DOSSIER CITTA' METROPOLITANE - Ifel-Anci Community
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Sommario Premessa .......................................................................................................................................................................1 PARTE 1 – IL TERRITORIO .......................................................................................................................................2 Aspetti generali della popolazione ............................................................................................... 2 Crescita economica ............................................................................................................................. 3 Ricerca e innovazione ........................................................................................................................ 5 Mercato del lavoro .............................................................................................................................. 6 Infrastrutture digitali .......................................................................................................................... 6 Trasporti e mobilità............................................................................................................................. 7 Turismo e cultura ................................................................................................................................. 8 Il personale della Città Metropolitana di Genova ................................................................... 9 PARTE 2 – Il riassetto istituzionale e organizzativo ................................................................................... 11 L’analisi comparata ................................................................................................................................ 11 Il sistema di governance della Città Metropolitana di Genova............................................. 23 PARTE 3 – LA PIANIFICAZIONE STRATEGICA ............................................................................................... 26 La pianificazione strategica nella Città Metropolitana di Genova ....................................... 26 Il percorso............................................................................................................................................. 26 I contenuti ............................................................................................................................................ 28 L’azione internazionale .................................................................................................................... 30 Il territorio ............................................................................................................................................ 31 Il modello organizzativo ................................................................................................................. 35 PARTE 4 – SEMPLIFICAZIONE AMMINISTRATIVA ...................................................................................... 39 Premessa ................................................................................................................................................... 39 Il questionario.......................................................................................................................................... 40 La sintesi del questionario .................................................................................................................. 47 I risultati del questionario alla città metropolitana di Genova.............................................. 48
Premessa Il presente documento è il risultato di un lavoro di analisi svolto da Anci in collaborazione con la città metropolitana di Genova. Le informazioni illustrate di seguito sono state acquisite in prevalenza attraverso questionari trasmessi alle città metropolitane. Le informazioni dell’indagine sono state quindi integrate con dati provenienti da fonti statistiche, amministrative e documentali al fine di descrivere la città metropolitana di Genova secondo i più diversi aspetti dell’ente e del suo territorio. Il documento è strutturato in quattro parti. Parte 1 - una descrizione di alcune grandezze territoriali, demografiche, ed economiche della città metropolitana. Parte 2 – descrizione dell’assetto istituzionale e organizzativo dell’ente Parte 3 – lo stato della pianificazione strategica Parte 4 – i processi di semplificazione amministrativa in corso o adottati I dati e le informazioni raccolte si riferiscono al 2017-2018 1
PARTE 1 – IL TERRITORIO Aspetti generali della popolazione La città metropolitana di Genova ha sostituito la provincia di Genova, conta 67 comuni e si estende per 1.833,8 km2. La popolazione è di 850.071 unità (al 1° gennaio 2017) di cui 583.601 - il 68,7% - residenti nel comune capoluogo, nel quale la densità abitativa è cinque volte più grande rispetto al resto del territorio metropolitano. Il tasso di incremento demografico misurato rispetto al 1° gennaio 2013 è negativo (-0,14%), ma nel capoluogo ligure risulta positivo (0,22%). Nel confronto con le altre città metropolitane, la città metropolitana di Genova ha il più alto indice di invecchiamento; il 28,5% dei residenti ha, infatti, un’età superiore o uguale 2
ai 65 anni. Un altro indicatore ricavabile dalla struttura per età della popolazione è l’indice di dipendenza demografica, ovvero il rapporto tra la popolazione in età non attiva (compresa in una fascia di età inferiore ai 15 anni e superiore ai 64 anni) e quella in età attiva o lavorativa (dai 15 ai 64 anni). Tale indice è molto utile all’analisi del contesto perché rappresenta in maniera sintetica il carico economico e sociale della popolazione più anziana o più giovane rispetto ai residenti che lavorano. L’indice di dipendenza demografica della città metropolitana di Genova è pari al 66,3%, il più alto tra le quattordici metropoli e sedici punti % sopra la soglia di equilibrio . Il territorio metropolitano di Genova comunque conserva un buon grado di attrattività urbana, come dimostra il valore dell’indice del saldo migratorio, ovvero il rapporto tra saldo migratorio e popolazione, calcolato per 1.000 abitanti. L’indice del saldo migratorio è di 2,5, dopo Bologna (6,8), Firenze (4,5), Roma (4,2) e Milano (3,8). Crescita economica Sotto il profilo economico, alcuni indicatori descrivono la ricchezza, il dinamismo delle imprese e il grado di relazione con l’estero del territorio metropolitano. Il reddito imponibile medio procapite è un indicatore della ricchezza economica della popolazione residente. Il reddito medio della città metropolitana di Genova è pari a € 3
22.345. Su base comunale, il reddito imponibile medio procapite presenta valori tra € 14.486 e € 33.193. Il comune capoluogo di Genova e i comuni costieri presentano i valori più alti. La ricchezza, dunque si concentra nei comuni confinanti con il capoluogo e nei comuni costieri . Per quanto attiene i rapporti con l’estero, il territorio metropolitano presenta un grado di relazionalità internazionale medio-alto. Il numero di pernottamenti di visitatori stranieri per motivi di lavoro calcolato per 100 abitanti è pari a 101,5 . Anche l’indice di internazionalizzazione produttiva, misurato in termini di valore delle esportazioni per abitante, presenta un valore medio-alto nel confronto con le altre 13 metropoli, pari a 4.901,47 euro. 4
Ricerca e innovazione La crescita economica e il grado di competitività dell’area metropolitana dipendono da un insieme di fattori, tra i quali risulta fondamentale il sistema combinato dell’istruzione, della ricerca e dell’innovazione. IMPRESE ALTA CONOSCENZA Imprese attive ad alta conoscenza/ imprese attive del manifatturiero e dei servizi - Fonte: Elabor azione ANCI su dati Unioncamer e - Ist. G. Tagliacar ne - Anno 2016 11,4% 10,1% Comune Centr ale Città Metr opolitana La città metropolitana di Genova si caratterizza per un buon livello di istruzione. Il tasso di istruzione terziaria, ovvero – la popolazione in età 30-34 anni con livello di istruzione 5 e 6 (Isced97) in percentuale sulla popolazione nella stessa classe di età (totale) – è pari al 28,3% (il quinto dato migliore dopo quello di Firenze, Bologna, Milano e Roma) . Inoltre, la percentuale di popolazione 18-24 anni con al più la licenza media, che non frequenta corsi scolastici o che non svolge attività di formazione è pari all’11,1%, il quarto valore più basso dopo Venezia (4,9%), Torino (8,8%) e Firenze (10,9%). Relativamente al tema della ricerca e dell’innovazione, la performance della città può misurarsi per mezzo di due indicatori: il numero di imprese start up innovative ; il numero di brevetti EPO . Riguardo al primo indicatore, nel territorio metropolitano genovese si contano 13,4 start up innovative ogni 10.000 imprese. Tale dato colloca la città metropolitana in posizione medio-alta nel confronto con le altre città metropolitane. Per quanto attiene, invece, il numero di brevetti EPO, l’intensità brevettuale si presenta più alta attorno al capoluogo di Genova. Ricerca e innovazione sono collegate al grado di qualificazione del lavoro (percentuale di occupati laureati o con titolo di studio superiore alla laurea). La città metropolitana di 5
Genova presenta un grado di qualificazione del lavoro tra i più alti, con il 25,5% di occupati con laurea o titolo di studio superiore . La crescita economica è, dunque, strettamente collegata alle dinamiche occupazionali. Mercato del lavoro I dati sull’occupazione mostrano, relativamente al territorio genovese, un quadro decisamente positivo. La partecipazione della popolazione al mercato del lavoro è in costante crescita dal 2013. La forza lavoro (15-64 anni) sul totale della popolazione in età 15-64 anni è pari al 70,4% (Istat, 2016). Tra le 14 città metropolitane, Genova presenta un valore medio-alto del tasso di occupazione; risulta occupato il 63,2% della popolazione in età 15-64 anni (Istat, 2016). Il trend degli ultimi cinque anni mostra una crescita del tasso di occupazione a partire dal 2014. Nel territorio metropolitano di Genova, inoltre, si registra un aumento della disoccupazione nell’ultimo anno (dall’8,3% del 2015 al 9,9% del 2016). QUALIFICAZIONE LAVORO - Quota % occupati con titolo di studio laurea o superiore - Fonte: elabor azione ANCI su dati FPA - 2016 VENEZIA 17,5% REGGIO DI CALABRIA 18,6% CATANIA 19,5% PALERMO 20,7% NAPOLI 21,2% TORINO 21,3% MESSINA 22,0% BARI 22,2% CAGLIARI 23,6% GENOVA 25,5% FIRENZE 27,3% MILANO 28,0% BOLOGNA 29,0% ROMA 29,6% 0,0% 5,0% 10,0% 15,0% 20,0% 25,0% 30,0% 35,0% Infrastrutture digitali Le infrastrutture digitali rappresentano un fattore chiave per lo sviluppo socio- economico di un territorio. L’accesso alla rete per tutta la popolazione, internet ad alta velocità per le imprese e per le istituzioni, la possibilità di connettersi ovunque, sono obiettivi strategici delle politiche a tutti i livelli di governo. A livello nazionale, il 42,6% delle unità immobiliari risulta coperto dalla rete banda larga, di cui appena il 4,6% con velocità di accesso di 100 Mbps. In Liguria il 36% delle unità immobiliari è coperto dalla rete, mentre il capoluogo genovese ha una copertura del 35% . Nella città 6
metropolitana di Genova, il numero di abbonamenti in banda ultra larga in percentuale sulla popolazione residente è pari al 6,4%, il secondo dato migliore dopo Milano (9,5%) Trasporti e mobilità La dotazione infrastrutturale rappresenta una componente fondamentale per la competitività del territorio metropolitano nel suo insieme. Gli scali aeroportuali, ad esempio, nei quali transitano tutti i giorni lavoratori, turisti e visitatori, rivestono un’importanza strategica per il turismo e gli affari. Un indicatore in tema di infrastrutture e trasporti è rappresentato dall’Indice del traffico aereo, ovvero il numero di passeggeri sbarcati e imbarcati per via aerea (per 100 abitanti). L’indice della città metropolitana di Genova presenta un valore basso rispetto alle altre tredici metropoli: 157,7 passeggeri per 100 abitanti (anno 2015), in crescita rispetto al 2014. Un indicatore del grado di infrastrutturazione del territorio è rappresentato dai tempi di percorrenza necessari per raggiungere le infrastrutture principali. L’Indice di accessibilità verso i nodi urbani e logistici misura ad esempio i tempi di percorrenza, espressi in minuti, dal centroide di ogni comune alle tre infrastrutture più vicine per ciascuna delle quattro categorie considerate: a) porti; b) aeroporti; c) stazioni ferroviarie; d) caselli autostradali. L’indice di accessibilità della città metropolitana di Genova è di 35,2 (minuti), il terzo dato migliore dopo Venezia (27,4) e Bari (33,3) INDICE DI ACCESSIBILITA' VERSO I NODI URBANI E LOGISTICI - Tempi di per cor r enza ver so i nodi ur bani e logistici (minuti) - Fonte: elabor az. ANCI su dati ISTAT - 2013 - 20,0 40,0 60,0 80,0 100,0 VENEZIA 27,4 BARI 33,3 GENOVA 35,2 NAPOLI 36,0 MILANO 37,4 BOLOGNA 40,6 ROMA 41,4 FIRENZE 41,5 PALERMO 44,4 CATANIA 48,9 TORINO 50,6 MESSINA 56,2 REGGIO DI CALABRIA 59,0 CAGLIARI 78,0 7
Turismo e cultura Relativamente al comparto turistico, alcuni indicatori consentono di valutare l’importanza del settore nel territorio metropolitano. In generale, la cultura assume un ruolo importante in chiave turistica. I luoghi dell’arte e della cultura fungono da attrattori di visitatori e turisti; oltre al valore sociale in quanto luoghi di aggregazione e di conoscenza, dunque, rappresentano un potenziale sul quale intervenire per creare valore economico. Alcuni indicatori consentono di tracciare un quadro del grado di competitività del comparto turistico di un’area geografica. Il primo indicatore è il tasso di turisticità, ottenuto dal numero di giornate di presenza (italiani e stranieri) nel complesso degli esercizi ricettivi in relazione al numero degli abitanti. La città metropolitana di Genova presenta un valore dell’indice in linea con altre città d’arte (4,4 giornate) . Il secondo indicatore è dato dall’imprenditorialità turistica, ovvero la percentuale delle imprese culturali sul totale delle imprese attive. La città metropolitana di Genova presenta un indice di imprenditorialità turistica che colloca il territorio in una posizione intermedia nel confronto con le altre 13 metropoli: il rapporto tra imprese culturali e il totale delle imprese è del 7,6% . Il dato si presenta più basso nel comune capoluogo (6,2%). Ciò lascia intuire un’incidenza positiva dei comuni di cintura. Il contributo della produzione culturale al turismo della città metropolitana è misurabile attraverso un terzo indicatore: la spesa turistica culturale sul totale della spesa turistica. Relativamente alla spesa culturale, tra le 14 città metropolitane, la città metropolitana di Genova si colloca in una posizione intermedia. La spesa culturale è pari al 31,6% della spesa turistica . Tasso di tur isticità - Giornate di presenza (italiani e stranieri) nel complesso degli esercizi ricettivi per abitante Fonte: elabor azione ANCI su dati ISTAT - Anno 2015 0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 VENEZIA 39,9 FIRENZE 13,4 ROMA 6,3 MESSINA 5,5 CAGLIARI 5,1 MILANO 4,9 GENOVA 4,4 NAPOLI 3,9 BOLOGNA 3,3 TORINO 2,9 PALERMO 2,3 CATANIA 1,8 BARI 1,4 REGGIO DI CALABRIA 1,2 8
Lo stato di salute del comparto turistico è misurabile anche attraverso i dati sull’occupazione nel settore “Cultura”. Nella città metropolitana di Genova, gli occupati nel settore rappresentano il 5% del totale degli occupati. Il personale della Città Metropolitana di Genova Nella Città Metropolitana di Genova si contano 558 unità di personale in servizio, 98 unità in meno rispetto al 2015 (-14,9%) e 328 unità in meno rispetto al 2014 (-37%). Il calo di personale riguarda in modo particolare i dipendenti a tempo indeterminato appartenenti alla Categoria B, per i quali si registra una variazione 2014-2016 decisamente negative (-50,6%). La maggioranza dei dipendenti a tempo indeterminato ha un’età tra i 50 e i 59 anni. Nello specifico, il 30% ha un’età compresa tra i 50 e i 54 anni, il 29,5% ha un’età compresa tra i 55 e i 59 anni. L’incidenza delle donne è più alta nella classe di età 40-44 anni, l’unica fascia nella quale il numero di donne è maggiore rispetto al numero di uomini. Complessivamente, il personale dipendente a tempo indeterminato è così composto: 311 uomini (il 57,3%); 232 donne (il 42,7%). Il personale in servizio della Città Metropolitana di Genova, 2014-2016 Var.% 2016/2014 = -34,0% Fonte: elaborazione ANCI su dati Ministero dell’Economia e delle Finanze, 2017 Nella Città Metropolitana di Genova, il numero di dirigenti a tempo indeterminato si è quasi dimezzato: da 24 dirigenti nel 2014 a 13 dirigenti nel 2016. 7 dirigenti su 13 (il 9
53,8%) hanno un’età compresa tra i 50 e i 54 anni. L’incidenza delle donne sul totale dei dirigenti è del 38,5% (5 donne; 8 uomini).Tutto il personale dirigente è laureato. Il 44,8% del personale non dirigente ha la licenza media superiore; il 30,9% ha raggiunto il traguardo della scuola dell’obbligo; il 22,1% è laureato.Dal 2014 al 2016, i rapporti cessati per passaggi ad altre amministrazioni sono stati complessivamente 179, di cui 168 avvenuti nel 2015 L'età dei dipendenti a tempo indeterminato, per genere, 2016 Valore assoluto Classi di età Uomini Donne Totale Valore percentuale Incidenza % donne Fino a 29 0 0 0 0% 0% 30-34 6 5 11 2% 45,5% 35-39 16 16 32 5,9% 50% 40-44 19 27 46 8,5% 58,7% 45-49 63 53 116 21,4% 45,7% 50-54 92 71 163 30% 43,6% 55-59 105 55 160 29,5% 34,4% 60-64 10 5 15 2,8% 33,3% 65 e oltre 0 0 0 0% 0% Totale 311 232 543 100,0% 42,7% Fonte: elaborazione ANCI su dati Ministero dell'Economia e delle Finanze, 2017 L'età dei dirigenti a tempo indeterminato, per genere, 2016 Valore assoluto Classi di età Uomini Donne Totale Valore percentuale Incidenza % donne Fino a 29 0 0 0 0% - 30-39 0 0 0 0% - 40-44 0 0 0 0% - 45-49 1 2 3 23,10% 66,70% 50-54 5 2 7 53,80% 28,60% 55-59 2 1 3 23,10% 33,30% 60-64 0 0 0 0% - 65 e oltre 0 0 0 0% - Totale 8 5 13 100,0% 38,5% Fonte: elaborazione ANCI su dati Ministero dell'Economia e delle Finanze, 2017 10
PARTE 2 – Il riassetto istituzionale e organizzativo L’analisi sugli assetti istituzionali e sulle forme di collaborazione istituzionali ha preso avvio dalla trasmissione di un questionario rivolto alle città metropolitane in cui si è chiesto di illustrare l’assetto istituzionale ed organizzativo corrispondente dell’ente metropolitano. Il questionario ha riguardato quattro distinte aree di indagine, e cioè: • le forme di cooperazione e di integrazione sovracomunali esistenti • la governance • la semplificazione istituzionale • le sinergie istituzionali Di seguito sono sintetizzate le principali evidenze emerse nell’analisi ricognitiva effettuata mediante il questionario, integrata con informazioni autonomamente acquisite ed elaborate da Anci. Nel successivo paragrafo è presente un’analisi comparata tra le città metropolitane, a cui segue la descrizione delle peculiarità della città metropolitana di Genova. L’analisi comparata L’indagine ha riguardato le forme di aggregazione comunali presenti entro il perimetro delle città metropolitane. In particolare, sono state oggetto di indagine le seguenti forme di aggregazione: • Unioni di Comuni • Zonizzazioni sociosanitarie • Gruppi di Azione Locale L’Unione di Comuni è un ente locale costituito da due o più Comuni contigui che esercitano in modo congiunto funzioni o servizi di competenza comunale. L'Unione è dotata di una propria autonomia statutaria definita nell’ambito dei principi fissati dalla Costituzione e dalle norme comunitarie, statali e regionali. La banca dati del MEF-RGS (aggiornata al 22 marzo 2019) individua 598 Unioni di Comuni, di cui 572 attive. Secondo la medesima banca dati le Unioni di Comuni presenti entro perimetro delle città metropolitane sono 107, di 100 attive. 11
Nei territori delle città metropolitane sono presenti 92 Unioni di Comuni. La città metropolitane con il maggior numero di Unioni è Torino. Le Unioni di Comuni presenti nei territori delle città metropolitane N. Unioni di Comuni Bari 1 Bologna 6 Cagliari 2 Catania Firenze 5 Genova 7 Messina 12 Milano 6 Napoli 0 Palermo 9 Reggio Calabria 1 Roma 11 Torino 29 Venezia 3 Fonte: Indagine Anci presso le città metropolitane, 2017 La banca dati MEF-RGS “Il personale della PA 2017” conteggia, al 31/12/2017, 426 Comuni in Unione, pari al 34% del totale dei Comuni appartenenti alle 14 città metropolitane. Nelle città metropolitane di Bologna, Firenze, Messina e Torino più del 50% dei Comuni dell’Ente risulta in Unione. 12
I Comuni in Unione N. Comuni in Totale Città metropolitana % Unione Comuni Bari 5 41 12,2% Bologna 41 55 74,5% Cagliari 4 17 23,5% Catania 7 58 12,1% Firenze 30 41 73,2% Genova 29 67 43,3% Messina 58 108 53,7% Milano 11 133 8,3% Napoli 0 92 0,0% Palermo 36 82 43,9% Reggio Calabria 6 97 6,2% Roma 29 121 24,0% Torino 160 312 51,3% Venezia 10 44 22,7% Totale 426 1.268 33,6% Fonte: MEF-RGS, Il personale della PA, 2017 Le funzioni gestite dalle Unioni di Comuni sono tra quelle assegnate ai Comuni; ad esclusione della regione Sardegna le leggi regionali non hanno infatti riassegnato nuove funzioni alle Unioni1. 1 Le Leggi regionali di riordino delle funzioni assegnate alle ex-province non attribuiscono alle Unioni di Comuni funzioni specifiche, con la sola eccezione della Legge Regionale della Sardegna (L.R. 12 giugno 2006 n. 9) che attribuisce alle Unioni di Comuni compiti e funzioni amministrative in materia di: • Agricoltura e Foreste (rilascio di autorizzazione sui fitofarmaci, vendita di mangimi e prodotti agricoli) • Energia, (e specificatamente riguardo alla redazione di piani di intervento in materia di energia da fonti rinnovabili, controllo dei rendimenti energetici degli impianti di riscaldamento nei comuni con meno di 40mila) • Fiere e commercio (vigilanza in materia di regolamenti comuni) • Difesa del suolo (rilascio di licenze e di autorizzazioni per l’attingimento delle acque; progettazione, gestione e manutenzione di opere idrauliche minori e di interventi di difesa del suolo e prevenzione del rischio idrogeologico) 13
La ricognizione delle funzioni gestite dalle Unioni, possibile utilizzando le risposte formulate dalle Unioni di Comuni al questionario del MEF-RGS sul personale della Pubblica Amministrazione per l’anno 2016 (scheda informativa 1A), produce i seguenti risultati: 1 Le funzioni fondamentali dei Comuni gestite in Unione Servizi svolti dalle Unioni di Comuni delle città metropolitane Numero di % Unioni Organizzazione generale dell'amministrazione, gestione finanziaria e 42 61% contabile e controllo Attività, in ambito comunale, di pianificazione di protezione civile e di 39 57% coordinamento dei primi soccorsi Polizia municipale e polizia amministrativa locale 30 43% Progettazione e gestione del sistema locale dei servizi sociali ed erogazione 26 38% delle relative prestazioni ai cittadini, secondo quanto previsto dall'articolo 118, quarto comma, della Costituzione La pianificazione urbanistica ed edilizia di ambito comunale nonché la 19 28% partecipazione alla pianificazione territoriale di livello sovracomunale Catasto, ad eccezione delle funzioni mantenute allo Stato dalla normativa 18 26% vigente Organizzazione dei servizi pubblici di interesse generale di ambito 14 20% comunale, ivi compresi i servizi di trasporto pubblico comunale Edilizia scolastica (per la parte non attribuita alla competenza delle province), 14 20% organizzazione e gestione dei servizi scolastici L'organizzazione e la gestione dei servizi di raccolta, avvio e smaltimento e 10 14% recupero dei rifiuti urbani e la riscossione dei relativi tributi Tenuta dei registri di stato civile e di popolazione e compiti in materia di 8 12% servizi anagrafici nonché in materia di serv. elettorali e statistici, nell'esercizio delle funzioni di competenza statale Altro 30 43% Fonte: MEF-RGS, Il personale della PA, 2016 • Sport e tempo libero (programmazione e attuazione delle politiche di programmazione regionale) • Formazione e orientamento professionale (supporto organizzativo dei servizi di istruzione per gli alunni diversamente abili; erogazione di contributi a favore delle università della terza età) 14
Escludendo la voce altro, si riscontra una maggiore frequenza di quattro tipologie di servizi: • la gestione finanziaria e contabile (42 Unioni su 69), • il servizio di protezione civile (39 Unioni), • la Polizia Locale (30 Unioni) e • i Servizi sociali (28 Unioni). Le zonizzazioni sociosanitarie presenti nel territorio delle città metropolitane sono variamente mutevoli. Per tre città: Bari, Cagliari e Reggio Calabria c’è una coincidenza tra zonizzazione sanitaria e dimensione complessiva della metropoli. Nelle altre il territorio metropolitano appare frantumato in più aziende sociosanitarie: da un minimo di 2 (Bologna) fino ad un massimo 10 (CM di Palermo). Zonizzazioni socio-sanitarie Bari 1 Bologna 2 Cagliari 1 Catania Firenze 1 Genova 2 Messina 5 Milano 6 Napoli 3 Palermo 10 Reggio Calabria 1 Roma 6 Torino 4 Venezia 2 Fonte: Indagine Anci presso le città metropolitane, 2017 Tra le modalità di attuazione dei Piani di Sviluppo Rurale le regioni possono adottare il cosiddetto approccio Leader, che prevede la costituzione di Gruppi di Azione Locale 15
(GAL) con la funzione di promuovere lo sviluppo economico in ambiti territoriali ristretti. I GAL hanno una compagine di rappresentanza eterogenea che esprime il tessuto socioeconomico ed istituzionale locale, con quindi anche una rappresentanza degli enti locali presenti nel territorio. Dalle risposte al questionario risulta la presenza di GAL in 11 città metropolitane. N. GAL Bari 10 Bologna 1 Cagliari 1 Catania Firenze 0 Genova 2 Messina 6 Milano 0 Napoli 2 Palermo 6 Reggio Calabria 3 Roma 4 Torino 4 Venezia 3 Fonte: Indagine Anci presso le città metropolitane, 2017 Riguardo le attività degli organi politici, le informazioni allegate alla rilevazione del personale della PA promossa dalla Ragioneria Generale dello Stato, misurano le sedute del consiglio metropolitano ed il numero di delibere da questo approvato. Rispetto al numero di sedute, il Consiglio della Città Metropolitana di Messina è quella che si è riunito più volte nell’anno 2017, mentre il primato della capacità deliberativa va assegnato alla Città Metropolitana di Napoli. 16
BARI 22 BOLOGNA 18 CAGLIARI 10 CATANIA 14 FIRENZE 13 GENOVA 52 MESSINA 107 MILANO 10 NAPOLI 9 PALERMO REGGIO CALABRIA 16 ROMA 21 TORINO 19 VENEZIA 13 N. sedute del consiglio città metropolitane Fonte: MEF-RGS, Il personale della PA, 2017 BARI 206 BOLOGNA 347 CAGLIARI 256 CATANIA 344 FIRENZE 161 GENOVA 167 MESSINA 875 MILANO 419 NAPOLI 1.389 PALERMO 270 REGGIO CALABRIA 221 ROMA 300 TORINO 671 VENEZIA 125 N. delibere, decreti ed ordinanze adottati Fonte: MEF-RGS, Il personale della PA, 2017 17
Una sezione del questionario diffuso da Anci alle città metropolitane riguarda alcuni aspetti della governance metropolitana. In particolare, si sono chieste informazioni in merito a: • Deleghe attribuite ai consiglieri metropolitani • Raccordo con altri enti territoriali e/o settoriali • Tavoli di lavoro, gruppi di lavoro, commissioni, di livello tecnico istituiti per l’omogeneizzazione dei comportamenti amministrativi A settembre 2017 le città metropolitane che hanno assegnato le deleghe ai consiglieri metropolitani erano 11. Deleghe ai Città consiglieri metropolitana metropolitani Bari sì Bologna sì Cagliari sì Catania Firenze sì Genova sì Messina no Milano sì Napoli sì Palermo no Reggio Calabria sì Roma sì Torino sì Venezia sì Fonte: Indagine Anci presso le città metropolitane, 2017 Mentre le città che hanno adottato strumenti di raccordo con altri enti sono otto. Città Raccordo con altri metropolitana enti territoriali Bari no Bologna sì 18
Cagliari no Catania Firenze no Genova sì Messina no Milano sì Napoli sì Palermo no Reggio Calabria sì Roma sì Torino sì Venezia sì Fonte: Indagine Anci presso le città metropolitane, 2017 Nove città metropolitane hanno definito tavoli di lavoro, gruppi di lavoro, commissioni, di livello tecnico istituiti per l’omogeneizzazione dei comportamenti amministrativi. 19
Tavoli, commissioni, gruppi di lavoro per Città omogeneizzazione comportamenti metropolitana amministrativi Bari sì Bologna sì Cagliari no Catania Firenze no Genova sì Messina sì Milano no Napoli sì Palermo no Reggio Calabria sì Roma sì Torino sì Venezia sì Fonte: Indagine Anci presso le città metropolitane, 2017 Diverse città metropolitane hanno stipulato convenzioni / accordi di programma con altri enti. In particolare, la Città Metropolitana di Torino ha sottoscritto 93 convenzioni/Accordi di Programma. 20
BARI 9 BOLOGNA 28 CAGLIARI CATANIA 10 FIRENZE 21 GENOVA 19 MESSINA 3 MILANO 5 NAPOLI 12 PALERMO REGGIO CALABRIA 54 ROMA 30 TORINO 93 VENEZIA 9 N. convenzioni/accordi di programma Fonte: MEF-RGS, Il personale della PA, 2016 Per quanto attiene invece alle convezioni stipulate dai Comuni appartenenti alle città metropolitane con altri enti - ai sensi dell'art. 30 del T.U.E.L. o di analoghe disposizioni delle Regioni Autonome – sono 697 i Comuni che hanno Convezioni attive al 31/12/2016, pari al 55% dei Comuni appartenenti alle Città Metropolitane. I Comuni che hanno Convezioni attive Città N. Comuni che hanno Totale % Metropolitana Convenzioni attive Comuni Bari 23 41 56,1% Bologna 27 55 49,1% Cagliari 2 17 11,8% Catania 22 58 37,9% Firenze 38 42 90,5% Genova 54 67 80,6% Messina 21 108 19,4% Milano 89 134 66,4% 21
Napoli 39 92 42,4% Palermo 27 82 32,9% Reggio Calabria 28 97 28,9% Roma 55 121 45,5% Torino 244 316 77,2% Venezia 28 44 63,6% Totale 697 1.274 54,7% Fonte: MEF-RGS, Il personale della PA, 2016 Una ricognizione sulle funzioni fondamentali gestite in forma associata con altri Comuni ai sensi dell'art.14, c.28, della L.122/2010 e sue modificazioni è possibile utilizzando le risposte al questionario del MEF-RGS sul personale della PA (anno 2016, scheda informativa 1°). Sono 446 i Comuni che gestiscono in forma associata le funzioni fondamentali. Il più alto numero è nella città di Torino. I Comuni che gestiscono funzioni fondamentali in forma associata (art. L.122/10) N. Comuni che Totale Città Metropolitana hanno Gestione % Comuni associate attive Bari 4 41 9,8% Bologna 22 55 40,0% Cagliari 0 17 0,0% Catania 3 58 5,2% Firenze 24 42 57,1% Genova 45 67 67,2% Messina 17 108 15,7% Milano 41 134 30,6% Napoli 5 92 5,4% Palermo 15 82 18,3% Reggio Calabria 19 97 19,6% Roma 33 121 27,3% Torino 205 316 64,9% Venezia 13 44 29,5% Totale 446 1.274 35,0% Fonte: MEF-RGS, Il personale della PA, 2016 22
Il sistema di governance della Città Metropolitana di Genova La città metropolitana di Genova è composta da 67 comuni ed ha 850.071 residenti, di cui il 69% circa nella città capoluogo (583.601 sono gli abitanti residenti del comune di Genova). Unioni di Comuni Entro il perimetro della città metropolitana sono presenti sette Unioni di Comuni, e cioè: • UNIONE DELLO SCRIVIA • UNIONE GOLFO PARADISO • UNIONE MONTANA DELL'ALTA VAL D'AVETO • UNIONE DEI COMUNI MONTANI DELL'ALTA VAL TREBBIA • UNIONE MONTANA LE VALLI DELL'ENTELLA • UNIONE VALLE DEL TEMPO • UNIONE VALLI STURA, ORBA E LEIRA Zonizzazioni Socio-sanitarie Il territorio metropolitano è suddiviso in due perimetri socio-sanitari: • GENOVESE – ASL 3 • CHIAVARESE – ASL4 Gruppi di Azione Locale Due sono i Gruppi di Azione Locale presenti entro i confini della città metropolitana di Genova: • GAL Agenzia di Sviluppo GAL Genovese • GAL Verdemare Liguria Area Governance Al settembre 2017 sono state convocate 12 Conferenze Metropolitane, Il Consiglio Metropolitano è stato invece convocato 54 volte. Il Consiglio Metropolitano ha attribuito le deleghe ai Consiglieri Metropolitani. 23
Il consiglio Metropolitano di Genova, inoltre, ha approvato un Accordo Quadro, già sottoscritto da 39 dei 67 Comuni e da 3 delle 4 Unioni di Comuni presenti, che definisce le forme e le tematiche di collaborazione tra Città Metropolitana, Comuni e Unioni di Comuni. In particolare gli obiettivi dell’Accordo Quadro sono: • promozione e coordinamento dei sistemi di informatizzazione e digitalizzazione in ambito metropolitano, con specifico riferimento alle banche dati, alla gestione coordinata dei siti istituzionali, all’offerta di servizi ai cittadini e alle imprese, alla gestione e conservazione degli archivi su supporto informatico; • ammissione e partecipazione congiunta a programmi e bandi di finanziamento comunitari e supporto per l'elaborazione di specifici piani di intervento che si rendano di volta in volta necessari; • individuazione e sviluppo di metodologie di lavoro che sperimentate possano costituire best practices replicabili per progetti trasversali di interesse comune. A seguito della sottoscrizione dell’Accordo Quadro possono essere siglati Protocolli Operativi finalizzati allo sviluppo di singole attività, progetti e azioni. Sono statti sottoscritti finora 13 Protocolli Operativi tra Città Metropolitana e Comuni/Unioni. E’ stato inoltre definito il Comitato ATO Acqua composto dai rappresentanti delle valli del comprensorio in rappresentanza dei 67 comuni dell’area metropolitana. Infine è stato costituito il Tavolo Metropolitano della Legalità, con l’obiettivo di consentire la redazione del Piano anticorruzione della Città Metropolitana che tengano conto delle specificità e delle affinità delle varie zone territoriali e per supportare i comuni del territorio, specie i più piccoli, nella predisposizione dei Piani anticorruzione comunali. Semplificazione istituzionale Le zone omogenee sono state definite nel Piano Strategico; la costituzione vera e propria, previa intesa con la Regione Liguria, non è stata ancora definita. La Città Metropolitana di Genova intende attribuire alle zone omogenee una funzione di rappresentanza del territorio in sede di Consiglio Metropolitano, definito “Diritto di Tribuna”, che consente ai territori di partecipare alle attività istituzionali con possiblità di contribuire attraverso proposte, suggerimenti, osservazioni. La città metropolitana di Genova ha inoltre istituito un Ufficio Europa a livello metropolitano. 24
Sinergie istituzionali Sono in atto collaborazione tra Città Metropolitana, Comuni ed Unioni di Comuni e, sono stati definiti accordi e convenzioni con la Regione Liguria (Liguria in rete), con il capoluogo (PON Metro) e in ambito europeo (Patto dei Sindaci). 25
PARTE 3 – LA PIANIFICAZIONE STRATEGICA La pianificazione strategica nella Città Metropolitana di Genova Il percorso Attualmente l’amministrazione è impegnata nella fase dell’attuazione. Con la deliberazione n. 11 del 21/04/2017 il Consiglio metropolitano ha approvato il primo Piano strategico della Città metropolitana di Genova per il triennio 2017-2020 “che costituisce atto di indirizzo per l’ente e per l’esercizio delle funzioni dei Comuni e delle Unioni di Comuni”. La predisposizione del Primo Piano Strategico della Città Metropolitana di Genova rappresenta lo spartiacque dalla fase costituente di gestione del passaggio da Provincia a nuovo Ente e di governo delle situazioni aperte o emergenziali, alla fase operativa come Città metropolitana per lo sviluppo socio economico del territorio. Il Piano Strategico è sviluppato in 6 macro sezioni indicative del percorso di redazione svolto, così come del modello di cooperazione interistituzionale e territoriale intrapreso, della metodologia adottata, e degli strumenti e risorse impiegati: - Analisi di contesto - Obiettivi e Strategie - Città Metropolitana nel rapporto con il territorio - Città metropolitana in rapporto con i diversi livelli istituzionali - Un nuovo modello organizzativo in funzione delle strategie - Attuazione, monitoraggio e valutazione Per una visione completa del PSM: http://pianostrategico.cittametropolitana.genova.it Un’attenzione particolare è stata posta al processo partecipativo. Il percorso partecipativo è stato supportato dal Portale istituzionale dedicato al Piano Strategico come spazio web per diffondere tutte le informazioni relative al Piano 26
Strategico e per acquisire contributi, attraverso una serie di strumenti (http://pianostrategico.cittametropolitana.genova.it). A supporto di questo percorso sono stati predisposti questionari compilabili online per i cittadini e stakeholders, ed ulteriori questionari dedicati a particolari categorie rappresentative quali i Consiglieri Comunali e gli studenti dell’ultimo anno degli istituti superiori. Incontri sul territorio - Sono stati effettuati 7 incontri sul territorio, con Comuni, Enti e Stakeholders per contribuire insieme alla formazione del Piano strategico metropolitano, che rappresenta “il più importante strumento con il quale l’Ente definisce se stesso e traguarda come può diventare nei prossimi 5 – 10 anni”. Per collaborare attivamente agli incontri è stato fornito un questionario specifico per i portatori di interesse e segnalato un form on line nella sezione “Partecipa al piano” del sito dedicato al Piano strategico della CM http://pianostrategico.cittametropolitana.genova.it/ Il ciclo degli incontri è stato organizzato con il contributo dell’Istituto Nazionale di Urbanistica (INU), in attuazione del Protocollo d’Intesa siglato da INU con Città Metropolitana di Genova, che ha collaborato alla preparazione dei focus group ed ha partecipato ai lavori con suoi rappresentanti. Lo svolgimento degli incontri prevedeva il seguente Programma tipo: I parte: relazioni illustrative; II parte: workshop con la suddivisione dei partecipanti in sottogruppi (i sottogruppi, coadiuvati da Città Metropolitana di Genova e da INU, discutono sulle strategie e sui temi presentati, fornendo contributi e suggerimenti); III parte: sintesi dei lavori. Per una visione completa di tutto il lavoro effettuato nei “tavoli” si rimanda al portale del PSM http://pianostrategico.cittametropolitana.genova.it 27
I contenuti Nel PSM, partendo dalla analisi di contesto, sono stati definiti obiettivi e strategie, selezionate le priorità d’intervento, individuati i progetti, sulla base delle risorse disponibili, definendo tempi e attori che partecipano alla realizzazione. La Vision. “La città metropolitana dovrà servire a migliorare i servizi urbani per i cittadini, le imprese e l’intera comunità che convive nel territorio metropolitano, a ridurre i costi dei servizi erogati dalle amministrazioni locali e ad ammodernare la pubblica amministrazione; ma anche a rinnovare il rapporto tra cittadini e istituzioni, tra politica e amministrazione, tra democrazia rappresentativa e partecipazione per contribuire alla riforma della politica partendo dai singoli comuni che la compongono indipendentemente dalle loro dimensioni. La città metropolitana dovrà servire a raccordare il territorio, mettendo in rete - in maniera efficace - le strategie, le politiche, i soggetti, i programmi, gli strumenti e ovviamente le istituzioni.” 28
Le linee strategiche. sono articolate sulle dimensioni territoriali, economiche e sociali, istituzionali: la città metropolitana come ente nel rapporto con il territorio che affronta il tema dei servizi pubblici a rete e dei servizi territoriali (idrico, rifiuti, trasporto pubblico, scuole e strade), della resilienza come tutela e valorizzazione del territorio, e dello sviluppo economico, come valorizzazione delle eccellenze, marketing territoriale, azioni a supporto delle forme innovative di SVE in chiave green e blue. La Città metropolitana come ente che si deve rapportare con i diversi livelli istituzionali (particolare rilievo assumono l’’accordo quadro con i Comuni del territorio e i singoli protocolli d’intesa, nonché i progetti europei che vedono la CM in rapporto con l’Europa) e che deve ripensare il suo modello organizzativo in funzione delle strategie. Sono sintetizzate per macro categorie, di seguito riportate, e sviluppate per strategie tematiche, obiettivi a breve e medio-lungo termine, azioni e progetti. COORDINARE il cambiamento, SVILUPPARE Genova metropoli, OTTIMIZZARE i servizi, ADATTARCI ai cambiamenti climatici, COSTRUIRE il senso di appartenenza alla Città Metropolitana. Le tematiche del PSM. Il Piano sviluppa tematiche che derivano direttamente dall’identità del nuovo Ente, sviluppate sulla base degli esiti dei tavoli partecipativi, sulle quali centrare le strategie della Città Metropolitana. Si attuano attraverso azioni e progetti, coerenti con la “vision” del Piano, coinvolgendo in maniera attiva una pluralità di soggetti pubblici e privati, individuati in esito al processo di analisi e mappatura degli stakeholder, sintetizzato con matrici di classificazione in base alle variabili di “interesse” ed “influenza”. • Legalità e trasparenza: proporre un rapporto nuovo tra cittadini e territorio, basato su un impegno condiviso da tutti i Comuni e Città metropolitana, per un maggiore investimento nella prevenzione della corruzione e nella costruzione di un percorso di legalità che intervenga nelle procedure e nell'organizzazione pubblica, mediante un lavoro condiviso dagli enti dell’area metropolitana. • Coesione territoriale e sociale: rendere il territorio e la società metropolitana coesi, incentivando forme innovative di inclusione sociale e uguali opportunità per tutti i cittadini metropolitani, promuovere e coordinare i sistemi di informazione e digitalizzazione sul territorio, individuare e sviluppare azioni positive per l’accoglienza e l’inserimento dei migranti e delle categorie disagiate. 29
• Sviluppo economico: rendere la Città Metropolitana attrattiva per richiamare risorse ed attività produttive, attraverso interlocuzione istituzionale nei grandi temi infrastrutturali, valorizzazione delle eccellenze del territorio, supporto alle forme innovative di sviluppo economico in chiave blue&green. • Resilienza: puntare sulla resilienza come principio trasversale sul quale fondare i temi della tutela e valorizzazione dell’ambiente, della lotta al dissesto idrogeologico, della tutela del territorio, della qualità dell’aria, del controllo e gestione del rumore, declinandoli sia per la costa che per l’entroterra. • Organizzare i servizi pubblici di interesse generale del territorio: ottimizzare i servizi a rete con sistemi coordinati di pianificazione e gestione. Innovare il ruolo delle funzioni tradizionali in tema di viabilità, mobilità, istruzione superiore, centrale per la vita sociale e culturale delle comunità. L’azione internazionale L’impiego adeguato ed efficace delle risorse messe a disposizione dall’Unione Europea è un parametro importante per valutare le capacità di intervento a livello locale dell’ente con competenze di area vasta. Nel nuovo ciclo di programmazione 2014-2020 la Commissione Europea ha dato grande enfasi al ruolo delle città metropolitane nella gestione diretta delle risorse. Anche lo Statuto della Città metropolitana di Genova – all’art. 7 - considera compito essenziale dell’ente concorrere al processo di integrazione europea attraverso: rapporti di collaborazione e cooperazione con le altre Aree metropolitane europee; forme di collaborazione idonee ad assicurare una costante partecipazione allo sviluppo di relazioni con gli altri enti territoriali degli Stati dell’Unione; forme di coordinamento tra le Città e le aree metropolitane dell’Unione. Nell’ottica di una governance multilivello CMGE, inoltre, dovrà diventare il “collante” tra l'Europa e il territorio locale, grazie anche alla partecipazione dell’amministrazione alle reti attive e ai network europei di città ed enti pubblici per lo scambio di buone prassi e la diffusione di politiche urbane e metropolitane. Per dare sistematicità a queste opportunità di sviluppo , il nuovo modello organizzativo dell’ente, pertanto, prevede un nucleo operativo in grado di svolgere le seguenti attività principali: • curare la partecipazione dell’ente alle reti internazionali • sviluppare una rete di relazioni a livello locale • garantire un approccio integrato ai progetti europei 30
Il territorio Per attuare il principio di partecipazione previsto dal comma 1 dell’art. 31 dello statuto (“La Città metropolitana informa la sua attività al principio del coinvolgimento e della più ampia consultazione dei comuni, singoli o associati, e delle comunità ricomprese nel suo territorio”) il PSM ha realizzato un percorso partecipativo rappresentato in sintesi nello schema riportato nel paragrafo sul percorso. Ad alcuni organismi e aspetti specifici di riorganizzazione territoriale, di seguito esposti per punti, è stata dedicata particolare attenzione affinché il coinvolgimento del territorio avvenga nel modo più esaustivo ed efficace possibile. Zone Omogenee Lo Statuto di Genova prevede l’articolazione del territorio metropolitano in “zone omogene” per l’attuazione in forma decentrata delle politiche per i servizi metropolitani creando un naturale legame tra il processo di associazionismo comunale e quello dell’organizzazione della città metropolitana (Art. 3 – Zone omogenee). Il Piano strategico di Genova contiene una proposta di articolazione territoriale in zone omogenee, rielaborata sulla base degli esiti degli incontri svolti sul territorio nel periodo da novembre 2016 a febbraio 2017 e del confronto diretto con ciascun Comune. Con il Piano strategico è stata approvata la proposta di articolazione del territorio in zone omogenee, demandando alla fase di attuazione delle strategie del Piano la loro costituzione vera e propria, con valore ed effetti di “zona omogenea” ai sensi della Legge 56/2014 e dello Statuto della Città Metropolitana. Tale fase di costituzione dovrà, infatti, seguire le procedure prescritte al comma 4 dell’art. 3 dello Statuto, che prevede preventiva intesa con Regione Liguria. La Città metropolitana di Genova intende attribuire alle “zone omogenee” una funzione di rappresentanza del territorio in sede di Consiglio Metropolitano, definita “diritto di tribuna” che consente ai territori di partecipare ad attività istituzionali per le quali la legge non prevede diritto di voto. In questo modo si garantisce trasparenza e comunicazione delle attività stesse e partecipazione con possibilità di contribuire attraverso proposte, suggerimenti, osservazioni. Le zone omogenee saranno operative a seguito dell’approvazione del relativo 31
“Regolamento”, di cui al comma 5 dell’art. 4 dello Statuto e con le eventuali modifiche che si renderà necessario apportare allo Statuto medesimo al fine di adeguarne le funzioni. Obiettivi del PSM a breve termine: - Definire uno schema di Regolamento per la funzionalità delle Zone Omogenee, determinate in modo condiviso con il territorio ed approvate con il Piano strategico - Definire una proposta di modifica dello statuto della CM per attribuire il ruolo “di rappresentanza” e “propositivo” alle zone omogenee - Approvare la costituzione delle zone omogenee ed il relativo Regolamento - Approvare la modifica dello Statuto della CM inerente le zone omogenee Obiettivi a medio/ lungo termine - Monitoraggio del primo periodo di attività di rappresentanza e partecipazione, svolte dalle Zone omogenee, al fine di valutare l’eventuale necessità di revisione dell’articolazione e delle loro funzioni. Conferenza Metropolitana e Commissioni Metropolitane aperte La Conferenza metropolitana, composta dal sindaco metropolitano e dai sindaci dei comuni appartenenti alla Città Metropolitana. La Conferenza tra gli altri compiti esprime parere obbligatorio in ordine alla costituzione di zone territoriali omogenee, formula altresì parere obbligatorio in ordine agli accordi tra la Città metropolitana e i comuni non compresi nel territorio metropolitano; Il regolamento per l’organizzazione e il funzionamento del Consiglio metropolitano di Genova prevede, inoltre, che le Commissioni – istituite per l’esame preventivo di atti e argomenti di competenza del Consiglio o per proporre nuove deliberazioni - garantiscano la partecipazione dei rappresentanti di ambiti e/o zone omogenee, dei Comuni e delle Unioni di Comuni individuati sulla base degli argomenti trattati e delle rispettive competenze. Possono procedere alla audizione di persone, enti e associazioni e acquisire all’esterno, nell’ambito delle materie di competenza, informazioni, dati atti e documenti. 32
Accordo Quadro per la collaborazione istituzionale Il Consiglio Metropolitano di Genova, con deliberazione n. 53/2015, ha approvato il c.d. “Accordo quadro” uno strumento di carattere generale che inquadra in un’unica cornice i rapporti istituzionali con i Comuni - e le Unioni - le forme di collaborazione e le tematiche di applicazione. Tale accordo è stato predisposto in attuazione dell’ art. 1, comma 3 dello Statuto della Città Metropolitana che stabilisce che l’Ente “ coordini la propria attività con quella dei Comuni singoli o associati del suo territorio ed ispiri la propria attività ai principi di sussidiarietà orizzontale e verticale nonché di collaborazione con le istanze sociali ed economiche dell’area metropolitana” ed è finalizzato a consolidare e sviluppare in un quadro unitario ed istituzionale le forme di collaborazione tra città metropolitana e i comuni dell’area metropolitana previste dall’art. 22 dello statuto. L’obiettivo è quello di ottimizzare le azioni con particolare riferimento a: • promozione e coordinamento dei sistemi di informatizzazione e digitalizzazione in ambito metropolitano, con specifico riferimento alle banche dati, alla gestione coordinata dei siti istituzionali, all’offerta di servizi ai cittadini e alle imprese, alla gestione e conservazione degli archivi su supporto informatico; • ammissione e partecipazione congiunta a programmi e bandi di finanziamento comunitari e supporto per l'elaborazione di specifici piani di intervento che si rendano di volta in volta necessari; • individuazione e sviluppo di metodologie di lavoro che sperimentate possano costituire best practices replicabili per progetti trasversali di interesse comune. Ad oggi hanno sottoscritto l’accordo quadro: 39 Comuni/67 e 3 Unioni/7. Inoltre, con l’approvazione dell’accordo quadro sopra descritto, i Comuni – e loro Unioni – possono stipulare protocolli operativi per realizzare concretamente le forme di collaborazione, cooperazione e razionalizzazione delle attività amministrative di interesse comune più idonee a fornire al cittadino servizi a costi decrescenti ma al tempo stesso efficienti ed efficaci. Ad oggi i protocolli operativi siglati tra CMGE e Comuni/Unioni di Comuni sono 13 e sono finalizzati allo sviluppo di attività, progetti, azioni. Comitato ATO Gli organismi riconosciuti dalla normativa e dai regolamenti interni dell’ATO sono i seguenti: 33
• Conferenza Metropolitana Legge 56/2014 (soprattutto con funzioni consultive) • Consiglio Metropolitano – Legge 56/2014 - con funzioni decisorie • Comitato di coordinamento per il Servizio Idrico Integrato L.R. 1/2014 La Conferenza Metropolitana e il Consiglio Metropolitano sono organi istituzionali dell’ATO Centro Est che è stato incardinato nella Città Metropolitana a seguito della riforma di cui alla Legge 56/2014. Un compito molto importate consultivo tra l’ATO e i Comuni è assolto del Comitato ATO Acqua, composto da 11 rappresentati di tutte le valli del comprensorio in rappresentanza dei 67 Comuni della Città Metropolitana di Genova. Il Comitato previsto dal regolamento approvato dal 2002 fino all’anno 2015, è stato ripristinato nel febbraio 2017. 34
Il modello organizzativo Come prevede la nota metodologica “Approccio della Città metropolitana di Genova” approvata dal Sindaco metropolitano con determinazione n.43/2016, la redazione del Piano strategico e l’organizzazione del percorso partecipato sono stati compiuti dagli uffici della Città metropolitana. In particolare il primo PS di Città metropolitana di Genova ha visto il coinvolgimento di: • Consigliere delegato al Piano Strategico: il Vice Sindaco • Direzione Responsabile: Direzione Generale Gruppo di lavoro: ufficio pianificazione generale e strategica, controlli interni, ufficio comunicazione, servizio sviluppo economico e sistemi informativi Il portale del Piano Strategico è un progetto dell’ Ufficio gestione e sviluppo sistemi del Servizio Sistemi informativi. Hanno contribuito al Piano strategico le Direzioni della Città metropolitana. Il ciclo degli incontri sul territorio è stato organizzato con il contributo dell’Istituto Nazionale di Urbanistica (INU). Dopo il percorso partecipato la bozza di Piano strategico è stato presentato alle commissioni consiliari, adottato dal Consiglio metropolitano, inviato alla Conferenza metropolitana per il parere obbligatorio e quindi definitivamente approvato dal Consiglio metropolitano con deliberazione n. 11 del 21/04/2017. 35
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