Edgar Morin Fratelli del mondo

Pagina creata da Margherita Catalano
 
CONTINUA A LEGGERE
Edgar Morin Fratelli del mondo
Corriere della Sera - 5 Apr 2020 di NUCCIO ORDINE

«L’unificazione     tecnico-economica       del      queste ore, dalla città di Bergamo. Penso con
mondo, creata dalla diffusione del capitalismo       affetto agli amici e ai colleghi con cui ho
aggressivo negli anni Novanta, ha generato un        condiviso momenti indimenticabili nei miei
enorme paradosso che l’emergenza del                 frequenti viaggi nel vostro splendido Paese.
coronavirus ha reso ormai visibile a tutti:          Esprimo tutta la mia solidarietà agli ammalati
questa interdipendenza tra le nazioni, anziché       che lottano per la sopravvivenza e ai loro
favorire un reale progresso nella conoscenza e       parenti che non possono assisterli in questo
nella comprensione tra i popoli, ha scatenato        drammatico corpo a corpo con il virus».
forme di egoismo e di ultranazionalismo. Il
virus ha smascherato questa mancanza di              Vorrei prendere spunto, caro Edgar, dalla tua
un’autentica        coscienza        planetaria      riflessione iniziale. La mondializzazione ha
dell’umanità». Edgar Morin parla con la              creato un grande mercato globale che,
consueta passione riuscendo a rendere                attraverso la tecnologia più avanzata, ha
calorosa perfino una conversazione, a                accorciato notevolmente le distanze tra i
distanza, attraverso Skype. Anche lui, come          continenti. Un aereo in meno di
milioni di europei, è confinato in casa, a           ventiquattr’ore porta persone e cose dall’altra
Montpellier, dove assieme alla moglie segue          parte del pianeta. Però, nello stesso tempo,
con grande attenzione gli sviluppi della             questa riduzione delle distanze non ha favorito
pandemia.                                            un dialogo tra i popoli. Anzi, ha fomentato un
                                                     rilancio della chiusura identitaria in sé stessi,
Internazionalmente riconosciuto come uno             alimentando un pericoloso sovranismo...
dei più brillanti filosofi contemporanei, a
novantotto anni (l’8 luglio ne compirà               «Avevo diagnosticato questo fenomeno
novantanove) Morin legge, scrive, ascolta            trent’anni fa analizzando la globalizzazione e
musica e, in tempo di epidemia, consuma              anche la disgregazione della Jugoslavia e della
aperitivi virtuali con amici e parenti. Proprio la   Cecoslovacchia. Viviamo in un grande mercato
sua vivacità, la sua voglia di vivere,               planetario che non ha saputo suscitare
testimoniano con forza il dramma di un               sentimenti di fraternità tra le nazioni. Ha
flagello che sta spazzando via soprattutto           creato, al contrario, una generalizzata paura
migliaia di anziani e di malati con patologie        del futuro. La pandemia del coronavirus ha
pregresse. «So bene — dice con una leggera           illuminato questa contraddizione rendendola
noncuranza — che potrei essere la vittima per        ancora più evidente. Mi viene da pensare alla
eccellenza del coronavirus. Alla mia età, però,      grande crisi economica degli anni Trenta, in
la morte è sempre in agguato. Così è meglio          cui diversi Paesi europei, in particolare la
pensare alla vita e soprattutto riflettere su ciò    Germania, abbracciarono l’ultranazionalismo.
che sta accadendo nel mondo intero...».              Sebbene manchi oggi la volontà egemonica
                                                     del nazismo, mi pare indiscutibile questo
Prima di iniziare la nostra conversazione,           ripiegamento su sé stessi. Lo sviluppo
Morin tiene a salutare gli italiani che soffrono:    economico capitalistico ha scatenato i grandi
«Vedo ogni giorno le terribili immagini che          problemi che affliggono il nostro pianeta: il
arrivano dall’Italia settentrionale, e, ancora in    danneggiamento della biosfera, la crisi
generale della democrazia, l’aumento delle           canzoni popolari. Però c’è anche il rovescio
diseguaglianze e la crescita delle ingiustizie, la   della medaglia. L’esperienza ci insegna che
proliferazione degli armamenti, i nuovi              tutte le gravi crisi possono anche accrescere
autoritarismi demagogici (con gli Stati Uniti e      fenomeni di chiusura e di angoscia: la caccia
il Brasile in testa!). Ecco perché oggi è            all’untore o la necessità di individuare il capro
necessario favorire la costruzione di una            espiatorio, spesso identificato con lo straniero
coscienza planetaria su basi umanitarie:             o con il migrante. Le crisi possono favorire
incentivare la cooperazione tra le nazioni con       l’immaginazione creativa (come è accaduto
l’obiettivo principale di far crescere i             con il New Deal promosso dal presidente
sentimenti di solidarietà e fraternità tra i         Roosevelt in America negli anni Trenta) o
popoli».                                             provocare ascessi regressivi. Penso che oggi
                                                     riusciamo a comprendere meglio i limiti di una
Cerchiamo         di     analizzare       questa     società globalizzata che ha creato un
contraddizione su scala ridotta, prendendo in        preoccupante destino comune...».
considerazione il microcosmo delle relazioni
personali. L’incursione del virus ha messo in        Alludi anche all’Europa che di fronte
crisi l’ideologia di fondo che ha dominato le        all’emergenza sanitaria ha rivelato, ancora
campagne elettorali in questi ultimi anni:           una volta, la sua incapacità di programmare
slogan come «America first», «la France              strategie comuni e solidali?
d’abord», «prima gli italiani», «Brasil acima de
tudo» hanno offerto un’immagine insulare             «Ma certo. La pseudo Europa dei banchieri e
dell’umanità, in cui ogni individuo sembra           dei tecnocrati ha massacrato in questi decenni
essere un’isola separata dalle altre (riprendo       gli autentici ideali europei, cancellando ogni
la bella metafora di una meditazione di John         spinta verso la costruzione di una coscienza
Donne). Invece la pandemia ha mostrato che           unitaria. Ogni Paese sta gestendo la pandemia
l’umanità è un unico continente e che gli esseri     in maniera indipendente, senza un vero
umani sono profondamente legati gli uni agli         coordinamento. Speriamo che da questa crisi
altri. Mai come in questo momento di                 possa risorgere uno spirito comunitario in
isolamento (lontano dagli affetti, dagli amici,      grado di superare gli errori del passato: dalla
dalla vita comunitaria) stiamo prendendo             gestione dell’emergenza migranti alla
coscienza del bisogno dell’altro. «Io resto a        predominanza delle ragioni finanziarie su
casa» significa non solo proteggere noi stessi       quelle umane, dalla mancanza di una politica
ma anche gli altri individui con cui formiamo la     internazionale europea all’incapacità di
nostra comunità...                                   legiferare in materia fiscale...».

«Sono perfettamente d’accordo. L’emergenza           Qual è stata la tua reazione di fronte al primo
del virus e i provvedimenti che ci costringono       discorso alla nazione di Boris Johnson, allo
a stare a casa hanno finito per stimolare il         spietato cinismo con cui il premier inglese ha
nostro sentimento di fraternità. In Francia, per     invitato i cittadini britannici a prepararsi alle
esempio, ogni sera alle 20 ci si dà                  migliaia di morti che il coronavirus avrebbe
appuntamento alle finestre per battere le            provocato e ad accettare i principi del
mani ai nostri medici e al personale                 darwinismo sociale (la soppressione dei più
ospedaliero che, in prima linea, si occupa degli     deboli)...
ammalati. Mi sono commosso, la settimana
scorsa, quando ho visto in televisione, a            «Un esempio chiaro di come la ragione
Napoli e in altre città italiane, le persone         economica sia più importante e più forte di
affacciarsi dai balconi per cantare assieme          quella umanitaria: il profitto vale molto di più
l’inno nazionale o per ballare al ritmo di           delle ingenti perdite di esseri umani che
l’epidemia può infliggere e sta infliggendo. In         internet, senza contare coloro che vivono in
fondo, il sacrificio dei più fragili (delle persone     strada perché non hanno una casa. Se questo
anziane e degli ammalati) è funzionale a una            regime dovesse durare a lungo, come
logica della selezione naturale. Come accade            continueremo a coltivare i rapporti umani e
nel mondo del mercato, chi non regge la                 come riusciremo a tollerare le privazioni?».
concorrenza è destinato a soccombere.
Applicare alla vita umana questa logica rivela          Vorrei che ci soffermassimo ancora sul tema
la spietatezza del neoliberismo imperante.              della scienza. Dopo il disastro della Seconda
Creare una società autenticamente umana                 guerra mondiale le prime relazioni tra Israele
significa opporsi a tutti i costi a questo              e Germania passarono attraverso gli
darwinismo sociale».                                    scienziati. L’anno scorso, mentre visitavo il
                                                        Cern di Ginevra con Fabiola Gianotti, ho visto
Il presidente francese Macron ha usato la               attorno a un tavolo ricercatori che
metafora della guerra per parlare della                 provenivano da Paesi in conflitto tra loro. Non
pandemia. Quali sono le affinità e le differenze        pensi che la ricerca scientifica di base, quella
tra un vero conflitto armato e quello che               libera da ogni profitto, possa contribuire a
stiamo vivendo?                                         promuovere in questa emergenza della
                                                        pandemia uno spirito di fraternità universale?
«Io che la guerra l’ho vissuta ne conosco bene
i meccanismi. Per prima cosa, mi pare                   «Certo. La scienza può giocare un ruolo
evidente una diversità: in guerra, le misure di         importante, ma non decisivo. Può attivare un
confinamento e di coprifuoco sono imposte               dialogo tra i laboratori delle nazioni che in
dal nemico; adesso è lo Stato che le impone             questo momento lavorano per creare un
contro il nemico. La seconda riflessione                vaccino e produrre farmaci efficaci. Ma non
riguarda la natura dell’avversario: in guerra           bisogna dimenticare che la scienza è sempre
era visibile, adesso no. In ogni modo, non              ambivalente. Nel passato molti ricercatori
credo che usare la metafora della guerra                sono stati al servizio del potere e della guerra.
possa essere più utile a comprendere questa             Detto questo, io nutro molta fiducia in quegli
resistenza all’epidemia».                               scienziati creativi e pieni di immaginazione
                                                        che certamente sapranno promuovere e
Forse c’è una «globalizzazione buona»: non ti           difendere una ricerca scientifica solidale e al
pare che gli scienziati in questo momento               servizio dell’umanità».
stiano promuovendo una collaborazione
internazionale per cercare di battere il virus?         Tra le emergenze che l’epidemia ha
L’arrivo di medici cinesi e cubani in Italia non è      evidenziato c’è soprattutto quella sanitaria. In
forse un altro segno di speranza?                       Italia e in altri Paesi europei, i governi hanno
                                                        progressivamente indebolito gli ospedali con
«Questo è un dato indiscutibilmente positivo.           sostanziosi tagli delle risorse. La carenza di
La rete planetaria di ricercatori testimonia uno        medici, infermieri, posti letto e attrezzature
sforzo verso un bene comune universale che              sta mostrando una sanità pubblica
valica i confini nazionali, le lingue, i colori della   ammalata...
pelle. Ma non bisogna sottovalutare neanche
i fenomeni di coesione nazionale: stringersi, lo        «Non c’è dubbio che la sanità debba essere
ricordavo prima, attorno agli operatori                 pubblica e universale. In Europa, negli ultimi
sanitari che lavorano negli ospedali. Molti             decenni, siamo stati vittime delle direttive
però vengono tagliati fuori da queste nuove             neoliberiste che hanno insistito sulla riduzione
forme di aggregazione solidale: persone sole,           dei servizi pubblici in generale. Programmare
anziani o famiglie povere non collegate a               la gestione degli ospedali come se fossero
aziende significa concepire i pazienti come          momento, si blocca anche la fabbricazione
merci da inserire in un ciclo produttivo. E          degli aerei con notevoli danni economici. Il
questo è un altro esempio di come una visione        caso delle mascherine e delle attrezzature
puramente finanziaria possa produrre disastri        sanitarie è certamente più pericoloso per le
sul piano umano e sanitario».                        drammatiche conseguenze che vediamo. Il
                                                     coronavirus ci spingerà anche a riflettere, in
Che cosa succederà negli Stati Uniti, dove           termini economici e politici, sul tema della
l’assistenza sanitaria pubblica non esiste?          delocalizzazione e dei suoi limiti per garantire
                                                     una necessaria autonomia».
«Scoppieranno le contraddizioni in maniera
violenta. Ripeto: la sanità deve essere              La sanità e l’istruzione costituiscono i due
pubblica e universale. Un Paese dove solo i          pilastri della dignità umana (il diritto alla vita
ricchi possono avere accesso agli ospedali e ai      e il diritto alla conoscenza) e le basi dello
farmaci non può reggere all’assalto di una           sviluppo di una nazione. Anche il sistema
pandemia di queste proporzioni. Lasciare la          educativo statale ha subito in questi decenni
gran parte della popolazione abbandonata a           tagli terribili...
sé stessa, significa favorire la diffusione del
virus senza nessun controllo. Obama aveva            «La sanità e l’istruzione, su questo punto sono
saggiamente avviato un progetto di assistenza        d’accordo con ciò che hai scritto nei tuoi libri,
sanitaria. Sabotato immediatamente da                non possono essere gestite con una logica
Trump».                                              aziendalistica. Gli ospedali, le scuole e le
                                                     università non possono generare profitto
La globalizzazione sta svelando anche la             economico, devono pensare al benessere dei
miopia della politica industriale. In Italia, per    cittadini e a formare, come diceva Montaigne,
esempio, la crisi dell’epidemia ha evidenziato       “teste ben fatte”. Bisogna ritrovare lo spirito
l’errore di rinunciare a fabbricare mascherine       del servizio pubblico che in questi decenni è
in Europa perché poco competitive di fronte          stato fortemente ridimensionato».
all’offerta a basso prezzo dei cinesi. Medici e
operatori sanitari hanno dovuto lavorare             Adesso, con scuole e università chiuse, si rende
senza alcuna protezione, mettendo a rischio la       necessario ricorrere alla didattica a distanza
loro vita e quella dei pazienti, mentre è esploso    per mantenere vivi i rapporti tra professori e
immediatamente un mercato nero a costi               studenti...
proibitivi...
                                                     «Grazie alla tecnologia si può riuscire a non
«L’esempio italiano mi sembra molto                  spezzare il filo della comunicazione. Anche la
eloquente e mette in evidenza un altro punto         televisione in Francia si è organizzata per
debole del cosiddetto mercato universale.            offrire programmi agli studenti. Ma la
Dobbiamo         capire     i    limiti     della    questione, come tu ben sai, è di fondo: in
delocalizzazione, ripensando una politica            diversi miei libri ho messo in evidenza i limiti
industriale in grado di garantire un’autonomia       del nostro sistema d’insegnamento. Trovo che
necessaria. Bisogna, in alcuni settori strategici,   non sia adatto alla complessità che viviamo sul
rilocalizzare e produrre nel territorio per          piano personale, economico, sociale.
rispondere anche a situazioni di emergenza.          Abbiamo un sapere spezzettato in
Ho visitato recentemente i cantieri                  compartimenti stagni, incapace di offrire
dell’Airbus. E ho appreso che un gran numero         prospettive unitarie della conoscenza,
di pezzi necessari alla costruzione di un aereo      inadatto ad affrontare in maniera concreta i
vengono prodotti in altri Paesi. Se le               problemi del presente. I nostri studenti non
comunicazioni si fermano, come in questo             sono educati a misurarsi con le grandi sfide
esistenziali, né con la complessità e                 «Mi pare indiscutibile. L’epidemia, con le
l’incertezza di una realtà in costante                restrizioni che genera, ci ha obbligato a
mutazione. Mi sembra importante prepararsi            compiere una salutare decelerazione. Io
a capire le interconnessioni: come una crisi          stesso ho notato un forte ridimensionamento
sanitaria possa provocare una crisi economica         del mio ritmo quotidiano. Quando ho lasciato
che, a sua volta, produce una crisi sociale e,        Parigi per Montpellier avevo già notato un
infine, esistenziale».                                notevole cambiamento nelle mie giornate.
                                                      Adesso, con maggiore coscienza, mi sto (ci
Qualche rettore e alcuni professori hanno             stiamo) riappropriando del tempo. Bergson
considerato l’esperienza della pandemia come          aveva capito bene la differenza tra il tempo
un’occasione per rilanciare l’insegnamento            vissuto (quello interiore) e il tempo
telematico. Penso sia necessario ricordare che        cronometrato          (quello        esteriore).
nessuna piattaforma digitale potrà cambiare           Riconquistare il tempo interiore è una sfida
la vita di un allievo.                                politica, ma anche etica, esistenziale».

«Bisogna distinguere l’eccezionalità imposta          Proprio adesso ci rendiamo conto che leggere
dal virus dalle condizioni normali. Oggi non          libri, ascoltare musica, ammirare opere d’arte
abbiamo scelta. Ma conservare il contatto             è la maniera migliore per coltivare la nostra
umano, diretto, tra docenti e discenti è              umanità...
fondamentale. Solo un professore che insegna
con passione può influire sulla vita degli            «Non c’è dubbio. Il confinamento ci sta
studenti. Insegnare è una missione, come              facendo       prendere      coscienza      anche
quella dei medici: si tratta, in ogni caso, di        dell’importanza della cultura. Un’occasione —
occuparsi di vite umane, di persone, di futuri        attraverso questi saperi che la nostra società
cittadini».                                           ha chiamato ingiustamente “inutili” perché
                                                      non producono profitto — per comprendere i
Il virus è riuscito a fare esplodere i limiti della   limiti del consumismo e della rincorsa senza
rapidità. Il confino nelle nostre case — talvolta     sosta di denaro e potere. Avremo imparato
doloroso e persino drammatico per la                  qualcosa, in questi tempi di epidemia, se
difficoltà di alcune convivenze forzate — ci ha       sapremo riscoprire e coltivare gli autentici
aiutato però a riscoprire l’importanza della          valori della vita: l’amore, l’amicizia, la
lentezza per riflettere, per capire, per              fraternità, la solidarietà. Valori essenziali che
ricostruire, laddove è possibile, e coltivare         conosciamo da sempre e che da sempre,
affetti...                                            purtroppo, finiamo per dimenticare».

                                                      Nuccio Ordine
Puoi anche leggere