FEGATO - La più voluminosa ghiandola dell'organismo: è un organo indispensabile per la vita
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FEGATO: lobo destro Parte intermedia Destro p.d.
FEGATO: parte intermedia Lobo caudato Destro p.d. Lobo quadrato
FEGATO: lobo caudato processo caudato Processo papillare
FEGATO: lobo destro Parte intermedia Destra p.d. sinistra
FEGATO: parte intermedia Processo papillare
FEGATO: lobo sinistro
FEGATO: lobo sinistro mediale laterale
FEGATO: impronte
FEGATO: impronte
FEGATO: impronte
FEGATO: impronte
FEGATO: legamenti 1. Legamento coronario 2. Legamento falciforme 3. Legamento triangolare sinistro 4. Legamento triangolare destro 5. Legamento epato-renale 6. Piccolo omento
FEGATO: vena cava caudale Unisce solidamente il fegato al diaframma
FEGATO •Involucri (sieroso e fibroso) •Parenchima (lobuli) •Condotti escretori •Vasi •Nervi
FEGATO: peritoneo viscerale È la sierosa che avvolge completamente l’organo escluso l’area nuda. Riposa su una lamina (sottosierosa) che lo unisce alla capsula fibrosa
FEGATO: capsula fibrosa Detta capsula di Glisson è formata da tessuto connettivo fibroso ricco di fibre elastiche. A livello della porta del fegato si riflette all’interno formando una guaina intorno ai vasi ed ai condotti
FEGATO: capsula fibrosa Il connettivo della capsula è in continuità con il connettivo interstiziale (particolarmente evidente nel maiale)
FEGATO: capsula fibrosa Dalla faccia interna della capsula si dipartono molti e sottili setti connettivali che raggiungono la divisione della capsula perivascolare così da costituire una impalcatura
FEGATO: capsula fibrosa Nel maiale le trabecole intralobulari sono molto sviluppate ed i setti molto visibili. Nel cavallo i setti sono sottili ed incompleti (lobuli parzialmente fusi)
FEGATO: lobulo epatico Sono l’unità morfologica del fegato. Hanno forma prismatica con una estremità appuntita ed un’altra voluminosa (base)
FEGATO: lobulo epatico Costituiti da epatociti che formano delle lamine
FEGATO: lobulo epatico Sono percorsi in senso assile da una grossa vena centrale (vena centrolobulare)
FEGATO: lobulo epatico Il flusso del sangue va dalla periferia verso la vena centrale attraverso i sinusoidi
FEGATO: lobulo epatico Alla periferia del lobulo vi sono altri vasi
FEGATO: epatocita Sono cellule poliedriche con nucleo voluminoso, centrale uniti tra loro da desmosomi
FEGATO: epatocita Nell’ambito di una lamina le membrane plasmatiche di cellule adiacenti presentano docciature in cui si proiettano microvilli. Queste docciature giustapposte costituiscono il sistema dei capillari biliari
FEGATO: epatocita Contengono molti mitocondri ed inclusioni (soprattutti di origine lipidica- lipoproteine a bassa densità- e glicogeno)
FEGATO: sinusoidi epatici Formano una rete vascolare altamente anastomizzata che separa le lamine epatiche in modo che tutti gli epatociti hanno almeno una superficie a contatto con un sinusoide
FEGATO: sinusoidi epatici Il lume del sinusoide è rivestito da cellule epiteliali e da cellule del Kupffer (macrofagi)
FEGATO: sinusoidi epatici Sono normalmente privi di membrana basale e presentano numerose fenestrature fra le cellule della loro parete che permettono il passaggio dei materiali tra il plasma e gli epatociti
FEGATO: sinusoidi epatici Tra gli epatociti ed i sinusoidi vi è uno spazio perisinusoidale (spazio di Disse) occupato da cellule, fibre reticolari e microvilli
FEGATO: sistema biliare È costituito dai capillari biliari, dotti intraepatici e dotti extraepatici
FEGATO: sistema biliare (capillari biliari) Sono i componenti più piccoli del sistema biliare e sono formati da epatociti adiacenti
FEGATO: sistema biliare (condotti biliari interlobulari) I capillari biliari confluiscono tramite condotti intralobulari in questi condotti che si trovano alla periferia del lobulo e sono rivestiti da epitelio cubico
FEGATO: sistema biliare I condotti interlobulari si anastomizano tra loro in modo da formare condotti sempre più grandi. Le ramificazioni seguono quella dell’arteria epatica e della vena porta
FEGATO: triade epatica o portale Formata dai rami interlobulari di un condotto biliare, dell’arteria epatica e dalla vena porta
FEGATO: triade epatica o portale Molto evidente nelle porzioni in cui confluiscono tre o più lobuli in cui vi è accumulo di connettivo interlobulare
FEGATO: lobulo epatico
FEGATO: vasi Le arterie nutritizie derivano dall’arteria epatica, mentre la vascolarizzazione venosa funzionale deriva dalla vena porta
FEGATO: vasi La vena porta si origina dalle reti capillari dell’intestino e della milza, entra nel fegato dall’ilo e si divide in rami che seguono quelli dell’arteria epatica
FEGATO: vasi Il sangue venoso delle venule portali ed il sangue arterioso delle arteriole epatiche si unisce nelle venule di immissione che confluiscono nei sinusoidi
FEGATO: vasi Tutti i sinusoidi drenano il sangue verso la vena centrale che lo versa nelle vene sottolobulari che confluiscono nelle vene epatiche
FEGATO 1. Unità morfologica: lobulo epatico 2. Unità funzionale (secernente): lobulo portale 3. Unità vascolare: acino epatico (zona periferica, intermedia, centrolobulare)
FEGATO: vasi linfatici Formano una estesa rete nel connettivo interlobulare e nella capsula, ma non all’interno dei lobuli. Nello spazio di Disse si forma una grande quantità di linfa che scorre in modo inverso al flusso all’interno dei sinusoidi e che viene raccolta dai vasi linfatici interlobulari
FEGATO: nervi Fibre amieliniche simpatiche (SNV) La maggior parte sono fibre vasomotorie, alcune innervano i vasi biliari, nessuna fibra penetra nei lobuli
Fegato: funzioni •Produrre la bile •Gli epatociti metabolizzano i prodotti finali dell’assorbimento che giungono dal canale alimentare •Gli epatociti immagazzinano i prodotti finali dell’assorbimento e li rilasciano in risposta a stimoli nervosi od ormonali •Detossifica farmaci e tossine proteggendo l’organismo dai loro effetti dannosi •Difende l’organismo da particelle estranee (macrofagi e IgA)
Fegato: metabolismo lipidico I chilomicroni rilasciati dalle cellule assorbenti dell’intestino entrano nel circolo linfatico e raggiungono il fegato tramite i rami dell’arteria epatica. Negli epatociti vengono convertiti in acidi grassi e glicerolo. Gli acidi grassi vengono quindi desaturati e usati per sintetizzare fosfolipidi e colesterolo, oppure degradati ad acetil-CoA. Si vengono successivamente a formare i corpi chetonici. I fosfolipidi, i corpi chetonici, il colesterolo sono immagazzinati negli epatociti fino al loro rilascio nello spazio di Disse insieme con lipoproteine a bassa densità
Fegato: metabolismo dei carboidrati Il fegato mantiene normali i livelli di glucosio ematico nel sangue trasportando il glucosio all’interno degli epatociti, dove viene immagazzinato sotto forma di glicogeno.
Fegato: metabolismo dei carboidrati Quando il livello di glucosio ematico scende sotto ai valori normali gli epatociti idrolizzano il glicogeno (glicogenolisi) in glucosio e lo trasportano fuori dalle cellule nello spazio di Disse. Gli epatociti sintetizzano glucosio a partire da altri zuccheri (es. fruttosio, galattosio) o da non carboidrati (es. aminoacidi) per gluconeogenesi
Fegato:metabolismo delle proteine Uno dei ruoli principali del fegato è quello di eliminare l’ammonio tramite la sua conversione in urea. L’ammonio proviene dalla deaminazione degli aminoacidi da parte degli epatociti a dalla sintesi dello stesso dal metabolismo batterico intestinale
Fegato:metabolismo delle proteine Circa il 90% delle proteine del sangue è prodotto dal fegato. Sono compresi i fattori per la coagulazione del sangue , proteine necessarie alla reazione del complemento, proteine che intervengono nel trasporto di metaboliti e albumine. Tutte le globuline (escluso le gamma) sono sintetizzate nel fagato Gli epatociti sono in grado di sintetizzare gli aminoacidi essenziali
Fegato:deposito di vitamine La vitamina A, D e B12 sono depositate a livello epatico
Fegato: degradazione di ormoni Gli ormoni inglobati negli epatociti sono trasportati ai canalicoli biliari nella loro forma natia oppure agli endosomi per la loro degradazione da parte degli enzimi lisosomiali
Fegato: detossificazione Le tossine e i farmaci (es. antibiotici, barbiturici) sono inattivati dalle ossidasi dgli epatociti. La detossificazione avviene di solito nel REL per metilazione, coniugazione od ossidazione e, talvolta anche nei perossisomi
Fegato: funzione immunitaria Le IgA prodotte dalle plasmacellule del tratto alimentare arrivano al fegato dove vengono legate alla componente secretoria e riversate nel duodeno tramite la bile. I microrganismi provenienti dalla vena porta (raccolti dal canale alimentare) sono riconosciuti e fagocitati dalle cellule del Kupffler (macrofagi)
Fegato: BILE Nel fegato viene prodotto un liquido verdastro composto per il 97% di acqua e per il rimanente 3% da sali biliari (acidi biliari salificati con sodio o potassio), bilirubina, fosfolipidi, lecitina, colesterolo, elettroliti (es. sodio e bicarbonato), IgA La cistifellea concentra la bile (riassorbimento di acqua) e la arricchisce di muco (ghiandole mucose)
Fegato: BILE I sali biliari vengono rilasciati nel duodeno, passano nell’intestino crasso e per la maggior parte vengono riassorbiti per tornare al fegato (circolazione entero-epatica). Solo una piccola parte viene prodotta ex-novo nel REL per coniugazione dell’acido colico (metabolita del colesterolo), con la taurina (acido taurocolico) o con la glicina (acido glicocolico)
Fegato: BILE I pigmenti biliari (es. biliverdina, bilirubina) sono insolubili in acqua e derivano dalla degradazione dell’emoglobina. Quando gli eritrociti vengono distrutti dai macrofagi a livello della milza e delle cellule del Kupffer del fegato, la bilirubina viene rilasciata in circolo dove si lega all’albumina plasmatica (bilirubina libera). In questa forma viene inglobata dagli epatociti che la uniscono alla glucoronide grazie ad un enzima (bilirubina coniugata)
Fegato: BILE I pigmenti biliari vengono riversati nell’intestino tenue, vanno nell’intestino crasso dove vengono modificati (urobilinogeni, urobiline, stercobiline) così da determinare il classico colore delle feci. Una parte viene riassorbita e ritorna al fegato con la circolazione entero-epatica per poter così essere nuovamente escreta con la bile
Fegato: BILE La bile non contiene enzimi La funzione è legata all’azione detergente dei sali biliari che diminuendo la tensione superficiale tra acqua e trigliceridi favoriscono l’emulsionamento (aumentano la superficie del substrato su cui agiscono le lipasi)
Fegato: BILE La bile non contiene enzimi I sali biliari si uniscono con i prodotti della digestione lipidica formando micelle IDROSOLUBILI che vengono assorbite
Fegato: BILE La bile non contiene enzimi Gli acidi biliari insieme con calcio, albumina, gelatina attivano le lipasi enteriche e stimolano la riesterificazione tra acidi grassi e trigliceridi negli enterociti dell’intestino tenue La bile possiede attività coleretica (favorisce la produzione di bile stessa) e stimola la motilità intestinale
CISTIFELLEA È un sacchetto costituito da un corpo e un collo che si continua nel dotto cistico
CISTIFELLEA Detta anche colecisti funziona come organo di accumulo della bile e concentra i prodotti di secrezione del fegato assorbendo acqua dal lume (concentra la bile)
CISTIFELLEA La bile viene continuamente prodotta dal fegato e arriva alla cistifellea perché gli sfinteri del coledoco e del dotto pancreatico sono chiusi e pertanto la bile può risalire il dotto biliare, quello cistico ed entrare nella cistifellea
CISTIFELLEA Dotto cistico I condotti biliari interlobulari confluiscono e formano i condotti biliari intraepatici che diventano poi extraepatici
DOTTO COLEDOCO Il dotto biliare comune (dotto coledoco) trasporta la bile al duodeno
DOTTO COLEDOCO Si compone di tonaca mucosa, connettivo- muscolare e di una sierosa
DOTTO COLEDOCO Nel tratto che attraversa la parete del duodeno (porzione intramurale) si forma il muscolo sfintere del dotto coledoco che nei piccoli ruminanti e negli equidi presenta una ampolla epato-pancreatica
CISTIFELLEA È costituita dalle seguenti tonache: •Mucosa •Muscolare •Sottosierosa •Sierosa
CISTIFELLEA La mucosa è sollevata in pieghe ramificate. L’epitelio batiprismatico contiene microvilli. Nei ruminanti sono presenti ghiandole nella tonaca propria
CISTIFELLEA La muscolare è sottile. La sottosierosa contiene vasi e nervi. La sierosa non è presente nella faccia a contatto con il fegato.
CISTIFELLEA Regolata da fattori nervosi e umorali SOSTANZE COLERETICHE Stimolano la produzione di bile Es. Sali biliari, secretina SOSTANZE COLAGOGHE Aumentano il flusso di bile dal fegato al duodeno Es. colecistochinina (si lega ai recettori sulle cellule mm lisce della cistifellea, determinando la loro contrazione, e degli sfinteri dei dotti, determinando il loro rilascio)
CISTIFELLEA Gli equidi NON posseggono dotto cistico e cistifellea. Il coledoco nasce dalla confluenza dei dotti epatici e si porta direttamente al duodeno
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