MOZZO 2: "L'UNIONE FA LA FORZA" E "FARE SQUADRA" - DUE PROGETTI REALIZZATI IN COLLABORAZIONE CON I GENITORI
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MOZZO 2: “L’UNIONE FA LA FORZA” E “FARE SQUADRA” DUE PROGETTI REALIZZATI IN COLLABORAZIONE CON I GENITORI
Nel corso del secondo quadrimestre durante le ore di italiano, la classe quarta ha realizzato due progetti “Mozzo: l’unione fa la forza” e “Fare squadra” legati, come già si può evincere dai titoli stessi, dal tema comune della capacità di collaborare come componente imprescindibile di ogni gruppo classe. Questi due progetti sono legati a doppio filo in quanto, oltre a condividere la suddetta tematica, si sono avvalsi entrambi della preziosa e proficua collaborazione di due genitori della classe: rispettivamente del padre di Wisal e della madre di Awa. In sintesi si riportano i momenti salienti di entrambi gli interventi, senza la pretesa di poter rendere le atmosfere magiche che si sono create durante entrambe le attività e per le quali un grazie di cuore va ai due genitori Alessandro e Silvia .
“Mozzo: l’unione fa la forza” Lettura da parte del papà di Wisal del racconto da lui scritto : Confidence è un paese affacciato sull’Atlantico, abitato da persone gentili, in una baia naturale con alle spalle montagne altissime; non ci sono spiagge, né prati e c’è un'unica strada dove da un lato attraccano le barche e dall’altro si aprono le porte delle case. I bambini, sin da piccoli, sono imbarcati su bellissimi velieri per imparare l'arte della navigazione. A Confidence gli abitanti vivono grazie alle risorse del mare e nonostante nessuno sappia nuotare, tutti i giorni, salpano per l’immenso oceano. Questa è la storia di Mozzo, un bambino alle prese con le sue prime uscite in mare. Mozzo è a prua, dove ama stare sognando imprese eroiche; ha finito di sistemare la barca dopo una giornata di navigazione, ha lavato il ponte, ha sistemato le cinture di sicurezza, riempito i serbatoi d’acqua, ecc. I Marinai sono sul ponte, ripiegano le vele e sistemano le varie cime. Nostromo è a poppa e guarda la barca, non si sa bene cosa guardi ma sicuramente sta facendo qualcosa di importante, lui è il più esperto di tutti i marinai e impartisce gli ordini per le manovre. Il Comandante è al carteggio, sta calcolando le rotte per l'indomani, è lui che decide dove e quando andare ed è sua la responsabilità della barca e dell’equipaggio. Sistemata la barca Mozzo scende a terra; “… libera uscita sino alle 10,00”, aveva detto il Comandate, aggiornando che il giorno dopo, all’alba, sarebbero partiti per il Golfo di Tramontana per pescare il pesce “Olio”, esemplare ricco di un liquido indispensabile per accendere le lanterne e illuminare Confidence. Il Golfo di Tramontana è un luogo temuto dai marinai per il vento forte e le onde anomale. Sceso a terra Mozzo incontra degli amici di scuola incuriositi delle avventure in mare e senza farsi pregare, racconta: “Un giorno, con un solo braccio, ho catturato una cernia di 100 kg. E poi una notte al buio sono stato attaccato da una piovra gigante, ho preso la fiocina, l’ho uccisa inforcandola come una patata lessa”. La notte tornato in barca nella sua cabina Mozzo non riesce a dormire, pensa al Golfo di Tramontana, non ci è mai stato e sente salire una certa paura. Tra se si dice: “non ho, paura sono forte, posso affrontare qualsiasi mare, sono un Superuomo ” e si addormenta. Nel sonno Mozzo sogna la piovra gigante, quella fantasticata nei suoi racconti agli amici, la piovra lo cattura e lo getta in mare; non sa nuotare, urla ma poi si sveglia, è solo un brutto sogno! È l'alba, il Comandante chiama a rapporto l'equipaggio e spiega che la navigazione per il Golfo di Tramontana sarà faticosa, lunga e serve stare molto attenti alle onde anomale. Nostromo, come di consuetudine, fa esercitare l'equipaggio sulle manovre di sicurezza: “… vi ricordo che per evitare di finire in mare ci si deve tenere sempre con una mano alla barca e una per sé, camminare bassi. Se il mare incalza si indossano le cinture di sicurezza… ma se qualcuno cadesse in mare…?”. Un gruppo di Marinai in coro rispondono: “UNO: chi lo vede urla “uomo a mare” e poi lo guarda senza mai togliergli gli occhi di dosso e dice al timoniere dove è; DUE: si lancia il salvagente; TRE: il timoniere va al vento e si prepara a virare; QUATTRO: chi è alle scotte vira fiocco e randa; CINQUE: si mette la scaletta in acquaaaa!". Nostromo sorridendo orgoglioso del suo equipaggio risponde: “Perfetto, Signori, perfetto!". Mozzo è distratto, è nei suoi pensieri, nelle sue fantasie; pensa che tanto a loro non può capitare e se capitasse Nostromo li salverebbe. Comandante scorge Mozzo non concentrato e lo richiama a prestare attenzione ma non aggiunge altro.
Si salpa! Mozzo lascia le cime di poppa, altri manovrano l’ancora, c'è chi issa le vele e poco dopo la barca è fuori dal porto, invelata in direzione Golfo di Tramontana. Arrivati a destinazione il sole sta già tramontando, momento perfetto per la pesca e, infatti, in poco tempo la stiva si riempie di pesci “Olio". Ora è notte fonda, tutti sono stanchi, Nostromo affida i turni per il governo della barca e si riprende la navigazione, destinazione casa. Il mare sta rinforzando, il vento è forte, il Comandante ordina di legarsi con le cinture di sicurezza. Mozzo fa finta di non sentire, è a prua a godersi i salti della barca sulle onde, come spesso sogna, del resto lui è un Super Marinaio e non ha paura di nulla. Poi un urlo: “Onda ANOMALA". Mozzo senza nemmeno accorgersi è investito da un’onda enorme, l’acqua lo trascina lungo il ponte ma è talmente potente che sta per cadere fuori bordo, non è legato, il suo cuore è impazzito. Nostromo spicca un salto verso di lui per afferrarlo, ma non ci riesce, è legato e non può sporgersi fuoribordo. Mozzo ora è appeso alla barca attaccato con una mano, senza più forze. Nostromo non perde tempo si slaccia la cintura, si sporge dalla barca e lo afferra. Mozzo è salvo! Poi Un altro urlo: “Onda anomala". Questa volta è Nostromo ad essere investito dalla potenza del mare e l’onda lo trascina dritto in oceano senza possibilità alcuna di fermarsi è alla deriva. Mozzo urla: “Uomo in mareee”, e tutti i marinai si organizzano in un lampo, chi è al timone si prepara a virare, chi è alle vele le vira, Mozzo fa da vedetta e non toglie gli occhi di dosso a Nostromo che galleggia grazie al salvagente e Comandante mette la scaletta. La barca si avvicina a Nostromo, i marinai lo afferrano, è a bordo, è salvo. La manovra ha fatto scarrocciare la barca che ora è troppo vicina agli scogli e il Comandante scende per fare carteggio, i marinai sistemano vele e attrezzature, il mare è potente. Mozzo si avvicina a Nostromo con le lacrime agli occhi e il cuore ancora a mille, e gli dice: “Grazie… ma hai avuto paura?”, Nostromo: “No! Non ero solo in mare, sapevo di potermi fidare di voi. E mi sembra che anche tu hai fatto la tua parte, grazie anche a te!”. Comandante risale in coperta e da le nuove coordinate al timoniere; vede Mozzo bagnato e impaurito, si avvicina sorridendogli e gli dice: “Tutto è sotto controllo, vai pure in cabina ad asciugarti”. Nel viaggio di ritorno Mozzo non riesce a dormire, pensa al Comandante che lo farà di sicuro sbarcare perché non ha ubbidito, si sente dispiaciuto e in colpa. Il mare è calmo, è l’alba, si intravede il porto e la barca piena del suo carico “luminoso” sta attraccando. Giunti in Confidence Mozzo pensa di non essere proprio adatto, né capace di fare il Marinaio e sicuramente il Comandante non lo vorrà sulla sua barca. Il Comandante lo chiama: “Mozzo, come va?”. Mozzo: “Comandante, mi scusi, capisco che… insomma em… ho sbagliato!”. Comandante: “Non è importante Mozzo, ci vuole tempo per diventare Marinai e ieri hai fatto la tua parte nell’urlare uomo a mare e nel fissarlo senza tregua, altrimenti soprattutto con quel buio, avremmo perso Nostromo. Bravo Mozzo, Bravo!”. Mozzo: “Ma… Comandante non mi sono legato e ho avuto una paura folle?!”. Comandante: “Cosa centra, le onde anomale esistono e sono pericolose di per sé, quello che è importante imparare è che i Superuomini sono pericolosi, mentre la Sicurezza sono i tuoi compagni di viaggio, è il tuo equipaggio!”.
Drammatizzazione della storia con creazione dell’ambientazione e l’uso di materiali atti a creare il setting: corde, timone… Clicca per vedere il video
•Comprensione del testo “Mozzo” attraverso domande Rispondi alle domande in modo completo, ricercando le risposte nel testo. • Chi è il protagonista del racconto? • Chi sono i personaggi secondari? • Dove è ambientato il racconto? • Di cosa vivono gli abitanti di Confidence? • Qual è l’impresa che Mozzo e gli altri membri dell’equipaggio si apprestano a compiere? Dove devono andare? Per quale scopo? • Perché Mozzo, la notte prima di partire per quell’impresa, non riesce a dormire? • Cosa sogna? • Cosa fa fare Nostromo all’equipaggio, prima della partenza? • Mozzo è attento durante questa esercitazione? • Come va la pesca dei pesci “Olio”, una volta che i marinai hanno raggiunto il golfo di Tramontana? • Cosa accade all’improvviso, mentre i marinai stanno facendo ritorno a casa? • Cosa succede a Mozzo? • Chi lo salva? Come? • Subito dopo cosa accade a Nostromo? • Chi lo salva? Come? • Come si conclude la storia? Cosa si aspetta Mozzo e invece cosa succede? • Cosa ci insegna questo racconto?
Illustrazione dei momenti più significativi del racconto attraverso disegni Creazione della barca a vela durante le ore di laboratorio
Fare squadra •Lettura da parte della mamma di Awa di alcuni racconti tratti da un libro incentrato sulla tematica del fare squadra. •Conversazione guidata sul valore del fare squadra.
Realizzazione di un cartellone attraverso il quale prendere coscienza dei punti di forza e di debolezza della nostra classe
Costruzione di una strada i cui pezzi corrispondono agli “ingredienti” indispensabili secondo i ragazzi per fare della classe quarta una squadra
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