EHighway: a cosa servono e come funzionano le autostrade elettrificate

Pagina creata da Roberto Lorusso
 
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EHighway: a cosa servono e come funzionano le autostrade elettrificate
eHighway: a cosa servono e
come funzionano le autostrade
elettrificate
Il World Business Council per lo Sviluppo Sostenibile delle
Imprese (WBCSD) stima che i volumi delle merci trasportate a
livello globale nell’anno 2050 saranno tre volte maggiori
rispetto a quelli dell’anno 2000. Nonostante l’ampliamento
significativo dell’infrastruttura ferroviaria, le linee
dedicate ai treni saranno in grado di gestire solo un terzo di
questo incremento di traffico merci. Pertanto la maggior parte
delle merci finirà necessariamente per essere trasportata su
strada, con la conseguente previsione che le emissioni di CO2
derivanti dal traffico merci su gomma possano più che
raddoppiare entro il 2050.
Una prospettiva non confortante per il nostro pianeta, che ha
allarmato parecchi governi che si sono già messi all’opera per
trovare una soluzione ecosostenibile. L’idea più gettonata è
quella delle eHighways, ovvero le autostrade elettrificate.
In questa direzione si sono già mosse Svezia e Germania.

A giugno 2016, in Svezia, nella provincia dello Gästrikland, è
stata inaugurata la prima autostrada elettrica per camion. La
sperimentazione è partita dall’autostrada E16 che collega le
città di Kungsgården con la città di Sandviken. Qui i mezzi
pesanti ibridi sono alimentati a elettricità come già avviene
per i filobus.
In Germania il progetto si chiama “Trucks for German
eHighways” e punta a ridurre le emissioni di carbonio nel
trasporto pesante a lungo raggio, cominciando proprio dalle
strade    test   costruite    una   in  Schleswig-Holstein
sull’autostrada A1 vicino a Lubecca, una in Hessen
sull’autostrada A5 a sud di Francoforte e la terza in Baden-
Württemberg sull’autostrada federale B462. Il progetto è stato
EHighway: a cosa servono e come funzionano le autostrade elettrificate
sviluppato da Siemens insieme ai partner Scania e Volkswagen
Group.

L’Italia non è di certo stata a guardare: entro il 2021 anche
il bel paese dovrebbe avere la sua prima autostrada
elettrificata, per un trasporto delle merci su gomma a impatto
zero. A candidarsi per dare il via a questa rivoluzione è
stata l’autostrada A35 BreBeMi, che collega Brescia con Milano
passando per Bergamo, grazie a un progetto che vede schierati
CAL (Concessioni Autostradali Lombarde), Regione Lombardia,
Siemens (il colosso tedesco dell’elettrificazione), Scania (il
gruppo svedese che produce veicoli industriali), il Ministero
delle Infrastrutture e dei Trasporti e il Ministero
dell’Ambiente.
Si prevede una prima fase di “studio pilota” in cui
l’elettrificazione avrà una estensione massima utile per
mettere a regime e tarare il sistema, nella tratta centrale
della A35 tra Calcio e Romano di Lombardia, in provincia di
Bergamo, per una lunghezza complessiva elettrificata di circa
6,00 km.
EHighway: a cosa servono e come funzionano le autostrade elettrificate
Ma di preciso come funziona una
eHighway?
Niente di più e niente di meno di una filovia urbana.
L’idea è quella di dotare ogni autostrada, in entrambe le
direzioni, di una corsia dotata di una linea elettrica sospesa
che consenta l’alimentazione dei veicoli predisposti in
circolazione. I veicoli utilizzati su autostrada
elettrificata, infatti, sono dotati di una catena cinematica
ibrida con motore elettrico alimentato attraverso un
pantografo.
EHighway: a cosa servono e come funzionano le autostrade elettrificate
Il    sistema   eHighway   combina   l’efficienza   dei   trasporti
elettrificati con la flessibilità dei camion in una soluzione
innovativa di traffico merci efficiente, economica ed
ecologica.

Una    linea    sospesa    elettrificata   e   un   pantografo   di
collegamento automatizzato installato sul tetto della motrice
sono in grado di dare energia continua ai motori elettrici dei
tir, che quindi procedono a emissioni zero mediante la spinta
della sola unità motrice elettrica. Il sistema di
approvvigionamento energetico si basa su una tecnologia
collaudata proveniente dal mondo dell’elettrificazione
ferroviaria. La catenaria a due poli garantisce un
approvvigionamento energetico affidabile per il camion stesso.
Il sistema di catenaria conduce a un filo di contatto a
livello che consente una trasmissione di corrente stabile,
anche a velocità elevate. Il pantografo attivo trasmette
l’energia dalle aeree di contatto al motore elettrico del
veicolo.

Il pantografo può essere facilmente collegato e scollegato dal
filo di contatto a velocità comprese tra 0 e 90 km/h. Questo
viene fatto automaticamente o manualmente con la semplice
pressione di un pulsante.
Qualora ci fosse la necessità di sorpassare o abbandonare
l’autostrada per raggiungere la propria destinazione, il
pantografo si disconnette e l’autocarro può circolare tramite
motore elettrico, grazie alle batterie di cui dispone, o
tramite il motore a combustione interna.

I sistemi di distribuzione dell’energia elettrica sono
realizzati esternamente alla piattaforma autostradale e la
linea di contatto (600-750 V in corrente continua) viene
realizzata sopra la corsia di marcia con una altezza pari a
circa 5,50 metri.

I vantaggi di una eHighway
La eHighway è due volte più efficiente rispetto ai
tradizionali motori a combustione interna. Questo permette di
ridurre del 50% il consumo energetico e abbatte notevolmente
le emissioni inquinanti, riducendo così l’inquinamento
atmosferico locale.
Nei tratti coperti dalla linea elettrica, le emissioni
inquinanti sono pari a zero. Inoltre l’inquinamento acustico
proveniente dal motore è quasi assente e i costi di gestione
sono ridotti.
L’obiettivo delle eHighway è dimostrare la possibilità di
abbattere le emissioni di CO2 derivanti dal traffico merci su
strada attraverso l’impiego di un’idea molto semplice, che non
necessita di una tecnologia particolarmente avanzata.

Intanto la rete infrastrutture di ricarica nel territorio
europeo e anche italiano sta facendo passi da gigante, anche
grazie agli investimenti degli attori della filiera. Il sogno
di un futuro molto prossimo è di un sistema autostradale in
cui i trucks usano i sistemi previsti dalle eHighway mentre
gli autisti di veicoli “tradizionali” vireranno pressoché
tutti sull’elettrico e sull’ibrido plug-in tradizionale.
Soluzioni che per fortuna stanno aumentando sensibilmente:
oggi, anche grazie al supporto degli incentivi a disposizione
statali e regionali, e a una ormai sicura e consolidata rete
di punti di ricarica sul territorio nazionale, gli italiani
stanno cominciando a investire sul serio sulla conversione
elettrica al 100% o sul passaggio intermedio, ma comunque
funzionale, di un’ibrida plug-in. Questo anche grazie
all’evoluzione tecnologica: oggi modelli innovativi di e-car
(come Audi e-tron) consentono di muoversi su strada con un
veicolo elettrico senza sacrificare il piacere della guida
sportiva e allo stesso tempo garantendo performance e
percorrenze che un tempo sembravano impensabili. Nell’attesa
che arrivino le eHighways anche          da   noi,   muoversi
elettricamente è già una realtà.
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