Diversi volti delle frontiere

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Diversi volti delle frontiere
Diversi volti delle frontiere

Graziella Corti, antropologa
Mark Bertogliati, curatore del Museo etnografico della Valle di Muggio (MEVM)

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       Nelle prime settimane
       di dicembre del 2015,
                                        Frontiere visibili: barriere impenetrabili?                   grafia in un potente strumento politico e di
       Paolo Crivelli, in compagnia
                                        Il confine, prima di essere una linea o uno spazio, è una     affermazione delle identità nazionali. In epoca più re-
       di Mario Zanetta, ha
                                        condizione umana. Confini e frontiere sottolineano            cente gli sviluppi della fotografia e la rivoluzione digi-
       percorso a tappe tutta la rete
                                        identità e limiti all’immaginario e al corpo. Affermano       tale hanno fornito ulteriori stimoli alla rappresentazio-
       al confine orientale della
                                        il possesso di uno spazio e disciplinano l’occupazione        ne cartografica e consentono di tracciare limiti e itine-
       Valle di Muggio nell’ambito di
                                        di un territorio, che per essere definito necessita di de-    rari sempre più precisi e accurati nello spazio
       un lavoro di documentazione
                                        limitazioni. Queste sono legate all’appartenenza a una        geografico, creando però anche sistemi di controllo di
       e ricerca svolto per il Museo
                                        comunità o a una proprietà.                                   estrema efficacia. La ‘produzione geografica’ è diven-
       etnografico
                                        Il concetto di confine è strettamente legato all’idea di      tata un fenomeno di massa. Anche per mezzo della
       (Archivio MEVM)
                                        recinto. Delimitare un’area o una proprietà ed erigere        cartografia oggi possiamo considerare la Terra come la
                                        barriere difensive sono operazioni che nascono da esi-        nostra casa e sentirci cittadini del mondo, con i vantag-
                                        genze comuni a molte società umane. Le recinzioni             gi e gli svantaggi di questa nuova condizione.
                                        agricole, ad esempio, possono essere considerate inte-        Da epoche lontane e nei più disparati luoghi del mondo
                                        ressanti e variegate forme di delimitazione nel territo-      – spesso legate alla creazione delle città – si sono co-
                                        rio. Nate dalla necessità di impedire l’accesso ai coltivi    struite mura e barriere per separare i vari gruppi socia-
                                        o di regolare gli spostamenti del bestiame, esse sono         li. Concretizzando sentimenti di paura, esse definisco-
                                        elementi che strutturano il paesaggio e riflettono            no spazi per identità pensate come differenti. Il Vallo
                                        un’ampia diversità di strategie, risorse e sensibilità cul-   di Adriano separava il mondo romano da quello dei
                                        turali. Quale ne sia lo scopo, in ogni epoca si è riposta     barbari, la muraglia cinese le società sedentarie da
                                        particolare cura nella costruzione di mura e recinti, per     quelle dei nomadi, le mura delle città romane segnava-
                                        cui nel passato – anche recente – si sono investite enor-     no il limite con la campagna (lo spazio fuori) non be-
                                        mi risorse per riconoscere l’esterno dall’interno, l’i-       nedetto dagli dèi.
                                        dentità dalla differenza. Nell’Età degli imperi i pro-        Fiumi, laghi, montagne, foreste che rendono difficili i
                                        gressi scientifici e tecnici hanno trasformato la carto-      passaggi sono spesso considerati confini naturali; in
Carolina Crivelli
3° anno di grafica – CSIA

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       Gli sguardi di Hamed Alì
       e Doran Alì, dall’Afghanistan
       alla Svizzera. Questo lavoro
                                        realtà dipendono sempre da scelte umane e sono sanci-        I campi profughi sono siti ai margini delle frontiere di
       del fotografo Stefano Spinelli
                                        ti da atti ufficiali con cui la natura ha poco a che fare.   uno Stato, luoghi di sospensione (le persone non hanno
       è dedicato a chi – per scelta
                                        Anche se canalizzati e rinchiusi in uno spazio, gli          passaporto) e di attesa di un nuovo statuto (di profugo,
       o per forza – ha abbandonato
                                        scambi tra gruppi umani sono indispensabili; le bar-         per essere accolti in un altro paese).
       realtà nelle quali guerra,
                                        riere – per il bene delle società, delle loro relazioni e    Dove sono allora esattamente i confini dell’Europa
       violenza, fame, malattie
                                        della libertà – necessitano spesso il loro superamento e     quando le frontiere si spostano sulle isole o sulle navi
       hanno la meglio su tutto ciò
                                        il bisogno importante di sconfinare, ma le negoziazio-       nel Mar Mediterraneo?
       che può legarci a una terra
                                        ni attorno ai concetti di confine e di frontiera risultano   Attribuiamo alle mappe e ai termini di confine una sa-
       (Archivio MEVM)
                                        complesse. Così dimostrano anche la pandemia del             cralità che ritroviamo anche nelle narrazioni e nei miti
                                        Covid-19 e la paura del contagio, che ci fanno sentire       sulle frontiere di ogni spazio culturale. Ovunque i con-
                                        continuamente al di là e al di qua di un confine che         fini invisibili rimandano a fatti storici o mitologici co-
                                        viene chiuso o aperto a seconda degli eventi. Si limita-     nosciuti e considerati. Talvolta le comunità rivendica-
                                        no le nostre possibilità di spostamento, mentre la dif-      no territori non contemplati dai governi, ma che, inve-
                                        fusione del virus non si arresta alle frontiere, che di-     ce, costituiscono importanti riferimenti culturali.
                                        ventano luoghi di confronto: fin dove si estendono?          In questo contesto di ‘società liquida’ che produce nuo-
                                        Chiuderle o aprirle? Chi lasciar passare? Chi tenere         ve e diverse barriere, si sviluppa il concetto di ‘confine
                                        fuori? Come collaborare con gli altri malgrado le divi-      mobile’, recentemente introdotto anche tra Italia, Au-
                                        sioni?                                                       stria e Svizzera. In seguito alla fluttuazione dei ghiac-
                                                                                                     ciai, che si riducono, è necessario rinegoziare limiti di
                                        Confini invisibili, confini mobili                           confine in precedenza ritenuti immutabili. Un concet-
                                        Ci sono confini a prima vista invisibili, ma che eserci-     to interessante che si vuole adattativo, ma che di fronte
                                        tano forti condizionamenti, determinano comporta-            ai primi contrasti d’ordine turistico, economico e, più
                                        menti, configurano il nostro immaginario e talvolta          recentemente, sanitario mostra già dei limiti. La defi-
                                        generano conflitti.                                          nizione della linea di frontiera tra Breuil-Cervinia e
Zermatt, secondo questo principio, avrebbe infatti             mo, approvata dall’Onu nel 1948, prevede la possibilità                                                  | 17
conseguenze dirette per i gestori e, per questo caso           di lasciare un paese, senza legittimare il diritto di en-
specifico, l’esito dei negoziati rimane aperto e dibattu-      trata in una diversa nazione). Con la diffusione e l’uso
to tra le due nazioni confinanti. Come se non bastasse,        del passaporto (oggi biometrico, sofisticato e sempre
nell’inverno 2020-2021 è sorta una nuova barriera: la          più tascabile) si creano nuove frontiere tra possibilità o
frontiera legata alla pratica degli sport invernali. Sul       negazione di spostamento verso territori ‘altri’.
versante italiano, per decreto governativo vòlto ad ar-
ginare le conseguenze della pandemia, le piste da sci          Confini d’acqua
resteranno deserte e chiuse al pubblico, mentre gli im-        Nel corso della storia il tentativo di imbrigliare le ac-
pianti svizzeri di Zermatt sono stati regolarmente             que con opere o mediante convenzioni si è spesso rive-
aperti a inizio novembre. A separare queste due realtà         lato velleitario. Prima o poi l’acqua tende a riemergere,
contrapposte, sul ghiacciaio del Plateau Rosa, attorno         se non in modo violento, perlomeno nella memoria. A
ai 3’500 metri di quota, è stata impiantata una lunga          Chiasso e dintorni è ancora vivo il ricordo della coper-
recinzione blu che simboleggia le contraddizioni               tura delle antiche rogge dove l’acqua muoveva le ruote
dell’epoca del coronavirus.                                    di mulini e opifici idraulici. Simile destino conobbero
                                                               il torrente Faloppia e il laghetto di Brogeda, dove gli
Un mondo senza frontiere ma con nuovi muri                     innamorati, ancora nei primi anni del Novecento, si in-
Gli scambi globali tra paesi del mondo, le reti informa-       trattenevano su piccole imbarcazioni. Nelle acque che
tiche e le associazioni internazionali, così come la pan-      furono si intravedono i riflessi dei profondi mutamenti
demia in corso, evocano l’immagine di un mondo sen-            del territorio. Segni di un’epoca in cui fiumi e torrenti
za frontiere o che deve superarle per trovare soluzioni        cominciano a essere percepiti come ostacoli al pro-
comuni: una società interconnessa, che riduce le di-           gresso. È paradossalmente in questa fase che assistia-
stanze (almeno virtualmente) e che deve affrontare             mo all’affermazione di una cultura balneare, tappa
globalmente emergenze climatiche, conflitti di potere,         fondamentale per l’emancipazione femminile e l’o-
nuove malattie.                                                dierna concezione di svago.
I confini, nella ‘società liquida’ teorizzata da Zygmunt       La relazione che intratteniamo con l’acqua è ambiva-
Bauman, si fanno incerti e le frontiere cambiano (an-          lente. Nelle società occidentali riteniamo sia scontato
che nell’Unione Europea, per esempio con l’uscita del          disporne in eccesso e a costi irrisori. Quando l’acqua ci
Regno Unito); contemporaneamente si consolidano e              dà fastidio, non esitiamo per contro a disfarcene con-
si definiscono nuove frontiere e sfere d’influenza. Dal        vogliandola in canali o confinandola nel sottosuolo. In
crollo del muro di Berlino – divenuto simbolo dei muri         spazi delimitati – pubblici o privati – amiamo usufru-
del mondo – assistiamo paradossalmente a un proces-            irne per trarne giovamento e svago o, semplicemente,
so di moltiplicazione dei confini sul pianeta. Perfino il      per cercare refrigerio durante le estati sempre più cal-
Web è regolamentato e censurato, mentre si disciplina-         de. Il fluire libero delle acque non può farci dimentica-
no gli spostamenti con tracciamenti e documenti d’i-           re che i confini esistono poiché le società umane li han-
dentità sempre più performanti.                                no costruiti. Se l’acqua segna dei confini, questi appa-
Dopo l’11 settembre 2001, le guerre nel Medioriente e          iono indefiniti e multiformi. Ce lo mostra la Breggia,
la paura di attentati, si moltiplicano i confini tracciabi-    torrente che, malgrado la sua natura carsica e incostan-
li. A livello globale esistono 323 frontiere tra Stati sulla   te, segue il suo corso, che talvolta coincide con una li-
terraferma, mentre se consideriamo i confini situati           nea di frontiera, ma più spesso tira dritto, incurante dei
nei mari, al largo delle coste nazionali – benché non da       limiti immaginati dall’uomo.
tutti riconosciuti – esse sono ben 7501. Nel frattempo i
controlli sviluppati dall’industria delle recinzioni alta-     Di nuove e diverse frontiere
mente tecnologiche si sono fatti sempre più raffinati.         La pelle racchiude e delimita il corpo di ogni persona,      Nota
Per un terzo dell’umanità spostarsi non è un problema;         ma crea anche una frontiera vivente tra noi e gli altri.     1
per le altre persone diviene difficile uscire dalle pro-       Nel tempo della pandemia abbiamo sperimentato la             Tertrais, Bruno; Papin, Delphine,
                                                                                                                            Atlante delle frontiere. Muri, conflitti,
prie mura e trovare luoghi abitabili in caso di fuga           condizione di restare più a lungo nei nostri spazi, dila-    migrazioni, Torino, Add editore,
(l’articolo 13 della Dichiarazione dei Diritti dell’Uo-        tando nel nostro immaginario i luoghi di viaggio e           2018.
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       d’altrove. Spazi pubblici e privati sono stati ridefiniti:    Quando usciremo finalmente da questi momenti di in-
       terrazze, orti, boschi sono divenuti luoghi di scambio        certezza, paura e separazione, i marchi sulla pelle e le
       sporadico con altre persone.                                  nuove frontiere del nostro corpo saranno diventati un
       Evitiamo di esporre la pelle e il corpo al pericolo del       modo per registrare nella nostra memoria quanto vis-
       contagio: mani protette, lavate e disinfettate, bocche e      suto? Il ripensare le distanze e l’invenzione di nuove
       nasi coperti da mascherine di ogni tipo, occhi coperti        gestualità del corpo durante questi tempi surreali ri-
       da occhiali o visiere di plexiglas. L’involucro visibile      marranno nel nostro immaginario?
       della nostra pelle segnala posizioni sociali, messaggi        Le frontiere e i confini sono più che mai un argomento
       di protezione o di vicinanza anche attraverso segni sul-      condiviso e presente nelle nostre conversazioni abitua-
       la pelle, abiti e accessori. Frontiera recuperata dalla       li; fanno riaffiorare vissuti e figurazioni attorno alla
       moda e dal mercato, la pelle diviene luogo dove distin-       storia dei muri e delle separazioni; mettono in primo
       guere la propria identità da quella degli altri, dove         piano l’importanza dei contatti sociali.
       iscrivere momenti della propria storia personale, diffe-
       renziata da quella di altre persone.

          Pezzi di frontiera. Dalla Valle di Muggio                  visibili nel paesaggio e legati alle pratiche agricole
          al mondo                                                   tradizionali e all’uso di un territorio con peculiarità
          Nel 2020 il Museo etnografico della Valle di Muggio        uniche in Svizzera, questa mostra amplia lo sguardo
          ha celebrato il 40° anno di attività. Per segnare questa   all’attualità e al mondo, portando a riflettere sulla
          importante ricorrenza e il legame con il territorio è      complessità delle frontiere e sull’immaginario dei
          stata inaugurata l’esposizione temporanea curata da        confini tra passato e presente. La frontiera, dunque,
          Mark Bertogliati, Graziella Corti, Ivano Proserpi e        come ricettacolo di storie e incrocio di destini.
          Sabina Delkic: Pezzi di frontiera. Geografie e imma-       Nel 2021 l’esposizione sarà visitabile presso Casa
          ginario del confine, presente fino al termine del 2022.    Cantoni a Cabbio (sede del Museo etnografico), da
          Il territorio della Valle di Muggio è contraddistinto      aprile a novembre e da martedì a domenica tra le
          dalla presenza di limiti geografici e confini. Qui la      14.00 e le 17.00. La mostra è accompagnata da una
          frontiera, più che una barriera, rappresenta un ele-       serie di eventi e iniziative nel territorio.
          mento familiare e uno spazio d’interazione ricco di
          contrasti, ma anche d’incontri e scambi. Dai confini       Per informazioni: www.mevm.ch.
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