FAO: PREZZI ALIMENTARI NEL MESE DI FEBBRAIO 2019 - Agricoltori Italiani

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FAO: PREZZI ALIMENTARI NEL MESE DI FEBBRAIO 2019 - Agricoltori Italiani
A cura dell’Ufficio studi e analisi economico-legislative

     FAO: PREZZI ALIMENTARI NEL MESE DI FEBBRAIO 2019
Grazie all’ultima pubblicazione dell’indice dei prezzi della FAO è possibile
avere un’immagine completa e riassuntiva dell’andamento dei prezzi mondiali
per l’anno 2018. L’indice generale dei prezzi ha ceduto tra dicembre 2018 e
dicembre 2017 il 4.2%. Il trend al ribasso è stato trainato, principalmente,
dalla caduta dei prezzi degli oli vegetali (-22.6%), seguita da una caduta nei
prezzi dello zucchero (-12%), del lattiero-caseario (-7.8%) e della carne (-
3.5%). L’unico aggregato che ha visto crescere i prezzi nel 2018 è stato
quello dei cereali con una variazione positiva pari al 10.1%.

Andamento dell’Indice mensile dei prezzi alimentari e variazione tendenziale 2018-2017 (2002-
2004=100)

                               Fonte: Ufficio Studi CIA-Agricoltori italiani su dati FAO

A completamento della lettura dei dati per l’anno 2018, si riporta di seguito un
istogramma rappresentativo della variazione tendenziale (media) dell’indice
FAO nei primi dodici mesi dell’anno. Come si evince dal grafico, il comparto
alimentare dello zucchero ha perso in media il 21 percento rispetto allo
stesso periodo dell’anno precedente. Mentre l’aggregato degli oli vegetali che
su base annuale (dicembre 2017-dicembre 2018) era quello che aveva
maggiormente spinto al ribasso l’indice dei prezzi generale ha perso in media
il 14.7 percento. I cereali tengono anche nella variazione media tra gennaio-
dicembre 2017-18 con un’impennata nei listini pari al 9%.

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FAO: PREZZI ALIMENTARI NEL MESE DI FEBBRAIO 2019 - Agricoltori Italiani
A cura dell’Ufficio studi e analisi economico-legislative

      Variazione tendenziale media dell’indice mensile dei prodotti alimentari (2002-2004=100)

                               Fonte: Ufficio Studi CIA-Agricoltori italiani su dati FAO

Venendo alla lettura dei dati del mese di febbraio 2019, il valore dell’indice
dei prezzi FAO è stato pari a 167,5 punti, con una variazione congiunturale
positiva dell’ 1.7%. Un valore così alto dell’indice generale non veniva
registrato dall’agosto del 2018. Nell’ultimo mese, tutti i prezzi delle
commodities che formano il paniere considerato nell’indice sono aumentati
con un’accentuata crescita nel listino dei prezzi dei prodotti lattiero-caseari
(+5.6%). Se si guarda la variazione tendenziale, i prezzi internazionali
mondiali si sono contratti del -2.3%. Su base annua la variazione più marcata
si è avuta per gli oli vegetali che hanno ceduto ben il 15.5% rispetto allo
stesso mese dello scorso anno. Seguiti dallo zucchero (-4.3%) e dal
compartimento della carne (-4%). L’unica variazione positiva si è avuta nel
compartimento dei cereali che hanno guadagnato 4.7 punti percentuali
rispetto a febbraio del 2018.

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FAO: PREZZI ALIMENTARI NEL MESE DI FEBBRAIO 2019 - Agricoltori Italiani
A cura dell’Ufficio studi e analisi economico-legislative

    Andamento dell’Indice mensile dei prezzi alimentari e variazione tendenziale febbraio 2019-
                                febbraio 2018 (2002-2004=100)

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                               Fonte: Ufficio Studi CIA-Agricoltori italiani su dati FAO

    Variazione tendenziale e congiunturale dell’indice mensile dei prezzi alimentari per comparto
                                   produttivo (2002-2004=100)

                               Fonte: Ufficio Studi CIA-Agricoltori italiani su dati FAO

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A seguire, un’analisi più approfondita dei singoli comparti produttivi:
Cereali. il mese di febbraio è stato caratterizzato da un aumento dei listini
cerealicoli mondiali. A fronte di una media dell’indice pari a 169 punti, la
variazione tendenziale è stata pari al 4.7% mentre quella congiunturale, quasi
nulla, è stata pari allo 0.1%. Riguardo alle singole voci merceologiche, i
prezzi del mais sono quelli che sono cresciuti maggiormente, principalmente
spinti dalle quotazioni al rialzo delle esportazioni statunitensi. D’altra parte, i
prezzi del grano che hanno iniziato il mese con una nota positiva dovuta a
preoccupazioni riguardanti l’offerta, hanno subito una pressione al ribasso
dovuta ad una più debole spinta delle vendite. Il listino dei prezzi mondiali del
riso è stato stabile. Infatti la domanda più lenta ha frenato le quotazioni della
varietà Indica più che compensando i guadagni registrati nel mercato del riso
Japonica dove il commercio più attivo ha guidato al rialzo i prezzi.

Carne. L’indice dei prezzi per il comparto della carne si è fermato ad un
valore medio di 163.6 punti a febbraio, con una variazione congiunturale
positiva pari allo 0.7% ma con una caduta nei prezzi dei listini pari al 4%
rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Nel mese di febbraio le
quotazioni dei prezzi della carne bovina e suina sono cresciute. Tali
dinamiche hanno trovato giustificazione, da una parte sostenute da una
robusta domanda di importazioni e dall’altra da un’offerta limitata delle
esportazioni di carne bovina, in particolare dalla Nuova Zelanda e di carne
suina dall’Unione europea. I prezzi del pollame si sono, invece, contratti
principalmente a causa del rallentamento delle vendite straniere. Infine
l’abbondante offerta dell’export neozelandese ha spinto al ribasso i prezzi del
listino delle carni ovine.
Lattiero-caseario. L’indice dei prezzi del comparto lattiero-caseario è stato
pari ad un valore medio di 192.4 punti nel mese di febbraio, con una crescita
congiunturale del 5.6% e vicino al valore dello stesso mese del 2018. Le
quotazioni dei prezzi internazionali per tutti i prodotti lattiero-caseari
rappresentati dall’indice sono cresciute nel mese di febbraio. Il più marcato
aumento mensile in termini percentuali è stato registrato all’interno di tutti i
prodotti del paniere FAO, ovvero il latte scremato ed intero in polvere nonché
il formaggio e il burro. I prezzi di tali beni sono stati spinti al rialzo soprattutto
grazie alla sostenuta domanda di importazioni coperta dall’offerta proveniente
dall’Oceania. Per quanto riguarda il burro, in particolare, i prezzi mondiali
sono stati spinti al rialzo a causa di una contrazione stagionale nella
produzione programmata, in Oceania, per i prossimi mesi.

Zucchero. L’indice dei prezzi per lo zucchero è cresciuto dell’1.2% nell’ultimo
mese con un valore medio pari a 184 punti. L’incremento nei prezzi ha
principalmente riflettuto le preoccupazioni circa le prospettive di vendita in
alcuni dei principali paesi produttori. Per la produzione di zucchero in India
nel 2018/2019 è stata prevista una contrazione pari al 5% rispetto al livello
dello scorso anno, mentre nelle regioni del centro-sud del Brasile, è stato
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stimato che l’output per il periodo ottobre 2018-gennaio 2019 sia decresciuto
del 26%. Un incremento nei prezzi della benzina in Brasile ne ha, inoltre,
ulteriormente supportato la crescita dei prezzi internazionali in virtù della
circostanza dovuta ad un maggior utilizzo di canna da zucchero per la
produzione interna di etanolo

Olio vegetale. L’indice dei prezzi per gli oli vegetali si è attestato su un valore
medio pari a 133.5 punti, registrando un +1.8% rispetto al mese precedente e
fissando il suo valore massimo da ottobre 2018. La crescita dell’indice,
principalmente, ha riflettuto l’incremento nel valore degli oli di soia, palma e
girasole. I prezzi dell’olio di palma sono cresciuti per il terzo mese
consecutivo dal momento che marcate contrazioni stagionali nei paesi
produttori leader sono coincise con una domanda domestica robusta. I prezzi
degli oli di girasole e di soia si sono stabilizzati in risposta ad un’offerta
mondiale limitata. I solidi prezzi degli oli minerali hanno, inoltre, contribuito a
spingere al rialzo i prezzi degli oli vegetali.

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