Festa del papà 2020: le frasi da dedicare
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Festa del papà 2020: le frasi da dedicare La festa del papà viene celebrata il 19 marzo nel giorno dedicato a San Giuseppe. La ricorrenza viene celebrata in questa data nei paesi cattolici come Italia, Spagna e Portogallo, mentre le date del festeggiamento cambiano negli altri paesi in base alle tradizioni. Negli Stati Uniti, come in Canada e molti altri paesi, la festa viene celebrata durante la terza domenica di giugno. Abbiamo raccolto per voi dal web alcune delle frasi più belle e significative da dedicare al vostro papà in occasione della sua festa. “Passiamo la vita a cercare l’uomo perfetto, quello che non ci tradirà mai, ma non ci rendiamo conto che l’unico è il nostro papà!” “Non è difficile diventare padre. Essere un padre: questo è difficile”. (Wilhelm Busch)
“Quando mi sento solo e triste sei qui con me, quando i problemi sono troppi ho te accanto. Non potrò mai fare abbastanza per ricompensarti dell’amore che mi hai dato, posso solo volerti bene. Auguri papà.” “Tutti i papà hanno il loro fischio speciale, il loro richiamo speciale. Il loro modo di bussare Il loro modo di camminare. Il loro marchio sulla nostra vita. Crediamo di dimenticarcene, ma poi, nel buio, sentiamo un trillare di note e il nostro cuore si sente sollevato. E abbiamo di nuovo cinque anni: stiamo aspettando di udire i passi di papà sulla ghiaia del vialetto”. (Pam Brown) “I grandi padri non trovano difetti. I grandi padri trovano soluzioni.” (Reed Markham) “Mio padre non ha fatto nulla di insolito. Ha fatto solo ciò che i papà dovrebbero fare: essere lì.” (Max Lucado) “Ho sempre desiderato vestirmi da eroe. Ma i vestiti di mio padre mi vanno larghi.” “I papà sono uomini comuni trasformati dall’amore in eroi, avventurieri, narratori e cantanti.” (Pam Brown) “Un bambino sulle spalle di suo padre: nessuna piramide o colonna dell’antichità è più alta.” (Fabrizio Caramagna) “Alla guida della mia vita, all’esempio che ho seguito, auguri papà.”
Ti potrebbe interessare: https://www.donnissima.info/2020/03/17/noi-non-si amo-contagiosi-campagna-contro-labbandono/ Le iniziative dei musei per genitori e bambini In questi giorni in cui l’emergenza Coronavirus ci costringe a restare a casa, sono molte le iniziative lanciate dai musei: tutte ovviamente in digitale. Abbiamo selezionato per voi alcune delle più interessanti e che abbiano come protagonisti i bambini.
Musei Reali di Torino Partiamo dai Musei Reali di Torino, grazie all’applicazione MRT, sarà possibile esplorare le collezioni e le mostre permanenti. Il Museo offre sia contenuti gratuiti che contenuti a pagamento, come ad esempio le audioguide, di cui è comunque disponibile un’anteprima gratuita. Il Museo mette inoltre a disposizione un catalogo online con oltre 15 mila immagini che permetteranno di esplorare le collezioni e le opere del museo. Per i più piccoli i Musei Reali di Torino lanciano un gioco dal titolo “Un vestito per la principessa” che si ispira ad un’opera di Cornelis de Vos che raffigura una bambina vestita come una principessa. Il gioco, che potete trovare sul sito dei Musei, consiste nel creare dei cartamodelli per “cimentarsi nella cerimonia della vestizione”. Dopo aver stampato il modello e i vestiti, che andranno colorati e ritagliati, ci si può cimentare nel cercare di far indossare le molte parti che costituiscono l’abbigliamento nel giusto ordine. Palazzo della Meridiana di Genova Un’altra interessante iniziativa parte dal Palazzo della Meridiana di Genova, dove Chiara Faruffini dell’Associazione Il Melograno, spiega come costruire una meridiana con un piatto di carta e una cannuccia. Quest’attività fa parte del laboratorio didattico che il Palazzo della Meridiana organizza per le scuole primarie e può essere trovata sul loro sito.
Kasa dei Libri di Milano Lo spazio culturale Kasa dei Libri di Milano offre dei laboratori digitali con attività dedicate a bambini e genitori. Il progetto prende il nome di “La Kasa a casa vostra” e propone dei kit gioco con materiale da scaricare gratuitamente e stampare per organizzare giochi creativi e divertenti. L’iniziativa si può seguire sulla pagina Facebook dell’associazione. Ti potrebbe interessare anche: https://www.donnissima.info/2020/03/16/tutti-gli-usi-de lla-pulizia-a-vapore/
Lego Super Mario: annunciato il set interattivo Dalla collaborazione di Nintendo e Lego nascono dei nuovi set Lego Super Mario. Si tratta dei nuovi set interattivi pensati non solo per bambini ma per tutti gli appassionati. Rispetto ai classici set, la collezione Lego Super Mario sarà caratterizzata dall’interazione. I set permetteranno infatti ai giocatori di cimentarsi nella costruzione di veri e propri livelli: con tanto di tubi, nemici come i Goomba e perfino il boss finale, Bowser. Una volta costruito il percorso che Mario dovrà affrontare, ai giocatori non resterà che posizionare Mario sulla partenza per fare partire il conto alla rovescia. La sfida consisterà, proprio come nel videogioco, nel completare il livello prima dello scadere del tempo. Il personaggio di Mario avrà dimensioni simili alla serie BrickHeadz. Mario sarà dotato di uno schermo e delle casse e sarà in grado di interagire con le strutture del livello.
Un’esperienza di gioco mai sperimentata prima Julia Glodin, a capo dell’Ufficio Marketing del Gruppo Lego ha dichiarato: “Siamo molto emozionati di portare Mario nel mondo fisico attraverso il gioco interattivo e social di Lego. Con questa esperienza aiuteremo milioni di bambini che amano Mario a giocare in una maniera totalmente nuova, dove loro potranno creare e giocare con i loro personaggi preferiti. Incorporando le ultime tecnologie digitali, Lego Super Mario, è per i bambini un’esperienza altamente interattiva, collaborativa e sociale.” Takashi Tezuca, direttore generale della Nintendo: “Mi sono sempre piaciuti i prodotti Lego e il modo in cui aiutano i bambini ad utilizzare la loro immaginazione per giocare. Il
nuovo prodotto che abbiamo creato insieme al gruppo Lego cerca di combinare due differenti stili di gioco, uno in cui si può costruire liberamente il mondo di Mario e un altro in cui si può giocare con Mario nel mondo che si è creato.” Per l’uscita dei set bisognerà aspettare la fine dell’anno e prima dell’arrivo saranno rilasciati altri dettagli. Leggi anche: https://www.donnissima.info/2020/03/11/coronavirus-camb iano-i-palinsesti-televisivi-mediaset/ Al via test gratuito di screening per la diagnosi
prenatale In Emilia Romagna gratuito il Nipt, test prenatale non invasivo. La regione Emilia Romagna rende gratuito a tutte le donne il Nipt test, un test di screening per la diagnosi prenatale. Il test si basa sull’analisi del DNA fetale, e viene eseguito attraverso un prelievo sanguigno alla donna, dal plasma della madre, infatti, viene poi recuperato il DNA fetale che si procede ad analizzare. Un test per rivelare le anomalie cromosomiche. Il test consentirà di individuare la presenza di anomalie cromosomiche, in particolare le trisomie, ossia la presenza di tre copie dello stesso cromosoma. Le trisomie più frequenti, legate e patologie, sono la trisomia del 21 nota anche come Sindrome di Down, quella del 13, sindrome di Patau, e quella del 18 o Sindrome di Edwards. Si tratta di un test non invasivo che consente di ridurre il numero di procedure invasive come amniocentesi e villocentesi. L’amniocentesi è un esame di accertamento invasivo che consiste nel prelievo di liquido amniotico per esaminare l’eventuale presenza di anomalie congenite. Questo esame diagnostico, che viene effettuato durante il quarto mese di gravidanza, comporta un rischio aggiuntivo di aborto, inferiore all’1%. La villocentesi è, invece, un esame che attraverso il prelievo dei coriali della placenta consente sempre la diagnosi di malattie genetiche e anomalie congenite. In questo caso sottoporsi a questo tipo di diagnosi comporta un rischio di aborto aggiuntivo compreso fra l’1 e il 2%.
Il Nipt test, Non Invasive Prenatal Test, consente di ridurre i casi dubbi e quindi di ridurre il ricorso agli esami invasivi. Tuttavia anche l’utilizzo di questo test non esclude del tutto il ricorso all’amniocentesi e alla villocentesi. Infatti, trattandosi di un test di screening e non di un test diagnostico, il risultato positivo deve poi essere approfondito e confermato attraverso un esame invasivo. L’esecuzione del test è stata finora eseguita solo da privati senza nessun rimborso da parte del sistema sanitario e il costo del test andava dai 500 ai 700 euro. Grazie all’iniziativa della regione sarà ora possibile effettuare il test gratuitamente, si partirà dapprima dalla provincia di Bologna e successivamente all’intero territorio regionale. Ti potrebbe interessare: https://www.donnissima.info/2020/03/03/torna-open -weekend-fondazione-onda/
Stanze separate per vaccinare bimbi italiani e profughi, è polemica: “Incoraggia la xenofobia” Caritas e Pax Christi contro il sindaco di Domodossola. In una lettera firmata anche dal referente della Chiese evangeliche si contesta la proposta di Lucio Pizzi: “Così arriveremo anche a chiedere scuole o bus separati” «Un bravo sindaco impara a trattenersi e a misurare le parole. Questo, con rispetto, le auguriamo». Termina così la lettera che don Renato Sacco (coordinatore nazionale di Pax Christi), don Giorgio Borroni (presidente della Caritas diocesana di Novara) e Paolo Naso (responsabile per la Federazione chiese evangeliche del programma rifugiati) hanno inviato al sindaco di Domodossola Lucio Pizzi dopo le esternazioni che chiedeva all’Asl luoghi diversi dove far vaccinare i profughi e i figli degli italiani.
«Cio che ha detto – scrivono – è davvero grave e ci chiediamo se lei sia consapevole della portata delle sue parole: lei mette in guardia la popolazione dalla prossimità fisica con gli immigrati perché “i migranti sono spesso portatori di malattie contagiose”. Con questa frase pronunciata con leggerezza e senza citare alcun dato scientifico ed oggettivo, lei fa però delle affermazioni gravi che dovrebbero essere seriamente documentate, inoltre procura un allarme sociale e incoraggia comportamenti xenofobi». La lettera a firma dei tre è molto articolata. «Lei – sempre rivolgendosi al sindaco – parla degli immigrati come degli appestati, come donne e uomini infetti che minacciano la salute della nostra comunità. Tutto questo non risponde a verità, caro sindaco, e crediamo che lei lo sappia almeno quanto noi. Gli immigrati che arrivano in Italia con i “barconi”, vengono immediatamente visitati al momento dello sbarco; successivamente, quando vengono inseriti in un centro di accoglienza vengono nuovamente visitati ed inseriti nelle procedure del sistema sanitario nazionale. È più probabile un contagio da parte di un turista giapponese – che quando entra in Italia non viene sottoposto ad alcuna visita medica – che beve un cappuccino al nostro stesso tavolino da bar che di un immigrato. Parlano poi di tecnica comunicativa nella loro lettera «tanto più remunerativa quando non implica dei costi come si renderebbe necessario, ad esempio, per offrire opportunità ai giovani o migliorare i servizi agli anziani ed ai disabili. Lanciare un allarme sociale nei confronti degli immigrati, invece, non costa niente. Così come non le era costato niente, all’inizio del suo mandato, azzardare la fantasiosa proposta di imporre un orario di coprifuoco per i richiedenti asilo. Nulla di fatto, ci risulta per quel caso e ci auguriamo che nulla accadrà anche dopo la sua richiesta all’Asl». «Finiremo con discriminare gli immigrati nelle scuole e sui
bus» I timori di don Sacco, don Borroni e don Naso sono per il futuro. «Utilizzando il potere e l’autorità di primo cittadino, fa intendere a tante persone che da oggi in poi dovranno guardarsi dall’avvicinarsi a un immigrato. Questo schema di pensiero produce razzismo. È anche un atteggiamento sottile, persino nutrito della buona fede di chi finisce per credere che gli immigrati siano “clandestini”, delinquenti ed ora anche pericolosamente infettivi. Con il suo teorema, se applicato, finiremo per discriminare gli immigrati negli ambulatori e poi – perché no? – nelle scuole, sugli automezzi pubblici, magari al supermercato. Ma la nostra Costituzione vieta ogni discriminazione basata su distinzioni “di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”». Tratto da: LaStampa.it
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