Diagnosi e trattamento delle onicomicosi - OAText

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Diagnosi e trattamento delle onicomicosi - OAText
Rassegna

             Diagnosi e trattamento delle onicomicosi

Le infezioni a carico dell’apparato ungueale sono notevolmente aumentate negli ultimi anni. Lungi dal costi-
tuire un problema meramente estetico, le onicomicosi hanno un rilevante impatto fisico, psicologico ed eco-
nomico. Fortunatamente, l’introduzione di nuovi antifungini orali dotati di un ampio spettro d’azione e di un
profilo farmacologico particolarmente vantaggioso ha sensibilmente migliorato la risposta clinica e microbio-
logica di tali infezioni. In questa rassegna affronteremo i vari tipi di onicomicosi, i criteri diagnostici ed i
principali fattori di rischio in alcune sottopopolazioni, quali i diabetici ed i soggetti HIV positivi, con particolare
attenzione alle più recenti strategie terapeutiche.

 Diagnosis and management of onychomycosis
Summary
In recent years, nail structure infections have experienced a dramatic rise in incidence. Far from being just a
cosmetic problem, onychomycosis has significant physical, psychological and financial implications. Fortuna-
tely, the introduction of newer systemic antifungal agents possessing a broad spectrum of activity and favoura-
ble pharmacological profiles has improved both mycological and clinical cure rates. In this review, we examine
the clinical presentations of onychomycosis and main risk factors for healthy adults and certain special popu-
lations, such as HIV-infected and diabetic subjects, highlighting in the process latest treatment strategies.

Papini M. Diagnosis and management of onychomycosis. Trends Med 2003; 3(4):245-255.
© 2003 Pharma Project Group srl

Key words:
onychomycosis
antifungal agent(s)
                                        L     e dermatomicosi sono in
                                              progressivo aumento nei
                                        Paesi industrializzati, in relazio-
                                                                                   onicomicosi rappresenti anco-
                                                                                   ra solo la punta dell’iceberg e
                                                                                   che molte infezioni rimangano
nail(s)                                 ne anche a condizioni ambien-              misconosciute o non trattate
                                        tali, stili di vita ed abitudini fa-       perché scarsamente sintomati-
                                        vorenti. Tra queste, le infezioni          che o perché ritenute solo lesio-
                                        fungine dell’apparato ungueale,            ni estetiche.
                                        indicate comunemente con il
                                        termine “onicomicosi”, hanno
                                                                                   Epidemiologia
                                        assunto negli ultimi anni una ri-
                                        levanza epidemiologica, clinica            Le onicomicosi rappresentano il
                                        e socioeconomica tale da richie-           30% circa delle micosi cutanee
                                        dere maggiore attenzione da                superficiali e il 50% di tutte le
                                        parte di medici, ricercatori e             onicopatie1. Si tratta di un’affe-
                                        Autorità sanitarie. L’incremen-            zione ubiquitaria che interessa
                                        to costante delle diagnosi è tut-          prevalentemente gli adulti dei
      Manuela Papini                    tavia correlato non solo alla dif-         Paesi industrializzati, raggiun-
Università di Perugia                   fusione crescente delle onicomi-           gendo la massima diffusione in
Dipartimento di Specialità Medico-      cosi nella popolazione genera-             alcune categorie di soggetti,
Chirurgiche
Sezione di Clinica Dermatologica
                                        le, ma anche alla maggiore at-             quali i diabetici, i pazienti con
Terni                                   tenzione verso tale problema               vasculopatie periferiche e gli im-
----                                    clinico. Ciononostante, è molto            munocompromessi. L’epide-
Viale degli Oleandri, 62
05100 Terni
                                        probabile che l’attuale profilo            miologia di tale infezione pre-
e-mail: dermattr@unipg.it               epidemiologico, in crescita, delle         senta ampie variazioni in rela-

                                                                Ottobre 2003 Volume 3 Numero 4   Trends in Medicine   245
Diagnosi e trattamento delle onicomicosi - OAText
M. Papini

zione all’area geografica, all’età        ropei, americani ed asiatici2. La      scarpe antinfortunistiche e “da
media ed alla tipologia socio-            prevalenza sale ulteriormente se       ginnastica”), l’uso promiscuo di
economica del campione e, so-             si considerano pazienti ancor          docce e spogliatoi e la crescente
prattutto, in funzione delle mo-          più selezionati. Tosti e collabo-      abitudine a svolgere attività
dalità di rilevamento dei dati2.          ratori9 riportano una positività       sportive in palestre e piscine,
La prevalenza di onicomicosi              degli esami micologici nel 28%         rappresentano importanti fatto-
nella popolazione generale è sti-         circa dei pazienti valutati nel-       ri di rischio per lo sviluppo del-
mata intorno al 3% da alcuni              l’ambulatorio delle unghie del-        l’onicomicosi dei piedi, più spes-
studi effettuati nell’ultimo de-          l’Università di Bologna, mentre        so sostenute da dermatofiti. Le
cennio in Stati Uniti, Spagna e           nello studio di Gianni e colla-        attività lavorative che compor-
Regno Unito3-5. Bassa in età in-          boratori10, condotto nell’ambu-        tano il contatto ripetuto e pro-
fantile (0,2%)6, la prevalenza sale       latorio di micologia dell’Ospe-        lungato con acqua, detergenti,
intorno al 20% nei soggetti tra           dale S. Paolo di Milano, la pre-       soluzioni zuccherine e irritanti
40 e 60 anni7 e supera il 40%             valenza d’infezioni confermate         (casalinghe, addetti alla ristora-
negli anziani 2. Tuttavia, i dati         dal laboratorio sale addirittura al    zione, alle pulizie e all’assisten-
epidemiologici cambiano sensi-            58%.                                   za degli anziani) predispongono,
bilmente quando rilevati in po-                                                  invece, allo sviluppo di lesioni
polazioni selezionate. Mercan-                                                   delle mani, legate soprattutto a
                                          Fattori di rischio
tini e collaboratori8 in uno scre-                                               Candida.
ening effettuato su 6.688 pazien-         La colonizzazione fungina del-         L’iperidrosi palmo-plantare, la
ti dermatologici dell’area urba-          l’unghia è favorita da molteplici      tinea pedis, la presenza di alcune
na di Roma nel decennio 1985-             fattori ambientali, professionali      dermatiti (eczema, psoriasi, ittio-
1994 hanno rilevato positività            e comportamentali, nonché dal-         si) e di onicodistrofie a varia
colturale in 1.657 soggetti               la presenza di condizioni pato-        eziologia (alluce valgo, edema da
(24.8%). Questi valori sono so-           logiche locali e generali.             stasi, artrosi, sindrome delle
vrapponibili a quelli ottenuti in         L’uso di calzature strette, pesanti    unghie gialle, onicopatia psoria-
studi simili di svariati Paesi eu-        e occlusive (stivali di gomma,         sica, traumi) costituiscono i

Figura 1. Anatomia dell’apparato ungueale, possibili sedi d’esordio dell’infezione e relative varietà
cliniche (in rosso). In blu sono riportati gli agenti eziologici più comuni delle diverse forme cliniche.

                                                                          Prossimale
                                                         Lunula           Dermatofiti e muffe
                                           Laterale
                                           Candida

                     Bianca superficiale
                     Dermatofiti

                                                Lamina              Cuticola e plica prossimale

               Sottoungueale distale
               Dermatofiti e muffe

                                     Iponichio

                                 Letto ungueale

                                                              Matrice ungueale

246     Trends in Medicine   Ottobre 2003 Volume 3 Numero 4
Diagnosi e trattamento delle onicomicosi

Figura 2. Prevalenza dei principali patogeni isolati in studi clinici          infezioni sostenute da muffe (fi-
controllati.                                                                   gura 2).
        Muffe (5%)
                                          Altro (5%)                           Le onicomicosi sono classifica-
                                                                               te in base alle modalità d’infe-
                                                                               zione ed alla sede primaria
   Lieviti (15%)                                                               d’impianto del micete (figura
                                                                               1). I singoli quadri clinici non
                                                                               sono sempre associabili a que-
                                                                               sto o a quel patogeno. La clas-
                                                                               sificazione che segue, quindi,
                                                                               ha valore meramente descritti-
                                                                               vo e l’isolamento colturale ri-
                                                                               mane condizione essenziale per
       Dermatofiti (75%)
                                                                               il corretto approccio diagnosti-
                                                                               co e terapeutico. Ad un occhio
                                                                               esperto alcuni aspetti clinici
                                                                               possono suggerire il probabile
principali fattori predisponenti      comuni nelle donne. La maggio-           agente eziologico, ma anche in
locali.                               re frequenza di onicomicosi dei          questo caso la scelta terapeuti-
I più importanti fattori di rischio   piedi è legata alla crescita più         ca dovrà essere sempre suffra-
di carattere generale sono rap-       lenta dell’unghia, al maggior nu-        gata dal reperto micologico. In
presentati dall’invecchiamento,       mero di fattori di rischio, alla         tabella 1 sono riassunti i carat-
cui corrisponde un’aumentata          frequente coesistenza di tinea           teri salienti clinico-epidemiolo-
incidenza di malattie circolato-      pedis misconosciuta, alla mino-          gici delle diverse forme di oni-
rie croniche a carico del macro-      re rilevanza estetica delle lesio-       comicosi in relazione all’agen-
e del microcircolo (aterosclero-      ni del piede. La micosi può esor-        te eziologico.
si, ipertensione arteriosa, insuf-    dire in vari punti, da cui si esten-
ficienza venosa, diabete)11, dalle    de poi per contiguità arrivando          Onicomicosi
patologie caratterizzate da defi-     ad infettare, se non trattata, tutte     sottoungueale distale-
cit più o meno severo dell’im-        le componenti anatomiche del-            laterale
munità (AIDS, neoplasie, diabe-       l’apparato ungueale (figura 1).          E’ la forma più frequente ed è
te)12 e dalle terapie antitumorali    Generalmente sono interessate            sostenuta nella maggioranza dei
ed immunosoppressive utilizza-        solo poche unghie della mano             casi da dermatofiti, soprattutto
te nei soggetti con malattie au-      e/o del piede, ma nelle forme            da Trichophyton (T.) rubrum e da
toimmuni e nei trapiantati13. Tra     non trattate o misconosciute,            T. mentagrophytes varietà interdigi-
i fattori di rischio rientra infine   l’infezione può interessare tut-         tale e, più raramente, da Epider-
la familiarità: alcune rare condi-    te le lamine. L’esordio ed il de-        mophyton floccosum, da Microsporum
zioni ereditarie giustificano, in-    corso dell’infezione dipendono           canis o da specie fungine d’im-
fatti, la presenza dell’infezione     dalla modalità di contagio, dal-         portazione afro-asiatica (T. sou-
in più generazioni della stessa       l’agente infettante e dalle con-         danense, T. violaceum, T. tonsurans).
famiglia.                             dizioni trofiche locali.                 Altri agenti etiologici di tale for-
                                      Nella maggior parte dei casi (70-        ma sono le muffe, soprattutto
                                      80%), le onicomicosi sono so-            Scopulariopsis brevicaulis, Aspergil-
Quadro clinico ed                                                              lus sp. e Acremonium sp., che pos-
                                      stenute da dermatofiti; in que-
agenti eziologici                     sto caso, secondo la nomencla-           sono anche causare infezioni
                                      tura internazionale, l’infezione         miste in associazione ai derma-
Sedi d’infezione e classifi-          prende il nome di tinea unguium.         tofiti, specie in soggetti anziani
cazione                               Le infezioni da lieviti rappresen-       ed in presenza di onicodistrofia,
Le onicomicosi delle dita dei         tano non più del 20% dei casi,           deficit circolatori, diabete, im-
piedi rappresentano oltre l’80%       ma sono in aumento, soprattut-           munodepressione.
dei casi e mostrano un’inciden-       to le forme legate ad alcune spe-        Associata a tinea pedis in oltre il
za lievemente maggiore nel ses-       cie di Candida non-albicans. Mi-         70% dei casi, colpisce soprattut-
so maschile, mentre le infezioni      noritarie (
M. Papini

Tabella 1. Riepilogo delle principali caratteristiche clinico-epidemiologiche delle onicomicosi.

                              Dermatofiti                      Lieviti                     Muffe
 Specie più frequenti T. rubrum ~75%                           C. albicans > 75%           S. brevicaulis
                      T. interdigitale ~20%                    Altre specie                Aspergillus spp.
                      Altri ~5%                                di Candida ~20%             Fusarium oxysporum
                                                               Altri lieviti < 5%          Acremonium sp.
 Localizzazione               Piedi > Mani                     Mani > Piedi                Piedi > Mani
                              (>80%) (~20%)                    (~75%) (~25%)
 Forme cliniche               Sottoungueale distale            Laterale (> 90%)            Sottoungueale distale
 più comuni                   (70%)                                                        (80%)
                              Bianca superficiale                                          Laterale (~5%)
                              (10%)                                                        Sottoungueale
                              Distrofica totale (~5%)                                      prossimale (~5%)
 Sesso                        M≥F                              F>M                         M=F
 Fattori di rischio           Clima caldo-umido                Macerazione e/o abuso Deficit circolatori
                              Scarpe occlusive                 di detergenti, traumi    Onicodistrofie
                              Attività sportive                Diabete, altre dermatiti Deficit immunitari
                                                               Deficit immunitari
 Categorie a rischio          Sportivi                         Casalinghe                  Anziani
                              Lavoratori che                   Addetti alle pulizie,       Agricoltori e
                              indossano stivali e              alla ristorazione e         giardinieri
                              scarpe antinfortunistiche        alla manipolazione          Immunodepressi
                                                               dei cibi                    Portatori di neoplasie
                                                                                           e trapiantati

4). L’infezione ha inizio a livello        da progressivamente, riducen-            corrispondenza delle quali la
dell’iponichio (forma distale), o          dosi ad una sottile stria nella          superficie appare irregolare, ru-
tra questo e la plica laterale (for-       zona della lunula. Quando l’in-          gosa e friabile. Successivamen-
ma laterale), per poi estendersi           fezione è causata dalla rara va-         te, le chiazzette si fondono, an-
al letto ungueale, procedendo              riante melanoide di T. rubrum,           dando ad interessare ampie zone
longitudinalmente, a cuneo, ver-           l’area ungueale colpita mostra           o tutta la superficie della lami-
so la lunula e, nello stesso tem-          una pigmentazione nerastra che           na.
po, verso la lamina sovrastante.           può indurre il sospetto di un
Sul letto ungueale si accumula-            melanoma del letto ungueale.             Onicomicosi
no squame fini e friabili che sol-                                                  sottoungueale prossimale
levano il bordo libero. La lami-           Onicomicosi bianca su-                   Rara negli individui sani, questa
na diviene spessa, opaca, a su-            perficiale                               varietà clinica è legata in genere
perficie scabra e fissurata; assu-         Quasi esclusiva delle unghie dei         a T. rubrum e predilige i soggetti
me colore bianco-giallastro o              piedi, questa forma è sostenuta          con alterazioni immunitarie T-
bruno-rossiccio e può distaccar-           in oltre il 90% dei casi da T. men-      cellulari (CD4/CD8); per que-
si dal letto ungueale (onicolisi).         tagrophytes interdigitale e più ra-      sta ragione è spesso considerata
L’unghia assume talvolta un                ramente da T. rubrum o da alcu-          un marcatore di progressione
aspetto a “midollo di sambuco”             ne muffe. Questi miceti sono in          dell’infezione da HIV. Colpisce
del tutto simile a quello che si           grado di parassitare la superfi-         indifferentemente le unghie del-
osserva nella psoriasi ungueale            cie dorsale della lamina, ove la         le mani e dei piedi; in alcuni casi
(figura 8A). Il margine libero è           cheratina è particolarmente              è secondaria a traumatismi lo-
irregolarmente eroso e dentel-             compatta e resistente, forman-           cali. L’infezione inizia a livello
lato. Nelle fasi più avanzate, la          do chiazze biancastre o più ra-          della piega ungueale prossimale
lamina si distacca completamen-            ramente giallastre, inizialmente         e poi si estende verso la matrice
te dal letto sottostante e si sfal-        piccole e di forma variabile, in         e la porzione neoformata della

248      Trends in Medicine   Ottobre 2003 Volume 3 Numero 4
Diagnosi e trattamento delle onicomicosi

lamina, progredendo in direzio-        Figura 3. Onicomicosi sottoungueale distale-laterale da T. interdigitale.
ne distale. All’esordio, si presen-
ta come un’alterazione circo-
scritta della lunula, che appare
di colore bianco-giallastro. Col
progredire dell’infezione si os-
servano scollamento della por-
zione prossimale della lamina dal
tessuto molle circostante (oni-
comadesi), ipercheratosi del let-
to ungueale e talvolta distacco
completo della lamina.
Onicomicosi laterale e
prossimale con perionissi
cronica
Questa forma di onicomicosi,
molto più frequente della pre-
cedente, fa seguito all’infezione
delle pliche periungueali da par-
                                       Figura 4. Onicomicosi sottoungueale distale-laterale da T. rubrum.
te di miceti non molto efficienti
                                       In questo caso sono presenti due focolai d’infezione distinti in prossi-
nel parassitare primitivamente         mità delle pliche laterali.
una lamina ungueale sana. E’
legata nella quasi totalità dei casi
a lieviti del genere Candida e, più
raramente a muffe (Fusarium oxy-
sporum, Aspergillus sp.). Causata
prevalentemente da C. albicans,
colpisce una o più dita, mono-
o bilateralmente, ed ha come
sedi preferenziali le unghie del-
le mani (figura 5) e quelle già
interessate da traumi o da altre
condizioni patologiche.
L’infezione inizia a livello della
plica laterale, che diviene erite-
matosa, edematosa e legger-
mente dolente. La flogosi coin-
volge progressivamente tutto il
perinichio, formando una sorta
di cuscinetto arrossato e rigon-       nastra, o talora verdastra, per          ta totalmente ispessita, opaca, di
fio, la cui compressione è mol-        associazione microbica tra Can-          colorito bianco-giallastro o bru-
to dolorosa e causa la fuoriusci-      dida e batteri, in genere Pseudo-        nastro, friabile e simile a legno
ta di una piccola goccia di pus        monas, Proteus o Stafilococco aureo.     fradicio (figura 7). Lo sbriciola-
biancastro e denso. La flogosi                                                  mento progressivo della lamina
periungueale presenta fasi alter-      Onicomicosi distrofica                   può giungere a denudare tutto
ne di regressione e riacutizza-        totale                                   il letto ungueale.
zioni, accompagnate da rallen-         Raramente primitiva, l’onicomi-          L’onicomicosi totale primitiva è
tamento di crescita della matri-       cosi totale rappresenta in gene-         caratteristica della candidiasi
ce e comparsa di solchi trasver-       re la fase terminale delle varietà       muco-cutanea cronica, condi-
sali della lamina (solchi di Beau).    cliniche già descritte, soprattut-       zione correlata a vari tipi di de-
L’infezione si estende successi-       to della forma sottoungueale             ficit (in genere congeniti) del-
vamente alla lamina, che divie-        distale-laterale da dermatofiti o        l’immunità cellulo-mediata, che
ne opaca, irregolare, giallo-bru-      da muffe14. La lamina si presen-         determinano l’insorgenza di in-

                                                            Ottobre 2003 Volume 3 Numero 4   Trends in Medicine   249
M. Papini

Figura 5. Onicomicosi laterale            Figura 6. Onicomicosi laterale con perionissi da Fusarium oxysporum
con perionissi da C. albicans.            in soggetto con piede diabetico.

fezioni candidiasiche multiple,
cronico-recidivanti.

Onicomicosi in partico-
lari gruppi di popola-
                                          Onicomicosi nel paziente              colturale nel 26% dei casi16. In
zione                                     diabetico                             questa coorte, l’età media era
Onicomicosi negli anziani                 Il diabete costituisce una condi-     molto bassa (56 anni), mentre è
(>65 anni)                                zione di rischio infettivo di gran-   noto che nei diabetici ultraset-
                                          de importanza, sia per le altera-     tantenni e in quelli con compli-
E’ noto che l’età costituisce un
                                          zioni vascolari associate all’iper-   canze vascolari e neurologiche i
fattore di rischio per il contagio;
                                          glicemia sia per le ridotte capa-     tassi di positività micologica si
inoltre, lo sviluppo di micosi
                                          cità di risposta immune. In uno       attestano su valori sensibilmen-
dell’unghia negli anziani è favo-
                                          studio di sorveglianza canadese,      te più elevati17.
rito dal ridotto trofismo locale
                                          condotto da Gupta e collabora-        Il paziente diabetico spesso
e dalla frequente presenza di
                                          tori, è stata osservata la presen-    ignora o trascura la presenza
molteplici patologie. Gli studi di
                                          za di onicodistrofia nel 46% dei      dell’infezione fungina, soprat-
prevalenza sono tuttavia rari in
                                          pazienti diabetici, con positività    tutto a livello dei piedi, ritenen-
età geriatrica. In uno dei più re-
centi, 450 soggetti sopra i 65
anni, di entrambi i sessi, con            Figura 7. Onicomicosi distrofica totale da T. interdigitale di entrambi
sospetta micosi dell’alluce sono          gli alluci.
stati sottoposti a prelievo di
campioni osservati con esame
microscopico a fresco e/o con
coltura15. I risultati di questo stu-
dio sono interessanti non tanto
per l’elevato tasso di positività
registrato (46,4% infezioni mo-
nomicotiche e 30,4% infezioni
miste), quanto per l’elevata in-
cidenza di muffe (59,9%), a
fronte di un’incidenza relativa-
mente bassa di der matofiti
(23,8%). Questi dati suggerisco-
no un consistente switching del-
la flora micotica verso lieviti ed
altre specie opportunistiche nei
soggetti più anziani.

250     Trends in Medicine   Ottobre 2003 Volume 3 Numero 4
Diagnosi e trattamento delle onicomicosi

dola un problema puramente             sto che un aumento dell’inciden-        che superficiali, si asportano al-
estetico e comunque non rile-          za di onicomicosi2.                     cune scaglie grattando la super-
vante per la salute. Tuttavia, le                                              ficie della lamina ungueale sede
alterazioni dell’unghia legate al-                                             delle chiazze biancastre.
                                       Diagnosi
l’infezione fungina (ispessimen-                                               Il materiale raccolto è quindi
to della lamina, desquamazione         La diagnosi di onicomicosi è            posto in un contenitore sterile e
ed eventuale perionissi) costitu-      basata non solo sull’obiettività        conservato a temperatura am-
iscono un fattore di rischio per       clinica, ma anche sull’anamnesi         biente fino all’invio presso un
la penetrazione di batteri e lo svi-   accurata personale e familiare.         laboratorio micologico qualifi-
luppo di lesioni ascessuali e ne-      Pur rappresentando la patologia         cato.
crotico-gangrenose ben più te-         ungueale più comune, le infezio-
mibili12,17.                           ni fungine sono responsabili            Esame microscopico
                                       soltanto del 50% delle distrofie        diretto
Onicomicosi nei pazienti               ungueali; ne deriva che la dia-         Una parte del materiale ungueale
con AIDS e negli                       gnosi clinica deve essere sempre        prelevato è posta su vetrino, in-
immunocompromessi                      confermata dalla dimostrazione          cubata per 1-4 ore in una so-
Gli individui HIV-positivi mo-         dell’agente patogeno per mez-           luzione di KOH al 20% e quin-
strano un’accentuata predispo-         zo dell’esame microscopico di-          di osservata al microscopio, a
sizione allo sviluppo di queste        retto e dell’esame colturale del        piccolo e medio ingrandimento.
infezioni. La prevalenza di oni-       materiale prelevato dalle lesio-        Questa metodica permette di
comicosi nei sog getti con             ni14. In alcuni casi è utile l’esa-     dimostrare rapidamente la pre-
AIDS è pari al 20-24%, sebbe-          me istologico della lamina un-          senza del micete, anche in caso
ne l’infezione da HIV non sia          gueale19.                               di ife poco vitali, e costituisce
universalmente riconosciuta                                                    un test diagnostico di facile at-
come un fattore predisponen-           Raccolta del campione                   tuazione, economico, sensibile
te 18. Nello studio di Gupta e         L’esame micologico richiede il          (85-90% in caso di infezione da
collaboratori, condotto su 400         prelievo di materiale dall’area         dermatofiti20) ed attendibile, ma
soggetti HIV-positivi con età          colpita. Occorre ricordare che le       non consente l’identificazione di
media di 39 anni, una bassa            indagini micologiche nelle oni-         specie.
conta dei CD4+ è risultata as-         comicosi sono gravate da un’ele-
sociata ad un maggior rischio          vata percentuale di falsi positivi      Esame colturale
di infezione18. In questi soggetti     e negativi, che può raggiungere         L’esame colturale su agar di Sa-
si osservano spesso varietà cli-       il 25-30% anche nei laboratori          bouraud permette l’isolamento
niche non comuni per frequen-          più qualificati19. Gran parte di        del micete. Occorre ricordare
za (forma sottoungueale pros-          questi risultati erronei sono le-       che, mentre i lieviti crescono
simale), per rapidità di progres-      gati alla raccolta di un campio-        rapidamente e sono identifica-
sione verso la distrofia totale e/     ne non idoneo.                          bili già dopo 48 ore dalla semi-
o per la relativa rarità degli         Nell’onicomicosi sottoungueale          na, lo sviluppo di dermatofiti e
agenti eziologici coinvolti            distale-laterale si asportano con       muffe richiede tempi d’incuba-
(muffe, infezioni miste).              la tronchesina alcuni frammen-          zione molto lunghi, talvolta an-
Altre forme d’immunodepres-            ti del bordo libero dell’unghia e       che di 3-4 settimane.
sione spontanea (immunodefi-           si raccolgono i detriti presenti        L’isolamento in coltura di un
cienze, morbo di Cushing, neo-         sull’iponichio, cercando di rag-        dermatofita è ritenuto di per sé
plasie, insufficienza renale cro-      giungere, con la lama del bistu-        sufficiente per convalidare la
nica, cirrosi) o iatrogena (immu-      ri, il margine più prossimale della     diagnosi di tinea unguium, men-
nosoppressori, antiblastici) sono      zona infetta, dove il micete è in       tre quando il micete isolato è un
ritenute un importante fattore di      attiva replicazione. Nell’onico-        lievito o una muffa, l’esame col-
rischio per le onicomicosi. Tut-       micosi laterale e prossimale, il        turale deve essere ripetuto alme-
tavia, gli studi clinici controllati   prelievo viene eseguito a livello       no due volte, con materiale un-
su tali gruppi di pazienti sono        della porzione interessata dall’in-     gueale fresco, per escludere che
assolutamente sporadici e sug-         fezione (plica laterale, prossima-      il reperto ottenuto dalla prima
geriscono per lo più un’accen-         le o lunula), aiutandosi eventual-      coltura possa essere legato ad
tuata predisposizione verso le         mente con una piccola curetta           una semplice contaminazione
micosi opportunistiche, piutto-        non tagliente. Nelle forme bian-        ambientale19.

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M. Papini

Esame istologico                          Figura 8. Onicopatia psoriasica. In A si possono notare un’area di
                                          onicolisi laterale a macchia d’olio (freccia) e, al centro della lamina,
Non è un esame di routine nella
                                          il tipico “pitting”, con alcune depressioni puntiformi isolate ed altre
diagnostica delle micosi unguea-          confluenti a formare un’unica depressione a stria. In B è presente
li, ma può essere particolarmen-          ipercheratosi a midollo di sambuco che coinvolge tutta la lamina. In
te utile quando gli esami micro-          entrambi i casi sono presenti chiazze psoriasiche sulla cute dello stesso
scopico e colturale risultino non         dito.
conclusivi19. Nelle onicomicosi
distali e totali è sufficiente ese-
guire l’indagine su un frammen-
to del bordo libero dell’unghia,
prelevato con la tronchesina, in
modo incruento. Raramente è
necessario ricorrere ad una vera
e propria biopsia dell’unghia e
dei tessuti circostanti.
Diagnosi differenziale
Molte affezioni ungueali posso-
no presentare un quadro clini-
co simile a quelli delle onicomi-          A                                          B
cosi. Per formulare una diagno-
si corretta e stabilire la terapia
più adeguata si devono poter              non sospendibili, la tossicità          topici tradizionali (creme, lozio-
escludere le seguenti patologie:          potenziale e il costo del tratta-       ni) hanno dimostrato efficacia
psoriasi ungueale (figura 8), li-         mento22-24. La gamma di soluzio-        limitata, con tassi di guarigione
chen planus (figura 9), dermatite         ni comprende:                           completa non superiori al
da contatto e atopica, lesioni            1) il trattamento topico;               10%25,26. Tra i prodotti di più
traumatiche, sindrome delle un-           2) il trattamento con antimico-         recente commercializzazione,
ghie gialle, sindrome di Reiter,             tici orali;                          appositamente formulati per il
acrodermatite continua, scabbia,          3) l’avulsione chimica o chirurgi-      trattamento delle unghie, la ci-
melanoma, onicolisi e perionis-              ca, oggi limitata ai casi severi e   clopiroxolamina (smalto all’8%)
si da altre cause21. Le diagnosi             resistenti alle altre terapie.       e l’amorolfina (smalto al 5%)
differenziali che s’impongono                                                     danno risultati migliori, soprat-
più spesso sono: 1) le onicopa-           Trattamento topico                      tutto in presenza di infezioni li-
tie in corso di lichen planus e di        In monoterapia, gli antimicotici        mitate per estensione e numero
alopecia areata, caratterizzate da
strie longitudinali, fissurazioni,        Figura 9. Onicopatia in corso di lichen planus. In A, la lamina è
ipercheratosi e possibile distru-         solcata longitudinalmente, frammentata al margine libero; è pre-
zione della lamina con forma-             sente inoltre piccolo ematoma traumatico del letto ungueale. In B, la
zione di pterigio; 2) l’onicopatia        lamina ungueale dell’alluce è ispessita e ampiamente sgretolata; a
psoriasica, in cui sono presenti          livello del secondo dito, la lamina ipercheratosica mostra ancora la
“pitting”, ipercheratosi subun-           caratteristica striatura longitudinale.
gueale, onicolisi distale o a mac-         A                                      B
chia d’olio; 3) le distrofie latera-
li da microtraumi (figura 10).

Trattamento
La scelta terapeutica deve tener
conto di numerosi fattori, tra cui
l’età, il profilo clinico e la com-
pliance del paziente, la sua sto-
ria familiare, l’agente infettante,
le interazioni con altri farmaci

252     Trends in Medicine   Ottobre 2003 Volume 3 Numero 4
Diagnosi e trattamento delle onicomicosi

Tabella 2. Terapia sistemica delle onicomicosi.

 Farmaco         Protocolli terapeutici                % guarigione                  Monitoraggio
                                                    Micologica       Clinica
 Terbinafina  Terapia continuativa:                     78%            53%          Ematocrito completo
              250 mg/die x 6 sett. (mani)                                           + ALT/AST basale e
              250 mg/die x 12 sett. (piedi)                                         una volta al mese
 Itraconazolo Terapia continuativa:                     70%         80-90%          ALT/AST basale e
              200 mg/die x 6 sett. (mani)                                           una volta al mese
              200 mg/die x 12 sett. (piedi)
              Terapia pulsata:                          70%           ~90%          Nessuno
              200 mg x 2/die x                                                      (consigliabile valutazione
              1 sett al mese, x 2-3 mesi (mani)                                     basale della
              200 mg x 2/die x                                                      funzionalità epatica)
              1 sett. al mese, x 3-4 mesi (piedi)
 Fluconazolo* Terapia intermittente:
              150-450 mg 1 volta a sett.                70%            89%          ALT/AST basale e
              x 6-9 mesi                                                            una volta al mese
 *Indicazione al trattamento delle onicomicosi non registrata in Italia

di unghie colpite. L’associazio-       cologico più favorevole, miglior        tamento più brevi e/o intermit-
ne o l’alternanza con preparati        rapporto costo-efficacia e con-         tenti, che stanno dando risultati
a base d’urea al 40%, in medica-       sentono di realizzare program-          promettenti; i dati finora raccolti
zione occlusiva, può migliorare        mi di trattamento personalizzati.       sono tuttavia insufficienti a con-
la penetrazione dell’antimicoti-       Grazie alle loro proprietà farma-       sigliare l’uso routinario di que-
co topico. Oltre alla scarsa effi-     cocinetiche e di spettro, itraco-       sti schemi terapeutici31.
cacia, i preparati topici richiedo-    nazolo e fluconazolo tra i tria-        Nel recente studio di confronto
no lunghi periodi di trattamen-        zoli e terbinafina tra le allilami-     terbinafina vs itraconazolo, ter-
to, influendo negativamente sul-       ne, hanno mostrato una note-            binafina si è dimostrata superio-
la motivazione e sulla complian-       vole efficacia anche con tratta-        re alla dose di 250 mg/die per
ce dei pazienti. Per tale motivo,      menti più brevi, un buon profi-         3-4 mesi rispetto al trattamento
l’impiego della via topica è oggi      lo di sicurezza ed elevati tassi di     con itraconazolo pulsato (400
considerato di seconda scelta          guarigione micologica27,28.             mg/die x 7 gg all’inizio di ogni
rispetto a quello sistemico, ca-                                               mese x 3-4 mesi). I migliori ri-
ratterizzato invece da elevata effi-   Terbinafina
cacia e buona maneggevolezza27.        La terbinafina è un’allilamina
                                       attiva per via orale contro i der-
Terapia orale                          matofiti, ma non sui lieviti e su       Figura 10. L’onicotillomania (tic
Griseofulvina e ketoconazolo           molte muffe. Essa raggiunge la          nevrotico caratterizzato da
sono state fino ai primi anni ’90      porzione distale della lamina in        traumatismo reiterato della plica
                                       3-8 settimane e, una volta ter-         prossimale) determina una de-
le uniche molecole disponibili                                                 pressione longitudinale combina-
per il trattamento orale delle         minato il trattamento, vi perma-
                                                                               ta con solchi trasversali multipli.
micosi. La limitata efficacia an-      ne per circa 3 mesi. Evidenze
timicotica, lo spettro d’azione        cliniche dimostrano che al do-
ridotto, la farmacocinetica non        saggio di 250 mg/die il farma-
ottimale, nonché l’elevata inci-       co, somministrato in terapia
denza di reazioni avverse nelle        continuativa per un periodo di
terapie protratte, hanno porta-        6 settimane (per le mani) o di
to inevitabilmente al declino di       12 settimane (per i piedi), indu-
queste molecole con l’avvento          ce tassi di guarigione micologi-
dei nuovi triazoli sistemici e delle   ca pari al 70-80% e clinica pari
allilamine, che presentano effi-       al 60-70%29,30. Sono attualmen-
cacia maggiore, profilo farma-         te allo studio protocolli di trat-

                                                           Ottobre 2003 Volume 3 Numero 4   Trends in Medicine   253
M. Papini

sultati ottenuti in questo studio         to corneo già dopo 24 ore dal-              fe, quali Scopulariopsis brevicaulis
con terbinafina devono essere             l’inizio del trattamento ed è in            e Fusarium spp37. La terapia pul-
tuttavia rapportati alla dose cu-         grado di raggiungere la porzio-             sata presenta numerosi vantag-
mulativa somministrata nel pe-            ne distale della lamina in 7-10             gi rispetto ai regimi standard37-
                                                                                      40
riodo di trattamento, molto più           giorni. Una volta terminato il                : 1) uguale efficacia; 2) minor
alta per terbinafina rispetto ad          trattamento, esso permane in                numero di effetti collaterali; 3)
itraconazolo, con evidenti rica-          concentrazioni terapeutiche                 maggiore compliance; 4) mino-
dute sul piano della tossicità            (MIC=100-300 ng/g) per 6 mesi               re probabilità d’interferenze far-
potenziale, della compliance e            nelle unghie delle mani e per 9             macologiche; 5) rilevante van-
dei costi generali32. Un aspetto          in quelle dei piedi, mentre viene           taggio farmaeconomico.
importante del trattamento con            eliminato rapidamente dal circo-
terbinafina è la sua inefficacia          lo ematico34. Le caratteristiche di         Fluconazolo
nelle onicomicosi sostenute da            penetrazione e persistenza della            Caratterizzato da uno spettro di
lieviti e da svariate muffe; que-         molecola nella lamina spiegano              attività simile a quello dell’itra-
sto spettro d’azione limitato             gli elevati tassi di guarigione cli-        conazolo, presenta tuttavia uno
impone l’acquisizione dei risul-          nica e microbiologica. Studi cli-           spettro d’azione più limitato
tati dell’esame colturale prima di        nici evidenziano, inoltre, il buon          (inattivo su molte muffe) e una
iniziare il trattamento.                  profilo di sicurezza e tollerabili-         maggiore incidenza di resisten-
Gli effetti collaterali della terbi-      tà di itraconazolo, con una bas-            ze a causa del vasto impiego di
nafina sono relativamente rari,           sa incidenza di effetti indeside-           questo farmaco negli ultimi 10
lievi e transitori; tuttavia, que-        rati e una modesta epatotossici-            anni41. Per quanto riguarda il
sta molecola, metabolizzata a li-         tà33,35.                                    trattamento delle onicomicosi,
vello epatico, interagisce con            In virtù del particolare profilo            la letteratura disponibile non
svariati farmaci d’uso comune             farmacocinetico dell’itraconazo-            fornisce dati coerenti circa
e può indurre alterazioni ema-            lo, negli ultimi anni si è afferma-         l’adozione di schemi di terapia
tologiche e delle transaminasi33.         to il trattamento intermittente o           pulsata. Questa carenza è diret-
Per questo motivo, è consiglia-           “pulse therapy” (tabella 2). La te-         tamente correlata alla diversa
bile eseguire test di funzionali-         rapia pulsata consente numero-              farmacocinetica del fluconazo-
tà epatica e l’esame emocromo-            si vantaggi in termini di dose cu-          lo, che raggiunge concentrazio-
citometrico completo prima                mulativa somministrata, effetti             ni plasmatiche molto elevate ma
dell’inizio della terapia e ogni 4-       collaterali e costi terapeutici, a          non ha grande affinità per i tes-
6 settimane durante il tratta-            fronte di risposte cliniche e mi-           suti cheratinizzati. Effetti colla-
mento.                                    crobiologiche sovrapponibili a              terali lievi e transitori quali nau-
                                          quelle della terapia continuativa.          sea, cefalea, disturbi gastro-in-
Itraconazolo                              Nelle onicomicosi dell’alluce, la           testinali, prurito e alterazioni
Dotato dello spettro d’azione             somministrazione di itraconazo-             della funzionalità epatica si re-
più ampio tra gli antimicotici            lo (200 mg/bid x 7gg), ripetuta             gistrano nel 5% dei pazienti trat-
orali, questo triazolico è effica-        per 3 volte a distanza di 4 setti-          tati. Come l’itraconazolo, il flu-
ce contro dermatofiti, lieviti e          mane, ha indotto risoluzione                conazolo interagisce con alcu-
muffe ed è quindi ritenuto “far-          nell’82% delle infezioni sostenu-           ni farmaci e deve quindi essere
maco d’elezione” nel trattamen-           te da T. rubrum36,37. Eccellenti ri-        utilizzato con cautela nei pa-
to di tutte le onicomicosi. Itra-         sultati sono stati ottenuti anche           zienti con patologie concomi-
conazolo è rilevabile nello stra-         nelle infezioni sostenute da muf-           tanti33. TiM

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