Costruire il progetto di vita per gli alunni con autismi - USR Veneto, Padova 11 aprile 2018 Liceo Modigliani - USR Veneto ...
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I draghi sono utilizzati per gentile concessione di Leo e della famiglia Ottoni Costruire il progetto di vita per gli alunni con autismi USR Veneto, Padova 11 aprile 2018 Liceo Modigliani 1
Le fiabe non insegnano ai bambini che esistono i draghi. I bambini lo sanno già. Quello che le fiabe insegnano ai bambini è che i draghi possono essere sconfitti” Chesterton 4
Dati autismo in Emilia-Romagna In attesa che la partizione sull’anagrafe nazionale degli studenti venga effettivamente portata a compimento (in ipotesi dovrebbe avvenire entro il presente anno solare) abbiamo dati sulle tipologie di disabilità dai dati UONPIA Regione Emilia-Romagna 5
Disturbi dello spettro autistico Dati UONPIA età 0-17 anni 2011 1.584 2012 1.718 2013 1.879 2014 2.161 2015 2.442 2016 2.790 6
Prevalenza sulla popolazione generale. 3,8 per mille Nella fascia di età 3-5 anni si arriva al 5,3 per mille Nella fascia 6-10 anni la prevalenza è del 4,4 per mille 7
Dati alunni certificati Legge 104/92 in Emilia-Romagna La nostra più recente pubblicazione di dati è la seguente: http://istruzioneer.it/2017/02/10/alunni-certificati-legge- 10492-art-3-nelle-scuole-dellemilia-romagna-quindici- anni-di-dati/ Nota prot.2217 dell’8 febbraio 2017 relativa a 15 anni di dati sulla disabilità, ricavati da SIDI per l’assegnazione dell’organico di sostegno 8
3,0% % alunni certificati su totale alunni in 2,9% Emilia-Romagna 2,8% 2,7% 2,6% 2,5% 2,4% 2,3% 2,2% 2,1% 2,0% 2002/03 2003/04 2004/05 2005/06 2006/07 2007/08 2008/09 2009/10 2010/11 2011/12 2012/13 2013/14 2014/15 2015/16 2016/17 9
Pensami grande Da diversi anni l’Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia- Romagna sta facendo formazione per le scuole in relazione alla transizione all’età adulta. La grande mole di risorse che Stato ed Enti Locali investono nel periodo scolastico (particolarmente dai 3 anni alla fine della scuola secondaria di II grado) non ha alcun paragone con quello che succede dopo, quando la scuola finisce 11
L’indagine conoscitiva della Regione Emilia-Romagna sull’assistenza scolastica a.s. 2016-2017 12
A questi costi si aggiungono quelli degli insegnanti di sostegno Anno scolastico Posti di sostegno a.s. 2017-2018 9.178 a.s. 2016-2017 8.029 Costo lordo-Stato di un insegnante fascia stipendiale da 9 a 14: €40.000 annui. Per l’a.s. 2016-2017 in Emilia-Romagna possiamo stimare una spesa in stipendi di insegnanti di sostegno nell’ordine dei 300 milioni di euro. Cui si aggiungono gli 87 milioni di euro spesi dagli Enti Locali. Siamo intorno ai 400 milioni di euro l’anno senza contare le spese della Sanità, del privato sociale, …. DI TUTTO QUESTO, COSA RESTA DOPO LA FINE DELLA SCUOLA? 13
Cosa si spende/cosa si investe per i disabili adulti? Io non lo so, con esattezza. Ho trovato sul sito della Regione Emilia-Romagna la spesa a carico del fondo per la non autosufficienza: 150 milioni di euro. Non ho trovato altro Qual è la prospettiva futura di un ragazzo con autismo che termina il ciclo scolastico? Quale struttura darà senso ai suoi giorni? Cosa farà? 14
La mancanza di una chiara prospettiva di futuro complica la scelte della scuola Noi sappiamo, ad esempio, che moltissime aziende preferiscono di gran lunga pagare le multe anziché assumere personale con disabilità. Quindi quale orientamento al lavoro possono fare le scuole? Se non c’è una struttura preordinata a cui consegnare questi ragazzi, come li prepariamo al passaggio? 15
Una nota con allegati specificamente dedicata alla transizione Prot. 3863 Pianificazione della http://ww2.istruzioneer.it/2 del 28 transizione alla vita 013/04/15/pianificazione- marzo adulta autonoma della-transizione-alla-vita- 2013 degli alunni con adulta-autonoma-degli- disabilità alunni-con-disabilita- dispense-a-s-2012-2013/ 16
Dal progetto dei 330 giorni alla formazione degli Sportelli Autismo Strumenti di assessment di natura pedagogico-didattica scientificamente validati 17
“L’unico modo per fare qualcosa È smettere di parlare e cominciare a fare”. Walt Disney 18
La riflessione sul «dopo la scuola» Intervenire sui ragazzi che sono adolescenti adesso significa impegnarsi, negli ultimi anni di scuola, a identificare gli obiettivi essenziali per la vita futura effettivamente praticabili, focalizzando l’azione didattica al loro raggiungimento. Soprattutto tenendo in massimo conto lo sviluppo delle autonomie personali, comunicative e sociali, in quanto costituiscono elementi essenziali della qualità della vita delle persone disabili e di coloro che le circondano. Si tratta quindi di avviare dentro il PEI il percorso di accompagnamento nella “transizione alla vita adulta” (quanto più autonoma e autosufficiente possibile) 19
La «scientificità» richiesta alla scuola Nel campo dell’inclusione, e dei suoi risultati, la scuola viene, da più parti e da molto tempo, tacciata di «mancanza di scientificità», di sistematicità nella raccolta di dati, di agire più per improvvisazione e per istinto che lungo percorsi accuratamente programmati, e così via. Ma … in Italia gli insegnanti NON vengono formati (né inizialmente né come formazione continua) ad usare strumenti di assessment che tutto il mondo usa e che sono stati sviluppati e pensati non per fini diagnostici ma per orientare l’azione delle scuole speciali (ad esempio gli strumenti TEACCH della Carolina del Nord) 20
Ci siamo chiesti: Esiste uno strumento di assessment che possa fondare la programmazione della transizione all’età adulta degli adolescenti con autismo, che possa essere usato dalla scuola? Se esiste, possiamo vedere che riesce utile nella scuola italiana che ha caratteristiche e condizioni completamente diverse da quelle della scuola speciale di altri Paesi? La Fondazione Agnelli, con Caritas e Associazione Treelle aveva appena pubblicato il (durissimo) volume sull’inclusione in Italia «Gli alunni con disabilità nella scuola italiana: bilancio e proposte» ed. Erickson 21
Il progetto dei 300 giorni Abbiamo proposto alla Fondazione Agnelli di svolgere con noi una ricerca su quanto indicato nella slide precedente e la Fondazione Agnelli ha accettato Il dott. Arduino, referente scientifico individuato dalla Fondazione, ha scelto il TTAP (TEACCH Transition Assessment Profile) come strumento di assessment in uso in tutto il mondo e sviluppato per la scuola (non serve infatti per la diagnosi, cioè per definire se una persona sia o no autistica) 22
Perché 300 giorni? Abbiamo scelto un numero ristretto di alunni che avessero 16 anni, quindi che fossero in dirittura di uscire dalla scuola entro pochi anni. Il progetto si è svolto nell’arco di un anno scolastico e mezzo: ecco i 300 giorni del titolo Il TTAP è stato somministrato agli alunni sedicenni con autismo da 3 specialisti: Raffaella Faggioli, Lidia Monetti e Marco De Caris, che hanno effettuato la somministrazione in presenza dei docenti (e degli educatori quando possibile) 23
I risultati in breve Gli insegnanti sono rimasti in molti casi increduli delle capacità mostrate dai loro alunni nel corso della somministrazione, che pure avveniva nelle condizioni teoricamente meno favorenti per alunni con autismo: in contesti non conosciuti (la sede dei CTS) da persone non conosciute, con attività mai prima affrontate. Eppure non si è registrata nessuna crisi oppositiva, nessun rifiuto, nessuna fuga. Gli inseganti hanno valutato che avere la possibilità di una somministrazione completa del TTAP avrebbe consentito loro di programmare la transizione molto meglio. 24
Il volume Il Progetto dei 300 giorni Per la diffusione di strumenti di valutazione e miglioramento dell’autonomia di studenti autistici delle scuole secondarie dell’Emilia- Romagna Alessandro Monteverdi (a cura di) Ed. Erickson 25
E dopo? Per poter diffondere l’uso del TTAP nelle scuole secondarie di II grado, occorreva avere del personale docente preparato alla somministrazione Per la prima volta in Italia un gruppo di docenti è stato formato per somministrare in prima persona il TTAP, con un percorso di formazione che è durato tre anni (tra formazione iniziale, ripresa e supervisioni) I docenti formati oggi prestano consulenza alle scuole nel quadro delle attività degli Sportelli Autismo che sono attivi presso i 9 CTS provinciali 26
E i piccoli? A questo punto abbiamo pensato che anche le scuole dei piccoli potessero fruire di uno strumento di assessment per impostare i PEI. Con Raffaella Faggioli abbiamo individuato il PEP3 come strumento di assessment che i docenti potevano essere formati ad usare e nel corso dell’a.s. 2016-2017 è stata avviata la formazione che sta proseguendo anche il questo anno scolastico con una serie di incontri di supervisione. Anche questi docenti operano come consulenza alle scuole negli Sportelli Autismo dei CTS 27
Prevenzione e gestione delle crisi comportamentali a scuola L’impegno intensivo di questo anno scolastico (e dei prossimi, speriamo) 28
Le crisi comportamentali, insieme ai comportamenti problema, ai comportamenti interferenti, alle stereotipie di diverso tipo, costituiscono uno dei principali ostacoli allo sviluppo dei rapporti sociali dei bambini e dei ragazzi con autismo, rendono ancor più difficoltoso l’apprendimento, ostacolano lo sviluppo assorbendo energie che in tal modo non possono essere dedicate a compiti evolutivi http://www.myaspergerschild.com/2007/08/temper-tantrums-and- meltdowns.html 29
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Nota prot.12563 del 5 luglio 2017 http://istruzioneer.it/2017/07/14/prevenzione-e- gestione-delle-crisi-comportamentali-a-scuola/ 31
Un ostacolo importante Se non risolte, abbassano la qualità delle vita, rendono ancor più difficoltoso (se non impossibile) l’accesso ad esperienze lavorative (anche in contesti protetti) e sociali Anche per l’inserimento in centri protetti, la presenza di gravi problemi comportamentali diventa un elemento «aggravante» che, in età adulta, finisce per essere controllato attraverso la somministrazione massiccia di farmaci. La normale presenza in contesti sociali viene resa pericolosa dalla possibilità di crisi comportamentali che, in un adulto, possono non essere contenibili o controllabili fisicamente (spesso lo sono anche nei piccoli) 32
La vita in famiglia La vita di una famiglia in cui è presente un giovane o un adulto con gravi crisi comportamentali, reazioni auto ed etero-aggressive, diventa ancora più difficile di quanto non sia quella delle famiglie con componenti disabili https://themighty.com 33
Dentro la scuola Le crisi comportamentali creano pericoli per l’alunno che le manifesta, per i compagni, per i docenti e il personale scolastico. Creano tensione tra le famiglie Fanno degenerare anche le situazioni precarie di altri ragazzi che magari, senza questi input, potrebbero riuscire a controllarsi e ad evolvere in senso positivo PREDISPORRE IL PIANO DI PREVENZIONE E DI GESTIONE DI SCUOLA E PER CIASCUN ALUNNO E’ UNA CONDIZIONE ESSENZIALE PER «USCIRNE VIVI» 34
Formazione in tutte le province In tutte le province si stanno svolgendo percorsi di formazione per i docenti, organizzati dagli Uffici scolastici per ambito territoriale e dai CTS Anche molte scuole polo per la formazione stanno attivando percorsi di ambito sullo stesso tema 35
Aspetti pedagogico-didattici Le funzioni esecutive e di controllo: un inquadramento recente di molte difficoltà presenti nelle persone con autismo 36
darci degli obiettivi e pianificare l'azione per raggiungerli le funzioni ricordare gli obiettivi per il monitorare e aggiustare il esecutive ci nostro comportamento in tempo necessario a relazione agli accadimenti permettono raggiungerli di scegliere e iniziare le azioni necessarie per raggiungerli, perseverando fino al raggiungimento 37
https://www.slideshare.net/ivamartini/funzioni-esecutive-25759613?next_slideshow=1 38
Le principali capacità cui facciamo riferimento sono: capacità di pianificazione dell’azione o delle azioni capacità di organizzazione costruzione di sequenze di azioni in vista di un fine capacità di comprendere cosa è più importante o prioritario nelle diverse situazioni capacità di spostare rapidamente l’attenzione da un aspetto ad un altro gestione del proprio tempo ripartendolo tra le diverse attività inibizione di azioni non adeguate o non utili o interferenti controllo degli impulsi (pensare prima di agire) controllo delle proprie emozioni pensiero flessibile autocontrollo avvio autonomo dell’azione memoria di lavoro ( o memoria a breve termine) 39
http://docenti.unimc.it/f.sagripanti2/teaching/2016/16464/files/attenzioni-e-funzioni-esecutive/ 40
Coloro che hanno problemi con le funzioni esecutive e di controllo, hanno necessità di ricevere un supporto efficace e una specifica abilitazione; tale supporto, e l’intervento abilitativo, possono essere necessari, a più riprese, per tutta la vita, soprattutto nelle fasi di transizione, quando i contesti cambiano, quando è necessario modificare prassi consolidate. Un alto quoziente intellettivo non è necessariamente indice di assenza di difficoltà esecutive: molte persone con autismo ad alto funzionamento necessitano comunque di supporti per l’organizzazione del tempo, la pianificazione dell’attività, per i mutamenti improvvisi che richiedono elasticità di pensiero e duttilità di comportamento, e così via. 41
Nei bambini e nei ragazzi con autismo, lo sviluppo naturale di queste capacità può essere compromesso e ciò limita in modo significativo le loro possibilità di gestione autonoma della vita e dei compiti, nonché l’accesso al lavoro e all’autosufficienza; le difficoltà con le funzioni esecutive possono anche farli sembrare intellettivamente meno capaci di quanto siano e, a livello caratteriale, ostinati o non collaboranti. Ad esempio un bambino può essere capace di infilarsi le scarpe da solo velocemente se decide di uscire di casa ma potrebbe impiegare molto tempo a farlo se gli viene richiesto da altri. Le difficoltà di esecuzione e di pianificazione in risposta ad una richiesta altrui sono infatti diverse rispetto ad una azione spontanea. Esempi tratti da www.autism-programs.com/articles-on-autism/improving-executive-function.htm 42
Allo stesso modo, quando ad un bambino o ragazzo con autismo si richiede di eseguire un compito che richiede diversi passaggi, il fatto non riesca non significa automaticamente che non ha la capacità cognitiva richiesta ma che non riesce a memorizzare i passaggi necessari: per questo gli insegnanti vengono sollecitati ad accompagnare gli esercizi o i compiti anche più semplici con supporti visivi e istruzioni sulle sequenze. E’ anche possibile che la corretta sequenza occhio che vede, mente che valuta e corpo che esegue l’azione richiesta, non funzioni e che quindi l’azione preceda o sia separata dalla comprensione. E’ bene fare molta attenzione a questi passaggi perché si potrebbe sottostimare le capacità cognitive di una persona con autismo a causa dei suoi problemi esecutivi e di controllo. 43
AVVERTENZA E’ bene ricordare che le funzioni esecutive e di controllo si sviluppano nel tempo durante la crescita, per cui anche ad un alunno a sviluppo tipico non si possono chiedere performance superiori a quelle normali per la sua età. E’ però possibile fin dalla prima infanzia curare con particolare attenzione tutte le attività (soprattutto giocose) che possono contribuire a potenziare lo sviluppo delle capacità esecutive e di controllo. Ciò per tutti gli allievi ma curando in modo particolare quelli a rischio, come i bambini con disabilità intellettiva e/o con autismo, ma anche con ADHD/DDAI e altri tipi di disturbi. Le attività motorie e sportive sono importantissime per lo sviluppo di molte capacità, ivi comprese le funzioni esecutive e di controllo, per cui consiglia vivamente a tutte le scuole e alle famiglie di far praticare moto e sport ai bambini e ai ragazzi con autismo. 44
Per ora mi fermo qui. Grazie per l’attenzione. Buon lavoro Graziella Roda 45
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