DEI LINGUAGGI SETTEMBRE 2008 N 6 - MUSICARTERAPIA NELLA GLOBALITÀ DEI LINGUAGGI
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Globalità MUSICARTERAPIA dei Linguaggi settembre 2008 N° 6 Metodo Stefania Guerra Lisi Direttore Responsabile: Gino Stefani - Editore: Università Popolare di MusicArTerapia - Semestrale Anno 4° numero 2/2008 Registrazione Tribunale di Roma N. 326 del 12.08.2005 - Poste Italiane s.p.a. Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - DCB VR Euro 6,50
Globalità Finché non sentirete “è diverso, è unico, esiste a settembre 2008 n° 6 dei Linguaggi Stefania Guerra Lisi, U-Mano: reti, intrecci e interconnessioni pieno diritto”, non può esservi relazione (il segno che unifica) Svami Prajnanapada a politica. Di questi tempi è in cima ai nostri pensieri. Una situazione che non era mai stata tanto preoccupante. Un governo o meglio un governante che perché eletto – a governare, non dimentichiamolo, nell’interesse di tutti i cittadini – si crede in diritto di fare tutto quello che vuole per il suo proprio interesse settembre 2008 n° 6 e quello dei suoi elettori, sta pericolosamente questo numero scivolando verso la dittatura. Non possiamo tacere, dobbiamo denunciare e, dove è il caso, disobbedire. Mai come ora la ‘coscienza accesa’ è un obbligo, e quella spenta un aiuto al dispotismo. Il 23 maggio al Museo d’Arte Moderna di Bologna, J. Beuys, Infiltrazione omogenea per pianoforte a coda, 1966 (pianoforte, feltro e tessuto) Globalità 3 nell’ambito del Festival della Psicologia, settore “Arte - per riflettere sul “pericolo che ci minaccia se restiamo silenziosi” j.b. - Editoriale dei Linguaggi e Psiche”, si è svolta una tavola rotonda sul tema 4 Il Viaggio dell’Eroe - S. Guerra Lisi, G. Stefani “Le arti irregolari in Italia: tra espressione, terapie e 7 Ritornare indietro è andare sempre più avanti - S. Guerra Lisi strategie espositive. Tra i partecipanti (Antonucci, Curti, Giuffredi, Ferrari, e altri) non poteva mancare Quanto a noi, partecipanti a due tavole rotonde, abbiamo sostenuto, in nome dell’autonomia dell’arte e MusicArTerapia 9 Sulla Disumanizzazione (2) - G. Stefani Stefania Guerra Lisi. E, in margine, non è mancata una del diritto di chi opera in una relazione corpo-a-corpo, sua critica al termine ‘arti irregolari’ (gli artisti sono tutti la decisione comune di non sottostare a supervisioni Metodo Stefania Guerra Lisi Interventi irregolari, e le regole se le inventano); il suo apporto psico-cliniche, ossia al potere della corporazione Periodico Semestrale 11 L’estetica musicale del gesto... - M. Lomuto positivo è stato, come prevedibile, lo spostamento dalla visione di ‘arte irregolare’ a quella di Art RiBel. medica. E in questo senso abbiamo avanzato una proposta per una linea d’azione: poiché lo ‘sfondo’ organo della 13 I significati della musica... (1) - I. Spano Sempre il 23 maggio, ad Ancona, un convegno della terapia è blindato in senso medico-clinico e non recepisce (non vuole e non può recepire, con gli attuali Università Popolare di MusicArTerapia 15 Ascolto dell’altro e narrazione di sé - N. Valentino “Disabilità: integrazione scolastica, sociale e lavorativa. paradigmi) la ‘figura’ dell’operatore artistico, si (UPMAT) 21 Il dominio, la sicurezza, la guerra - G. Russo Spena La realtà delle Marche” si è svolto nel quadro di “Arte insieme”, una serie di manifestazioni molteplici potrebbe spostare i nostri obiettivi dal Ministero della Salute verso altri ‘sfondi’ istituzionali (sociali, socio- (incontri, spettacoli, eventi sociali) in varie sedi. educativi, o altro) in realtà più consentanei ai tipi, Dossier Sede e Redazione Via S. Giovanni in Laterano, 22 17 Bianco e/o Nero - Semiologia, etica, politica Nell’organizzazione era in primo piano Il Museo Tattile Omero (una realtà consistente e in espansione per contesti e risultati delle nostre operatività. La proposta ha avuto una certa buona accoglienza. 00184 Roma avvicinare all’arte i non vedenti), per cui un ampio Dall’incontro risulta comunque rafforzata l’identità della Ricerche e Testimonianze spazio è stato dato alle arti terapie; una rassegna che GdL, e la scelta di puntare sulla buona formazione, Telefono e Fax 06.70450084 gino.stefani@libero.it 22 Dal Grembo Materno al Grembo Sociale - L. Esposito fra l’altro ha rivisitato l’attività artistica di Bruno Munari, e dove abbiamo presentato – ai pochi intervenuti – questo tenendo presente che l’Università rimane – specie in ottica europea – l’agenzia formativa www.centrogdl.org 23 Comunicazione ed Espressione - M. L. Trinca, M. Mugnai la nostra disciplina. privilegiata. Perciò, avanti con la Scuola Quadriennale Direzione Editoriale 27 Dal curare all’aver cura - C. Perazzo, M. Di Mattei Come annunciato, il 22 giugno si è svolto a Roma il e, all’Università, col Master (in attesa di possibili iniziative più consistenti). Stefania Guerra Lisi Gino Stefani 29 Informazione Convegno, organizzato dal movimento Musicoterapia Democratica, “I Musictherapists e il mondo del Dal 31 maggio al 2 giugno a Roma, al Centro 32 Vocabolario lavoro. Tutela Doveri Riconoscimento”: un primo appello a farsi conoscere per chi si sente interessato. Nazionale GdL, si è realizzato il Seminario annuale di Formazione Permanente per il diplomati GdL. Temi di Redazione Alessandro Cherubini 33 Eventi formativi Tra i (non molti) partecipanti, alcuni diplomati GdL. ricerca: “Il Viaggio dell’Eroe: una prospettiva Silva Masini 34 Il Centro Nazionale Se è vero, e più che mai in questo caso, che l’unione fa la forza, il mondo dei musicoterap/isti/euti (la dizione professionale” [v. testo a pag.4], le proposte di interventi al Convegno, e le esperienze e ricerche dei Annachiara Scapini 35 Il Sito e la Rivista inglese vorrebbe appunto superare questa dicotomia di base) ci sembra ancora troppo poco unito per numerosi partecipanti (di cui riportiamo qualche nota all’interno). Università Popolare di MusicArTerapia costituire una efficiente forza politica a livello nazionale; Oltre a testi che rinviano alla formazione permanente, Direttore Responsabile e non si riesce a prevedere l’esito degli apprezzabili degli interventi di questo numero alcuni sono nella scia Presidente: Gino Stefani, semiologo, musicologo; Gino Stefani Comitato Scientifico: Alberto Abruzzese, sociologo; Giorgio Antonucci, medico; Piero Bertolini, pedagogista; sforzi (ormai più che ventennali) in questo senso. del Convegno sulla disumanizzazione, altri sono Rino Caputo, italianista; Eugenia Casini Ropa, storica della danza; Marcello Cesa-Bianchi, psicologo; Qualche apertura alle nostre ‘nuove professioni’ orientati al prossimo 13° Convegno sull’integrazione, Pier Giorgio Curti, psicoterapeuta; Marco De Marinis, semiologo, storico del teatro; Duccio Demetrio, pedagogista; appare in alcune regioni; e questa ‘via regionale’ è altri infine, per mantenere il contatto con le arti, Progetto Grafico Annamaria Favorini, pedagogista; Maurizio Fontanella, dirigente AULSS; Alf Gabrielsson, psicologo; stata riconosciuta come, forse, la più percorribile e trattano di musica. e Realizzazione Giuliano Giaimis, psicoterapeuta; Francesco Giannattasio, etnomusicologo; Bruna Grasselli, pedagogista; promettente. L’incontro si è concluso annunciando il Stefania Guerra Lisi, ideatrice GdL; Rémy Hess, antropologo; Michel Imberty, psicologo; passo ulteriore: un convegno in autunno per elaborare Nelle Ricerche e Testimonianze si presentano voci e Alessandro Cherubini Roberto Maragliano, tecnologie istruzione; Claudio Meldolesi, storico del teatro; cherubini_a@yahoo.it insieme progetti e programmi (notizie esaurienti sul sito tematiche nuove di operatori GdL. E altre novità Salvatore Nocera, ispettore MIUR e F.I.S.H.; Augusto Palmonari, psicologo; Adolfo Petiziol, psichiatra; tel. 333 7975923 www.musicoterapiademocratica.it). troverà il lettore tra le Informazioni. Boris Porena, compositore; Pio Enrico Ricci Bitti, psicologo; Giancarlo Rinaldi, storico; Vezio Ruggieri, psicofisiologo; Even Ruud, psicomusicologo; Gianfranco Salvatore, etnomusicologo; Stampa Ciro Salzano, dirigente AIAS; Giuliano Scabia, scrittore e regista; Salvatore Sciarrino, compositore; Grafiche Stella - Legnago (Verona) Pier Angelo Sequeri, teologo; Eero Tarasti, semiologo, musicologo; Camillo Valgimigli, psicogeriatra; Finito di stampare in data 20.9.2008 Pasquale Verrienti, psicoterapeuta; Patrizia Violi, semiologa; Vittorio Volterra, psichiatra; Agostino Ziino, musicologo. MusicArTerapia Metodo Stefania Guerra Lisi 3
Globalità Globalità dei Linguaggi settembre 2008 n° 6 settembre 2008 n° 6 dei Linguaggi Stefania Guerra Lisi, Gino Stefani deve sapere in ostentata autonomia quello che L’Eroe non demorde e cerca altre vie attraverso il vuole» la moda ha inventato le spalline, mentre nel movimento oscillante laterale del capo. Il “Viaggio dell’Eroe” trecento la donna angelica, ispiratrice e non prota- Questa è un’azione che determina la perdita del gonista, aveva maniche spioventi. senso della realtà: non è possibile pensare in que- Un uomo con le spalle larghe è colui che sa sta condizione, che è quella di chi non ce la fa a sostenere il peso della vita senza che la sua volon- «trovare una via d’uscita», di chi si trova in situazio- Una prospettiva professionale tà soccomba, Atlante ne è il simbolo mitico. ni contingenti e vuole impedirsi di pensare (cosa frequente in alcuni soggetti psicotici). Nella GdL il Viaggio dell’Eroe è la teoria che, in Quando c’è sicurezza di sé, coraggio, voglia di 3. FRETTA DELL’USCITA Si crea uno stato di angustia, di ansia che prende virtù della continuità della vita umana e delle ine- affermare la propria personalità c’è un’attivazione alla gola in momenti di disagio per un metaforico stinguibili memorie del corpo, vede la Storia tonica del punto di vita che ci permette di «pren- spazio angusto. psicocorporea della nascita come la ri-uscita dere la vita di petto». primaria, matrice e modello di tutte le successive 6. COME… ‘riuscite’, considerate ‘ri-nascite’. 2. IO VOGLIO Nella metodologia GdL la teoria si concreta in un Zona dell’impazienza: è nei piedi. Il bambino si percorso psicosensomotorio, pedagogico-tera- aiuta puntando i piedi, «dà un calcio al passato», peutico, di coscientizzazione delle memorie del non vede l’ora di uscire, tramite la loro spinta pro- corpo, soggettivamente rivisitate secondo la pro- pulsiva. Anche i piedi sono quindi chiamati all’ade- pria storia, in tante attività che puntano alla ‘rimes- renza alla realtà, ad essere basi d’appoggio. La sa in gioco’ dei vissuti personali. L’“Io voglio”, la naturale volontà di avanzamento, pedipolazione in questo senso è utilissima per sti Poi il bambino sfinito abbassa la testa passando di nascere, di vivere, è localizzato nelle clavicole molare l’aderenza, il contatto con la realtà, il senso sotto l’ostacolo, … Due Modelli («chiavi» del movimento) e le spalle. Il bambino ha di realtà. Nella GdL la storia psicocorporea della nascita le braccia immobilizzate; quindi per andare avanti I piedi saldamente piantati a terra esprimono la 7. … RIUSCIRE viene letta secondo due modelli, convergenti e nello strisciamento lungo il canale vaginale, e necessaria sicurezza per il direzionamento della confluenti, ma non coincidenti. opporsi alla sensazione di schiacciamento, deve volontà. La non aderenza alla realtà è testimoniata Il primo è il modello psicofisiologico, che si articola puntellare le scapole-clavicole. da difficoltà nell’appoggio delle piante (spesso nei punti-memoria del corpo. Fortissima messa in gioco della muscolatura. Si soggetti autistici stanno sulle punte). Nel secondo, il modello narrativo o mitico, la tratta del primo sforzo per il bambino, direzionato Fretta e impazienza sono generalmente manifesta nascita è vista come la vicenda tipica dell’Eroe al superamento della difficoltà nella protensione te dal muovere nervosamente o pestare i piedi. nelle fiabe e nei miti, e viene articolata in una serie verso l’unica via di uscita. di funzioni narrative costanti desunte dalla Le clavicole sono la zona del direzionamento di 4. OSTINAZIONE … trovandosi a risollevarla nel modo più idoneo ‘Morfologia della fiaba’ di V. Propp. sé: quando dobbiamo orientarci, prima le impo- alla prima inspirazione-vagito, primo atto creativo I due modelli, anche se non coincidenti, sono con- stiamo incominciando a protenderci, poi ci muo- della persona (nata per sonare). vergenti e confluenti, e si rinforzano a vicenda. viamo verso... L’uomo ha ritualizzato questo attimo di vittoria Nell’attraversamento del canale vaginale, il nasci- della vita sulla morte passando sotto archi di trion- 1°Modello: punti del Corpo-Memoria turo scandisce e imprime per la prima volta, il fo o facendo inchinare il vinto, o decidendo se tempo della propria scarica di energia vitale, tra- Capo e fronte. Il bambino quasi all’uscita avverte fargli o no sollevare il capo. 1. IO SONO sformandosi in “attraversante”. Nell’attivazione del il primo soffio d’aria, gli viene «ventilata» la possibi- campo anteriore il tempo unico si differenzia (cor- lità di uscita; ma quando sta per farcela, batte il poreamente) per sempre in passato (lasciare dietro capo contro la sella ossea del pube (sinfisi pubica) 2° Modello: Schema Narrativo di sé), presente (sentire intorno a sé), futuro (come ripetutamente. proiettare il corpo avanti a sé). È la prima memoria di impossibilità, impedimento. 1) EROE protagonista, che - come nel nascere – si La perdita di orientamento e di volontà è testimo- A òsteon (= osso) associamo «ostinazione», «osta- trova a dover risolvere problemi più grandi di lui, Punto dell’Essere: base della schiena, chiamato niata dalla chiusura delle spalle (cioè delle clavico- colo», «osteggiare», «ostico»... mettendo in gioco la sua stessa vita, misurando al punto di vita perché la nostra vita soggettiva le); così anche la perdita di idee che stanno alla Nella fronte è la prima sensazione di ostacolo, massimo le sue possibilità, la sua personalità e le comincia da qui. Infatti dalla posizione fetale di base del direzionamento, la perdita di aspirazione, punto di disperazione o di preoccupazione: mano sue capacità di sopravvivenza, in un viaggio che è rannicchiamento, in cui la schiena è quasi saldata che si accompagnano all’abbassamento del punto alla fronte durante la riflessione, accigliamento, o un susseguirsi continuo di pericoli e provocazioni, alla parete dell’utero, con la prima doglia espulsiva di vita. pugni in testa, battere la testa al muro: tutti com- teso a raggiungere la fine dell’impresa, sempre in si ha l’improvviso momento del distacco con una Una volontà forte o debole è testimoniata da spal portamenti frequenti nell’handicap psichico. prima persona, perché l’eroe non ha controfigura. spinta alla base della schiena, una sorta di «tradi- le direzionate o chiuse. mento alle spalle». Inconsciamente ricordiamo queste cose, che 5. ANGUSTIA 2) DISTACCO da un mondo per avventurarsi verso Nella base della schiena è localizzata l’individualità stanno alla base di atteggiamenti spontanei del un altro ignoto. “Separazione” è finalizzazione vita- fisica: l’“Io sono”. Per affrontare qualsiasi situazio- corpo e dell’enfasi simbolica dei «costumi»: strin le del Sé all’agire, ed il primo sforzo attivo, la prima ne della vita, per agire, è necessaria ogni volta una gersi nelle spalle significa non sapere cosa si sensazione di peso, di attrito con l’altro. Sensazione spinta come quella iniziale, è necessaria l’espe- vuole; un soldato deve marciare petto in fuori e di percezione dell’“Io sono”, fiducia nelle proprie rienza del distacco dalla protezione per affrontare clavicole impostate, immagine accentuata dalle possibilità di agire e nell’ambiente. in un raddrizza- ogni volta l’ignoto. spalline o guarnizioni. Per la donna d’oggi «che mento alla base della schiena. 4 MusicArTerapia Metodo Stefania Guerra Lisi MusicArTerapia Metodo Stefania Guerra Lisi 5
Globalità Globalità dei Linguaggi settembre 2008 n° 6 settembre 2008 n° 6 dei Linguaggi 3) ATTRAVERSAMENTO con mezzi fatati anti- 6) AIUTANTI - Nell’attraversamento l’Eroe spesso gravitazionali (tappeto volante, uccello, cane o si può perdere (nel labirinto, “nel mezzo del cam- Stefania Guerra Lisi “Ritornare indietro è andare cavallo volanti, ecc.) come memoria del passag- min…”). Occorrono aiuti e aiutanti che maieutica- gio planante dalla non-gravità alla gravità. mente lo conducano alla ri-uscita. Nella narrativa ricorrono aiutanti sovrumani (fate, 4) PROVE: superamento di ostacoli e negatività, misurazione vittoriosa con oppositori (conten- denti e invidiosi, streghe, orchi, ecc.). maghi, folletti, ecc.), umani reali o ideali (Virgilio, Beatrice, ecc.), animali parlanti, talismani e amuleti (acciarino, lampada, anelli, ecc.), Falsi aiutanti pos- sempre più avanti” Scoraggiamento, perdita di fiducia in sé, supe- sono essere: atteggiamenti della maga-orco, labirin- In questa affermazione Taoista è racchiuso il segreto dell’Essere in senso rabile con sottomissione al senso di realtà, che ti fagocitanti, ecc. I filtri magici possono essere implica riflessione (‘metis’ di Ulisse) misurazione salutari o mortali, secondo le dosi e le circostanze. psicofisico, e la necessaria integrazione nello spazio e nel tempo, condizione delle proprie risorse, per riemergere da sotto primaria dell’Esistere. l’ostacolo (la sinfisi pubica, le mura di Troia). 7) PREMIO – Alla nascita, rispecchiamento buono della propria immagine riconosciuta, gratificata L’uomo, proprio perché effetto, creatura, materia- Ogni processo terapeutico, infatti, si affida al 5) PAURA dall’altro da sé nelle cure materne. lizzazione delle leggi spazio-temporali, ha geneti- ricongiungimento dei fili, che sono le memorie Memoria psico-corporea del rischio di non “E vissero felici e contenti…”: contento è, per camente in sé le premesse di sopravvivenza, percettive, l’essenza stessa del sogno, e affiorano essere proiettato fuori, e di venire riingoiati dal l’Eroe-nato, essere contenuto, nel suo lungo per- intesa come capacità di interazione con l’ambien- nella veglia attraverso il vissuto sinestesico-senso- grembo materno mortifero. Paura ancestrale del corso verso l’autonomia. te. Le infinite, soggettive modalità esistenziali, riale e nelle esperienze creative. La stimolazione Buio. anche nei casi più patologici, vanno innanzitutto all’espressione globale facilita la reintegrazione Nella fiaba: precipitare in una gola, un vulcano, “Stretta la foglia larga la via…”: foglia come soglia: riconosciute come capacità innate di accomoda- della personalità: guarire è integrare, ridare integri- un gorgo acquatico, essere ingoiati dalla balena dalla ristrettezza del canale vaginale all’aprirsi della mento, secondo queste leggi. tà. L’educazione dovrebbe fungere da prevenzio- (Giona, Pinocchio, ecc.), dal lupo (Cappuccetto propria via esistenziale da percorrere, come Eroe Tale capacità fa sì che quando è impossibile, per ne a questo eventuale rischio di frammentazione rosso, Pierino, ecc.). arricchito dalle “prove iniziatiche”. blocchi traumatici, procedere in avanti, la strategia fisica e culturale, traducendosi in conquista dei esistenziale è la permanenza o la regressione a prerequisiti all’apprendimento nella strutturazione fasi primarie. Per questo, in campo educativo o dello schema corporeo e dell’orientamento spa- Una prospettiva professionale Accettazione della sorpresa nega- rieducativo, ritengo così importante la convinzione zio-temporale, e soprattutto in coesione associa- tiva. Inevitabile misurazione con di questo processo naturale, che lascia sempre tiva interdisciplinare delle conoscenze. L’Eroe siamo noi, Operatori in oppositori. spazio alla possibilità di ricominciare. Anche nei La possibilità di espressione globale che connette MusicArTerapia nella GdL. Il Ostinazione come perseveranza casi più gravi questa modalità di sopravvivenza è la musicoterapia, l’espressione corporea, l’artite- Viaggio è il nostro percorso, da un negli obiettivi. Accettazione di da intendersi come attesa di un risveglio del pro- rapia, è la precondizione per la conquista della mondo a un altro mondo: da una momenti di paura, scoraggiamen- cesso evolutivo. Ciò è metaforicamente inteso in parola attraverso i linguaggi non verbali. Per Jung visione dell’Handicap come errore to, perdita di fiducia in sé, da supe- tante fiabe, miti, giochi (dell’oca, del serpentone,...), è il gioco irrazionale (spontaneo creativo) analogo della natura, anomalia punizione, rare con una riflessione che per- in cui l’eroe, che riguarda per incertezza al cammi- ai riti religiosi che permette “di discernere il mio sofferenza che esclude il principio mette di vedere la via d’uscita. no percorso, torna automaticamente al punto di stesso mito”. di piacere, verso un cambiamento Attraversamento come consape- Consapevolezza che non ce la si partenza, o perde la propria meta, o una parte di Allo stesso modo ogni direzionamento di sé verrà di questa visione, che è considera- volezza di andare per zone miste- può fare da soli, che servono aiu- sé (come Orfeo destinato poi allo smembramen- percepito e materializzato nell’impostazione delle re l’Handicap un’opera d’arte, riose, impervie, pericolose. tanti (persone, istituzioni, mezzi,…). to), o cade, in altri casi, temporaneamente in un scapole-clavicole (le chiavi del movimento) nelle dell’arte di vivere. Utilizzando nuovi mezzi, magici Tra i quali occorre discriminare i sonno-morte apparente, da cui può essere risve- quali si è espres- Distacco dai pregiudizi: Handicap (perché mai agiti), antigravitazio- veri dai falsi. gliato solo da un evento affettivo esterno (la Bella so il primo “movi- come errore, anomalia, ecc. nali in quanto contrastano o sor- Premio è il riconoscimento e Addormentata). Allo stesso modo, nei riti di inizia- mento direziona- Consapevolezza della fatica, come volano il peso dei costumi e delle rispecchiamento buono della zione, l’identità sociale viene conquistata con un to”, nello striscia- opposizione al peso esistenziale abitudini sociali correnti. nostra immagine: ci viene in primis simbolico rientro nella madre ed una rinascita, mento senza della situazione, e necessità di Necessità di coscienza accesa dai nostri utenti, ma anche dalle vissuti però corporalmente. ausilio degli arti attrito con l’ambiente. per superare la paura del volo istituzioni in cui operiamo. Si può dire che nell’antichità era profondamente anteriori, lungo il “Io sono”: fiducia nei propri poten- creativo. Come il neonato, dobbiamo capita l’azione pedagogico-terapeutica di questo canale vaginale. ziali rivoluzionari, rispetto a una In qualche modo c’è da vivere una reclamare dal contesto sociale ripercorso corporeo-sensoriale, che mette in gioco Anche quando cultura che ci fa sentire noi come transe (‘attraversamento’ di soglie) un riconoscimento in quanto le incancellabili memorie del Corpo, determinando l’uomo sarà eret- impotenti e la sofferenza come capace di un “viaggio” dall’utopia promotori di una nuova cultura la ricapitolazione, come presa di coscienza della to, e per tutta la irreversibile. Necessità di interazio- alla realizzazione: immaginare l’an- dell’Handicap: la MusicArTerapia propria individualità percettiva, quale rinforzo e vita, ogni impul- ne con il grembo sociale per data (comunemente ritenuta nella GdL, che fa emergere i sviluppo della Persona. Il ricongiungimento col so di orienta- cogliervi i segni che sono maturi i impossibile) nel paese di Utopia, potenziali umani. punto di partenza è indispensabile per la conqui- mento nello spa- tempi storici per il cambiamento, e con il ritorno alla realtà che è ren- La nostra identità professionale sta di sé; il filo (filo-genesi) serve per tornare indie- zio fisico e psi- così interagire con le doglie stori- dere l’Utopia possibile. non solo è ‘eroica’, in quanto tro, ed è teso fra l’entrata e l’andare... Se il filo si chico, determi- che nel sociale, per poter nascere Consapevolezza progressiva arriva a una ri-uscita, ma come spezza, il già percorso, da noto, diventa caotico e nerà un’imposta- come una realtà che è storicamen- degli ostacoli: non puoi sapere per il neonato è una costante irriconoscibile; la follia è caos, perdita dei riferi- zione di questi te nuova, senza precedenti. tutto prima. ricerca esplorativa del mondo. menti. punti. 6 MusicArTerapia Metodo Stefania Guerra Lisi MusicArTerapia Metodo Stefania Guerra Lisi 7
Globalità Globalità dei Linguaggi settembre 2008 n° 6 settembre 2008 n° 6 dei Linguaggi Si può dire che si cammina o si decide cosa fare, L’Essere per nove mesi immerso, plasmato nel a partire dalle clavicole. Se volessimo mimare un suono, nelle vibrazioni interne della voce materna, Gino Stefani Sulla Disumanizzazione (2) uomo che va privo di obiettivi, senza precise associate alle risonanze del liquido amniotico nelle volontà, dovremmo ruotare gli omeri verso l’inter- minime variazioni muscolari, nell’attimo della no: quanti bambini in diniego si scherniscono nascita sente abbinare allo sforzo muscolare, la chiudendo le clavicole e incurvando le spalle! Se propria sonorità. nella base della schiena è localizzata l’individualità Il superamento da parte dell’eroe alla fine del suo La denuncia delle pratiche disumanizzanti lanciata al Convegno 2007 e fisica, l’“Io sono”, nelle clavicole è localizzato l’“Io faticoso viaggio, delle prove dell’acqua (pericolo di riportata in un primo articolo sullo scorso numero della rivista, voglio”, la naturale volontà di avanzamento, di ingoiamento) e del fuoco (sensazione di bruciore riprende e si conclude in questa seconda parte. nascere, di vivere. nell’assunzione dell’ossigeno) ha come premi la Il solfeggio Allora, perché il solfeggio parlato - un’invenzione di Da un punto di vista filogenetico, dalla vita prena- conquista dell’identità nell’emissione timbrica del Un esempio, ricavato dalla mia esperienza professio- un secolo fa, praticato solo in Italia e in Spagna - tale alla nascita, si attuano le metamorfosi da “Sé Prometeico”, unico ed irripetibile. I due ele- nale di musicista e insegnante, di come i virus della continua a essere imposto, intoccabile ed eterno, pesce ad anfibio, i passaggi da galleggiamento a menti nuovi, mai sperimentati sensorialmente, disumanizzazione si annidano in pratiche apparente- come un tabù? Come il latino nella liturgia cattolica sforzo dinamico per attrito, da simmetria radiale a sono appunto il fuoco dell’ossigeno che l’eroe mente innocue: il caso del solfeggio (parlato). fino a pochi decenni fa, come tante altre inveterate simmetria bilaterale: l’essere primario, con pulsio- riuscirà a possedere e dominare con la respirazio- Molte persone si dichiarano ‘profani’ in musica per- consuetudini che troviamo in diverse istituzioni, que- ne ritmica dal centro alle appendici (cullato nello ne, e la forza di gravità che progressivamente riu- ché non sanno ‘leggere la musica’. In realtà questa ste pratiche rituali, sganciate da obiettivi razionali, spazio e nel tempo materno) nell’attraversamento scirà a dominare per opposizione, nei processi è una coscienza erronea: perché tutti, per una com- permettono all’istituzione che le gestisce un control- del canale vaginale, scandisce e imprime per la psicomotori della deambulazione e dell’erezione. petenza comune sappiamo distinguere un genere o lo insindacabile, un potere che è appunto quello di prima volta, il tempo della propria scarica di ener- Questo recupero delle memorie del Corpo, la una canzone o un brano musicale preferito da un sottrarsi al giudizio della razionalità e dell’efficacia, gia vitale, trasformandosi in “attraversante”. Dove localizzazione dei loro meccanismi inconsci nella altro, e capire se una musica è adatta per una certa una autonomia che garantisce la separatezza. l’essere percepisce il proprio destino esistenziale Mappa Corporea, le reazioni tonico-muscolari o gli scena di un film, o per ballare, o meditare, ecc. E Nello stesso tempo, simili pratiche-tabù sono metodi dell’andare è nell’attivazione del campo anteriore; atteggiamenti riferiti ad essi, ci possono aiutare a sappiamo anche che per tutto questo non occorre efficaci per educare all’obbedienza i sudditi o gli adepti: e da questo momento il tempo unico si differenzia capire i percorsi simbolici nella “Globalità dei saper leggere la musica. prove insensate (e per molti dolorose) di iniziazione che (corporeamente) per sempre in passato (lasciare Linguaggi”, che intenzionalmente non chiamo psi- Questa coscienza erronea è indotta da una casta di scoraggiano la coscienza critica e dispongono all’ac- dietro di sé), presente (sentire intorno a sé), futuro comotori, ma di “iniziazione corporea-sensoriale”, esperti che si arroga il potere di decidere chi capisce cettazione passiva di qualunque ordine superiore. la musica e chi no – come in secoli passati era con- L’uno e l’altro aspetto sono pure tipici del militarismo (come proiettare il corpo avanti a sé). avendo come obiettivo, sia in pedagogia che in siderato ‘profano’ in cose religiose chi non sapeva il – un caso esemplare di disumanizzazione: per cui è La massima memoria percettiva di protensione terapia, la conquista della propria storia individua- latino. Perciò chi si dichiara ‘profano’ presta obbe- ragionevole un confronto ravvicinato tra il solfeggio e verso la vita (futuro) è vissuta nell’estensione del le e la reintegrazione come unificazione consape- dienza a questo potere, fa una delega agli specialisti la ‘vecchia’ scuola militare, quand’era scuola collo: simbolicamente, ogni volta che l’uomo sarà vole alle proprie origini. atrofizzando le sue competenze comuni. ‘dell’obbligo’ per tutti, prima dell’attuale ‘volontaria- assalito dal dubbio e dall’ansia, reagirà estenden- La Persona assume così capacità di nascere, di La pratica imposta dagli esperti per imparare a legge- to’ di professionisti. do il collo, dimenandolo da una parte all’altra, distaccarsi e riunirsi senza paura in ogni movimen- re la musica è il solfeggio parlato. Ora questa pratica come istintivamente nell’annegamento, nel delirio, to della sua vita. è evidente che, in tutti i casi, non è ‘leggere la musica’, in quanto non serve né a Solfeggio Scuola militare sulla base di questa profonda memoria. l’unico vero obiettivo è la conquista della “sicurez- suonare, né a cantare, né a sentire i suoni interiormen- • dall’esperienza musicale seleziona ciò • dal vissuto seleziona ciò che è più Denominiamo questi sentimenti “angustie” senza za di sé”, da cui derivano tutte le capacità di te. Sganciato dagli obiettivi reali della lettura musicale, che è più razionalizzabile, dominabile: razionalizzabile, dominabile: più capire il riferimento allo spazio angusto da cui apprendimento, di recupero e di riabilitazione. il solfeggio parlato, recitazione dei nomi delle note altezze e durate divide et impera ci dovemmo liberare con l’azione della testa. Il scritte su un pentagramma, un ‘nominare le note a • dagli intervalli seleziona le note, • dal razionale seleziona ciò che è più momento di estrema contrazione per la propulsio- tempo’, è in realtà, una pratica fine a se stessa. dalle 12 note-suoni i 7 nomi-note; lineare, univoco, quantificabile con ne dell’uscita, passando sotto la rigidità della sin- Una pratica artificiosa, che innestandosi sulle proce- dalle durate i valori e rapporti aritmetici esattezza, sistematizzabíle fisi pubica in un inevitabile atto di sottomissione, dure dell’alfabetizzazione le sconnette impedendo, • sapere specialistico astratto, • sapere specialistico astratto, pena la morte, inconsciamente perpetuato nel almeno in parte, di raggiungerne gli obiettivi. Si può senza rapporto con l’esperienza senza rapporto con l’esperienza trattenere il vinto con la testa a terra (nelle forche definire un ingabbiamento repressivo dell’alfabetiz- • una serie di passaggi inutili, in più, • burocratizzazione del sapere e della caudine, nell’inchino, ecc.), viene registrato (cor- zazione, una prestazione tecnica sviata dal suo natu- e di complicazioni nei procedimenti tecnica; margine di controllo da parte rale rapporto con un senso musicale, una burocra- tecnici del potere poreamente) con il sollevamento delle scapole verso l’alto (proprio come quando dobbiamo rac- tizzazione del sapere e dei processi di acquisizione. • riconoscere e nominare le note a • riconoscere ed eseguire subito Un lungo e penoso apprendistato per nessuna tempo il più velocemente possibile, e senza errori una serie di ordini senza cogliere le energie per un grande sforzo) e il con- senza possibilità di cercare o trovare un collegamento né spiegazione (senza apprezzabile competenza teorica, tecnica, estetica, tatto del mento con il petto, con successivo solle- senso senso): obbedienza pronta, cieca, assoluta una irrazionalità sistemica che ottunde il senso criti- vamento della nuca in un primo contatto visivo • nominare le note a tempo è simulazione • l’obiettivo primario non è una co e frustra qualunque volontà di ricerca di senso. con la luce. illusoria di “leggere la musica”; non si competenza tecnica, ma un In ultima istanza, un marchingegno cerebrale che consegue alcuna capacità operativa atteggiamento (l’obbedienza) Il “viso” di chi vede per la prima volta la luce vitale, produce, riguardo alla musica, una profonda disso- viene percepito come tale a contatto con il ciazione mente-corpo. • “solfeggio”: nome criptico, latino, • regime del separato, del segreto, mondo, con l’aria; e l’estensione muscolare dal lingua morta del sacro Stiamo dicendo del solfeggio, ma potremmo dire diaframma alla bocca è la prima inspirazione, a cui tutto questo di tante pratiche didattiche e addestra- • coercizione • coercizione succederà il primo atto creativo nell’espirazione. • tirocinio lungo, penoso • tirocinio lungo, penoso tive delle nostre scuole, a cominciare dall’apprendi- • insegnamento autoritario • insegnamento autoritario mento delle lingue (per cui si può studiare latino o • lavoro individualistico • lavoro individualistico inglese per otto anni uscendo senza una reale cono- Si può concludere: il solfeggio è la «naia» della musica. scenza di queste lingue). 8 MusicArTerapia Metodo Stefania Guerra Lisi MusicArTerapia Metodo Stefania Guerra Lisi 9
Globalità Globalità dei Linguaggi settembre 2008 n° 6 settembre 2008 n° 6 dei Linguaggi Potenziali Umanizzanti L’antica coscienza di una comunione uomo-cosmo, L’opposto della ‘psico-apatia’ di cui parla Galimberti 1 con l’avanzare delle scienze positive di Vesalio, INTERVENTI è quella che si può chiamare ‘coscienza accesa’. Galileo, Bacone e del razionalismo di Cartesio, si è Consideriamo le diverse situazioni seguenti. andata progressivamente sgretolando, in un “persi- Stati emotivi: intense emozioni, entusiasmo, fervore, stente cammino verso l’individualizzazione” - che Michele Lomuto * L’estetica musicale del gesto stato di grazia, momento magico,... Relazioni inter- passa anche attraverso conquiste come l’Illumini- personali: innamoramento, infatuazione,... smo, la coscienza dei diritti umani, la democrazia. Antropologia: festa. (Kerényi: « evidenza di immedia- Nell’Ottocento, l’Uomo, “nell’istante preciso in cui ta commozione») - momento creativo - momenti trasformati - hohe Zeiten, momenti sublimi - atto festivo - senso di festività – una realtà del mondo si pensava di essersi alfine trovato (e d’altra parte alla stessa luce che l’aveva rivelato a sé stesso) ha incominciato a sentirsi, per davvero, solo e smarrito fra processo e opera accende in noi quale idea del tutto convincente. nel Mondo”. Sull’esclusione del corpo dall’orizzonte musicologico come manifestazione della Politica: popoli, gruppi, individui in atti e stati straordina- Un sentimento di spavento, per “il confronto del ‘crisi delle scienze europee’ ri di dedizione e di resistenza umana in virtù di un parti- nostro piccolo io elementare, mai sentito così prezio- colare stato di esaltazione (movimenti di liberazione, so, sia con l’Universo materiale, sia con l’Umano, - La ‘Crisi delle scienze europee’ (Krisis der europäisch- processi musicali di morfogenesi e l’opera compiuta. madri della Plaza de Mayo,...). mai percepiti, l’uno e l’altro, en Wissenschaften) si manifesta, in relazione Più che portare in scena il gesto, che in scena Religione: conversione, fervore, così grandi e minacciosi. all’esperienza musicale, come esclusione del corpo comunque è sempre stato, si tratta di portarlo in entusiasmo, fede profonda. Una paura davanti alla dall’orizzonte musicologico. Il respiro, l’articolazione primo piano. Ma in questo modo saltano i confini fra Meditazione trascendentale, Materia: spazio-tempo di delle dita, ogni movimento del corpo, sono assunti opera e processo, perché la messinscena cancella, contemplazione. Superamento dimensioni abissali: nel nel senso della pura strumentalità orientata alla pro- come qualunque testualità estetica, la categoria del della sofferenza nei martiri e macro, galassie e migliaia di duzione; possono quindi cancellarsi nella realizzazi- non pertinente: «to be or not to be» declamato con nelle pratiche del sufismo popo- anni luce; nel micro, l’“in- one del fine. L’esperienza musicale assume così lo accento australiano colloca inevitabilmente non lare. Ispirazione profetica. comprensibile brulichio statuto di comunicazione fra pure entità spirituali: la l’attore, ma Amleto, in Australia. La scena della perfor- Etica: la ‘compassione’ del dell’Infimo”. Immensità, mediazione dell’esecuzione è solo lo scotto da mance, come testo estetico, assorbe ogni pre-testo. samaritano del vangelo, che è incomprensibilità, imperme- pagare perché un’intuizione pura, per usare la nota In Vedere la musica, una delle Norton Lectures una forte commozione. abilità, ostilità. espressione crociana, possa comunicarsi fra pure tenute da Luciano Berio alla Harvard University, si Arte: ispirazione artistica, crea- Una paura davanti all’Umano. interiorità. parla, a proposito del teatro strumentale, di opera- tività. ‘Peak experiences’ nelle Immensità (miliardi in cresci- Ma non è forse incontestabile che la musica è anche zioni additive e operazioni sottrattive. arti, intense esperienze emoti- ta), opacità, estraneità, “estre- emozione? Sarà allora linguaggio delle emozioni, “Nel primo caso, ogni partecipante viene coinvolto in ve con la musica. Romanticismo ma individualizzazione ed comunicazione transitiva costretta ad usare il corpo una quantità esorbitante di funzioni e di rapporti musicale. “Essere un altro” nel estrema introspezione”. perché non può proprio farne a meno. musicali che, sommati gli uni agli altri, trovano teatro. Totalità corpo/spirito Impersonalità; un Universo in Se la musicologia per recuperare un senso non può espressione e rifugio nella gestualità, in una sorta di nella danza. cui tutte le forze umane paio- sottrarsi al richiamo dell’esperienza antepredicativa, «parola scenica» dell’ascolto. Nel secondo caso il Queste diverse situazioni le no trasformarsi in una sola riconsiderando criticamente, come ci indica Husserl lavoro musicale viene manomesso, viene ridotto ad vedo come casi diversi di uno stato di coscienza grande potenza di disumanizzazione”. Angoscia esi- «l’abito ideale [che] fa sì che noi prendiamo per il alcuni dettagli esecutivi che, così isolati, tendono ad dilatata, alta, profonda, che chiamo ‘coscienza acce- stenziale, incomunicabilità, nausea, disgusto – teo- vero essere quello che invece è soltanto un metodo» acquistare una loro autonomia.” (Berio p. 91) sa’. Ora, in questo stato di coscienza si rivelano e rizzati dai filosofi, diffusi nelle comunicazioni di (Husserl p. 80), la pratica musicale, finché si produce Riferimento d’obbligo è, in relazione a quest’ultimo sperimentano potenziali umani profondi ed estesi, massa, oggi permeano la quotidianità. musicalmente, è ed è sempre stata rivendicazione caso, l’autonomizzazione del respiro, uno dei gesti di abitualmente contenuti da convenienze e convenzio- Come uscire da questa condizione negativa? del radicamento carnale di ogni struttura formale. più profonda risonanza simbolica ed emozionale, ni. Perciò penso che un essere umano pienamente Con il piacere di vivere. Quando la musica perde il suo fondamento sensibile nella performance di uno strumentista a fiato. Si tale dovrebbe arrivare a vivere qualche esperienza di “Piacere di vivere” o “amore della Vita”: “quella perde la sua musicalità. Nell’ipotesi più favorevole tratta, in opere come Sequenza V dello stesso Berio, coscienza accesa. disposizione psichica, sia intellettuale che affettiva, in diventa «interessante» (termine massimamente Atem für einen Bläser, di Mauricio Kagel, o Respiro Questo stato sarebbe da pensare all’estremità di un virtù della quale la vita, il Mondo, l’Azione ci sembra- offensivo nel gergo dei musicisti). di Luca Francesconi, di un’autonomia guadagnata asse che al centro vedrebbe una «coscienza ordina- no, nell’insieme, luminosi, interessanti, gustosi”. È opportuno considerare, sotto questo aspetto, quel nei confronti dell’impiego puramente strumentale del ria» e al polo opposto una coscienza «bassa, super- Non è affatto una semplice “euforia” o un “puro sen- movimento iniziato negli anni Sessanta, indicato gen- respiro, ma non certo nei confronti dell’opera, alla ficiale, spenta»: quella ‘apatia’ psicopatica, disuma- timento”: è un “volere profondo”, che non riguarda eralmente come teatro strumentale o gestualismo. Se quale, anzi, il respiro viene assimilato. Un’operazione, na, di cui parla Galimberti. semplicemente l’individuo. è “niente di meno che il gesto nella pratica autenticamente musicale non ha quindi, di disoccultamento e di rivelazione del carat- Il ‘fenomeno’ Grillo si può ben vedere come un caso di l’Energia di Evoluzione universale, la quale, sotto mai svolto una funzione ancillare, di puro strumento tere poietico della tecnica. ‘coscienza accesa’ che partendo da un individuo si forma di innata attrazione per l’Essere, sorge miste- tecnico; se rispetto alla musica come linguaggio le Ma se il respiro, come in generale il gesto, entra diffonde in molti. A parte le considerazioni politiche riosamente dal fondo più primitivo, e dunque più vibrazioni del corpo, il respiro, la grana della voce, non nell’opera con la stessa dignità degli altri materiali - in comuni, l’accensione mi sembra un fatto di per sé incontrollabile, di ciascuno di noi; energia che in parte sono mai stati «tratti soprasegmentali», nel teatro stru- Sequenza V per trombone l’inspirazione è cantata, umanizzante: la coscienza spenta è l’oppio dei popoli. dipende da noi alimentare e sviluppare”(p.195-6). mentale la rivendicazione del corpo-gesto si presenta con la sua altezza, la sua durata, la sua dinamica, Tutti percepiamo la convergenza di questa linea di come messa in scena. Perdendo il suo carattere come qualsiasi nota del trombone - la messinscena L’amore per la Vita è la forza più grande che si pensiero e di sentire con la GdL. esclusivamente funzionale, il gesto perde anche il suo del gesto va oltre le operazioni additive e sottrattive oppone alla disumanizzazione. Su questo tema pro- essere-significato per presentarsi come significante indicate da Berio. Qui, infatti, non c’è più sullo sfon- pongo qui una riflessione poco nota, quella dello primario, origine - seppur non originaria in un universo do un grado zero della manipolazione, una carattere scienziato e filosofo Teilhard de Chardin, in scritti che semiosico governato dall’intercorporeità - di ogni per- normale della performance rispetto al quale potreb- sono la sintesi finale della sua ricerca (Verso la con- 1 Cfr. U. Galimberti “Perdita del sentimento”, rivista GdL n. 4, corso interpretativo. be definirsi il carattere «esorbitante di funzioni e di Al centro: Leonardo vergenza. L’attivazione dell’energia nell’umanità settembre 2007, p. 8 (da Id. “Quando l’odio è senza control- Ciò che si riconsidera criticamente nel teatro strumen- rapporti musicali», o la pratica di manomissione e * Musicista L’Uomo Vitruviano -1963 -, Gabrielli, 2004). lo”, Corriere della Sera, 12 gennaio 2007) tale sono i rapporti fra il radicamento corporeo dei riduzione «ad alcuni dettagli esecutivi». e semiologo 10 MusicArTerapia Metodo Stefania Guerra Lisi MusicArTerapia Metodo Stefania Guerra Lisi 11
Globalità Globalità dei Linguaggi settembre 2008 n° 6 settembre 2008 n° 6 dei Linguaggi Il gesto che rende possibile il processo formativo, pur conservando il suo carattere funzionale, entra infinita alterità. Un «fare» che apre a un materialismo che non è più quello che Marx indicava come «rozzo Ivano Spano * I significati della musica nella nell’opera a condizione di farsi forma esso stesso, e volgare», ma a un materialismo dell’alterità, un perché, come nell’estetica della formatività di materialismo che solo ci permette di superare la più Pareyson, “solo facendosi forma l’opera giunge ad pericolosa delle patologie, la patologia del normo- costruzione di sé e del mondo (1) esser tale, nella sua individua e irripetibile realtà, dotato grave: la cancellazione dell’alterità dell’Altro ormai staccata dal suo autore e vivente di vita pro- nella riduzione all’ordine del Medesimo. pria”. (p.18) È nell’ottica di questo ‘Umanesimo dell’altro uomo’ Gran parte del fascino del teatro strumentale sta (Humanisme de l’autre homme), per usare la nota proprio nella tensione provocata da questo doppio espressione di Lévinas, che la GdL estende la nozione Un sociologo, Ivano Spano, impegnato su vari fronti di interesse sociale. statuto del gesto-processo che è produttore e pareysoniana di materia insieme alla nozione di artista. Non si immaginerebbe che nel suo orizzonte ci sia anche l’arte prodotto al tempo stesso; che senza alcuna sub- In un interessante scritto del 1999 così si esprime - e la musicoterapia (di cui ha diretto una scuola europea), limazione in una sintesi degli opposti, ci appare trac- Stefania Guerra Lisi: “Questo presuppone un ‘educa- e il sapere musicale tradizionale che appare nell’articolo che qui pubblichiamo: cia dell’interiorità che lo ha generato, ma, in quanto tore artista’ che nel fare inventa il modo di fare, ispirato in attesa di sentirlo a Riccione su argomenti del Convegno. opera, proiettato in una assoluta dalla materia umana e dalle sue esteriotità. Il processo di temporal- reazioni non solo ascoltate ma Afferma Jankélévitch (Quelque part dans l’inachevé): il segno dell’Ariete, nel computo del tempo l’inizio izzazione che caratterizza sempre più pre-sentite, interpre- “Non si dovrebbe scrivere sulla musica, ma con la della Primavera, così come il tamburo a forma di l’esperienza musicale non per- tate, senza pretendere ubbidienza musica e musicalmente restare complici del suo clessidra, il crogiolo e così via. mette di isolare stabilmente la alle altrui aspettative, ma viceversa mistero”. Jankélévitch infrange un modo di pensare visione dall’esterno come nella ubbidendo ai suoi bisogni, per sulla musica che è tradizionale da Platone a Il suono non solo crea la sostanza di tutti gli esseri ma scrittura letteraria. Quello star fuori raggiungere la sua specifica con- Schopenhauer, e coniuga la musica non con la “veri- li contiene, altresì. La musica è fondata sulla priorità dalla parola propria, che Bachtin formazione. Così l’opera peda- tà dell’essere” ma con l’ineffabile, con ciò che non si del suono nel cosmo. Da qui la sua magia. La musica chiama ‘vnenachodimost’, exoto- gogico-terapeutica agisce come può dire e rappresentare con la parola. con-giunge perché porta a con-suonare tutto ciò che pia, condizione necessaria perché formante prima ancora di esistere La musica, lungi dall’essere lo specchio dell’essere, è capace di vibrare. La musica è l’armonia del cielo e la parola sia sempre parola come formata. (Guerra Lisi p. 147) si muove tra essere e non essere, sempre sul ciglio di della terra. Il rito, la cerimonia costituiscono la gerar- dell’altro, perché mantenga la sua Si riconosce da molte fonti che un abisso, eterno transitare tra vita e morte, tra chia tra cielo e terra. Grazie all’armonia sorgono e si infinita eccedenza, è qui sempre in gran parte dei nostri problemi, suono e silenzio. Così Elémire Zolla, nell’introduzione sviluppano gli esseri, attraverso la gerarchia si artico- una condizione di instabilità. La dalla malattia all’handicap, fino a al Significato della musica di Marius Schneider, scri- lano le forme, la molteplicità. stecca, sempre in agguato, può in quelle patologie sociali che si ve: “Il mondo fu creato dalla morte, che canta il canto La musica trae la sua forza efficiente dal cielo, i riti ne ogni istante riconvertire l’opera nel esprimono nel fanatismo e nella della morte creatrice, il quale si solidifica in pietre e esplicano la forza ordinatrice sulla terra. processo che, come l’utilizzabile in violenza di massa, possono carne. Dalla quiete o morte originaria sorge il deside- La musica è all’inizio della creazione, i riti nascono Heidegger, si ri-vela nella perdita di essere considerati problemi di rio, la fame o brama come allo spezzarsi di un uovo dagli esseri umani. Se si produce l’armonia perfetta Zuhandenheit (disponibilità, maneg- comunicazione. In quest’ottica il la creatura”. tra cielo e terra, cioè la “grande musica”, i riti e la gevolezza), nel suo fallimento. superamento delle retoriche Tutte le volte che la genesi del mondo è descritta con musica penetrano fino alle intelligenze degli spiriti Certo, nella performance musicale il radicamento dell’interiorità come origine pura e incontaminata del sufficiente precisione un elemento acustico interviene celesti costringendo le forze del cielo a calare sulla corporeo della tecnica non può essere minacciato - senso trova nel concetto di «materia umana» come nel momento decisivo dell’azione. Prima ancora della terra, consentendo alle forze della terra di sollevarsi al ne va del «prodotto» - ma se ne può censurare la alterità assoluta il suo superamento. La pratica ped- luce la Parola Creatrice disse “Fiat lux”. è noto come cielo. manifestazione che ha luogo nel gesto. Il teatro stru- agogico-terapeutica della messinscena del gesto molte mitologie orientali della creazione parlino di un Non è certamente un caso che ancora, nell’uso lin- mentale quindi, come messinscena del gesto, rivela nella performance musicale apre la soggettività a “suono che si è condensato in materia luminosa”. guistico odierno, il concetto di intesa reciproca (o tra un rimosso: il suo carattere spesso serio-comico, se quell’alterità originaria, anzitutto corpo e linguaggio, Anche dai fisici contemporanei l’inizio dell’universo è opposti…) si esprima con parole che provengono non tragicomico, sembra convalidare l’ipotesi freud- che precede ogni processo identitario e che va sem- denominato “Big Bang” non “big light”. Ed è ancora dall’ambito sonoro come concordanza, concertazio- iana, sostenuta nel saggio sul Witz, del risparmio di pre di nuovo recuperata per salvaguardare l’humanitas un grido, un suono, quello del neonato che annuncia ne, unisono, armonia, essere d’accordo… dispendio psichico necessario per esercitare e man- ancor prima che la sapientia dell’homo sapiens. la vita di un nuovo essere. tenere una pressione repressiva. Esercita quindi in Dove risuona la musica nasce, ipso facto, l’ordine. sé, comunque, una funzione terapeutica, o meglio, Il suono è la sostanza originaria di tutte le cose, Tanto più antico è il passato a cui ci rivolgiamo, tanto Riferimenti bibliografici amplifica la funzione terapeutica che la pratica musi- anche là dove non è più percepibile dall’uomo ordi- più vediamo la musica comparire non in forma di Luciano Berio, Un ricordo al futuro. Lezioni americane. cale esplica in ogni caso. Apre così uno spazio entro Einaudi, Torino, 2006. nario. La dottrina vedica e brahmanica, ad esempio, divertimento, di manifestazione artistica, quanto il quale si offrono importanti possibilità di intervento Sigmund Freud. Il motto di spirito. Boringhieri, Torino, consideravano l’origine di tutte le cose non l’istinto come sforzo-tensione tesa a stabilire il contatto con sia generalmente pedagogico, sia più specificamente 1975. (Tit. orig. Der Witz und seine Beziehung zum sessuale ma il suono. Il suono sorge da un sacrificio, un mondo che possiamo chiamare metafisico. Nella pedagogico-terapeutico. Unbewussten, 1905.) un “fare sacrum”, ed è esso stesso un sacrificio la cui sua essenza metafisica la società umana può essere Possiamo allora definire tale spazio come spazio di Stefania Guerra Lisi, L’arte pedagogico-terapeutica con le produzione incessante crea e mantiene in esistenza considerata una “polifonia”. formatività, in un riferimento, che sembra qui quanto arti. In Sinestesia Arti Terapia. CLUEB, Bologna, 1999. l’universo. La materia rimarrebbe assolutamente morta se il cre- mai pertinente, alla categoria centrale dell’estetica di Edmund Husserl, Die Krisis der europäischen La materializzazione progressiva di questo suono atore, il demiurgo non la animasse con il suo canto. Pareyson: “un tal ‘fare’ che, mentre fa, inventa il Wissenschaften und die traszendentale Phänomenologie. procede gerarchicamente in modo che il suono, la Tale canto è un ritmo, quasi un accordo che regola i Nijhoff, Den Haag, 1954. Trad. it. di E. Filippini, Il Saggiatore, ‘modo di fare’: produzione che è, al tempo stesso e parola o lo spirito siano primari e la materia il gradino rapporti tra il corpo materiale e la vita spirituale di ogni Milano, 1961. indivisibilmente, invenzione. (p. 18) Emmanuel Lévinas. Humanisme de l’autre homme. Fata più basso dell’evoluzione. Così il “do” è una delle creatura. Tale ritmo costituisce la natura psico-fisica Un «fare» che dà forma a una materia che non è più Morgana, Montpellier, 1972. (Trad. it. di Alberto Moscato, il note che si disciolse dalla nota fondamentale (dal del vivente umano e contemporaneamente è un sim- Al centro: Man Ray pura passività, ma infinita eccedenza rispetto allo melangolo, Genova 1985.) suono-grido originario). Nell’ambito astrale il “do” bolo poiché riconduce i diversi piani organici dell’esi- * Sociologo, Metronomo,1965 stesso ordine della forma, infinita riserva di senso, Luigi Pareyson. Estetica. Bompiani, Milano, 1988. diviene il pianeta Marte, nel regno animale il caprone, stenza alla loro natura sonora. Università di Padova 12 MusicArTerapia Metodo Stefania Guerra Lisi MusicArTerapia Metodo Stefania Guerra Lisi 13
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