Fondamenti della matematica - Sesta lezione - Presentazione standard di PowerPoint
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Un po’ di storia (tratto da: ‘Breve storia dei numeri relativi’) • La presenza dei numeri negativi nella storia dell'uomo si può far risalire alle civiltà antiche in cui si svilupparono i commerci: essi servivano per contrassegnare il debito o la spesa in modo diverso rispetto al guadagno o ricavo. • Ma la presenza di numeri con segno rimase a lungo ‘confinata’ nell’aritmetica pratica : l'idea che numeri di questo genere, potessero essere accettati come soluzioni di problemi o manipolati con regole ben precise compatibili con quelle degli altri numeri ‘normali’ si affermò a fatica nel corso dei secoli. • L’accettazione dei numeri negativi è legata anche all’accettazione dello zero: intendere zero come numero, porta immediatamente all’idea dei numeri negativi ed all’accettazione di sottrazioni nelle quali il minuendo è minore del sottraendo
• Intorno al 600 dopo Cristo alcuni matematici indiani compresero le regole algebriche fondamentali per trattare i numeri negativi ma rimase una diffidenza di fondo che si tramandò, insieme al loro uso, ai matematici arabi, che con i loro trattati fusero le conoscenze del mondo greco con quelle delle culture orientali, tramandandole ai matematici europei del medioevo. • Famoso fra questi fu Leonardo Pisano detto Fibonacci (circa 1170 - circa 1250) che con i suoi trattati introdusse la notazione numerica arabo-indiana in Occidente e con essa anche i numeri che indicavano debiti e crediti, facendone uso nei calcoli ma scartando ancora le soluzioni negative dei problemi.
• Il primo matematico moderno a concepire numeri relativi come soluzioni di equazioni fu l'italiano Rafael Bombelli (1526-1572) che mostrò come i numeri negativi potessero avere un significato anche nella vita di tutti i giorni se si da loro la giusta interpretazione. • Contraddizioni e dispute sulla loro definizione rigorosa, sul loro uso e sul loro ruolo e legame con gli altri insiemi numerici, si risolveranno solo nell'Ottocento e agli inizi del Novecento. • Gradualmente sempre più i numeri relativi svelarono le loro potenzialità, ed entrarono a far parte della Matematica a pieno diritto grazie ai trattati di Eulero (1707-1783) e Gauss (1777-1855).
Perché i numeri relativi • Esigenze pratiche: -debiti, crediti -temperature sopra o sotto lo zero -altezze e profondità -…… • Esigenze ‘matematiche’ -rendere la sottrazione un’operazione interna -risoluzione delle equazioni (es. l’equazione + 5 = 3 non ha soluzioni in )
La struttura algebrica dei numeri interi Consideriamo × = , ; , ∈ Sia R una relazione tra le coppie dell’insieme così definita: , , ↔ + = + Dimostriamo che è una relazione di equivalenza E’ riflessiva • , , perchè + = + (vale la proprietà commutativa tra i naturali) E’ simmetrica • Se , , vuol dire che + = + , ma poiché ne segue che + = + per la proprietà commutativa e per la proprietà simmetrica dell’uguaglianza ciò comporta che ( , ) ( , )
• È transitiva , , → + = + , , → + = + Sommando membro a membro: + + + = + + + Cancelliamo gli elementi uguali + = + → , ( , ) La relazione è quindi di equivalenza e divide l’insieme × in classi di equivalenza: Es. 0,3 , 1,4 , 2,5 … 91,94 , … 4,0 , 6,2 … . 18,14 … . 0,0 , 3,3 … . 1000,1000 …
Ognuna di queste classi è un numero di , cioè un numero relativo. Cioè = × / (insieme quoziente) Noi conveniamo di scrivere tutti i numeri rappresentati dalle coppie del tipo: • 0, → − ∈ • , 0 → + Da qui, definendo in modo opportuno la somma e il prodotto, si deducono le regole per operare con questi nuovi numeri. Le regole verranno qui presentate nel modo usuale Due numeri interi si dicono concordi se hanno lo stesso segno, discordi in caso contrario.
Ordinamento Definiamo innanzitutto il valore assoluto di un numero. Dato un numero relativo , il suo valore assoluto è rappresentato dal numero senza il segno. Es: −3 = 3; +3 = 3 Si può dire, di fatto che l’insieme dei valori assoluti dei numeri interi coincide con i numeri naturali, quindi valgono per essi tutte le proprietà dei naturali Chiamiamo opposti due numeri che hanno stesso valore assoluto e segno diverso.
Relazione d’ordine in Z: • 0 è maggiore di ogni numero negativo e minore di ogni numero positivo • Ogni numero negativo è sempre minore di ogni numero positivo • Dati , ∈ , se i due numeri sono positivi ≥ ≥ • Dati , ∈ , se i due numeri sono negativi ≥ ≤ L’ordinamento dei numeri relativi può essere efficacemente rappresentato sulla retta orientata
Somma e sottrazione • La somma di due numeri interi concordi è un intero che ha - segno uguale a quello degli addendi - valore assoluto uguale alla somma dei valori assoluti dei due numeri • La somma di due numeri interi discordi è un intero che ha - segno uguale a quello dell’ addendo con valore assoluto maggiore - valore assoluto uguale alla differenza tra il valore assoluto maggiore e quello minore. • La differenza tra due interi è la somma del minuendo con l’opposto del sottraendo: − = + (− )
Come conseguenze si ha che, negli interi • anche la sottrazione è una operazione interna • non si parla più di addizione e sottrazione, ma di somma algebrica • ogni equazione del tipo + = ha sempre una e una sola soluzione in .
Regole pratiche • Se il numero è positivo si può omettere il segno. Es. 5 = +5 • Se davanti ad una parentesi abbiamo: - il segno più: si toglie la parentesi lasciando inalterati i segni. - Il segno meno: si toglie la parentesi cambiando tutti i segni. - Es.: −3 + −2 + 5 − 1 = −3 − 2 + 5 − 1 5 − −4 + 7 − 2 + 5 = 5 + 4 − 7 + 2 − 5
Somma algebrica: proprietà È una operazione interna: ∀ , ∈ , + ∈ Vale la proprietà associativa: ∀ , , ∈ , + + = + ( + ) Vale la proprietà commutativa: ∀ , ∈ + = + Neutralità dello 0: ∀ ∈ , + = + = Simmetrizzabilità: ∀ ∈ , ∃ ′ ∈ : + ′ = ’ si chiama elemento simmetrico di e nel nostro caso è esattamente l’opposto di
Moltiplicazione e divisione • Il prodotto di due numeri interi è un numero intero che ha: - valore assoluto uguale al prodotto dei valori assoluti dei fattori - segno positivo se i numeri sono concordi e negativo se i numeri sono discordi • Il quoziente di due numeri interi, con il divisore diverso da 0, quando è possibile, è un numero che ha: - valore assoluto uguale al quoziente dei valori assoluti del dividendo e del divisore - segno positivo se i numeri sono concordi e negativo se i numeri sono discordi
Per moltiplicazione e divisione tra gli interi rimangono valide tutte le proprietà che sono valide nei naturali. Vale anche la proprietà distributiva di moltiplicazione e divisione rispetto alla somma algebrica. È possibile giustificare il fatto che − ∙ − = + ?
Il secondo ampliamento: i numeri razionali
Un po’ di storia (tratto da: ‘Numeri razionali e misure’ di Andrea Gorini) • L’esigenza di indicare delle quantità non intere accompagna la storia dell’uomo, perché è legata alla necessità di misurare. • Già nelle iscrizioni egiziane si incontrano frazioni aventi come numeratore l’unità. • Nella matematica babilonese, il cui sistema di numerazione era misto e a base 60, venivano usate le frazioni con denominatore 60. • Nel mondo greco esistevano i rapporti tra numeri naturali, ma tali rapporti non erano considerati numeri. • Le frazioni decimali ( cioè con denominatore 10 o potenza di 10) furono inizialmente usate in Cina, a partire dal quarto secolo a. C., ma non sembra che tale uso sia stato trasmesso ad altre civiltà.
• L’affermarsi delle frazioni decimali è stato un processo lungo che ha avuto un importante impulso tra la fine del Cinquecento e l’inizio del Seicento, ad opera soprattutto di François Viète e Simon Stevin ( seconda metà del XVI secolo). • Conseguentemente all’uso delle frazioni decimali, verso la fine dello stesso secolo, diventò comune anche l’uso della virgola. • La diffusione dei numeri decimali, anche con l'invenzione della virgola, contribuì all’introduzione del sistema metrico decimale, un sistema di misure universale, che superasse i sistemi di misure particolari.
Perché i numeri razionali • Esigenze pratiche: - misure - denaro - …… • Esigenze ‘matematiche’ -rendere la divisione un’operazione interna -risoluzione delle equazioni (es. l’equazione 4 + 5 = 3 non ha soluzioni in )
La struttura algebrica dei numeri razionali L’insieme dei razionali si costruisce a partire dagli interi, in modo analogo a quello utilizzato per questi ultimi. Si considera il prodotto cartesiano × 0 , e su di esso si costruisce una relazione: , , ↔ × = × Si dimostra che è una relazione di equivalenza. Le coppie sono, di fatto, le ‘nostre’ frazioni e la relazione è quella che definisce l’equivalenza tra frazioni. Infatti × = × ↔ =
Quindi = × 0 / La relazione quindi raggruppa tutte le frazioni tra loro equivalenti in classi, ognuna delle quali è un numero razionale. Lo stesso numero quindi può essere espresso in infiniti 1 2 3 modi: = = = ⋯ 2 4 6 Per operare con i numeri razionali, quindi, noi utilizziamo uno degli infiniti modi con cui si rappresenta, magari il più conveniente per quell’operazione: è importante tenerlo sempre presente.
La relazione di equivalenza, di fatto, esprime la proprietà invariantiva della divisione; su tale proprietà si basa la possibilità di semplificare una frazione e di ridurla nella sua forma essenziale, quando cioè numeratore e denominatore sono primi tra loro. Una frazione si dice ridotta ai minimi termini quando numeratore e denominatore sono primi tra loro
Somma algebrica Due frazioni possono essere sommate se hanno lo stesso denominatore, se non lo hanno è necessario, tramite la proprietà invariantiva, ( cioè utilizzando la relazione di equivalenza) ridurle allo stesso denominatore scelto opportunamente. Risulta subito evidente che il denominatore più opportuno è il minimo comune multiplo dei denominatori (abbreviato con minimo comun denominatore) 3 5 1 36 50 15 36−50+15 1 Es.: 5 − 6 + 4 = 60 − 60 + 60 = 60 = 60 In generale, utilizzando le ben note regole pratiche, si salta direttamente il secondo passaggio, ma è importante ricordare che si lavora con frazioni equivalenti.
Proprietà della somma algebrica Vengono mantenute tutte le proprietà della somma tra gli interi: • associativa • commutativa • 0 è elemento neutro • simmetrizzabilità (esiste sempre l’opposto)
Moltiplicazione Il prodotto tra due frazioni è molto semplice: × × = × Utilizzando la proprietà invariantiva si fanno, nel calcolo, le opportune semplificazioni 3 4 1 1 1 Es.: × 8 − 15 = × 2 −5 = − 20
Proprietà della moltiplicazione Vengono mantenute tutte le proprietà della moltiplicazione tra gli interi: • associativa • commutativa • 1 è elemento neutro E si conquista una nuova proprietà: • Simmetrizzabilità: infatti data una qualunque frazione diversa da 0, esiste sempre un’altra frazione che moltiplicata per la prima da come risultato 1 × =1 La frazione si chiama reciproca di .
Quoziente Date due frazioni , ( ≠ 0) : = × La divisione si trasforma in moltiplicazione; quindi è sempre possibile; anche il quoziente diventa una operazione interna, ma non è ne commutativa, ne associativa; vale la proprietà invariantiva. Si possono unificare le operazioni di moltiplicazione e divisione nella operazione prodotto, ma con un distinguo fondamentale: Mentre l’operazione ∙ può sempre essere eseguita, 1 ∀ , ∈ , l’operazione : = × richiede che sia ≠ 0
Continua a valere inoltre la proprietà distributiva del prodotto rispetto alla somma ∀ , , ∈ ∙ + = ∙ + ∙ Nei razionali non ha più senso introdurre i concetti di multiplo e di divisore. Perché?
Potenze con esponente negativo Nell’insieme si possono definire le potenze con esponente intero negativo: 1 Dato > 0 − = Perché tale definizione sia consistente deve essere ≠ 0. Se si vuole quindi che l’esponente della potenza sia ∀ ∈ , è necessario che la base della potenza sia diversa da zero. Anche per le potenze con esponente intero valgono tutte le proprietà introdotte in .
Ordinamento Rimane valido che: • 0 è maggiore di ogni numero negativo e minore di ogni numero positivo • ogni numero negativo è sempre minore di ogni numero positivo • dati , ∈ , se i due numeri sono positivi ≥ ≥ • dati , ∈ , se i due numeri sono negativi ≥ ≤
Ma come confrontare i valori assoluti di due numeri razionali, cioè le frazioni che li rappresentano? Due frazioni si possono confrontare solo se hanno lo stesso denominatore: è maggiore, ovviamente, quella che ha numeratore maggiore. Occorre sfruttare la relazione di equivalenza. 5 4 Es.: Confrontiamo 12 9 1) Riduzione allo stesso minimo comun denominatore: 5 15 4 16 = ; = 12 36 9 36 2) Confronto dei numeratori : 5 4 15 < 16 → < 12 9
Si può anche applicare una regola pratica, che, senza esplicitarlo, assume come denominatore comune il prodotto dei denominatori: 5 4 Confrontiamo sempre 12 9 1) Eseguiamo il prodotto in croce 5 4 12 9 45 48 5 4 < 12 9
Una riflessione • Con l’introduzione dei razionali cosa si guadagna? Le operazioni di somma e prodotto sono complete: sono operazioni interne e godono di tutte le proprietà; si può risolvere quindi qualunque equazione del tipo: ∙ + = ( ≠ 0) • Cosa si perde? Non esiste più il successivo di un numero: tra due numeri razionali distinti c’è sempre almeno un altro razionale ( di fatto ce ne sono infiniti)
Dimostrazione + ∀ , ∈ , < , il numero ∈ . 2 + + + + Ma < < → <
Frazioni decimali Una frazione si dice decimale se ha per denominatore 10 o una potenza di 10; essa si può esprimere come ‘numero con la virgola’, estendendo la scrittura posizionale ai decimi, centesimi, millesimi… e ampliando così anche la scrittura polinomiale alle potenze di 10 con esponente negativo. 15 Es.: = 1,5 = 1 × 100 + 5 × 10−1 10 3124 = 31,24 = 3 × 101 + 1 × 100 + 2 × 10−1 + 4 × 10−2 100 15 3 3124 781 Ma poiché 10 = 2 100 = 25 si può dire che: una frazione si dice decimale se il denominatore ammette come fattori primi solo 2 e/o 5 ( ed è quindi riconducibile ad una potenza di 10)
Frazione come quoziente: calcoliamo La divisione decimale di due numeri interi ha sempre termine? 1 1 1 2 = 0,5 3 = 0,3333 … 4 = 0,25 1 1 5 = 0,2 = 0,16666 … 6 1 1 = 0,142857142857 … . = 0,125 7 8 1 1 1 = 0,111 … . = 0,1 = 0,090909 … . . 9 10 11 1 = 0,08333 … 12 Come interpretare questi risultati?
I calcoli svolti giustificano le seguenti affermazioni - se il denominatore contiene soltanto i fattori primi 2 e/o 5, la frazione genera un numero decimale finito - se il denominatore non contiene né il fattore 2 né il fattore 5, la frazione genera un numero decimale periodico semplice (la ripetizione di cifre, cioè il periodo, inizia subito dopo la virgola) ; - negli altri casi la frazione genera un numero decimale periodico misto (c’è almeno una cifra dopo la virgola e prima del periodo).
Un numero razionale, quindi, può essere espresso anche in forma decimale. Il numero decimale può essere • finito (cioè avere un numero finito di cifre dopo la virgola) • illimitato periodico. Dato un numero razionale, per passare dalla sua rappresentazione frazionaria alla forma decimale basta eseguire una divisione. E il contrario?
Dal numero decimale alla frazione • La frazione generatrice di un numero decimale finito ha per numeratore il numero scritto senza la virgola e per denominatore il numero 1 seguito da tanti zeri quante sono le cifre decimali del numero dato. 275 11 Es. : 2,75 = = 100 4 • La frazione generatrice di un numero decimale periodico ha: - per numeratore la differenza tra tutto il numero e la parte del numero prima del periodo - per denominatore, tanti 9 quante sono le cifre del periodo seguiti da tanti zeri quante sono le cifre dell’antiperiodo. 321−3 318 106 235−23 212 106 Es. : 3, 21 = = = 2,35 = = = 99 99 33 90 90 45
La percentuale è una frazione La percentuale è una delle possibili rappresentazioni numeriche del rapporto tra due quantità (a e b), in cui una (a) viene espressa in centesimi (centesime parti) dell'altra (b). Essa si ottiene moltiplicando per 100 il quoziente (a/b) della divisione tra le due quantità. Es.: Percentuale di crescita dei contagiati in provincia di Macerata 11 marzo 6 55 ≅ 0,55 = = 55% 11 100 22 marzo 55 ≅ 0,23 = 23% 238
Con le percentuali si può quindi lavorare così come si lavora con le frazioni!!! Esempi 1) Su un televisore dal costo di 650 euro viene applicato uno sconto del 34%. Quanto costa il televisore? 2) Il prezzo scontato di una giacca è 125 euro. Se lo sconto applicato era del 30%, quanto costava all’origine la giacca?
Esercizi lezione 6 10 1) Scrivere cinque frazioni equivalenti a 6 330 2) Ridurre ai minimi termini la frazione . Quanti interi sono 45 contenuti in tale frazione? 3) Disporre in ordine crescente i seguenti numeri, fornendo adeguate motivazioni: 2 2 5 7 5 1 4 , − , −2, , − , 3, , − , 1, 3 5 6 3 2 4 3 3 9 4) Inserire almeno 4 numeri razionali tra e 5 4 1 1 5) Inserire almeno 2 numeri razionali tra e 5 4
3 6) Trovare due frazioni la cui somma(algebrica) sia - 5 8 7) Trovare due frazioni il cui prodotto sia - 15 8) È dato il seguente problema: « Antonio va a scuola in bicicletta e a piedi; va in bicicletta fino all’ufficio del padre, poi lascia la bici e prosegue a piedi. Se il tratto 3 a piedi è lungo 300 m e quello in bici è i del totale, quanta strada 5 fa Antonio in bicicletta?» Costruirne una rappresentazione e corredarla con la sua risoluzione 9) Portare esempi di equazioni risolvibili a) solo nei razionali b) nei razionali e negli interi, ma non nei naturali c) anche nei naturali. 10) Cosa si può dire della risolubilità delle equazioni di secondo grado?
11) 12)
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19) Carlo e Maria praticano due sport diversi: equitazione il primo e nuoto la seconda. Nel corso dell’anno Carlo ha vinto 7 gare su 20, mentre Maria ne ha vinte 10 su 25. Chi dei due è stato più abile? 20) Disporre in ordine crescente i seguenti numeri: 3 11 7 5 11 1,15 ; ; ; 0,035; 2,48; ; ; 0,75; 2,7; 100 10 8 4 4 3 2 21) Senza calcolare, stabilire se + è maggiore o minore di 2 2 3 22) Trasformare in frazioni i seguenti numeri decimali e poi disporle in ordine crescente: 3 2230 2,03; 1,4 − ; 0,753; 6,04 − ; 0,043; 2,043 − 10 1000 224 0,12; 5,12; 7,8 − 100 23)Un oggetto ha un prezzo iniziale di 100 euro; prima viene aumentato del 10% , poi viene diminuito del 10% del prezzo raggiunto. Il prezzo finale è uguale all’inizio? E se inverto l’ordine delle operazioni?
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