FAQ ed esempi di un buon utilizzo delle mascherine igieniche nei nidi dell'in- fanzia come misura di protezione dalla pandemia di Covid-19
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FAQ ed esempi di un buon utilizzo delle mascherine igieniche nei nidi dell’in- fanzia come misura di protezione dalla pandemia di Covid-19 5. versione / 1° marzo 2021 (le modifiche sono evidenziate in giallo) All’inizio di settembre 2020 kibesuisse, l’MMI (Istituto Marie Meierhofer per il bambino) e la Divisione di malattie infettive e igiene ospedaliera dell’Ospedale universitario pediatrico di Zurigo, insieme e in dialogo con il servizio del medico cantonale della Direzione sanitaria del Canton Zurigo e con l’asso- ciazione QualiNido, hanno elaborato raccomandazioni sull’uso delle mascherine igieniche con ec- cezioni ben definite e documentate nelle strutture di accoglienza per l’infanzia: «Mascherine igieni- che (protezione del naso e della bocca) come importante elemento delle misure di protezione contro la pandemia di Covid-19 nella formazione e nell’accoglienza extrafamiliare nel canton Zurigo». Nel frattempo la raccomandazione dell’uso della mascherina è stata estesa all’intera Svizzera. Fattore scatenante alla base delle raccomandazioni è stato il netto aumento in breve tempo del contact tracing nelle strutture di sostegno e di accoglienza del Canton Zurigo. Senza un piano di protezione adeguato e la sua coerente applicazione questa situazione può portare, a causa delle norme di qua- rantena, alla temporanea chiusura di intere strutture di accoglienza. Inoltre l’applicazione coerente dei piani di protezione può prevenire la carenza di personale, che andrebbe a ripercuotersi sulla chiave di ripartizione e quindi sul benessere dei bambini. Sono moltissime le domande di natura pedagogica e organizzativa che sorgono in merito all‘utilizzo delle mascherine igieniche nelle strutture di accoglienza per l’infanzia con eccezioni ben definite e documentate. Riguardano in particolare il benessere dei bambini, che necessitano di uno scambio multiforme e vivace con le persone di riferimento/persone addette all’accoglienza. Le attività devono essere adattate nel corso della giornata e sono quindi enormi le sfide che la direzione e le équipe devono affrontare – non da ultimo a causa di un personale spesso già ridotto e condizioni spaziali talvolta anguste. Al momento, purtroppo, non si registra alcun segnale di cessato allarme in merito alla pandemia di Covid-19. Pertanto i piani di protezione adatti all’uso quotidiano sono più che mai importanti. Molti enti gestori, direzioni e équipe di strutture per l’infanzia hanno ormai integrato l’uso delle mascherine igieniche nel loro piano di protezione, adattando di conseguenza la loro situazione specifica. Hanno escogitato soluzioni praticabili che tengono conto quanto più possibile delle esigenze dei bambini loro affidati e che sono ragionevoli per i collaboratori. Le presenti FAQ e i relativi esempi pratici possono essere di aiuto agli enti gestori per integrare nel loro piano di protezione l’uso delle mascherine igieniche con eccezioni ben definite e documentate. Pertanto vale quanto segue: di regola le mascherine vanno indossate. Le eccezioni documentate e ben definite vengono attuate con coscienza nell’interesse dei bambini e in base alle loro esi- genze. Le valutazioni epidemiologiche e i loro effetti sulla quarantena si basano su valutazioni del servizio del medico cantonale e sulle direttive del Canton Zurigo. In altri Cantoni possono applicarsi disposizioni diverse.
Risposte alle domande frequenti ed esempi pratici Che cosa è cambiato rispetto alla prima versione (20.10.2020) delle FAQ relative all'uso della mascherina? Risposte • Soprattutto nella stagione invernale e specialmente con la comparsa delle nuove varianti del virus la situazione si è ulteriormente aggravata e bisogna continuare a prestare particolare at- tenzione alla trasmissione del virus attraverso gli aerosol. In ambienti chiusi le mascherine vanno perciò indossate anche se la distanza può essere mantenuta. Oltre all’utilizzo delle mascherine, per contrastare la trasmissione attraverso gli aerosol è utile: o ventilare regolarmente (soprattutto dopo attività a rischio come la ginnastica); o utilizzare tutti i locali e distribuire le persone in modo uniforme negli spazi per ridurre la densità; o restare il minor tempo possibile in un locale piccolo e poco ventilato. • Con l'introduzione a partire dal 19 ottobre 2020 dell'obbligo nazionale di indossare la ma- scherina in luoghi chiusi accessibili al pubblico e l'estensione dell'obbligo della mascherina a partire dal 29 ottobre 2020 alle aree esterne di strutture e aziende (cfr. art. 3b cpv. 1 dell’ordi- nanza Covid-19 nella situazione particolare), le strutture di formazione e accoglienza comple- mentare alla famiglia sono state esplicitamente esentate dall'obbligo di indossare la masche- rina emanato dalla Confederazione. In situazioni concrete di custodia le persone che si trovano in strutture di formazione e accoglienza complementare alla famiglia sono esonerate dall'ob- bligo federale di indossare la mascherina «se l'uso della mascherina complica notevolmente la custodia» (cfr. art. 3b cpv. 2 lett. c dell’ordinanza Covid-19 nella situazione particolare). Eventuali direttive cantonali più severe hanno la precedenza. • L'eccezione all'obbligo federale di indossare una mascherina per le persone che si trovano in strutture di accoglienza dell’infanzia complementare alla famiglia è valida soltanto per le situa- zioni concrete di custodia all'interno e all'esterno della struttura di formazione e accoglienza, se la custodia dovesse notevolmente complicarsi. L’obbligo di portare la mascherina continua p. es. ad essere valido nei trasporti pubblici e anche in aree pubbliche molto frequentate (p. es. parco giochi, aree pedonali animate ecc.). In questo caso non sono permesse eccezioni per le «strutture di accoglienza dell’infanzia complementare alla famiglia». Inoltre in tutte le situazioni lavorative al di fuori dell’effettiva custodia dei bambini (p. es. prima e dopo il lavoro di custodia dei bambini, durante le riunioni ecc.) è previsto dalla legge federale l’obbligo di indossare la mascherina quando nello stesso locale, veicoli compresi, è presente più di una persona. • Inoltre le deroghe non si applicano alle persone particolamente a rischio (si veda «Misure per la protezione delle/dei dipendenti particolarmente a rischio»). Le persone particolarmente a rischio indossano sempre una mascherina igienica; se altri dipendenti si trovano nello stesso locale, anch’essi devono indossare costantemente la mascherina igienica. • Inoltre kibesuisse e l’MMI raccomandano di indossare di principio la mascherina salvo ecce- zioni ben documentate (quale collaboratore ha avuto uno stretto contatto con quali bambini senza una protezione adeguata come ad esempio la mascherina igienica). Alla luce della si- tuazione attualmente tesa (nuove varianti del virus altamente contagiose) le eccezioni devono ora più che mai essere documentate esaustivamente. • A causa delle varianti del virus recentemente comparse (mutazioni), in alcuni Cantoni le regole di quarantena sono state inasprite. Si veda in proposito la domanda: «Quali conseguenze hanno sulla quarantena le eccezioni all’uso della mascherina?».
Quali conseguenze hanno sulla quarantena le eccezioni all’uso della mascherina? Alla luce della situazione epidemiologica aggravatasi in tutta la Svizzera e in particolare della comparsa delle nuove varianti del virus, anche le regole di quarantena sono state in molti luoghi inasprite. In questa situazione instabile e dinamica è pertanto difficile tracciare le conseguenze delle eccezioni all’uso della mascherina. Attualmente è quindi indispensabile tenersi constantemente aggiornati sulle regole di quarantena in vigore a livello locale. In linea di principio, alla luce della situazione epidemiologica attualmente tesa (nuove varianti del virus altamente contagiose), i contatti senza mascherina igienica devono aver luogo soltanto in gruppi ri- stretti (per esempio in un contesto 1:1) e devono essere documentati esaustivamente. Chi può decidere in merito all’uso o non uso delle mascherine igieniche nella custodia diretta? Risposte • L’ente gestore è responsabile dell’applicazione delle direttive statali, cantonali o comunali. È inol- tre responsabilità dell’ente gestore fissare nel piano di protezione in quali situazioni devono es- sere indossate le mascherine igieniche e quando possono essere fatte eccezioni. • Le «raccomandazioni sull’uso delle mascherine igieniche con eccezioni ben definite e documen- tate» non sono vincolanti. Il loro intento è di assistere e sostenere gli enti gestori e le direzioni o nell’adempimento delle proprie responsabilità nell’attuale situazione di pandemia, o nell’integrazione dell’uso delle mascherine igieniche nel loro piano di protezione, o nell’individuazione a questo riguardo di soluzioni omogenee all’interno della struttura dove ciò è possibile e sensato. • Ogni ente gestore deve attuare un piano di protezione armonioso. L’uso delle mascherine igieni- che ne costituisce parte integrante. L’ente gestore e la direzione del nido sono responsabili in- sieme dell’elaborazione di un piano di protezione. • La direzione del nido è responsabile dell’applicazione del piano di protezione. Fa da mediatrice e informa il team e lo assiste nell’applicazione. Che cosa significa «persona di riferimento»? Le strutture di sostegno e di accoglienza senza un sistema di persone di riferimento devono ora introdurne uno? Risposte • L’assegnazione di una «persona di riferimento», che in situazioni ben definite si occupa di un bam- bino senza indossare la mascherina igienica, non dipende da un sistema di persone di riferimento. Viene registrato per iscritto quale persona si occupa di quale bambino e in quale giorno senza indossare la mascherina igienica. Le esigenze individuali dei bambini devono essere soddisfatte in base alle circostanze. • Effetto sulla quarantena: Se una persona di riferimento risulta positiva al SARS-CoV-2, devono es- sere posti in quarantena i bambini di cui si è occupata nelle ultime 48 ore dalla comparsa dei sintomi nel caso di persone sintomatiche / 48 ore dall’esecuzione del test nel caso di persone asintomatiche senza mascherina. Ci sono altre possibilità, oltre all’assegnazione di una «persona di riferimento», per consentire che i bambini vengano accuditi senza la mascherina igienica? Risposte • L’assegnazione di una persona di riferimento / persona addetta all’accoglienza è una possibilità per ridurre considerevolmente il numero di persone che possono essere sottoposte all’obbligo di quarantena mediante interazioni mirate senza il ricorso alla mascherina igienica, se queste sono
richieste dal bambino e sono considerate un'eccezione. Su questo punto vige tuttavia il rispetto delle regole di quarantena applicabili, in particolare con riferimento alle nuove varianti di Covid- 19. • Gli enti gestori possono elaborare soluzioni diverse da quelle raccomandate per l’uso delle ma- scherine igieniche con eccezioni ben definite e documentate. • Per quanto possibile le eccezioni definite e documentate dovrebbero sempre verificarsi nella stessa configurazione bambino/persona di riferimento. • Ogni ente gestore deve applicare un piano di protezione armonioso. L’uso delle mascherina igie- niche ne costituisce parte integrante. • Ogni ente gestore deve tener conto delle conseguenze del proprio piano di protezione sulle di- sposizioni per la quarantena e nel caso concreto rispettare le norme di quarantena. Esempio pratico «Interazioni spontanee senza mascherina igienica» • La persona addetta all’accoglienza risponde spontaneamente alle esigenze di interazione senza mascherina igienica e sfrutta le opportunità quotidiane, per esempio nella cura 1:1 (cambiare il pannolino, dare il biberon ecc.), per occuparsi del bambino senza mascherina igienica. Si assicura al contempo di mantenere sempre una distanza minima di 1,5 m dalle altre persone. Nello stesso locale non sono presenti altre persone e viene documentato per iscritto chi con quale bambino e in quale giorno ha avuto contatti stretti (= meno di 1,5 m di distanza per più di 15 minuti) senza mascherina igienica. Esempio pratico «Sequenze di sostegno e accoglienza in piccoli gruppi» • Una persona addetta all’accoglienza si occupa senza mascherina di un piccolo gruppo il più pos- sibile costante in un locale separato (per esempio il laboratorio, la stanza giochi). Viene documen- tato per iscritto quale addetto all’accoglienza si è occupato di quali bambini in un piccolo gruppo in quale momento senza indossare la mascherina igienica. • L'accompagnamento di momenti di formazione e accoglienza in piccoli gruppi da parte di una persona di riferimento / persona addetta all’accoglienza senza indossare la mascherina rappre- senta un’eccezione piuttosto che la regola. • Ciò funziona particolarmente bene quando la composizione del piccolo gruppo rimane piuttosto costante durante la settimana. Con molti cambiamenti nella composizione del gruppo saranno rapidamente molti i bambini toccati dalla quarantena. Esempio pratico «Piccoli gruppi costanti» • È possibile rinunciare alla mascherina in piccoli gruppi costanti solo se non c'è contatto tra per- sone adulte. In altre parole: il gruppo viene accompagnato da una sola persona di riferimento. I locali devono essere arieggiati regolarmente. • Inoltre, se si trascorre tempo senza mascherina in piccoli gruppi costanti, si deve tener conto del fatto che l'eccezione all'obbligo federale di indossare la mascherina per le persone che si trovano in strutture di accoglienza dell’infanzia complementare alla famiglia è valida in particolare quando la custodia si complica notevolmente, nel caso in cui la si debba indossare. In pratica, tuttavia, è stato osservato che la maggior parte dei bambini si è abituata all’uso della mascherina da parte del personale educativo e quindi il tempo trascorso senza mascherina può eventualmente essere ridotto a situazioni individuali ed eccezionali appropriate per il bambino. • I bambini vengono accuditi in gruppi piuttosto piccoli e costanti da una persona di riferimento loro assegnata in modo fisso. I bambini vengono accuditi al mattino e al pomeriggio in piccoli gruppi (semigruppi) da una persona diriferimento assegnata in modo fisso e senza mascherina igienica.
• Se nelle ore di tranquillità e per il pranzo i gruppi si mescolano, il personale di accoglienza indossa le mascherine igieniche. • Se un addetto all’accoglienza che si occupa di piccoli gruppi di composizione diversa a seconda del giorno della settimana risultasse positivo al test, i bambini toccati dalla quarantena sarebbero significativamente di più. • La separazione dei gruppi funziona bene come misura di protezione se la composizione dei gruppi e gli incarichi del personale addetto all’accoglienza restano abbastanza costanti o meglio ancora possono essere mantenuti. • Questo modo di procedere viene concordato con i genitori. Il team e i genitori vengono informati degli effetti sulla quarantena. Perché kibesuisse, l’MMI e QualiNido si pronunciano contro un obbligo permanente di indos- sare la mascherina senza eccezioni ben definite? Risposte • Indossare le mascherine igieniche nei nidi dell’infanzia richiede una attenta ponderazione del be- nessere del bambino e del suo diritto a uno sviluppo positivo e di altri beni da proteggere, come la tutela dei collaboratori, il mantenimento dell’offerta così come la salute pubblica e l’economia. • I bambini piccoli hanno esigenze relazionali e comunicative elementari. Fanno affidamento su mi- mica, gesti, linguaggio e postura. La zona della bocca di chi hanno di fronte non è l’unico ele- mento in gioco, ma ha un ruolo importante, in particolar modo ai fini dell’apprendimento lingui- stico. I bambini piccoli hanno bisogno regolarmente e per un certo tempo delle loro ore di veglia di un interlocutore che dialoghi con loro anche senza il volto coperto. • Per continuare a garantire il benessere e lo sviluppo sano del bambino affidato alla struttura di accoglienza le eccezioni ai contatti tra il personale e i bambino nel rispetto del piano di protezione sono vivamente raccomandate, purché siano documentate esaustivamente e riguardino soltanto pochi bambini. Non vi è invece alcuna eccezione nel caso di stretti contatti tra persone di età superiore ai 12 anni. • L’uso delle mascherine igieniche con eccezioni ben definite e documentate è una parte di un piano di protezione completo. Altri elementi centrali sono: o Tenersi a distanza o Igiene delle mani, disinfezione o arieggiare regolarmente (soprattutto dopo attività a rischio come la ginnastica) o utilizzare tutti i locali e distribuire le persone in modo uniforme negli spazi per ridurre la densità o restare il minor tempo possibile in un locale piccolo e poco ventilato o Limitare al massimo il numero di persone che stanno a meno di 1,5 m da noi per più di 15 minuti. Non poter «leggere» la persona che si occupa di lui non è fonte di insicurezza nel bambino? Risposta del Prof. Moritz Daum, Università di Zurigo «Naturalmente è importante per la comunicazione umana ricevere quante più informazioni possibili, acusticamente, visivamente, tattilmente, cinestesicamente, e la riduzione del contenuto informativo delle espressioni facciali rende l’interazione senz’altro un po’ più difficile. Tuttavia ci sono studi che dimostrano che già con pochissime informazioni una persona può capire in modo molto rapido e affi- dabile i sentimenti e le emozioni altrui. Già molto presto, probabilmente sin dalla nascita, i bambini
sono molto sensibili alla coerenza delle cosiddette «point-light figures», in cui il movimento umano è reso visibile soltanto mediante punti di luce sulle articolazioni. Inoltre una persona è in grado di rico- noscere molto bene le emozioni basandosi sugli occhi; si veda in merito la letteratura sul «Reading the Mind in the Eyes Test» (Baron-Cohen et al., 2001). Non mancano oltre a ciò informazioni supplementari come la modulazione della voce e i movimenti del corpo. Ne consegue che il contenuto informativo per i bambini nelle interazioni è ancora molto elevato». • È perciò importante non irrigidirsi sotto la mascherina e impiegare consapevolmente la mi- mica facciale, di modo che i bambini ottengano chiare informazioni, per esempio attraverso gli occhi, e accompagnare verbalmente ogni azione come si è soliti fare. Le mascherine igieniche devono essere indossate anche all’esterno? Risposte • All’aperto vale di principio quanto segue: è possibile rinunciare all’uso della mascherina igienica solo se viene mantenuta una distanza di 1,5 m tra adulti e bambini. • L'eccezione all'obbligo federale di indossare una mascherina per le persone che si trovano in strutture di accoglienza dell’infanzia complementare alla famiglia è valida soltanto per le situazioni concrete di custodia all'interno e all'esterno della struttura di formazione e accoglienza e se la custodia dovesse notevolmente complicarsi. L’obbligo di portare la mascherina continua p. es. ad essere valido nei trasporti pubblici e anche in aree pubbliche molto frequentate (p. es. parco giochi, aree pedonali animate ecc.). In questo caso non sono permesse eccezioni per le «strutture di accoglienza dell’infanzia complementare alla famiglia». • La regola di indossare la mascherina con eccezioni ben definite viene adottata anche all’aria aperta. Se un bambino ha un bisogno immediato di aiuto fisico e di vicinanza, le sue esigenze vengono soddisfatte o da una persona di riferimento / persona addetta all’accoglienza senza ma- scherina (p. es. nel giardino del nido, ma documentato per iscritto) o da una (altra) persona addetta all’accoglienza con mascherina (p. es. aree pubbliche molto frequentate come il parco giochi). • La mascherina igienica deve essere sempre a portata di mano anche all’aperto (per esempio in una busta o in un marsupio) e deve essere garantito un suo utilizzo corretto quando la si indossa o la si toglie (v. anche la domanda «Di che cosa bisogna tener conto quando si usano le masche- rine igieniche?»). • Se la mascherina è bagnata/umida, deve essere sostituita, che sia per il naso che cola o per il tempo. Si può ancora cantare con i bambini? Risposte • Il divieto federale di cantare è stato revocato e le attività di canto con i bambini sono di nuovo permesse dal 1° marzo 2021. • Tuttavia, c'è un rischio molto elevato di trasmissione del virus quando si canta, quindi le misure di protezione tra gli adulti presenti (indossare permanentemente la mascherina igienica, man- tenere la distanza, ventilare i locali) devono essere osservate e documentate nel piano di protezione. • Va ancora evitato il canto in gruppo. • Se un bambino/bebè ha bisogno di aiuto per addormentarsi, una persona di riferimento senza mascherina può accompagnarlo in un locale separato e anche canticchiare purché con la bocca chiusa. La situazione viene documentata.
Esempi concreti «Creazione di nuovi rituali legati al canto» • L’elenco delle canzoni viene integrato/sostituito da poesie, giochi ritmici o danze. • Il personale educativo o i genitori registrano le canzoni preferite. La registrazione audio viene in seguito riprodotta di mattina con i bambini in cerchio. Come possono essere accompagnati i bambini durante i pasti? Risposte Durante il pranzo si applicano le regole generali di distanziamento e di igiene. Se dovesse esserci un contatto non protetto tra il personale di accoglienza e un bambino a meno di 1,5 m di distanza e per più di 15 minuti, allora la persona che è stata a stretto contatto con il bambino e il bambino stesso dovrebbero essere posti in quarantena nel caso in cui quella persona risultasse positiva al SARS-CoV- 2. I dipendenti dovrebbero quindi accompagnare i bambini durante i pasti indossando la mascherina igienica, ma devono astenersi dal mangiare insieme con i bambini. Con riferimento ai pasti, gli enti gestori e le direzioni dovrebbero soppesare: • il rischio di propagazione del virus attraverso i pasti consumati insieme. o Mangiare insieme rappresenta un rischio più elevato di diffusione del virus, poiché in genere non viene osservata la regola della distanza di almeno 1,5 m e non si indossa la mascherina igienica. • la difficoltà di organizzare il lavoro consumando i pasti separatamente. o L’organizzazione del pisolino pomeridiano/pennichella, delle pause e delle uscite po- meridiane potrebbe complicarsi se il personale di accoglienza non mangia insieme con i bambini. o I collaboratori potrebbero aver bisogno di una pausa pranzo più lunga se la usano anche per mangiare. • Le conseguenze per i bambini se il personale di accoglienza non mangia insieme con loro. o È possibile organizzare il pasto in modo analogo al consueto rituale anche se il perso- nale di accoglienza non lo consuma insieme con i bambini. o I bambini possono essere seguiti attentamente durante i pasti anche indossando la mascherina. Il personale di accoglienza dovrebbe evitare di consumare i pasti congiuntamente, anche se è possibile rispettare il distanziamento reciproco. In che modo il personale di accoglienza può aiutare i bambini di lingua straniera se questi sono disorientati dall’uso della mascherina igienica? Risposte • I bambini sono particolarmente colpiti dall’uso della mascherina se non capiscono ancora bene la lingua dell’ambiente, non riescono a comunicare e non hanno ancora molta familiarità con la routine quotidiana della struttura di accoglienza e con le persone che vi lavorano. • Se i bambini voltano le spalle alla persona addetta all’accoglienza o non rispondono alle sol- lecitazioni, ciò può significare che non riescono a stabilire una connessione con chi hanno di fronte. • Per stabilire il contatto con un bambino e dialogare con lui il personale di accoglienza può avvalersi di altri strumenti oltre la lingua: è possibile, per esempio, toccare il braccio o la spalla del bambino, cercare il contatto visivo e lasciare che siano gli occhi e le sopracciglia a parlare, accompagnare ciò che si dice e si racconta con gesti e movimenti. • È possibile ricorrere consapevolmente alla mimica facciale anche sotto la mascherina. • Se il disorientamento e la diffidenza non vengono meno, i bambini interessati necessitano al- lora di una persona di riferimento / persona addetta all’accoglienza che si occupi di loro senza
mascherina igienica o di un piccolo gruppo costante in cui il personale di accoglienza non indossi la mascherina igienica. Ciò deve essere documentato in modo esaustivo. Durante i momenti di transizione i bambini piangono di più. In che modo il personale di acco- glienza può aiutare i bambini? È consentito togliersi brevemente la mascherina igienica? Risposte • Nelle raccomandazioni sull’uso delle mascherine igieniche con eccezioni ben definite e documen- tate si legge che o durante la fase di ambientamento di un bambino occorre fare attenzione che il bam- bino conosca la persona di riferimento (si intende in questo caso la persona che prov- vede all’ambientamento del bambino) con e senza mascherina e si senta a suo agio in entrambe le situazioni anteriormente alla prima separazione. I genitori indossano la mascherina igienica. o per dare il benvenuto ai bambini, individualmente o in gruppo, si crei una situazione in cui gli addetti possano mostrare brevemente il proprio volto senza mascherina igie- nica. Mantengono inoltre una distanza di 1,5 m tra di loro. • La persona addetta all’accoglienza esprime le sue osservazioni, per esempio così: «Vedo che non ti senti a tuo agio. Permettimi di togliermi la mascherina per un momento. Io sono Anna». • I bambini sono dotati di antenne sensibili per captare gli umori e i messaggi subliminali, soprat- tutto in situazioni di transizione. • L’atteggiamento personale degli addetti all’accoglienza e dei genitori nei confronti dell’uso della mascherina igienica influenza l’opinione dei bambini. • Le persone addette all’accoglienza o i genitori non possono e non devono nascondere al bam- bino eventuali riserve nei confronti delle misure di protezione. Possono tuttavia trovare il modo di gestire le contraddizioni: per esempio dicendo: «Non mi piace indossare la mascherina, ma così è stato deciso e perciò adesso me la metto. Dai, giochiamo ancora alle coccole con papà, a bubù-settete con fabienne o a…». Esempio pratico «Transizione all’aperto» • Dal «lockdown» l’accoglienza dei bambini avviene davanti al nido dell’infanzia. • Davanti all’ingresso, nel giardino della struttura, nell’area giochi coperta è segnalata una zona di attesa. • Mentre la persona addetta all’accoglienza si avvicina ai genitori e al bambino si toglie la masche- rina igienica, sorride e saluta. A 1,5 m dal bambino e dai genitori si ferma in modo da poter parlare senza la mascherina igienica. • Appena nota che il bambino si sente a proprio agio, gli spiega che a quel punto indosserà la mascherina e insieme prenderanno congedo dalla madre / dal padre. I genitori possono essere disorientati nell’affidare il proprio figlio a una nuova persona dirife- rimento di cui non conoscono il volto. Quali sono le alternative, che potrebbero alleggerire la situazione per i genitori, all’uso della mascherina facciale durante il processo di ambienta- mento? Risposte • Familiarizzarsi con le misure di protezione è un nuovo elemento che deve far parte del colloquio per l’ambientamento: qui vengono ascoltate le domande e le preoccupazioni sul tema da parte dei genitori. • Durante i saluti togliersi la mascherina igienica mantenendo la distanza di 1,5 metri.
• Durante il periodo di ambientamento il bambino e, di conseguenza anche i genitori, fanno cono- scenza della nuova persona di riferimento prima del primo distacco con e senza mascherina igie- nica. Esempi pratici «Conoscersi con e senza mascherina igienica» • Nella lettera che accompagna i documenti relativi all’ambientamento viene presentata la persona di riferimento includendo una sua fotografia con e senza mascherina igienica. • Il primo colloquio viene organizzato in videoconferenza. Come devono essere documentate le interazioni con i bambini senza mascherina igienica? Risposte • Chi? Con chi? Quando? In quale momento? • Anche i contatti di durata inferiore a 15 minuti devono essere documentati, in quanto, nel caso di un ordine di quarantena, il tempo cumulativo è un fattore rilevante. Tuttavia se una persona di rife- rimento/che si fa carico del bambino si toglie la mascherina per pochi secondi per salutare, non occorre prenderne nota. Quali momenti sono particolarmente adatti per garantire al personale educativo momenti senza mascherina? Risposte • Le eccezioni definite e documentate si basano sulle possibilità organizzative e soprattutto sulle esi- genze del bambino. Qui non si tratta delle esigenze del personale educativo. • Tuttavia è molto importante mantenere il dialogo con il personale educativo. Se i collaboratori e le collaboratrici avvertono una resistenza all'uso della mascherina, è essenziale che tale resistenza venga affrontata e che si rifletta per evitare il più possibile di trasferire lo stress sul bambino. • Il personale educativo può togliersi la mascherina igienica quando si trova solo in un locale, p. es. quando si occupa di attività domestiche. In seguito però il locale deve essere ben ventilato. Quali tipi di mascherine igieniche sono adatti? Risposte • Si raccomanda l’uso di una mascherina igienica (tipo IIR conforme alle norme EN14683). • Le mascherine di stoffa sono sconsigliate. Se si indossasse una mascherina in tessuto, il contatto non sarebbe considerato protetto, bensì analogo a un contatto senza mascherina. • Le visiere protettive aperte non sostituiscono la mascherina igienica. Possono tuttavia rivelarsi utili in situazioni 1:1 con bambini dai 3-4 anni, per esempio in una lezione di logopedia, nel caso in cui il bambino e la persona adulta siedano uno di fronte all’altro. Tuttavia l’uso delle visiere non serve attualmente a evitare la quarantena se una persona risulta positiva al SARS-CoV-2. • Le mascherine con finestra trasparente possono essere indossate a condizione che soddisfino gli stessi standard delle mascherine igieniche secondo l’UFSP. Di che cosa bisogna tener conto quando si usano le mascherine igieniche? Risposte • Per indossare la mascherina igienica e per togliersela bisogna toccare possibilmente soltanto gli elastici. Si veda il video «Come indosso correttamente una mascherina». • Se nell’uso e nella conservazione l’igiene viene garantita, la mascherina igienica può essere in- dossata più volte – ma non più a lungo di una giornata lavorativa.
• È opportuno tenere a propria disposizione mascherine di ricambio sia all’interno della struttura, sia nell’area giochi e quando si fa una passeggiata. • Le mascherine igieniche usate devono essere smaltite in contenitori chiusi. • Prima di indossare la mascherina igienica e dopo essersela tolta bisogna ogni volta lavarsi le mani o disinfettarle. Esempio pratico «Marsupio» • Ogni persona addetta all’accoglienza indossa un marsupio contenente una busta in cui poter con- servare in maniera pulita la propria mascherina igienica. • Il marsupio contiene inoltre un piccolo flacone di disinfettante per le mani. Attenzione: tenere il disinfettante fuori della portata dei bambini! È ancora consentito impiegare personale temporaneo e supplenti? Risposte • Essere preparati alla carenza di personale è importante – ora più che mai – e le soluzioni per il suo superamento devono essere cercate e concordate tempestivamente. Possibilità: personale tem- poraneo su chiamata, pool di supplenti con strutture di sostegno e di accoglienza nei dintorni. • Le persone addette all’accoglienza che lavorano a titolo temporaneo o come supplenti in più gruppi di bambini o strutture di accoglienza indossano sempre una mascherina igienica. • Se a causa della carenza di personale la chiave di ripartizione non può essere mantenuta, è asso- lutamente indispensabile mettersi in contatto con le autorità di vigilanza e di autorizzazione. Perché non viene imposto l’uso generalizzato delle mascherine igieniche per cuochi e cuoche? Risposte • L’uso della mascherina igienica da parte di cuochi e cuoche non viene esplicitamente raccoman- dato purché lui o lei lavori da solo/a. Tuttavia se in cucina lavorano più persone le mascherine igieniche vengono indossate. • L’uso volontario di una mascherina igienica da parte di cuochi e cuoche non è sicuramente sba- gliato e dovrebbe essere visto con favore e sostenuto dal datore / dalla datrice di lavoro. • La possibile contaminazione del cibo attraverso l’aerosol è ritenuta piuttosto improbabile, in par- ticolare se il cuoco o la cuoca lavora in solitudine e quindi, di regola, non parla. Lui o lei dovrebbe rispettare le misure igieniche generali e quelle specifiche per una cucina (indossare guanti, star- nutire nella piega del gomito ecc.). • Al minimo sintomo della malattia il cuoco o la cuoca si sottopone al test e si assenta dal lavoro. Esistono esempi di applicazione o esempi pratici nell’accoglienza extrascolastica e parascola- stica? Risposta Nel documento «Politique en matière de port du masque de protection au parascolaire» il «Groupe- ment intercommunal pour l’animation parascolaire (GIAP) dans le canton de Genève» riporta esempi pratici relativi a transizioni, momento dei pasti, attività di animazione e contatto con i genitori. Nell’intranet di kibesuisse è disponibile per i membri la piattaforma interattiva con consigli pratici: «Tragen von Hygienemasken für Kinder: Anregungen für den Umgang in der schulergänzenden Bil- dung und Betreuung» («Uso delle mascherine igieniche da parte dei bambini: suggerimenti per la gestione nella formazione e nell’accoglienza extrascolastiche»).
Contatti Kibesuisse – Federazione svizzera delle strutture d’accoglienza per l’infanzia Josefstrasse 53, 8005 Zurigo 044 212 24 44 info@kibesuisse.ch www.kibesuisse.ch MMI – Istituto Marie Meierhofer per il bambino Istituto associato dell’Università di Zurigo Pfingstweidstrasse 16, 8005 Zurigo 044 205 52 20 (Segretariato) info@mmi.ch www.mmi.ch Zurigo, 1° marzo 2021 / 5. versione
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