Francesco Scannelli Forlì 1616-1663 Dott.ssa Eliana Monaca - Dott.ssa Eliana Monaca

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Francesco Scannelli Forlì 1616-1663 Dott.ssa Eliana Monaca - Dott.ssa Eliana Monaca
Francesco Scannelli
     Forlì 1616-1663

  Dott.ssa Eliana Monaca
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Francesco Scannelli Forlì 1616-1663 Dott.ssa Eliana Monaca - Dott.ssa Eliana Monaca
Il Microcosmo della Pittura
 Pubblicato in Cesena per il Neri
             nel 1657

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Francesco Scannelli Forlì 1616-1663 Dott.ssa Eliana Monaca - Dott.ssa Eliana Monaca
A Bologna
Guido Reni (Bologna 1575-1642);

Francesco Albani (Bologna 1578-1660);

Guercino (Cento 1591-Bologna 1666).

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I Viaggi per l’Italia dal 1642
            Milano
            Modena
             Roma
             Tivoli

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Leonardo da Vinci (Vinci 1452-Amboise 1519) –
Cenacolo, 1495-97, tempera su muro, Convento di
Santa Maria delle Grazie, Refettorio

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Francesco Scannelli Forlì 1616-1663 Dott.ssa Eliana Monaca - Dott.ssa Eliana Monaca
Antonio Allegri,
Madonna di San
Sebastiano, Dresda,
Gemäldegalerie,
1524 circa

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Francesco Scannelli Forlì 1616-1663 Dott.ssa Eliana Monaca - Dott.ssa Eliana Monaca
Antonio Allegri,
                         Adorazione dei
                         Pastori (conosciuta
                         come La Notte),
                         Dresda,
                         Gemäldegalerie,
                         1525-1530

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Francesco Scannelli Forlì 1616-1663 Dott.ssa Eliana Monaca - Dott.ssa Eliana Monaca
Antonio Allegri,
                         Madonna di San
                         Giorgio, Dresda,
                         Gemäldegalerie,
                         1530 circa

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La Volta della Cappella Sistina 1508-1512

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Francesco Scannelli Forlì 1616-1663 Dott.ssa Eliana Monaca - Dott.ssa Eliana Monaca
Raffaello Sanzio (Urbino 1483-Roma 1520) – La Scuola
di Atene, 1509-10, affresco, Roma, Palazzi Vaticani,
Stanza della Segnatura

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Stanza dell’Incendio di Borgo
 L’Incendio di Borgo 1514 circa

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Cardinale Ippolito II d’Este (Ferrara 1509-Roma 1572),
architetto Pirro Ligorio (Napoli 1513-Ferrara 1583),
Villa d’Este, 1560-1572, Tivoli

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A Roma

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Cardinal Rinaldo d’Este (1618-1672)

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LA GALLERIA ESTENSE E IL
  RUOLO DI SCANNELLI

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IL MICROCOSMO DELLA PITTURA
       Cesena 1657 per il Neri

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Diego Velasquez, Ritratto di Francesco I
    d’Este, Galleria Estense 1639

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Stemma Casa Este

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La Pittura

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La Scuola Tosco-
                Romana
             Capo: Raffaello

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La Scuola Veneta
 Capo: Tiziano
       e
   La Scuola
   Lombarda
Capo: Correggio

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FORMAZIONE MEDICA

           ATTRIBUZIONE
   ARTISTA-ORGANO CORPO UMANO

RAFFAELLO     TIZIANO                   CORREGGIO

 FEGATO        CUORE                    CERVELLO

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CELEBRAZIONE DEL GUSTO
COLLEZIONISTICO DEL DUCA FRANCESCO I
   D’ESTE ATTRAVERSO LE OPERE DEL
          «DIVIN CORREGGIO»

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Antonio Allegri,
                         Adorazione dei
                         Pastori (conosciuta
                         come La Notte),
                         Dresda,
                         Gemäldegalerie,
                         1525-1530

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Antonio Allegri,
Madonna di San
Sebastiano, Dresda,
Gemäldegalerie,
1524 circa

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Antonio Allegri,
                         Madonna di San
                         Giorgio, Dresda,
                         Gemäldegalerie,
                         1530 circa

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Guido Reni sui putti della
           Madonna di San Giorgio
fu ultimamente il famoso Guido Reni, il quale per ricreazione del
proprio talento più volte si portò a Modana, non dimostrandosi mai
sazio il di lui gusto di commendare così rara bellezza, e coll’occasione
di scoprire nella città di Bologna, massime nella propria stanza, l’opere
sue a particolari cavalieri della città di Modana, che allo spesso pria di
partirsi procuravano di vedere co’ belli dipinti anco il maestro
celebratissimo, dove riconosciuti per modanesi dallo stesso Guido
Reni era solito addimandare con spiritosa arguzia, «se quei
putti d’Antonio da Correggio erano divenuti grandi, e se più si
ritrovavano in quella tavola di S Pietro Martire, dove gli aveva
lasciati, perché dimostrandosi vivi e di carne animata non
poteva credere che fossero per stare in una tal forma, e di ciò
accrescendosi sempre in sé stesso maggiore la difficoltà,
desiderava per meglio chiarirsi del fatto, rivederli di nuovo»

Scannelli 1657, pp. 294-295

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L’incontro con Nicolò Simonelli
          (1611-1671)

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Uno de’ maggiori intelligenti di pittura e buona
                                                   antichità. Scannelli 1657, p. 308
                                                   Guardaroba:
                                                   - del cardinal Francesco Maria
                                                       Brancaccio (1592-1675) dal 1636,
                                                   - del cardinale (poi principe) Camillo
                                                       Pamphilj (1622-1666) dal 1644 al 1654
                                                   - del cardinale Flavio Chigi (1631-1693)
                                                       dal 1657
                                                   Chi era il guardaroba?
                                                   Il guardaroba era il responsabile di ciò
                                                   che riguardava l’arredo sia vestiario sia
                                                   decorativo delle pareti e tra le sue
                                                   mansioni rientrava anche la
                                                   compilazione degli inventari dei beni del
                                                   palazzo, tra cui le opere d’arte.
Pier Francesco Mola, Ritratto di Nicolò Simonelli,
Collezione Privata
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Nicolò Simonelli e
                 Giovan Pietro Bellori

«Abbate Nicolò SIMONELLI in corte dell’Eminentissimo Chigi, studio di
disegni li più eccellenti di Giulio Romano, di Polidoro, di Annibale Carracci e
de’ migliori artefici con vario museo d’intagli, gemme, antichità e cose
peregrine, sicome anche di varie pitture eccellenti». Bellori 1664, p. 52

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Francesco Scannelli
                Nicolò Simonelli
               Giovan Pietro Bellori

Ipotetica conoscenza tra Scannelli e Bellori:

- Tramite la conoscenza diretta di Scannelli nel 1654, con cui
poté confrontarsi?
- Tramite Simonelli, che gli riportò i pensieri dell’amico
forlivese?
- A seguito della lettura del Microcosmo?

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Scannelli – Simonelli – Correggio

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Correggio nella collezione Aldobrandini
Camillo Pamphilj si era spogliato della porpora per sposare
nel 1647 Olimpia Aldobrandini (1623-1681), vedova di
Paolo Borghese (1624-1646) e unica erede del patrimonio di
famiglia. Camillo e Olimpia avevano mantenuto le collezioni
separate, ma il Simonelli vi aveva sicuramente accesso. La
conferma di tale ipotesi ci viene fornita proprio dalle parole
di Scannelli nel Microcosmo quando dice che «in occasione di
visitare con esso Simonelli una principal Galeria di Roma,
dopo avervi gustato delle più degne pitture, avvenutici
finalmente in uno del Correggio» e da un’analisi del testo si
evince che l’unica opera del Correggio presente in una
galleria romana era proprio all’Aldobrandini al Monte detto
Magnanapoli.

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«S’osserva in oltre nella citata Galeria degli
Aldobrandini al Monte detto Magnanapoli fra gli altri
degni dipinti un quadro pur del Correggio, che palesa
con picciole figure una tal istoria, la quale se bene non
sia per lo più dall’osservatore compresa, dà però a
conoscere l’eccellenza suprema di tanta operazione, e
sopra d’ogni altra dimostra in putti diversi il
solito talento di spiritosa grazia, con riso e
delicatezza come divina, e se bene detto quadro
non si manifesti di total compimento, si dichiara
però impareggiabile, ed in estremo eccellente e
qualificato».

Scannelli 1654, p. 284
                         Dott.ssa Eliana Monaca        36
Antonio Allegri, Allegoria della
                  Virtù, Galleria Doria Pamphilj

Dott.ssa Eliana Monaca                          37
A sx putto da Allegoria della Virtù, a dx putto da Madonna di San Giorgio
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Correggio vs Caravaggio

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Michelangelo Merisi da Caravaggio, Maddalena Penitente (o
Maddalena Doria Pamphili), 1595 circa, olio su tela, Roma,
Galleria Doria Pamphili

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La Maddalena di Caravaggio nel Microcosmo
 Molti al certo hanno dipinto l’opere d’espressa naturalezza, e fra gli
 altri Michelangelo da Caravaggio, nell’imitazione dell’opere più
 vere della natura, pare che non riuscisse a nissuno inferiore.
 Nientedimeno se verremmo ad osservare la figura della Maddalena
 citata nel primo libro del medesimo da Caravaggio nella Galeria del
 Prencipe Pamfilio in paragone di questa espressa nel medesimo
 quadro della Pietà del Correggio, la quale oltre alla più bella verità si
 ritrova in atto addolorato e proprio, e l’altra del Caravaggio non
 dimostra la naturalezza, che nella pura apparente superficie,
 perché non valendo in fatti per animarla, si ritruova priva dello
 spirito, grazia e debita espressione, che si può dire per ogni
 parte morta.

 Scannelli 1657, p. 277
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Antonio Allegri da Correggio, Compianto sul Cristo Morto,
1524-1526, olio su tela, Parma, Pinacoteca nazionale

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La Maddalena di Correggio nel Microcosmo
Si vede questa mirabile figura fra l’altre maraviglie star graziosamente piangente, che una tal
bellezza così ben espressa non può essere rimirata senza stupore e compassione, come
quella che dimostra in eccellenza gli effetti più veri e propri dell’interno dolore; figura
composta di tutta sufficienza, e [p. 278] veramente animata di quel più vivo spirito, che
possa mai la natura gravemente offesa con saggio di grand’affetto dimostrare. […] ecco
in tal luogo la Maddalena, che non supplica, ma si querela, e con modo così raro, che dimostra
coll’esterno l’interno dolore, ed in tal maniera espressa, che non solo pare che si debba sentire
l’esterna voce dolente, ma si scuopre ad un tempo il più interno del cuore addolorato; e
questa come mostruosa pittura non si può rimirare senza maravigliarsi e compatire,
essendo in essa egregiamente espresse le vere e più proprie passioni dell’animo, c’hanno
per causa e motivo sufficiente l’amore immenso del morto maestro sommamente
efficace per addolorare in estremo l’affettuosissima Maddalena; e chi brama vedere come
verisimilmente dovevano piangere i maggiori Santi la morte di Cristo, non manchi d’osservare
questa divina figura, della quale avendo una volta discorso con maestro primario della
professione, egli dopo aver dimostrato la gran difficoltà che si ritrovava per esprimere una
piangente, al proposito proruppe finalmente nel dire, «che una tal Maddalena del Correggio era
un miracolo senza pari dell’arte, e quella veramente piangea senza sconcerto disdicevole del viso»

Scannelli 1657, p. 277-278
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Caravaggio vs Correggio

        Dott.ssa Eliana Monaca   44
Reazioni al Microcosmo
Francesco Albani vs Scannelli
  nella Felsina Pittrice (1678)
  di Carlo Cesare Malvasia

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«Uscito fuore alle stampe l’ingegnoso, e dotto Microcosmo
della Pittura del Dottor Scanelli, non si può dire quanto
[l’Albani] si turbasse, e dolesse di esser stato anzi mal
trattato da quell’autore […] Gionsemi egli una sera
improvvisamente a casa a raccontarmi in ciò i supposti torti
fattigli, acremente dolendosene meco, e pregandomi, in
conformità delle sue espressemi longhe ragioni, a fargli una
risentita, e pungente minuta per mandarla in risposta a quel
buon Virtuoso, che ricusai di fare, per essermi l’uno e l’altro
comune amico; consolandolo nondimeno al meglio che
seppi, e potetti, ed ingegnandomi mostrargli, su quel libro
non venisse egli così mal trattato e vilipeso, come la propria
passione gli persuadeva»

Malvasia 1678, p. 276-280
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Risposta di Scannelli ad Albani Forlì 10 maggio 1658
«La risposta di V.S. giontami in tempo di purga,
dirò essermi stata al gusto per appunto, come
ordinario siroppo, che si fa sentire dolce nel
principio co gl’effetti della di lei naturale benignità,
e poscia amaro pe’l dispiacere, che sento abbia
participato contro ogni mio intento nel particolare
della propria persona»

Malvasia 1678, p. 276-280

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«Io non vorrei chiamasse V.S. od altri l’opera col
nome di Vite di Pittori, perché non è […] Io
intento, che il mio Microcosmo sia come una
bilancia, colla quale i lettori di giudicio suoi pari
possano pesare il valore de’ migliori maestri della
pittura. Ed anco conoscere la differenza, che si
ritrova fra di loro. E perciò vengono dimostrati
Raffaelle, Tiziano, Correggio, et anco dopo Paolo
da Verona, come primi maggiori e universali capi»

Malvasia 1678, p. 276-280
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L’importanza del Microcosmo

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- Lodovico Vedriani (Modena 1601-1670);
- Carlo Cesare Malvasia (Bologna 1616-1693);
- Padre Sebastiano Resta (Milano 1635-Roma 1714);
- Pietro Ercole Gherardi (Modena 1687-1752);
- Karl Heinrich von Heinecken (Lubeck 1707-
  Aldobern 1791);
- Anton Raphael Mengs (Usti nad Labem 1728-Roma
  1779);
- Padre Ireneo Affò (Busseto 1741-1797);
- Adolfo Venturi (Modena 1856-Santa Margherita
  Ligure 1941)
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Dott.ssa Eliana Monaca   51
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