Diario di un viaggio nella bellezza - STEFANO SABATINO - 2014 Ouverture Service

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Diario di un viaggio nella bellezza - STEFANO SABATINO - 2014 Ouverture Service
STEFANO SABATINO

Diario di un viaggio
   nella bellezza

 © 2014 Ouverture Service
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Diario di un viaggio nella bellezza - STEFANO SABATINO - 2014 Ouverture Service
Ai miei cari nipoti
Leggere, viaggiare, immaginare

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                                                                                                                per amore di una donna, che mi ha fatto
                                                                                                             scoprire questa Terra magica e questi Popoli
                                                                                                                                               stupendi…
                                                                                                             Ma anche per l’amore di una piccola grande
                                                                                                           persona… mia madre, che mi ha insegnato ad
                                                                                                             essere sensibile alle cose che mi circondano,
                                                                                                                           alle diversità e curioso sempre!
                                                                                                                                 Grazie ovunque tu sia.

Diario di un viaggio nella bellezza

Testi: Stefano Sabatino
Progetto grafico e impaginazione: Ouverture Service
Stampa: Grafiche Vieri Roccastrada (Gr)

Ouverture Edizioni
Via Fermi 3, Loc. La Botte
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Diario di un viaggio
   nella bellezza
Cosa vuol dir viaggiare…

                  Una sola cosa allora volevo: tornare in Africa.
                  Non l’avevo ancora lasciata, ma ogni volta che
                      mi svegliavo, di notte, tendevo l’orecchio,
                                             pervaso di nostalgia
                                                 Ernest Hemingway

Qual è il vero significato del viaggio? Me lo sono chiesto tante
volte; ho passato notti intere, nel silenzio della mia stanza, a
pensare e ripensare per trovare una soluzione ad una domanda
che evidentemente non ha risposta… o non ha una sola
risposta.
Alcuni viaggiano per rifuggire da se stessi, dai propri incubi,
dalle proprie incertezze, altri, invece, per conoscere se stessi e
i propri limiti; c’è chi viaggia per amore, per un ideale, per un
sogno, chi lo fa per scoprire e comprendere l’altro diverso da
sé1. Per me il viaggio rappresenta probabilmente tutto questo
insieme e anche di più.
La mia stessa vita è un viaggio che, devo dire, non è stato affatto
semplice. Sono caduto, mi sono perso ed ho perso per sempre
persone a me care, mi sono rialzato e riaggrappato alla vita, alla
speranza e ricominciato tutto da capo.
L’esistenza di ogni essere umano non è altro che la somma
delle idee, delle scelte, degli errori, delle speranze che ognuno
di noi porta con sé, come un bagaglio a mano e che ad un certo
punto ti obbliga a scegliere una strada da percorrere.
Allora decidi di iniziare il viaggio che non è solo fisico, alla
ricerca spasmodica e continua del senso della felicità, della
bellezza, dell’infinito.
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Conoscere altri luoghi, altri popoli, altre culture, altre religioni,   Terra, dei secondi e degli ultimi del Pianeta ed oggi, è sotto
 distanti dalla tua conoscenza cognitiva e dalla tua formazione          gli occhi di tutti, sta minacciando la nostra stessa società
 concettuale, è come scoprire un’altra parte della tua esistenza         capitalistica4.
 che fino a quel momento non riuscivi a percepire, ma che                Aiutare questi popoli, dunque, per me significa aver dato un
 improvvisamente si svela in tutta la sua grandezza.                     senso alla mia esistenza e alla ricerca di giustizia.
 Constatare, con la propria esperienza diretta, che ci sono interi       Salvare un bambino, realizzare progetti che possano cambiare
 popoli che vivono nella miseria, che muoiono per mancanza di            in meglio la vita di altri esseri umani è qualcosa d’indescrivibile,
 cibo, per una semplice influenza, per una puntura di un insetto,        di un’estrema bellezza. È come salvare ogni giorno se stesso;
 ti scuote dal torpore mentale nel quale sei abituato a vivere           è un fuoco che ti attraversa il corpo e sprigiona una forza, una
 e che fino a quel momento ti obbligava a seguire un ordine              volontà che ti sorprende e ti spinge a fare sempre di più, a
 di cose prestabilito e determinato dalla squilibrata “società del       ricercare nell’altro il tuo io, la tua ragione di vita. Che meraviglia!
 benessere”.                                                             Lo stupore che si prova guardando un paesaggio, un tramonto,
 Quello che qui affermo farà storcere il naso a qualche                  una danza tribale, i colori della terra, gli occhi di un bambino, il
 benpensante, che potrà sostenere che le mie idee somigliano             sorriso di una madre; l’incredulità di trovarti dentro tutta questa
 tanto a delle ideologie e rimproverarmi di voler fare della             bellezza ed esserne parte è qualcosa che ripaga ogni sforzo,
 facile retorica antiliberista e anticapitalistica, ma, detto proprio    ogni difficoltà che incontri lungo la strada.
 francamente, questa critica non mi turba minimamente.                   Il viaggio diventa, quindi, la tua stessa vita e ragione di esistere.
 I disastri perpetrati dai vecchi e nuovi colonizzatori2, dalle          È un atto egoistico, certo, ma è anche un gesto di grande
 multinazionali, dalle banche, dalla grande finanza e da uomini          altruismo e umanità.
 d’affari senza scrupoli, in Africa e in generale nel Terzo Mondo,       Aiutare e aiutarsi, ascoltare ed ascoltarsi, conoscere e conoscersi,
 li ho visti con i miei occhi, sentiti sulla mia pelle e vissuti di      amare e amarsi… tutto è racchiuso in queste parole.
 persona.
                                                                         Il Mondo siamo noi stessi, le nostre esperienze, i nostri sogni,
 È una tragedia immane che tutti noi occidentali dovremmo                le nostre idee, le nostre azioni. Siamo tutti, siamo unici e
 condannare e porvi rimedio. Ancora oggi, invece, assistiamo al          irripetibili, SIAMO UN VIAGGIO.
 saccheggio e all’impoverimento d’intere popolazioni, delle loro
 terre, delle loro materie prime, delle loro ricchezze3.
     Per questo, perdonate la mia “grave patologia”… ma me ne
     faccio una ragione.
     Questa visione della vita liberticida, fondata solo ed
     esclusivamente sul consumo sfrenato e sull’egocentrismo
     sociale, ha di fatto creato e continua a creare le più terribili
     aberrazioni e diseguaglianze nei confronti dei più deboli della
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PRIMA PARTE

                                                 La “terra degli uomini integri”

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1. Una notte senza fine (l’altrove)

                                Ed eccomi di nuovo pronto per il mio prossimo viaggio in
                                Africa. Gli zaini pieni di materiale umanitario, di speranze e
                                qualche indumento personale (mutande, un paio di jeans,
                                qualche maglietta).
                                Il mio itinerario è già stabilito da tempo con l’organizzazione
                                umanitaria con la quale collaboro5.
                                Questa missione mi porterà in alcuni Stati dell’Africa
                                occidentale: Burkina Faso, Benin, Togo e Costa d’Avorio.
                                Sarà un viaggio lunghissimo e affascinante.
                                Con scrupolosa attenzione preparo il bagaglio a mano:
                                innanzitutto la mia reflex, la telecamera e il computer per
                                lavorare; poi, blocknotes, penne, un paio di libri, salviette
                                imbevute e alcune confezioni di spray repellenti per zanzare,
                                visto che qualche mese prima mi sono beccato la malaria. Ho
                                deciso, comunque, di non fare la profilassi perché ormai il
                                mio fisico non ce la fa più e, per questo, preferisco la malaria
                                agli effetti collaterali del farmaco; ma confido nel fatto che
                                partendo a Dicembre, e non essendo questo il periodo della
                                stagione delle piogge, le zanzare dovrebbero essere molto più
                                rare. Speriamo bene.
                                Cerco di dormire, ma l’adrenalina è a mille, mi sveglio in
                                continuazione per ricordare se ho preso tutto, se manca ancora
                                qualcosa e vago per la stanza ormai vuota in attesa dell’orario
                                di partenza.
                                Questa sarà anche l’ultima volta che vedrò la mia piccola
                                mansarda che lascerò per sempre e a cui mi legano quindici
                                anni di ricordi.
                                Dopo la morte di mia madre, io, mia sorella Alessandra e suo
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figlio abbiamo vissuto per circa dodici anni insieme in questa         Sono le sei e trenta del mattino e tra ricordi e pensieri non ho
 casa. Alessandra ha sempre dimostrato una grande forza, per            chiuso occhio, ma finalmente è il momento di muoversi. Con
 la difficile scelta che ha fatto nella vita e per il coraggio con il   molta difficoltà, considerato il peso e l’ingombro dei tre zaini
 quale ha affrontato le difficoltà di essere una giovane madre. È       che devo portare con me, arrivo all’uscita dell’autostrada per
 stata, di fatto, il vero capofamiglia e in tutti questi anni mi ha     attendere il bus.
 sopportato con un amore ed un silenzio che solo una donna
 può donare.
 Ripenso all’importanza delle donne nella mia vita e all’incontro
 con un’altra persona speciale, che anni fa mi ha fatto conoscere
 l’Africa e la sua bellezza.
 In un fine Settembre di qualche anno fa, una giornata come
 tante altre, mentre percorrevo la strada che porta alla villa
 comunale di Angri – una tranquilla cittadina della provincia
 salernitana – con la testa immersa nei miei progetti e nel mio
 lavoro, incontro S. (l’Altrove) che non vedevo da tantissimo
 tempo.
 S. è una donna fuori dagli schemi, e al di là della sua bellezza
 esteriore, ha negli occhi, nel suo modo di fare, una forza
 dirompente che mi affascina decisamente. Lei è un’insegnante
 di sostegno e vive ormai da alcuni anni a Milano.
 Seduti nello chalet della villa per un caffè, mi racconta della
 grande passione e dell’amore per il suo lavoro e per i bambini
 che segue; poi, dei sui tantissimi viaggi per il Mondo per seguire
 dei progetti umanitari con alcune associazioni di volontariato.
 Rimango ad ascoltarla incantato e in quel preciso istante ho
 compreso che la mia vita sarebbe cambiata per sempre. Così,
 improvvisamente, i suoi occhi si illuminano di una forza
 straordinaria e le sue parole prendono forma ed espressione
 attraverso tutto il suo corpo; mi dice che a breve sarebbe
 andata in Africa e che se mi fossi unito a lei avrei scoperto una
 dimensione della vita inaspettata e straordinaria. Come se non
 aspettassi altro, senza nessuna esitazione, decisi di partire… e
 tutta la mia esistenza si è trasformata.
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Cenni Biografici
                              Nato a Napoli nel luglio del ’68,
                              vive tra Angri (SA) e Ougadougou
                              (BF). Per più di un decennio ha
                              lavorato all’Università di Pescara,
                              come bibliotecario e collaboratore
                              alla cattedra di letteratura italiana
                              moderna e contemporanea, come
  editore e caporedattore per alcune Case editrici e direttore della
  “Fiera dell’Editoria Meridionale e del Libro”.
  Poi l’incontro con l’Africa – come cooperante di
  un’organizzazione umanitaria – a cui ha dedicato tutte le sue
  energie e suoi progetti futuri.

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                                                                       questo libro ha potuto vedere la luce grazie alla pazienza e alla
                                                                       disponibilità della prof.ssa Franca Francavilla, amica e amante
                                                                       dell’Africa… e ancora alla dott.ssa Antonietta Abete per i tanti
                                                                       suggerimenti e l’attenta lettura e a tutti gli amici che mi hanno
                                                                       stimolato e invogliato a scrivere.
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Finito di stampare nel mese di Aprile 2014
    per conto di Ouverture Edizioni
STEFANO SABATINO

       DIARIO DI UN VIAGGIO
          NELLA BELLEZZA

      L’appassionate esperienza di un
      cooperante in alcuni Paesi dell’Africa
      Occidentale, in terre difficili e
      affascinanti – con mezzi pubblici
      sgangherati, caricati di ogni genere
      di cosa, su strade sterrate e con
      un’afa da impazzire – tra la meraviglia
      di questi popoli, delle loro tradizioni,
      dei rituali, dei simboli, alla scoperta di
      grandi uomini come Thomas Sankara,
      dei miti e delle leggende. Ma anche la
      denuncia dell’estrema povertà, delle
      ingiustizie, delle violenze e dei disastri
      compiuti dalle multinazionali, dalla
      grande finanza, dai governi corrotti,
      dai colonizzatori vecchi e nuovi.
      Il diario non è altro che uno strumento
      per comprendere meglio i motivi che
      impediscono a questo Continente
      di risollevarsi da una condizione di
      miseria e di continua provvisorietà.
      Attraverso        il   viaggio   l’autore
      ripercorre la sua vita, le sue intime
      sensazioni di uomo e la conoscenza di
      sé e dell’altro.

                      €. 13.00

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