"Davvero il Signore è risorto"-Lc 24,34- Fraternità Regionale del Friuli ...
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FORMAZIONE ED INFORMAZIONE DELL’OFS DEL VENETO E DEL FRIULI-VENEZIA GIULIA “Davvero il Signore Supplemento al numero 4 - Aprile 2020 della rivista FVS è risorto” -Lc 24,34-
pag. 3 EDITORIALE La corona che nessuno vuole ASSISTENTI 4 Ammonizione XVIII: La compassione per il prossimo FORMAZIONE ED INFORMAZIONE DELL’OFS DEL VENETO E DEL FRIULI-VENEZIA GIULIA EVENTI Sede regionale OFS Veneto Via San Massimo 27 5 Capitolo elettivo della Fraternità a Portogruaro 35129 Padova Per inviare servizi cartacei via posta: Elena Arena CRONACHE FRANCESCANE Via Svevo, 22/2 - 34145 - Trieste 6 Festa in casa OFS per Monica e Mauro tau@ofsveneto.it www.ofsveneto.it SPECIALE 8 www.ofs.fvg.it Incontro fraterno davanti al http://www.facebook.com/TAU.OFS.IT Presepe Abbonamento/Rinnovo TAU+FVS 12 euro VITA DI FRATERNITÀ CCP 001033863224 intestato a Fraternità Nazionale d’Italia dell’Ordine Francescano Secolare FVS, 10 “Il Signore mi donò dei fratelli” (FF 116) via della Cannella, 8 - 06081 Capodacqua d’Assisi (PG) Redazione Elena Arena - Coordinatore Silvana Cantiero - Ministro Veneto 12 VITA DI FRATERNITÀ L'OFS a San Daniele Nunziata Chinnici - Ministro Friuli Venezia Giulia Caterina Schiavinato - Consigliere Veneto Daniele Rissetto - Vice-Ministro Friuli Venezia Giulia Paolo Toni - Fraternità Santo (Padova) Antonio Bortoloso - Fraternità Schio (VI) f. Stefano Marzolla - Assistente 14 STRALCI DAL WEB Eccessi Foto di copertina dal web Impaginazione Imprimenda snc info@imprimenda.it - www.imprimenda.it Stampa 15 FRATERNITÀ DEL CIELO Romana Editrice srl
do”, la corona di re a cui l’intero popolo guarda in attesa della decisione risolu- tiva capace di tirare tutti fuori dai guai? Non prestiamo attenzione a chi è solo capace di criticare le azioni altrui, ma- gari suscitando scenari apocalittici per dare consistenza a parole che consi- stenza non hanno. Queste difficili giornate ci aiutano a ca- La corona pire che anche la salute, personale e pubblica, è un dono e una conquista. che nessuno Ci sono momenti, come questo, in cui dobbiamo accettare che la nostra liber- tà venga in parte limitata, perché possa vuole essere salvaguardato maggiormente il bene di tutti. Impareremo a rispettare norme igieniche che sarà utile mante- nere anche quando l’emergenza sarà superata. Ci viene richiesto di attenerci a cura di Non si parla d’altro ormai: giornali, te- temporaneamente a misure preventive Daniele levisione, social network sono letteral- che certamente hanno impatto sul no- Rissetto mente ingolfati dai discorsi sull’epide- stro vivere quotidiano, ma che se saran- mia che ci sembrava così lontana, e no messe in atto da tutti permetteranno che il nostro mondo, diventato ormai un di limitare il diffondersi del contagio, ri- Editoriale cortile di casa, ha reso così vicina. durre le conseguenze negative e acce- Noi francescani non siamo certo esenti lerare il ritorno alla normalità. dalle conseguenze del diffondersi del Quello che dobbiamo fare in questi mo- Covid-19. Come tutti i cittadini, siamo menti è evitare gli atteggiamenti egoisti- esposti al rischio di contrarre un’influen- ci, e convincerci che il bene di tutti di- za che il nostro sistema immunitario an- pende anche dalle nostre azioni di sin- cora non conosceva, e che perciò è più goli. Per quanto possibile, sosteniamoci pericolosa dei soliti malanni di stagione. a vicenda e manteniamo un’attenzione Come tutti i credenti recepiamo le di- particolare per gli anziani, che rappre- sposizioni emanate dalle varie diocesi sentano la categoria più esposta e più che, in linea coi provvedimenti governa- fragile. tivi, hanno dovuto imporre pesanti limi- Quello che non dobbiamo fare è lasciar- tazioni alla partecipazione dei fedeli non ci condizionare dalla paura, dai pre- solo alle celebrazioni, ma anche a tutte giudizi, dagli allarmismi. Manteniamoci le attività collegate alla vita di fede. informati, ma evitiamo di passare trop- Quella che stiamo vivendo non è una po tempo davanti alla TV, ultimamente situazione per la quale esistono già troppo incline al sensazionalismo per procedure di intervento standard e col- mantenere l’audience elevato, e meno laudate da mettere in atto, con tempi di attenta all’informazione corretta. risoluzione noti e sicuri. Può sembrare Agire insieme ci farà superare questa che chi deve prendere ora decisioni im- prova. È Dio stesso che ci ha creati portanti per la nostra sicurezza e per così: dotati di intelletto e capaci di colla- l’economia stia navigando a vista. Ma borare per superare insieme le difficoltà chiediamoci: chi, in questa situazione, che ci si presentano. Lui si fida di noi, vorrebbe avere lo “scettro del coman- noi fidiamoci di Lui. 3
noi possiamo offrire, non sono nostri, ma sono doni di Dio. Ecco qui il senso della seconda beatitu- dine, “Beato il servo che restituisce tutti i suoi beni al Signore Iddio”. La prima e fondamentale vocazione dell’uomo è essere “servo di Dio”; anche in Ammonizioni precedenti Francesco Ammonizione esorta alla non appropriazione dei beni che si hanno, ma di restituirli al Signore. Il servo è colui che, consapevole di non XVII: essere proprietario di quanto ha, restitu- isce tutto al Signore. Un uomo che vive i la compassione suoi doni e i suoi beni “da servo” e non da padrone, senza farne motivo di pre- per il prossimo stigio sugli altri, sarà “beato” perché non vivrà nell’ansia di concorrenza o affanno per ottenere riconoscimento e stima. Nel restituire questi beni vi è poi un’ul- Beato l'uomo che offre un sostegno al teriore specificazione: il “servo” resti- a cura di suo prossimo per la sua fragilità, in quelle f. Stefano tuisce a Dio i suoi beni quando da Marzolla, cose in cui vorrebbe essere sostenuto da “uomo” si prende cura delle fragilità ofmCapp. lui, se si trovasse in un caso simile. degli altri, offrendo con generosità i pro- Beato il servo che restituisce tutti i suoi pri beni. Offrirsi ai fratelli e restituirsi a Dio, beni al Signore Iddio, perché chi riterrà in Francesco, si riassumono in una sola qualche cosa per sé, nasconde dentro parola: misericordia. Con essa infatti si Assistenti di sé il denaro del Signore suo Dio, e gli dona ai “miseri” la cosa più preziosa che sarà tolto ciò che credeva di possedere. si ha e che dà vero sostegno alla vita: “il cuore”. In questa Ammonizione viene descrit- Nella seconda Lettera ai Fedeli così Fran- ta una duplice beatitudine francescana cesco descrive la regola d’oro: sull’importanza del sostegno fraterno, E colui al quale è affidata l'obbedienza soprattutto nei momenti di fragilità. e che è ritenuto maggiore, sia come il Francesco si rende conto che, nella vita minore e servo degli altri fratelli, e usi e fraterna, ogni frate andrà incontro a que- abbia nei confronti di ciascuno dei suoi sta realtà che caratterizza la natura uma- fratelli quella misericordia che vorrebbe na e che richiama l’umanità di Gesù, Ver- fosse usata verso di sé qualora si trovas- bo fatto carne. se in un caso simile. (FF 197) Se da una parte la “fragilità” significa Vi è un meccanismo di sostituzione em- debolezza, imperfezione, infermità, di- patica che Francesco incarna nella sua fetto, dall’altra Francesco vede un’op- esperienza vissuta tra i poveri, come av- portunità nell’accogliere il fratello venne tra i lebbrosi: per fare misericor- “per la sua fragilità” appunto, ovvero così dia occorre entrare nella condizione com’è, per farlo crescere. dei miseri, per comprendere al meglio Il sostegno si mostra nell’offerta di sé: il i loro bisogni. Se dovessimo riassume- frate diventa colui che dona una spalla a re tutto questo in uno slogan Francesco chi è vicino e sta cadendo, che dona cioè direbbe: “Diventa lui e àmati!”, in questo quella forza che l’altro non ha più. Que- si realizza il sostegno che Dio ci dà per sta forza, e qualsiasi altro bene che tutti aiutare l’altro. 4
Capitolo elettivo della Fraternità a Portogruaro a cura di Sabato 30 novembre 2019 la Fraternità proposti di collaborare, sull'esempio di Graziella di Portogruaro ha celebrato il Capitolo San Francesco e Santa Chiara, affinché Carli per il rinnovo del Consiglio. I 22 fra- la Fraternità sia sempre più viva. telli e sorelle presenti hanno condiviso Gli eletti sono risultati: questo importante momento con la Mi- Anna Rita Basso nuovo Ministro, Eventi nistra Regionale Silvana Cantiero, l'As- Graziella Carli come Vice, sistente Regionale fr. Stefano Marzolla, Emanuela Berlese con il compito di ofmCapp., l'Assistente della Fraternità, fr. Maestro di formazione, Gianni de Rossi. Rosanna Papais come segretaria, Uniti nel nome del Signore, abbiamo vis- Serena Dal Mas come tesoriere. suto il Capitolo in armonia e serenità. Tutti, con spirito di servizio, hanno ac- Dalla lettura della relazione sul passato cettato con commozione e gioia, af- triennio, da parte del Ministro uscente fidandosi alla preghiera e all'aiuto della Gianfranco Bittolo Bon, sono emersi bei Fraternità. momenti di crescita condivisa, grazie Continuiamo insieme a riparare la Chie- soprattutto alle catachesi di fr. Gianni, sa, come il nostro Santo Francesco, co- sul Padre Nostro, su San Francesco, minciando da noi stessi, vivendo i pros- su Maria, sull'Avvento, ecc. Ultimamen- simi anni come dono, una grazia ricevu- te non sono mancate le difficoltà e le ta per costruire relazioni tra noi e le sofferenze, ma con l'aiuto del Signore altre Fraternità. e con la buona volontà di tutti, ci siamo Pace e bene. 5
Festa in casa OFS per Monica e Mauro Domenica 8 dicembre, il Vescovo Carlo ha un impegno coll’Unitalsi per l’apertura del Giubileo Lauretano. Ma, prima di par- tire per Monfalcone, si ferma nella chiesa dei Cappuccini, a Gorizia. Entra e, mentre percorre la navata, Raffaella, Ministra del- la Fraternità OFS “Concetta Bertoli”, da lontano lo vede e gli va incontro. va a perdonare quel Dio che s’era preso a cura di “Dove sono i festeggiati?” le chiede, suo fratello troppo presto, entrò. Quanto Silvia Scialandrone con un sorriso, il Vescovo Carlo. Li ha pesa l’assenza che una persona lascia visti. Sull’altare, Monica e Mauro. Emo- nella vita di chi tanto lo amava! E il vuoto, zionati per la celebrazione eucaristica nel cuore, era incolmabile! che sta per iniziare, essi si accorgono di Fra’ Aurelio si rivolge a quella giovane Cronache lui solo quando è davanti a loro per be- donna e a quell’uomo, oggi; lui, che li francescane nedirli. E, così com’è arrivato, così se ne ha visti entrare, allora, lui che li ha visti va, per predicare anche nei villaggi vicini muovere i loro primi passi sul cammino lasciando Monica e Mauro meravigliati e francescano. felici per gli auguri inaspettati. La cam- “In tutti questi anni, raramente ho visto panella suona. Fra’ Giorgio, superiore due Iniziandi e Ammessi vivere lo spi- del Convento, celebra la S. Messa con rito di Fraternità come loro: entusiasti, fra’ Aurelio, già Assistente spirituale della costanti, fedeli, desiderosi di appar- Fraternità, e fra’ Marco, Assistente Re- tenere alla Fraternità e mettendosi a gionale. disposizione per ciò che sanno e rie- “Al sì che Maria ha dato al progetto del scono a fare... ho ricevuto la sorpresa di Signore, siamo chiamati ad unire anche vederli crescere, migliorarsi e, soprattut- il nostro sì,” invita fra’ Aurelio, nell'omelia to, ho visto in loro la fede germogliare su preparata con devozione. E mentre lui una terra solo apparentemente arida”: parla ai fedeli, il ricordo va ad una do- così ne parla la loro formatrice Raffael- menica di qualche anno prima, quan- la, attraverso fra' Aurelio che ne legge le do, per la prima volta, proprio in questa parole. E il desiderio va a tutti i presenti, chiesa, entrò una giovane donna. Anche perché si lascino prendere dal fascino quel giorno celebrava fra’ Aurelio; ma, ad che li spinge a dichiararsi pubblicamente un certo punto, lei si alzò e, senza dire per il Vangelo. nulla, con gli occhi lucidi, uscì. Quanta Un raggio di sole, facendosi forza tra le vita custodiva nel piccolo spazio del suo nuvole, entra dalle vetrate colorate ed il- grande cuore! E, qui, nella Casa del Si- lumina i volti di Monica e Mauro. gnore, rimbombava troppo! E, sempre in Tra le rughe agli angoli dei loro occhi che questa chiesa, un uomo che non riusci- trattengono le lacrime, e delle loro labbra 6
distese in un sorriso, si vede la storia che hanno scritto sulle pagine della loro vita. Chi ha potuto leggerla, contempla, in quel momento, il miracolo dell’amore a cui hanno creduto. A monte c'è l'incon- tro con la croce di Cristo che, all'inizio, ti scarnifica ma poi ti riempie di dolcez- za dell'anima e anche del corpo, che ti dona il vero tesoro, che è il possesso del d’Assisi, diventando per gli uomini e le Cristo, dell'unico amico di cui ci si può donne del nostro tempo messaggeri di veramente sempre fidare, dell'amante pace, di fraternità e letizia. del nostro cuore che mai ci tradirà. Grazie, Monica, perché, col tuo corag- Dio ha scelto Monica e Mauro per la loro gio e la tua determinazione, ci ricordi che piccola cosa e ha voluto fare a loro e, per vivere è l’infinita pazienza di ricominciare mezzo di loro, ai fratelli, grandi cose. Ed ogni giorno. Ti sei lasciata addomestica- essi hanno scelto di offrire a Dio qualco- re e hai imparato ad addomesticare: sii, sa di ordinario che hanno trasformato in sempre, responsabile della tua Fraternità. qualcosa di straordinario. Grazie, Mauro, perché, con la tua tene- Facendosi custode del creato, Mauro rezza e la tua gentilezza, ci ricordi ogni cercava il Dio della vita. E l’ha incontrato giorno che solo se avremo il cuore di un in una rosa. Facendosi custode di ogni bambino, potremo entrare nel Regno di persona che incontrava, Monica cercava Dio. Sii sempre fedele alla Fraternità così il Dio dell’amore. E l’ha incontrato, ascol- come sempre hai saputo essere fedele tando e amando ogni fratello ed ogni alla tua Rosa. sorella. “La luce di questo giorno risplenda Lasciandosi plasmare da Dio, hanno ogni giorno nella vostra vita” è la frase imparato che il perdono non libe- che avete fatto scrivere sulla grande torta ra il passato, ma il futuro. Perdonan- a forma di libro ed è l’augurio che a voi do il passato, hanno scelto di costruire fanno le tante persone che hanno vissuto il futuro vivendo il Vangelo di Gesù che con voi questo importante momento del- oggi promettono di osservare, ogni gior- la vostra vita: mamma Rina al tuo fianco, no della loro vita, insieme alla Regola papà Valerio e tuo fratello Paolo in Cielo, dell’OFS, sull’esempio di S. Francesco che sono felici per te e fieri di te, Mau- ro; il Padre che è nei cieli, come quello di Francesco, insieme a Maria, che ha ac- cettato di essere Madre di Dio, che sono tuo Padre e tua Madre, Monica; i fratelli e le sorelle giunti da Trieste e da Udine, da Pordenone e da Gorizia, gli amici di ogni giorno e i compagni di viaggio, che insie- me a voi fanno festa; infine fra’ Jaques, che insieme a fra’ Giorgio e al Vescovo Carlo, è stato vostra guida sulle strade della Terra Santa dove avete incontrato ancor più da vicino quel Gesù in cui avete confidato quando ne avete accolto la Pa- rola, e di cui ora darete testimonianza sul- le strade di tutto il mondo annunciando il suo Vangelo ad ogni creatura. 7
Incontro fraterno davanti al Presepe Ci sono luoghi in cui la storia si è fermata più a lungo. Luoghi che vengono pre- si come simbolo e luoghi che vengono ricordati per cose che si vorrebbero di- menticare. In questo sabato di gennaio a Gorizia un È sintomatico il fatto che abbiano scelto a cura di grande dispiegamento di forze dell’ordine di portare la loro testimonianza registrata, Luciano, Fraternità vigila su due poli opposti che a Gorizia, segno che, anche se sono passati molti di Gorizia città divisa dalla storia, trovano il pretesto anni, la ferita lasciata è ancora aperta. per misurare le loro forze. Idealismi che Persone che prima facevano parte dello foto: passano sopra la gente comune, ma che stesso popolo, in un attimo quella linea Luciano e Francesca ne modificano l’esistenza. tracciata a penna su una carta geografica Bonavia Sempre in questo sabato c’è un terzo senza tener conto di niente, neppure dei polo a Gorizia, un polo che non ha biso- cimiteri, le ha rese antagoniste, ma que- gno di forze di polizia, e che al contrario sta è già la storia dei libri. degli altri due è silenzioso e invisibile. È il La storia, quella fatta dalle persone, e Speciale polo della gente comune che indipen- vista con gli occhi dei bambini di allora, dentemente dalla nazionalità lavora per racconta di paure e di fughe: il trovarsi im- un futuro migliore. È sotto questa luce provvisamente senza casa, lontani po- che l’incontro fraterno davanti al presepe che centinaia di metri dai propri cari, delle Fraternità di Gorizia e Nova Gorica ma non potersi incontrare; le privazioni prende corpo. di un paese che nel giro di poco si è trova- Quest’anno è la Fraternità di Gorizia a to senza niente o quasi; le passeggiate organizzare l’incontro che si svolge nella domenicali lungo il confine, per avere chiesa dei Cappuccini ed il tema è pro- l’occasione di vedere da lontano un prio il confine: questa linea tracciata a proprio caro, il tutto sotto lo sguardo at- tavolino su una terra che troppo spesso tento di guardie armate pronte a sparare; è stata contesa, e il parallelo con un’altra l’affidare le notizie a qualcuno in possesso terra che ancora non trova pace e che è del permesso agricolo per veicolarle oltre la Terra Santa. la linea; e successivamente l’umiliazione L’incontro si apre con i ricordi, che diven- dei controlli severissimi ai confini. tano testimonianze, di due decani delle Sono le storie raccontate da Giulia, nostre Fraternità. Da una parte Giulia Marjan e Lojze (questi ultimi con la voce che, in un video, legge su dei fogli scritti di Valentina) ma che molte nostre famiglie a penna i suoi ricordi del confine e nell’al- hanno vissuto in prima persona e molti di tro Valentina che legge i ricordi di suo noi più giovani hanno sentito raccontare marito Marjan e dell’amico Lojze. Tutti e dai propri cari. tre hanno visto lo stesso confine ma da Storie diverse ma sempre uguali, indipen- parti opposte. dentemente da dove le si guarda. 8
distanza che ci divide sarà sempre gran- de e la nostra libertà sarà sempre limitata. L’incontro prosegue con la consegna di alcuni piccoli segni da parte di Riccardo Friede a chi ha portato la propria testimo- nianza in questa serata. Riccardo è un rappresentante dell’associazione che si occupa di sostenere il Caritas Baby Ho- spital in Italia. Segue la Santa Messa pre- E poi la demagogia e la strumentaliz- sieduta dell’Arcivescovo Carlo e allietata zazione, anche non esplicite, che giorno dai canti della corale Fogolâr di Corno di dopo giorno, ripetendo insistentemente Rosazzo. Successivamente un momen- le stesse cose, insinua nell’animo delle to conviviale necessario a scaldare un persone i dubbi. Dubbi che prima sono po’ i cuori, per rinsaldare i rapporti tra lievi, poi sempre più forti e piano piano il le persone e scambiarsi testimonianze muro che prima divideva solo fisicamente che sono di tutti. un popolo inizia a crescere all’interno Scende la sera su Gorizia e la quiete del- delle persone dividendole definitiva- la notte ci porta un po’ di riposo. Ora mente. Il mondo finisce con il muro. siamo come la terra dove è appena E si sa: quello che non si conosce fa pau- passato l’aratro. È sconvolta, ma è ra, specie se così è dipinto. Dopo anni si pronta ad accogliere un nuovo seme. è riusciti ad abbattere il muro fisico, Un seme che le persone di buona volon- ma molto rimane ancora da fare per tà possono coltivare giorno dopo gior- abbattere questo muro mentale che è no, nella speranza che diventi una pianta sorto con lui. con molti frutti. Il parallelo con la testimonianza di suor Mi perdoneranno i fratelli sloveni e suor Donatella è calzante. Genti divise, non Donatella se non ho esposto meglio la loro solo fisicamente ma soprattutto nella parte di storia, ma non sono un giornalista mente delle persone. L’impegno profuso e questa serata così intensa ha toccato da molte persone di buon cuore che of- punti del mio animo che erano assopiti frono il loro servizio per esempio nel Cari- ma che è bastato poco per risvegliare e tas Baby Hospital a volte è vanificato da riportare la mente ai racconti della nonna questo muro. Gli sguardi dei bambini del- e alle gite “in Yugo” per trovare i parenti. le foto portate da suor Donatella dicono Ringrazio tutti per il grande lavoro svolto e più di mille parole e sono gli stessi occhi per l’impegno alla riuscita di questo avve- che abbiamo visto durante la lettura delle nimento. Un ringraziamento particolare a testimonianze dei nostri fratelli in regione. chi ha portato la sua testimonianza. È terribile sapere che un muro può im- pedire di recarsi in un luogo di culto che dovrebbe essere libero per tutti. La fede non ha cittadinanza, eppure alle volte non è sufficiente. Come ci ha ribadito suor Donatella, la preghiera è l’arma più potente che abbiamo. Soprattutto per abbattere questo muro che si è creato all’interno della nostra testa e ci impedisce di essere liberi. Se non riuscia- mo ad abbattere questo muro interiore, a poco servirà abbattere quello fisico. La 9
“Il Signore tavola! Era bello preparare tutti insieme da mangiare, anche questo è fraternità! Ogni sera avevamo un’attività diversa da mi donò svolgere: dalla condivisione della nostra estate all'incontro sul radicalismo fran- dei fratelli” cescano, dal protagonismo francescano allo Shemà e altri momenti di condivisio- (FF 116) ne insieme anche alla fraternità di Rovi- go. L'ultima sera invece abbiamo fatto una cena con i nostri genitori, per per- mettere anche a loro di conoscere la no- stra Fraternità, per conoscersi a vicenda e per portare la fraternità anche nelle no- stre famiglie, per vivere la vita francesca- na anche nella nostra quotidianità”. Michelle, 21 anni (Studentessa universitaria) Mattia racconta: “Personalmente ero un po’ scettico sulla buona riuscita di que- sta proposta, fatta durante l’estate da parte del nostro Consiglio locale: ci sono state poche adesioni da parte dei fratelli, dovute al fatto che ognuno aveva impe- gni di lavoro o di studio anche lontani dal convento. Io ho dato subito la mia dispo- Il convento dei frati cappuccini di Lendi- nibilità nel vivere questa nuova esperien- a cura della nara, nella settimana dal 1 al 7 settem- za “in casa”, perché è la prima volta che Fraternità bre, ha ospitato una decina di giovani riusciamo ad avere il permesso di con- della PGV.FRA di Lendinara permetten- dividere gli spazi del convento, insie- do loro di vivere una ricca esperienza di me ai frati. Dal momento in cui sono Vita “settimana fraterna”. arrivato in convento, domenica sera, ho di fraternità Michelle ci racconta che “l'esperienza trovato il nostro frate Assistente insieme è stata qualcosa di diverso dal solito. a due miei fratelli che mi hanno accolto Un'esperienza di convivenza e condi- ed insieme abbiamo organizzato gli spa- visione fraterna che ci ha permesso di zi della cucina per i momenti conviviali. avvicinarci di più a Dio. Pur mantenendo Abbiamo preparato anche un cartello- i nostri impegni personali come lo stu- ne sul quale ognuno di noi segnava la dio, il lavoro, lo sport, ci ha permesso propria presenza per il pranzo, la cena, di prendere sempre più confidenza con l’attività fraterna del dopo cena, più i due i ritmi di una giornata-tipo in convento, momenti fissi della giornata: lodi e ve- scandita dalle Lodi della mattina, i Vespri spri. Per la notte ogni fratello aveva una della sera e dalla Compieta prima di an- stanza singola in cui riposare o studiare, dare a dormire. Quindi è stata anche una avendo l’accortezza di tenere un clima settimana di preghiera. I momenti in cui di silenzio in modo da poter rispettare la stavamo più insieme erano sicuramente zona di clausura in cui dormivano anche i pranzi e le cene; infatti, proprio come i frati. in una famiglia, il momento di parlarsi Durante la giornata, ogni mattina ci tro- e di condividere la giornata è proprio a vavamo in cappellina San Damiano per 10
le lodi delle 7.30, dopodiché andavamo di Lendinara è iniziata qualche mese fa a fare colazione insieme presso la nostra e questa è stata la mia prima settimana cucina che era un po’ anche il luogo di fraterna. ritrovo della giornata. Dopo colazione Di questa settimana ho apprezzato in c’era chi andava a studiare o a lavorare. modo particolare i momenti di incon- Io quella settimana lavoravo di pome- tro e condivisione, come la prima sera riggio, pertanto in due mattine ho colto durante la quale ci siamo raccontati le l’occasione per andare a fare la spesa rispettive esperienze estive. Abbiamo per la settimana e per svolgere le mie avuto anche l'occasione di vivere un mo- commissioni. mento di Shemá su un passo del Vange- La cosa più bella nel vivere la settimana lo di Luca, è stato un intenso momento fraterna è stata quella di tornare in frater- di preghiera e di meditazione per impe- nità dopo il turno di lavoro e trovare i fra- gnarci a provare a passare dal Vangelo telli e sorelle che ti accoglievano sempre alla vita e dalla vita al Vangelo. Un altro con il sorriso, che ti chiedevano com’era momento di riflessione ci è stato offer- andata la giornata ma, soprattutto, che to da fra Giovanni, frate del convento di ti lasciavano da parte qualcosa per la Lendinara, con cui abbiamo vissuto un cena. A causa del mio lavoro, non sono incontro di catechesi sul brano del Van- riuscito a vivere in pieno le attività che gelo di Marco in cui Gesù dice a un sor- sono state fatte dopo cena, ma ho potu- domuto: "Effatá!", "Apriti!". È stata un'im- to vedere come si è arricchita la nostra portante occasione per interrogarci fraternità nell’arco della settimana. sull'autenticità delle nostre relazioni, I primi due giorni eravamo proprio po- per riflettere su come ci comportiamo chi, nei giorni seguenti alcuni fratelli si di fronte a Gesù, che a ognuno di noi sono aggiunti alla nostra convivenza, dice "Apriti!" e capire quali sono le nostre anche solo per uno o due giorni, per chiusure e le nostre paure che ci blocca- un pasto insieme o per un saluto. La no nelle nostre relazioni. partecipazione di tutti coloro che hanno Per me la settimana fraterna è stata una vissuto anche solo una parte di questa settimana di studio, preghiera e di- esperienza fraterna penso sia un segno vertimento, ma soprattutto una setti- di grande appartenenza ad un gruppo mana in cui rendermi conto che le espe- in cui ognuno si arricchisce nel proprio rienze di tutti i giorni, se vissute insieme, cammino di fede. acquistano un gusto diverso e più sa- Mi è piaciuta molto anche l’idea di invi- porito”. tare una sera i nostri genitori per una Alberto, 21 anni cena insieme, mostrando un po’ quello (studente) che è la nostra fraternità. Personalmente questa settimana fraterna mi ha stupito in positivo: è andata meglio di quanto pen- sassi e mi ha aiutato a spendermi di più per gli altri, conoscendo meglio i miei fra- telli e condividendo con loro tante piccole cose, anche magari le più banali. Sicura- mente è un’esperienza da rifare”. Mattia, 29 anni (operaio) Alberto racconta: “La mia esperienza nella Fraternità dei giovani francescani 11
do sabato del mese presso la Sacrestia del Duomo, è accompagnato da alcuni anni da frate Giovanni Battista Ronconi o.f.m., del Convento di Gemona (UD). Le L'OFS tematiche riguardano momenti di attuali- tà, letti in un’ottica francescana. Dal 16 Febbraio 2014, la nostra Fraterni- a San Daniele tà è intitolata al Servo di Dio Giovan- ni Palatucci, ultimo Questore di Fiume. Sebbene non fosse un francescano, crebbe in una famiglia profondamente cattolica che diede alla Chiesa due fra- ti ed un sacerdote. Tutti e tre futuri Ve- scovi. Venne riconosciuto Giusto tra le Nazioni e gli venne conferita la Medaglia L’OFS è presente a San Daniele da circa d’oro al valor civile alla memoria, per la a cura di 50 anni. sua attività clandestina nel salvare mi- Carlo Zardi, Ministro Fu il compianto dott. Ciriano Schiavi gliaia di ebrei, ed altri atti di eroismo in a dar vita al “primo nucleo di terziari”: aiuto al prossimo. Ed è in particolare dal- un momento di preghiera e spiritualità in lo zio Mons. Giuseppe Maria Palatucci continuità con lo spirito di S. Francesco; ofm conv., che in lui riconosce il “padre Vita ed è grazie al fratello Silvano Tabacco spirituale” il quale per tutta la sua breve di fraternità che a tutt’oggi si perpetua il momento vita sarà esempio virtuoso dell’essere d’incontro tra laici che ascoltano la ca- “povero tra i poveri” . techesi di un frate assistente spirituale. La Fraternità che conta anche alcuni Non è mai mancata in tutti questi anni, la “simpatizzanti” il prossimo anno ha mes- presenza di tale figura. so in programma due momenti parti- Ma chi siamo, cosa facciamo? Siamo colari: oramai pochi laici professi che, presenti - il primo, il 10 febbraio, la celebrazione prima come T.O.R. (Terzo Ordine Fran- del “Transito” di Giovanni Palatucci, cescano) in seguito, nel Dicembre 2000, a 75 anni dalla sua morte. Riconosciu- Ordine Francescano Secolare, nel ri- to Martire da S. Giovanni Paolo II, fu spetto della Regola siamo “Chiamati a gettato ancora vivo in una fossa co- collaborare alla costruzione della Chiesa mune nel campo di concentramento di come sacramento di salvezza per tut- Dachau. ti gli uomini e resi per il Battesimo e la - Il secondo, sempre a febbraio, parte- Professione «testimoni e strumenti della cipare con gioia al compleanno del- sua missione», i francescani secolari an- la sorella Folia Macor. Cento anni! In nunziano Cristo con la vita e la parola. lei sono ancora vivi e lucidi i ricordi della Il loro apostolato preferenziale è la testi- Fraternità e della Comunità Cristiana lo- monianza personale nell’ambiente in cui cale, dei sacerdoti che si sono susse- vivono e il servizio all’edificazione del Re- guiti e dei confratelli e consorelle che gno di Dio nelle realtà terrestri.” hanno terminato la loro vita terrena. L’attualità della Regola si richiama alla Ultimamente è in programma, con la col- vita odierna ad ampio raggio: dall’ecolo- laborazione di vari Comuni e Istituzioni, gia all’accoglienza verso l’altro, vedendo la creazione del “Cammino di S. An- in quest’ultimo più una risorsa che una tonio di Padova” che, partendo da Ge- minaccia. mona - Comune capofila - raggiungerà L’incontro mensile, di norma il secon- Messina. Un lavoro impegnativo che 12
coinvolgerà l’OFS a livello nazionale e i locale, l'opportunità di avere tutte le in- vari Comuni tappe del medesimo cam- formazioni, bibliografie e quanto possa mino, a ricordo degli 800 anni dell'arri- interessare il mondo francescano, non vo in Italia del Santo di Padova (1221 – manca affatto! 2021). Conosciamo la crisi che coinvolge an- Analoghe iniziative a livello regionale ci che l'associazionismo cattolico, nella hanno visto partecipare: mancanza di adesioni giovanili. Le camminate, "Passi Francescani" L'Arcivescovo di Udine ha messo a di- non impegnative, dove condividere con sposizione una Scuola di Formazione i partecipanti momenti di preghiera. Un Politica, anche noi possiamo fare altret- modesto pellegrinaggio per corroborare tanto. Invitiamo pertanto i giovani e il fisico e lo spirito, la prima ad ottobre, non solo, a conoscerci. da Barbana-Grado-Aquileia, colla parte- Ci stimolano inoltre iniziative come le cipazione di una ventina di persone, la marce per la Pace verso Assisi: si seconda a dicembre, verso la Madonna puo' fare altrettanto in Fraternità, cam- di Castelmonte. Seguiranno altre che minando assieme affinché sia presente avranno come meta finale, sempre un nella nostra Comunità quello spirito fran- Santuario. cescano che spinse quel giovane figlio Il Palio Francescano di Cividale (UD), di commercianti, ad abbracciare “sorella che è iniziato quest’anno con ottimi ri- povertà”, per capire quanto quell’aiuto sultati di presenza e partecipazione agli al Prossimo diventi un aiuto a se stessi, incontri con invitati internazionali. dando e ricevendo uno spirito nuovo, un E noi, pochi ma generosi, abbiamo ini- cuore nuovo. ziato ad allargare i nostri incontri alla Concludo ringraziando il Parroco per l’o- Fraternità di Gemona del Friuli, nell'ot- spitalità concessaci e... tica delle "collaborazioni foraniali". A breve verificheremo anche l'opportunità Con un sorriso, un abbraccio e un saluto di rivolgerci alla Fraternità di Valeriano. francescano, l’augurio di Buona Pasqua La nostra porta è sempre aperta, seb- bene non disponiamo fisicamente di un Che il Signore vi dia Pace! 13
Eccessi! A che cosa pensava, San Francesco, re il cuore. Lo ha detto un altro grande a cura di parlando di peccati? Stando alle bio- convertito, Sant’Agostino: "Ci hai fatti per Antonio Bortoloso grafie, ciascuna delle quali ha un suo ta- te, o Signore, e il nostro cuore è inquieto glio, non è facile determinarlo. Un effica- finché non riposa in te" (Confess. 1,1). ce ritratto del suo modo di vivere si trova VISITA PASTORALE nella Leggenda dei tre compagni, dove DI SUA SANTITÀ BENEDETTO XVI si legge: "Francesco era tanto più allegro AD ASSISI IN OCCASIONE Stralci e generoso, dedito ai giochi e ai canti, DELL’OTTAVO CENTENARIO dal Web girovagava per la città di Assisi giorno e DELLA CONVERSIONE notte con amici del suo stampo, tanto DI SAN FRANCESCO generoso nello spendere da dissipare in INCONTRO CON I GIOVANI pranzi e altre cose tutto quello che po- teva avere o guadagnare" (3 Comp 1,2: Per vivere abbiamo bisogno di eccessi. FF 1396). Nessuno può ardere per una vita tutta Di quanti ragazzi anche ai nostri gior- soppesata, tutta controllata, tutta piani- ni non si potrebbe dire qualcosa di ficata. Meno che mai un giovane. Rien- simile? Oggi poi c’è la possibilità di an- trare tardi la notte, stare con gli amici ad dare a divertirsi ben oltre la propria città. oltranza, ingarbugliare legami e affetti: Le iniziative di svago durante i week-end atteggiamenti che dicono un desiderio raccolgono tanti giovani. Si può "girova- di divorare l’esistenza. gare" anche virtualmente "navigando" in A loro vorrei dire che il Vangelo che ab- internet, cercando informazioni o contat- biamo cercato di consegnare loro è uno ti di ogni tipo. Purtroppo non mancano di questi eccessi. Sì, la proposta di – ed anzi sono tanti, troppi! – i giovani Gesù è esagerata, lo dobbiamo dire a che cercano paesaggi mentali tanto fa- questi ragazzi! Il Vangelo è fatto per chi tui quanto distruttivi nei paradisi artificiali vuole rischiare, per chi vuole metterci della droga. Come negare che sono molti passione, per chi non ha paura di cadere i ragazzi, e non ragazzi, tentati di seguire e rialzarsi. Soprattutto, il Vangelo è fatto da vicino la vita del giovane Francesco, per chi accetta la sfida di vedere dilata- prima della sua conversione? Sotto quel to il proprio cuore, oltre ogni ragionevole modo di vivere c’era il desiderio di felicità misura. che abita ogni cuore umano. Ma poteva Siate perfetti come è perfetto il Padre quella vita dare la gioia vera? Francesco vostro celeste. (Matteo 5,48) certo non la trovò. Voi stessi, cari gio- Brano tratto dall’Omelia vani, potete fare questa verifica a partire di DON MATTEO CASAROTTO dalla vostra esperienza. La verità è che "Eccessi che fanno bene" le cose finite possono dare barlumi di gioia, ma solo l’Infinito può riempi- Pace e Bene. 14
Fraternità di Motta di Livenza - (TV) a cura della Fraternità MARIA EUGENIA ASTOLFO n. 04.10.1934 - m. 01.01.2020 “La pura santa semplicità confonde ogni sapienza di questo mondo e la Fraternità del cielo sapienza della carne. La santa povertà confonde la cupidigia”. (Cfr. Salute alle Virtù FF. 258) Il primo giorno del 2020 abbiamo consegnato a Dio Padre la sorella Maria Astolfo. Carissima Maria, te ne sei andata quasi improvvisamente. Il tuo cammino francescano è iniziato da adolescente, quando hai fatto la promessa di vita evangelica, il 18 Aprile 1949, a soli 15 anni. La tua fedeltà all’Ordine Francescano Secolare ti ha accompagnato per ben 70 anni fino a quando hai concluso la tua vita terrena. Problemi di salute non mancavano, ma sapevi essere sempre positiva anche dopo la morte del marito, quando hai dovuto abituarti a vivere da sola. Frequentavi immancabilmente gli incontri fraterni, sempre felice ed entusiasta di vederci e poi ci raccontavi delle tue meravigliose figlie e dei tuoi adorati nipoti. Tu eri molto, molto assidua nel partecipare alla S. Messa quotidiana nel nostro bel Santuario Madonna dei Miracoli. Arrivavi con la tua bicicletta, con la pioggia o il vento, con il caldo o il freddo, sempre con il sorriso sulle labbra e una cordialità famigliare e sincera con tutti quelli che incontravi. Veramente questo rimarrà un bel ricordo e una bella testimonianza di te per la serenità e l’ottimismo che sapevi dimostrare. Siamo sicuri che da lassù intercedi, ci sorridi e ci proteggi. Grazie sorella Maria! 15
Ricordi FVG by Francesca e Luciano
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