Digitalizzare ed elaborare le fotografie - Manuale delle linee guida 4 - Autonome Provinz ...
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Digitalizzare ed elaborare le fotografie Manuale delle linee guida 4 realizzato nell’ambito del progetto Interreg “Argento vivo. Fotografia patrimonio culturale” AUTONOME PROVINCIA PROVINZ AUTONOMA BOZEN DI BOLZANO SÜDTIROL ALTO ADIGE PROVINZIA AUTONOMA DE BULSAN SÜDTIROL
Il progetto Interreg “Argento vivo. Fotografia patri usei Regionali Tirolesi e Bernhard Mertelseder in rap- M monio culturale” è un progetto realizzato grazie alla presentanza del Tiroler Bildungsforum di Innsbruck. collaborazione di diversi partner: l’Associazione Archi- Anche l’Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino è partner vio Tirolese per la documentazione e l’arte fotografica associato. (TAP) di Lienz, la Città di Brunico, l’Ufficio Film e media L’obiettivo del progetto è definito dalle seguenti parole e la Ripartizione Musei della Provincia autonoma di chiave: competenze nell’utilizzo, accesso libero, fotogra- Bolzano-Alto Adige. fia goes future. In quest’ambito verranno definite e Il team del progetto “Argento vivo” è composto da: Martin pubblicate delle linee guida specifiche per un corretto Kofler, Rosemarie Bachmann, Helene Ladstätter ed utilizzo delle fotografie storiche nell’area progettuale Evelyn Müller (TAP), Sonja Hartner e Julia Knapp (Città di del Tirolo e dell’Alto Adige. Le linee guida saranno ela- Brunico), Arpad Langer, Oscar La Rosa e Notburga Siller borate nel corso di diversi workshop. I risultati saranno (Ufficio Film e media), Gertrud Gasser e Verena Malfer- presentati sul sito web, tramite un’applicazione mobile theiner (Ripartizione Musei). Del team fanno inoltre per smartphone e sotto forma di e-learning. Inoltre, parte alcuni collaboratori che rappresentano i partner grazie a questo progetto, verranno messe a disposizio- associati: Alessandro Campaner dell’Archivio provincia- ne, per la prima volta in Tirolo e in Alto Adige, fotografie le di Bolzano, Roland Sila e Claudia Sporer-Heis dei storiche sotto forma di open data. 1. Storia della fotografia in Tirolo e in Alto Adige 2. L’immagine: diritto e Creative Commons in fotografia 3. Archiviazione e catalogazione 4. Digitalizzazione ed elaborazione immagini 5. Archiviazione digitale a lungo termine www.lichtbild-argentovivo.eu info@lichtbild-argentovivo.eu Editore: team Argento vivo Sostenuto dal Fondo europeo di sviluppo regionale e da Interreg V-A Italia-Austria 2014-2020 Traduzioni: Tutti i contributi dal tedesco all’italiano: Cooperativa Ex Libris (Duccio Biasi), Bolzano Tutti i contributi dal tedesco all’inglese: pro text sas, Questa pubblicazione è rilasciata sotto licenza Creative Bolzano Commons attribuzione, versione 4.0 International (CC BY 4.0) Correzione, grafica: Cooperativa Ex Libris, Bolzano Tutte le condizioni di licenza sono disponibili al seguen- Progetto della copertina di Mugele’s Brand Identity, te indirizzo online: https://creativecommons.org/ Bolzano licenses/by/4.0/it/legalcode Una rappresentazione schematica delle varie licenze Foto di copertina: con le rispettive condizioni è disponibile al seguente in- Ripresa in studio. Sette persone davanti a un dirizzo online: https://creativecommons.org/licenses/ manifesto, 1900 circa by/4.0/deed.it (fotografia: Fotostudio Waldmüller; Fondo Fotostudio Waldmüller – Ufficio Film e media, Provincia autonoma Lienz-Brunico-Bolzano di Bolzano – Alto Adige) 2019
Indice 2-3 Richard Piock Prefazione 4-10 Clemens Cichocki L’archivio fotografico e le sfide della digitalizzazione 11-15 Christian Meingast Gestione del colore, programmi per la scansione ed elaborazione delle immagini: una panoramica 16-21 Konrad Faltner/Arpad Langer La digitalizzazione delle diapositive Proposte e metodi per l’utenza privata 22-23 Alessandro Campaner/Notburga Siller Digitalizzazione ed elaborazione delle f otografie storiche In sintesi 24-25 Bibliografia e link consigliati Indice 1
Richard Piock Prefazione In rapporto ad altre tecniche di riproduzio- e del tempo di esposizione e la ricerca delle ne delle immagini come la stampa, la lito- condizioni di luce corrette; dall’altro la ri- grafia o l’incisione su rame, la fotografia è produzione come risultato del lavoro in ca- una tecnologia giovane e moderna. Eppure mera oscura. In questa fase è essenziale la rispetto alla scansione – ovvero la conver- scelta della carta, della messa a fuoco, del sione delle fotografie analogiche in impulsi diaframma e del tempo di esposizione. È digitali – appare vecchia e quasi antiquata. nella camera oscura che si decide se una La prima scansione di una foto risale al foto diventerà un’opera d’arte o si confon- 1957, circa centovent’anni dopo l’invenzio- derà nella mediocrità di una moltitudine di ne della fotografia: in quell’anno Russell scatti. La fotografia analogica possiede una Kirsch riuscì a digitalizzare la foto analogica sorta di tridimensionalità: una riproduzio- del proprio figlio di tre mesi con una risolu- ne di un negativo in bianco e nero su lastra zione di 176×176 pixel, diventando il pionie- di vetro del 1905 stampato al platino, o di re di questa nuova tecnologia. un negativo a colori Cibachrome esposto La digitalizzazione basata sulla lettura di con una Durst Lambda non avrà mai la un’immagine analogica per mezzo di foto- qualità di una riproduzione realizzata con sensori e sulla sua conversione in una una stampante Inkjet del 2019. D’altro can- sequenza oggettiva di parametri fisico-ma- to nel mondo di oggi la digitalizzazione dei tematici ha certamente molti vantaggi – documenti fotografici è ormai una necessi- pensiamo solo alla facilità di circolazione tà: a differenza di quelle analogiche, le fo- e di conservazione delle immagini – ma tografie digitali possono essere distribuite sottrae alla fotografia un certo grado di e condivise in ogni angolo del pianeta e qualità artistica. La dimensione creativa conservate in modo facile e sicuro, anche della fotografia analogica, cioè di un’im se sotto questo aspetto non abbiamo an- magine proiettata su carta fotosensibile cora certezze assolute. Inoltre le copie digi- partendo da un negativo e resa visibile e tali si possono modificare, assemblare, mi- conservabile tramite processi chimici, è du- gliorare e purtroppo anche falsificare, plice: da un lato ci sono la ripresa, la scelta facendo venir meno la garanzia che si tratti del soggetto, la regolazione del diaframma di documenti reali. 2 DIGITALIZZ ARE ED EL ABOR ARE LE FOTOGR AFIE
L’argomento che affronta questo manuale è la digitalizzazione delle fotografie analo- giche. Per la sua natura di ibrido tra scatto e riproduzione, la scansione permette di intervenire sulla risoluzione e di applicare varie tecniche di elaborazione, determinan- do in sostanza se una fotografia analogica saprà affascinare l’osservatore in quanto opera d’arte o resterà solo uno dei tanti documenti stampati in un mondo sommer- La scansione so dalle immagini. Il modo in cui si digitaliz- corretta con sente anche di zano negativi e positivi è fondamentale per acquisire nuove determinare la qualità della riproduzione. È conoscenze convinzione diffusa che la risoluzione più dettagliate: elevata sia sempre la migliore (per esempio discesa dal Monte Sief, 4.000 dpi con scala di grigi massima e pro- maneggio delle fondità di colore di 8 Bit) ma il rischio è di armi 1908 creare file enormi, di dimensioni superflue (sezione della se non eccessive, che mettono a dura pro- vetta; formato originale va le unità di memoria. Questo manuale il- 12 × 9 cm). lustra i principi fondamentali di una corret- Questa imma ta digitalizzazione, per ottenere la massima L’autore gine è tratta dal qualità evitando perdite di dati. Dottor Richard Piock, nato nel 1947 fondo fotogra fico del progetto a Merano, ha studiato Economia azien- Interreg “Argento dale all’Università di Vienna. È stato vivo”. CEO di Euroclima Brunico/Sillian dal (fotografo: Raimund von Klebelsberg; collezione 1972 al 1984 e dal 1984 al 2013 diretto- Klebelsberg, Istituto di Geologia, Università re generale di Durst Phototechnik AG. di Innsbruck – TAP, CC BY 4.0) Dal 1994 al 2000 è stato comandante provinciale del Südtiroler Schützen bund e nel 2011 tra i fondatori dell’Ar- chivio tirolese per l’arte e la documen- tazione fotografica (TAP). È presidente del TAP, dell’associazione Velatum e dell’associazione Osttiroler Kultur- spur – Kulturnetzwerk. Richard Piock · Prefazione 3
Clemens Cichocki L’archivio fotografico e le sfide della digitalizzazione Questo contributo fornisce alcune indica- ficare lo stato dei beni archiviati per ridurre zioni pratiche sulla digitalizzazione delle fo- al minimo eventuali danni. tografie, utili sia ai privati sia alle istituzioni Per rendere più efficiente il lavoro di digita- archivistiche. Avvicinare il pubblico ai prin- lizzazione conviene riunire ed elaborare in- cipi di base della digitalizzazione è un sieme tutti i supporti dello stesso materia- obiettivo della massima importanza, sia le. Si può fare una selezione preventiva in per il presente che per il futuro. Ovviamen- base ai seguenti criteri: te la possibilità di attuare i suggerimenti • Negativi su lastra di vetro in BN, ordinati che seguono, dipende dai mezzi a disposi- per dimensione zione, in relazione non solo agli spazi ne- • Positivi su lastra di vetro a colori (Auto- cessari ma anche e soprattutto alle risorse chrome) finanziarie. • Negativi in BN in acetato e poliestere, or- dinati per dimensione Ambiente di lavoro • Immagini non trasparenti in BN, ordinate Deve essere per quanto possibile di colore per dimensione neutro (grigio o nero). Va evitata accurata- • Immagini non trasparenti a colori, ordina- mente la penetrazione della luce naturale, te per dimensione poiché durante il giorno la temperatura di colore varia sensibilmente e influisce sulla A ciascun tipo di materiale va associato il corretta percezione cromatica. Perciò l’illu- dispositivo di acquisizione immagini adatto. minazione degli ambienti dovrebbe avere una temperatura di colore costante pari a Copyright circa 5.500 Kelvin. Prima della digitalizzazione o della pubbli- cazione è necessario risolvere tutte le que- Postazione di lavoro stioni legate al copyright. La cosa più sem- È importante che nelle immediate vicinanze plice è inserire il copyright nei metadati non siano presenti colori primari (per esem- della foto digitalizzata. pio dipinti o immagini colorate), poiché l’oc- chio reagisce a questi stimoli e la percezio- Computer – Sistema operativo ne cromatica ne verrebbe falsata. Un piano Windows o Mac OS: entrambi sono sistemi di lavoro grigio è la soluzione migliore poi- operativi eccellenti. Tra i due conviene sce- ché agevola nettamente la visione. gliere quello compatibile con gli altri dispo- sitivi che costituiscono l’infrastruttura di Supporto da digitalizzare lavoro. La prima cosa da fare – se possibile insie- me agli addetti alla conservazione – è veri- 4 DIGITALIZZ ARE ED EL ABOR ARE LE FOTOGR AFIE
Software Dopo aver scelto il sistema operativo è ne- cessario dotarsi di software appositi. Il programma di elaborazione immagini più diffuso è Adobe Photoshop ma per gli in- terventi più semplici si possono utilizzare freeware come Fast Stone Image Viewer. Anche per la scansione è consigliabile un software che consenta di lavorare con i profili colore: SilverFast è una delle soluzio- ni più utilizzate a tale scopo. Non va dimen- ticato un programma per creare e gestire banche dati di immagini, come M-Box, Au- gias, Adlib o Ajaris. A questo punto è utile valutare se sia meglio gestire il database in autonomia o se convenga affittare uno spazio in un archivio esistente risparmian- do così sui costi di assistenza. Fotocamera digitale o scanner? La scelta dell’apparecchiatura per la digi talizzazione è dettata soprattutto dalla quantità di immagini da archiviare, oltre che dalla loro dimensione e natura. Per gli Scanner Cruse © Cruse scanner la distinzione fondamentale è tra luce in trasparenza (la luce che attraversa una diapositiva o un negativo) e luce inci- dente (la luce che colpisce frontalmente una fotografia o una stampa). Su una scri- vania possono trovare posto al massimo scanner per il formato DIN A3, ma esistono Nikon Coolscan Scanner formato A3 di Epson o Plustec © Epson (immagine esempli ficativa) © Nikon Clemens Cichocki · L’archivio fotografico e le sfide della digitalizzazione 5
esempio le Hahnemühle) durano fino a cento anni. Calibrazione e profilazione In mancanza di un sistema di gestione dei colori, i dispositivi per la riproduzione delle immagini, dal monitor allo smartphone, vi- sualizzano la stessa foto con modalità dif- ferenti: non è solo la luminosità a variare Sistema MSI di ma anche la resa cromatica. Piccole diffe- MegaVision con anche apparecchi per formati maggiori renze possono essere, chiaramente, tolle- tecnologia RTI © MegaVision (per esempio lo Scanner Cruse) che per- rate. Per esempio in una foto scattata in mettono di acquisire originali di dimensioni vacanza con lo smartphone il cielo sarà al- fino a 2,50 metri. Inoltre può essere utile trettanto splendido che su un dispositivo dotarsi di uno scanner speciale per pellico- più luminoso come un televisore. Ma pro- le di formato piccolo e medio, oppure assi- babilmente sul secondo schermo il cielo curarsi che il service esterno a cui si affida sembrerà più luminoso mentre sul primo la digitalizzazione ne possieda uno. più azzurro. Quindi l’informazione principa- Se i materiali da digitalizzare sono in quan- le (“una vacanza splendida con un tempo tità limitata si può utilizzare anche una fo- magnifico”) sarà riprodotta con una mag- tocamera digitale con obiettivo macro, ve- giore luminosità o con una tonalità più ten- rificando che possieda una risoluzione dente all’azzurro. Ma sotto l’aspetto archivi- sufficiente. stico si tratta sempre di riproduzioni fedeli dell’originale. Monitor Per quanto riguarda i monitor, le differenze Calibrazione tra i modelli sono notevoli. Nel campo della Calibrare un monitor significa, in sostanza, grafica e della fotografia digitale la ditta regolarlo prendendo come riferimento un Eizo è diventata un punto di riferimento valore standard. Ma questa operazione grazie all’elevata precisione di calibrazione non è sufficiente. Bisogna eseguire anche dei suoi monitor. Se il monitor non ha un la profilazione. sistema di calibrazione si può utilizzare un dispositivo esterno come il basICColor di- Profilazione splay SQUID 3. Profilare un monitor vuol dire misurarne e registrarne le proprietà, per conoscere la Stampante situazione effettiva. Per prima cosa si ap- Se è necessario stampare le copie digitali poggia un colorimetro sullo schermo per bisogna puntare a una stampa di qualità definire i valori attuali del monitor. Poi il adeguata, in modo che i colori non sbiadi- software del colorimetro confronta i valori scano nel tempo. Per questo scopo si usa- così ricavati con i valori standard ed elabo- no inchiostri di due tipologie differenti, ra un profilo salvandolo in un file apposito. dye-based o pigmentati. Gli inchiostri pig- Questo documento, riconoscibile dall’e- mentati sono preferibili, poiché se applicati stensione .icc, è contenuto nel sistema ope- su carte idonee per l’archiviazione (per rativo del computer e ha la funzione di co- 6 DIGITALIZZ ARE ED EL ABOR ARE LE FOTOGR AFIE
municare alla scheda grafica in che modo no poter essere ri-scalati e convertiti per la debbano essere riprodotte le immagini. stampa fino a una risoluzione massima di Questa procedura si effettua sia sui dispo- 300 ppi. sitivi di input del computer, come le fotoca- I file da archiviare dovrebbero essere di mere e gli scanner, sia su quelli di output, due soli formati. Alla creazione del file è come le stampanti. L’obiettivo è quello di consigliato utilizzare il formato RAW: que- ottenere un’immagine identica (“uguale”) sto sarà il nostro “negativo digitale” che sia sul monitor che in stampa. potremo riutilizzare anche successivamen- te. Il file definitivo per l’archiviazione deve Risoluzione e formato dei file essere invece in formato TIFF non com- La risoluzione di un’immagine dipende dal- presso. Attenzione! Il formato JPG non la capacità dell’occhio umano di riconosce- deve essere utilizzato per nessuna ragione, re elementi grafici come la superficie, la li- perché ogni volta che il file viene aperto e nea e il punto. Quanto più queste strutture risalvato una parte delle informazioni grafiche sono sottili, tanto maggiore sarà la dell’immagine vanno perse. risoluzione. Ogni produttore di fotocamere e dispositivi ha un suo formato RAW specifico; si tratta Risoluzione in input quindi di un formato non standard che non Una fotografia digitale è composta da unità può essere utilizzato in via esclusiva per elementari dette pixel. Quando si scatta l’archiviazione dei file. una fotografia o si effettua una scansione si Di seguito si riporta una selezione delle genera un’immagine caratterizzata da una principali estensioni dei file RAW: risoluzione in input. Questa si calcola molti- • Adobe Inc. Digital Negative: .dng plicando il numero di pixel in verticale per il • Canon: .tif, .crw, .cr2, .cr3 numero di pixel in orizzontale della foto. • Contax: .raw Per esempio un’immagine di 2.845×4.284 • Epson: .erf pixel ha una risoluzione di 12,2 Megapixel. • Fujifilm: .raf • Hasselblad: .3fr, .fff Risoluzione in output • Kodak: .dcr, .dcs, .kdc (per EasyShare Per le immagini digitali da stampare o ar- P850, Z990), .raw chiviare in un database come parametro si • Leica Camera: .raw, .dng, .rwl usa la risoluzione in output. Come regola • Mamiya: .mef, .mfw, .iiq generale, per la stampa in offset la foto va • Minolta Raw: .mrw, .mdc ri-scalata in altezza e in larghezza (espresse • Nikon: .nef, .nrw in millimetri) in modo che per il formato di • Olympus: .orf, .ori stampa richiesto la risoluzione in output • Panasonic: .raw, .rw2 sia pari a 300 ppi (pixel per inch o pixel per • Pentax: .pef, .dng pollice). Nella pratica in tipografia si utilizza • Phase One: .iiq un’altra unità di misura, i dpi (dots per inch • Ricoh: .dng o punti per pollice), anche se le risoluzioni • Samsung: .srw, .dng in ppi e dpi in realtà sono pressoché equi- • Sigma: .x3f valenti. Photoshop calcola la risoluzione in • Sinar CaptureShop per Macintosh: .cs1, .cs4, output in ppi. Nelle banche dati di immagi- .cs16 ni i file conservati in formato “grezzo” devo- • Sony: .arw (in precedenza .srf, .sr2) Clemens Cichocki · L’archivio fotografico e le sfide della digitalizzazione 7
Dimensione e risoluzione Informazioni esaurienti sulla risoluzione Metadati e diritto d’autore dell’immagine (screenshot: Jasmeen sono disponibili al seguente link (in tedesco): Si consiglia a tutti i titolari di diritti d’autore Farina, Archivio www.blitzrechner.de/pixel-zentimeter-um quali fotografi, grafici o agenzie fotografi- provinciale di Bolzano) rechnen/ che e di informazione di inserire i metadati IPTC relativi all’autore nel campo “Copyri- Descrizione dell’immagine e attribuzio ght Notice” per poter dimostrare il diritto di ne delle parole chiave (keywording) essere riconosciuti come autori. È indispensabile fornire una descrizione La legge tedesca sul diritto d’autore proteg- completa del formato e del contenuto di ge tali dati con una disposizione specifica ogni fotografia secondo lo standard IPTC, (“Tutela delle informazioni necessarie per eventualmente anche in più lingue. L’acro- la gestione dei diritti d’autore”). In base a nimo IPTC sta per International Press Tele- questa norma le “informazioni finalizzate communications Council, un organismo in- alla gestione dei diritti d’autore fornite dai ternazionale che ha elaborato lo standard rispettivi detentori” non possono essere IPTC-IIM per l’incorporazione diretta di in- eliminate né modificate. Qualora le infor- formazioni testuali nei file di immagine. Lo mazioni relative alla gestione dei diritti standard internazionale IPTC permette di d’autore siano state eliminate o modificate memorizzare insieme a ogni fotografia an- senza autorizzazione è vietato diffonderle, che i relativi dati tecnici, legali e di cataloga- inviarle, renderle pubbliche o accessibili al zione, in modo da poterli trovare e consul- pubblico. tare rapidamente. Oggi l’organizzazione di Per questo motivo spesso i fotografi, i gra- quasi tutti gli archivi si basa su questo fici e le agenzie inseriscono tali informazio- standard. ni nei metadati delle immagini da loro pro- dotte. Grazie a una clausola contrattuale specifica possono inoltre assicurarsi che le 8 DIGITALIZZ ARE ED EL ABOR ARE LE FOTOGR AFIE
Descrizione dell’immagine e attribuzione delle parole chiave (screenshot: Jasmeen Farina, Archivio pro vinciale di Bolzano) immagini siano sempre diffuse insieme ai nizzazione giapponese che ha preso il relativi metadati. posto della JCIA (Japan Camera Industry Se ci si avvale di thesaurus o di classifica- Association). zioni/categorie interne naturalmente è ne- cessario rispettarle quando si inseriscono Struttura dell’archivio le informazioni nelle foto. Durante la digitalizzazione è importante tenere sempre presente la struttura dell’ar- EXIF – Exchangeable Image File Format chivio e trasferirla alle immagini. Si tratta di un formato standard creato dal- Le immagini prodotte vanno salvate con un la Japan Electronic and Information Tech- nome di file corrispondente al numero di in- nology Industries Association (JEITA) per la ventario. Può essere utile anche documenta- conservazione dei metadati nelle fotografie re fotograficamente i vari passaggi del lavo- digitali. L’ultima versione di questo stan- ro per renderli ricostruibili in seguito. dard (2.31 dell’aprile 2010, ultima revisione Un metodo per rendere più efficiente il la- nel luglio 2016) è il risultato della collabora- voro di digitalizzazione è quello di inserire zione tra la JEITA e la CIPA (Camera & Ima- subito nel file tutte le parole chiave prima ging Products Association), un’altra orga- di salvare l’immagine appena creata. Clemens Cichocki · L’archivio fotografico e le sfide della digitalizzazione 9
La risoluzione Formato del documento Formato di output Risoluzione della scansione della scansione va impostata in 24 × 36 mm 13 × 18 cm/300 dpi 1.500 dpi base al formato di stampa desi- 6 × 7 cm 13 × 18 cm/300 dpi 770 dpi derato. 9 × 12 cm 13 × 18 cm/300 dpi 450 dpi 13 × 18 cm 13 × 18 cm/300 dpi 300 dpi 18 × 24 cm 13 × 18 cm/300 dpi 225 dpi 20 × 25 cm 13 × 18 cm/300 dpi 195 dpi Effettuare la digitalizzazione inter TIFF e custodito in un luogo sicuro, separato namente o affidarla a una struttura da quello in cui si trova il resto dell’archivio. esterna? L’archivio di lavoro è invece la banca dati in La prima cosa da fare è verificare se il team cui si trovano le immagini, identificate da disponga del personale necessario e se parole chiave e disponibili per la consulta- questo sia in grado di svolgere il lavoro di zione. digitalizzazione. Ci sono già tutte le appa- recchiature necessarie o si deve procedere a nuovi acquisti? Quanto è grande il fondo da digitalizzare? Parallelamente si consiglia di richiedere un preventivo a un service specializzato per decidere se svolgere il la- voro internamente o affidarlo all’esterno. Le ditte esterne devono soddisfare tutti i L’autore requisiti specifici. Soprattutto è importante Clemens Cichocki, nato a Graz nel accertarsi che i file siano forniti almeno in 1956, ha conseguito un master in foto- modalità Adobe RGB o in uno spazio colo- grafia nel 1985 e dal 1986 è fotografo re più esteso; anche la risoluzione delle professionista, prima nei settori della scansioni va definita in base al formato di pubblicità, dei cataloghi e dell’industria stampa desiderato. Infine è necessario sta- e in seguito nella riproduzione in facsi- bilire chiaramente la durata del progetto. Si mile di manoscritti medievali per edito- vedano gli esempi nella tabella riportata ri internazionali; è stato promotore e sopra. organizzatore della mostra di fotogra- Inoltre tutti i documenti a colori devono fia “Gesichter einer Stadt” per il mese essere digitalizzati a colori, tutti quelli in della cultura del 2003 a San Pietro bianco e nero in scala di grigi. burgo e co-organizzatore dell’evento inaugurale del primo “Sozial-, Kultur- Archivio di deposito (master) e archivio und Wirtschaftsforum” (scambio con di lavoro professionisti di San Pietroburgo) a Dalla digitalizzazione, che va eseguita unica- Graz nel 2004 e del social meeting del mente in formato RAW, si origina il cosid- 2006 a San Pietroburgo. detto master che viene salvato in formato 10 DIGITALIZZ ARE ED EL ABOR ARE LE FOTOGR AFIE
Christian Meingast Gestione del colore, programmi per la scansione ed elaborazione delle immagini: una panoramica Colori vo. Far coincidere perfettamente tali carat- Se si vuole evitare qualsiasi problema con i teristiche è impossibile ma si possono con- colori è bene tenere conto dei seguenti vertire i dati cromatici dei singoli dispositivi aspetti: utilizzando uno spazio colore comune, cioè • Per la visualizzazione è necessario servirsi indipendente dai singoli dispositivi (come di applicazioni che supportino pienamen- CIE XYZ o CIE L*a*b), in modo che i colori te la gestione del colore, come Adobe visualizzati differiscano tra loro il meno Photoshop o Adobe Lightroom. possibile. È il principio su cui si basa la ge- • Per una rappresentazione corretta utiliz- stione del colore: lo spazio colore Lab ha la zare un monitor progettato specificamen- funzione di spazio di interscambio per la te per la gestione del colore (per esempio conversione tra differenti spazi colore, per un Eizo ColorEdge), impostando la tempe- esempio da RGB a CMYK. ratura di colore a 5.000 Kelvin. Gli spazi colore Adobe RGB, uno standard • Stampare sempre con i colori corretti, per per le fotocamere digitali, e ISO Coated v2, esempio con periferiche Epson o Canon. uno standard per la stampa a colori, pre- • Esaminare le fotografie in presenza di una sentano differenze riproducibili. Questo si- luce adatta (utilizzando una superficie lu- gnifica che non possono coincidere ma che minosa, per esempio JUST Normlicht). possono venire approssimate tramite la gestione del colore. È importante tenere Cosa significa gestione del colore? conto della resa del colore nel prodotto fi- La gestione del colore permette di creare un nale stampato già durante la ripresa foto- ambiente cromatico omogeneo basato su grafica, l’elaborazione grafica e la produzio- un riferimento standard (profilo di colore) ne delle lastre: adottando uno standard e condiviso da tutti i dispositivi utilizzati condiviso da tutti questi processi si potran- per la produzione (monitor, periferiche a co no gestire facilmente i dati cromatici in tut- lori multifunzione, stampante a getto d’in- te le fasi di produzione. Adobe RGB è uno chiostro, fotocamera digitale, macchina per spazio colore più ampio di sRGB, perciò stampa offset e DDCP – Direct Digital Color deve essere usato tutte le volte che sia pos- Proofing). L’obiettivo è quello di sincronizza- sibile. re la visualizzazione dei colori sui vari dispo- sitivi per mezzo dei rispettivi profili in modo Modelli di colore da lavorare con un’immagine cromatica- • Sistema di colore additivo RGB (rosso, ver- mente uniforme in tutte le fasi del processo. de, blu) Monitor e stampanti hanno caratteristiche • Sistema di colore sottrattivo CMYK (ciano, cromatiche specifiche per ciascun dispositi- magenta, giallo, nero) Christian Meingast · Gestione del colore, programmi per la scansione ed elaborazione delle immagini: una panoramica 11
Incorporazione di un profilo colore in Adobe Photoshop (screenshot: Jasmeen Farina, Archivio pro vinciale di Bolzano) Assegnazione di un profilo colore in Adobe Photoshop (screenshot: Jasmeen Farina, Archivio pro vinciale di Bolzano) 12 DIGITALIZZ ARE ED EL ABOR ARE LE FOTOGR AFIE
Impostazioni colore in Adobe • Se le informazioni del profilo colore vanno Photoshop CC perse durante la trasmissione non sarà La scarsa conoscenza della materia fa sì più possibile effettuare una traduzione che purtroppo molti utenti non adottino le corretta. impostazioni colore corrette. • È necessario impostare i profili. Conversione di un profilo in Adobe • È necessario rispettare le linee guida sulla Photoshop CC gestione del colore. • La conversione viene effettuata tra uno • In linea generale non è possibile lavora- spazio colore di origine (per esempio RGB) re con Photoshop senza la gestione del e uno spazio colore di destinazione (per colore. esempio CMYK). • L’incorporazione dei profili è di fonda- • I pixel dell’immagine originale sono otti- mentale importanza. mizzati cromaticamente per essere adat- • Si può considerare l’incorporazione dei tati allo spazio colore di destinazione. profili come un’etichetta applicata al file, • Il risultato dell’operazione è uno spazio un insieme di “istruzioni per l’uso” per ge- colore di origine nuovo in quanto modifi- stire correttamente il file sotto l’aspetto cato. cromatico. • Non si può effettuare il processo in senso inverso senza perdere informazioni. Assegnazione di un profilo colore in • La conversione genera nuove serie di dati Adobe Photoshop CC che corrispondono esattamente allo spa- • L’immagine originaria rimane invariata. zio colore di destinazione desiderato. • La “traduzione” dello spazio colore di ori- gine (profilo originario) associata a un Target di calibrazione IT8 profilo di destinazione fornisce il risultato La denominazione IT8 raggruppa una serie di output migliore. di standard dell’ANSI per la gestione del Un target IT8 per calibrare scanner, foto camere e altri dispositivi e creare profili colore. (www.silverfast.com) Christian Meingast · Gestione del colore, programmi per la scansione ed elaborazione delle immagini: una panoramica 13
colore. Oggi gli scanner, le fotocamere digi- Adobe Photoshop è il programma leader tali, i monitor e le stampanti sono tutti cali- per l’elaborazione creativa delle immagini. brati in base a questi standard per garanti- Consente di intervenire sulle foto modifi- re la corrispondenza dei colori. cando i pixel ed è costantemente aggiorna- LaserSoft Imaging produce vari target IT8 to con l’aggiunta di nuove funzioni. che assicurano la massima precisione di Adobe Lightroom offre una soluzione calibrazione e per la loro alta qualità sono completa basata sul cloud. Non modifica i utilizzati da molte grandi aziende di tutto il dati originali e dunque non richiede di sal- mondo. Con i target per riflessione si pos- vare copie aggiuntive dei file immagine di sono creare profili di colore per la scansione partenza. Include parecchie funzioni indi- di originali su carta (10 × 15 cm e 13 × 18 cm), spensabili per organizzare, elaborare, sal- come ad esempio le stampe fotografiche. vare e trasferire le immagini, sia sul compu- Utilizzando i target per trasparenza (35 mm, ter che sui dispositivi mobili o sul web. 6 × 7 cm e 4 × 5 inch) si ottengono invece Affinity Photo è un software professiona- profili colore per la scansione di originali su le per l’elaborazione delle fotografie. Grazie pellicola come le diapositive. all’ampia palette di strumenti, pensati spe- cificamente per le esigenze dei professioni- Alcuni software di impiego comune sti della creatività e della fotografia, permet- per la scansione e l’elaborazione delle te di modificare le immagini con rapidità immagini e flessibilità, eseguire ritocchi o comporre SilverFast è diventato uno standard nel montaggi con molti livelli. campo della scansione e dell’archiviazione Fast Stone Image Viewer è un’applicazio- grazie anche alla calibrazione IT8 completa- ne freeware molto utile per la semplice mente automatica e alla funzione Multi- modifica delle foto nei formati più comuni. Esposizione; attualmente supporta più di 340 diversi modelli di scanner. Questo soft- Script e trucchi per Photoshop ware, incluso nella Archive Suite, consente Magic Scripts: è un sito da cui si possono di salvare diapositive, pellicole fotografiche, scaricare gratuitamente script di Photo- immagini Kodachrome e foto come dati shop per risolvere in maniera elegante al- grezzi senza perdite e con tutte le informa- cuni problemi ricorrenti incontrati dai zioni leggibili dell’immagine. Tra queste, fi- graphic designer. Sul sito sono presenti an- gura persino il canale dell’infrarosso per che video in inglese che mostrano le azioni poter eliminare polvere e graffi in un se- dei singoli script. condo tempo. http://bereza.cz/ps/#two Adobe Photoshop Elements offre molti strumenti per organizzare, modificare, cre- Filtro FFT (Fast Fourier Transform): Ado- are e condividere fotografie. Già all’avvio il be Photoshop non dispone di un filtro di programma genera in automatico slide questo genere, che è presente invece in show e collage di foto e video. Le opzioni di Affinity Photo. Questo strumento facilita in modifica automatica consentono di valoriz- modo particolare la rimozione dall’immagi- zare nel modo migliore le fotografie. Inoltre ne digitalizzata della texture “a effetto dispone di varie funzioni di uso intuitivo seta” presente sui ritratti e le foto di fami- per creare, organizzare e condividere i pro- glia. pri lavori originali. http://ft.rognemedia.no/ 14 DIGITALIZZ ARE ED EL ABOR ARE LE FOTOGR AFIE
Photoshop Scripting (in inglese): con que- sto software chiunque, dal principiante al professionista, può imparare a program- mare azioni specifiche o creare script, pan- nelli HTML e plug-in per Photoshop. https://www.ps-scripting.com/ La finestra di dialogo “Ombre/Luci” di Adobe Photoshop – accessibile dal menu Immagine > Regolazioni > Ombre/Luci – semplifica nettamente il lavoro di armoniz- zazione delle aree chiare e scure dell’imma- gine. Per controllare questo effetto, infatti, non sono sufficienti le regolazioni Curve poiché esso si basa sulla sfocatura. Si può impostare “Ombre/Luci” come filtro avan- zato applicandolo a un oggetto avanzato: a “Ombre/Luci” questo scopo bisogna modificare ogni livel- in Adobe Photoshop lo con il tasto destro del mouse scegliendo (screenshot: Jasmeen il comando “Converti in oggetto avanzato”. Farina, Archivio pro vinciale di Bolzano) In caso di necessità facendo doppio clic sul filtro è possibile riaprire il pannello “Om- bre/Luci” per adattare i valori. La finestra di dialogo “Nuovo livello di regolazione” di Adobe Photoshop è rag- giungibile dal menu Livelli > Nuovo livello di regolazione. Aggiungendo un livello di re- golazione è possibile correggere i colori e le tonalità di un’immagine senza modificare in modo permanente i pixel. Per esempio invece di effettuare le modifiche diretta- L’autore mente sull’immagine si può creare un livel- Christian Meingast è un commerciante lo per le curve o le correzioni delle tonalità. di apparecchi fotografici di lunga espe- Le correzioni cromatiche e tonali verranno rienza; segue da trent’anni l’evoluzione salvate nel nuovo livello di regolazione e dei computer Apple ed è costante saranno applicate a tutti i livelli sottostanti. mente a stretto contatto con fotografi, In questo modo con una sola correzione si grafici e stampatori sia in Tirolo che in possono regolare contemporaneamente Alto Adige; inoltre tiene da tempo corsi più livelli senza compiere azioni distruttive di formazione in entrambe le regioni sull’immagine originale. Le modifiche infat- sui temi della digitalizzazione, dell’ela- ti possono essere eliminate in qualsiasi mo- borazione delle immagini e della mento ripristinando l’immagine di parten- gestione del colore. za. Christian Meingast · Gestione del colore, programmi per la scansione ed elaborazione delle immagini: una panoramica 15
Konrad Faltner/Arpad Langer La digitalizzazione delle diapositive Proposte e metodi per l’utenza privata In quanto testimonianze preziose di mo- per poter associare tra loro l’originale, la menti di vita vissuta, le diapositive hanno scansione e i relativi contenuti. Di ogni dia- per ognuno di noi un valore affettivo im- positiva si possono registrare i dati più im- portante. Va però considerato che nell’era portanti e grazie al numero di inventario del digitale le proiezioni di diapositive che abbinarli in qualsiasi momento a quella coinvolgono amici o familiari, per quanto particolare fotografia. Se poi si attribuisce stimolanti, sono ormai sempre più un pas- al file generato dalla scansione un nome satempo per nostalgici. Digitalizzare le pro- corrispondente al numero di inventario – prie diapositive significa perciò da un lato cosa fortemente consigliabile – questa as- restare al passo con il progresso tecnologi- sociazione diventa permanente. Per ulte- co, dall’altro sfruttare i molteplici vantaggi riori indicazioni sulla catalogazione delle delle immagini digitali rispetto ai loro corri- fotografie consultare il manuale delle linee spettivi analogici. I file memorizzati su di- guida 3 “Come conservare e ordinare cor- schi rigidi sono infatti disponibili in qualsia- rettamente le fotografie”. si momento, possono essere modificati in Per poter scansionare o fotografare le dia- caso di necessità con i programmi di elabo- positive è necessario prima rimuovere il razione delle immagini e soprattutto hanno telaio in vetro, se presente. Utilizzare sem- una durata molto lunga, a patto che siano pre guanti di cotone per evitare ogni con- salvati e conservati in modo corretto. tatto tra la superficie della diapositiva e le zone acide della pelle. È indispensabile inol- Operazioni preliminari e qualche tre spolverare la diapositiva con un pennel- indicazione generale lo morbido molto fine e perfettamente pu- Prima di iniziare la digitalizzazione è consi- lito per evitare che vi si depositino sostanze gliabile mettere in ordine il proprio fondo e particelle acide o abrasive. di diapositive procedendo se possibile a Per prolungare il più possibile la vita delle una selezione. Per esempio: esistono più diapositive è buona norma conservarle in diapositive che mostrano lo stesso sogget- condizioni adeguate. A tale scopo vanno to? Gli esemplari hanno tutti la stessa im- scelti locali preferibilmente privi di luce e portanza? Effettuando una selezione accu- non soggetti a rischio di incendio o di alla- rata si risparmia molto tempo o, nel caso in gamento, con un’umidità relativa dell’aria cui ci si affidi a soggetti esterni, si riducono compresa tra il 30% e il 50% e una tempe- al minimo i costi. ratura ambiente tra i 13 °C e i 20 °C. Una Durante il lavoro di digitalizzazione e archi- conservazione corretta fa sì che anche viazione è utile catalogare subito il conte- dopo molti anni sia possibile disporre di nuto di ciascuna diapositiva. L’assegnazione originali di qualità elevata, che in caso di di un numero di inventario è fondamentale necessità potranno essere digitalizzati di 16 DIGITALIZZ ARE ED EL ABOR ARE LE FOTOGR AFIE
Manipolazione corretta delle diapositive in- dossando guanti di cotone (fotografo: Konrad Faltner, Ufficio Film e media, Bolzano, CC BY 4.0) nuovo a una risoluzione più elevata. Per contemporanea di più sorgenti luminose informazioni dettagliate sulla conservazio- con differente composizione cromatica. ne e la catalogazione delle fotografie si ri- • Per la scansione di diapositive di piccolo manda al terzo manuale di questa serie, formato (24 × 36 mm) impostando una ri- “Come conservare e ordinare correttamen- soluzione di almeno 2.700 ppi e, se possi- te le fotografie”. bile, una profondità di colore di 16 Bit si ottengono copie digitali di alta qualità. Ai Nei paragrafi seguenti sono illustrati vari file digitali va assegnato lo spazio colore metodi di digitalizzazione. Per tutti valgono RGB. le seguenti indicazioni: • Salvare sempre copie di sicurezza delle • Disattivare i filtri automatici della fotoca- immagini su più dischi rigidi, da conserva- mera reflex digitale nonché i programmi re se possibile in luoghi separati. automatici di correzione immagini dello • Qualora fosse necessario modificare le scanner, poiché quanto più ci si avvicina copie digitali è utile salvare il file originale alle caratteristiche dell’originale tanto mi- e lavorare esclusivamente su una copia gliore sarà il risultato. creata appositamente, in modo da poter • Il formato TIFF è da preferire a formati sempre recuperare l’originale in caso di compressi e meno stabili come il JPEG. I necessità. Per lavorare sulle immagini si formati non proprietari sono idonei per può utilizzare un file RAW, anche se per l’archiviazione a lungo termine. l’archiviazione a lungo termine è meglio il • Quando si fotografa, predisporre una sor- formato TIFF. gente di luce il più possibile omogenea e • Classificare secondo gli stessi criteri sia le cromaticamente neutra; evitare la cosid- diapositive sia le immagini digitali. L’attri- detta luce mista, generata dalla presenza buzione di un numero di inventario per- Konrad Faltner /Arpad L anger · L a digitalizzazione delle diapositive 17
duplicatore per diapositive con lastra di materiale sintetico opalino anello adattatore supporto per diapositive cilindro obiettivo fotocamera reflex A sinistra: mon- taggio e uso del mette di associare le diapositive alle rela- • scheda di memoria di capacità adeguata duplicatore di tive copie digitali. • anello adattatore per il collegamento tra diapositive (fotografo: Konrad Falt- obiettivo e corpo del duplicatore ner, Ufficio Film e me- dia, Bolzano, CC BY 4.0) Fotografare con il duplicatore di • duplicatore di diapositive (provvisto di te- diapositive da applicare all’obiettivo laio per le diapositive) A destra: mon- Per digitalizzare diapositive di piccolo for- • sorgente luminosa (con luce diffusa omo- taggio del mato (24 × 36 mm) con un duplicatore sono genea) duplicatore necessari i seguenti materiali: Utilizzando una fotocamera reflex digitale sull’obiettivo della fotocame- • fotocamera reflex digitale e un duplicatore è possibile iniziare subito ra reflex digitale • obiettivo adatto (obiettivo macro con fo- a digitalizzare le diapositive senza comples- (fotografo: Arpad Lan- ger, Ufficio Film e media, cale di 50 mm) se operazioni preliminari. Bolzano, CC BY 4.0) Diapositiva foto- grafata con un duplicatore. Con questo metodo è possibile che nell’inquadratu- ra compaia una parte del telaio, il che richiede un intervento in postproduzione sulla copia digi- tale (ritaglio). La foto ritrae la Malga Fane a Rio Pusteria nel 1983. (fotografo: Franz Mayr; LAV039-01090, Fondo Franz Mayr, Ufficio Film e media, Bolzano, CC BY 4.0) 18 DIGITALIZZ ARE ED EL ABOR ARE LE FOTOGR AFIE
Per montare il duplicatore di diapositive, è innanzitutto necessario innestare l’obietti- vo sul corpo della reflex digitale e successi- vamente connettere l’obiettivo al cilindro del duplicatore tramite un anello adattato- re (al momento dell’acquisto fare attenzio- ne al formato o al diametro e al modello dell’obiettivo). A questo punto inserire le diapositive nel telaio apposito e spingere quest’ultimo fino a quando non scatta in posizione. Per evitare antiestetiche zone di sovra o sottoesposizione sulle immagini si racco- manda di impiegare una sorgente di illumi- Supporto per nazione il più possibile omogenea con luce zione semplice e rapida delle diapositive. diapositive su lastra di vetro diffusa. Collocare il tavolo luminoso alla base dello opalino con re- Ricordarsi che le impostazioni della fotoca- stativo. Fissare la fotocamera al braccio del- troilluminazione mera reflex digitale vanno regolate in base lo stativo in modo da poterne regolare con (fotografo: Konrad Faltner, Ufficio Film e alla luce, al tipo di obiettivo e alla natura precisione l’altezza sulla colonna, poi di- media, CC BY 4.0) delle diapositive. In generale per ottenere sporre sul tavolo luminoso le diapositive da risultati qualitativamente omogenei è ne- fotografare. Ora mettere in posizione la cessario cercare di mantenere il più possi- macchina fotografica sulla colonna dello bile invariate le condizioni di illuminazione stativo, tenendo presente che la distanza e le impostazioni della fotocamera, evitan- corretta dall’originale varia in base al tipo e do per quanto possibile la luce mista. al modello dell’obiettivo. Per ottenere risul- Con questa tecnica di digitalizzazione si ha tati qualitativamente uniformi si consiglia di il vantaggio di ottenere copie digitali imme- mantenere invariate le condizioni di illumi- diatamente disponibili. nazione e le impostazioni della fotocamera. Fotografare con lo stativo per Fotografare con un supporto retro riproduzione e il tavolo luminoso illuminato Per digitalizzare le proprie diapositive si Questo metodo di digitalizzazione richiede: possono utilizzare anche uno stativo per • fotocamera reflex digitale riproduzione e un tavolo luminoso. I mate- • obiettivo adatto riali necessari sono: • stativo o supporto per la macchina foto- • fotocamera reflex digitale grafica • obiettivo (50 mm f2 o 60 mm macro) • scheda di memoria di capacità adeguata • stativo per riproduzione • lastra di vetro opaco • scheda di memoria di capacità adeguata • supporto per diapositive in cartone, legno • tavolo luminoso per la retroilluminazione o altri materiali delle diapositive • sorgente luminosa (con luce diffusa omo- L’impiego di uno stativo per riproduzione in genea) combinazione con un tavolo luminoso è di Fotografare gli originali con una fotoca grande aiuto per effettuare una digitalizza- mera reflex digitale dopo aver collocato il Konrad Faltner /Arpad L anger · L a digitalizzazione delle diapositive 19
supporto per le diapositive davanti a una meno potente (per esempio una da 75 W) lastra di vetro opaca (per esempio un ve- per evitare una luce troppo intensa duran- tro opalino) è un’operazione relativamente te gli scatti. Applicare davanti alla lampada semplice. A questo scopo è necessario fis- una piccola lastra di vetro opaco (opalino) o sare bene in posizione verticale la lastra di di plastica per ottenere una luce più omo- vetro e applicare frontalmente su di essa genea possibile, quindi rimontare l’involu- un supporto per diapositive già pronto o cro del proiettore. Il passo successivo è autocostruito (utilizzando un foglio di car- determinare la distanza corretta tra la dia- tone o del legno). Si consiglia di praticare positiva (contenuta nel proiettore) e il sen- nel supporto un’apertura che permetta di sore della fotocamera, che varia a secon- sostituire facilmente le diapositive senza da del modello dell’obiettivo: anche per doverlo staccare dalla lastra di vetro a ogni compiere questa operazione si trovano fa cambio. Anche in questo caso si raccoman- cilmente utili indicazioni online. Accendere da di provvedere a illuminare uniforme- il proiettore, fotografare la diapositiva e mente il retro della lastra di vetro. A questo passare alla diapositiva seguente agendo punto non resta che posizionare lo stativo sull’avanzamento del proiettore. con la fotocamera di fronte alla diapositiva Questo metodo di fotografare le diapositi- e iniziare a scattare. ve richiede una maggiore abilità manuale ma consente di digitalizzare una grande Modificare un proiettore per diapositive quantità di diapositive in modo relativa- Per questa modalità di digitalizzazione sono mente veloce e con ottimi risultati. necessari: • fotocamera reflex digitale Procurarsi uno scanner per diapositive • obiettivo adatto (preferibilmente macro) Un’altra possibilità da prendere in conside- • stativo o supporto per la macchina foto- razione è l’acquisto o il noleggio di un co- grafica mune scanner per le diapositive. I prezzi • scheda di memoria di capacità adeguata variano molto a seconda del modello, del • proiettore per diapositive modificato (even- fornitore e dell’eventuale durata del noleg- tualmente con una lampada meno poten- gio. La scelta dell’apparecchio dipende dal- te per ottenere una luce diffusa) le esigenze, a seconda che si debba digita- • lastra in vetro opaco di dimensioni ade- lizzare una grande quantità di diapositive o guate (vetro opalino) o lastra di materiale ci si trovi davanti a un fondo non molto plastico equivalente consistente. La maggior parte degli scan- • fonte luminosa (luce diffusa omogenea) ner per diapositive possono digitalizzare Si possono digitalizzare le diapositive an- solo un esemplare per volta, ma alcuni mo- che utilizzando un proiettore modificato: in delli possono anche acquisire in automati- questo caso sono necessarie alcune opera- co interi caricatori. Va valutato anche il zioni preliminari. Sul web è relativamente tempo che si ha a disposizione, poiché per facile trovare istruzioni dettagliate su come ogni scansione di una diapositiva normal- modificare o adattare un proiettore per mente vanno messi in conto tre minuti. Un diapositive. A questo scopo è necessario aspetto importante è la massima risolu smontare l’involucro del proiettore e ri- zione permessa dal dispositivo, indicata in muovere l’obiettivo. Si consiglia di sostitui- ppi (pixels per inch, cioè pixel per pollice) o re la lampada in dotazione con un’altra in dpi (dots per inch, punti per pollice). Per 20 DIGITALIZZ ARE ED EL ABOR ARE LE FOTOGR AFIE
Diapositiva digi- talizzata con uno scanner professionale. La foto, scattata nel 1983, ritrae la Malga Fane a Rio Pusteria ed è stata digitalizza- ta dall’Ufficio Film e media di Bolzano nell’am- bito del progetto “Argento vivo. Fotografia patri- monio culturale”. (fotografo: Franz Mayr; LAV039-01090, Fondo Franz Mayr, Ufficio Film e media, Bolzano, CC BY 4.0) ottenere copie digitali di alta qualità da dia- scansione, la fedeltà della riproduzione (va positive di piccolo formato (24 × 36 mm) si evitata l’elaborazione automatica delle im- consiglia di impostare una risoluzione ugua- magini) e soprattutto, se l’obiettivo è l’ar- le o superiore a 2.700 dpi. chiviazione a lungo termine, la scelta di formati non proprietari come il TIFF. Far digitalizzare le diapositive da un service specializzato Se non si ha modo di adottare nessuna del- le soluzioni descritte in precedenza, si può Gli autori sempre valutare di affidare il lavoro a un Konrad Faltner, nato nel 1962 a Bressa- service specializzato. Il vantaggio di questa none, ha conseguito il diploma di tecni- opzione è che offre la possibilità di digita- co radiotelevisivo e ha tenuto numero- lizzare grandi quantità di diapositive (interi si corsi di fotografia e video; dal 1998 è caricatori) in tempi molto brevi e con una responsabile delle Tecnologie dei me- qualità molto alta. Lo svantaggio risiede dia presso l’Ufficio Film e media della naturalmente nella spesa complessiva: a Provincia autonoma di Bolzano. seconda del numero di diapositive, della Mag. Arpad Langer, nato nel 1990 a risoluzione, del formato di file desiderato e Bolzano, ha studiato Archeologia ro- dell’eventuale necessità di interventi in post mana a Innsbruck; partecipa a vari produzione il costo unitario può variare progetti di ricerca nel campo dell’ar- notevolmente. In questo caso si consiglia di cheologia e della numismatica e dal effettuare in anticipo una selezione rigoro- 2018 è collaboratore del progetto sa delle diapositive e soprattutto di pulirle “Argento vivo. Fotografia patrimonio accuratamente. Al momento di affidare l’in- culturale” presso l’Ufficio Film e media carico è bene prestare attenzione ad alcuni della Provincia autonoma di Bolzano. aspetti importanti come la risoluzione di Konrad Faltner /Arpad L anger · L a digitalizzazione delle diapositive 21
Alessandro Campaner/Notburga Siller Digitalizzazione ed elaborazione delle fotografie storiche In sintesi I contributi di questa pubblicazione forni- scono numerose indicazioni utili su come digitalizzare fotografie di varia natura tra- mite scansione o riproduzione fotografica. Tuttavia è importante anche fare riferimen- to agli altri temi fondamentali del nostro rapporto con le fotografie, sia storiche che contemporanee: degli aspetti giuridici si è già trattato, così come delle questioni ri- guardanti l’archiviazione a lungo termine, l’accessibilità e la catalogazione. Tutti que- sti argomenti vengono affrontati negli altri Gli autori volumi del progetto “Argento vivo. Fotogra- Alessandro Campaner, nato nel 1961 fia patrimonio culturale”. L’infografica che a Bolzano, è specializzato in conser segue sintetizza i principali contenuti del vazione e archiviazione fotografica. presente manuale “Digitalizzare ed elabo- È responsabile dell’archivio fotografico rare le fotografie”. dell’Archivio provinciale di Bolzano e opera nel settore informatico della Ripartizione Beni culturali della Provin- cia autonoma di Bolzano – Alto Adige. Ha collaborato a diverse pubblicazioni e mostre in campo archivistico e museale. MMag. Notburga Siller, nata nel 1984 a Merano, è laureata in Storia, Scienze della comunicazione e Pubblicistica a Vienna. Ha collaborato a vari progetti di ricerca socio-economici e ha operato nel settore museale e della comunica- zione. Dal 2017 collabora al progetto “Argento vivo” presso l’Ufficio Film e media di Bolzano. Dal 2018 è respon sabile del progetto e archivista presso l’Archivio audiovisivo. 22 DIGITALIZZ ARE ED EL ABOR ARE LE FOTOGR AFIE
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