DOSSIER CITTA' METROPOLITANE - Ifel-Anci Community

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DOSSIER CITTA’ METROPOLITANE
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Sommario
Premessa .......................................................................................................................................................................1
PARTE 1 – IL TERRITORIO .......................................................................................................................................2
     Aspetti generali della popolazione ............................................................................................... 2
     Crescita economica ............................................................................................................................. 3
     Ricerca e innovazione ........................................................................................................................ 5
     Mercato del lavoro .............................................................................................................................. 6
     Infrastrutture digitali .......................................................................................................................... 6
     Trasporti e mobilità............................................................................................................................. 7
     Turismo e cultura ................................................................................................................................. 8
     Il personale della Città Metropolitana di Genova ................................................................... 9
PARTE 2 – Il riassetto istituzionale e organizzativo ................................................................................... 11
  L’analisi comparata ................................................................................................................................ 11
  Il sistema di governance della Città Metropolitana di Genova............................................. 23
PARTE 3 – LA PIANIFICAZIONE STRATEGICA ............................................................................................... 26
  La pianificazione strategica nella Città Metropolitana di Genova ....................................... 26
     Il percorso............................................................................................................................................. 26
     I contenuti ............................................................................................................................................ 28
     L’azione internazionale .................................................................................................................... 30
     Il territorio ............................................................................................................................................ 31
     Il modello organizzativo ................................................................................................................. 35
PARTE 4 – SEMPLIFICAZIONE AMMINISTRATIVA ...................................................................................... 39
  Premessa ................................................................................................................................................... 39
  Il questionario.......................................................................................................................................... 40
  La sintesi del questionario .................................................................................................................. 47
  I risultati del questionario alla città metropolitana di Genova.............................................. 48
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Premessa

Il presente documento è il risultato di un lavoro di analisi svolto da Anci in
collaborazione con la città metropolitana di Genova. Le informazioni illustrate di
seguito sono state acquisite in prevalenza attraverso questionari trasmessi alle città
metropolitane. Le informazioni dell’indagine sono state quindi integrate con dati
provenienti da fonti statistiche, amministrative e documentali al fine di descrivere la
città metropolitana di Genova secondo i più diversi aspetti dell’ente e del suo territorio.
Il documento è strutturato in quattro parti.

        Parte 1 - una descrizione di alcune grandezze territoriali, demografiche, ed
        economiche della città metropolitana.

        Parte 2 – descrizione dell’assetto istituzionale e organizzativo dell’ente

        Parte 3 – lo stato della pianificazione strategica

        Parte 4 – i processi di semplificazione amministrativa in corso o adottati

I dati e le informazioni raccolte si riferiscono al 2017-2018

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PARTE 1 – IL TERRITORIO

Aspetti generali della popolazione

La città metropolitana di Genova ha sostituito la provincia di Genova, conta 67 comuni
e si estende per 1.833,8 km2. La popolazione è di 850.071 unità (al 1° gennaio 2017) di
cui 583.601 - il 68,7% - residenti nel comune capoluogo, nel quale la densità abitativa è
cinque volte più grande rispetto al resto del territorio metropolitano. Il tasso di
incremento demografico misurato rispetto al 1° gennaio 2013 è negativo (-0,14%), ma
nel capoluogo ligure risulta positivo (0,22%).

Nel confronto con le altre città metropolitane, la città metropolitana di Genova ha il più
alto indice di invecchiamento; il 28,5% dei residenti ha, infatti, un’età superiore o uguale

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ai 65 anni. Un altro indicatore ricavabile dalla struttura per età della popolazione è
l’indice di dipendenza demografica, ovvero il rapporto tra la popolazione in età non
attiva (compresa in una fascia di età inferiore ai 15 anni e superiore ai 64 anni) e quella
in età attiva o lavorativa (dai 15 ai 64 anni). Tale indice è molto utile all’analisi del
contesto perché rappresenta in maniera sintetica il carico economico e sociale della
popolazione più anziana o più giovane rispetto ai residenti che lavorano. L’indice di
dipendenza demografica della città metropolitana di Genova è pari al 66,3%, il più alto
tra le quattordici metropoli e sedici punti % sopra la soglia di equilibrio . Il territorio
metropolitano di Genova comunque conserva un buon grado di attrattività urbana,
come dimostra il valore dell’indice del saldo migratorio, ovvero il rapporto tra saldo
migratorio e popolazione, calcolato per 1.000 abitanti. L’indice del saldo migratorio è di
2,5, dopo Bologna (6,8), Firenze (4,5), Roma (4,2) e Milano (3,8).

Crescita economica

Sotto il profilo economico, alcuni indicatori descrivono la ricchezza, il dinamismo delle
imprese e il grado di relazione con l’estero del territorio metropolitano. Il reddito
imponibile medio procapite è un indicatore della ricchezza economica della
popolazione residente. Il reddito medio della città metropolitana di Genova è pari a €

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22.345. Su base comunale, il reddito imponibile medio procapite presenta valori tra €
14.486 e € 33.193. Il comune capoluogo di Genova e i comuni costieri presentano i
valori più alti. La ricchezza, dunque si concentra nei comuni confinanti con il capoluogo
e nei comuni costieri . Per quanto attiene i rapporti con l’estero, il territorio
metropolitano presenta un grado di relazionalità internazionale medio-alto. Il numero
di pernottamenti di visitatori stranieri per motivi di lavoro calcolato per 100 abitanti è
pari a 101,5 . Anche l’indice di internazionalizzazione produttiva, misurato in termini di
valore delle esportazioni per abitante, presenta un valore medio-alto nel confronto con
le altre 13 metropoli, pari a 4.901,47 euro.

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Ricerca e innovazione

La crescita economica e il grado di competitività dell’area metropolitana dipendono da
un insieme di fattori, tra i quali risulta fondamentale il sistema combinato
dell’istruzione, della ricerca e dell’innovazione.

                         IMPRESE ALTA CONOSCENZA
               Imprese attive ad alta conoscenza/ imprese attive
                    del manifatturiero e dei servizi - Fonte:
                 Elabor azione ANCI su dati Unioncamer e - Ist. G.
                             Tagliacar ne - Anno 2016

                      11,4%

                                                              10,1%

               Comune Centr ale                      Città Metr opolitana

La città metropolitana di Genova si caratterizza per un buon livello di istruzione. Il tasso
di istruzione terziaria, ovvero – la popolazione in età 30-34 anni con livello di istruzione
5 e 6 (Isced97) in percentuale sulla popolazione nella stessa classe di età (totale) – è
pari al 28,3% (il quinto dato migliore dopo quello di Firenze, Bologna, Milano e Roma) .
Inoltre, la percentuale di popolazione 18-24 anni con al più la licenza media, che non
frequenta corsi scolastici o che non svolge attività di formazione è pari all’11,1%, il
quarto valore più basso dopo Venezia (4,9%), Torino (8,8%) e Firenze (10,9%).

Relativamente al tema della ricerca e dell’innovazione, la performance della città può
misurarsi per mezzo di due indicatori: il numero di imprese start up innovative ; il
numero di brevetti EPO . Riguardo al primo indicatore, nel territorio metropolitano
genovese si contano 13,4 start up innovative ogni 10.000 imprese. Tale dato colloca la
città metropolitana in posizione medio-alta nel confronto con le altre città
metropolitane. Per quanto attiene, invece, il numero di brevetti EPO, l’intensità
brevettuale si presenta più alta attorno al capoluogo di Genova.

Ricerca e innovazione sono collegate al grado di qualificazione del lavoro (percentuale
di occupati laureati o con titolo di studio superiore alla laurea). La città metropolitana di

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Genova presenta un grado di qualificazione del lavoro tra i più alti, con il 25,5% di
occupati con laurea o titolo di studio superiore . La crescita economica è, dunque,
strettamente collegata alle dinamiche occupazionali.

Mercato del lavoro

I dati sull’occupazione mostrano, relativamente al territorio genovese, un quadro
decisamente positivo. La partecipazione della popolazione al mercato del lavoro è in
costante crescita dal 2013. La forza lavoro (15-64 anni) sul totale della popolazione in
età 15-64 anni è pari al 70,4% (Istat, 2016). Tra le 14 città metropolitane, Genova
presenta un valore medio-alto del tasso di occupazione; risulta occupato il 63,2% della
popolazione in età 15-64 anni (Istat, 2016). Il trend degli ultimi cinque anni mostra una
crescita del tasso di occupazione a partire dal 2014. Nel territorio metropolitano di
Genova, inoltre, si registra un aumento della disoccupazione nell’ultimo anno
(dall’8,3% del 2015 al 9,9% del 2016).

               QUALIFICAZIONE LAVORO - Quota % occupati con titolo di
               studio laurea o superiore - Fonte: elabor azione ANCI su dati
                                       FPA - 2016
                  VENEZIA                                  17,5%
       REGGIO DI CALABRIA                                    18,6%
                  CATANIA                                      19,5%
                 PALERMO                                         20,7%
                    NAPOLI                                        21,2%
                    TORINO                                        21,3%
                  MESSINA                                          22,0%
                      BARI                                          22,2%
                  CAGLIARI                                            23,6%
                   GENOVA                                                25,5%
                  FIRENZE                                                   27,3%
                   MILANO                                                    28,0%
                 BOLOGNA                                                       29,0%
                     ROMA                                                       29,6%

                          0,0%    5,0%    10,0%    15,0%   20,0%   25,0%    30,0%   35,0%

Infrastrutture digitali

Le infrastrutture digitali rappresentano un fattore chiave per lo sviluppo socio-
economico di un territorio. L’accesso alla rete per tutta la popolazione, internet ad alta
velocità per le imprese e per le istituzioni, la possibilità di connettersi ovunque, sono
obiettivi strategici delle politiche a tutti i livelli di governo. A livello nazionale, il 42,6%
delle unità immobiliari risulta coperto dalla rete banda larga, di cui appena il 4,6% con
velocità di accesso di 100 Mbps. In Liguria il 36% delle unità immobiliari è coperto dalla
rete, mentre il capoluogo genovese ha una copertura del 35% . Nella città

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metropolitana di Genova, il numero di abbonamenti in banda ultra larga in percentuale
sulla popolazione residente è pari al 6,4%, il secondo dato migliore dopo Milano (9,5%)

Trasporti e mobilità

La dotazione infrastrutturale rappresenta una componente fondamentale per la
competitività del territorio metropolitano nel suo insieme. Gli scali aeroportuali, ad
esempio, nei quali transitano tutti i giorni lavoratori, turisti e visitatori, rivestono
un’importanza strategica per il turismo e gli affari. Un indicatore in tema di
infrastrutture e trasporti è rappresentato dall’Indice del traffico aereo, ovvero il numero
di passeggeri sbarcati e imbarcati per via aerea (per 100 abitanti). L’indice della città
metropolitana di Genova presenta un valore basso rispetto alle altre tredici metropoli:
157,7 passeggeri per 100 abitanti (anno 2015), in crescita rispetto al 2014.

Un indicatore del grado di infrastrutturazione del territorio è rappresentato dai tempi di
percorrenza necessari per raggiungere le infrastrutture principali. L’Indice di
accessibilità verso i nodi urbani e logistici misura ad esempio i tempi di percorrenza,
espressi in minuti, dal centroide di ogni comune alle tre infrastrutture più vicine per
ciascuna delle quattro categorie considerate: a) porti; b) aeroporti; c) stazioni
ferroviarie; d) caselli autostradali. L’indice di accessibilità della città metropolitana di
Genova è di 35,2 (minuti), il terzo dato migliore dopo Venezia (27,4) e Bari (33,3)

                  INDICE DI ACCESSIBILITA' VERSO I NODI URBANI E
                  LOGISTICI - Tempi di per cor r enza ver so i nodi ur bani e
               logistici (minuti) - Fonte: elabor az. ANCI su dati ISTAT - 2013

                            -       20,0          40,0       60,0        80,0     100,0

                 VENEZIA                    27,4
                     BARI                       33,3
                  GENOVA                         35,2
                   NAPOLI                         36,0
                  MILANO                           37,4
                BOLOGNA                              40,6
                    ROMA                             41,4
                 FIRENZE                              41,5
                PALERMO                                 44,4
                 CATANIA                                   48,9
                   TORINO                                   50,6
                 MESSINA                                        56,2
      REGGIO DI CALABRIA                                          59,0
                 CAGLIARI                                                  78,0

                                              7
Turismo e cultura

Relativamente al comparto turistico, alcuni indicatori consentono di valutare
l’importanza del settore nel territorio metropolitano. In generale, la cultura assume un
ruolo importante in chiave turistica. I luoghi dell’arte e della cultura fungono da
attrattori di visitatori e turisti; oltre al valore sociale in quanto luoghi di aggregazione e
di conoscenza, dunque, rappresentano un potenziale sul quale intervenire per creare
valore economico. Alcuni indicatori consentono di tracciare un quadro del grado di
competitività del comparto turistico di un’area geografica. Il primo indicatore è il tasso
di turisticità, ottenuto dal numero di giornate di presenza (italiani e stranieri) nel
complesso degli esercizi ricettivi in relazione al numero degli abitanti. La città
metropolitana di Genova presenta un valore dell’indice in linea con altre città d’arte (4,4
giornate) . Il secondo indicatore è dato dall’imprenditorialità turistica, ovvero la
percentuale delle imprese culturali sul totale delle imprese attive. La città metropolitana
di Genova presenta un indice di imprenditorialità turistica che colloca il territorio in una
posizione intermedia nel confronto con le altre 13 metropoli: il rapporto tra imprese
culturali e il totale delle imprese è del 7,6% . Il dato si presenta più basso nel comune
capoluogo (6,2%). Ciò lascia intuire un’incidenza positiva dei comuni di cintura. Il
contributo della produzione culturale al turismo della città metropolitana è misurabile
attraverso un terzo indicatore: la spesa turistica culturale sul totale della spesa turistica.
Relativamente alla spesa culturale, tra le 14 città metropolitane, la città metropolitana di
Genova si colloca in una posizione intermedia. La spesa culturale è pari al 31,6% della
spesa turistica .

              Tasso di tur isticità - Giornate di presenza (italiani e
          stranieri) nel complesso degli esercizi ricettivi per abitante
                      Fonte: elabor azione ANCI su dati ISTAT - Anno 2015
                              0,0            10,0          20,0      30,0    40,0

                   VENEZIA                                                      39,9
                   FIRENZE                          13,4
                      ROMA                  6,3
                  MESSINA                  5,5
                  CAGLIARI                5,1
                    MILANO                4,9
                   GENOVA                4,4
                    NAPOLI              3,9
                 BOLOGNA               3,3
                    TORINO             2,9
                 PALERMO              2,3
                  CATANIA            1,8
                       BARI         1,4
       REGGIO DI CALABRIA           1,2

                                                    8
Lo stato di salute del comparto turistico è misurabile anche attraverso i dati
sull’occupazione nel settore “Cultura”. Nella città metropolitana di Genova, gli occupati
nel settore rappresentano il 5% del totale degli occupati.

Il personale della Città Metropolitana di Genova

Nella Città Metropolitana di Genova si contano 558 unità di personale in servizio, 98
unità in meno rispetto al 2015 (-14,9%) e 328 unità in meno rispetto al 2014 (-37%). Il
calo di personale riguarda in modo particolare i dipendenti a tempo indeterminato
appartenenti alla Categoria B, per i quali si registra una variazione 2014-2016
decisamente negative (-50,6%).

La maggioranza dei dipendenti a tempo indeterminato ha un’età tra i 50 e i 59 anni.
Nello specifico, il 30% ha un’età compresa tra i 50 e i 54 anni, il 29,5% ha un’età
compresa tra i 55 e i 59 anni. L’incidenza delle donne è più alta nella classe di età 40-44
anni, l’unica fascia nella quale il numero di donne è maggiore rispetto al numero di
uomini. Complessivamente, il personale dipendente a tempo indeterminato è così
composto: 311 uomini (il 57,3%); 232 donne (il 42,7%).

Il personale in servizio della Città Metropolitana di Genova, 2014-2016

                                  Var.% 2016/2014 = -34,0%

Fonte: elaborazione ANCI su dati Ministero dell’Economia e delle Finanze, 2017

Nella Città Metropolitana di Genova, il numero di dirigenti a tempo indeterminato si è
quasi dimezzato: da 24 dirigenti nel 2014 a 13 dirigenti nel 2016. 7 dirigenti su 13 (il

                                               9
53,8%) hanno un’età compresa tra i 50 e i 54 anni. L’incidenza delle donne sul totale dei
dirigenti è del 38,5% (5 donne; 8 uomini).Tutto il personale dirigente è laureato. Il
44,8% del personale non dirigente ha la licenza media superiore; il 30,9% ha raggiunto
il traguardo della scuola dell’obbligo; il 22,1% è laureato.Dal 2014 al 2016, i rapporti
cessati per passaggi ad altre amministrazioni sono stati complessivamente 179, di cui
168 avvenuti nel 2015

L'età dei dipendenti a tempo indeterminato, per genere, 2016
                   Valore assoluto
Classi di età Uomini Donne Totale Valore percentuale Incidenza % donne
Fino a 29         0         0      0             0%            0%
30-34             6         5     11             2%          45,5%
35-39            16        16     32            5,9%          50%
40-44            19        27     46            8,5%         58,7%
45-49            63        53    116           21,4%         45,7%
50-54            92        71    163            30%          43,6%
55-59           105        55    160           29,5%         34,4%
60-64            10         5     15            2,8%         33,3%
65 e oltre        0         0      0             0%            0%
Totale          311       232    543          100,0%         42,7%
Fonte: elaborazione ANCI su dati Ministero dell'Economia e delle Finanze, 2017

L'età dei dirigenti a tempo indeterminato, per genere, 2016
                     Valore assoluto
Classi di età Uomini Donne Totale Valore percentuale                 Incidenza % donne
Fino a 29           0        0       0            0%                          -
30-39               0        0       0            0%                          -
40-44               0        0       0            0%                          -
45-49               1        2       3          23,10%                     66,70%
50-54               5        2       7          53,80%                     28,60%
55-59               2        1       3          23,10%                     33,30%
60-64               0        0       0            0%                          -
65 e oltre          0        0       0            0%                          -
Totale             8        5       13          100,0%                     38,5%
Fonte: elaborazione ANCI su dati Ministero dell'Economia e delle Finanze, 2017

                                             10
PARTE 2 – Il riassetto istituzionale e organizzativo

L’analisi sugli assetti istituzionali e sulle forme di collaborazione istituzionali ha preso
avvio dalla trasmissione di un questionario rivolto alle città metropolitane in cui si è
chiesto di illustrare l’assetto istituzionale ed organizzativo corrispondente dell’ente
metropolitano. Il questionario ha riguardato quattro distinte aree di indagine, e cioè:
   •   le forme di cooperazione e di integrazione sovracomunali esistenti
   •   la governance
   •   la semplificazione istituzionale
   •   le sinergie istituzionali

Di seguito sono sintetizzate le principali evidenze emerse nell’analisi ricognitiva
effettuata mediante il questionario, integrata con informazioni autonomamente
acquisite ed elaborate da Anci.

Nel successivo paragrafo è presente un’analisi comparata tra le città metropolitane, a
cui segue la descrizione delle peculiarità della città metropolitana di Genova.

L’analisi comparata

L’indagine ha riguardato le forme di aggregazione comunali presenti entro il perimetro
delle città metropolitane. In particolare, sono state oggetto di indagine le seguenti
forme di aggregazione:
   •   Unioni di Comuni
   •   Zonizzazioni sociosanitarie
   •   Gruppi di Azione Locale

L’Unione di Comuni è un ente locale costituito da due o più Comuni contigui che
esercitano in modo congiunto funzioni o servizi di competenza comunale. L'Unione è
dotata di una propria autonomia statutaria definita nell’ambito dei principi fissati dalla
Costituzione e dalle norme comunitarie, statali e regionali.

La banca dati del MEF-RGS (aggiornata al 22 marzo 2019) individua 598 Unioni di
Comuni, di cui 572 attive. Secondo la medesima banca dati le Unioni di Comuni
presenti entro perimetro delle città metropolitane sono 107, di 100 attive.

                                            11
Nei territori delle città metropolitane sono presenti 92 Unioni di Comuni. La città
metropolitane con il maggior numero di Unioni è Torino.

Le Unioni di Comuni presenti nei territori delle città metropolitane

                                     N. Unioni di Comuni
             Bari        1
         Bologna                         6
          Cagliari           2
         Catania

          Firenze                    5
         Genova                              7
         Messina                                      12
          Milano                         6
          Napoli     0
         Palermo                                 9
 Reggio Calabria         1
           Roma                                      11
          Torino                                                         29
         Venezia                 3

Fonte: Indagine Anci presso le città metropolitane, 2017

La banca dati MEF-RGS “Il personale della PA 2017” conteggia, al 31/12/2017, 426
Comuni in Unione, pari al 34% del totale dei Comuni appartenenti alle 14 città
metropolitane. Nelle città metropolitane di Bologna, Firenze, Messina e Torino più del
50% dei Comuni dell’Ente risulta in Unione.

                                                      12
I Comuni in Unione
                              N. Comuni in      Totale
Città metropolitana                                             %
                                   Unione      Comuni
Bari                                     5          41     12,2%
Bologna                                41           55     74,5%
Cagliari                                 4          17     23,5%
Catania                                  7          58     12,1%
Firenze                                30           41     73,2%
Genova                                 29           67     43,3%
Messina                                58          108     53,7%
Milano                                 11          133      8,3%
Napoli                                   0          92      0,0%
Palermo                                36           82     43,9%
Reggio Calabria                          6          97      6,2%
Roma                                   29          121     24,0%
Torino                                160          312     51,3%
Venezia                                10           44     22,7%
Totale                                426        1.268     33,6%
Fonte: MEF-RGS, Il personale della PA, 2017

Le funzioni gestite dalle Unioni di Comuni sono tra quelle assegnate ai Comuni; ad
esclusione della regione Sardegna le leggi regionali non hanno infatti riassegnato
nuove funzioni alle Unioni1.

1
 Le Leggi regionali di riordino delle funzioni assegnate alle ex-province non attribuiscono alle
Unioni di Comuni funzioni specifiche, con la sola eccezione della Legge Regionale della
Sardegna (L.R. 12 giugno 2006 n. 9) che attribuisce alle Unioni di Comuni compiti e funzioni
amministrative in materia di:
    • Agricoltura e Foreste (rilascio di autorizzazione sui fitofarmaci, vendita di mangimi e
       prodotti agricoli)
    • Energia, (e specificatamente riguardo alla redazione di piani di intervento in materia di
       energia da fonti rinnovabili, controllo dei rendimenti energetici degli impianti di
       riscaldamento nei comuni con meno di 40mila)
    • Fiere e commercio (vigilanza in materia di regolamenti comuni)
    • Difesa del suolo (rilascio di licenze e di autorizzazioni per l’attingimento delle acque;
       progettazione, gestione e manutenzione di opere idrauliche minori e di interventi di
       difesa del suolo e prevenzione del rischio idrogeologico)

                                              13
La ricognizione delle funzioni gestite dalle Unioni, possibile utilizzando le risposte
formulate dalle Unioni di Comuni al questionario del MEF-RGS sul personale della
Pubblica Amministrazione per l’anno 2016 (scheda informativa 1A), produce i seguenti
risultati:

1 Le funzioni fondamentali dei Comuni gestite in Unione
Servizi svolti dalle Unioni di Comuni delle città metropolitane                         Numero di %
                                                                                         Unioni
Organizzazione generale dell'amministrazione, gestione finanziaria e                       42    61%
contabile e controllo
Attività, in ambito comunale, di pianificazione di protezione civile e di                  39    57%
coordinamento dei primi soccorsi
Polizia municipale e polizia amministrativa locale                                         30    43%

Progettazione e gestione del sistema locale dei servizi sociali ed erogazione              26    38%
delle relative prestazioni ai cittadini, secondo quanto previsto dall'articolo
118, quarto comma, della Costituzione
La pianificazione urbanistica ed edilizia di ambito comunale nonché la                     19    28%
partecipazione alla pianificazione territoriale di livello sovracomunale
Catasto, ad eccezione delle funzioni mantenute allo Stato dalla normativa                  18    26%
vigente
Organizzazione dei servizi pubblici di interesse generale di ambito                        14    20%
comunale, ivi compresi i servizi di trasporto pubblico comunale
Edilizia scolastica (per la parte non attribuita alla competenza delle province),          14    20%
organizzazione e gestione dei servizi scolastici
L'organizzazione e la gestione dei servizi di raccolta, avvio e smaltimento e              10    14%
recupero dei rifiuti urbani e la riscossione dei relativi tributi
Tenuta dei registri di stato civile e di popolazione e compiti in materia di               8     12%
servizi anagrafici nonché in materia di serv. elettorali e statistici, nell'esercizio
delle funzioni di competenza statale
Altro                                                                                      30    43%

Fonte: MEF-RGS, Il personale della PA, 2016

    •   Sport e tempo libero (programmazione e attuazione delle politiche di programmazione
        regionale)
    •   Formazione e orientamento professionale (supporto organizzativo dei servizi di
        istruzione per gli alunni diversamente abili; erogazione di contributi a favore delle
        università della terza età)

                                                   14
Escludendo la voce altro, si riscontra una maggiore frequenza di quattro tipologie di
servizi:
    •   la gestione finanziaria e contabile (42 Unioni su 69),
    •   il servizio di protezione civile (39 Unioni),
    •   la Polizia Locale (30 Unioni) e
    •   i Servizi sociali (28 Unioni).

Le zonizzazioni sociosanitarie presenti nel territorio delle città metropolitane sono
variamente mutevoli. Per tre città: Bari, Cagliari e Reggio Calabria c’è una coincidenza
tra zonizzazione sanitaria e dimensione complessiva della metropoli.

Nelle altre il territorio metropolitano appare frantumato in più aziende sociosanitarie:
da un minimo di 2 (Bologna) fino ad un massimo 10 (CM di Palermo).

                         Zonizzazioni socio-sanitarie
             Bari          1
         Bologna                 2
          Cagliari         1
         Catania
          Firenze          1
         Genova                  2
         Messina                                    5
          Milano                                           6
          Napoli                       3
         Palermo                                                            10
 Reggio Calabria           1
           Roma                                            6
          Torino                              4
         Venezia                 2

Fonte: Indagine Anci presso le città metropolitane, 2017

Tra le modalità di attuazione dei Piani di Sviluppo Rurale le regioni possono adottare il
cosiddetto approccio Leader, che prevede la costituzione di Gruppi di Azione Locale

                                               15
(GAL) con la funzione di promuovere lo sviluppo economico in ambiti territoriali
ristretti. I GAL hanno una compagine di rappresentanza eterogenea che esprime il
tessuto socioeconomico ed istituzionale locale, con quindi anche una rappresentanza
degli enti locali presenti nel territorio.

Dalle risposte al questionario risulta la presenza di GAL in 11 città metropolitane.

                                           N. GAL
             Bari                                                              10
         Bologna           1
          Cagliari         1
         Catania
          Firenze    0
         Genova                  2
         Messina                                           6
          Milano     0
          Napoli                 2
         Palermo                                           6
 Reggio Calabria                       3
           Roma                               4
          Torino                              4
         Venezia                       3

Fonte: Indagine Anci presso le città metropolitane, 2017

Riguardo le attività degli organi politici, le informazioni allegate alla rilevazione del
personale della PA promossa dalla Ragioneria Generale dello Stato, misurano le sedute
del consiglio metropolitano ed il numero di delibere da questo approvato. Rispetto al
numero di sedute, il Consiglio della Città Metropolitana di Messina è quella che si è
riunito più volte nell’anno 2017, mentre il primato della capacità deliberativa va
assegnato alla Città Metropolitana di Napoli.

                                               16
BARI                   22
         BOLOGNA                   18
          CAGLIARI         10
          CATANIA             14
           FIRENZE            13
          GENOVA                                  52
          MESSINA                                                   107
          MILANO           10
           NAPOLI         9
         PALERMO
 REGGIO CALABRIA                16
            ROMA                     21
           TORINO                  19
          VENEZIA             13

                     N. sedute del consiglio città metropolitane

Fonte: MEF-RGS, Il personale della PA, 2017

              BARI              206
         BOLOGNA                          347
          CAGLIARI                  256
          CATANIA                         344
           FIRENZE            161
          GENOVA              167
          MESSINA                                       875
          MILANO                            419
           NAPOLI                                                  1.389
         PALERMO                    270
 REGGIO CALABRIA                221
            ROMA                     300
           TORINO                                 671
          VENEZIA         125

                     N. delibere, decreti ed ordinanze adottati

Fonte: MEF-RGS, Il personale della PA, 2017

                                                  17
Una sezione del questionario diffuso da Anci alle città metropolitane riguarda alcuni
aspetti della governance metropolitana. In particolare, si sono chieste informazioni in
merito a:

    •   Deleghe attribuite ai consiglieri metropolitani
    •   Raccordo con altri enti territoriali e/o settoriali
    •   Tavoli di lavoro, gruppi di lavoro, commissioni, di livello tecnico istituiti per
        l’omogeneizzazione dei comportamenti amministrativi

A settembre 2017 le città metropolitane che hanno assegnato le deleghe ai consiglieri
metropolitani erano 11.

                      Deleghe              ai
Città
                      consiglieri
metropolitana
                      metropolitani
Bari                                       sì
Bologna                                    sì
Cagliari                                   sì
Catania
Firenze                                    sì
Genova                                     sì
Messina                                   no
Milano                                     sì
Napoli                                     sì
Palermo                                   no
Reggio Calabria                            sì
Roma                                       sì
Torino                                     sì
Venezia                                    sì
Fonte: Indagine Anci presso le città metropolitane, 2017

Mentre le città che hanno adottato strumenti di raccordo con altri enti sono otto.

Città                 Raccordo con altri
metropolitana         enti territoriali
Bari                                    no
Bologna                                  sì

                                                18
Cagliari                                  no
Catania
Firenze                                   no
Genova                                     sì
Messina                                   no
Milano                                     sì
Napoli                                     sì
Palermo                                   no
Reggio Calabria                            sì
Roma                                       sì
Torino                                     sì
Venezia                                    sì
Fonte: Indagine Anci presso le città metropolitane, 2017

Nove città metropolitane hanno definito tavoli di lavoro, gruppi di lavoro, commissioni,
di livello tecnico istituiti per l’omogeneizzazione dei comportamenti amministrativi.

                                                19
Tavoli, commissioni, gruppi di lavoro per
Città
                           omogeneizzazione comportamenti
metropolitana
                                    amministrativi
Bari                                       sì
Bologna                                    sì
Cagliari                                  no
Catania
Firenze                                       no
Genova                                        sì
Messina                                       sì
Milano                                        no
Napoli                                        sì
Palermo                                       no
Reggio Calabria                               sì
Roma                                          sì
Torino                                        sì
Venezia                                       sì
Fonte: Indagine Anci presso le città metropolitane, 2017

Diverse città metropolitane hanno stipulato convenzioni / accordi di programma con
altri enti. In particolare, la Città Metropolitana di Torino ha sottoscritto 93
convenzioni/Accordi di Programma.

                                               20
BARI             9
        BOLOGNA                               28
           CAGLIARI
           CATANIA              10
           FIRENZE                       21
           GENOVA                       19
           MESSINA     3
           MILANO          5
            NAPOLI                 12
         PALERMO
 REGGIO CALABRIA                                            54
             ROMA                              30
            TORINO                                                                  93
           VENEZIA             9

                               N. convenzioni/accordi di programma

Fonte: MEF-RGS, Il personale della PA, 2016

Per quanto attiene invece alle convezioni stipulate dai Comuni appartenenti alle città
metropolitane con altri enti - ai sensi dell'art. 30 del T.U.E.L. o di analoghe disposizioni
delle Regioni Autonome – sono 697 i Comuni che hanno Convezioni attive al
31/12/2016, pari al 55% dei Comuni appartenenti alle Città Metropolitane.

I Comuni che hanno Convezioni attive
Città                                   N. Comuni che hanno       Totale
                                                                              %
Metropolitana                              Convenzioni attive    Comuni
Bari                                                      23           41   56,1%
Bologna                                                   27           55   49,1%
Cagliari                                                   2           17   11,8%
Catania                                                   22           58   37,9%
Firenze                                                   38           42   90,5%
Genova                                                    54           67   80,6%
Messina                                                   21          108   19,4%
Milano                                                    89          134   66,4%

                                                    21
Napoli                                            39               92   42,4%
Palermo                                           27               82   32,9%
Reggio Calabria                                   28               97   28,9%
Roma                                              55              121   45,5%
Torino                                           244              316   77,2%
Venezia                                           28               44   63,6%
Totale                                           697            1.274   54,7%

Fonte: MEF-RGS, Il personale della PA, 2016

Una ricognizione sulle funzioni fondamentali gestite in forma associata con altri
Comuni ai sensi dell'art.14, c.28, della L.122/2010 e sue modificazioni è possibile
utilizzando le risposte al questionario del MEF-RGS sul personale della PA (anno 2016,
scheda informativa 1°).

Sono 446 i Comuni che gestiscono in forma associata le funzioni fondamentali. Il più
alto numero è nella città di Torino.

I Comuni che gestiscono funzioni fondamentali in forma associata (art. L.122/10)
                             N. Comuni che
                                              Totale
Città Metropolitana         hanno Gestione                %
                                             Comuni
                            associate attive
Bari                                       4       41   9,8%
Bologna                                   22       55   40,0%
Cagliari                                   0       17   0,0%
Catania                                    3       58   5,2%
Firenze                                   24       42   57,1%
Genova                                    45       67   67,2%
Messina                                   17      108   15,7%
Milano                                    41      134   30,6%
Napoli                                     5       92   5,4%
Palermo                                   15       82   18,3%
Reggio Calabria                           19       97   19,6%
Roma                                      33      121   27,3%
Torino                                   205      316   64,9%
Venezia                                   13       44   29,5%
Totale                                   446    1.274   35,0%

Fonte: MEF-RGS, Il personale della PA, 2016

                                          22
Il sistema di governance della Città Metropolitana di Genova

La città metropolitana di Genova è composta da 67 comuni ed ha 850.071 residenti, di
cui il 69% circa nella città capoluogo (583.601 sono gli abitanti residenti del comune di
Genova).

Unioni di Comuni

Entro il perimetro della città metropolitana sono presenti sette Unioni di Comuni, e
cioè:

   •   UNIONE DELLO SCRIVIA
   •   UNIONE GOLFO PARADISO
   •   UNIONE MONTANA DELL'ALTA VAL D'AVETO
   •   UNIONE DEI COMUNI MONTANI DELL'ALTA VAL TREBBIA
   •   UNIONE MONTANA LE VALLI DELL'ENTELLA
   •   UNIONE VALLE DEL TEMPO
   •   UNIONE VALLI STURA, ORBA E LEIRA

Zonizzazioni Socio-sanitarie

Il territorio metropolitano è suddiviso in due perimetri socio-sanitari:

   •   GENOVESE – ASL 3
   •   CHIAVARESE – ASL4

Gruppi di Azione Locale

Due sono i Gruppi di Azione Locale presenti entro i confini della città metropolitana di
Genova:

   •   GAL Agenzia di Sviluppo GAL Genovese
   •   GAL Verdemare Liguria

Area Governance

Al settembre 2017 sono state convocate 12 Conferenze Metropolitane, Il Consiglio
Metropolitano è stato invece convocato 54 volte.

Il Consiglio Metropolitano ha attribuito le deleghe ai Consiglieri Metropolitani.

                                            23
Il consiglio Metropolitano di Genova, inoltre, ha approvato un Accordo Quadro, già
sottoscritto da 39 dei 67 Comuni e da 3 delle 4 Unioni di Comuni presenti, che definisce
le forme e le tematiche di collaborazione tra Città Metropolitana, Comuni e Unioni di
Comuni. In particolare gli obiettivi dell’Accordo Quadro sono:

• promozione e coordinamento dei sistemi di informatizzazione e digitalizzazione in
  ambito metropolitano, con specifico riferimento alle banche dati, alla gestione
  coordinata dei siti istituzionali, all’offerta di servizi ai cittadini e alle imprese, alla
  gestione e conservazione degli archivi su supporto informatico;
• ammissione e partecipazione congiunta a programmi e bandi di finanziamento
  comunitari e supporto per l'elaborazione di specifici piani di intervento che si
  rendano di volta in volta necessari;
• individuazione e sviluppo di metodologie di lavoro che sperimentate possano
  costituire best practices replicabili per progetti trasversali di interesse comune.

A seguito della sottoscrizione dell’Accordo Quadro possono essere siglati Protocolli
Operativi finalizzati allo sviluppo di singole attività, progetti e azioni. Sono statti
sottoscritti finora 13 Protocolli Operativi tra Città Metropolitana e Comuni/Unioni.

E’ stato inoltre definito il Comitato ATO Acqua composto dai rappresentanti delle valli
del comprensorio in rappresentanza dei 67 comuni dell’area metropolitana.

Infine è stato costituito il Tavolo Metropolitano della Legalità, con l’obiettivo di
consentire la redazione del Piano anticorruzione della Città Metropolitana che tengano
conto delle specificità e delle affinità delle varie zone territoriali e per supportare i
comuni del territorio, specie i più piccoli, nella predisposizione dei Piani anticorruzione
comunali.

Semplificazione istituzionale

Le zone omogenee sono state definite nel Piano Strategico; la costituzione vera e
propria, previa intesa con la Regione Liguria, non è stata ancora definita. La Città
Metropolitana di Genova intende attribuire alle zone omogenee una funzione di
rappresentanza del territorio in sede di Consiglio Metropolitano, definito “Diritto di
Tribuna”, che consente ai territori di partecipare alle attività istituzionali con possiblità
di contribuire attraverso proposte, suggerimenti, osservazioni.

La città metropolitana di Genova ha inoltre istituito un Ufficio Europa a livello
metropolitano.

                                             24
Sinergie istituzionali

Sono in atto collaborazione tra Città Metropolitana, Comuni ed Unioni di Comuni e,
sono stati definiti accordi e convenzioni con la Regione Liguria (Liguria in rete), con il
capoluogo (PON Metro) e in ambito europeo (Patto dei Sindaci).

                                           25
PARTE 3 – LA PIANIFICAZIONE STRATEGICA

La pianificazione strategica nella Città Metropolitana di Genova

Il percorso

Attualmente l’amministrazione è impegnata nella fase dell’attuazione.

Con la deliberazione n. 11 del 21/04/2017 il Consiglio metropolitano ha approvato il
primo Piano strategico della Città metropolitana di Genova per il triennio 2017-2020
“che costituisce atto di indirizzo per l’ente e per l’esercizio delle funzioni dei Comuni e
delle Unioni di Comuni”.

La predisposizione del Primo Piano Strategico della Città Metropolitana di Genova
rappresenta lo spartiacque dalla fase costituente di gestione del passaggio da Provincia
a nuovo Ente e di governo delle situazioni aperte o emergenziali, alla fase operativa
come Città metropolitana per lo sviluppo socio economico del territorio.

Il Piano Strategico è sviluppato in 6 macro sezioni indicative del percorso di redazione
svolto, così come del modello di cooperazione interistituzionale e territoriale intrapreso,
della metodologia adottata, e degli strumenti e risorse impiegati:

   -          Analisi di contesto
   -          Obiettivi e Strategie
   -          Città Metropolitana nel rapporto con il territorio
   -          Città metropolitana in rapporto con i diversi livelli istituzionali
   -          Un nuovo modello organizzativo in funzione delle strategie
   -          Attuazione, monitoraggio e valutazione

Per una visione completa del PSM: http://pianostrategico.cittametropolitana.genova.it

Un’attenzione particolare è stata posta al processo partecipativo.

Il percorso partecipativo è stato supportato dal Portale istituzionale dedicato al Piano
Strategico come spazio web per diffondere tutte le informazioni relative al Piano

                                                26
Strategico e per acquisire contributi, attraverso              una    serie   di   strumenti
(http://pianostrategico.cittametropolitana.genova.it).

A supporto di questo percorso sono stati predisposti questionari compilabili online per
i cittadini e stakeholders, ed ulteriori questionari dedicati a particolari categorie
rappresentative quali i Consiglieri Comunali e gli studenti dell’ultimo anno degli istituti
superiori.

Incontri sul territorio - Sono stati effettuati 7 incontri sul territorio, con Comuni, Enti e
Stakeholders per contribuire insieme alla formazione del Piano strategico
metropolitano, che rappresenta “il più importante strumento con il quale l’Ente
definisce se stesso e traguarda come può diventare nei prossimi 5 – 10 anni”.

Per collaborare attivamente agli incontri è stato fornito un questionario specifico per i
portatori di interesse e segnalato un form on line nella sezione “Partecipa al piano” del
sito         dedicato        al         Piano         strategico        della        CM
http://pianostrategico.cittametropolitana.genova.it/

Il ciclo degli incontri è stato organizzato con il contributo dell’Istituto Nazionale di
Urbanistica (INU), in attuazione del Protocollo d’Intesa siglato da INU con Città
Metropolitana di Genova, che ha collaborato alla preparazione dei focus group ed ha
partecipato ai lavori con suoi rappresentanti.

Lo svolgimento degli incontri prevedeva il seguente Programma tipo: I parte: relazioni
illustrative; II parte: workshop con la suddivisione dei partecipanti in sottogruppi (i
sottogruppi, coadiuvati da Città Metropolitana di Genova e da INU, discutono sulle
strategie e sui temi presentati, fornendo contributi e suggerimenti); III parte: sintesi dei
lavori.

Per una visione completa di tutto il lavoro effettuato nei “tavoli” si rimanda al portale
del PSM http://pianostrategico.cittametropolitana.genova.it

                                             27
I contenuti

Nel PSM, partendo dalla analisi di contesto, sono stati definiti obiettivi e strategie,
selezionate le priorità d’intervento, individuati i progetti, sulla base delle risorse
disponibili, definendo tempi e attori che partecipano alla realizzazione.

La Vision. “La città metropolitana dovrà servire a migliorare i servizi urbani per i
cittadini, le imprese e l’intera comunità che convive nel territorio metropolitano, a
ridurre i costi dei servizi erogati dalle amministrazioni locali e ad ammodernare la
pubblica amministrazione; ma anche a rinnovare il rapporto tra cittadini e istituzioni, tra
politica e amministrazione, tra democrazia rappresentativa e partecipazione per
contribuire alla riforma della politica partendo dai singoli comuni che la compongono
indipendentemente dalle loro dimensioni. La città metropolitana dovrà servire a
raccordare il territorio, mettendo in rete - in maniera efficace - le strategie, le politiche, i
soggetti, i programmi, gli strumenti e ovviamente le istituzioni.”

                                              28
Le linee strategiche. sono articolate sulle dimensioni territoriali, economiche e sociali,
istituzionali:

la città metropolitana come ente nel rapporto con il territorio che affronta il tema dei
servizi pubblici a rete e dei servizi territoriali (idrico, rifiuti, trasporto pubblico, scuole e
strade), della resilienza come tutela e valorizzazione del territorio, e dello sviluppo
economico, come valorizzazione delle eccellenze, marketing territoriale, azioni a
supporto delle forme innovative di SVE in chiave green e blue.

La Città metropolitana come ente che si deve rapportare con i diversi livelli istituzionali
(particolare rilievo assumono l’’accordo quadro con i Comuni del territorio e i singoli
protocolli d’intesa, nonché i progetti europei che vedono la CM in rapporto con
l’Europa) e che deve ripensare il suo modello organizzativo in funzione delle strategie.

Sono sintetizzate per macro categorie, di seguito riportate, e sviluppate per strategie
tematiche, obiettivi a breve e medio-lungo termine, azioni e progetti.

COORDINARE il cambiamento, SVILUPPARE Genova metropoli, OTTIMIZZARE i servizi,
ADATTARCI ai cambiamenti climatici, COSTRUIRE il senso di appartenenza alla Città
Metropolitana.

Le tematiche del PSM. Il Piano sviluppa tematiche che derivano direttamente
dall’identità del nuovo Ente, sviluppate sulla base degli esiti dei tavoli partecipativi, sulle
quali centrare le strategie della Città Metropolitana. Si attuano attraverso azioni e
progetti, coerenti con la “vision” del Piano, coinvolgendo in maniera attiva una pluralità
di soggetti pubblici e privati, individuati in esito al processo di analisi e mappatura degli
stakeholder, sintetizzato con matrici di classificazione in base alle variabili di “interesse”
ed “influenza”.

•       Legalità e trasparenza: proporre un rapporto nuovo tra cittadini e territorio,
        basato su un impegno condiviso da tutti i Comuni e Città metropolitana, per un
        maggiore investimento nella prevenzione della corruzione e nella costruzione di
        un percorso di legalità che intervenga nelle procedure e nell'organizzazione
        pubblica, mediante un lavoro condiviso dagli enti dell’area metropolitana.
•       Coesione territoriale e sociale: rendere il territorio e la società metropolitana
        coesi, incentivando forme innovative di inclusione sociale e uguali opportunità
        per tutti i cittadini metropolitani, promuovere e coordinare i sistemi di
        informazione e digitalizzazione sul territorio, individuare e sviluppare azioni
        positive per l’accoglienza e l’inserimento dei migranti e delle categorie disagiate.

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•      Sviluppo economico: rendere la Città Metropolitana attrattiva per richiamare
       risorse ed attività produttive, attraverso interlocuzione istituzionale nei grandi
       temi infrastrutturali, valorizzazione delle eccellenze del territorio, supporto alle
       forme innovative di sviluppo economico in chiave blue&green.
•      Resilienza: puntare sulla resilienza come principio trasversale sul quale fondare i
       temi della tutela e valorizzazione dell’ambiente, della lotta al dissesto
       idrogeologico, della tutela del territorio, della qualità dell’aria, del controllo e
       gestione del rumore, declinandoli sia per la costa che per l’entroterra.
•      Organizzare i servizi pubblici di interesse generale del territorio: ottimizzare i
       servizi a rete con sistemi coordinati di pianificazione e gestione. Innovare il ruolo
       delle funzioni tradizionali in tema di viabilità, mobilità, istruzione superiore,
       centrale per la vita sociale e culturale delle comunità.

L’azione internazionale

L’impiego adeguato ed efficace delle risorse messe a disposizione dall’Unione Europea
è un parametro importante per valutare le capacità di intervento a livello locale
dell’ente con competenze di area vasta.

Nel nuovo ciclo di programmazione 2014-2020 la Commissione Europea ha dato
grande enfasi al ruolo delle città metropolitane nella gestione diretta delle risorse.

Anche lo Statuto della Città metropolitana di Genova – all’art. 7 - considera compito
essenziale dell’ente concorrere al processo di integrazione europea attraverso: rapporti
di collaborazione e cooperazione con le altre Aree metropolitane europee; forme di
collaborazione idonee ad assicurare una costante partecipazione allo sviluppo di
relazioni con gli altri enti territoriali degli Stati dell’Unione; forme di coordinamento tra
le Città e le aree metropolitane dell’Unione.

Nell’ottica di una governance multilivello CMGE, inoltre, dovrà diventare il “collante” tra
l'Europa e il territorio locale, grazie anche alla partecipazione dell’amministrazione alle
reti attive e ai network europei di città ed enti pubblici per lo scambio di buone prassi e
la diffusione di politiche urbane e metropolitane.

Per dare sistematicità a queste opportunità di sviluppo , il nuovo modello organizzativo
dell’ente, pertanto, prevede un nucleo operativo in grado di svolgere le seguenti
attività principali:

       •   curare la partecipazione dell’ente alle reti internazionali
       •   sviluppare una rete di relazioni a livello locale
       •   garantire un approccio integrato ai progetti europei

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Il territorio

Per attuare il principio di partecipazione previsto dal comma 1 dell’art. 31 dello statuto
(“La Città metropolitana informa la sua attività al principio del coinvolgimento e della
più ampia consultazione dei comuni, singoli o associati, e delle comunità ricomprese
nel suo territorio”) il PSM ha realizzato un percorso partecipativo rappresentato in
sintesi nello schema riportato nel paragrafo sul percorso.

Ad alcuni organismi e aspetti specifici di riorganizzazione territoriale, di seguito esposti
per punti, è stata dedicata particolare attenzione affinché il coinvolgimento del
territorio avvenga nel modo più esaustivo ed efficace possibile.

Zone Omogenee

Lo Statuto di Genova prevede l’articolazione del territorio metropolitano in “zone
omogene” per l’attuazione in forma decentrata delle politiche per i servizi metropolitani
creando un naturale legame tra il processo di associazionismo comunale e quello
dell’organizzazione della città metropolitana (Art. 3 – Zone omogenee).

Il Piano strategico di Genova contiene una proposta di articolazione territoriale in zone
omogenee, rielaborata sulla base degli esiti degli incontri svolti sul territorio nel
periodo da novembre 2016 a febbraio 2017 e del confronto diretto con ciascun
Comune.

Con il Piano strategico è stata approvata la proposta di articolazione del territorio in
zone omogenee, demandando alla fase di attuazione delle strategie del Piano la loro
costituzione vera e propria, con valore ed effetti di “zona omogenea” ai sensi della
Legge 56/2014 e dello Statuto della Città Metropolitana.

Tale fase di costituzione dovrà, infatti, seguire le procedure prescritte al comma 4
dell’art. 3 dello Statuto, che prevede preventiva intesa con Regione Liguria.

La Città metropolitana di Genova intende attribuire alle “zone omogenee” una funzione
di rappresentanza del territorio in sede di Consiglio Metropolitano, definita “diritto di
tribuna” che consente ai territori di partecipare ad attività istituzionali per le quali la
legge non prevede diritto di voto. In questo modo si garantisce trasparenza e
comunicazione delle attività stesse e partecipazione con possibilità di contribuire
attraverso proposte, suggerimenti, osservazioni.

Le zone omogenee saranno operative a seguito dell’approvazione del relativo

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“Regolamento”, di cui al comma 5 dell’art. 4 dello Statuto e con le eventuali modifiche
che si renderà necessario apportare allo Statuto medesimo al fine di adeguarne le
funzioni.

Obiettivi del PSM a breve termine:

-   Definire uno schema di Regolamento per la funzionalità delle Zone Omogenee,
    determinate in modo condiviso con il territorio ed approvate con il Piano
    strategico
-   Definire una proposta di modifica dello statuto della CM per attribuire il ruolo “di
    rappresentanza” e “propositivo” alle zone omogenee
-   Approvare la costituzione delle zone omogenee ed il relativo Regolamento
-   Approvare la modifica dello Statuto della CM inerente le zone omogenee

Obiettivi a medio/ lungo termine

-      Monitoraggio del primo periodo di attività di rappresentanza e partecipazione,
svolte dalle Zone omogenee, al fine di valutare l’eventuale necessità di revisione
dell’articolazione e delle loro funzioni.

Conferenza Metropolitana e Commissioni Metropolitane aperte

La Conferenza metropolitana, composta dal sindaco metropolitano e dai sindaci dei
comuni appartenenti alla Città Metropolitana. La Conferenza tra gli altri compiti
esprime parere obbligatorio in ordine alla costituzione di zone territoriali omogenee,
formula altresì parere obbligatorio in ordine agli accordi tra la Città metropolitana e i
comuni non compresi nel territorio metropolitano;

Il regolamento per l’organizzazione e il funzionamento del Consiglio metropolitano di
Genova prevede, inoltre, che le Commissioni – istituite per l’esame preventivo di atti e
argomenti di competenza del Consiglio o per proporre nuove deliberazioni -
garantiscano la partecipazione dei rappresentanti di ambiti e/o zone omogenee, dei
Comuni e delle Unioni di Comuni individuati sulla base degli argomenti trattati e delle
rispettive competenze. Possono procedere alla audizione di persone, enti e associazioni
e acquisire all’esterno, nell’ambito delle materie di competenza, informazioni, dati atti e
documenti.

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Accordo Quadro per la collaborazione istituzionale

Il Consiglio Metropolitano di Genova, con deliberazione n. 53/2015, ha approvato il c.d.
“Accordo quadro” uno strumento di carattere generale che inquadra in un’unica cornice
i rapporti istituzionali con i Comuni - e le Unioni - le forme di collaborazione e le
tematiche di applicazione.

Tale accordo è stato predisposto in attuazione dell’ art. 1, comma 3 dello Statuto della
Città Metropolitana che stabilisce che l’Ente “ coordini la propria attività con quella dei
Comuni singoli o associati del suo territorio ed ispiri la propria attività ai principi di
sussidiarietà orizzontale e verticale nonché di collaborazione con le istanze sociali ed
economiche dell’area metropolitana” ed è finalizzato a consolidare e sviluppare in un
quadro unitario ed istituzionale le forme di collaborazione tra città metropolitana e i
comuni dell’area metropolitana previste dall’art. 22 dello statuto.

L’obiettivo è quello di ottimizzare le azioni con particolare riferimento a:

 •    promozione e coordinamento dei sistemi di informatizzazione e digitalizzazione
      in ambito metropolitano, con specifico riferimento alle banche dati, alla gestione
      coordinata dei siti istituzionali, all’offerta di servizi ai cittadini e alle imprese, alla
      gestione e conservazione degli archivi su supporto informatico;
 •    ammissione e partecipazione congiunta a programmi e bandi di finanziamento
      comunitari e supporto per l'elaborazione di specifici piani di intervento che si
      rendano di volta in volta necessari;
 •    individuazione e sviluppo di metodologie di lavoro che sperimentate possano
      costituire best practices replicabili per progetti trasversali di interesse comune.

Ad oggi hanno sottoscritto l’accordo quadro: 39 Comuni/67 e 3 Unioni/7.

Inoltre, con l’approvazione dell’accordo quadro sopra descritto, i Comuni – e loro
Unioni – possono stipulare protocolli operativi per realizzare concretamente le forme di
collaborazione, cooperazione e razionalizzazione delle attività amministrative di
interesse comune più idonee a fornire al cittadino servizi a costi decrescenti ma al
tempo stesso efficienti ed efficaci.

Ad oggi i protocolli operativi siglati tra CMGE e Comuni/Unioni di Comuni sono 13 e
sono finalizzati allo sviluppo di attività, progetti, azioni.

Comitato ATO

Gli organismi riconosciuti dalla normativa e dai regolamenti interni dell’ATO sono i
seguenti:

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• Conferenza Metropolitana Legge 56/2014 (soprattutto con funzioni consultive)

• Consiglio Metropolitano – Legge 56/2014 - con funzioni decisorie

• Comitato di coordinamento per il Servizio Idrico Integrato L.R. 1/2014

La Conferenza Metropolitana e il Consiglio Metropolitano sono organi istituzionali
dell’ATO Centro Est che è stato incardinato nella Città Metropolitana a seguito della
riforma di cui alla Legge 56/2014.

Un compito molto importate consultivo tra l’ATO e i Comuni è assolto del Comitato
ATO Acqua, composto da 11 rappresentati di tutte le valli del comprensorio in
rappresentanza dei 67 Comuni della Città Metropolitana di Genova.

Il Comitato previsto dal regolamento approvato dal 2002 fino all’anno 2015, è stato
ripristinato nel febbraio 2017.

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Il modello organizzativo

Come prevede la nota metodologica “Approccio della Città metropolitana di Genova”
approvata dal Sindaco metropolitano con determinazione n.43/2016, la redazione del
Piano strategico e l’organizzazione del percorso partecipato sono stati compiuti dagli
uffici della Città metropolitana.

In particolare il primo PS di Città metropolitana di Genova ha visto il coinvolgimento di:

       •   Consigliere delegato al Piano Strategico: il Vice Sindaco
       •   Direzione Responsabile: Direzione Generale

Gruppo di lavoro: ufficio pianificazione generale e strategica, controlli interni, ufficio
comunicazione, servizio sviluppo economico e sistemi informativi

Il portale del Piano Strategico è un progetto dell’ Ufficio gestione e sviluppo sistemi del
Servizio Sistemi informativi.

Hanno contribuito al Piano strategico le Direzioni della Città metropolitana. Il ciclo degli
incontri sul territorio è stato organizzato con il contributo dell’Istituto Nazionale di
Urbanistica (INU).

Dopo il percorso partecipato la bozza di Piano strategico è stato presentato alle
commissioni consiliari, adottato dal Consiglio metropolitano, inviato alla Conferenza
metropolitana per il parere obbligatorio e quindi definitivamente approvato dal
Consiglio metropolitano con deliberazione n. 11 del 21/04/2017.

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