Fondazione Musei Civici di Venezia - Ca' Rezzonico Museo del Settecento Veneziano
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Il Palazzo Il Museo del Settecento Veneziano ha sede nel monumentale Palazzo Rezzonico, opera di Longhena e Massari, ed è concepito come museo ambientale. Tra preziosi arredi e suppellettili dell’epoca, ospita importantissimi dipinti e affreschi del Settecento Veneziano, dai Tiepolo a Rosalba Carriera, dai Longhi ai Guardi a Canaletto... La storia Il palazzo che oggi ospita il Museo La parabola dei Rezzonico è tuttavia del Settecento Veneziano, viene assai breve e si consuma già con costruito per volontà della famiglia la generazione successiva. Senza Bon, esponente dell’antica nobiltà eredi maschi, la famiglia si estingue veneziana. Alla metà del Seicento nel 1810 con la morte di Abbondio. essi ne affidano l’esecuzione Nel corso dell’Ottocento il palazzo all’architetto più celebre del cambia proprietà più volte e viene periodo, Baldassarre Longhena, cui progressivamente spogliato di tutti i si deve anche la realizzazione di Ca’ suoi arredi. Pesaro e della Basilica della Salute. Tra i suoi ultimi inquilini si ricordano Il monumentale progetto si il celebre poeta Robert Browning – dimostra tuttavia troppo ambizioso che qui trascorre le estati del 1887 e per le fortune dei Bon e il palazzo 1888, morendovi nel dicembre 1889 risulta non ancora terminato alla –, e il grande musicista Cole Porter, morte dell’architetto nel 1682; che vi abita dal 1926 al 1927. Ormai Canaletto (1697 – 1768) poco dopo, vista l’incapacità della ridotto a un contenitore vuoto, il Veduta del Canal Grande famiglia di sopportare le ingenti palazzo viene acquistato dalla città con Ca’ Rezzonico, olio su tela Collezione privata spese del cantiere, i lavori vengono di Venezia nel 1935 per ospitare le bloccati e la fabbrica rimane collezioni d’arte del Settecento. incompleta. Oltre ai dipinti, vi sono riuniti arredi, Nel 1750 Giambattista Rezzonico oggetti di vita quotidiana, nonché – la cui famiglia nel 1687 aveva affreschi strappati o tele da soffitto acquistato la nobiltà attraverso provenienti da altri palazzi cittadini. esborso di denaro – compra Si configura così uno straordinario l’edificio e ne affida i lavori di museo d’ambiente che nelle sue completamento a Giorgio Massari, sale, oltre a presentare opere all’epoca l’architetto di grido. di una delle stagioni più felici Sarà questa famiglia a dare il nome dell’arte europea, conserva il fasto al palazzo, i cui lavori vengono e lo splendore di una dimora del portati a termine in soli sei anni: in Settecento veneziano. tempo per festeggiare l’inarrestabile L’accesso principale dell’edificio era ascesa sociale del casato culminata originariamente quello sul Canal nel 1758, quando Carlo, figlio di Grande, attraverso la monumentale Baldassarre Longhena, Giambattista è eletto pontefice con porta d’acqua. Facciata di Ca’Rezzonico il nome di Clemente XIII. > 1
Uno sguardo alle facciate degli La soluzione, pur nella sua altri palazzi consente di valutare semplicità, risulta efficace. la grande novità delle soluzioni Al posto di uno spazio buio, privo architettoniche adottate da di alcuna valenza architettonica Baldassarre Longhena in questa e scenografica, si crea una circostanza. successione di zone di luce e ombra L’architetto elabora la soluzione che dilata ulteriormente lo spazio proposta per la prima volta da e guida lo sguardo del visitatore Jacopo Sansovino sulla facciata verso lo stemma di famiglia, posto di Ca’ Corner della Ca’ Granda, in piena luce sopra la fontana. abbandonando il tradizionale Nel portego è oggi collocata una schema del palazzo veneziano gondola realizzata nel XIX secolo, che prevedeva, per la facciata, una che presenta al centro il tradizionale struttura tripartita: un’infilata di “felze”, una cabina smontabile che finestre nella parte centrale e due garantiva una comoda intimità ai ali ai lati. Il suo progetto invece viaggiatori. riproduce su tutta la superficie un unico modulo architettonico, in Androne di Ca’Rezzonico questo caso dedotto da quello delle Procuratie Nuove di Piazza San Marco, ma riletto in chiave barocca, con un accentuato rilievo dei vari elementi a creare un contrastato gioco di luce e ombra. Le novità interessano anche la planimetria dell’edificio. Il tradizionale portico chiuso che negli antichi palazzi veneziani attraversava in senso longitudinale l’edificio, dalla porta d’acqua a quella di terra, è qui interrotto da un cortile interno, una tipologia propria del palazzo di terraferma, che non Giardino di Ca’Rezzonico veniva applicata a Venezia. > 2
Mappa del Museo PIANO 20. La farmacia “Ai do San Marchi” 3 21. Pinacoteca Egidio Martini 21 20 PIANO 12. Portego 16. Sala del Longhi dei dipinti 2 16 17 18 19 17. Sala delle lacche 13. Giandomenico verdi 12 Tiepolo a Zianigo 13 18. Sala 15 14 14. Sala del del Guardi Clavicembalo 19. Alcova 15. Sala del Parlatorio PIANO 2. Salone da ballo 7. Sala del Tiepolo 6 5 4 3 1 3. Sala dell’Allegoria nuziale 4. Sala dei pastelli 8. Biblioteca 9. Sala del Lazzarini 7 11 8 9 10 2 10. Sala del 5. Sala degli arazzi Brustolon 6. Sala del trono 11. Portego PIANO 22. Collezione Ferruccio Mestrovich 22 0/1 Nel Mezzanino Browning è ospitata la Donazione Mestrovich che presenta una trentina di opere dal Quattrocento all’Età moderna. Mezzanino Browning PIANO Al piano terreno del museo sono 0 ospitati i servizi al visitatore: biglietteria, guardaroba, toilettes, museum shop, caffetteria, ascensore; l’ampio giardino è predisposto anche per accogliere piccole rappresentazioni teatrali. Il percorso di visita inizia dal grande scalone d’onore, sul lato opposto al Canal Grande. RETE: GuestFMCV PASSWORD: visitmuve > 3
Percorso di visita Al pian terreno del Museo del Settecento Veneziano, attorno all’androne d’ingresso, sono ospitati i servizi al visitatore: informazioni, biglietteria, guardaroba, toilettes, bookshop, caffetteria, ascensore. L‘ampio giardino è predisposto anche per accogliere piccole rappresentazioni teatrali. Il percorso di visita al Museo inizia dal grande scalone d’onore progettato da Giorgio Massari, sul lato opposto al Canal Grande. Al primo piano, attraverso undici sale è possibile ammirare, dipinti, sculture, e arredi settecenteschi, oltre ai preziosi affreschi decorativi dei soffitti. Al secondo piano, che si apre con il portego dei dipinti dominato da due tele giovanili del Canaletto, da non perdere sono la sala dedicata all’opera del Longhi e gli affreschi staccati dalla Villa Zianigo eseguiti da Giandomenico Tiepolo. Al terzo piano, oltre ai tre ambienti della Farmacia “Ai do San Marchi”, è ospitata la preziosa Pinacoteca Egidio Martini. Infine, il Mezzanino Browning, a cui si accede dalla scala posta accanto alla caffetteria, ospita le opere della Collezione Mestrovich, tra cui spiccano autori quali Jacopo Tintoretto, Bonifacio de’ Pitati. > 4
PIANO 1 6 5 4 3 Canal Grande 11 2 2. Salone da ballo 3. Sala dell’Allegoria 7 8 9 10 Nuziale 4. Sala dei Pastelli 5. Sala degli arazzi 6. Sala del trono 7. Sala del Tiepolo 8. Biblioteca 9. Sala del Lazzarini 10. Sala del Brustolon 11. Portego 2. Salone da ballo Nella parte superiore l’artista Dopo essere saliti lungo lo scalone dilata lo spazio suggerendo una monumentale – impreziosito da fuga di ambienti al di là delle due statue di Giusto Le Court, logge e dei balconcini dipinti agli raffiguranti le allegorie dell’Inverno angoli, mentre al centro del soffitto e dell’Autunno, e dal raro calessino compare Apollo, il dio del sole che o sediolo settecentesco –, si sorge con il suo carro a illuminare accede al grandioso salone. le quattro parti del mondo Questo ambiente monumentale (Europa, Asia, Africa, America), Ca’ Rezzonico, Scalone monumentale non trova rivali a Venezia sia per le qui personificate da fanciulle di dimensioni sia per la qualità della razze diverse. Un soggetto di buon decorazione pittorica. Siamo nel auspicio, frequente nelle dimore 1751. patrizie, che allude al futuro Assente Tiepolo, impegnato in radioso che attende i proprietari Germania per il principe vescovo del palazzo. Sono proprio i di Würzburg, l’esecuzione degli Rezzonico ad accoglierci nel affreschi è affidata a un artista di salone, attraverso il magniloquente grande originalità: Giambattista stemma di famiglia che campeggia, Crosato, reduce dai successi gigantesco, al centro della parete ottenuti come pittore di corte a di fronte all’ingresso. La sala è Torino presso i Savoia. un’esaltazione araldica e allegorica Collabora con lui, per la finta dei proprietari, le aquile bicipiti del architettura dipinta, Girolamo loro stemma sono replicate su tutti Mengozzi Colonna, il grande i capitelli delle colonne. quadraturista di Giambattista Tuttavia, poche volte come in Tiepolo, rimasto a Venezia dopo questo caso è la pittura che celebra la partenza dell’amico. Mengozzi se stessa e le sue capacità illusive, Colonna crea qui uno spazio trasportando il visitatore in una illusionistico di grande effetto: dimensione magica, fiabesca, dietro un primo ordine di lesene calata all’interno delle mura giganti alternate a finte statue, si domestiche. Dell’arredo originario snoda un perimetro di colonne restano qui solo i due grandiosi in marmo grigio che sorregge un lampadari in legno e metalli dorati architrave in rosso di Verona, che a motivi floreali. nella finzione pittorica ripropone il Lungo le pareti troviamo invece Ca’ Rezzonico, Salone da ballo modulo del portale d’ingresso. fastosi elementi di arredo realizzati > 5
in legno di ebano e bosso da con il sole in mano e il Merito, un Andrea Brustolon, uno dei più vecchio barbuto coronato di lauro, grandi scultori in legno del Barocco, con ai piedi un Leone, che regge un definito da Honoré de Balzac il vessillo con gli stemmi degli sposi. Michelangelo del legno. Il pittore, attraverso l’utilizzo di più Si tratta di una quarantina di pezzi, punti di vista nella disposizione una parte dei quali è esposta nella delle figure crea un’immagine sala dedicata all’artista. La serie, dinamica e plausibile dove anche il realizzata in origine per palazzo paradossale si manifesta con reale Venier a San Vio, comprende concretezza. Solo la fantasia di seggioloni, statue reggi-vaso e Giambattista Tiepolo, unita alla sua figure ornamentali di schiavi e indiscussa bravura, avrebbe potuto guerrieri etiopi. La fantasia dello immaginare l’arrivo nella sala della scultore ha dato vita al mobilio coppia di sposi direttamente sul trasformando i vari elementi in un carro del sole e renderlo allo stesso opulento trionfo di rami intrecciati tempo credibile. Nella parete e sculture vere e proprie, come nel centrale è esposto il Ritratto del caso delle strutture portanti dei nobiluomo Francesco Falier in Ca’ Rezzonico, Salone da ballo monumentali seggioloni. Nessuno veste di procuratore de Mar, opera è eguale all’altro; qui l’estro di firmata dal ritrattista veneziano Brustolon si esalta nell’invenzione Bernardo Castelli ed eseguita con sempre differente di gambe e ogni probabilità in quello stesso braccioli che riproducono rami anno 1786 in cui Falier venne d’albero sorretti da telamoni, fra i eletto all’importante carica di cui quali fanno capolino fauni e putti. esibisce le insegne. Sulla parete di Ne scaturisce uno dei più sontuosi fondo è collocato il Ritratto di Carlo gruppi di arredi veneziani, che Rezzonico, eletto papa nel 1758 rivela tutto l’esuberante gusto col nome di Clemente XIII, opera decorativo del barocco veneziano. di Anton Raphael Mengs, il pittore — filosofo, amico di Wickelmann e 3. Sala dell’Allegoria nuziale protagonista in pittura del gusto Nell’inverno del 1757 si celebrano le neoclassico. Si ha notizia di nozze fra Ludovico Rezzonico, figlio come il dipinto fosse in origine di Aurelio, e Faustina Savorgnan. destinato al palazzo veneziano Per l’occasione viene affrescata della famiglia; poco dopo la sua l’infilata di stanze lungo il rio di esecuzione però venne trasferito san Barnaba destinate a diventare a Roma, dove risiedeva il nipote l’appartamento di rappresentanza del papa, il cardinale Abbondio degli sposi. In questa circostanza Rezzonico. Sulla parete di destra è presente anche Giambattista si apre la cappella pensile sul rio di Stemma Rezzonico Tiepolo che, sul soffitto di questa san Barnaba, fatta costruire dalla Ca’ Rezzonico, Salone da ballo sala, dipinge l’Allegoria nuziale, famiglia Rezzonico nella seconda coadiuvato ancora una volta da metà del Settecento. Girolamo Mengozzi Colonna. Entro un’elegante decorazione Al di là di un parapetto in rococò con stucchi dorati su marmo ocra e verde, su cui sono fondo bianco è collocata la piccola appoggiate coppie di satiri, eseguiti pala d’altare con la Madonna e dal figlio Giandomenico, si innalza santi, opera di Francesco Zugno, un’architettura che culmina con uno degli allievi di Giambattista una balaustra aperta sul cielo. La Tiepolo. Dentro le vetrine poste coppia di sposi si presenta allo lungo le pareti della sala sono spettatore sul carro di Apollo, esposte porcellane di varie preceduta da Cupido bendato, manifatture europee appartenenti mentre alcune figure allegoriche alla collezione di Marino Nani circondano il gruppo principale. Mocenigo. Tra di esse si riconoscono la Fama, — che fa squillare la sua tromba, le 4. Sala dei pastelli Grazie sedute su una nube appena Accanto a Giambattista Tiepolo, Ca’ Rezzonico, Sala dell’Allegoria Nuziale sotto il carro nuziale, la Verità sono attivi nell’appartamento > 6
degli sposi altri protagonisti della suora, morta in fama di della decorazione ad affresco a santità, si può contrapporre Venezia. In questa sala è la volta l’energico, smaliziato, sguardo della di Gaspare Diziani, pittore fra i più cantante, una vera primadonna, attivi in questo campo alla metà protagonista dell’opera in musica del secolo, che nel soffitto esegue del Settecento. A Lorenzo Tiepolo un tema particolarmente caro si deve invece il bel ritratto al alla nobiltà veneziana, il Trionfo centro della parete successiva – delle Arti sull’Ignoranza. L’artista eseguito dall’autore a soli 21 anni ci presenta un festoso sciame di – raffigurante la madre Cecilia figure allegoriche, ciascuna con lo Guardi, moglie di Giambattista strumento peculiare della propria Tiepolo e sorella di Antonio e arte, eseguite con un caldo e Francesco Guardi. Raphael Mengs, Ritratto di Carlo intenso cromatismo desunto dal Nelle quattro piccole vetrine Rezzonico Ca’ Rezzonico, Sala dell’Allegoria Nuziale maestro Sebastiano Ricci. poste lungo le pareti sono esposte La sala riunisce una raccolta di porcellane della collezione Nani ritratti a pastello, una tecnica che Mocenigo. Degno di nota è la parte trova la sua massima diffusione di servizio da caffè, tè e cioccolata proprio nel corso del Settecento. con il decoro a rocce e uccelli in oro La peculiarità del pastello si su fondo blu della manifattura di riconosce nella consistenza Meissen. morbida e sfumata che evoca la — cipria. 5. Sala degli arazzi La sua particolare brillantezza Il soffitto di questa sala presenta consente inoltre una perfetta una complessa figurazione traduzione dei valori materici e in allegorica realizzata nell’inverno particolare dell’epidermide umana, 1757/1758 da Jacopo Guarana, Ca’ Rezzonico, Sala dei pastelli circostanza che lo fa divenire uno fra i più prolifici frescanti attivi la tecnica preferita nei ritratti. nei palazzi veneziani, pronto a Nonostante la sua fioritura sia raccogliere l’eredità di Tiepolo dopo avvenuta in Francia è la veneziana la sua partenza per la Spagna. Rosalba Carriera a portare Nella composizione si riconoscono questa tecnica ai vertici delle sue in basso la Fortezza, con l’elmo possibilità, e allo stesso tempo e lo scudo, e la Temperanza con a conferirgli una struttura più le briglie, quindi più in alto la moderna e di grande effetto. Concordia maritale e il Valore con L’attività di Rosalba Carriera, di il leone. Sulla sinistra la Giustizia fatto l’artista italiana più celebre e la Prudenza; più in alto l’Eternità in Europa per tutto il Settecento, con il sole e la luna, infine a sinistra è ben esemplificata alla sinistra l’Abbondanza e la Gloria. Agli angoli dell’entrata dal Ritratto di sono collocate le Virtù teologali. Rosalba Carriera, Ritratto di gentiluomo, gentiluomo in rosso, dove la La ricca cornice decorativa ad Ca’ Rezzonico, Sala dei pastelli pittrice con straordinaria abilità affresco che circonda la scena tecnica coglie gli elementi salienti centrale è opera del quadraturista della personalità dell’individuo Piero Visconti che collabora con rilevandone la bocca volitiva e lo Guarana anche in altre circostanze. sguardo penetrante. Nella parete Guarana, qui agli esordi della a destra, oltre la porta che dà sul sua carriera, rivela da subito Portego, sono esposti due altri un orientamento stilistico e suoi capolavori: il Ritratto di Suor culturale ben diverso da Tiepolo: Maria Caterina Puppi (Venezia, egli rinuncia ad audaci scorci 1651-1722) e quello della contralto prospettici, presentando una Faustina Bordoni Hasse (Venezia, composizione distesa su un unico 1697-1781). Il confronto fra i due piano visivo con le figure disposte mostra la capacità di Rosalba di in pose leziose e rilevate con una padroneggiare registri emotivi pennellata diligente e meticolosa. diversi rivelando un’eccezionale La gamma cromatica è tenue e capacità di lettura dell’animo sfumata, ben diversa da quella Ca’ Rezzonico, Sala degli Arazzi umano: alla bonaria spiritualità squillante del maestro. > 7
La sala prende il nome dai tre Altre figure allegoriche e putti arazzi fiamminghi del Seicento fanno da corona alla scena. con scene tratte dalla storia Uno di essi, sotto la figura del di Salomone e della regina di Merito, regge il libro d’oro della Saba. Come il magnifico mobilio nobiltà veneziana dove venivano presente nella sala, anche gli arazzi scritti i nomi dei patrizi, tra i quali, provengono da palazzo Balbi Valier dal 1687, figurava anche quello dei a Santa Maria Formosa. I tavoli Rezzonico. con copertura in marmo verde, La sala, tappezzata di velluto rosso, le poltrone, il raro divano a tre prende il nome dal trono in legno posti e i due gheridoni (tavolini a dorato, decorato con putti, nereidi tre gambe) presentano una tale e cavalli marini utilizzato da Pio Trono, bottega Corradini raffinatezza nella lavorazione da VI il 10 marzo 1782, quando sostò Ca’ Rezzonico, Sala del Trono costituire uno dei più affascinanti a Chioggia ospite della famiglia complessi d’arredo veneziano di Grassi. metà Settecento giunto integro La sua fattura è tuttavia ben fino a noi. precedente; risale ai primi decenni L’andamento flessuoso delle del Settecento e ripropone la gambe dei mobili, e la delicata qualità e l’esuberanza dell’intaglio ornamentazione delle superfici che di Brustolon aggiornato secondo imita le asimmetrie della spuma un gusto meno pomposo e teatrale. marina e delle conchiglie spezzate Alle essenze scure e patinate di sono tipiche del rococò maturo. In fine Seicento (l’ebano e il bosso questo ambiente si trova l’unico oppure il noce) si preferiscono elemento sopravvissuto dell’arredo ormai le meno austere dorature originario: la porta laccata decorata che contribuiscono ad ingentilire con motivi orientali, che testimonia una ornamentazione ancora la grande passione per la cineseria magniloquente. durante il Settecento. Dello stesso gusto è il ricco mobilio Giambattista Tiepolo Allegoria del Merito Questo rarissimo esemplare è della sala che comprende sulla Ca’ Rezzonico, Sala del Trono databile verso il 1760; parte della parete a sinistra dell’entrata critica ha avanzato l’ipotesi che l’imponente cornice dalla ricca il suo disegno sia stato fornito da decorazione allegorica che Giambattista o Giandomenico celebra le doti morali del patrizio Tiepolo, impegnati in questo Pietro Barbarigo effigiato nel periodo nella lavorazione degli ritratto. Partendo dallo stemma affreschi delle sale del palazzo. Barbarigo e proseguendo in senso Sulle pareti brevi, sopra i due orario incontriamo: l’Amore per cassettoni, sono esposte invece la patria, la Carità, la Costanza, due sculture in legno raffiguranti la Magnanimità, la Prudenza, la la Maddalena penitente e Marco Giustizia e la Fede. Aurelio a cavallo, entrambe opera La parte rimanente dell’arredo di Andrea Brustolon. comprende un’elaborata console — e quattro poltrone di intaglio 6. Sala del trono particolarmente fine, tanto che La decorazione dell’appartamento in tempi passati si è pensato di degli sposi si conclude con il assegnarlo al rinomato scultore soffitto di quest’ultima stanza, Antonio Corradini, che tuttavia non affrescato di nuovo da Giambattista realizzò mai opere in legno. Tiepolo con la collaborazione L’arredo di questa sala coniuga di Girolamo Mengozzi Colonna. motivi ornamentali di sapore Raffigura il Merito, rappresentato ancora barocco, come gli elementi come un vecchio barbuto e figurativi a tutto tondo, con una coronato di alloro, che sale al lavorazione più aggraziata che Tempio della Gloria immortale giungerà alle forme più snelle accompagnato dalla Nobiltà, la visibili nel mobilio della sala figura alata che regge la lancia, e precedente. dalla Virtù, la figura riccamente vestita a destra del vecchio. > 8
7. Sala del Tiepolo Settecento come suggeriscono le In questo ambiente si può forme massicce e monumentali e le ammirare un altro soffitto di terminazioni a zampa leonina delle Giambattista Tiepolo: la tela gambe. raffigurante la Nobiltà e la Virtù Le otto poltrone scolpite in bosso, che abbattono l’Ignoranza. già di proprietà della famiglia Contrariamente agli affreschi Correr, sono da assegnare alla delle altre sale del primo piano bottega di Andrea Brustolon. nobile, l’opera non è originaria del Dalla porta fra il bureau-trumeau palazzo, ma fu eseguita tra il 1744 e il camino si accede a un piccolo e il 1745 su commissione di Pietro passaggio dove sono esposti Barbarigo per il suo palazzo a gruppi in porcellana bianca Ca’ Rezzonico, Sala del Tiepolo Santa Maria del Giglio. Alienata in della manifattura veneziana di seguito dagli eredi, fu acquistata Geminiano Cozzi e di quella di nel 1934 dal Comune di Venezia. Pasquale Antonibon a Nove. Tiepolo riprende in quest’opera un — tema allegorico più volte trattato 8. Biblioteca per i suoi nobili committenti, Nei quattro armadi in noce tardo aggiungendo in quest’occasione seicenteschi sono stati collocati la figura dell’elegantissimo paggio alcuni esemplari del fondo di che regge lo strascico della Nobiltà, bottega dello scultore veneziano forse il ritratto del figlio Giuseppe Giovanni Maria Morlaiter, che Maria. Le splendenti figure delle comprende bozzetti e modelli in allegorie si stagliano contro un terracotta e terracruda. Il fondo, cielo dalla luminosità cristallina e rimasto intatto dopo la morte dello la tela si mantiene su accordi chiari scultore, fu venduto dagli eredi al dalle sfumature grigioargentee su patrizio Marcantonio Michiel per cui stacca l’arancio cangiante della passare poi nella collezione Donà Virtù. delle Rose, da cui fu acquistato dal Anche in questo caso il Tiepolo comune di Venezia nel 1934. si è ispirato all’arte di Paolo Nel suo insieme costituisce Veronese, interpretata con una testimonianza unica per pungente sensualità mediante comprendere la genesi del una stesura cromatica libera e processo creativo di uno scultore corsiva. Fra i dipinti esposti nella del Settecento, ossia il momento sala va segnalato sulla parete a in cui l’artista modella la creta Giambattista Tiepolo, sinistra dell’ingresso, in posizione per dar forma ai suoi primi La Nobiltà e la Virtù abbattono la Perfidia sopraelevata rispetto agli altri, il pensieri che saranno poi trasposti Ca’ Rezzonico, Sala del Tiepolo Ritratto dell’architetto Bartolomeo nell’opera finita in marmo. Ferracina eseguito da Alessandro Accanto a questi studi preparatori Longhi, figlio di Pietro nonché si conservano dei veri e propri affermato ritrattista veneziano del modellini estremamente rifiniti, secondo Settecento. Compongono che lo scultore presentava ai suoi l’arredo della sala alcuni mobili di committenti per l’approvazione diversa provenienza e di altissimo finale del lavoro. Gli esemplari qui pregio artistico: l’imponente esposti rivelano appieno tutta bureau-trumeau in radica di la qualità dell’arte di Morlaiter, noce databile alla metà del scultore che più di altri tradusse Settecento, che, per dimensioni, in forma tridimensionale i qualità di lavorazione e stato di vibranti effetti luministici della conservazione, si qualifica come pittura contemporanea, tanto da esemplare unico nel suo genere. essere spesso paragonato per la Di particolare rilievo è anche il freschezza esecutiva delle sue grande tavolo da gioco a otto opere a Sebastiano Ricci, celebre gambe con il piano ricoperto pittore di cui peraltro Morlaiter fu da panno verde, posto al centro intimo amico. della sala: ottimo esempio di In questa selezione è possibile mobile barocco veneziano, risale ammirare bozzetti preparatori per Ca’ Rezzonico, Biblioteca probabilmente ai primi anni del opere di destinazione chiesastica, > 9
ma anche per le statue da giardino, specialisti, all’epoca essi godevano per ritratti e uno splendido modello di una fama di livello internazionale. per un segnale processionale. Il committente fu il procuratore Non manca uno studio elaborato Vettore Correr che li aveva destinati per un rilievo d’altare completo, al cosiddetto ‘Camaron’ la sala mentre erano destinati ad essere maggiore del suo palazzo. Nel loro tradotti in porcellana i deliziosi insieme i temi esibiscono l’animo puttini in terracruda visibili nella dell’uomo sconvolto dalle passioni vetrina di destra. Il mascherone e dagli eccessi. È possibile che raffigurante un uomo barbuto è essi fossero un originale, e allo il modelletto per la chiave d’arco stesso tempo ambiguo, invito visibile nel cortile di alla temperanza per coloro che si Ca’ Rezzonico, Sala del Lazzarini Ca’ Rezzonico, vicino alla porta trovavano a banchettare in quel d’acqua. Nella sua bottega luogo dove i personaggi della Morlaiter conservava anche modelli mitologia mostravano il loro lato di altri scultori. È il caso dei quattro meno eroico. Il soffitto si compone busti e della coppia di cherubini, di cinque ovali contenuti entro opera di Enrico Merengo di cui cornici dorate che si stagliano Morlaiter fu allievo. contro il fondo azzurro. Anche A Giusto Le Court, il cosiddetto questa serie di tele non faceva Bernini adriatico, nonché lo parte dell’arredo originario di Ca’ scultore che introdusse in laguna Rezzonico, ma fu trasferita nel le forme del barocco romano, Museo nel 1936 da palazzo Nani sul appartengono invece due rari rio di Cannaregio, assieme a quella modelli (se ne conoscono solo che attualmente si trova nella sala quattro) raffiguranti una Cerere per Brustolon. La tipologia decorativa Francesco Maffei, Prometeo con lo una statua da giardino e un Angelo del soffitto con tele incassate entro specchio e l’aquila preparatorio per l’altare della esuberanti cornici in legno è tipica Ca’ Rezzonico, Sala del Lazzarini chiesa di Santa Maria della Salute. del tardo Seicento e precedente A soffitto è stata adattata, entro la grande fioritura dell’affresco un’apposita cornice di stucco, avvenuta nel secolo successivo. una tela sagomata raffigurante Al centro campeggia l’immagine l’Allegoria del Merito, opera di di Prometeo, circondata da Mattia Bortoloni, artista nato scene raffiguranti Dedalo e Icaro, a Rovigo, autore di numerosi Perseo e Andromeda, Prometeo affreschi nelle ville e nelle chiese di liberato da Ercole e Perseo che Veneto, Lombardia e Piemonte. mostra ad Atlante la testa di — Medusa. I cinque ovali sono opera 9. Sala del Lazzarini del pittore vicentino Francesco In questa sala sono presenti tre Maffei e costituiscono un ottimo dipinti barocchi dalle dimensioni esempio del suo stile estroso e imponenti. Antonio Molinari è anticonvenzionale ben diverso da l’autore, dell’opera raffigurante quello più composto e formale delle la Battaglia fra Centauri e Lapiti; tele poste alle pareti ed eseguite ad Antonio Bellucci spetta dai suoi più giovani colleghi. l’esecuzione dell’Ercole e Onfale, Al centro della sala è esposto uno mentre a Gregorio Lazzarini splendido scrittoio impiallacciato è assegnato l’Orfeo dilaniato (rivestito) di legni preziosi, con dalle Baccanti. Si tratta di tre intarsi in avorio inciso, opera del complesse ed elaborate scene celebre ebanista torinese Pietro narrative eseguite dai maggiori Piffetti, firmato e datato 1741 sul ‘esperti’ dell’arte veneziana in retro. questo campo, ritenuti già dai — contemporanei i più celebri pittori 10. Sala del Brustolon allora attivi a Venezia. Le opere Come si è visto nel salone, la esemplificano quindi al meglio la fornitura d’arredo – ‘fornimento’ pittura veneziana di fine Seicento in veneziano – scolpita da Andrea e per quanto i nomi dei loro autori Brustolon per conto della famiglia Ca’ Rezzonico, Sala del Brustolon siano ormai familiari solo agli Venier è considerata il massimo > 10
capolavoro dell’intaglio veneto del a venti fiamme su due ordini primo Settecento. decorato con fiori in paste vitree Il pezzo più celebre è certamente dalle tinte vivaci, prodotto verso la console porta-vasi che raffigura, la metà del Settecento dal celebre nella parte inferiore Ercole vetraio muranese Giuseppe Briati, vincitore dell’Idra di Lerna e di certo il più straordinario esempio Cerbero, raffigurati ai suoi piedi. del genere che ci sia giunto integro. L’eroe sostiene sulle spalle il — piano superiore, lavorato come un 11. Portego tronco d’albero grezzo. Nella tradizionale struttura del Su di esso sono raffigurati tre palazzo veneziano il portego, o moretti in ebano incatenati che salone passante, era l’ambiente reggono un grande vaso; ai lati due più ampio dell’edificio, destinato Ca’ Rezzonico, Sala del Brustolon vecchi barbuti distesi trattengono a svolgere il ruolo di sala di rappresentanza. Nel progetto altri due vasi ciascuno. di Longhena poi rimaneggiato L’identico, eccezionale virtuosismo da Massari questa destinazione esecutivo appare anche nei d’uso è ormai svolta dal vero moretti porta-vaso e nelle allegorie e proprio salone, una tipologia delle Quattro Stagioni e dei d’ambiente importata a Venezia Quattro Elementi. dall’architettura romana. La straordinaria cura con cui Il portego quindi diviene un furono eseguiti tali elementi semplice punto di raccordo che d’arredo testimonia l’altissima mette in comunicazione le stanze considerazione e soprattutto il e le scale che conducono agli altri piani. Un tempo decorato da valore della serie di vasi orientali quattro teleri di soggetto religioso (cinesi e giapponesi) che del pittore Luca Giordano, poi componeva la collezione di Pietro venduti nel corso dell’Ottocento, Venier, per i quali furono realizzati questo spazio presenta oggi busti questi preziosissimi e singolari marmorei settecenteschi entro espositori. La decorazione del nicchie oppure posti su mensole. soffitto è costituita da undici tele Essi raffigurano ritratti e figure di diversa forma e misura che allegoriche, mentre le pareti sono originariamente, assieme alle ricoperte di marmorino rosa. cinque che ora si trovano nella Divani di raffinato gusto rocaille, trespoli in noce intagliati e sala precedente, provengono un’elegante portantina dorata, da palazzo Nani a Cannaregio completano l’arredo. e sono opera dello stesso Fra le sculture ornamentali è Francesco Maffei. In questo caso degno di nota il busto raffigurante la decifrazione dei soggetti, assai l’Invidia, collocato a destra della eterogenei, è molto complessa e portantina, opera di Giusto Le non del tutto attendibile. Al centro Court. L’autore ha visualizzato Ca’ Rezzonico, è collocato l’ovale con Giove cui con crudo ed efficace naturalismo Portego al primo piano fanno corona, a partire dalla l’allegoria descritta da Cesare Ripa figura ignuda con un mazzo di nella sua Iconologia come una “vecchia, brutta, e pallida, il corpo fiori (l’odorato), in senso orario: sia asciutto, con gli occhi biechi Mercurio, Apollo, Saturno, il Tatto, sarà scapigliata, e fra i capelli vi Venere, Marte, Diana. Vicino le saranno mescolate alcuni Serpi”. pareti, sui lati lunghi: l’Udito e Ben diversa è invece la carnale Minerva come Divina Sapienza. e languida Lucrezia, eseguita da Di diversa mano invece sono Filippo Parodi, scultore genovese i quattro tondi a monocromo attivo anche a Venezia, visibile collocati sugli angoli del soffitto sulla stessa parete in fondo a che raffigurano i Quattro sinistra. Sulla parete ai lati del continenti: anch’essi provengono portale, quasi un arco di trionfo sormontato dallo stemma da un soffitto di palazzo Nani ma Rezzonico, si trovano due sculture sono stati eseguiti oltre un secolo di Alessandro Vittoria, in origine Giusto Le Court, L’Invidia dopo da Francesco Polazzo. due telamoni che sorreggevano la Ca’ Rezzonico, Portego al primo piano Al centro della sala risplende lo cappa di un imponente camino del stupendo lampadario in cristallo tardo cinquecento. > 11
I due grandi tavoli parietali Fra i rami fanno capolino animali addossati al muro presentano e uccelli variopinti, mentre negli invece due sontuosi intarsi in angoli si riconoscono episodi tratti pietre dure realizzati da Benedetto dalle favole di Esopo. Corberelli, membro di una famiglia fiorentina attiva nell’Italia del nord durante il Seicento e il Settecento, specializzata nella realizzazione di questo genere di manufatti. I due tavoli, compiuti per il vescovo Francesco Pisani del ramo Moretta, presentano una ricca decorazione di girali floreali e rami intrecciati che circondano un Benedetto Corberelli Particolare decorazione tavolo intarsiato medaglione centrale raffigurante Ca’ Rezzonico, Portego al primo piano in un caso Orfeo e nell’altro la Fenice. > 12
PIANO 2 16 17 18 19 Canal Grande 12 12. Portego dei dipinti 13. Giandomenico Tiepolo 13 a Zianigo 14. Sala del Clavicembalo 15 14 15. Sala de Parlatoio 16. Sala del Longhi 17. Sala delle lacche verdi 18. Sala del Guardi 19. Alcova 12. Portego dei dipinti Non sappiamo tuttavia come Sono qui riuniti alcuni dei dipinti l’opera, evidentemente rimasta in più importanti del museo, che città, sia poi giunta nella collezione esemplificano al meglio i vari generi di Teodoro Correr. pittorici dell’arte veneziana del Il dipinto in questione assieme alle Settecento: la veduta, il paesaggio, altre opere di Francesco conservate il capriccio, la pittura di figura. a Ca’ Rezzonico quali il Ridotto, La visita avviene in senso orario. il Parlatorio delle Monache, l’Insegna dell’arte dei Coroneri Ca’ Rezzonico, Portego dei dipinti Francesco Guardi costituisce il più importante gruppo Il convegno diplomatico di interni realizzato dal pittore. Il dipinto presenta un gruppo di personaggi che discutono Giambattista Piazzetta e leggono alcuni documenti La morte di Dario attorno a un tavolo dove sono La grande tela con La morte di disordinatamente disposti calamai Dario fu eseguita verso il 1746 da e penne d’oca. Sarebbe difficile Giambattista Piazzetta per palazzo interpretare la scena se il nome Pisani Moretta a San Polo, dove dei protagonisti di questa riunione aveva come pendant un dipinto non fosse riportato nel primo di Paolo Veronese raffigurante quadro appeso alla parete della Alessandro e la famiglia di Dario, stanza a destra. Proprio questa poi venduto dai proprietari alla circostanza ha permesso di National Gallery di Londra. Francesco Guardi, Il convegno diplomatico Ca’ Rezzonico, Portego dei dipinti identificare la scena con un fatto La storia dell’eroe macedone ha storico ben preciso, ossia il trattato trovato grande fortuna nell’arte commerciale stipulato all’Aja il rinascimentale e barocca. 27 agosto 1753 fra il Regno di Le sue gesta, note soprattutto Napoli e l’Olanda. Il committente attraverso le Vite di Plutarco, è probabilmente da identificarsi erano considerate esempi di nel conte Giuseppe Paulon virtù da imitare. In questo celebre Finocchietti, rappresentante del episodio si raffigura il momento sovrano borbonico, che subito in cui Alessandro, giunto davanti dopo l’avvenimento giunse a al corpo ormai senza vita di Dario, Venezia dove commissionò il abbandonato senza decoro né dipinto. Lo stesso personaggio dignità, volge inorridito lo sguardo è raffigurato due volte nella tela, da un’altra parte e ordina che Giambattista Piazzetta, La morte di Dario vestito di rosso. sia coperto con il suo mantello. Ca’ Rezzonico, Portego dei dipinti > 13
Il dipinto è una delle opere più ‘realistica’, concreta, della città. importanti del grande maestro Al consueto repertorio vedutistico, veneziano che esemplifica al incentrato attorno alla Piazza di meglio tutte le peculiarità del suo San Marco, Canaletto aggiunge stile, così diverso da quello del riprese inedite, dedicate tanto al coetaneo e rivale Tiepolo. Canal Grande quanto agli angoli L’intonazione è cupa e drammatica, meno noti di Venezia. sebbene oggi accentuata dalle È il caso del Rio dei Mendicanti alterazioni cromatiche dovute alla dove l’artista raffigura una zona Canaletto, Il Canal Grande da Palazzo Balbi a Rialto preparazione a bolo d’Armenia, popolare, descritta in tutta la sua Ca’ Rezzonico, Portego dei dipinti che nei secoli ha assorbito e plebea bellezza. cancellato alcune tinte come i rosa e gli azzurri. Alla tecnica veloce, Gaspare Diziani virtuosistica di Tiepolo, Piazzetta La Sagra di Santa Marta contrappone una meditata Il grande dipinto illustra la sagra, ricerca espressiva dei volti e dei o veglia, di santa Marta, una gesti, cui associa un’impeccabile festa popolare che si celebrava definizione del nudo anatomico, qui la sera precedente la ricorrenza esemplificata dalla straordinaria della santa davanti alla chiesa a immagine del corpo esanime del lei intitolata, posta all’estremità sovrano persiano. occidentale delle Zattere. Si Canaletto, Rio dei Mendicanti tratta di un unicum all’interno Ca’ Rezzonico, Portego dei dipinti Antonio Canal della produzione di Gaspare detto Canaletto Diziani, pittore figurista, autore dell’affresco sul soffitto della sala Il Canal Grande dei pastelli al primo piano del da Palazzo Balbi a Rialto palazzo. Durante la sua carriera, egli ha collaborato con vedutisti Rio dei Mendicanti minori come Michele Marieschi e I due dipinti, capolavori giovanili Antonio Joli, eseguendo deliziose di Canaletto, sono le uniche macchiette nelle loro vedute, ma vedute del maestro che si possano in nessuna altra occasione ha ammirare nelle collezioni pubbliche dipinto in prima persona una vera di Venezia. Acquistati dal Comune e propria veduta, sebbene sui di Venezia soltanto nel 1983, in generis. Infatti, pur senza l’impiego origine facevano parte di una serie della camera ottica e grazie alla di quattro, proprietà dei Principi sua esperienza di scenografo, egli di Liechtenstein (gli altri due sono realizza una suggestiva istantanea oggi al museo Thyssen-Bornemisza di vita veneziana. L’inquadratura Gaspare Diziani, La Sagra di Santa Marta Ca’ Rezzonico, Portego dei dipinti di Madrid). Nel primo dipinto abbraccia a cannocchiale l’ampio Canaletto esalta la peculiarità specchio della laguna, brulicante di Venezia intesa come ‘città di imbarcazioni, delimitato d’acqua’ dilatando l’ampiezza del dall’estrema punta della Giudecca Canal Grande. La luce del sole e dalle colline della terraferma. irrompe da destra illuminando Complice l’intonazione notturna anche il più piccolo elemento e la gustosa descrizione dei della composizione e rendendolo personaggi, appartenenti ai più distintamente percepibile. svariati ceti sociali, ripresi in un Entro la struttura prospettica momento di gioia privata, Diziani Canaletto sedimenta uno ci offre una delle testimonianze stupefacente spessore di più convincenti della sua pur verità ottenuto attraverso prolifica attività facendoci uno straordinario uso della rivivere l’atmosfera della Venezia luce. Egli non nasconde i segni settecentesca. dell’operazione pittorica ma — addirittura li esibisce in modo 13. Giandomenico Tiepolo a sfacciato: pennellate corpose, Zianigo Ca’ Rezzonico, sfrangiate, che offrono allo In queste sale si possono Giandomenico Tiepolo a Zianigo spettatore un’interpretazione più ammirare gli affreschi eseguiti da > 14
Giandomenico Tiepolo nella villa venivano mostrate al suo interno. di famiglia a Zianigo. Strappati nel Nell’affresco, Giandomenico 1906 per essere venduti all’estero, opera un capovolgimento furono acquistati dalla città di della concezione classica della Venezia e trasferiti nel 1935 a rappresentazione: la scena Ca’ Rezzonico dove sono stati non si mostra allo spettatore posti in piccoli ambienti che ma paradossalmente si nega ripropongono la collocazione al suo sguardo. Non stiamo originaria. Compiuti in un periodo infatti guardando un’immagine di tempo assai lungo, fra il 1759 determinata, ma qualcuno che e il 1797, costituiscono senza a sua volta guarda qualcos’altro. dubbio uno dei momenti più Nelle due scene minori della Giandomenico Tiepolo, il Mondo Novo, affascinanti e singolari di tutta la medesima stanza, il pittore particolare pittura veneziana. Non si tratta di presenta un altro tema a lui opere eseguite per uno specifico particolarmente caro, quello della mecenate ma per il piacere passeggiata e della danza, qui però dell’artista stesso e dei suoi svincolati dal loro contesto galante, congiunti nella dimensione privata modaiolo, proprio delle piccole tele della propria dimora. Proprio della sua giovinezza. In particolare, questa circostanza rende il pittore La passeggiata in villa, assume una libero da convenzioni tematiche comicità involontaria nella ricercata e figurative e gli consente di eleganza di indumenti che stridono assecondare la propria intima addosso alle membra smagrite dei natura che lo porta a descrivere personaggi, che ancora una volta Giandomenico Tiepolo, il Mondo Novo con sarcasmo il mondo che lo ci voltano le spalle, prendendo circonda. La prima opera raffigura congedo da noi. Gli affreschi che una scena della Gerusalemme decorano la piccola cappella sono Liberata di Torquato Tasso: probabilmente i primi eseguiti nella Rinaldo che abbandona il giardino villa da Giandomenico. di Armida, un tempo collocata a La cappella venne infatti dedicata, piano terreno della villa di Zianigo. nel 1758, al beato Girolamo Miani Siamo ancora in una dimensione fondatore dell’ordine dei somaschi figurativa strettamente legata al al quale apparteneva il fratello mondo paterno sia dal punto di minore del pittore: Giuseppe vista stilistico che tematico. Maria. Oltre alla pala d’altare con La sua vena personale si rivela la Madonna col Bambino adorata invece nell’istantanea del Falchetto da San Girolamo Miani e da San che piomba sullo stormo di Giacomo apostolo Giandomenico passeri in fuga, originariamente esegue due grandi monocromi Giandomenico Tiepolo, la Cappella un soffitto, dove, al posto delle con la vita del santo. Seguendo mitologie paterne, Giandomenico la sua personale indole votata al ha raffigurato un tema di limpida e concreto e all’osservazione del naturale semplicità. vero Giandomenico legge i due Gli affreschi della stanza avvenimenti miracolosi come successiva ripropongono temi già momenti di vita di un collegio, svolti in giovinezza dall’artista nella patinati da un velo di malinconico foresteria della villa Valmarana squallore, scene disadorne di vita a Vicenza. Dopo molti anni egli quotidiana, dove non c’è spazio per li ripropone in forma nuova, i prodigi. monumentale e rivisitati con La Stanza dei Pulcinella l’occhio di chi è invecchiato e appare come un vero e proprio osserva i contemporanei con camerino: l’ultima realizzata spietata ironia. da Giandomenico e forse la più Il Mondo Novo raffigura una folla celebre dell’intero ciclo. Per che si accalca, richiamata dal contrasto, ad uno spettacolo ciarlatano attorno al casotto negato come avviene nel Mondo della lanterna magica detta, Novo qui si rivela all’osservatore Giandomenico Tiepolo, La Stanza appunto, Mondo Novo per le una moltitudine brulicante di figure, dei Pulcinella immagini di luoghi esotici che dove il protagonista è Pulcinella, la > 15
maschera della commedia dell’arte, Con la stessa tecnica è decorato espressione dell’anima popolare, anche il cassettone con ribalta da sempre parodia dell’uomo e addossato alla parete. Nelle tre delle sue debolezze. vetrine è stata collocata invece Negli ultimi anni della sua vita una selezione di porcellane che Giandomenico è letteralmente ben esemplifica la produzione ossessionato da questa figura, delle maggiori manifatture che egli dipinge sulle pareti della del Settecento. Gli esempi sua casa e in decine di disegni più significativi appartengono poi raccolti in un album, oggi ovviamente alla celebre smembrato e disperso in collezioni manifattura di Meissen e alle pubbliche e private. botteghe veneziane. La porcellana Egli trova in questa maschera è forse il materiale che meglio l’incarnazione perfetta di di altri incarna lo spirito del quello spirito sarcastico, cui Rococò. Il suo utilizzo nel corso del Giandomenico Tiepolo, Altalena dei era da sempre incline. Negli Settecento è talmente connaturato pulicnella affreschi di questa stanza a questo stile che si potrebbe innumerevoli Pulcinella, sbucati affermare che uno giustifica l’altro. improvvisamente dalle viscere Compatta, lucente e leggera, la della terra, servendosi di una scala, porcellana si presta naturalmente compiono le stesse azioni della alla realizzazione di oggetti dalle nobiltà oppure fanno il verso ai linee agili, aeree, impossibili da protagonisti delle favole e delle ottenere con i materiali fino ad mitologie descritte da Giambattista allora noti. Rimasta a lungo un Tiepolo: si divertono con l’altalena, segreto delle manifatture cinesi corteggiano le donne nel corso del fu ricreata in Europa a partire dal carnevale, si ubriacano, vanno in 1710 presso la corte di Augusto il passeggiata. Il futuro immaginato Forte, Principe Elettore di Sassonia dal pittore è tragico e comico e re di Polonia e da qui si diffuse allo stesso tempo, agghiacciante gradualmente in tutta Europa, e attuale nel suo pessimismo: nonostante i disperati tentativi di al fatuo Mondo Novo egli nasconderne la formula. contrappone un altro mondo nuovo A Venezia già nel 1720 nasce una di zecca, abitato da un popolo manifattura in grado di produrre irriverente, sboccato, composto oggetti d’alta qualità sia per la di personaggi liberi ed eguali, in complessità dei modelli e degli ossequio alle parole d’ordine che ornati che per le caratteristiche provenivano allora dalla Francia della porcellana. Il suo fondatore, rivoluzionaria. Non irrilevante Giovanni Vezzi, sarà però costretto segnalare come la data che indica a chiudere per mancanza di il termine degli affreschi sia proprio finanziamenti dopo soli sette il 1797, lo stesso anno ‘fatale’ della anni dall’apertura della fornace caduta della Repubblica di Venezia. ubicata alla Madonna dell’Orto. — In città saranno Geminiano e 14. Sala del Clavicembalo Francesco Cozzi ad avviare una La sala prende il nome dal nuova fabbrica, mentre a Bassano, clavicembalo collocato al centro Gian Battista Antonibon, promuove e realizzato con probabilità l’impresa che darà lustro al a Urbino alla metà del territorio e che rappresenterà Ca’ Rezzonico, Sala del Clavicembalo Seicento. Lo strumento è stato il rivale più agguerrito delle successivamente inserito in una manifatture veneziane. cassa esterna realizzata a Venezia Intanto nel resto d’Italia il marchese verso la metà del Settecento, Carlo Ginori finanzia a Doccia decorata lungo i fianchi con la (Firenze) la propria fabbrica, tecnica a “lacca povera”, ossia mentre nel 1743 a Capodimonte costituita da stampe ritagliate, (Napoli) Carlo di Borbone insedia incollate sul mobile e ricoperte la celebre manifattura che produrrà da uno strato di lacca trasparente i primi pezzi di porcellana in pasta protettiva. tenera. > 16
Dal punto di vista stilistico gli per ragioni di ordine pubblico oggetti in porcellana registrano nel 1774. Il dipinto di Francesco meglio di altri i cambiamenti della è senz’altro la più suggestiva moda e del gusto corrente. rappresentazione di questo Le decorazioni sono svariatissime. spazio, tappa obbligata di tutti i Dai primi motivi floreali o viaggiatori che soggiornavano in d’ispirazione orientale si passa città. A soffitto, è stato collocato Ca’ Rezzonico, Sala del Parlatorio ben presto agli elementi rocaille, un affresco strappato da una sala alle scene galanti, alle pastorali, ai di palazzo Nani a Cannaregio, paesaggi, all’immancabile araldica raffigurante la Concordia e soprattutto alla cineseria, la vera coniugale incoronata dalla Virtù e propria protagonista delle tavole alla presenza della Giustizia, della settecentesche. Prudenza, della Temperanza, della — Fama, dell’Abbondanza, opera di 15. Sala del parlatorio Costantino Cedini un tardo allievo Sono qui esposte due tra le più di Giambattista Tiepolo. La cornice Francesco Guardi, Parlatorio delle due celebri tele di Francesco decorativa che circonda la scena monache Guardi raffiguranti il Parlatorio centrale è invece precedente di Ca’ Rezzonico, Sala del Parlatorio delle monache di San Zaccaria e il quasi un secolo ed è opera del Ridotto di palazzo Dandolo a San quadraturista Antonio Felice Moisè. Si tratta di opere compiute Ferrari. Di notevole qualità sono nei primi anni di attività quando i mobili in lacca verde-gialla con Guardi si ispira alla pittura di decorazioni floreali provenienti costume di Pietro Longhi. da palazzo Calbo Crotta agli Sono dipinti da antologia, che Scalzi. Tra di essi si segnalano in ‘fanno letteratura’. Vi ritroviamo particolare il grande cassettone di tutti gli elementi familiari linea ricurva con ripiano in marmo, dell’atmosfera del Settecento sormontato dall’imponente e al Francesco Guardi, Ridotto di palazzo Dandolo a San Moisè veneziano: la maschera, la coppia contempo snella specchiera con Ca’ Rezzonico, Sala del Parlatorio di amanti, la vita spensierata, il bellissimo cimiero dorato e i due l’atmosfera mondana e galante comodini gemelli di eguale linea che ravviva addirittura la vita rocaille, che si ripete anche nelle del convento. Il Parlatorio eleganti poltrone con braccioli (la mostra la sala delle visite del foderatura è moderna). Risale allo monastero di San Zaccaria, uno stesso periodo anche la cornice dei più importanti a Venezia, dove premi-stoffa che contorna la venivano monacate le discendenti tappezzeria posta a rivestimento delle più nobili famiglie veneziane: delle pareti. qui parenti e amici potevano — avere colloqui con le religiose e 16. Sala Longhi nell’occasione di questi incontri Il dipinto sul soffitto con Zefiro venivano anche organizzate recite e Flora, proveniente da Palazzo Ca’ Rezzonico, Sala del Longhi di burattini per i piccoli ospiti. Il Pesaro, fu eseguito da Giambattista Ridotto descrive, invece, la sala Tiepolo in occasione del grande della casa da gioco di matrimonio tra Antonio Pesaro palazzo Dandolo a San Moisè, e Caterina Sagredo, celebrato gestita direttamente dallo Stato. nel 1732. Il soggetto, frequente Restava aperto nei mesi in età barocca, allude al risveglio dell’interminabile carnevale della natura – personificata da veneziano, che andava dal 26 Flora –, con il sopraggiungere dicembre al giorno delle Ceneri. della primavera, annunciato da Quanti vi si recavano erano una leggera e calda brezza, Zefiro tenuti a portare la maschera con appunto. Evidentemente un l’eccezione dei nobili che tenevano auspicio di fecondità per i novelli i banchi da gioco, scelti tra quelli sposi. In questa tela è possibile appartenenti alle famiglie meno apprezzare la svolta stilistica abbienti, i cosiddetti Barnabotti. operata dal pittore attorno al Giambattista Tiepolo, Il Trionfo di Zefiro e Flora, particolare Frequentato da mezzani, 1730, quando introduce anche Ca’ Rezzonico, Sala del Longhi prostitute ed usurai, fu chiuso nella pittura a olio la luminosità > 17
dell’affresco. I colori infatti sono costituivano in origine l’arredo di trasparenti e squillanti; pezzi un salotto di palazzo Calbo Crotta. virtuosistici di bravura, come Tra essi, particolarmente curioso il il cangiante drappo di Flora raro divano a pozzetto. o la trasparenza cristallina e delle ali di Zefiro, si alternano a Il Rinoceronte notazioni di carnale sensualità. Durante il carnevale, che durava Contrappunto alla fantasiosa ben tre mesi, nei vari ‘casotti’ arte tiepolesca, lungo le pareti è allestiti nell’area marciana si invece possibile ripercorrere per susseguivano curiosità e venditori Pietro Longhi, Lo studi del pittore intero l’originale produzione di di vario genere: burattinai, maghi, Ca’ Rezzonico, Sala del Longhi Pietro Longhi, che ci consente di astrologi, ciarlatani; raffigurati da entrare nella vita quotidiana della Pietro Longhi in molti dei quadri qui Venezia settecentesca. Il percorso esposti. Fra le attrazioni principali artistico di Pietro Longhi è lungo c’erano anche animali esotici come e complesso e tocca numerosi leoni, elefanti e, in questo caso, il generi artistici. A seguito d’una non Rinoceronte. brillante carriera di pittore storico In occasione del carnevale del si converte alla pittura di genere, 1751 arrivò a Venezia, dopo una nella quale riprende contadini e fortunatissima tournée europea, pastori in atteggiamenti di tenera un rinoceronte indiano femmina e festante complicità come nella chiamato Clara. Il proprietario, Polenta oppure nella Furlana. Dopo Douwe Mout van der Meer, un queste opere verso la metà del capitano della compagnia delle secolo volge il suo sguardo verso la indie olandesi, l’aveva portata con città, mutando argomento e stile. sé dal Bengala facendone ben Sarà il suo successo. I soggetti presto un’attrazione che fece tappa diventano i membri del patriziato in tutte le principali città europee veneziano raffigurati, non in aulici fino al 1758, anno della morte di ritratti da parata, ma ripresi nelle Clara. loro occupazioni quotidiane: Questo ritratto del Rinoceronte Il parrucchiere, la Cioccolata fu compiuto per Giovanni Pietro Longhi, Colloquio tra baute del mattino, oppure la Visita Grimani come recita il cartiglio Ca’ Rezzonico, Sala del Longhi di un cavaliere in bauta o la sulla destra del dipinto che non Lettera del moro. È la prima a caso possedeva nella sua villa volta che la riservata aristocrazia in terraferma una specie di zoo veneziana si mostra nell’intimità, privato con molti animali esotici. indaffarata nei propri passatempi. Ma anche Girolamo Mocenigo Nel descrivere questo mondo commissionò a Longhi un ritratto di privato Pietro Longhi si serve Clara oggi conservato alla National di una tecnica delicatissima, Gallery di Londra. costruita su teneri impasti di Si tratta senza dubbio di uno colore, lavorati con minuti tocchi dei capolavori di Pietro Longhi, di pennello che esaltano la resa che allo spunto curioso di delle stoffe lavorate. Il pittore questo insolito arrivo in città segue l’aristocrazia anche fuori coniuga magicamente l’intimo e dalle mura domestiche, dove il mondano, collocando l’animale si reca non per prendere parte nell’affascinante atmosfera del alle cerimonie pubbliche ma per carnevale veneziano cui associa un godere degli svaghi del Carnevale. fresco dato di verità storica. I punti di stazione sono i palchi Al centro della composizione, dei ciarlatani o dei venditori non troviamo, infatti, un visitatore presso i quali l’artista ritrae i nobili qualunque ma il committente veneziani con il volto mascherato, del nostro dipinto (all’epoca come prescritto dalle leggi della ventitrenne) accanto alla sua Serenissima, così da preservarne bellissima e sfortunata sposa, l’anonimato. Caterina Contarini, che sarebbe Pietro Longhi, Il Rinoceronte I mobili della sala in lacca gialla morta di lì a poco dopo aver dato Ca’ Rezzonico, Sala del Longhi con decorazioni a fiori e ricci rossi alla luce la loro unica figlia. > 18
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