aree ad essi associate Per evitare i danni da sovratensioni, esistono due sole (Caraibi, ecc.), costituiscono il principale riferimento possibilità: interrompere manualmente (distaccare) tecnico e di qualità per la nautica da diporto. tutti i cavi che arrivano alle apparecchiature, oppure AB&YC fa riferimento ad altri enti normatori, primo inserire degli scaricatori di sovratensione (SPD). fra tutti l’ISO. Scegliendo gli SPD più idonei per tipo di cavo e LPL adottato (LPL – Ligthning Protection Level 5), possia- 5 – Livelli di protezione (LPL – Ligthning Protection mo garantire una buona protezione alle connessioni Level) che arrivano al quadro generale (QG) e agli strumenti. Nella norma ISO 10134 e nella AB&YC viene intro- dotto il concetto di volume di protezione, assente Ma quante sono queste connessioni? Tante, anzi troppe. nella IEC 60092-507. Dall’albero e/o da poppa, arrivano: Le norme CEI EN 62305 (CEI 81-10) prevedono 4 li- • Cavi segnale (strumentazione) velli di protezione (da I a IV): per ciascun livello è fissato un insieme di parametri, minimi e massimi, • Cavi di antenna (VHF; GPS, SSB, Navtex, AIS, TV) della corrente di fulmine. I valori massimi della cor- • Cavi di alimentazione (luci fonda, navigazione e ponte) rente di fulmine relativi all’LPL I presentano il 99% di • Cavi di alimentazione da generatori eolici e/o probabilità di non essere superati pannelli solari Si constata che l’angolo del cono di protezione Visto che dei buoni SPD hanno costi non trascurabili, con raggio di base pari all’altezza ed un arco di cir- possiamo inserirli solamente sugli apparati essen- conferenza con raggio di 30m (norma ISO 10134), ziali alla sicurezza o con accesso difficoltoso per una coincidono con il livello di protezione I nella norma disconnessione manuale, intervenendo manualmente CEI 81-1. Scegliere un determinato LPL significa di- su quelli facilmente disconnettibili, oppure dotandoli mensionare tutto il sistema di protezione secondo i parametri della corrente di fulmine definiti per quel di un idoneo sezionatore. In aggiunta possiamo inter- livello; in pratica significa dimensionare anche gli rompere la loro alimentazione con due SPD unipo- SPD (limitatori di sovratensione) secondo la corren- lari posti sui cavi, positivo e negativo, in ingresso al te che li attraversa con una data probabilità. quadro generale. Questi ultimi, intervenendo in tempi di millisecondi, sono in grado di disconnettere sia il QG che tutte le utenze ad esso connesse (strumen- tazione, luci, pompe, frigoriferi, etc.) salvando così i nostri strumenti ed i nostri apparati. Superficie di cattura C ome qualsiasi oggetto appuntito su una superfi- cie piana, l’albero di una barca può effettivamente esercitare un’attrazione sul fulmine. Questa attrazio- perficie di cattura di un albero è un cerchio il cui raggio è pari a circa tre volte la sua altezza. Ad esempio, per un albero di 10 metri, il raggio critico è di 30 metri. Se il ne, tuttavia, si manifesta solo in un cerchio delimitato, fulmine colpisce dentro questo cerchio, c’è una buona chiamato tecnicamente “superficie di cattura”. La su- possibilità che prenda l’albero della barca. 10 mt 30 mt
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