EHighway: a cosa servono e come funzionano le autostrade elettrificate
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eHighway: a cosa servono e come funzionano le autostrade elettrificate Il World Business Council per lo Sviluppo Sostenibile delle Imprese (WBCSD) stima che i volumi delle merci trasportate a livello globale nell’anno 2050 saranno tre volte maggiori rispetto a quelli dell’anno 2000. Nonostante l’ampliamento significativo dell’infrastruttura ferroviaria, le linee dedicate ai treni saranno in grado di gestire solo un terzo di questo incremento di traffico merci. Pertanto la maggior parte delle merci finirà necessariamente per essere trasportata su strada, con la conseguente previsione che le emissioni di CO2 derivanti dal traffico merci su gomma possano più che raddoppiare entro il 2050. Una prospettiva non confortante per il nostro pianeta, che ha allarmato parecchi governi che si sono già messi all’opera per trovare una soluzione ecosostenibile. L’idea più gettonata è quella delle eHighways, ovvero le autostrade elettrificate. In questa direzione si sono già mosse Svezia e Germania. A giugno 2016, in Svezia, nella provincia dello Gästrikland, è stata inaugurata la prima autostrada elettrica per camion. La sperimentazione è partita dall’autostrada E16 che collega le città di Kungsgården con la città di Sandviken. Qui i mezzi pesanti ibridi sono alimentati a elettricità come già avviene per i filobus. In Germania il progetto si chiama “Trucks for German eHighways” e punta a ridurre le emissioni di carbonio nel trasporto pesante a lungo raggio, cominciando proprio dalle strade test costruite una in Schleswig-Holstein sull’autostrada A1 vicino a Lubecca, una in Hessen sull’autostrada A5 a sud di Francoforte e la terza in Baden- Württemberg sull’autostrada federale B462. Il progetto è stato
sviluppato da Siemens insieme ai partner Scania e Volkswagen Group. L’Italia non è di certo stata a guardare: entro il 2021 anche il bel paese dovrebbe avere la sua prima autostrada elettrificata, per un trasporto delle merci su gomma a impatto zero. A candidarsi per dare il via a questa rivoluzione è stata l’autostrada A35 BreBeMi, che collega Brescia con Milano passando per Bergamo, grazie a un progetto che vede schierati CAL (Concessioni Autostradali Lombarde), Regione Lombardia, Siemens (il colosso tedesco dell’elettrificazione), Scania (il gruppo svedese che produce veicoli industriali), il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e il Ministero dell’Ambiente. Si prevede una prima fase di “studio pilota” in cui l’elettrificazione avrà una estensione massima utile per mettere a regime e tarare il sistema, nella tratta centrale della A35 tra Calcio e Romano di Lombardia, in provincia di Bergamo, per una lunghezza complessiva elettrificata di circa 6,00 km.
Ma di preciso come funziona una eHighway? Niente di più e niente di meno di una filovia urbana. L’idea è quella di dotare ogni autostrada, in entrambe le direzioni, di una corsia dotata di una linea elettrica sospesa che consenta l’alimentazione dei veicoli predisposti in circolazione. I veicoli utilizzati su autostrada elettrificata, infatti, sono dotati di una catena cinematica ibrida con motore elettrico alimentato attraverso un pantografo.
Il sistema eHighway combina l’efficienza dei trasporti elettrificati con la flessibilità dei camion in una soluzione innovativa di traffico merci efficiente, economica ed ecologica. Una linea sospesa elettrificata e un pantografo di collegamento automatizzato installato sul tetto della motrice sono in grado di dare energia continua ai motori elettrici dei tir, che quindi procedono a emissioni zero mediante la spinta della sola unità motrice elettrica. Il sistema di approvvigionamento energetico si basa su una tecnologia collaudata proveniente dal mondo dell’elettrificazione ferroviaria. La catenaria a due poli garantisce un approvvigionamento energetico affidabile per il camion stesso. Il sistema di catenaria conduce a un filo di contatto a livello che consente una trasmissione di corrente stabile, anche a velocità elevate. Il pantografo attivo trasmette l’energia dalle aeree di contatto al motore elettrico del veicolo. Il pantografo può essere facilmente collegato e scollegato dal filo di contatto a velocità comprese tra 0 e 90 km/h. Questo
viene fatto automaticamente o manualmente con la semplice pressione di un pulsante. Qualora ci fosse la necessità di sorpassare o abbandonare l’autostrada per raggiungere la propria destinazione, il pantografo si disconnette e l’autocarro può circolare tramite motore elettrico, grazie alle batterie di cui dispone, o tramite il motore a combustione interna. I sistemi di distribuzione dell’energia elettrica sono realizzati esternamente alla piattaforma autostradale e la linea di contatto (600-750 V in corrente continua) viene realizzata sopra la corsia di marcia con una altezza pari a circa 5,50 metri. I vantaggi di una eHighway La eHighway è due volte più efficiente rispetto ai tradizionali motori a combustione interna. Questo permette di ridurre del 50% il consumo energetico e abbatte notevolmente le emissioni inquinanti, riducendo così l’inquinamento atmosferico locale. Nei tratti coperti dalla linea elettrica, le emissioni inquinanti sono pari a zero. Inoltre l’inquinamento acustico proveniente dal motore è quasi assente e i costi di gestione sono ridotti.
L’obiettivo delle eHighway è dimostrare la possibilità di abbattere le emissioni di CO2 derivanti dal traffico merci su strada attraverso l’impiego di un’idea molto semplice, che non necessita di una tecnologia particolarmente avanzata. Intanto la rete infrastrutture di ricarica nel territorio europeo e anche italiano sta facendo passi da gigante, anche grazie agli investimenti degli attori della filiera. Il sogno di un futuro molto prossimo è di un sistema autostradale in cui i trucks usano i sistemi previsti dalle eHighway mentre gli autisti di veicoli “tradizionali” vireranno pressoché tutti sull’elettrico e sull’ibrido plug-in tradizionale. Soluzioni che per fortuna stanno aumentando sensibilmente: oggi, anche grazie al supporto degli incentivi a disposizione statali e regionali, e a una ormai sicura e consolidata rete di punti di ricarica sul territorio nazionale, gli italiani stanno cominciando a investire sul serio sulla conversione elettrica al 100% o sul passaggio intermedio, ma comunque funzionale, di un’ibrida plug-in. Questo anche grazie all’evoluzione tecnologica: oggi modelli innovativi di e-car (come Audi e-tron) consentono di muoversi su strada con un veicolo elettrico senza sacrificare il piacere della guida sportiva e allo stesso tempo garantendo performance e percorrenze che un tempo sembravano impensabili. Nell’attesa che arrivino le eHighways anche da noi, muoversi elettricamente è già una realtà.
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