Fabio Bartoli, Sabina Nicolini - Il disertore - Ancora Libri

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Blog (https://mauroleonardi.it/categorie/blog/) / Libri recensiti dal blog (https://mauroleonardi.it/categorie/libri-
recensiti-dal-blog/) | 18 marzo 2018 | 

Fabio Bartoli, Sabina Nicolini – Il disertore
La mia recensione dell’ultimo libro di don Fabio Bartoli e Sabina Nicolini, “Il disertore”

Un uomo in fuga. Giona, il protagonista dell’omonimo libro della Bibbia, viene descritto così da Fabio Bartoli e
Sabina Nicolini. Un uomo in fuga. Dal dolore, dal male, ma anche dalla chiamata di Dio che lo spinge a fare la sua
parte per migliorare il mondo. Ma a Giona, che è solo, tutto sembra troppo grande e così lui fugge. Fino a subire la
reclusione dentro una balena, no ad arrivare sulla spiaggia della città di Ninive dove – novella Samarcanda – non
avrebbe mai voluto approdare ma dove invece era atteso da Dio.
Giona è in ciascuno di noi ed è a ascinante l’analisi che ne fanno le due voci narranti: una maschile e una
femminile. E la scelta che gli autori siano un uomo e una donna è giusti cata dai due punti di vista, dalle due luci,
diverse e complementari che illuminano questa vicenda.
Nicolini, la voce femminile, comprende il nostro antieroe dentro uno sguardo materno e di custodia, e Bartoli, la
voce maschile, con tratti di complice ironia e di autoironia, chiama al dovere e al senso di responsabilità come ogni
buon padre dovrebbe fare.
Sì, perché ripercorrendo il cammino di Giona, il lettore è portato a fare un viaggio in sé stesso, a vedere ed
analizzare tutte le fughe tentate, sia quelle fallite che quelle riuscite, di fuggire rispetto “alla voce di Dio” che
sentiamo dentro di noi; a cercare di fare i conti col male, a guardare quanto a volte esso ci spaventi, a quanto
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spesso ci vinca e ci spinga alla resa; a guardare anche, però, tutte le volte in cui, toccato il fondo – anzi, proprio
perché abbiamo toccato il fondo… – , riusciamo a rialzarci e a prendere in mano la nostra vita.
Un aspetto importante della vicenda di Giona è il motivo che lo porta alla fuga: la ragione, ci spiegano Bartoli e
Nicolini, è percepire quanto sia paradossalmente terribile avere a che fare con un Dio che è amore in nito e che ci
seguirà n dentro il ventre della balena, no a guidarci anche da dentro quelle viscere ad essere noi stessi, cioè,
nel caso di Giona, ad essere profeti con la missione di convertire una città agellata dai peccati.
Non pensiamo spesso che l’amore possa essere terribile anche più del dolore; non osserviamo spesso che ci
possa anche capitare di fuggire dall’amore: ovviamente, non l’amore sdolcinato e disimpegnato (che non è
l’amore), ma l’amore che esige la vita perché prima ha donato la vita. L’amore per cui perdi tutto il mondo ma
guadagni l’eternità, l’amore che porta Gesù a dire: “Io non faccio nulla da me stesso”. L’amore che chiama a sé la
virtù dell’umiltà: come Maria che, visitata dall’Angelo, si autode nisce serva di quel Dio che ella stava per custodire
nel grembo. L’amore per cui Giona comincia ad essere sé stesso e prediletto nel momento in cui diventa naufrago,
privo di tutto, derubato dei “suoi” progetti di vita, delle sue convinzioni e del tutto in mano al Padre pur restando
uomo libero, uomo volitivo e ribelle , pieno di personalità e di carattere. Scandalo e follia: le stesse cifre della
parabola esistenziale di Gesù che Giona anticipa e precorre in tante parti.
Giona, il disertore, ci insegna ad essere liberi e ci insegna un rapporto con Dio che non è di servilismo ma di
dialogo, a volte addirittura di con itto: una relazione che porta a scoprire un amore reciproco profondo e
un’identità umana e piena completamente avvolta da Dio: detta da due consacrati, la prospettiva di una vita così,
donata ma libera, riempie di gioia e speranza.

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Zucco • 3 giorni fa
Giona ricorda don Abbondio de "I promessi sposi" e la codardia, l'indolenza, sembrano essere la sua peculiarita`. Egli
riconosce Dio, ma sapendo l'impegno ed il coraggio che occorrono per corrispondere al disegno dell'Altissimo,
preferisce defilarsi e fuggire. Dio, ciononostante, non molla la presa e "perseguita" Giona acciocche` costui faccia il
proprio dovere con abnegazione e, il "pusillanime" capisce e corrisponde: sacrifica la propria vita per la salvezza dei
marinai, identificandosi cosi' perfettamente con Cristo. In un certo senso nel debole e umanissimo Giona, disposto a
sacrificare la propria vita per la salvezza del prossimo, e' possibile ravvisare un parallelismo con il sacrificio di Gesu',
ed il suo atto di amore e' il "segno" che nobilita una vita sino allora tranquilla ma incolore e, se vogliamo dirla tutta,
sprecata.
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Onda • 3 giorni fa
@Zucco a me ricorda Pinocchio nel ventre della balena.Anche all uomo contemporaneo come Giona piacciono le
sicurezze! Gli piace aver sempre a bordo la ruota di scorta. Ha maledettamente paura di rischiare; ha paura di
mettersi in gioco. Preferisce giocare al nascondimento,preferisce indossare innumerevoli maschere, per non dover
rischiare mai in prima persona.
E invece, questo è proprio ciò che la chiamata di Dio gli domanda: di sbarazzarsi delle maschere; di venire allo
scoperto; di buttarsi avanti coraggiosamente, senza preoccuparsi troppo delle sue troppo umane sicurezze. Di aprirsi
alla Grazia. Perché, se ascolterà la chiamata sino in fondo, non sarà mai veramente solo: Qualcuno o Qualcosa lo
porterà in braccio, perché non gli accada nulla di male.Concordo con te,in tutto!
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 Terry > Onda • 2 giorni fa
 .....E invece, questo è proprio ciò che la chiamata di Dio gli domanda: di venire allo scoperto; di buttarsi avanti
 coraggiosamente, senza preoccuparsi troppo delle sue troppo umane sicurezze. Di aprirsi alla Grazia......

 Eh! Ma non poteva scegliere un modo che facesse un po' meno paura? Che fosse un filino più facile? 

 .....Perché, se ascolterà la chiamata sino in fondo, non sarà mai veramente solo: Qualcuno o Qualcosa lo
 porterà in braccio, perché non gli accada nulla di male....
 È vero! La testa ne ha una buona certezza, ma perché il cuore fa così tanta fatica ad uniformarsi e a mollare
 la presa?
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 Onda > Terry • 2 giorni fa
 Ciao simpaticissima,si credo che proprio davanti alla paura a volte Dio ci mette davanti alle nostre vere
 responsabilità, quante volte apriamo gli occhi dinnanzi ad un precipizio,lui è li che ci tende la mano,per
 fortuna!
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 Terry > Onda • 2 giorni fa
 Io però continuo ad aver la tremarella... Oh Signur!
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 Onda > Terry • un giorno fa
 Anche io tranquilla
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Zucco • 3 giorni fa
Dio rincorre i "giona" dalle debolezze e tutti i difetti possibili: si potrebbe dire che ami "costoro" piu' di qualsiasi altro
soggetto. Quanto e' smisurata la misericordia di Dio, da non credersi!
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Terry • 2 giorni fa
...L’amore per cui Giona comincia ad essere sé stesso e prediletto nel momento in cui diventa naufrago, privo di tutto,
derubato dei “suoi” progetti di vita, delle sue convinzioni e del tutto in mano al Padre pur restando uomo libero, uomo
 liti ib ll i di lità di tt
Fabio Bartoli, Sabina Nicolini - Il disertore - Ancora Libri
volitivo e ribelle , pieno di personalità e di carattere. ...

 Mamma mia come mi ritrovo in questo passaggio!!!
 Quante volte mi sono avvicinata al tabernacolo in lacrime per la sensazione di vivere una vita che non sentivo "mia!!!
 Quanta rabbia! Quanto dolore! Quanta tristezza!
 Oggi un po' meno di ieri, perchè è cresciuta la consapevolezza di appartenere ad un progetto d'Amore...ma la
 sensazione sia sentirmi defrauata e derubata della mia stessa vita...è forte e desolante, e faccio ancora fatica a
 mollare la presa.
 Razionalmente so che è meglio così, ma emotivamente mi ribellò....ancora! Vorrei che non fosse così, eppure....
 Ieri per la vita privata e oggi per quella professionale e imparare ad amare ciò che non senti mio sembra una
 missione impossibile, se non nella preghiera.
 Ok...mi mangerò questo libro! Grazie per la recensione! Capita proprio al momento giusto....provvidenziale!
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