Opera - Don Giovanni Wolfgang Amadeus Mozart - Teatro Alighieri
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Fondazione Ravenna Manifestazioni Comune di Ravenna Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Regione Emilia Romagna Teatro di Tradizione Dante Alighieri Stagione d’Opera e Danza 2017-2018 Don Giovanni dramma giocoso in due atti musica di Wolfgang Amadeus Mozart libretto di Lorenzo Da Ponte Teatro Alighieri 12, 14 gennaio
Sommario La locandina................................................................. pag. 5 Il libretto ........................................................................ pag. 7 Coordinamento editoriale Cristina Ghirardini Il soggetto Grafica Ufficio Edizioni di Loredana Lipperini ............................................ pag. 43 Fondazione Ravenna Manifestazioni Si ringraziano il Teatro Coccia di Novara Il sogno di una danza macabra fatto per aver concesso il materiale editoriale e da un filosofo della disperazione Loredana Lipperini per aver autorizzato la di Giorgio Ferrara e René de Ceccatty ..... pag. 47 pubblicazione dei testi tratti dal suo volume Don Giovanni. Il potere della seduzione, la musica, il mito, Roma, Castelvecchi, 2006. Levità e contraddizioni nel Don Giovanni Foto di scena Festival di Spoleto di Mozart © ML Antonelli-AGF (in copertina di Loredana Lipperini ............................................ pag. 49 e alle pp. 3, 46, 52, 60, 64, 65, 72, 75) Foto di scena Teatro Coccia di Novara La genialità sensuale come seduzione © Mario Finotti (pp. 4, 42, 53, 56, 57, 58, di Sören Kirkegaard ............................................... pag. 61 68, 69) In apertura dei capitoli: Il mito di Don Giovanni I protagonisti .............................................................. pag. 75 p. 43, Jean-Honoré Fragonard, Il chiavistello (1776-1779) p. 47, Henri Gervex, Rolla (1878) p. 49, Francesco Narici (1719-1785), Presunto ritratto di Casanova p. 61, Jean Antoine Watteau (1684-1721), Il Seduttore p. 74, locandina del film Io, Don Giovanni (2009), regia di Carlos Saura L’editore si rende disponibile per gli eventuali aventi diritto sul materiale utilizzato. Stampa Edizioni Moderna, Ravenna
Don Giovanni dramma giocoso in due atti su libretto di Lorenzo Da Ponte musica di Wolfgang Amadeus Mozart (edizione Edwin F. Kalmus & Co., Inc. Publishers of Music, Boca Raton, Florida) personaggi e interpreti Don Giovanni Dimitris Tiliakos Il commendatore Cristian Saitta Donna Anna Lucia Cesaroni Don Ottavio Giulio Pelligra Donna Elvira Francesca Sassu Leporello Andrea Concetti Zerlina Arianna Vendittelli Masetto Daniel Giulianini direttore Matteo Beltrami regia e ideazione luci Giorgio Ferrara drammaturgia Giorgio Ferrara, René de Ceccatty scenografia Dante Ferretti, Francesca Lo Schiavo costumi Maurizio Galante disegno luci Fiammetta Baldiserri Orchestra Giovanile Luigi Cherubini Coro San Gregorio Magno maestro del coro Mauro Rolfi maestro al cembalo Daniela Pellegrino figuranti Kirkegaard Simone Manzotti La morte Omar Ndoye Becchini Angelo Barone, Davide Gasparrini, Mirco Guarino, Matteo Napoletano, Alessio Ruzzante, Davide Torlai (allievi attori della Scuola del Teatro Musicale di Novara) aiuto regia Patrizia Frini direttore di scena Luigi Barilone maestri collaboratori Cesare Della Sciucca, Alba Pepe, Azzurra Steri libretto su app Lyri sincronizzato da Silvia Gentilini assistente ai costumi Marta Rinaldi macchinista costruttore Paolo Zappelli capo macchinista Pasquale Zanellato macchinisti Artem Koval, Alessio Onida, Alessandro Raimondi, Lorenzo Saletta elettricisti David Baldoni, Ivan Pastrovicchio, Fabio Rifaldi attrezzisti Costanza Filaroni, Laura Marocchino sarte Silvia Lumes reparto trucco e acconciature Rosalia Visaggio in collaborazione con Filos Formazione costumi Farani Sartoria Teatrale calzature Pompei 2000, Roma elementi di attrezzerie E. Rancati S.r.l., Cornaredo (MI) elementi scenografici Mekane S.r.l., Roma; Laboratorio di scenotecnica e pittura del Festival di Spoleto coproduzione Festival di Spoleto 60, Fondazione Teatro Coccia Novara, Teatro Alighieri di Ravenna 5
Il dissoluto punito, o sia il Don Giovanni dramma giocoso in due atti poesia di Lorenzo Da Ponte musica di Wolfgang Amadeus Mozart PERSONAGGI Don Giovanni, giovane cavaliere estremamente licenzioso basso Donna Anna, dama promessa sposa di soprano Don Ottavio tenore Commendatore basso Donna Elvira, dama di Burgos abbandonata da Don Giovanni soprano Leporello, servo di don Giovanni basso Masetto, amante di basso Zerlina, contadina soprano Coro di contadini e contadine. Suonatori. La scena si finge in una città della Spagna.
ATTO PRIMO Leporello Leporello Scena terza Sta’ a veder che il malandrino Qual misfatto! qual eccesso! Don Ottavio, Donna Anna con servi che portano [Ouverture] mi farà precipitar. Entro il sen dallo spavento diversi lumi. palpitar il cor mi sento; Scena prima Donna Anna io non so che far, che dir. Donna Anna Giardino. Notte. Leporello con ferraiuolo Come furia disperata (Con risolutezza.) che passeggia davanti la casa di Donna ti saprò perseguitar. Ah del padre in periglio Anna; poi Don Giovanni e Donna Anna; indi il Scena seconda in soccorso voliam. Commendatore. Don Giovanni Don Giovanni, Leporello. Questa furia disperata Don Ottavio [1. Introduzione] mi vuol far precipitar. [Recitativo secco] (Con ferro ignudo in mano.) (Donna Anna sentendo il Commendatore lascia Tutto il mio sangue Leporello Don Giovanni ed entra in casa.) Don Giovanni verserò, se bisogna. Notte e giorno faticar (Sotto voce sempre.) Ma dov’è il scellerato? per chi nulla sa gradir, Il Commendatore Leporello, ove sei? piova e vento sopportar, Lasciala indegno, Donna Anna mangiar male e mal dormir… battiti meco! Leporello In questo loco… Voglio far il gentiluomo, Son qui per mia disgrazia; e voi? [2. Recitativo accompagnato e Duetto] e non voglio più servir. Don Giovanni Oh che caro galantuomo! Va’, non mi degno Don Giovanni (Vede il cadavere.) Voi star dentro colla bella, di pugnar teco. Son qui. Ma qual mai s’offre, oh dèi, ed io far la sentinella!… spettacolo funesto agli occhi miei! Ma mi par che venga gente, Il Commendatore Leporello il padre… padre mio… mio caro padre… non mi voglio far sentir. Così pretendi Chi è morto: voi, o il vecchio? (S’asconde.) da me fuggir? Don Ottavio Don Giovanni Signore… Donna Anna Leporello Che domanda da bestia! il vecchio. (Tenendo forte pel braccio Don Giovanni, ed egli (Potessi almeno Donna Anna cercando sempre di celarsi.) di qua partir!) Leporello Ah l’assassino Non sperar se non m’uccidi Bravo: mel trucidò. Quel sangue… ch’io ti lasci fuggir mai. Don Giovanni due imprese leggiadre! quella piaga… quel volto… Misero attendi, sforzar la figlia ed ammazzar il padre. tinto e coperto dei color di morte… Don Giovanni se vuoi morir. Ei non respira più… fredde ha le membra… Donna folle! indarno gridi. (Don Giovanni ferisce mortalmente il Don Giovanni Padre mio… padre amato… io manco… io moro… Chi son io tu non saprai. Commendatore.) L’ha voluto, suo danno. Don Ottavio Leporello Il Commendatore Leporello Ah soccorrete, amici, il mio tesoro! Che tumulto! oh ciel, che gridi! Ah soccorso!… son tradito!… Ma Donn’Anna Cercatemi, recatemi… Il padron in nuovi guai. l’assassino… m’ha ferito… cosa ha voluto? qualche odor… qualche spirto… ah non tardate… e dal seno palpitante Donn’Anna… sposa… amica… il duolo estremo Donna Anna sento… l’anima… partir. Don Giovanni la meschinella uccide… Gente! servi! al traditore! (Qui il Commendatore muore.) Taci, (In atto di batterlo.) Donna Anna Don Giovanni Don Giovanni non mi seccar, vien meco, se non vuoi Ahi… Taci, e trema al mio furore! (A parte.) qualche cosa ancor tu! Ah già cadde il sciagurato. Don Ottavio Donna Anna Affannosa e agonizzante Leporello Già rinviene… Scellerato! già dal seno palpitante Non vo’ nulla, signor, non parlo più. datele nuovi aiuti… veggo l’anima partir. (Partono.) Don Giovanni Donna Anna Sconsigliata! Padre mio… 8 9
Don Ottavio Don Giovanni Leporello quel barbaro dov’è, Celate, allontanate agli occhi suoi Orsù spicciati presto… cosa vuoi? E il giuramento!… che per mio scorno amai, quell’oggetto d’orrore. che mi manco di fé? Anima mia, consolati… fa’ core… Leporello Don Giovanni Ah se ritrovo l’empio, L’affar di cui si tratta Non so di giuramenti… taci… o ch’io… e a me non torna ancor, [Duetto] è importante. vo’ farne orrendo scempio, Leporello gli vo’ cavare il cor. Donna Anna Don Giovanni Non parlo più, non fiato, o padron mio. (Disperatamente.) Lo credo. Don Giovanni Fuggi, crudele, fuggi: Don Giovanni (A Leporello.) lascia che mora anch’io, Leporello Così saremo amici; or odi un poco, Udisti: qualche bella ora ch’è morto, oddio, È importantissimo. sai tu perché son qui? dal vago abbandonata? Poverina! chi a me la vita diè. Cerchiam di consolare il suo tormento. Don Giovanni Leporello Don Ottavio Meglio ancora: finiscila. Non ne so nulla: Leporello Senti, cor mio, deh senti, ma essendo l’alba chiara, non sarebbe Così ne consolò mille e ottocento. guardami un solo istante, Leporello qualche nuova conquista? ti parla il caro amante, Giurate Io lo devo saper per porla in lista. Don Giovanni che vive sol per te. di non andar in collera. Signorina! Don Giovanni Donna Anna Don Giovanni Va’ là, che se’ il grand’uom: sappi ch’io sono [Recitativo secco] Tu sei… perdon… mio bene… Lo giuro sul mio onore, innamorato d’una bella dama, l’affanno mio, le pene… purché non parli del Commendatore. e son certo che m’ama. Donna Elvira Ah il padre mio dov’è? La vidi… le parlai… meco al casino Chi è là? Leporello questa notte verrà… Zitto: mi pare Don Ottavio Siamo soli. sentire odor di femmina… Don Giovanni Il padre… lascia, o cara, Stelle! che vedo! la rimembranza amara… Don Giovanni Leporello hai sposo e padre in me. Lo vedo. Cospetto! Leporello che odorato perfetto! O bella! Donna Elvira! Donna Anna Leporello Ah! vendicar se il puoi, Nessun ci sente. Don Giovanni Donna Elvira giura quel sangue ognor. All’aria mi par bella. Don Giovanni! Don Giovanni Sei qui, mostro, fellon, nido d’inganni! Don Ottavio Via. Leporello Lo giuro agli occhi tuoi, E che occhio, dico! Leporello lo giuro al nostro amor. Leporello Che titoli cruscanti! manco male Vi posso dire Don Giovanni che lo conosce bene. A due tutto liberamente? Ritiriamoci un poco, Che giuramento, oh dèi! e scopriamo terren. Don Giovanni che barbaro momento! Don Giovanni Via, cara Donna Elvira, Tra cento affetti e cento Sì. Leporello calmate questa collera… sentite… vammi ondeggiando il cor. Già prese foco. lasciatemi parlar… (Partono.) Leporello Dunque quand’è così, Donna Elvira caro signor padrone, Scena quinta Cosa puoi dire Scena quarta la vita che menate è da briccone. I suddetti, Donna Elvira. dopo azion sì nera? In casa mia Strada. Alba chiara. Don Giovanni, Leporello, poi entri furtivamente, a forza d’arte, Donna Elvira in abito da viaggio. Don Giovanni [3. Aria] di giuramenti e di lusinghe arrivi Temerario! in tal guisa… a sedurre il cor mio; [Recitativo secco] Donna Elvira m’innamori, o crudele, Ah chi mi dice mai mi dichiari tua sposa, e poi mancando 10 11
della terra e del cielo al santo dritto Leporello la piccina è ognor vezzosa. Coro di contadini con enorme delitto Madama… veramente… in questo mondo Delle vecchie fa conquista, La la la la la la la la lera. dopo tre dì da Burgos t’allontani, conciossia cosa quando fosse che pel piacer di porle in lista, Che piacer, che piacer che sarà. m’abbandoni, mi fuggi e lasci in preda il quadro non è tondo… ma passion predominante al rimorso ed al pianto, è la giovin principiante. Masetto e Zerlina per pena forse che t’amai cotanto! Donna Elvira Non si picca se sia ricca, carino, Vieni, vieni, godiamo, (A Leporello.) se sia brutta, se sia bella: carina Leporello Sciagurato, purché porti la gonnella, e cantiamo e balliamo e saltiamo. (Pare un libro stampato.) così del mio dolor gioco ti prendi? voi sapete quel che fa. La la la la la la la la lera. (Verso Don Giovanni, che non crede partito.) (Parte.) Che piacer, che piacer che sarà. Don Giovanni Ah voi… stelle! l’iniquo Oh in quanto a questo fuggì! misera me! dove, in qual parte… Coro ebbi le mie ragioni. Scena sesta La la la la la la la la lera. (A Leporello.) Leporello Donna Elvira sola. Che piacer, che piacer che sarà. È vero? Eh, lasciate che vada: egli non merta che di lui ci pensiate… [Recitativo secco] Leporello Scena ottava (Ironicamente.) Donna Elvira Donna Elvira I suddetti, Don Giovanni e Leporello da parte. È vero. Il scellerato In questa forma dunque E che ragion forti! m’ingannò, mi tradì… mi tradì il scellerato? è questo il premio [Recitativo] che quel barbaro rende all’amor mio? Donna Elvira Ah vendicar voglio io Leporello Don Giovanni E quali sono, l’ingannato mio cor: pria ch’ei mi fugga… Eh consolatevi; Manco male è partita; oh guarda guarda se non la tua perfidia, si ricorra… si vada… io sento in petto non siete voi, non foste e non sarete che bella gioventù, che belle donne! la leggerezza tua? Ma il giusto cielo sol vendetta parlar, rabbia e dispetto. né la prima, né l’ultima. Guardate, volle ch’io ti trovassi (Parte.) questo non picciol libro è tutto pieno Leporello per far le sue, le mie vendette. dei nomi di sue belle; Fra tante, per mia fé, Don Giovanni ogni villa, ogni borgo, ogni paese vi sarà qualche cosa anche per me. Scena settima Eh via, è testimon di sue donnesche imprese. Masetto, Zerlina e coro di contadini e contadine siate più ragionevole. (Mi pone [4. Aria] che suonano, ballano e cantano. Don Giovanni a cimento costei.) Se non credete Cari amici, buon giorno: seguitate al labbro mio, credete Madamina, il catalogo è questo [5. Coro] a stare allegramente, a questo galantuomo. delle belle che amò il padron mio; seguitate a suonar, o buona gente. un catalogo egli è che ho fatt’io, Zerlina C’è qualche sposalizio? Leporello osservate, leggete con me. Giovinette che fate all’amore, (Salvo il vero.) In Italia seicento e quaranta, non lasciate che passi l’età! Zerlina in Lamagna duecento e trentuna, Se nel seno vi bulica il core, Sì signore, Don Giovanni cento in Francia, in Turchia novantuna, il rimedio vedetelo qua. e la sposa son io. (Forte.) ma in Ispagna son già mille e tre. La la la la la la la la lera. Via, dille un poco… V’han fra queste contadine, Che piacer, che piacer che sarà. Don Giovanni cameriere, cittadine, Me ne consolo. Leporello v’han contesse, baronesse, Coro di contadine Lo sposo? (Piano.) marchesane, principesse, La la la la la la la la lera. E cosa devo dirle? e v’han donne d’ogni grado, Che piacer, che piacer che sarà. Masetto d’ogni forma, d’ogni età. Io, per servirla. Don Giovanni Masetto Nella bionda egli ha l’usanza (Forte, partendo senza esser visto.) Giovinotti leggeri di testa, Don Giovanni di lodar la gentilezza, Sì, sì, dille pur tutto. non andate girando qua e là, Oh bravo! per servirmi: questo è vero nella bruna la costanza, nella bianca la dolcezza. poco dura de’ matti la festa, parlar da galantuomo! Donna Elvira ma per me cominciato non ha. Vuol d’inverno la grassotta, (A Leporello.) La la la la la la la la lera. Leporello vuol d’estate la magrotta; Ebben, fa’ presto… Che piacer, che piacer che sarà. Basta che sia marito. è la grande maestosa, 12 13
Zerlina Leporello Scena nona Zerlina Oh il mio Masetto In vostro loco Don Giovanni e Zerlina. Voi? è un uom d’ottimo core. ci sarà Sua Eccellenza, e saprà bene fare le vostre parti. [Recitativo] Don Giovanni Don Giovanni Certo, io. Oh anch’io, vedete! Don Giovanni Don Giovanni Quel casinetto è mio: soli saremo, Voglio che siamo amici: il vostro nome? Oh la Zerlina Alfin siam liberati, e là, gioiello mio, ci sposeremo. è in man d’un cavalier: va’ pur, fra poco Zerlinetta gentil, da quel scioccone. [7. Duettino] Zerlina ella meco verrà. Che ne dite, mio ben, so far pulito? Zerlina. Là ci darem la mano, Zerlina Zerlina là mi dirai di sì; Don Giovanni Va’, non temere: Signore, è mio marito… vedi, non è lontano, E il tuo? nelle mani son io d’un cavaliere. partiam, ben mio, da qui. Don Giovanni Masetto Masetto Chi? colui? Zerlina Masetto. E per questo? Vi par che un onest’uomo Vorrei e non vorrei, un nobil cavalier qual io mi vanto, mi trema un poco il cor; Don Giovanni Zerlina possa soffrir che quel visetto d’oro, felice è ver sarei, O caro il mio Masetto! E per questo quel viso inzuccherato, ma può burlarmi ancor. Cara la mia Zerlina! t’esibisco non c’è da dubitar. da un bifolcaccio vil sia strapazzato? la mia protezione… Don Giovanni (A Leporello che fa dei scherzi all’altre Masetto Zerlina Vieni, mio bel diletto. contadine.) Ed io cospetto… Ma, signore, io gli diedi Leporello… parola di sposarlo. Zerlina Cosa fai lì, birbone? Don Giovanni Mi fa pietà Masetto. Olà, finiam le dispute: se subito Don Giovanni Leporello (Mostrandogli la spada.) Tal parola Don Giovanni Anch’io, caro padrone, senza altro replicar non te ne vai, non vale un zero; voi non siete fatta Io cangerò tua sorte. esibisco la mia protezione. Masetto, guarda ben, ti pentirai. per esser paesana: un’altra sorte vi procuran quegli occhi bricconcelli, Zerlina Don Giovanni [6. Aria] quei labbretti sì belli, Presto non son più forte. Presto, va’ con costor: nel mio palazzo quelle ditucce candide e odorose: (Vanno verso il casino di Don Giovanni conducili sul fatto; ordina ch’abbiano Masetto parmi toccar giuncata e fiutar rose. abbracciati etc.) cioccolatte, caffè, vini, presciutti; Ho capito, signor sì! cerca divertir tutti, Chino il capo e me ne vo. Zerlina A due mostra loro il giardino, Già che piace a voi così, Ah non vorrei… Andiam andiam, mio bene, la galleria, le camere; in effetto altre repliche non fo. a ristorar le pene fa’ che resti contento il mio Masetto. Cavalier voi siete già, Don Giovanni d’un innocente amor. Hai capito? dubitar non posso affé: Che non vorreste? me lo dice la bontà Leporello Zerlina che volete aver per me. Scena decima Ho capito. Andiam! Al fine (Da parte a Zerlina.) I suddetti e Donna Elvira, che ferma con atti ingannata restar; io so che rado Bricconaccia, malandrina, disperatissimi Don Giovanni etc. Masetto colle donne voi altri cavalieri fosti ognor la mia ruina. Signore… siete onesti e sinceri. (A Leporello che lo vuol condur seco.) [Recitativo secco] Vengo vengo: Don Giovanni Don Giovanni (A Zerlina.) Donna Elvira Cosa c’è? Eh un’impostura resta resta. Fermati, scellerato: il ciel mi fece della gente plebea! La nobiltà È una cosa molto onesta. udir le tue perfidie; io sono a tempo Masetto ha dipinta negli occhi l’onestà. Faccia il nostro cavaliere di salvar questa misera innocente La Zerlina Orsù, non perdiam tempo: in questo istante cavaliera ancora te. dal tuo barbaro artiglio. senza me non può star. io ti voglio sposar. 14 15
Zerlina Di vendetta si parli. Oh Don Giovanni! lasciatemi con lei, Donna Elvira Meschina, cosa sento! forse si calmerà. È un traditore. Don Giovanni Don Giovanni Mancava questo intoppo. Donna Elvira Don Giovanni Amor, consiglio! Ah non credete al perfido! Infelice! (A Donna Elvira piano.) Donna Anna Restate, oh dèi, restate. Idol mio, non vedete Amico, a tempo Donna Elvira ch’io voglio divertirmi… vi ritroviam: avete core, avete Don Giovanni Mentitore! anima generosa? È pazza, non badate. Donna Elvira Donna Anna e Don Ottavio (Forte.) Don Giovanni Donna Anna e Don Ottavio Incomincio a dubitar. Divertirti? (Sta’ a vedere A chi si crederà! è vero! divertirti! Io so, crudele, che il diavolo le ha detto qualche cosa.) Don Giovanni (Certo moto d’ignoto tormento (Piano a Donna Elvira.) come tu ti diverti… Che domanda! perché? dentro l’alma girare mi sento, Zitto zitto che la gente che mi dice per quell’infelice si raduna a noi d’intorno; Zerlina Donna Anna cento cose che intender non sa.) siate un poco più prudente, Ma signor cavaliere… Bisogno abbiamo è ver quel ch’ella dice? della vostra amicizia. vi farete criticar. Don Giovanni e Donna Elvira pavento Donna Elvira Don Giovanni Don Giovanni (Sdegno, rabbia, dispetto, tormento (Forte a Don Giovanni.) (Piano a Zerlina.) (Mi torna il fiato in corpo.) Comandate: dentro l’alma girare mi sento Non sperarlo, o scellerato, La povera infelice (Con molto foco.) per quella infelice ho perduta la prudenza, è di me innamorata, e per pietà i congiunti, i parenti, che mi dice di quel traditore le tue colpe ed il mio stato deggio fingere amore, questa man, questo ferro, i beni, il sangue cento cose che intender non sa.) voglio a tutti palesar. ch’io son per mia disgrazia uom di buon core. spenderò per servirvi. Ma voi, bella Donn’Anna, Don Ottavio Don Ottavio e Donna Anna [8. Aria] perché così piangete? Io di qua non vado via, (A parte, guardando Don Giovanni.) Il crudele chi fu, che osò la calma se non so com’è l’affar. Quegli accenti sì sommessi, Donna Elvira turbar del viver vostro… Ah fuggi il traditor, quel cangiarsi di colore, Donna Anna son indizi troppo espressi, non lo lasciar più dir: Non ha l’aria di pazzia che mi fan determinar. il labbro è mentitor, Scena dodicesima il suo tratto, il suo parlar. (Parte Donna Elvira.) fallace il ciglio. I suddetti, Donna Elvira. Da’ miei tormenti impara Don Giovanni [Recitativo secco] a creder a quel cor, Donna Elvira Se men vado, si potria e nasca il tuo timor Ah ti ritrovo ancor, perfido mostro. qualche cosa sospettar. Don Giovanni dal mio periglio. [9. Quartetto] Povera sventurata! I passi suoi (Parte conducendo seco Zerlina.) Donna Elvira voglio seguir: non voglio Non ti fidar, o misera, Da quel ceffo si dovria che faccia un precipizio. Perdonate, di quel ribaldo cor. la ner’alma giudicar. bellissima Donn’Anna; Scena undicesima Me già tradì quel barbaro, Don Giovanni solo, poi Don Ottavio e Donna Anna. te vuol tradir ancor. se servir vi poss’io, Don Ottavio in casa mia v’aspetto. Amici, addio! (A Don Giovanni.) [Recitativo secco] Don Ottavio e Donna Anna Dunque quella? Cieli! che aspetto nobile! Scena tredicesima Don Giovanni che dolce maestà! Don Giovanni Don Ottavio e Donna Anna. Mi par ch’oggi il demonio si diverta Il suo dolor, le lagrime È pazzarella. d’opporsi a’ miei piacevoli progressi; m’empiono di pietà. [10. Recitativo accompagnato ed Aria] vanno mal tutti quanti. Donna Anna Don Giovanni (A Donna Elvira.) Donna Anna Don Ottavio La povera ragazza Dunque quegli? Don Ottavio, son morta! Ah ch’ora, idolo mio, son vani i pianti. è pazza, amici miei: 16 17
Don Ottavio Don Ottavio disingannar la voglio, e vendicarla. Don Giovanni Cosa è stato? Perfido! e alfin? Bravo! [10a. Aria] Donna Anna Donna Anna Dalla sua pace Leporello Per pietà, soccorretemi! Al fine il duol, l’orrore la mia dipende, Dico dell’infame attentato quel che a lei piace mille cose a Masetto per placarlo, Don Ottavio accrebbe sì la lena mia, che a forza vita mi rende, per trargli dal pensier la gelosia. Mio bene… di svincolarmi, torcermi e piegarmi quel che le incresce fate coraggio! da lui mi sciolsi. morte mi dà. Don Giovanni S’ella sospira Bravo, in coscienza mia! Donna Anna Don Ottavio sospiro anch’io, Oh dèi! Quegli è il carnefice Ohimè, respiro. è mia quell’ira, Leporello del padre mio. quel pianto è mio, Faccio che bevano Donna Anna e non ho bene e gli uomini e le donne: Don Ottavio Allora s’ella non l’ha. son già mezzo ubbriachi, Che dite… rinforzo i stridi miei, chiamo soccorso: altri canta, altri scherza, fugge il fellon, arditamente il seguo altri seguita a ber; in sul più bello Donna Anna fin nella strada per fermarlo, e sono Scena quindicesima chi credete che capiti? Non dubitate più: gli ultimi accenti assalitrice d’assalita; il padre Leporello solo, poi Don Giovanni. che l’empio proferì, tutta la voce v’accorre, vuol conoscerlo, e l’iniquo, Don Giovanni richiamâr nel cor mio di quell’indegno che del povero vecchio era più forte, [Recitativo secco] Zerlina! che nel mio appartamento… compie il misfatto suo col dargli morte. Leporello Leporello [Aria] Don Ottavio Io deggio ad ogni patto Bravo! e con lei chi venne? Oh ciel! possibile Or sai chi l’onore per sempre abbandonar questo bel matto! che sotto il sacro manto d’amicizia… rapire a me volse, Eccolo qui: guardate Don Giovanni Ma come fu, narratemi chi fu il traditore con qual indifferenza se ne viene. Donna Elvira! lo strano avvenimento. che il padre mi tolse: vendetta ti chieggio, Don Giovanni Leporello Donna Anna la chiede il tuo cor. Oh Leporello mio, va tutto bene! Bravo! e disse di voi… Era già alquanto Rammenta la piaga avanzata la notte, del misero seno, Leporello Don Giovanni quando nelle mie stanze, ove soletta rimira di sangue Don Giovannino mio, va tutto male! Tutto quel mal che in bocca le venia. mi trovai per sventura, entrar io vidi coperto il terreno, in un mantello avvolto se l’ira in te langue Don Giovanni Leporello un uom che al primo istante d’un giusto furor. Come va tutto male? Bravo in coscienza mia! avea preso per voi; (Parte.) ma riconobbi poi Leporello Don Giovanni che un inganno era il mio… Vado a casa, E tu cosa facesti? Scena quattordicesima come voi l’ordinaste, Don Ottavio Don Ottavio solo. con tutta quella gente. Leporello (Con affanno.) Tacqui. Stelle! seguite. [Recitativo secco] Don Giovanni Bravo! Don Giovanni Donna Anna Don Ottavio Ed ella? Tacito a me s’appressa, Come mai creder deggio Leporello e mi vuole abbracciar; sciogliermi cerco, di sì nero delitto A forza Leporello ei più mi stringe; grido: capace un cavaliero! di chiacchiere, di vezzi e di bugie, Seguì a gridar. non viene alcun. Con una mano cerca Ah di scoprire il vero ch’ho imparato sì bene a star con voi, d’impedire la voce ogni mezzo si cerchi; io sento in petto cerco d’intrattenerli… Don Giovanni e coll’altra m’afferra e di sposo e d’amico E tu? stretta così, che già mi credo vinta. il dover che mi parla: 18 19
Leporello Masetto questa strega sedurmi! siamo pure Zerlina Quando mi parve Non mi toccar! i deboli di testa! Che capriccio ha nella testa! che già fosse sfogata, dolcemente fuor dell’orto la trassi, e con bell’arte Zerlina Don Giovanni Masetto chiusa la porta a chiave io mi cavai, Perché? (Di dentro.) (Entra nella nicchia.) e sulla via soletta la lasciai. Sia preparato tutto a una gran festa! (Capirò se m’è fedele, Masetto e in qual modo andò l’affar.) Don Giovanni Perché mi chiedi? Zerlina Bravo, bravo, arcibravo! Perfida! il tatto sopportar dovrei Ah Masetto Masetto! odi la voce Zerlina L’affar non può andar meglio: incominciasti, d’una man infedele? del monsù cavaliero? (Quell’ingrato, quel crudele io saprò terminar. Troppo mi premono oggi vuol precipitar.) queste contadinotte: Zerlina Masetto le voglio divertir fin che vien notte. Ah no, taci crudele! Ebben, che c’è? io non merto da te tal trattamento! Scena diciassettesima [11. Aria] Zerlina Zerlina, Don Giovanni con quattro servi Fin ch’han dal vino Masetto Verrà! nobilmente vestiti. calda la testa Come! ed hai l’ardimento di scusarti? una gran festa star sola con un uom: abbandonarmi Masetto Don Giovanni fa’ preparar. il dì delle mie nozze! porre in fronte Lascia che venga. Su svegliatevi da bravi, Se trovi in piazza a un villano d’onore su coraggio, o buona gente! qualche ragazza, questa marca d’infamia! Ah se non fosse, Zerlina Vogliam stare allegramente, teco ancor quella se non fosse lo scandalo! vorrei… Ah se vi fosse vogliam rider e scherzar. cerca menar. un buco da fuggir! (A’ servi.) Senza alcun ordine Zerlina Alla stanza della danza la danza sia: Ma se colpa io non ho! ma se da lui Masetto conducete tutti quanti chi ’l minuetto, ingannata rimasi: e poi che temi? Di cosa temi? ed a tutti in abbondanza chi la follia, Tranquìllati, mia vita: Perché diventi pallida? ah capisco, gran rinfreschi fate dar. chi l’alemanna non mi toccò la punta delle dita. capisco bricconcella! farai ballar. Non me lo credi? ingrato! Hai timor ch’io comprenda Coro di servi Ed io fra tanto Vien qui, sfogati, ammazzami, fa’ tutto com’è tra voi passata la faccenda. Su svegliatevi da bravi, dall’altro canto di me quel che ti piace, su coraggio, o buona gente! con questa e quella ma poi, Masetto mio, ma poi fa’ pace. [13. Finale] Vogliam stare allegramente, vo’ amoreggiar. [12. Aria] Presto presto, pria ch’ei venga, vogliam rider e scherzar. Ah la mia lista por mi vo’ da qualche lato: (Partono i servi e i contadini.) doman mattina Batti batti, o bel Masetto, c’è una nicchia… qui celato d’una decina la tua povera Zerlina: cheto cheto mi vo’ star. devi aumentar. starò qui come agnellina Scena diciottesima (Partono.) le tue botte ad aspettar. Zerlina Don Giovanni, Zerlina, Masetto nella nicchia. Lascierò straziarmi il crine, Senti senti, dove vai? lascierò cavarmi gli occhi, Non t’asconder, o Masetto, Zerlina Scena sedicesima e le care tue manine se ti trova, poveretto, (Vuol nascondersi.) Giardino con due porte chiuse a chiave per di lieta poi saprò baciar. tu non sai quel che può far. Tra quest’arbori celata fuori. Masetto e Zerlina, coro di contadini e Ah lo vedo: non hai core; si può dar che non mi veda. di contadine sparse qua e là che dormono e pace pace, o vita mia, Masetto sedono sopra sofà d’erbe etc. ect. in contenti ed allegria Faccia, dica quel che vuole! Don Giovanni notte e dì vogliam passar. (La prende.) [Recitativo secco] (Parte.) Zerlinetta mia garbata, Zerlina Ah non giovan le parole! t’ho già visto, non scappar. Zerlina [Recitativo secco] Masetto, senti un po’: Masetto, dico. Masetto Zerlina Masetto Parla forte e qui t’arresta! Ah lasciatemi andar via. Guarda un po’ come seppe 20 21
Don Giovanni Scena diciannovesima Leporello Leporello No no resta, gioia mia. Don Ottavio, Donna Anna e Donna Elvira in Al ballo, se vi piace, Confetti! maschera, poi Leporello e Don Giovanni alla v’invita il mio signore. Zerlina finestra. Zerlina e Masetto Se pietade avete in core… Don Ottavio (A parte.) Donna Elvira Grazie di tanto onore: Troppo dolce comincia la scena, Don Giovanni Bisogna aver coraggio andiam, compagne belle. in amaro potria terminar. Sì, ben mio, son tutto amore. o cari amici miei, Vieni un poco in questo loco e i suoi misfatti rei Leporello Don Giovanni fortunata io ti vo’ far. scoprir potremo allor. L’amico anche su quelle (Fa carezze a Zerlina.) prove farà d’amor. Sei pur vaga, brillante Zerlina! Zerlina Don Ottavio (Entra.) Ah s’ei vede il sposo mio, L’amica dice bene, Zerlina so ben io quel che può far. coraggio aver conviene; Donna Anna e Don Ottavio Sua bontà! discaccia, o vita mia, Protegga il giusto cielo l’affanno ed il timor. il zelo del mio cor. Masetto Don Giovanni (Nell’aprire la nicchia e vedendo Masetto fa un (Guarda e freme.) Donna Elvira (La briccona fa festa.) moto di stupore.) Donna Anna Vendichi il giusto cielo Masetto! Il passo è periglioso, il mio tradito amor. Leporello può nascer qualche imbroglio; Masetto temo pel caro sposo (Imita il padrone colle altre ragazze.) Sì Masetto! e per noi temo ancor. Sei pur cara, Giannotta, Sandrina. Scena ventesima Sala illuminata e preparata per una gran festa di Masetto Don Giovanni Leporello ballo. Don Giovanni, Masetto, Zerlina, Leporello, (Un poco confuso.) (Fuori dalle finestre.) Tocca pur, che ti cada la testa. contadini e contadine, poi Donna Anna, Donna E chiuso là perché? Signor, guardate un poco Elvira e Don Ottavio in maschera etc., servi con (Riprende ardire.) che maschere galanti! Zerlina rinfreschi etc. (A parte.) La bella tua Zerlina non può, la poverina, Don Giovanni Quel Masetto mi par stralunato, Don Giovanni più star senza di te. Falle passar avanti, brutto brutto si fa quest’affar. (Fa seder le ragazze, e Leporello i ragazzi che di’ che ci fanno onor. saranno in atto di aver finito un ballo.) Masetto Don Giovanni e Leporello Riposate, vezzose ragazze. (Un poco ironico.) Donna Anna, Don Ottavio e Donna Elvira Quel Masetto mi par stralunato, Capisco, sì, signore. (Piano.) qui bisogna cervello adoprar. Leporello Al volto ed alla voce (Entrano Don Ottavio, Donna Anna, Donna Elvira Rinfrescatevi, bei giovinotti. Don Giovanni si scopre il traditore. mascherate.) (A Zerlina.) Don Giovanni e Leporello Leporello Tornerete a far presto le pazze, Leporello Adesso fate core: Zi zi, signore maschere: tornerete a scherzar e ballar. Venite pur avanti, (Si sente il preludio della danza.) zi zi… vezzose mascherette. I suonatori udite; venite omai con me. Don Giovanni (Si portano i rinfreschi.) Don Giovanni Donna Anna e Donna Elvira Ehi caffè! È aperto a tutti quanti, Masetto e Zerlina (A Don Ottavio, piano.) viva la libertà! Sì sì, facciamo core Via, rispondete. ed a ballar cogli altri Leporello Cioccolatte! Donna Anna, Donna Elvira e Don Ottavio andiamo tutti tre. Leporello Siam grati a tanti segni (Partono.) Zi zi… Don Giovanni di generosità! Don Ottavio Sorbetti! Don Giovanni Cosa chiedete? Masetto Ricominciate il suono! Ah Zerlina, giudizio! (Si suona come prima.) 22 23
(A Leporello che porrà in ordine etc.) Zerlina Ecco il birbo che t’ha offesa: Don Giovanni e Leporello Tu accoppia i ballerini. Oh numi! son tradita! ma da me la pena avrà! mia testa, È confusa la (Si mette a ballar con Zerlina.) Mori, iniquo! sua Il tuo compagno io sono: Masetto so ch’io mi non più quel faccia, Zerlina, vien pur qua! (Si cava dalle mani di Leporello e seguita la Leporello sa ch’ei si Zerlina.) Ah cosa fate! e un’orribile tempesta Leporello Lasciami! Ah no! Zerlina!… mi minacciando, oddio, va. Da bravi, via, ballate! Don Giovanni lo (Qui ballano.) Leporello Mori, dico! me Ma non manca in coraggio, (Sorte in fretta.) lui Donna Elvira Qui nasce una ruina. Don Ottavio mi perdo mi confondo, non o (A Donna Anna.) (Cava una pistola contro Don Giovanni.) si perde si confonde, Quella è la contadina. Donna Elvira, Don Ottavio e Donna Anna Nol sperate! se cadesse ancor il mondo L’iniquo da se stesso mi nulla mai temer fa. Donna Anna nel laccio se ne va. Don Ottavio, Donna Elvira, Donna Anna lo Io moro! e Masetto Zerlina (Si cavano la maschera.) Don Ottavio (Di dentro ad alta voce, strepito di piedi a L’empio crede con tal frode Simulate! destra.) di nasconder l’empietà. Gente aiuto, aiuto gente. Leporello, Masetto e Don Giovanni Don Giovanni (Masetto dirà questo verso in tono ironico.) Donna Anna, Donna Elvira e Don Ottavio Donna Elvira! Va bene in verità! Soccorriamo l’innocente. (I suonatori e gli altri partono confusi. Di dentro, Donna Elvira Don Giovanni come sopra.) Sì malvagio! A bada tien Masetto. Masetto Don Giovanni Leporello Ah Zerlina!… Don Ottavio! Non balli, poveretto. Vien qua, Masetto caro, Zerlina Don Ottavio facciam quel ch’altri fa. Scellerato! Sì signore. (Si sente il grido e lo strepito dalla parte Masetto opposta.) Don Giovanni No no, ballar non voglio. (A Donna Anna.) Donna Anna, Donna Elvira e Don Ottavio Ah credete! Leporello Ora grida da quel lato. (Fa ballar per forza Masetto.) Ah gittiamo giù la porta. Donna Anna, Zerlina e Masetto Eh balla, amico mio! (Gittano giù la porta.) Traditore! Donna Anna Zerlina Tutti salvo Don Giovanni e Leporello (A Donna Elvira.) (Esce da un’altra parte.) Tutto tutto già si sa. (Resister non poss’io.) Soccorretemi, o son morta! Zerlina, Donna Anna, Donna Elvira, Donna Elvira e Don Ottavio Donna Anna, Donna Elvira, Don Ottavio Don Ottavio e Masetto (Fingete, per pietà!) e Masetto Trema trema, scellerato. Siam qui noi per tua difesa. Saprà tosto il mondo intero Don Giovanni il misfatto orrendo e nero, (Ballando conduce Zerlina presso una porta e la Don Giovanni la tua fiera crudeltà. fa entrare quasi per forza.) (Esce con spada in mano. Conduce seco per un Odi il tuon de la vendetta, Vieni con me, mia vita… braccio Leporello e finge di voler ferirlo, ma la che ti fischia intorno intorno; spada non esce dal fodero.) sul tuo capo in questo giorno il suo fulmine cadrà! 24 25
ATTO SECONDO Don Giovanni caro il mio Leporello. Ora io con lei Don Giovanni Quattro doppie. vo’ tentar la mia sorte; ed ho pensato, Sì vita mia, son io Scena prima già che siam verso sera, e chiedo carità. Strada. Don Giovanni, Leporello. Leporello per aguzzarle meglio l’appetito, Oh sentite, di presentarmi a lei col tuo vestito. Donna Elvira [14. Duetto] per questa volta ancora (Numi, che strano affetto la cerimonia accetto; Leporello mi si risveglia in petto.) Don Giovanni ma non vi ci avvezzate; non credete E perché non potreste Eh via buffone, di sedurre i miei pari, presentarvi col vostro? Leporello non mi seccar. come le donne, a forza di danari. (State a veder la pazza Don Giovanni che ancor gli crederà.) Leporello Don Giovanni Han poco credito No no padrone, Non parliam più di ciò; ti basta l’animo con gente di tal rango Don Giovanni non vo’ restar. di far quel ch’io ti dico? gli abiti signorili. Discendi, o gioia bella, (Si cava il proprio abito e si mette quello di vedrai che tu sei quella Don Giovanni Leporello Leporello.) che adora l’alma mia, Sentimi, amico… Purché lasciam le donne. Sbrigati… via… pentito io sono già. Leporello Don Giovanni Leporello Donna Elvira Vo’ andar, vi dico. Lasciar le donne! pazzo! Signor… per più ragioni… No non ti credo, o barbaro! Lasciar le donne! Sai ch’elle per me Don Giovanni son necessarie più del pan che mangio, Don Giovanni Don Giovanni Ma che ti ho fatto, più dell’aria che spiro! (Con collera.) (Con affettato dolore.) che vuoi lasciarmi? Finiscila, non soffro opposizioni. Ah credimi, o m’uccido! Leporello (Leporello si mette l’abito di Don Giovanni.) Leporello E avete core Leporello Oh niente affatto! d’ingannarle poi tutte? (A Don Giovanni.) quasi ammazzarmi! Scena seconda Se seguitate, io rido. Don Giovanni Si fa notte a poco a poco. Don Giovanni, Don Giovanni È tutto amore. Leporello, Donna Elvira alla finestra. Don Giovanni Va’ che sei matto! Chi a una sola è fedele Idolo mio, vien qua. Fu per burlar. verso l’altre è crudele; io che in me sento [15. Terzetto] (Ognuno a parte.) sì esteso sentimento, Leporello vo’ bene a tutte quante. Donna Elvira Donna Elvira Ed io non burlo, Le donne poi che calcolar non sanno, Ah taci, ingiusto core, (Dèi! che cimento è questo? ma voglio andar. il mio buon natural chiamano inganno. non palpitarmi in seno; Non so s’io vado o resto! (Va per partire.) è un empio, è un traditore, Ah proteggete voi Leporello è colpa aver pietà. la mia credulità.) [Recitativo secco] Non ho veduto mai (Donna Elvira parte dalla finestra.) naturale più vasto e più benigno. Leporello Don Giovanni Orsù cosa vorreste? Zitto; di Donna Elvira, Leporello Leporello. signor, la voce io sento! (Già quel mendace labbro Don Giovanni torna a sedur costei: Leporello Odi: vedesti tu la cameriera Don Giovanni deh proteggete, o dèi, Signore. di Donna Elvira? Cogliere io vo’ il momento: la sua credulità!) tu fermati un po’ là! Don Giovanni Leporello (Don giovanni si mette dietro Leporello e parla a Don Giovanni Vien qui, facciamo pace: prendi. Io no. Donna Elvira.) (Spero che cada presto! (Gli dà del danaro.) Elvira, idolo mio… Che bel colpetto è questo! Don Giovanni Più fertile talento Leporello Non hai veduto Donna Elvira del mio, no, non si dà.) Cosa? qualche cosa di bello, Non è costui l’ingrato? (Allegrissimo.) 26 27
[Recitativo secco] Donna Elvira Donna Elvira Don Giovanni Crudele! Se sapeste Giuratemi. (Se non fallo, è Masetto.) Amico, che ti par? quante lagrime e quanti sospir voi mi costate! Leporello Masetto Leporello Lo giuro a questa mano (Forte.) Mi par che abbiate Leporello che bacio con trasporto e a quei bei lumi… Chi va là? Non risponde. un’anima di bronzo. Io, vita mia? Animo, schioppo al muso. Don Giovanni (Più forte.) Don Giovanni Donna Elvira Ih eh ih eh ah ih: sei morto. Chi va là? Va’ là che se’ il gran gonzo! Ascolta bene: Voi. quando costei qui viene, Donna Elvira Don Giovanni tu corri ad abbracciarla, Leporello (Fugge con Leporello.) (Non è solo, falle quattro carezze, Poverina! quanto mi dispiace! Oh numi! ci vuol giudizio.) fingi la voce mia: poi con bell’arte (Cerca imitar la voce di Leporello.) cerca teco condurla in altra parte… Donna Elvira Don Giovanni Amici… Mi fuggirete più? (Finge di uccidere qualcheduno colla spada alla (Non mi voglio scoprir.) Leporello (Come sopra.) mano etc.) Ma signor… Leporello Sei tu Masetto? Ih eh ih eh ah ih! par che la sorte No, muso bello. mi secondi. Veggiamo… Don Giovanni Masetto le finestre son queste: ora cantiamo. (Mette presso il naso una pistola a Leporello.) Donna Elvira (In collera.) Non più repliche! Sarete sempre mio? [16. Canzonetta] Appunto quello! e tu? Deh vieni alla finestra, o mio tesoro, Leporello Leporello Don Giovanni deh vieni a consolar il pianto mio: E se poi mi conosce? Sempre. Non mi conosci? Il servo se neghi a me di dar qualche ristoro, davanti agli occhi tuoi morir vogl’io. son io di Don Giovanni. Don Giovanni Donna Elvira Tu ch’hai la bocca dolce più che il mèle, Non ti conoscerà se tu non vuoi… Carissimo! Masetto tu che il zucchero porti in mezzo il core, Zitto, ell’apre: ehi, giudizio! Leporello! non esser, gioia mia, con me crudele, (Don Giovanni va in disparte.) Leporello Servo di quell’indegno cavaliere! làsciati almen veder, mio bell’amore. Carissima! (La burla mi dà gusto.) [Recitativo secco] Don Giovanni Scena terza Donna Elvira Certo, di quel briccone… V’è gente alla finestra: forse è dessa. I suddetti, Donna Elvira. Mio tesoro! Zi zi… Masetto Donna Elvira Leporello Di quell’uom senza onore… Ah dimmi un poco Eccomi a voi! Mia Venere! dove possiam trovarlo: Scena quarta Don Giovanni, Masetto con contadini armati di lo cerco con costor per trucidarlo. Don Giovanni Donna Elvira spade e di fucili etc. Veggiamo che farà. Son per voi tutta foco! Don Giovanni Masetto (Bagatelle!) Bravissimo Masetto! Leporello Leporello Anch’io con voi m’unisco Non ci stanchiamo: il cor mi dice (Che bell’imbroglio!) Io tutto cenere. per fargliela a quel birbo di padrone; che trovar lo dobbiam! ma udite un po’ qual è la mia intenzione. Donna Elvira Don Giovanni Don Giovanni [17. Aria] Dunque creder potrò che i pianti miei (Il birbo si riscalda.) (Qualcuno parla.) abbian vinto quel cor? Dunque pentito Metà di voi qua vadano, l’amato Don Giovanni al suo dovere Donna Elvira (Accennando a destra.) Masetto e all’amor mio ritorna?… E non m’ingannerete? e gli altri vadan là, Fermatevi: mi pare che alcuno qui si muova. (Accennando a sinistra.) Leporello Leporello e pian pianin lo cerchino: Sì carina! No sicuro. lontan non fia di qua. 28 29
Se un uom e una ragazza Masetto che con questa tua pazza gelosia [Recitativo secco] passeggian per la piazza, Non basta? ti ridurresti a qualche brutto passo? se sotto a una finestra Dove ti duole? Leporello fare all’amor sentite, Don Giovanni Di molte faci il lume ferite pur, ferite; Eh basta certo. Or prendi Masetto s’avvicina, o mio ben; stiamo qui un poco il mio padron sarà. (Batte col rovescio della spada Masetto.) Qui. fin che da noi si scosta. In testa egli ha un cappello questa per la pistola… con candidi pennacchi, questa per il moschetto… Zerlina Donna Elvira addosso un gran mantello, E poi? Ma che temi, e spada al fianco egli ha. Masetto adorato mio sposo? Andate, fate presto… Ahi ahi! Masetto (I contadini partono.) Qui… e ancora qui… Leporello (A Masetto.) Don Giovanni Nulla… nulla… Tu solo vien con me. (Minacciandolo colle armi alla mano.) Zerlina certi riguardi… io vo’ veder se il lume Bisogna far il resto, Taci o t’uccido: E poi non ti duol altro? è già lontano… (Ah come ed or vedrai cos’è. questa per l’ammazzarlo… da costei liberarmi?) (Prende Masetto e parte.) questa per farlo in brani… Masetto Rimanti, anima bella… villano, mascalzon, ceffo da cani. Duolmi un poco (S’allontana.) (Parte.) questo piè, questo braccio e questa mano. Scena quinta Donna Elvira Don Giovanni, Masetto. Zerlina Ah non lasciarmi! Scena sesta Via via non è gran mal, se il resto è sano. [19. Sestetto] [Recitativo secco] Masetto, poi Zerlina. Vientene meco a casa, purché tu mi prometta Sola sola in buio loco Don Giovanni Masetto d’essere men geloso, palpitar il cor mi sento, (Ritorna in scena conducendo seco per la mano Ahi ahi la testa mia! io io ti guarirò, caro il mio sposo. e m’assale un tal spavento Masetto.) ahi ahi le spalle e il petto! che mi sembra di morir. Zitto! Lascia ch’io senta: ottimamente; [18. Aria] dunque dobbiam ucciderlo! Zerlina Vedrai carino, Leporello Mi parve di sentire se sei buonino, (Andando a tentone etc.) Masetto la voce di Masetto. che bel rimedio Più che cerco, men ritrovo Sicuro. ti voglio dar. questa porta sciagurata; Masetto È naturale, piano piano, l’ho trovata, Don Giovanni Oddio! Zerlina, non dà disgusto, ecco il tempo di fuggir. E non ti basteria rompergli l’ossa… Zerlina mia! soccorso! e lo speciale (Sbaglia la porta. Entrano vestiti a lutto Donna fracassargli le spalle… non lo sa far. Anna e Don Ottavio.) Zerlina È un certo antidoto Masetto Cosa è stato? che porto addosso, Don Ottavio No, no, voglio ammazzarlo, dare tel posso, Tergi il ciglio, o vita mia, vo’ farlo in cento brani… Masetto se il vuoi provar. e da’ calma al tuo dolore; L’iniquo, il scellerato Saper vorresti l’ombra, oddio, del genitore Don Giovanni mi ruppe l’ossa e i nervi! dove mi sta? più non vuole il tuo martir. Hai buone arme? Sentilo battere Zerlina toccami qua. Donna Anna Masetto Oh poveretta me! Chi? (Parte.) Lascia almen alla mia pena Cospetto! questo picciolo ristoro, Ho pria questo moschetto… Masetto sol la morte, o mio tesoro, e poi questa pistola… Leporello il mio pianto può finir. Scena settima (Dà il moschetto e la pistola a Don Giovanni.) o qualche diavol che somiglia a lui. Leporello, Donna Elvira, poi Donna Anna, Don Ottavio con servi e lumi. Atrio terreno oscuro in Donna Elvira Don Giovanni Zerlina (Senza esser vista.) casa di Donna Anna. E poi? Crudel! Non tel diss’io Ah dov’è lo sposo mio? 30 31
Leporello Mille torbidi pensieri Donna Elvira, compatite: Ditele che i suoi torti (Dalla porta, senza esser visto.) mi s’aggiran pel cervello; voi capite come andò! a vendicar io vado, Se mi trova, son perduto! che disordine è mai quello, Di Masetto non so nulla, che sol di stragi e morti che impensata novità! vel dirà questa fanciulla, nunzio voglio io tornar. Donna Elvira e Leporello è un’oretta circumcirca (Partono, eccetto Donna Elvira.) (Una porta là vegg’io, Leporello che con lei girando vo. cheta cheta Mille torbidi pensieri [21a. Recitativo accompagnato ed Aria] io vo’ partir. A voi, signore, cheto cheto mi si aggiran per la testa; non dico niente, (Nel sortire s’incontrano in Zerlina e Masetto.) se mi salvo in tal tempesta Donna Elvira certo timore… è un prodigio in verità! In quali eccessi, o numi, in quai misfatti certo accidente… (Donna Anna parte coi servi.) orribili tremendi di fuori chiaro… Scena ottava è avvolto il sciagurato!… Ah no, non puote di dentro oscuro… I suddetti, Zerlina e Masetto. tardar l’ira del cielo… non c’è riparo… Scena nona la giustizia tardar! Sentir già parmi la porta… il muro… Zerlina e Masetto Zerlina, Masetto, Donna Elvira, Don Ottavio, la fatale saetta vo da quel lato, Ferma, briccone, Leporello. che gli piomba sul capo!… aperto veggio poi qui celato, dove ten vai? il baratro mortal… Misera Elvira, l’affar si sa, (Leporello s’asconde la faccia.) [Recitativo secco] che contrasto d’affetti in sen ti nasce!… ma s’io sapeva Per chi questi sospiri e queste ambasce? fuggia per qua. Donna Anna e Don Ottavio Zerlina (Parte.) [Aria] Ecco il fellone. Dunque quello sei tu che il mio Masetto Come era qua! poco fa crudelmente maltrattasti? Mi tradì quell’alma ingrata, Ah mora il perfido infelice oddio mi fa; Donna Elvira Scena decima che m’ha tradito! ma tradita e abbandonata Dunque tu m’ingannasti, o scellerato, Donna Elvira, Zerlina, Masetto, Don Ottavio. provo ancor per lui pietà. Donna Elvira spacciandoti con me da Don Giovanni? Quando sento il mio tormento, Donna Elvira È mio marito, di vendetta il cor favella; Don Ottavio Ferma, perfido, ferma… pietà, pietà! ma se guardo il suo cimento, Dunque tu in questi panni palpitando il cor mi va. venisti qui per qualche tradimento! Masetto Don Ottavio, Zerlina, Donna Anna e Masetto Il birbo ha l’ali ai piedi… È Donna Elvira quella ch’io vedo? Donna Elvira Scena undicesima A me tocca punirti! Zerlina Appena il credo! Loco chiuso. In forma di sepolcreto etc. diverse Con qual arte (In atto di ucciderlo.) statue equestri: statua del Commendatore. Don Ottavio si sottrasse l’iniquo… No no, morrà! Don Giovanni entra pel muretto ridendo, indi Anzi a me! Leporello. Don Ottavio Leporello Don Ottavio Amici miei, (Si scopre e si mette in ginocchio davanti gli [Recitativo secco] No no, a me! dopo eccessi sì enormi altri.) dubitar non possiam che Don Giovanni Perdòn perdono, Don Giovanni Masetto non sia l’empio uccisore signori miei, Ah ah ah, questa è buona: Accoppatelo meco tutti tre. del padre di Donn’Anna. In questa casa quello io non sono, or lasciala cercar. Che bella notte! per poche ore fermatevi… un ricorso sbaglia costei. È più chiara del giorno; sembra fatta [20. Aria] vo’ far a chi si deve, e in pochi istanti La vita chiedovi, per gir a zonzo a caccia di ragazze. vendicarvi prometto; per carità! È tardi? Leporello così vuole dover, pietade, affetto. (Guarda sull’orologio.) Ah pietà, signori miei, [21. Aria] Tutti salvo Leporello Oh ancor non sono ah pietà, pietà di me, Dèi! Leporello! due della notte; avrei do ragione a voi, a lei, Il mio tesoro intanto che inganno è questo? voglia un po’ di saper come è finito ma il delitto mio non è. andate a consolar, Stupida l’affar tra Leporello e Donna Elvira: resto, Il padron con prepotenza e del bel ciglio il pianto Stupido s’egli ha avuto giudizio… l’innocenza mi rubò. cercate di asciugar. che mai sarà! 32 33
Leporello Don Giovanni Leporello a’ raggi della luna… Alfin vuole ch’io faccia un precipizio! C’è dubbio! Una fanciulla Ma se fosse bella giovin galante costei stata mia moglie! Don Giovanni Don Giovanni per la strada incontrai, le vado appresso, Leggi, dico. È desso; oh Leporello. la prendo per la man, fuggir mi vuole, Don Giovanni dico poche parole, ella mi piglia (Ride molto forte.) Leporello Leporello sai per chi? Meglio ancora! (Legge.) (Dal muretto.) “dell’empio che mi trasse al passo estremo Chi mi chiama? Leporello [Adagio] qui attendo la vendetta”. Non lo so. Udiste? Io tremo! Don Giovanni Il Commendatore Non conosci il padron? Don Giovanni Di rider finirai pria dell’aurora. Don Giovanni Per Leporello. O vecchio buffonissimo! Leporello [Recitativo secco] Digli che questa sera Così nol conoscessi! Leporello l’attendo a cena meco. Per me? Don Giovanni Don Giovanni Chi ha parlato? Leporello Come birbo? Don Giovanni Che pazzia! Ma vi par… Oh dèi, mirate Per te. Leporello che terribili occhiate egli ci dà. Leporello (Con atti di paura.) Par vivo! par che senta! Ah siete voi, scusate. Leporello Ah qualche anima e che voglia parlar… Va bene. sarà dell’altro mondo Don Giovanni che vi conosce a fondo. Don Giovanni Cosa è stato? Don Giovanni Orsù va’ là Per la mano Don Giovanni o qui t’ammazzo e poi ti seppellisco. Leporello essa allora me prende… Taci, sciocco! Per cagion vostra io fui quasi accoppato. (Mette mano alla spada, cerca qua e là pel Leporello Leporello sepolcreto dando diverse percosse alle statue.) Piano piano, signore, ora ubbidisco. Ancora meglio. Chi va là? chi va là? Don Giovanni [22. Duetto] Ebben, non era questo Don Giovanni [Adagio] O statua gentilissima un onore per te? M’accarezza, mi abbraccia… del gran Commendatore… Il Commendatore Padron, mi trema il core Leporello “Caro il mio Leporello… Ribaldo audace, non posso terminar. Signor, vel dono. Leporello mio caro…” Allor m’accorsi lascia a’ morti la pace. ch’era qualche tua bella. Don Giovanni Don Giovanni [Recitativo secco] Finiscila, o nel petto Via via matto, vien qua che belle cose Leporello ti metto questo acciar. ti deggio dir! Oh maledetto! Leporello Che gusto, che spassetto, Ve l’ho detto. lo voglio far tremar. Leporello Don Giovanni Ma cosa fate qui? Dell’inganno approfitto. Non so come Don Giovanni Leporello mi riconosce: grida, sento gente, (Con indifferenza e sprezzo.) Che impiccio, che capriccio, Don Giovanni a fuggire mi metto, e pronto pronto Sarà qualcun di fuori io sentomi gelar. Vien dentro e lo saprai. per quel muretto in questo loco io monto. che si burla di noi… O statua gentilissima, Diverse istorielle Ehi? del Commendatore benché di marmo siate… che accadute mi son da che partisti Leporello non è questa la statua? Leggi un poco (A Don Giovanni.) ti dirò un’altra volta: or la più bella E mi dite la cosa quella iscrizion. Ah padron mio, mirate ti vo’ solo narrar. con tale indifferenza! che seguita a guardar. Leporello Leporello Don Giovanni Scusate… Don Giovanni Donnesca al certo? Perché no? non ho imparato a leggere Mori!… 34 35
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