DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE - UBI Banca
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Banca Carime Società per Azioni Sede Sociale e Direzione Generale: Cosenza, Viale Crati Codice Fiscale, Partita IVA ed Iscrizione al Registro delle Imprese di Cosenza n. 13336590156 Iscritta all'Albo delle Banche al n. 5562 - ABI n. 03067.6 Appartenente al Gruppo bancario Unione di Banche Italiane, iscritto all'Albo dei Gruppi Bancari n. 3111.2 Sito internet www.ubibanca.com/carime Soggetta all’attività di direzione e coordinamento di Unione di Banche Italiane Scpa DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE depositato presso la CONSOB in data 14 maggio 2015, a seguito di approvazione comunicata con nota n. 0036044/15 del 07 maggio 2015 Il presente documento, unitamente ai suoi eventuali supplementi e ai documenti incorporati mediante riferimento, costituisce un documento di registrazione (il “Documento di Registrazione”) dell’emittente Banca Carime S.p.A. (“Banca Carime” o l’“Emittente” o la “Banca”) ai fini della Direttiva 2003/71/CE, così come successivamente modificata ed integrata (la “Direttiva Prospetto”) ed è redatto in conformità all’articolo 14 del Regolamento 809/2004/CE e della delibera CONSOB n. 11971 del 14 maggio 1999, così come successivamente modificati ed integrati. Esso contiene informazioni sull’Emittente, in quanto emittente di una o più serie di strumenti finanziari (gli “Strumenti Finanziari”) per la durata di dodici mesi a decorrere dalla sua data di approvazione. Ai fini di un’informativa completa sulla Banca e sull’offerta di strumenti finanziari, il presente Documento di Registrazione deve essere letto congiuntamente al prospetto di base (il “Prospetto di Base”), alle condizioni definitive (le “Condizioni Definitive”) e alla nota di sintesi relativa ad ogni singola emissione (la “Nota di Sintesi dell’Emissione”), nonché ai supplementi o agli avvisi integrativi, a seconda del caso, alla documentazione ed alle informazioni indicate come incluse mediante riferimento nei medesimi, come di volta in volta modificate ed aggiornate. Si veda inoltre il Capitolo “Fattori di Rischio” nel presente Documento di Registrazione e nella rilevante Nota Informativa per l'esame dei fattori di rischio che devono essere presi in considerazione con riferimento alla Banca ed ai tipi di strumenti finanziari di volta in volta rilevanti. L'adempimento di pubblicazione del presente Documento di Registrazione non comporta alcun giudizio della CONSOB sull'opportunità dell'investimento proposto e sul merito dei dati e delle notizie allo stesso relativi. Il presente Documento di Registrazione e gli altri documenti che costituiscono il Prospetto di Base sono messi a disposizione del pubblico ed una copia cartacea di tale documentazione sarà consegnata gratuitamente agli investitori che ne facciano richiesta presso la Sede Sociale dell’Emittente in Viale Crati, 87100 Cosenza, le sedi e le filiali dello stesso e sono altresì consultabili sul sito internet dell’Emittente www.ubibanca.com/carime. 1
INDICE 1. PERSONE RESPONSABILI ....................................................................................................................................................................... 4 1.1. Indicazione delle persone responsabili............................................................................................................................................... 4 1.2. Dichiarazione di responsabilità .......................................................................................................................................................... 4 2. REVISORI LEGALI DEI CONTI ............................................................................................................................................................... 5 2.1. Nomi e indirizzo dei revisori dell’Emittente...................................................................................................................................... 5 2.2. Informazioni sui rapporti con i revisori ............................................................................................................................................. 5 3. FATTORI DI RISCHIO ED INFORMAZIONI FINANZIARIE SELEZIONATE ................................................................................... 6 3.1. Fattori di rischio ................................................................................................................................................................................. 6 3.2. Informazioni finanziarie selezionate dell’Emittente ........................................................................................................................ 11 4. INFORMAZIONI SULL’EMITTENTE .................................................................................................................................................... 17 4.1. Storia ed evoluzione dell’Emittente ................................................................................................................................................. 17 4.1.1. Denominazione legale e commerciale dell’Emittente ........................................................................................................... 18 4.1.2. Luogo di registrazione dell’Emittente e suo numero di registrazione ................................................................................... 18 4.1.3. Data di costituzione e durata dell’Emittente .......................................................................................................................... 19 4.1.4. Domicilio e forma giuridica dell’Emittente, legislazione in base alla quale opera, paese di costituzione, nonché indirizzo e numero di telefono della Sede Sociale ............................................................................................................................................. 19 4.1.5. Qualsiasi evento recente nella vita dell’Emittente sostanzialmente rilevante per la valutazione della sua solvibilità ........ 19 5. PANORAMICA DELLE ATTIVITÀ ........................................................................................................................................................ 20 5.1. Principali attività .............................................................................................................................................................................. 20 5.1.1. Breve descrizione delle principali attività dell’Emittente con indicazione delle principali categorie di prodotti venduti e/o servizi prestati................................................................................................................................................................................... 20 5.1.2. Indicazione dei nuovi prodotti e/o delle nuove attività, se significativi ................................................................................ 20 5.1.3. Principali mercati ................................................................................................................................................................... 20 5.1.4. Base di qualsiasi dichiarazione formulata dall’Emittente nel presente Documento di Registrazione riguardo la sua posizione concorrenziale .................................................................................................................................................................. 20 6. STRUTTURA ORGANIZZATIVA .......................................................................................................................................................... 21 6.1. Descrizione della struttura organizzativa del gruppo di cui fa parte l’Emittente e posizione che l’Emittente vi occupa .............. 21 6.2. Dipendenza all’interno del Gruppo .................................................................................................................................................. 24 7. INFORMAZIONI SULLE TENDENZE PREVISTE ............................................................................................................................... 25 7.1. Cambiamenti negativi sostanziali delle prospettive dell’Emittente dalla data dell’ultimo bilancio sottoposto a revisione pubblicato ................................................................................................................................................................................................ 25 7.2. Informazioni sulle tendenze, incertezze, richieste, impegni o fatti noti che potrebbero ragionevolmente avere ripercussioni significative sulle prospettive dell’Emittente almeno per l’esercizio in corso ....................................................................................... 25 8. PREVISIONI O STIME DEGLI UTILI .................................................................................................................................................... 26 9. ORGANI DI AMMINISTRAZIONE, DI DIREZIONE E DI VIGILANZA............................................................................................ 27 9.1. Nome, indirizzo e funzioni presso l’Emittente dei componenti degli organi di amministrazione, di direzione e di vigilanza ...... 27 9.2. Conflitti di interessi degli organi di amministrazione, di direzione e di vigilanza.......................................................................... 30 10. PRINCIPALI AZIONISTI ....................................................................................................................................................................... 31 10.1. Informazioni relative agli assetti proprietari .................................................................................................................................. 31 10.2. Accordi, noti all'Emittente, dalla cui attuazione possa scaturire ad una data successiva una variazione dell'assetto di controllo dell'Emittente ........................................................................................................................................................................................... 31 11. INFORMAZIONI FINANZIARIE RIGUARDANTI LE ATTIVITÀ E LE PASSIVITÀ, LA SITUAZIONE FINANZIARIA E I PROFITTI E LE PERDITE DELL’EMITTENTE ........................................................................................................................................ 32 11.1. Informazioni finanziarie relative agli esercizi passati ................................................................................................................... 32 11.2. Bilanci............................................................................................................................................................................................. 32 11.3. Revisione delle informazioni finanziarie annuali relative agli esercizi passati ............................................................................. 32 11.3.1. Dichiarazione attestante che le informazioni finanziarie relative agli esercizi passati sono state sottoposte a revisione .. 32 11.3.2. Eventuali altre informazioni contenute nel Documento di Registrazione controllate dai revisori dei conti ...................... 33 11.4. Data delle ultime informazioni finanziarie .................................................................................................................................... 33 11.5. Informazioni finanziarie infrannuali .............................................................................................................................................. 33 11.6. Procedimenti giudiziari e arbitrali ed interventi delle Autorità di Vigilanza ................................................................................ 33 11.6.1. Procedimenti giudiziari e arbitrali ....................................................................................................................................... 33 11.6.2. Procedimenti connessi ad interventi delle Autorità di Vigilanza ........................................................................................ 33 11.7. Cambiamenti significativi nella situazione finanziaria dell’Emittente.......................................................................................... 34 2
12. CONTRATTI IMPORTANTI .................................................................................................................................................................. 35 13. INFORMAZIONI PROVENIENTI DA TERZI, PARERI DI ESPERTI E DICHIARAZIONI DI INTERESSI ................................. 36 13.1. Relazioni e pareri di esperti ............................................................................................................................................................ 36 13.2. Informazioni provenienti da terzi ................................................................................................................................................... 36 14. DOCUMENTI ACCESSIBILI AL PUBBLICO ..................................................................................................................................... 37 3
1. PERSONE RESPONSABILI 1.1. Indicazione delle persone responsabili Banca Carime S.p.A., con Sede Sociale in Cosenza, Viale Crati, si assume la responsabilità delle informazioni contenute nel presente Documento di Registrazione. 1.2. Dichiarazione di responsabilità Banca Carime S.p.A., con Sede Sociale in Cosenza, Viale Crati, avendo adottato tutta la ragionevole diligenza a tale scopo, attesta che le informazioni contenute nel presente Documento di Registrazione sono, per quanto a propria conoscenza, conformi ai fatti e non presentano omissioni tali da alterarne il senso. 4
2. REVISORI LEGALI DEI CONTI 2.1. Nomi e indirizzo dei revisori dell’Emittente L’Assemblea Ordinaria dei Soci, in data 5 aprile 2012, ha conferito l’incarico di revisione legale dei conti alla società di revisione Deloitte & Touche S.p.A. (la “Società di Revisione”) per la durata di nove esercizi (dall’esercizio 2012 fino alla chiusura dell’esercizio al 31 dicembre 2020). Deloitte & Touche S.p.A. è iscritta al Registro dei Revisori Legali presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze – di cui all’art. 1 c. 1 lett. g) del D. Lgs. N. 39/2010 e all’art. 1 del D.M: 20 giugno 2012 n. 144 – al numero progressivo 132587. Deloitte & Touche S.p.A. appartiene all’ASSIREVI Associazione Italiana Revisori Contabili. La Società di Revisione ha espresso un giudizio senza rilievi con apposite relazioni per il bilancio d’esercizio dell’Emittente relativi agli esercizi chiusi rispettivamente al 31 dicembre 2014 e al 31 dicembre 2013; le relazioni della Società di Revisione sono incluse nei fascicoli del bilancio d’esercizio messi gratuitamente a disposizione del pubblico come indicato nel successivo capitolo 14 “Documenti accessibili al pubblico” cui si rinvia. 2.2. Informazioni sui rapporti con i revisori Durante il periodo cui si riferiscono le informazioni finanziare selezionate relative agli esercizi passati e di cui al Documento di Registrazione, non vi sono stati rilievi o rifiuti di attestazione da parte della Società di Revisione, né la stessa si è dimessa o è stata rimossa dall’incarico o è stata revocata la conferma dall’incarico ricevuto. 5
FATTORI DI RISCHIO 3. FATTORI DI RISCHIO ED INFORMAZIONI FINANZIARIE SELEZIONATE 3.1. Fattori di rischio Si invitano i potenziali investitori a leggere attentamente il presente Capitolo, che descrive i fattori di rischio, prima di qualsiasi decisione sull’investimento, al fine di comprendere i rischi collegati all'Emittente e di ottenere un migliore apprezzamento delle capacità dell’Emittente di adempiere alle obbligazioni relative agli Strumenti Finanziari emessi dall’Emittente e descritti nella Nota Informativa ad essi relativa. L’Emittente ritiene che i seguenti fattori potrebbero influire sulla capacità dell’Emittente stesso di adempiere ai propri obblighi derivanti dagli Strumenti Finanziari emessi nei confronti degli investitori. Gli investitori sono altresì invitati a valutare gli specifici fattori di rischio connessi agli Strumenti Finanziari. Di conseguenza, i presenti fattori di rischio devono essere letti congiuntamente, oltre che alle altre informazioni contenute nel presente Documento di Registrazione, anche ai fattori di rischio relativi agli Strumenti Finanziari offerti ed indicati nella Nota Informativa. Nello svolgimento delle proprie attività l'Emittente potrà essere esposto ad una serie di rischi caratteristici del settore bancario, quali, a titolo non esaustivo, il rischio connesso al reperimento della liquidità sui mercati, alla fluttuazione dei tassi di interesse e all’adeguatezza delle relative strategie di copertura, ai tassi di cambio, nonché quello più generale connesso alla debolezza dell’economia ed alla volatilità dei mercati finanziari. Di seguito sono sinteticamente esposti alcuni dei rischi significativi che potrebbero influenzare negativamente la situazione finanziaria ed i risultati operativi dell'Emittente. Alcuni di questi rischi sono gestiti secondo politiche e procedure di gestione del rischio prestabilite, la maggior parte delle quali è descritta nella “Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura” del documento “Relazioni e Bilancio di Banca Carime al 31 dicembre 2014”, a disposizione del pubblico ed inclusa mediante riferimento nel presente Documento di Registrazione, come indicato al Capitolo 11.1. Rischio relativo all’assenza del credit spread dell’Emittente Si richiama l’attenzione dell’investitore sulla circostanza che, per l’Emittente, non è possibile determinare un valore di credit spread (inteso come differenza tra il rendimento di una obbligazione plain vanilla di propria emissione e il tasso Interest Rate Swap su durata corrispondente) atto a consentire un ulteriore apprezzamento della rischiosità dell’Emittente. Rischio connesso alle perdite d’esercizio Il bilancio dell’Emittente al 31 dicembre 2014 si è chiuso con una perdita netta pari a 467 milioni di Euro, rispetto all’utile netto registrato nell’esercizio 2013 pari a 24 milioni di Euro. La perdita d’esercizio al 31 dicembre 2014 è essenzialmente riconducibile alla rilevazione della svalutazione durevole dell’avviamento conseguente all’impairment test effettuato ai sensi dello IAS 36. Per maggiori dettagli si rinvia al paragrafo 3.2. “Informazioni finanziarie selezionate dell’Emittente”. Rischio connesso all’evoluzione della regolamentazione del settore bancario ed alle modifiche intervenute nella disciplina sulla risoluzione delle crisi bancarie L’Emittente è soggetto ad un’articolata e stringente regolamentazione, nonché all’attività di vigilanza, esercitata dalle istituzioni preposte (in particolare, Banca Centrale Europea, Banca d’Italia e CONSOB ). Sia la regolamentazione applicabile, sia l’attività di vigilanza, sono soggette, rispettivamente, a continui aggiornamenti ed evoluzioni della prassi. Oltre alla normativa di matrice sovranazionale e nazionale e di natura primaria o regolamentare in ambito finanziario e bancario, l’Emittente è soggetto a specifiche normative, in tema, tra l’altro, di antiriciclaggio, usura, tutela del cliente (consumatore). 6
FATTORI DI RISCHIO La fase di forte e prolungata crisi dei mercati ha portato all’adozione di discipline più rigorose da parte delle autorità internazionali. A partire dal 1° gennaio 2014, parte della Normativa di Vigilanza è stata modificata in base alle indicazioni derivanti dai c.d. accordi di Basilea III, principalmente con finalità di un significativo rafforzamento dei requisiti patrimoniali minimi, del contenimento del grado di leva finanziaria e dell’introduzione di policy e di regole quantitative per l’attenuazione del rischio di liquidità negli istituti bancari. In particolare, per quanto concerne l’innalzamento dei requisiti patrimoniali, gli accordi di Basilea III prevedono una fase transitoria con livelli minimi di patrimonializzazione via via crescenti; a regime, ovvero a partire dal 2019, tali livelli contemplano per le banche un Common Equity Tier 1 ratio pari almeno al 7% delle attività ponderate per il rischio, un Tier 1 Capital ratio pari almeno all’8,5% e un Total Capital ratio pari almeno al 10,5% delle suddette attività ponderate per il rischio (tali livelli minimi includono il c.d. “capital conservation buffer”, vale a dire un «cuscinetto» di ulteriore capitalizzazione obbligatoria). Per quanto concerne la liquidità, gli accordi di Basilea III prevedono, tra l’altro, l’introduzione di un indicatore di breve termine (Liquidity Coverage Ratio, o “LCR”), avente come obiettivo la costituzione e il mantenimento di un buffer di liquidità che consenta la sopravvivenza della banca per un periodo temporale di trenta giorni in caso di grave stress, e di un indicatore di liquidità strutturale (Net Stable Funding Ratio, o “NSFR”) con orizzonte temporale superiore all’anno, introdotto per garantire che attività e passività presentino una struttura per scadenze sostenibile. Relativamente a questi indicatori, si segnala che: - per l’indicatore LCR è previsto un valore minimo del 60% a partire dal 1° ottobre 2015, con un minimo in progressivo aumento fino a raggiungere il 100% dal 1° gennaio 2018 secondo il regolamento UE n. 575/2013 (“CRR”); - per l’indicatore NSFR, è prevista una soglia minima del 100% da rispettare a partire dal 1° gennaio 2018. Nonostante l’evoluzione normativa summenzionata preveda un regime graduale di adattamento ai nuovi requisiti prudenziali, gli impatti sulle dinamiche gestionali dell’Emittente potrebbero essere significativi. La Bank Recovery and Resolution Directive Tra le novità regolamentari si segnala la Direttiva 2014/59/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, pubblicata il 12 giugno 2014 sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, in ordine alla istituzione di un quadro di risanamento e risoluzione delle crisi degli enti creditizi e delle imprese di investimento (Bank Recovery and Resolution Directive o “BRRD”, o “Direttiva”), che s’inserisce nel contesto della definizione di un meccanismo unico di risoluzione delle crisi e del Fondo unico di risoluzione delle crisi bancarie. Tra gli aspetti innovativi della BRRD si evidenzia l’introduzione di strumenti e poteri che le Autorità nazionali preposte alla risoluzione delle crisi bancarie (le “Autorità”) possono adottare per la risoluzione di una situazione di crisi o dissesto di una banca. Ciò al fine di garantire la continuità delle funzioni essenziali dell’ente, riducendo al minimo l’impatto del dissesto sull’economia e sul sistema finanziario nonché i costi per i contribuenti ed assicurando che gli azionisti sostengano le perdite per primi e che i creditori le sostengano dopo gli azionisti purché nessun creditore subisca perdite superiori a quelle che avrebbe subito se la banca fosse stata liquidata con procedura ordinaria di insolvenza. In particolare, in base alla direttiva, si registra il passaggio da un sistema di risoluzione della crisi basato su risorse pubbliche (c.d. bail-out) a un sistema in cui le perdite vengono trasferite agli azionisti, ai detentori di titoli di debito subordinato, ai detentori di titoli di debito non subordinato e non garantito, ed infine ai depositanti per la parte eccedente la quota garantita, ovvero per la parte eccedente Euro 100.000,00 (c.d. bail-in). Pertanto, con l’applicazione dello strumento del “bail-in”, i sottoscrittori potranno subire la svalutazione, con possibilità di azzeramento del valore nominale, nonché la conversione in titoli di capitale delle obbligazioni, anche in assenza di una formale dichiarazione di insolvenza dell’Emittente. Inoltre, ove ricorrano i presupposti, le Autorità potranno richiedere l’utilizzo del Fondo di risoluzione unico di cui al Regolamento (UE) n. 806/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, finanziato mediante contributi versati dalle banche a livello nazionale. La Direttiva è entrata in vigore il 1° gennaio 2015, fatta eccezione per le disposizioni relative allo strumento del “bail-in” per le quali è stata prevista la possibilità per lo Stato Membro di posticipare il termine di decorrenza, al più tardi, al 1° gennaio 2016 anche se le relativa disposizioni potranno essere applicate agli strumenti finanziari già in circolazione ancorché emessi prima dei suddetti termini. Si segnala, inoltre, che è tuttora in corso il processo di recepimento a livello nazionale della Direttiva. 7
FATTORI DI RISCHIO Rischi connessi con la crisi economico/finanziaria La capacità reddituale e la stabilità dell’Emittente sono influenzati dalla situazione economica generale e dalla dinamica dei mercati finanziari e, in particolare, dalla solidità e dalle prospettive di crescita delle economie del Paese in cui l’Emittente opera, inclusa la sua affidabilità creditizia, nonché dell’“Area Euro” nel suo complesso. Al riguardo, assumono rilevanza significativa l’andamento di fattori quali, le aspettative e la fiducia degli investitori, il livello e la volatilità dei tassi di interesse a breve e lungo termine, i tassi di cambio, la liquidità dei mercati finanziari, la disponibilità e il costo del capitale, la sostenibilità del debito sovrano, i redditi delle famiglie e la spesa dei consumatori, i livelli di disoccupazione, l’inflazione e i prezzi delle abitazioni. Assume altresì rilievo nell’attuale contesto economico generale la possibilità che uno o più Paesi fuoriescano dall’Unione Monetaria o, in uno scenario estremo, che si pervenga ad uno scioglimento dell’Unione Monetaria medesima, con conseguenze, in entrambi i casi, allo stato imprevedibili. Tali fattori, in particolar modo in periodi di crisi economico-finanziaria, potrebbero condurre l’Emittente a subire perdite, incrementi dei costi di finanziamento, riduzioni del valore delle attività detenute, con un potenziale impatto negativo sulla liquidità dell’Emittente e sulla sua stessa solidità patrimoniale. Rischio di credito L’attività e la solidità economica, patrimoniale e finanziaria dell’Emittente dipendono dal grado di affidabilità creditizia dei propri clienti. L’Emittente è esposto ai tradizionali rischi relativi all’attività creditizia. Pertanto, l’inadempimento da parte dei clienti ai contratti stipulati ed alle proprie obbligazioni, ovvero l’eventuale mancata o non corretta informazione da parte degli stessi in merito alla rispettiva posizione finanziaria e creditizia, potrebbero avere effetti negativi sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria dell’Emittente. Per maggiori informazioni sui coefficienti patrimoniali e gli indicatori di rischiosità creditizia si rinvia alle tabelle di cui al paragrafo 3.2.1 del presente Documento di Registrazione. Più in generale, le controparti potrebbero non adempiere alle rispettive obbligazioni nei confronti dell’Emittente a causa di fallimento, assenza di liquidità, malfunzionamento operativo o per altre ragioni. Il fallimento di un importante partecipante del mercato, o addirittura timori di un inadempimento da parte dello stesso, potrebbero causare ingenti problemi di liquidità, perdite o inadempimenti da parte di altri istituti, i quali a loro volta potrebbero influenzare negativamente l’Emittente. L’Emittente può essere inoltre soggetto al rischio, in determinate circostanze, che alcuni dei suoi crediti nei confronti di terze parti non siano esigibili. Inoltre, una diminuzione del merito di credito dei terzi di cui l’Emittente detiene titoli od obbligazioni potrebbe comportare perdite e/o influenzare negativamente la capacità dell’Emittente di vincolare nuovamente o utilizzare in modo diverso tali titoli od obbligazioni a fini di liquidità. Una significativa diminuzione nel merito di credito delle controparti dell’Emittente potrebbe pertanto avere un impatto negativo sui risultati dell’Emittente stesso. Mentre in molti casi l’Emittente può richiedere ulteriori garanzie a controparti che si trovino in difficoltà finanziarie, potrebbero sorgere delle contestazioni in merito all’ammontare della garanzia che l’Emittente ha diritto di ricevere e al valore delle attività oggetto di garanzia. Livelli di inadempimento, diminuzioni e contestazioni in relazione a controparti sulla valutazione della garanzia aumentano significativamente in periodi di tensioni e illiquidità di mercato. Le strategie e le policy per l’assunzione del rischio di credito e gli strumenti per la gestione dello stesso sono definite nell’ambito della Capogruppo UBI Banca. Per ulteriori informazioni si rinvia alla “Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura”, sezione 1, capitolo 1 - Rischio di credito, paragrafo “Policy a presidio dei Rischi Creditizi” della Nota integrativa al Bilancio Consolidato del Gruppo UBI Banca per l’esercizio chiuso al 31.12.2014. Per ulteriori informazioni si rinvia alla “Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura” – Sezione 1 – Rischio di credito della Nota integrativa inserita nel documento “Relazioni e Bilancio di Banca Carime al 31 dicembre 2014”. Esposizione al rischio sovrano La crisi del debito sovrano ha condizionato l’andamento dei mercati e le scelte di politica economica di molti Paesi europei. 8
FATTORI DI RISCHIO Al 31 dicembre 2014 l’Emittente ha esposizioni verso debitori sovrani per complessivi Euro 436.557 migliaia, di cui Euro 17.163 migliaia rappresentati da titoli di debito e Euro 419.393 migliaia rappresentati da altri impieghi; si precisa che tale esposizione è interamente nei confronti dello Stato Italiano. Per una analisi dettagliata dell’esposizione al debito dei singoli stati sovrani si rinvia al paragrafo “Informativa relativa alle esposizioni Sovrane” del documento “Relazioni e Bilancio di Banca Carime al 31 dicembre 2014” . Rischio di mercato Si definisce rischio di mercato il rischio di perdite di valore degli strumenti finanziari detenuti dall’Emittente per effetto dei movimenti delle variabili di mercato (a titolo esemplificativo ma non esaustivo, tassi di interesse, prezzi dei titoli, tassi di cambio) che potrebbero generare un deterioramento della solidità patrimoniale dell’Emittente. I risultati finanziari dell’Emittente sono legati al contesto operativo in cui l’Emittente medesimo svolge la propria attività. L’Emittente è quindi esposto a potenziali cambiamenti nel valore degli strumenti finanziari, ivi inclusi i titoli emessi da Stati sovrani, dovuti a fluttuazioni di tassi di interesse, dei tassi di cambio delle valute, dei prezzi dei titoli quotati sui mercati e delle materie prime e degli spread di credito, e/o altri rischi. Al riguardo, anche un rilevante investimento in titoli emessi da Stati sovrani può esporre la banca a significative perdite di valore dell’attivo patrimoniale. Tali fluttuazioni potrebbero essere generate da cambiamenti nel generale andamento dell’economia, dalla propensione all’investimento degli investitori, da politiche monetarie e fiscali, dalla liquidità dei mercati su scala globale, dalla disponibilità e costo dei capitali, da interventi delle agenzie di rating, da eventi politici a livello sia locale sia internazionale e da conflitti bellici e atti di terrorismo. Per ulteriori informazioni si rinvia alla “Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura” – Sezione 2 – Rischi di mercato della Nota integrativa inserita nel documento “Relazioni e Bilancio di Banca Carime al 31 dicembre 2014”. Rischio operativo Il rischio operativo è definito dalla Banca d’Italia come il rischio di subire perdite derivanti dall’inadeguatezza o dalla disfunzione di procedure, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni. Rientrano in tale tipologia, tra l’altro, le perdite derivanti da frodi, errori umani, interruzioni dell’operatività, indisponibilità dei sistemi, inadempienze contrattuali, catastrofi naturali. Nel rischio operativo è compreso il rischio legale mentre non sono inclusi quelli strategici e di reputazione. I rischi operativi si differenziano dai rischi di credito e di mercato perché non vengono assunti dall’Emittente sulla base di scelte strategiche, ma sono insiti nella sua operatività e ovunque presenti. L’Emittente è esposto a molti tipi di rischio operativo, compresi il rischio di frode da parte di dipendenti e soggetti esterni, il rischio di operazioni non autorizzate eseguite da dipendenti e di rischio di errori operativi, compresi quelli risultanti da vizi o malfunzionamenti dei sistemi informatici o di telecomunicazione. I sistemi e le metodologie di gestione del rischio operativo sono progettati per garantire che tali rischi connessi alle proprie attività siano tenuti adeguatamente sotto controllo. Qualunque inconveniente o difetto di tali sistemi potrebbe incidere negativamente sulla posizione finanziaria e sui risultati operativi dell’Emittente. L’Emittente attesta che alla data del presente Documento di Registrazione le strategie di mitigazione e contenimento del rischio operativo poste in essere sono tali da limitarne i possibili effetti negativi e non si ritiene che possano avere impatti significativi sulla sua solvibilità. Per ulteriori informazioni si rinvia alla “Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura” – Sezione 4 – Rischi operativi della Nota integrativa inserita nel documento “Relazioni e Bilancio di Banca Carime al 31 dicembre 2014”. 9
FATTORI DI RISCHIO Rischio di liquidità dell’Emittente Si definisce rischio di liquidità, il rischio che la Banca non riesca a far fronte ai propri impegni di pagamento quando essi giungono a scadenza, sia per incapacità di reperire fondi sul mercato (funding liquidity risk), sia per difficoltà a smobilizzare propri attivi (market liquidity risk). Normalmente, la Banca è in grado di fronteggiare le proprie uscite di cassa mediante i flussi in entrata, le attività prontamente liquidabili e la propria capacità di ottenere credito, ma in termini generali la liquidità dell’Emittente potrebbe essere danneggiata temporanea impossibilità di accedere ai mercati dei capitali attraverso emissioni di titoli di debito (garantiti o non), dall’incapacità di ricevere fondi da controparti esterne o del Gruppo, dall’incapacità di vendere determinate attività o riscattare i propri investimenti, nonchè da imprevisti flussi di cassa in uscita o dall’obbligo di prestare maggiori garanzie. Questa situazione potrebbe insorgere a causa di circostanze indipendenti dal controllo dell’Emittente, come una generale turbativa di mercato o un problema operativo che colpisca l’Emittente o terze parti, o anche dalla percezione tra i partecipanti al mercato che l’Emittente o altri partecipanti del mercato stiano avendo un maggiore rischio di liquidità. La crisi di liquidità e la perdita di fiducia nelle istituzioni finanziarie può aumentare i costi di finanziamento dell’Emittente e limitare il suo accesso ad alcune delle sue tradizionali fonti di liquidità. Sono esempi di manifestazione del rischio di liquidità il fallimento di un importante partecipante del mercato, o addirittura timori di un inadempimento da parte dello stesso, che potrebbero causare ingenti problemi di liquidità, perdite o inadempimenti da parte degli altri istituti bancari, i quali a loro volta potrebbero influenzare negativamente l’Emittente. Oppure, una diminuzione del merito di credito dei terzi di cui l’Emittente detiene titoli od obbligazioni, che potrebbe comportare perdite e/o influenzare negativamente la capacità dell’Emittente di vincolare nuovamente o utilizzare in modo diverso tali titoli od obbligazioni a fini di liquidità. Rischio connesso all’assenza di rating dell’Emittente Si definisce rischio connesso all’assenza di rating dell’Emittente, il rischio relativo alla mancanza di informazioni sintetiche sulla capacità dell’Emittente di adempiere le proprie obbligazioni, ovvero alla rischiosità di solvibilità dell’Emittente relativa ai titoli emessi dallo stesso. Va tuttavia tenuto conto che l’assenza di rating non è di per sé indicativa della solvibilità dell’Emittente. Rischio collegato a procedimenti giudiziari Il rischio derivante da procedimenti giudiziari consiste nella possibilità per l’Emittente di dover sostenere risarcimenti, in caso di esito sfavorevole degli stessi. Le più consuete controversie giudiziarie sono relative ad azioni di nullità, annullamento, inefficacia o risarcimento danni conseguenti a operazioni afferenti all’ordinaria attività bancaria e finanziaria svolta dall’Emittente. Nel corso dello svolgimento della propria attività, l’Emittente è parte di alcuni procedimenti amministrativi, giudiziari e/o arbitrali da cui potrebbero derivare obblighi risarcitori per importi rilevanti a carico dello stesso. A fronte dei propri contenziosi, nel bilancio relativo all’esercizio chiuso al 31 dicembre 2014, l’Emittente evidenzia una passività potenziale pari a 6,8 milioni di euro, ed un fondo rischi ed oneri pari ad un ammontare complessivo di 38,3 milioni di euro. Per una dettagliata informativa sui principali contenziosi si rinvia al paragrafo 11.6.1. 10
3.2. Informazioni finanziarie selezionate dell’Emittente Si riporta di seguito una sintesi dei dati e degli indicatori patrimoniali, economici e finanziari su base individuale maggiormente significativi, tratti dal bilancio sottoposto a revisione degli esercizi chiusi al 31 dicembre 2014 e al 31 dicembre 2013, redatti secondo i principi contabili internazionali. Il patrimonio di vigilanza ed i coefficienti patrimoniali sono stati calcolati sulla base tenendo conto degli aggiornamenti normativi per quanto riguarda il calcolo dei coefficienti e dei rischi di mercato nonché della nuova normativa di Basilea 3, ed in conformità con quanto disposto dalla Banca d’Italia con la Circolare n 285 del 17 dicembre 2013 (Disposizioni di vigilanza per le banche) e successive modifiche e in conformità alla normativa di volta in volta vigente. Tabella 1 – Indicatori patrimoniali e fondi propri (dati in migliaia di Euro e valori in percentuale) INDICATORI E ESERCIZIO Soglie minime INDICATORI E ESERCIZIO FONDI PROPRI CHIUSO transitorie FONDI PROPRI CHIUSO (NORMATIVA IN AL 31 comprensive (NORMATIVA IN AL 31 VIGORE DAL DICEMBRE della Riserva di VIGORE FINO AL DICEMBRE 01/01/2014) 20141 conservazione 31/12/2013) 2013 del capitale Common equity Tier CORE TIER ONE 1/Attività di rischio RATIO (Patrimonio di ponderate (CET1 ratio) base al netto delle 38,20% 5,125% preference shares / 40,04% Attività di rischio ponderate - RWA) Tier 1/Attività di TIER ONE CAPITAL rischio ponderate – RATIO (Patrimonio di 38,20% 6,125% base / Attività di rischio 40,04% (Tier 1ratio) ponderate - RWA) Total Capital Ratio TOTAL CAPITAL (Fondi propri/Attività RATIO (Patrimonio di di rischio ponderate- 38,20% 8,625% Vigilanza / Attività di 38,95% RWA) rischio ponderate - RWA) Fondi Propri PATRIMONIO DI 1.002.955 - VIGILANZA 812.621 Capitale Primario di PATRIMONIO DI 1.002.955 - BASE 835.507 Classe 1 (CET1) Capitale aggiuntivo di - - - classe 1 (AT1) Capitale di Classe 2 PATRIMONIO - - SUPPLEMENTARE -22.886 (Tier 2) ELEMENTI DA - DEDURRE - RWA 2.625.295 - RWA 2.086.463 RWA / Totale Attivo RWA / Totale Attivo 36,11% - 24,71% 1 I dati al 31 dicembre 2014 non sono confrontabili con quelli al 31 dicembre 2013 in quanto la normativa di riferimento ha subito un radicale cambiamento così come meglio specificato nella “Parte F - Informazioni sul Patrimonio” del fascicolo di Bilancio al 31.12.2014. Dal 1° gennaio 2014 è applicabile la nuova disciplina armonizzata per le banche e le imprese di investimento contenuta nella Direttiva 2013/36/UE (CRD IV) e nel Regolamento 575/2013 (CRR) del 26 giugno 2013, che traspongono nell’Unione europea gli standard definiti dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria (cd. 11
framework Basilea 3). Si precisa che l’Emittente non fornisce coefficienti patrimoniali fully phased e che Banca d’Italia non ha imposto all’Emittente requisiti prudenziali ulteriori rispetto a quelli vigenti. La Banca, a seguito di autorizzazione da parte dell’Autorità di vigilanza*, utilizza i modelli interni per il calcolo dei requisiti patrimoniali a fronte del rischio di credito - segmento “Esposizioni verso imprese” (“Corporate”) – e dei rischi operativi, a far data dalla segnalazione al 30 giugno 2012. In seguito al provvedimento di autorizzazione della Banca d’Italia n. 689988 del 19 luglio 2013, dalla segnalazione al 30 giugno 2013 la Banca utilizza i modelli interni per il calcolo dei requisiti patrimoniali anche a fronte del rischio di credito relativo al segmento Retail regolamentare (sotto-classi “Altre esposizioni al dettaglio” (“SME Retail”) ed “Esposizioni garantite da immobili residenziali”). * Provvedimento della Banca d’Italia n. 423940 del 16 maggio 2012. 12
Di seguito si riporta una tabella con gli indicatori della qualità del credito raffrontati con i dati di sistema riferiti alla classe dimensionale comparabile a quella dell’Emittente. Tabella 2 - Principali indicatori di rischiosità creditizia ESERCIZIO SEMESTRE DATI MEDI ESERCIZIO DATI MEDI CHIUSO CHIUSO DI SISTEMA CHIUSO DI SISTEMA AL 31 AL 30 AL 30 AL 31 AL 31 DICEMBRE GIUGNO GIUGNO DICEMBRE DICEMBRE 20141 2014 2014 (*) 2013 2013 (*) SOFFERENZE LORDE/IMPIEGHI 8,27% 6,72% 10,1% 5,43% 9,4% LORDI SOFFERENZE NETTE/IMPIEGHI 5,20% 4,19% n.d. 3,39% n.d. NETTI PARTITE ANOMALE LORDE (**) /IMPIEGHI 15,35% 14,96% 17,5% 12,81% 16,6% LORDI PARTITE ANOMALE NETTE (**) /IMPIEGHI 11,26% 11,39% n.d. 9,83% n.d. NETTI RAPPORTO DI COPERTURA DELLE 30,50% 27,37% 44,7% 26,26% 44,6% PARTITE ANOMALE RAPPORTO DI COPERTURA DELLE 40,43% 40,42% 58,4% 40,10 % 58,6% SOFFERENZE RAPPORTO SOFFERENZE 21,13% 12,12% n.d. 10,25% n.d. NETTE/PATRIMONIO NETTO (***) RETTIFICHE SU CREDITI / CREDITI 1,91% 1,88% n.d. 1,14% n.d. NETTI VERSO CLIENTELA INDICE GRANDI RISCHI / IMPIEGHI 1,91% 2,33% n.d. 3,65% n.d. NETTI (****) (*)I dati di sistema, laddove disponibili, sono fonte Banca d’Italia, Rapporto sulla stabilità finanziaria, Tavola 3.4 (novembre 2014) e Tavola 3.1 (maggio 2014) riferiti ai primi 5 gruppi. (**) Categorie che compongono i crediti deteriorati: sofferenze, incagli, crediti ristrutturati, esposizioni scadute e sconfinate; (***) Patrimonio netto comprensivo del risultato dell’esercizio. (****) Al numeratore del rapporto viene considerata l’effettiva esposizione al rischio della Banca, dopo l’applicazione delle ponderazioni alle posizioni rilevate come “grandi rischi”. 1 L’evoluzione degli impieghi della Banca nel 2014 è stata ancora condizionata dal perdurare della crisi che sta interessando il sistema economico internazionale ed, in particolare, quello nazionale, anche se sembra profilarsi una situazione di relativa stabilità per la qualità del credito che si manifesta in particolare nel calo degli ingressi da 13
crediti in bonis a deteriorati. In tale contesto la Banca ha mantenuto una politica di accantonamento rigorosa ed adeguata a fronteggiare le perdite attese, anche in considerazione delle garanzie che assistono le posizioni. La copertura specifica delle attività deteriorate si è posizionata al 30,50% rispetto al 26,26% di fine 2013. Si rammenta che nel corso del 2014 sono state realizzate cessioni di crediti in sofferenza per circa 6,2 milioni di euro, rettificate per circa 4,7 milioni, che hanno influenzato l’indice di copertura che si attesta al 40,43% (40,10% nel periodo di raffronto). La tabella di seguito riportata espone alcuni indici che esprimono la composizione dei crediti deteriorati, per ciascuno dei periodi di riferimento. Tabella 2bis – Composizione dei crediti deteriorati al 31.12.2014 e al 31.12.2013 (migliaia di Euro) ESERCIZIO CHIUSO AL 31 DICEMBRE ESERCIZIO CHIUSO AL 31 DICEMBRE 2014 2013 Esposizione Rettifiche di Esposizione Esposizione Rettifiche di Esposizione lorda valore netta lorda valore netta complessive complessive SOFFERENZE 381.036 -154.058 226.978 266.823 -107.005 159.818 INCAGLI 297.369 -59.022 238.347 308.885 -53.236 255.649 ESPOSIZIONI 10.386 -1.613 8.773 9.198 -1.655 7.543 RISTRUTTURATE ESPOSIZIONI SCADUTE 18.471 -1.013 17.458 44.253 -3.352 40.901 Tabella 3 – Principali dati di conto economico (in migliaia di Euro) ESERCIZIO ESERCIZIO VARIAZIONE % CHIUSO CHIUSO AL 31 DICEMBRE AL 31 DICEMBRE 2014 2013 MARGINE D’INTERESSE 173.688 178.803 -2,86% COMMISSIONI NETTE 117.207 110.584 5,99% MARGINE DI 291.597 304.927 -4,37% INTERMEDIAZIONE RISULTATO NETTO DELLA 208.310 247.396 -15,80% GESTIONE FINANZIARIA COSTI OPERATIVI 231.726 208.081 11,36% UTILE DELLA OPERATIVITÀ CORRENTE AL LORDO DELLE -674.216 39.855 n.s. IMPOSTE UTILE/PERDITA D’ESERCIZIO -466.881 24.010 n.s. La perdita d’esercizio al 31 dicembre 2014 è essenzialmente riconducibile alla rilevazione della svalutazione durevole dell’avviamento conseguente all’impairment test effettuato ai sensi dello IAS 36. 14
Tabella 4 – Principali dati di stato patrimoniale (in migliaia di Euro) ESERCIZIO CHIUSO ESERCIZIO CHIUSO AL 31 DICEMBRE AL 31 DICEMBRE 2014 2013 CREDITI VERSO CLIENTELA 4.366.169 4.719.756 RACCOLTA DIRETTA DA CLIENTELA 5.761.012 6.383.495 RACCOLTA INDIRETTA DA CLIENTELA 6.917.646 6.259.293 POSIZIONE INTERBANCARIA NETTA 2.129.804 2.372.089 ATTIVITÀ FINANZIARIE (*) 33.718 35.068 TOTALE ATTIVO 7.269.863 8.444.935 PATRIMONIO NETTO (ESCLUSO UTILE 1.541.014 1.535.865 D’ESERCIZIO) CAPITALE SOCIALE 1.468.209 1.468.209 (*) Sono state considerate le attività finanziarie detenute per la negoziazione, valutate al fair value, disponibili per la vendita e detenute fino alla scadenza. Tabella 5 – Indicatori di liquidità ESERCIZIO CHIUSO ESERCIZIO CHIUSO AL 31 DICEMBRE AL 31 DICEMBRE 2014 2013 LOAN TO DEPOSIT RATIO 75,79% 73,94% Il loan to deposit ratio è calcolato come rapporto tra impieghi a clienti e raccolta diretta (debiti verso clientela e titoli in circolazione) come riportati nel bilancio. Non sono ancora disponibili informazioni relative agli indicatori Liquidity Coverage Ratio e Net Stable Funding Ratio, che diventeranno obbligatori, rispettivamente a partire dal 1° ottobre 2015 e dal 1° gennaio 2018. Al momento il Gruppo UBI Banca nonché l’Emittente ha in corso il processo di implementazione di tali indicatori. 15
Esposizione dell’Emittente nei confronti dei titoli del debito sovrano L’Emittente ha esposizioni verso debitori sovrani interamente nei confronti dello Stato Italiano. Il rating dello Stato Italiano rilasciato dall’agenzia di rating Standard & Poor’s è BBB-. ESERCIZIO CHIUSO ESERCIZIO CHIUSO AL 31 DICEMBRE AL 31 DICEMBRE 2014 2013 Valore Valore di Valore Valore di Fair Value Fair Value nominale bilancio nominale bilancio Titoli di debito (*) 17.000 17.163 17.163 17.000 16.659 16.659 % incidenza su ammontare complessivo delle 50,66% 50,90% 50,90% 48,01% 47,50% 47,50% attività finanziarie (**) Ammontare titoli di - - - - - - debito strutturati Crediti 261.842 266.362 268.092 332.129 330.144 328.167 % incidenza rispetto all’ammontare dei 5,68% 6,10% 5,81% 6,76% 6,99% 6,82% crediti verso la clientela Garanzie e Impegni 153.048 153.031 n.a. 131.811 131.748 n.a. * Tali titoli sono classificati nella voce 40 dello stato patrimoniale (Attività finanziarie disponibili per la vendita). ** Al denominatore sono state considerate le attività finanziarie detenute per la negoziazione, valutate al fair value, disponibili per la vendita e detenute fino alla scadenza. Esposizione dell’Emittente ai rischi di mercato (dati in Euro) ESERCIZIO CHIUSO ESERCIZIO CHIUSO AL 31 DICEMBRE AL 31 DICEMBRE 2014 2013 VALUE AT RISK DELL’ESPOSIZIONE AL RISCHIO DI MERCATO RELATIVAMENTE AL 360* 1.211* PORTAFOGLIO DI NEGOZIAZIONE (TRADING BOOK) VALUE AT RISK DELL’ESPOSIZIONE AL RISCHIO DI MERCATO RELATIVAMENTE AL 76.920* 218.832* PORTAFOGLIO BANCARIO (BANKING BOOK) *VaR a 1 giorno calcolato con modelli interni non validati da Banca d’Italia 16
4. INFORMAZIONI SULL’EMITTENTE 4.1. Storia ed evoluzione dell’Emittente Banca Carime è una società facente parte del gruppo bancario Unione di Banche Italiane (“Gruppo UBI Banca”), avente quale soggetto Capogruppo Unione di Banche Italiane S.c.p.A. (“UBI Banca”). L’attuale soggetto giuridico Banca Carime è stato costituito in data 30 gennaio 2001 in quanto è la risultante di un’operazione di fusione tra una società finanziaria dell’ex gruppo Banca Popolare Commercio e Industria e la società bancaria Carime costituita il 31 dicembre 1997 nell’ambito del gruppo Intesa. La società bancaria Carime è nata dalla trasformazione in banca della società finanziaria FINCARIME S.p.A. e dal contestuale conferimento al nuovo soggetto bancario dei rami d’azienda di tre Casse di Risparmio meridionali (Carical S.p.A., Caripuglia S.p.A., Cassa di Risparmio Salernitana S.p.A.). Di seguito sono riportati alcuni tra i principali avvenimenti che hanno riguardato la storia di Banca Carime e delle pre-esistenti Casse di Risparmio nel corso dei vari anni. 24 settembre 1861: viene fondata a Cosenza, per deliberazione del Consiglio Provinciale, – previa riunione di due Casse di Prestanze Agrarie istituite nel 1853 da Re Ferdinando II di Borbone - una Cassa di Risparmio con tre filiali nei circondari di Rossano, Castrovillari e Paola, denominata Cassa di Risparmio di Calabria Citeriore fino al 1930 e successivamente Cassa di Risparmio di Calabria. Nel 1959 muta denominazione in Cassa di Risparmio di Calabria e di Lucania a causa dell’importante insediamento realizzato nella regione confinante; 7 luglio 1949: l’Associazione fra le Casse di Risparmio Italiane - portatrice del contributo solidale di ottanta Casse associate - e l’Istituto di Credito delle Casse di Risparmio Italiane fondano la Cassa di Risparmio di Puglia con sede a Bari; 4 giugno 1953: su iniziativa della Camera di Commercio di Salerno, dell’Amministrazione Provinciale di Salerno, dell’Ente per il Turismo e dell’Amministrazione Comunale di Salerno viene costituita la Cassa di Risparmio Salernitana; marzo 1987: a causa di difficoltà nella gestione, la Banca d’Italia scioglie gli organi della Cassa di Risparmio di Calabria e di Lucania, aprendo la procedura di amministrazione straordinaria; contemporaneamente viene assunta un’iniziativa da parte delle Casse di Risparmio Italiane (con in testa Cariplo) per la ricapitalizzazione della banca. Alla operazione partecipano 21 Casse di Risparmio che diventano quindi soci della Cassa di Risparmio di Calabria e di Lucania, detentori di quote di uno speciale fondo di partecipazione, permettendo la continuazione dell’attività dell’azienda di credito. marzo 1988: la Cassa di Risparmio di Puglia dà attuazione alla prima sollecitazione al pubblico risparmio mediante l’offerta di quote di risparmio; primi anni ‘90: le tre Casse di Risparmio, nell’ambito del processo di privatizzazione del sistema bancario previsto dalla legge 30 luglio 1990 n. 218, recante disposizioni in materia di ristrutturazione e integrazione patrimoniale degli istituti di credito di diritto pubblico, e dal Decreto legislativo 20 novembre 1990 n. 356, recante disposizioni per la ristrutturazione e per la disciplina del gruppo creditizio, si trasformano in società per azioni. Ciascuna Cassa di Risparmio conferisce l’azienda bancaria ad una corrispondente società per azioni appositamente costituita. Gli enti residuanti, portatori degli interessi originari, assumono la veste di Fondazioni, disciplinate dal titolo III del citato Decreto legislativo. A seguito di specifiche operazioni di aumento di capitale, i nuovi soggetti bancari – le società per azioni Carical, Caripuglia e CR Salernitana - sono attratti nel perimetro del Gruppo Cariplo. 31 dicembre 1997: a seguito di una complessa operazione di concentrazione promossa ai sensi dell’art. 58 del TUB, le tre Casse di Risparmio S.p.A. – in attuazione di specifico progetto delineato nel Gruppo Cariplo/Intesa - trasferiscono le intere aziende bancarie ad un nuovo soggetto denominato Banca Carime S.p.A., operante nelle regioni meridionali di Campania, Lucania, Calabria, Puglia e Molise, che entra a far parte del Gruppo Intesa a decorrere dal 1° gennaio 1998. 29 giugno 2001: Banca Intesa e Banca Popolare Commercio e Industria Scrl stipulano un accordo per la cessione del pacchetto azionario di controllo di Banca Carime a Banca Popolare Commercio e Industria. Banca Carime entra a far parte del gruppo Banca Popolare Commercio e Industria. 17
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