APPALTI &CONCESSIONI Europa e Regioni
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
Anno 2014, Numero 829 8 ottobre 2014 Tribunale R.G. n. 431/2008 Istituto Grandi Infrastrutture APPALTI &CONCESSIONI Europa e Regioni Commissione UE Fondi UE: cronici ritardi dell’Italia e “Piani di rafforzamento amministrativo” per spenderli. Un confronto con il Regno Unito E’ nota la carenza dell’Italia (seconda beneficiaria dei Fondi UE) nell’utilizzo dei finanziamenti sia nel senso di vera e propria incapacità di spesa entro i termini (con il rischio continuo, e ormai sempre più certo, di revoca definitiva delle somme attribuite) sia nel senso di carenze nell’utilizzo qualitativo dei Fondi stessi. Per prevenire tale cronico problema, nella programmazione UE 2014-2020 la Commissione UE ha preteso l’inserimento accanto a POR (Programmi operativi regionali) e PON (Programmi operativi nazionali) dei PRA (Piani di rafforzamento amministrativo), quale parte integrante dei primi, con l’obiettivo principale di attuare un miglioramento progettuale e delle procedure attuative in parallelo ad una semplificazione amministrativa. In questa azione sono coinvolti tutti i diversi destinatari a vario titolo dei Fondi UE, ed in particolare, Regioni e Ministeri che, peraltro, non hanno dimostrato una grande solerzia neppure in questa occasione e ancora molti importanti PRA mancano all’appello di Bruxelles. Di fronte ad uno stato di cose che ha del paradossale per cui il Governo italiano si batte a Bruxelles per l’ incremento di risorse pubbliche per sostenere la crescita, ma non ci si dota in patria degli strumenti necessari per spendere bene e nei termini i fondi attribuiti, vale la pena di accennare all’esperienza inglese, largamente ispiratrice dello strumento PRA, inserito dall’Unione nella nuova programmazione dei Fondi, ma originario del Regno Unito. Occorre premettere che il Regno Unito è tra i migliori utilizzatori dei Fondi UE e che le politiche inglesi che hanno ispirato i PRA dell’Unione sono di tipo orizzontale, riguardano cioè tutti gli appalti pubblici e non specificamente quelli connessi all’utilizzo dei Fondi dell’Unione. Infatti, come è noto, l’attenzione alle modalità procedurali-organizzative delle stazioni appaltanti pubbliche inglesi è da decenni all’attenzione dei diversi Governi e si è materializzata nel principio del best value for money, cardine del public procurement inglese. Ora, uno degli strumenti cardine utilizzati è proprio quello delle Procurement Capability Reviews (PCRs) ( letteralmente Verifiche della capacità attuativa del procurement) che, dalla metà del decennio scorso, sono state al centro delle verifiche organizzativo-gestionali del Governo, con riferimento sia alla P.A. locale che periferica, e che può essere considerata l’antesignana del PRA. Suddivise per Dipartimento e per realtà territoriali omogenee, le PCRs hanno visto uno sviluppo crescente nel tempo, e soprattutto una loro generalizzazione dal 2007. Le PCRS sono attuate con appositi “team di verificatori” (costituiti da personalità di indubbia autorevolezza del settore pubblico e privato) che definiscono i piani di ottimizzazione dei vari IGI Istituto Grandi Infrastrutture Via Cola di Rienzo, 111 - 00192 Roma tel. 06/3608481 - fax 06/36084841 igiroma@tin.it - www.igitalia.it
Anno 2014, Numero 829 8 ottobre 2014 Tribunale R.G. n. 431/2008 Istituto Grandi Infrastrutture APPALTI e CONCESSIONI Europa e Regioni interventi con vasta partecipazione all’analisi e alla sintesi delle strutture delle P.A. direttamente competenti per la spesa in appalti. Le varie elaborazioni sono annualmente esaminate in appositi seminari per garantire ai vari processi attuativi dei programmi finanziati la più vasta partecipazione, conoscenza e condivisione possibile. Tra i tanti apporti innovativi nati nel tempo dalle Reviews si può citare 1) l’esigenza di una completa e sistematica raccolta e diffusione dei dati scaturanti dalle a) varie verifiche effettuate e b) dalle procedure di procurement attuate; 2) la necessità di verifiche periodiche mirate ad evidenziare gli scostamenti tra previsioni e realizzazioni, con indicate le cause ed i rimedi proposti; 3) l’azione formativa costante, anche fondata su concrete azioni di incentivazione degli addetti in base al merito. Sentenza della Corte (Seconda Sezione) nella causa C-525/12 dell’11 settembre 2014 «Inadempimento di uno Stato – Ambiente – Direttiva 2000/60/CE – Quadro per l’azione comunitaria in materia di acque – Recupero dei costi dei servizi idrici – Nozione di “servizi idrici”» , avente ad oggetto il ricorso per inadempimento, ai sensi dell’articolo 258 TFUE, proposto dalla Commissione europea contro Repubblica federale di Germania Con il suo ricorso la Commissione europea chiede alla Corte di dichiarare che, escludendo taluni servizi (segnatamente, l’arginamento ai fini della produzione di energia idraulica, la navigazione e la protezione dalle inondazioni, l’estrazione ai fini dell’irrigazione e a fini industriali, nonché l’uso privato) dall’applicazione della nozione di «servizi idrici», la Repubblica federale di Germania è venuta meno agli obblighi ad essa incombenti in forza della direttiva 2000/60/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 ottobre 2000, che istituisce un quadro per l’azione comunitaria in materia di acque (GU L 327, pag. 1) e, in particolare, in forza degli articoli 2, punto 38, e 9 di tale direttiva. La Corte ribadisce che l’articolo 11 della direttiva 2000/60 prevede che per ciascun distretto idrografico o parte di distretto idrografico compreso nel suo territorio, ciascuno Stato membro 2 IGI Istituto Grandi Infrastrutture Via Cola di Rienzo, 111 - 00192 Roma tel. 06/3608481 - fax 06/36084841 igiroma@tin.it - www.igitalia.it
Anno 2014, Numero 829 8 ottobre 2014 Tribunale R.G. n. 431/2008 Istituto Grandi Infrastrutture APPALTI e CONCESSIONI Europa e Regioni prepari un programma di misure che tenga conto dei risultati delle analisi prescritte dall’articolo 5 di tale direttiva allo scopo di realizzare gli obiettivi di cui all’articolo 4 della stessa. Ai sensi del paragrafo 3, lettera b), del citato articolo 11, le misure relative al recupero dei costi dei servizi idrici, quali previste all’articolo 9 della direttiva 2000/60, sono tra i requisiti minimi che un siffatto programma deve contenere. Risulta, dunque, che le misure relative al recupero dei costi dei servizi idrici costituiscono uno degli strumenti, a disposizione degli Stati membri, di gestione qualitativa delle acque destinata a un utilizzo razionale delle risorse. Orbene, se, come giustamente sostiene la Commissione, le diverse attività elencate all’articolo 2, punto 38, della direttiva 2000/60, quali l’estrazione o l’arginamento, esclusi dalla Germania, possono avere effetti sullo stato delle acque e sono, pertanto, idonee a compromettere il raggiungimento degli obiettivi perseguiti da tale direttiva, non si può tuttavia dedurre da ciò che, in ogni caso, la mancata tariffazione di tali attività pregiudicherebbe necessariamente la realizzazione di tali obiettivi. A tal riguardo, l’articolo 9, paragrafo 4, della direttiva 2000/60 prevede che gli Stati membri siano autorizzati, a determinate condizioni, a non applicare il recupero dei costi per una determinata attività di impiego delle acque, ove ciò non comprometta i fini e il raggiungimento degli obiettivi di tale direttiva. Ne consegue che gli obiettivi perseguiti dalla direttiva 2000/60 non implicano necessariamente che le disposizioni dell’articolo 2, punto 38, lettera a), della medesima direttiva debbano essere interpretate nel senso che esse assoggettano tutte le attività in esse citate al principio del recupero dei costi, come sostiene, in sostanza, la Commissione. Ciò premesso, la circostanza che la Repubblica federale di Germania non assoggetti talune di dette attività a tale principio non consente di dichiarare di per sé sola, prescindendo da un qualsiasi altro addebito, che detto Stato membro sia venuto meno agli obblighi derivanti dagli articoli 2, punto 38, e 9 della direttiva 2000/60. Alla luce delle considerazioni che precedono occorre respingere il ricorso della Commissione. 3 IGI Istituto Grandi Infrastrutture Via Cola di Rienzo, 111 - 00192 Roma tel. 06/3608481 - fax 06/36084841 igiroma@tin.it - www.igitalia.it
Anno 2014, Numero 829 8 ottobre 2014 Tribunale R.G. n. 431/2008 Istituto Grandi Infrastrutture APPALTI e CONCESSIONI Europa e Regioni Francia Lettera della DAJ datata 11 settembre 2014 Sintesi per punti 1) Ordonnance n° 2014-811 del 17 luglio 2014 relativa alla procedura integrata per i grandi interventi immobiliari e infrastrutturali (immobilier d’entreprise). L’ordinanza firmata dal Primo Ministro e dai Ministri dell’economia e dell’abitazione ha un preciso obiettivo, come evidenzia nella sua presentazione il presidente del Conseil de la simplification pour les entreprises: accelerare e semplificare i grandi interventi che sono costituiti da grandi infrastrutture, importanti insediamenti abitativi, commerciali e di servizio ovvero tutto ciò insieme, come ad esempio l’anello autostradale della Grande Parigi, il Forum des Halles, la stazione d’Anteil, l’Ile Seguine ecc. Infatti, su tali grandi e complessi interventi i tempi di realizzazione sono divenuti intollerabilmente lunghi e i ritardi non si contano più in mesi, ma in anni e spesso anche in decenni. In sostanza, in forza dell’Ordonnance tali progetti sono inseriti in procedure di definizione e approvazione specifiche e integrate tra le diverse discipline (ambientale, urbanistica, commerciale, edilizia, delle opere pubbliche ecc.). 2) Creazione del nuovo Gruppo Pubblico Ferroviario SNCF – Réseau Ferré de France – La legge di riforma dell’assetto del sistema ferroviario, pubblicata il 4 agosto 2014 (Loi n° 2014-872 ed entrata in vigore il 1° settembre), mette fine alla separazione societaria tra SNCF e Réseau Ferré de France, creando un gruppo pubblico unico, governato da una società madre, la SNCF, e 2 établissement pubblici integralmente posseduti, SNCF Réseau addetto alla gestione delle infrastrutture e SNCF Mobilités, gestore ferroviario. Il gruppo sarà governato da un direttorio con a capo il Presidente SNCF e composto dai Presidenti delle due società operative. La finalità è quella di creare più risparmi di governance, migliore l’efficienza e ridurre il debito che ammonta nel 2013 a 44 MD di € , debito che risulta in capo essenzialmente al gestore: ora “la regola d’oro” del nuovo gruppo sarà quella del limite prudenziale del ricorso al debito, con Stato e enti locali chiamati a contribuire agli investimenti in infrastrutture e alla manutenzione della rete e il Senato a vigilare. 4 IGI Istituto Grandi Infrastrutture Via Cola di Rienzo, 111 - 00192 Roma tel. 06/3608481 - fax 06/36084841 igiroma@tin.it - www.igitalia.it
Anno 2014, Numero 829 8 ottobre 2014 Tribunale R.G. n. 431/2008 Istituto Grandi Infrastrutture APPALTI e CONCESSIONI Europa e Regioni 3) Indagine del Senato sul PPP Il 16 luglio è stata presentata in Senato la versione definitiva del rapporto d’informazione sui contratti PPP: il rapporto analizza in dettaglio lo strumento del partenariato in termini di vantaggi e svantaggi per le Pubbliche Amministrazioni, le difficoltà riscontrate soprattutto dagli enti territoriali minori e i problemi relativi all’accesso a tali contratti da parte delle PMI. Il rapporto conclude con due raccomandazioni rivolte al Governo: urgenza di aumentare la formazione del personale pubblico specialistico e necessità di appoggio pubblico sul piano finanziario per assicurare più facilmente il close finanziario anche in funzione di un maggior coinvolgimento delle PMI. 4) Nuovo sistema di contabilità nazionale A seguito dell’approvazione del Reg. UE n° 549/2013 del 21 maggio 2013, la contabilità nazionale è stata modificata in adeguamento alle norme europee a partire dal 1° settembre, al fine di poter descrivere una economia nazionale e locale in modo dettagliato e preciso. In particolare, sono stati modificati i criteri per la definizione parzialmente alternativa del PIL, mentre la voce Ricerca e sviluppo passa da spesa corrente e spesa d’investimento. 5 IGI Istituto Grandi Infrastrutture Via Cola di Rienzo, 111 - 00192 Roma tel. 06/3608481 - fax 06/36084841 igiroma@tin.it - www.igitalia.it
Puoi anche leggere