Enrico Cicalò The Elements of Drawing di John Ruskin. Il disegno tra arte, scienza, design e didattica nell'Inghilterra del XIX secolo

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Enrico Cicalò The Elements of Drawing di John Ruskin. Il disegno tra arte, scienza, design e didattica nell'Inghilterra del XIX secolo
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 The Elements of Drawing di John Ruskin. Il disegno tra arte,
  scienza, design e didattica nell’Inghilterra del XIX secolo
                                                         Enrico Cicalò

Scritta nel 1857 [1] e tradotta in Ita-
lia per la prima volta nel 1898 [2], The
Elements of Drawing è la prima opera
esplicitamente didattica di John Ruskin
[1819-1900], nonchè quella che gli ha
conferito maggiore notorietà come
esperto di disegno nel panorama cul-
turale inglese di metà Ottocento [Levi,
Tucker 1997, p. 175]. L’opera si dichiara
sin dalla sua Prefazione come «un ma-
nuale di disegno» rivolto ad un pubbli-
co ben delineato e allo stesso tempo
non definito: adulti, o comunque allievi
di età almeno superiore ai 12-14 anni,
dilettanti autodidatti che vogliano ap-
prendere i rudimenti dell’arte, senza
la supervisione di un maestro [Ruskin
2009, pp. 13-15]. Il manuale si presen-
ta infatti strutturato principalmente in
tre lettere indirizzate genericamente
al lettore e due appendici aggiuntive
per guidarne l’apprendimento auto-
nomo; l’equivalente ottocentesco, po-
tremmo azzardare, di quello che oggi
potrebbe essere un corso articolato
in tre tutorial, pensato come suppor-
to alla didattica “a distanza” e conte-
nente l’indicazione di numerosi link ad
approfondimenti e materiali didattici
integrativi che l’allievo può reperire e
consultare autonomamente.
Il manuale si colloca all’interno di
quell’ampia e importante produzione          Fig. 1. Copertina dell’edizione italiana attualmente in commercio [Ruskin 2009] e frontespizio della prima
di opere didattiche derivate dalla tradi-    edizione [Ruskin 1857].

https://doi.org/10.26375/disegno.6.2020.20                          205                                           ISSN 2533-2899
Enrico Cicalò The Elements of Drawing di John Ruskin. Il disegno tra arte, scienza, design e didattica nell'Inghilterra del XIX secolo
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zione dilettantistica che si afferma a ca-     alla tradizione del passato e che vedeva       prevalentemente alla divulgazione di
vallo tra la fine del Settecento e i primi     come istituzione maggiormente rap-             idee e principi generali piuttosto che
dell’Ottocento e che fece in quegli anni       presentativa la Royal Academy of Arts;         di modalità operative, come Modern
la fortuna del disegno e dei maestri           il secondo legato alle nuove richieste         Painters [5], del quale The Elements of
che lo insegnavano. A fine Settecento          della produzione industriale rappresen-        Drawing costituisce una riproposizione
la pratica del disegno si era infatti larga-   tato dalle School of Design e del De-          in chiave sintetica concepita in relazione
mente affermata presso le classi agiate        partment of Science and Art; infine il         alla sua esperienza didattica al Working
come polite recreation, contribuendo           terzo, non istituzionale, che si riconosce     Men’s College [Harrison 2013, p. 68]. A
alla diffusione di manuali e lezioni di di-    nella guida di Ruskin ed è incentrato sul      sua volta quest’ultimo manuale costitui-
segno, soprattutto dirette ai più giovani.     superamento di una concezione utilita-         rà poi la base per altre opere didattiche
È questo il contesto dilettantistico in        ristica del disegno verso un riconosci-        come The Laws of Fèsole [Ruskin 1904a,
cui inizia sia la formazione di Ruskin nel     mento del suo ruolo come mezzo per             p. IX], scritto tra il 1877 e il 1879 in
campo del disegno che la sua attività          affinare la visione, per acquisire e co-       occasione della sua esperienza didattica
come didatta [Contessi 2000, p. 168].          municare conoscenze al pari di leggere,        alla University of Oxford [1869-1884]
Nella visione di Ruskin il dilettantismo       scrivere e contare. Secondo questo ap-         in qualità di “Slade Professor of Art”.
non ha la connotazione negativa attri-         proccio, il disegno diventa «un mezzo          Gli anni del Working Men’s College
buita dalla cultura contemporanea, ma          per acquisire e comunicare conoscenza.         sono intensi dal punto di vista della
recupera piuttosto le sue radici etimo-        Colui che può accuratamente rappre-            riflessione didattica e stimoleranno
logiche riferendosi alla parola diletto        sentare la forma di un oggetto, dargli         la scrittura di altri testi come The Ele-
[derivato dal latino dēlectāre, procurare      il giusto colore, ha indiscutibilmente un      ments of Perspective (1859) e le an-
diletto, dare piacere]. Secondo questa         potere di notazione e di descrizione           nuali Academy Notes (1855-1859). The
interpretazione, dilettante è infatti colui    nella maggior parte dei casi maggiore          Elements of Drawing si configura come
che pratica un’attività per puro piacere,      di quello delle parole; per questo la          un’opera già matura di Ruskin, che al
libero dai vincoli e dagli obblighi che ca-    scienza della notazione dovrebbe es-           momento della sua pubblicazione ha
ratterizzano l’attività di chi invece opera    sere considerata semplicemente come            trentotto anni e ha già concluso opere
per professione [Levi, Tucker 1997, pp.        quella che si occupa della registrazione       importanti che influiranno sui contenuti
181-183]. Sebbene la cultura e il lin-         della forma, così come l’aritmetica si         e sull’impostazione del manuale, quali i
guaggio contemporanei sminuiscano il           occupa della registrazione dei nume-           primi quattro volumi di Modern Painters,
valore dell’opera del dilettante rispetto      ri» [3] [Ruskin 1905, p. 143]. Questo          The Seven Lamps of Architecture (1848)
a quella del professionista, nell’ottica di    terzo approccio alla didattica dell’arte       e The Stone of Venice (1852).
Ruskin i valori appaiono invertiti. Il di-     sarà quello che influirà maggiormente          L’opera, considerata da diversi autori
lettante opera per diletto, ossia mosso        sull’impostazione didattica di alcuni im-      ispirata al Trattato sulla Pittura di Leo-
da un virtuoso e libero piacere verso          portanti movimenti artistici del Nove-         nardo da Vinci (Nicolello 1898; Cook
conoscenza e contemplazione, pren-             cento, come la School of Art and Craft         1968), si presenta come un metodo
dendo così le distanze sia dalla ricerca       e l’Impressionismo [4], e più in generale      progressivo e graduale, simile a quello
di compiacimento tipica delle pratiche         sulla storia della didattica dell’arte e del   che lui stesso aveva appreso dal suo ma-
amatoriali, sia dal meccanicismo di quel-      disegno, anche per mezzo dell’opera            estro James Duffield Harding nel 1841
le pratiche professionali che caratteriz-      degli allievi di Ruskin che proseguirono       [Levi, Tucker 1997, pp. 60-64], diviso in
zano le allora nascenti scuole di design       e approfondirono il suo pensiero [Read         tre parti – Esercizi preliminari, Il disegno
che vanno segnando la distinzione tra          1943, p. 115].                                 dal vero e Il colore e la composizione –
arte e arte applicata, tra lavoro intellet-                                                   strutturate in una forma letteraria epi-
tuale e lavoro manuale.                                                                       stolare, che rende esplicito l’obiettivo
Si vanno così delineando i tre approcci        L’opera                                        dell’autore di scrivere un manuale non
alla formazione nell’ambito del disegno                                                       specificamente a supporto delle lezioni
che avrebbero caratterizzato poi il pa-        Diverse opere precedenti di Ruskin             dei suoi corsi nella scuola ma piuttosto
norama educativo inglese della secon-          avevano già avuto una forte connota-           in funzione dell’autoapprendimento di
da metà dell’Ottocento: il primo legato        zione didattica ma erano state dedicate        altri studenti.

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Negli Esercizi preliminari il percorso di-    sun artista sino a lui ha mai disegnato       Drawing venne considerato quasi un
dattico proposto è di impronta gram-          il cielo, perfino in Tiziano e Tintoretto     suo testo ufficiale. La fondazione della
maticale. Finalizzato all’apprendimento       le nuvole sono convenzioni» [Ruskin           scuola si ispira agli stessi ideali utopistici
progressivo degli elementi del linguag-       2009, p. 153] e «nelle prospettive flu-       socialisti con sfondo cristiano che ca-
gio del disegno, esso parte dalla spe-        viali dall’alto nessuno, eccetto Turner,      ratterizzeranno l’intera opera critica e
rimentazione di toni e campiture per          sia mai stato assolutamente corretto»         politica di Ruskin e si inserisce all’inter-
passare poi progressivamente a linee e        [Ruskin 2009, p. 146].                        no di una più vasta politica di iniziative
contorni, ombreggiature, alfabeti, forme      La terza lettera è invece dedicata a Il       a favore delle classi meno abbienti. In
bidimensionali, colore e scale croma-         colore e la composizione. In The Elements     questo momento storico – in seguito
tiche, volumi tridimensionali, campitu-       of Drawing la composizione, il «mettere       alle sollevazioni popolari, alla disgre-
re cromatiche uniformi e valori tonali        insieme varie cose per farne una cosa         gazione sociale e ai problemi di salute
cromatici. I temi degli esercizi vanno        sola, alla cui qualità e natura tutte con-    pubblica legati alle epidemie – l’insegna-
dunque dai più semplici ai più comples-       tribuiscono» [Ruskin 2009, p.187], è «il      mento agli adulti viene infatti considera-
si; così come gli strumenti da disegno        corrispondente simbolico, fra le arti         to un’esigenza primaria al pari di quello
indicati – dalla penna alla matita e infine   umane. della Provvidenza che governa il       per l’infanzia, in quanto l’istruzione vie-
all’acquarello – e i soggetti raccoman-       mondo» [Ruskin 2009, p.188] e diventa         ne vista come un possibile elemento di
dati – dai soggetti naturali alle opere       un campo di indagine specifico. Secon-        concordia tra le classi e uno strumento
di artisti quali Joseph Mallord William       do Ruskin la composizione non può             per arginare il radicalismo estremo. Il
Turner, Albrecht Dürer e Rembrandt;           essere però insegnata. Tuttavia, sebbene      College si propone di offrire alle clas-
in coerenza e continuità con i suggeri-       l’invenzione non possa seguire delle re-      si più povere un’educazione liberale
menti dati agli allievi del Working Men’s     gole, vengono illustrate sette leggi per      ed elevata, finalizzata alla formazione
College. Tra gli artisti da osservare,        la «disposizione degli oggetti» (figg. 4      dell’uomo e del cittadino prima che
studiare e replicare, Ruskin dà parti-        e 5): la legge della preminenza, la legge     del lavoratore; una formazione dunque
colare risalto ovviamente a Turner, alla      della ripetizione, la legge della conti-      non di tipo strettamente professionale
cui opera si era già dedicato in veste        nuità, la legge della curvatura, la legge     e non orientata al miglioramento del-
di critico in Modern Painters, raccoman-      dell’irradiamento, la legge del contrasto,    le capacità tecniche per aumentare i
dando in particolare l’edizione illustrata    la legge dell’interscambio, la legge della    guadagni. Tra gli insegnamenti impartiti
dallo stesso Turner del volume di poe-        coerenza e, infine, la legge dell’armonia.    nelle scuole per adulti ci sono il latino, il
sie Italy di Samuel Rogers (1763-1855),       Le edizioni più recenti del volume si         greco, la letteratura, le lingue straniere,
un’opera che nel percorso di Ruskin fu        chiudono con due Appendici, la prima          la logica, la dizione e il disegno; quest’ul-
fondamentale fin da quando gli venne          – non inserita nella prima edizione –         timo considerato disciplina importante
regalata da bambino dal socio in affari       dedicata alle Note illustrative, contenenti   per l’occhio e per la testa oltre che per
del padre [Ruskin 1983, p. 26].               brevi note di approfondimento sui con-        la mano, nonché anello di congiunzio-
Nella lettera intitolata Il disegno dal       tenuti e la seconda dedicata alle Opere       ne tra le discipline umanistiche e quelle
vero, Ruskin invita il lettore a passare      da studiare, suddivise in opere da guar-      scientifiche [Maurice 1849, pp. 17-18].
dal disegno di soggetti statici al disegno    dare nelle gallerie e opere pubblicate e      Tra i principi ispiratori del College vi
di soggetti dinamici che rendono più          riprodotte da procurarsi, da intender-        era la volontà di affrontare in una pro-
difficile quel disegno di stampo stretta-     si come aggiuntive a quelle di Turner,        spettiva più ampia e integrata anche le
mente imitativo da lui sempre criticato.      Rembrandt e Dürer già enfaticamente           discipline con utilità apparentemente
In particolare i soggetti presi in esame      raccomandate all’interno del volume.          solo pratiche, che permettessero ai
sono gli elementi naturali dell’acqua,                                                      lavoratori «di sentirsi uomini e non
del cielo e delle nuvole, rimandando                                                        macchine» [Levi, Tucker 1997, p. 130],
invece per la trattazione dell’elemento       Il contesto                                   in netta contrapposizione col pro-
terra a quanto già discusso in Modern                                                       cesso di disumanizzazione del lavoro
Painters [Ruskin 2009, p. 150]. Anche in      Concepito durante la sua esperien-            in atto nell’Inghilterra in via di indu-
questa seconda lettera non mancano            za didattica presso il Working Men’s          strializzazione. Furono proprio questi
i riferimenti a Turner in quanto «nes-        College (1855-1859), The Elements of          principi ispiratori che fecero intravede-

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re a Ruskin nel progetto della scuola         [Ruskin 1904b, pp. 191-192]. Un’impo-
un’opportunità di sperimentazione e           stazione utopisticamente elevata che
lo convinsero quindi ad entrare come          non poteva che risultare disorientante
insegnante di disegno [Haslam 1988, p.        per chi era chiamato ad eseguire nel
69]; un ingresso che segna una spac-          lavoro umili compiti grafici [Levi, Tucker
catura rispetto all’approccio didattico       1997]. Oltre che scoraggiare alcuni al-
maggiormente utilitaristico e profes-         lievi, questa incompatibilità tra meto-
sionalizzante che si andava diffondendo       do e pubblico finì per scoraggiare poi
in quegli anni nelle nascenti Schools of      anche lo stesso Ruskin, che nel 1858
Design. Ruskin denuncia e contrasta in-       lascia la scuola. Dopo la sua uscita la      Fig. 2. J. Ruskin, Dare forma alle lettere con il
fatti quella separazione traumatica tra       scuola abbandona e rinnega il metodo,        tratteggio (Esercizio 5), da: Ruskin 2009, p. 45.
lavoro intellettuale e lavoro manuale         l’impostazione e i principi ruskiniani.
che porterebbe, dal suo punto di vi-          Nelle successive esperienze didatti-
sta, all’impoverimento di entrambi e          che, Ruskin sceglierà di differenziare i     Nella visione di Ruskin, il disegno è la
alla disgregazione della società. Ruskin      percorsi di insegnamento in relazione        disciplina per eccellenza, scriverà infatti:
entra in questo modo in polemica con          agli allievi, adeguando il metodo ai loro    «insegnare l’arte, per come la intendo
i sostenitori della distinzione tra arte e    mondi e alle loro prospettive, pur man-      io, significa insegnare ogni cosa» [7]
arte applicata e dei metodi propri del-       tenendo la volontà di includere tutti i      [Ruskin 1907a, p. 86]. Le lezioni del suo
le scuole di design, incentrati proprio       ranghi sociali. Ruskin riconosce così di     corso al Working Men’s College pre-
sull’enfasi di quest’ultima. Arte e arte      aver dato sempre per scontata in tutti       vedevano la presentazione di materiali
applicata, disegno e design non erano         quell’acuta facoltà visiva che in lui era    di varia natura a partire dalle stampe e
dal suo punto di vista ambiti separati        una dote naturale; questa presa di co-       incisioni di artisti di tutti i tempi, che di-
[Levi, Tucker 1997, p. 115], in quanto        scienza lo porterà a rinunciare alla ri-     ventavano lo spunto per commentare
invenzione e rappresentazione dove-           pubblicazione nel 1861 di The Elements       le vite dei pittori e per introdurre lezio-
vano essere educate entrambe esclusi-         of Drawing: il manuale di disegno che        ni con un taglio maggiormente storico,
vamente attraverso l’affinamento delle        era stato da lui scritto per sostenere e     culturale e teorico, come quelli sul si-
capacità percettive [Ruskin 2009, p. 17].     divulgare questo metodo [Levi, Tucker        gnificato dei linguaggi simbolici dell’aral-
Scrive Ruskin in The Stone of Venice:         1997, p. 227].                               dica e degli emblemi, del disegno degli
«Potrai insegnare a un uomo a disegna-                                                     alfabeti (fig. 2) e delle miniature.
re una linea retta, e anche a inciderla; a                                                 Nel manuale Ruskin non fornisce ri-
tracciare una linea curva, e a intagliarla;   Il metodo                                    cette o prescrizioni tecniche come
e a copiare e incidere un numero qual-                                                     in genere avveniva nella letteratura
siasi di determinate linee o forme, con       Il metodo proposto nell’opera viene          manualistica coeva. Rifiuta invece le
ammirevole velocità e assoluta preci-         preannunciato come totalmente diffe-         regole sistematiche su cui si fondano
sione; e vedrai che il suo lavoro è per-      rente da quelli generalmente adottati        pregiudizi visivi e stereotipi grafici che
fetto nel suo genere: ma se chiederai         dai maestri di disegno [Ruskin 2009, p.      impediscono di vedere la realtà. Invita
di riflettere su una qualsiasi di quelle      16]. Secondo Ruskin non ci sono me-          piuttosto all’osservazione diretta dei
forme, di considerare se non possa            todi applicabili a qualsiasi cosa e non      dati naturali, prevedendo una moltepli-
trovarne una migliore nella propria           esiste una ricetta per disegnare [Ruskin     cità di possibilità nella loro rappresen-
mente, egli si fermerà; la sua esecuzio-      1904a, p. 97]. Ruskin è infatti convinto     tazione che si differenzia dalla univocità
ne diventerà esitante; egli pensa e puoi      che «quando sappiamo vedere con              di metodo in genere sostenuta nella
scommettere che penserà in maniera            sufficiente acutezza vi è poca difficoltà    trattatistica dell’epoca.
non corretta, che commetterà un er-           nel disegnare ciò che vediamo» [Ruskin       Il manuale contiene esercizi sperimen-
rore nel primo tocco che darà alla sua        2009, p. 17] e che dunque l’eccellenza       tati all’interno dell’esperienza didattica
opera come essere pensante. Tuttavia          dell’artista dipenda dalla finezza della     del Working Men’s College e riadattati
avrai fatto un uomo. Prima era solo una       percezione e che questo debba essere         in funzione di una modalità didattica
macchina, uno strumento vivente» [6]          l’obiettivo dei maestri.                     che oggi definiremo “a distanza”. Il vo-

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lume richiama, ad esempio, la prima          sivamente crescente. Nonostante que-
esperienza che caratterizzava i corsi        ste evidenti similitudini, nell’Introduzio-
di disegno del College consistente nel       ne Ruskin tiene a chiarire che anche se
disegno di una sfera [Ruskin 2009, p.        il metodo proposto nel manuale è for-
19], materializzata da una palla di ges-     temente ispirato all’esperienza didatti-
so appesa a uno spago. Questo eser-          ca nel College, esso sia da considerarsi
cizio obbligava gli allievi a confrontarsi   comunque differente da quello adot-
non solo con il disegno dal vero ma          tato nelle sue lezioni agli allievi della
soprattutto con il disegno del vero,         scuola, che potevano beneficiare della
evitando il ricorso alla linea come          presenza costante dell’insegnante.
espediente necessario a descrivere le
forme e obbligando all’osservazione, al
riconoscimento e alla rappresentazio-        La concezione del disegno
ne delle ombre; esercizio fortemente
programmatico, questo, considera-            Sullo sfondo di un’Inghilterra che pren-
to all’epoca quasi scandaloso perché         de coscienza delle nuove esigenze le-
metteva sin da subito gli allievi di fron-   gate allo sviluppo economico e sociale,
                                                                                           Fig. 4. J. Ruskin, Rappresentazione schematica di
te alla nuda tridimensionalità della re-     all’interno del dibattito sulla didattica     una foglia di aquilegia, da: Ruskin 2009, p. 217.
altà [Emslie 1904, p. 39]. Ruskin stimola    del disegno si distinguono due differenti
in questo modo il recupero de «l’in-         posizioni. La prima fa riferimento ad un
nocenza dell’occhio» [Ruskin 2009, p.        concetto di disegno finalizzato all’imi-      che sulla sua dignità sul piano mentale e
32] intesa non come ingenuità della          tazione, attraverso l’educazione della        cognitivo che Ruskin invece cercherà di
percezione, ma piuttosto come mez-           capacità di disegnare abilmente così da       difendere [Cook 1968, p. 390].
zo indispensabile per la comprensione        emulare le opere degli artisti, la secon-     The Elements of Drawing viene dunque
del vero e per aiutare l’allievo a supe-     da è legata ad un disegno finalizzato         concepito come metodo didattico da
rare quei pregiudizi visivi che spesso       alla produzione, attraverso l’educazione      contrapporre all’approccio ufficiale dif-
interferiscono con la percezione della       della padronanza delle forme geome-           fuso nelle scuola governative [Haslam
realtà [Haslam 1988, p. 75]. I passaggi      triche di cui potersi servire per disegna-    2000] in cui «Il genere il disegno che si
successivi del percorso didattico della      re in modo rapido ed economico per            insegna, per così dire, […] non è affatto
scuola prevedevano poi il disegno di         le industrie manifatturiere. Entrambe         disegno. Consiste unicamente nell’ese-
calchi di oggetti naturali, per enfatizza-   queste concezioni vengono superate            guire alcune abili evoluzioni sulla carta
re ancora il lato chiaroscurale, per poi     da Ruskin che nella prima vede solo           con un lapis nero, senza alcun vantaggio
passare agli oggetti reali di dimensioni     la possibilità di «emulare (con notevo-       né per l’esecutore né per l’osservatore,
e complessità via via maggiore (fig. 3).     le distacco) le opere più facili dei no-      a parte una lusinga per la vanità» [Ru-
Percorso, questo, ripreso poi anche nel      stri artisti di secondo ordine» [Ruskin       skin 2009, p. 30].
manuale, dove i soggetti degli esercizi      2009, p. 16], nella seconda la confusione     Secondo Ruskin le ragioni per cui bi-
sono soggetti di complessità progres-        «dell’arte applicata alla manifattura con     sogna imparare a disegnare non sono
                                             la manifattura stessa» [Ruskin 2009, p.       così chiaramente definibili, come invece
                                             16]. Su questo secondo punto in par-          sostenuto dagli approcci utilitaristici del-
                                             ticolare Ruskin evidenzia la distinzione      le scuole di design, ma sono talmente
                                             tra disegno e design, tra le competenze       numerose e importanti che non si pos-
                                             necessarie a disegnare un manufatto e         sono enunciare in poche parole [Ruskin
                                             le competenze utili alla riproduzione di      2009, p. 16]. Il manuale si pone infatti
                                             tale manufatto su scala industriale. Il di-   un obiettivo molto generale, cioè quel-
                                             battito in corso si andava infatti focaliz-   lo di insegnare a disegnare «per poter
Fig. 3. J. Ruskin, Come disegnare un sasso
                                             zando sulle finalità pratiche e sulle mo-     rappresentare in maniera chiara e utile
(Esercizio 8), da: Ruskin 2009, p. 57.       dalità meccaniche del disegno piuttosto       immagini di cose che non si possono de-

                                                               209
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                                                                                                                       dando le cose. Il citrullo crede che le
                                                                                                                       cose stiano ferme e te le rappresenta
                                                                                                                       tutte immobili, il saggio invece vede la
                                                                                                                       mutevolezza delle cose e te le disegna
                                                                                                                       di conseguenza» [Ruskin 2009, p. 107].

                                                                                                                       Disegno e verità
                                                                                                                       Per Ruskin disegnare è un modo di in-
                                                                                                                       terrogare la realtà e di porsi in dialogo
                                                                                                                       con gli elementi della natura alla ricer-
                                                                                                                       ca della verità: «cerca sempre, mentre
                                                                                                                       guardi una forma, di scorgere in essa le
                                                                                                                       linee che hanno agito sulla sorte passa-
                                                                                                                       ta e che influenzano la sua sorte futura.
                                                                                                                       Sono le linee fatali, fa’ in modo che non
                                                                                                                       ti sfuggano, anche se dovessi trascura-
                                                                                                                       re altri elementi» [Ruskin 2009, p. 107].
Fig. 5. J. Ruskin, La legge della curvatura, illustrata dal ponte nella Coblenza di Turner, da: Ruskin 2009, p. 203.   Alla base della rappresentazione vi è la
                                                                                                                       contemplazione finalizzata alla descri-
                                                                                                                       zione e alla comprensione dei fenome-
scrivere a parole, sia per aiutare la […]                   nel modo più elementare e chiaro pos-                      ni naturali, così Ruskin scrive a propo-
memoria, sia per darne ad altri un’idea                     sibile» [8] [Shapiro 1972, p. 189].                        sito del disegno delle nuvole che «le
precisa» [Ruskin 2009, p. 29]. Il disegno è                                                                            nuvole non hanno la solidità dei sacchi
per Ruskin uno strumento di documen-                        Disegno e morale                                           di farina, ma d’altro canto non sono né
tazione puntuale e di ricerca, piuttosto                    Destinato ad una carriera religiosa per                    spugnose né piatte. Sono forme defini-
che un mezzo di gratificazione estetica.                    volere materno [Ruskin 1983, p. 20], Ru-                   te e bellissime di vapore scolpito; que-
Questa concezione di disegno è stata                        skin sceglie di rivolgere il suo sguardo                   sto ultimo termine è il più appropriato,
da lui sperimentata e approfondita negli                    all’arte risolvendo il suo conflitto inte-                 giacché le loro forme non sono dovute
anni del suo viaggio in Italia, in cui il di-               riore nell’attribuire all’arte una missione                né ad accumulo né ad intaglio essendo
segno prende la forma di appunti grafici                    quasi religiosa. È per questo che in The                   l’aria calda che le scalpella torno torno
e memoranda che diventano per lui un                        Elements of Drawing la dimensione di-                      e assorbe il vapore visibile oltre certi
fondamentale strumento di ricerca e di                      dattica del disegno assume il ruolo di                     limiti; ecco dunque le loro sagome fan-
indagine che affianca costantemente la                      formazione anche morale dell’individuo,                    tastiche e frastagliate, completamente
sua opera teorico-critica. Le pessime                       in coerenza con le tendenze della cul-                     diverse sia dalle formazioni sferiche e
condizioni di conservazione delle opere                     tura ottocentesca e vittoriana. Legge-                     rigonfie, sia dai veli piatti e dalle brume
e dei monumenti provocano in lui un’in-                     rezza, fermezza e controllo della mano,                    informi» [Ruskin 2009, p. 152].
dignazione che sfocia nell’ansia di rileva-                 acutezza e finezza della vista diventano
re, registrare e studiare finché era pos-                   espedienti per educare l’individuo alla                    Disegno e natura
sibile le architetture in avanzato stato di                 pazienza, alla costanza, alla determina-                   «Osserva la natura e lascia che lo spirito
degrado. Questa necessità di studio e di                    zione e alla fatica. Ruskin conferisce si-                 della tua contemplazione diventi un per-
salvaguardia stimolerà in lui anche le pri-                 gnificato morale a tutte le sue lezioni,                   petuo perché» [9] [Ruskin 1909, p. 21].
me misurazioni esatte delle architetture.                   come quando invita al passaggio dal di-                    Fondamentale è dunque l’osservazione
I suoi disegni assumono il ruolo di sem-                    segno di soggetti statici a quello di sog-                 dei fenomeni naturali e la comprensio-
plici memoranda che lo stesso Ruskin                        getti dinamici: «nella vita come nell’arte                 ne delle leggi da cui derivano perché «la
descriverà come: «brutti perchè li con-                     nulla distingue gli uomini grandi da quelli                maggior parte degli artisti impara le re-
sidero come appunti su certi fenomeni,                      mediocri quanto il fatto che i primi san-                  gole meccanicamente senza interrogarsi
e di questi ne registro quanti più posso                    no sempre in quale senso stanno an-                        sulle loro ragioni» [10] [Ruskin 1909, pp.

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20-21]. Quelle ragioni su cui Ruskin inda-             ste due immagini, rendendo l’acqua più                  come progetto e di disegno come raf-
ga incessantemente nel disegnare come                  riflettente là dove si posa; dove si posa la            figurazione, la sua figura e il suo pen-
quando osserva che «quando disegni                     luce solare invece distinguerai meglio la               siero sono ancora attuali sotto diversi
un’acqua torbida o poco profonda, no-                  superficie dell’acqua, con i bruscoli e gra-            aspetti. L’aver riconosciuto al disegno la
terai che le ombre sul fondo o in super-               nelli di polvere galleggianti: dipende però             dignità di un scienza utile alla formazio-
ficie modificano di continuo le immagini               dalla posizione del tuo occhio il fatto che             ne generale dell’individuo piuttosto che
riflesse; in un limpido ruscello di mon-               nello stesso punto tu veda più il fonda-                solamente a quella professionale e spe-
tagna vedrai effetti meravigliosamente                 le o i riflessi degli oggetti sovrastanti»              cializzata, l’aver dato al disegno il valore
complicati, derivanti dalle ombre e dai                [Ruskin 2009, pp.147-148]. Il disegno si                di linguaggio per la notazione di idee
riflessi dei massi che vi si trovano e che             conferma dunque non come un’abilità                     e concetti non descrivibili con le sole
si fondono con l’aspetto dei massi stessi              esclusivamente manuale, ma soprattutto                  parole, l’aver riconosciuto alla disciplina
visti attraverso l’acqua. Non spaventarti              intellettuale e cognitiva, oltre che visiva.            del disegno il ruolo di collegamento tra
di fronte alla complessità ma d’altro can-                                                                     la sfera umanistica e quella scientifica,
to non sperare di riprodurla alla svelta,                                                                      l’aver evidenziato la rilevanza del dise-
guardala bene, cercando di individuare                 Conclusioni                                             gno nel processo di produzione delle
tutto ciò che vedi e distinguendo ogni                                                                         idee distinguendolo però in termini di
componente dall’effetto. Ci saranno, per               Si sono concluse recentemente le ce-                    competenze e formazione dal processo
cominciare, i massi visti attraverso l’ac-             lebrazioni per il bicentenario della na-                di produzione degli oggetti, l’aver intui-
qua, distorti dalla rifrazione in maniera              scita di Ruskin che hanno costituito                    to le potenzialità del disegno come me-
tale che, se fuori dell’acqua il masso                 un’occasione di rilettura della sua ope-                todo di apprendimento applicabile alle
presenta delle striature dritte e paralle-             ra sotto diversi punti di vista e diverse               più svariate discipline, sono solo alcuni
le, sott’acqua appaiono ricurve; quindi il             ottiche disciplinari, ma che hanno solo                 degli aspetti più attuali che emergono
riflesso della parte del masso sopra l’ac-             marginalmente evidenziato le forti con-                 dalla figura di Ruskin, di cui The Ele-
qua si incrocia e interferisce con la parte            nessioni tra il disegno e l’opera teori-                ments of Drawing rappresenta un’opera
che si vede attraverso di essa, tanto che              ca, didattica e artistica di John Ruskin.               emblematica in relazione al contesto
a fatica si riesce a distinguerle; e nei pun-          Eppure, nonostante la sua concezione                    storico e culturale in cui è stata scritta
ti in cui il riflesso è più scuro tu vedrai            di disegno come scienza non sia riu-                    e in relazione al percorso di riflessione
meglio attraverso l’acqua, e viceversa. Poi            scita nel XIX secolo ad affermarsi pie-                 critica dell’autore sul ruolo del disegno
l’ombra reale del masso attraversa que-                namente rispetto a quelle di disegno                    nel lavoro, nella scuola e nella società.

Note

[1] La prima edizione dell’opera del 1857 ha come      nel 1971, il curatore Lawrence Campbell scri-           [6] Tr aduzione in italiano dell’autore. Il
titolo The Elements of Drawings. In Three Letters to   ve che in un ar ticolo del 1911 di Contempora-          tes to citato è presente nella ver sione or i-
Beginners ed è edita da Smith, Elder & Co., London.    r y Review 99 (March 1911) intitolato “What is          ginale dell’oper a in tre volumi ma non è
                                                       Impressionism?” si ripor ta come Monet aves-            presente nell’edizione breve tr adot ta in
[2] La prima edizione tradotta in italiano nel         se confidato al giornalista Wynford Dewhrst             Italiano.
1898 ha come titolo Gli elementi del disegno e         che il novanta per cento della teoria della pit-
della pittura ed è edita dai Fratelli Bocca, Torino,   tura impressionista è contenuta nel manuale             [7] Traduzione dell’autore.
con note e prefazione di E. Nicolello.                 di Ruskin.
                                                                                                               [8] Traduzione dell’autore.
[3] Traduzione dell’autore.                            [5] Opera in 6 volumi scritti tra il 1843 e il
                                                       1860, di cui i primi quattro scritti tra il 1854        [9] Traduzione dell’autore.
[4] Nell’introduzione dell’edizione di The Ele-        e il 1857, dunque precedenti a The Elements
ments of Drawing, edita da Dover Publication           of Drawing.                                             [10] Traduzione dell’autore.

Autore

Enrico Cicalò, Dipartimento di Architettura, Design e Urbanistica, Università degli Studi di Sassari, enrico.cicalo@uniss.it

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Riferimenti bibliografici

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