TERRITORI IN TRANSIZIONE COMUNI E MONTAGNE nella nuova programmazione EU - 2021 | 2027 - Uncem Piemonte
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TERRITORI 2021 | 2027 IN TRANSIZIONE COMUNI E MONTAGNE nella nuova programmazione EU per un PIANO MONTAGNA del PIEMONTE di visione e risorse con le comunità protagoniste nella transizione ecologica e digitale. Uncem Piemonte e il percorso dei territori
i pilastri MONTAGNA Filiere agricole e forestali Valorizzare oltre 1 milione di ettari di bosco in Piemonte vuol dire dare forza e senso pro- duttivo e protettivo al nostro grande bacino green. Con filiere agricole e forestali moderne Scuole e formazione Le scuole nei Comuni sono indispensabili. Formazione al primo posto, con nuovi edifici e nuovi modelli di insegnamento. “Scuole di valle”, ITS e “convitti alpini” danno ai paesi la capacità di trattenere i giovani anche grazie a nuovi mestieri e orientate all’innovazione È stato il Piemonte ad aprire nel 2007 un Riattiviamo le ferrovie dismesse, puntiamo su percorso di valorizzazione dei borghi e dei un trasporto pubblico che non lasci indietro Borghi vivi e turismo villaggi che ha fatto scuola in Italia. Un patri- monio architettonico che diventa luogo dove Trasporti e infrastrutture nessuno. Attiviamo un “trasporto a chiamata” semplice da usare e funzionale. La manutenzio- vivere, abitare, fare impresa. Anche destina- ne delle infrastrutture - ponti, strade, gallerie - è zione turistica di qualità e fascino indispensabile per unire i territori La banda ultralarga deve arrivare a tutti e senza perdere ulteriore tempo. Il digital divi- Potenziare la sanità territoriale vuol dire “farma- de deve essere sconfitto con investimenti an- cie dei servizi”, “ospedali di comunità”, “infermieri Innovazione e digitalizzazione che sulle linee telefoniche mobili, con tralicci Sanità, assistenza e cura di comunità”, nuovo welfare per le cronicità, piani di cura nei quali telemedicina e teleassistenza e ripetitori anche per la TV. Non senza nuovi sono decisivi per giovani, famiglie, over75 sistemi di dialogo e interazione nella PA Costruire la nuova programmazione montani”. uniti, con visione e risorse che rigenerano. guida e strategie della nuova programmazione Montagne e Comuni comunitaria 2021-2027 incrociando le Ridurre queste sperequazioni è indispensabile Perchè “Oltre ai divari tra le macro-aree del comunitaria, sostenendo la Regione in un sfide poste dall’emergenza climatica e per ridurre le disuguaglianze, che la pandemia Paese, disparità rilevanti nell’offerta di servizi impegno decisivo per affrontare le crisi dettate della pandemia, vuol dire guardare alle ha accresciuto, nel quadro della lotta ai cam- si riscontrano anche all’interno delle città, in dal cambiamento climatico e dalla pandemia. biamenti climatici che è fondamentale anche particolare tra centro e periferie (ovvero tra opportunità e anche agli errori delle scorse nel “Piemonte nei territori montani. Siamo territori in transi- aree più ricche e vocali, e aree deboli e con Investire sui territori, nel Piemonte - che è al programmazioni, riscrivendo complessiva- zione, che devono crescere in un nuovo patto scarsa capacità di pressione), e tra città - poli 54% montano - significa ricomporre storiche mente le “regole e le modalità di spesa”. tra zone rurali, montane, interne e urbane, in urbani e aree rurali- interne”, come si afferma fratture, ridurre polarizzazioni, continuare a una transizione ecologica e digitale nel documento del Ministero della Coesione mettere la Regione in testa alle politiche nazio- cuore d’Europa” Vuol dire investire con una strategia per Le Montagne sono il cuore del Piemonte, aree preparatorio per il confronto partenariale per nali per i territori montani, le aree interne, gli superare le sperequazioni territoriali, che per eccellenza della “transizione ecologica”, la Programmazione comunitaria 2021-2027. Enti locali, come è sempre avvenuto dagli anni non sono nel Paese solo “nord-sud”, ma che unisce Comunità, imprese, terzo settore, Uncem Piemonte con il sistema di Enti terri- Settanta a oggi. anche “territori urbani-territori rurali e Accademia nello sforzo di essere più forti e toriali dà il suo contributo per definire linee Il futuro passa dai territori. 2 / TE R R ITO R I TERRITORI / 3
essere CONCRETI il Piemonte “non è” LA CONCRETEZZA È CONDIZIONE INDISPENSABILE PER UNA PROGRAMMAZIONE COMUNTARIA IN PIEMONTE CHE UNISCA STRATEGIA E VISIONE AGLI INVESTIMENTI un piano strategico deve puntare sulle aree mon- tane. Concentriamoci sulle sperequazioni. Comba- senza Montagne ttiamole con adeguati investimenti. Costruiamo un programma di interventi di risposta ai bisogni delle comunità, di intervento concreto e tangibile dalle co- munità. Sia un programma per risolvere – ridurre, al- meno - gravi e drammatiche sperequazioni territoriali che esistono e che già conosciamo, tra aree urbane e aree montane. Le azioni per e sulla montagna abbiano punteggi in più. Siano privilegiate e incentivate. Il rischio è che non vediamo che le Alpi uniscono. Che ci sono le montagne. • OBIETTIVO 1 | partecipazione delle comunita’ | In troppi pochi progetti della programmazione 2014-2020 hanno partecipato come partner gli Enti territoriali E in questo rischio ci stanno più progetti che nascono dalle aree urbane delle aree eleg- italiani. Occorre, per i Comuni più piccoli e per le Unioni montane, un accompa- gibili, piuttosto che progetti che veramente gnamento della Regione, per far sì che gli Enti siano direttamente impegnati come nascono dai territori montani. partner e non solo come soggetti attuatori o territori beneficiari delle azioni proget- In questo rischio ci sta la necessità di pro- muovere e incentivare progetti delle aree tuali. È importante entri in gioco il sistema privato piuttosto che il terzo settore o montane per le aree montane e meno proget- le Università. Ma crediamo che le politiche territoriali abbiano negli Enti territoriali Torino deve trasformarsi in un I progetti, tutti i progetti finanziati Alpine Space, Med, …) finanziati nella ti dalle aree urbane per le aree montane. Se il suo snodo, il soggetto propulsivo dello sviluppo e anche della “concretezza” già devono essere concreti. Programmazione 14-20 hanno lasciato è vero che centri di ricerca e università sono “Capoluogo alpino” e deve fare espressa in precedenza. Diamo forza ai Comuni e alle loro aggregazioni. Diamo segni concreti. C’è stata tanta formazione, nelle zone urbane, è vero che oggi dobbia- rete con le sue Montagna Abbiamo con i fondi comunitari delle informazioni, studi. Hanno lavorato centri mo superare le sperequazioni mettendo al forza alle comunità che esprimono necessità e che entrano in gioco come partner. ultime tre programmazioni condotto tanti di ricerca, università, studi. Tutti hanno centro le aree montane, interne e rurali del Lo stesso vale per tutte le città studi, tante ricerche, tante analisi. Sappia- lavorato bene! Ma poche sono realizzazio- Piemonte. • OBIETTIVO 2 | MENO BUROCRAZIA | Troppa burocrazia ha complicato sul Senza lavoro insieme, sull’area mo molte cose in più rispetto a 25 anni fa. ni. In altri Paesi, diversi dall’Italia, avviene Basta leggere l’Agenda rural francese piut- 2014-2020 l’intera pianificazione e spesa dei fondi europei. Occorre semplificare tosto che la Strategia nazionale Aree interne vasta le politiche europee non E sappiamo che le “buone pratiche” non spesso che grazie agli studi eseguiti, le italiana per capire l’importanza di questa soprattutto rendicontazione e procedure per le candidature. Per 800 mila euro di mancano. Istituzioni (regionali o comunali) succes- possono esistere. La Regione è il Ma sappiamo anche che senza concre- sivamente, di conseguenza, riescano a azione che nasce dai territori per i territori. investimento (Psr 7.2.1 e 7.4.1, valorizzazione dei villaggi), sono troppe cento pagine Montagne al centro della nuova Programma- di bando! Le valutazioni dei progetti siano fatte da chi conosce il territorio. I formu- regista naturale di questo “Patto” tezza, senza progetti concreti non si va trovare risorse (di diversa origine) per poi zione 21-27. lontano. “fare”, dopo il progetto, per montare inizia- Con un grande progetto per la Montagna. lari (e le check list per gli affidamenti) sono stati troppo spesso inutilmente lunghi: Come abbiamo speso sui territori le risorse tive concrete e così dare un senso a quegli Che non è una variabile dipendente da altri questo non facilita l’identificazione delle vere buone idee, che sono diluite in decine della Programmazione 2014-2020? Cosa studi. In Italia succede in pochissime realtà. presupposti. Per questo le risorse devono e decine di pagine che affaticano chi legge per valutare e in parte non sono proba- è realmente rimasto? Dove sono i segni E così le cose buone indagate e scritte, re- essere investite per generare opportunità, tangibili di questo investimento massiccio stano sulle scrivanie e nei cassetti. Spesso bilmente neppure necessarie alla valutazione, ovvero non contengono elementi che migliorare servizi, creare coesione nelle di risorse? lette solo da pochi addetti ai lavori. È un aree montane. abbiano un riscontro nelle griglie di valutazione. Togliamo quel che non serve da rischio anche per noi, per Uncem per gli Allo stesso tempo, a questo asse verticale, se bandi e modelli di valutazione. Anche nella crescita del “capitale umano”, Enti che rappresentiamo, per le Regioni. ne aggiunge uno orizzontale: e cioè il dialogo solo i progetti concreti di (ci) dicono che dalle politiche, dalle scelte istituzionali, Serve concretezza nei progetti che verran- tra zone montane e le zone urbane. La nuova Programmazione contribuisca a far • OBIETTIVO 3 | TEMPI CERTI | Occorrono tempi certi in particolare tra la presen- maturare un migliore e nuovo rapporto tra tazione di un bando, per la candidatura dei progetti e per la certezza del finanzia- abbiamo lasciato qualcosa alle comunità. no scelti, nelle linee guida e nelle azioni. E In particolare pochi progetti della coo- questa concretezza deve emergere già nel- la montagna e la città. Non è uno slogan. Va mento. Anche per i progetti non finanziati – Uncem lo ha chiesto in diverse occasioni perazione transfrontaliera (in particolare la scrittura dei Programmi e poi in cascata concretizzato. Dobbiamo poter individuare – è necessaria maggiore trasparenza rispetto agli elementi critici e alla valutazione Interreg Alcotra) e transnazionale (Interreg nei bandi. nuovi legami, nuovi modelli di intervento sussidiari. dei singoli progetti, finanziati e non. 4 / TE R R ITO R I TERRITORI / 5
i grandi temi Eusalp è la naturale cornice I temi per la “nuova programmazione pie- 1. Politiche legate all’idrogeno montese” sono quelli delle grandi sfide dei 2. Economia circolare territori, che Uncem riassume così: 3. Smart cities/Smart villages/Smart land delle politiche 1. Innovazione (come essere smart, 4. Rischi naturali interconnessi, connessi, veloci); 5. Turismo sostenibile 2. Formazione (del capitale umano per 6. Mobilità sostenibile usare meglio il capitale naturale e il 7. Innovation hubs. capitale culturale); di sviluppo 3. Sostenibilità (green, come siamo Eusalp non sia spazio effimero di viaggio capaci di essere efficienti usando le o di ricerca, bensì diventi strumento per risorse naturali, riducendo i consumi attuare fino in fondo la programmazio- energetici, generando un nuovo patto ne, sui sette grandi assi. Assi sui quali la tra chi consuma e produce le risorse) montagna e i territori, con il sistema di Enti per il Piemonte 4. Comunità (come siamo uniti, insie- territoriali, perfettamente si ritrova. me, territori, paesi, comunità appun- A livello transnazionale le strategie to: come facciamo sì che nessuno macro-regionali diventano la sede per la si senta escluso, con nuovi servizi, definizione di priorità comuni, a una scala welfare, sanità, trasporti, scuola, con geografica adeguata per interdipendenze chiari diritti di cittadinanza garantiti o omogeneità, che trovano attuazione solo a tutti). dall’integrazione di diversi strumenti e canali finanziari e sono quindi anche una Su questi fronti, si montino con concretez- sede privilegiata per l’azione combinata za delle azioni. di programmi CTE e programmi regio- Si faccia il Programma 21-27 partendo da nali/nazionali. Ad esempio, nell’ambito questi assi e obiettivi per i territori. delle attività della Strategia europea per Ridurre le sperequazioni territoriali grazie la regione alpina l’obiettivo ‘Connettere alla cooperazione fa sì che chi vive nei te- digitalmente la popolazione e promuovere rritori dei “borders” non si senta marginale l’accesso ai servizi pubblici’ è chiamato a rispetto a processi e prodotti del tempo elaborare interventi finalizzati a definire che scorre. Tutti siano protagonisti del e applicare soluzioni innovative, in grado futuro. di assicurare i servizi di base per le aree montane e interne, anche grazie all’utili- Segnaliamo come Uncem e come Enti zzo delle tecnologie digitali. Il gruppo si è territoriali alcuni grandi macroaree sulle concentrato sui temi degli ‘smart villages’, quali investire, che richiedono visione e come modalità per evitare lo spopolamen- strategia nel quadro della nuova program- to dei centri montani, promuovendo lo mazione: sviluppo economico locale, e per garantire • Filiere agricole e forestali la salvaguardia del territorio alpino, della • Borghi e turismo ‘cross border mobility’ e di un ‘alpine fi- • Innovazione e digitalizzazione bre-optics backbone’, con evidenti sinergie • Scuole e formazione rispetto alla SNAI e alle declinazioni dei • Trasporti e infrastrutture nuovi Obiettivi di Policy 2021-27. • Sanità, assistenza, cura. Vogliamo, dobbiamo stare come Piemonte nel grande quadro della Strategia macrore- STARE NELLA STRATEGIA gionale Alpina. Eusalp. Che deve essere il framework per il lavoro da fare sui territori MACROREGIONALE ALPINA su sette grandi assi, dati proprio da Eusalp: CI PROIETTA IN EUROPA 6 / TE R R ITO R I TERRITORI / 7
il “Piano Montagna” del Piemonte deve incrociare fondi UE, PNRR e politiche ordinarie 1 0 / TER R ITO R I TERRITORI / 11
AREE MONT i numeri 51 32 3mila 14 La montagna occupa poco più del 51,5 % della superficie regionale. E ancora, altri numeri importanti: Numero Comuni: 505 Superficie: 13.083,3 Kmq Popolazione 2017: 669.763 ab Nei due primi cicli, il PSR (Pro- gramma di Sviluppo Rurale) del Piemonte ha fatto ricadere sulle aree montane circa 570 milioni di euro pubblici, pari al 32% comples- sivamente erogato. La percentuale Degli oltre 35.000 progetti moni- torati da IRES Piemonte nei POR 2007-2013 (FESR ed FSE), solo 3.000 (circal’8,5%), sono locali- zzabili in aree montane; anche il livello complessivo di denaro I GAL del Piemonte. In Piemonte il metodo LEADER è stato utilizzato a partire dal primo ciclo attuativo e nelle successive esperienze ha ampliato progressivamente il suo raggio d’azione arrivando a oggi 79 18 Densità ab 2017: 51,2 ab/kmq ora va elevata almeno al 50% pubblico investito in montagna è (2014 – 2020) a coinvolgere più del limitato e si attesta intorno ai 150 60% dei comuni e della superficie -1 1 milioni di euro (circa il 7% della regionale. Nella sola montagna, spesa pubblica totale). LEADER coinvolge il 95% dei Sulla montagna del Piemonte si Comuni, il 97% della superficie e può stimare una ricaduta di fondi Nel PSR 201-2020 le operazioni l’88% dei residenti. diretti, nel periodo 2014-2020, del settore forestale sono state di 1,02 miliardi. Nella cifra sono dotate di soli 79,5 milioni di euro compresi i fondi: del PSR, circa 250 e si concentrano, in montagna, Complessivamente i turisti che milioni di euro (rispetto al totale di sulla creazione delle piste forestali scelgono di trascorrere un periodo 1,09 milioni euro); del POR-FESR (operazione 4.3.4 forestale), sulla di vacanza in una località dell’ar- e del POR-FSE per un totale di 150 prevenzione ed il ripristino dei co alpino piemontese sono poco In media la popolazione montana milioni; del Piano BUL pari a circa danni da calamità naturali (opera- meno di un milione, pari al 18% di tra il 2006 e il 2016 è diminuita 63 milioni; della Strategia delle zioni 8.3.1 e 8.4.1) e sul sostegno tutti gli arrivi registrati in Piemonte dell’1,1%, contro un dato regionale Aree Interne stimabile in 12 milioni agli investimenti dedicati ad nel 2017. Questi turisti generano di crescita di +2,5%. (statali, oltre i fondi europei); e di accrescere la resilienza dei sistemi 3,18 milioni di pernottamenti pari un insieme di altre azioni stimabile forestali (8.5.1) ed il potenziale al 21,3% del totale regionale. complessivamente in 50 milioni. economico del bosco (8.6.1). 76 66 2 1 Vanno aggiunti infine i fondi dei Troppo poco, per le foreste su oltre pagamenti diretti destinati dall’UE 1miliardo di euro di dotazione del agli agricoltori nell’ambito della PSR! PAC, stimabili in circa € 210 per ettaro/anno di superficie coltivata per un totale di poco più di 493mln Secondo il Piano Territoriale Regio- 1 miliardo di euro è la cifra che In Piemonte vi sono 108 comuni nale (PTR) il 66% delle componenti Uncem propone venga investita senza servizi commerciali di vici- Gli anni di ritardo del Piano banda naturalistico-ambientali regionali complessivamente sulle aree mon- nato, di questi 76, cioè il 70%, sono ultralarga nelle “aree bianche” (a (c.n.a.) è localizzato in montagna, tane con misure nei POR-FESR, in montagna (dati 2016). Nel 2008 fallimento di mercato e dunque contro il 15 % della collina e il 19% POR-FSE e nel PSR della Program- erano il 68% su 64 comuni destinatarie di risorse europee e della pianura. Le aree protette mazione 21-27. Attualmente, nella desertificati. Ma se si scende nel nazionali per la realizzazione delle incidono sulla superficie regiona- Programmazione 2014-2020, con i dettaglio emergono grandi diffe- reti in fibbra) le,l’11,5% in montagna contro il tre Programmi, si sono investiti in renze. 3,2% della collina e il 3,6% della montagna circa 400milioni di euro pianura). È la montagna a esporre maggiori rischi, per gli incendi bos- chivi (61% di incendi contro il 51% di superficie boschiva), ma anche per la presenza più estesa di aree soggette a frane e valanghe. DATI IRES del Rapporto “Le Montagne del Piemonte” del 2019 e del dossier “10 numeri per conoscere le Montagne del Piemonte 1 2 / TER R ITO R I TERRITORI / 13
non da sole le aree urbane, non da soli i Comuni il Piano nazionale Ripresa e Resilienza non è un elenco della spesa e non è un “pranzo di montani e “le valli”. Insieme i teritori delineano gala”. Servono visione e strategie per “unire” percorsi di sviluppo sociale ed economico e imparano a drenare risorse europee per imprese ed Enti locali aree vaste vincenti più interazione ESEMPI DI INTERAZIONE Non potranno essere i singoli Comuni, di isolamento, seguito da spopolamento e politica nazionale, comporterà nel medio gative fondamentali per definire le strategie da soli a lavorare sulla nuova program- Esempio 1: tanti progetti delle ultime programmazioni hanno abbandono soprattutto a causa della man- periodo un ulteriore spopolamento con la di sviluppo. mazione comunitaria. Potranno drenare indagato e approfondito strumenti, opportunità su efficienta- canza di servizi e opportunità di lavoro. conseguente disgregazione delle comuni- La strategia per raggiungere gli obiettivi pre- risorse forse da alcuni programmi. Ma mento energetico degli edifici, uso di materiali bio per le ristrut- Una criticità che coinvolge ormai anche le tà locali. Il medesimo fenomeno è ormai fissati è una diversa definizione di governance turazioni e costruzioni ex novo, per ridurre i consumi, migliorare riteniamo che i Comuni debbano lavora- realtà di fondovalle. evidente anche nei comuni di fondovalle e dei processi decisionali politici ed ammini- i materiali, applicare i CAM. Usiamo questo patrimonio dandogli re insieme. Le aree di pianura si evidenziano per lo in quelli minori della pianura. strativi. È necessario – Uncem lo sostiene da concretezza nei nuovi POR – in particolare nel POR FESR - che I Comuni insieme con le loro comunità: con tempo - un riordino complessivo degli Enti sviluppo e l’utilizzo delle superfici agricole Risulta sempre più marcato il fattore di avranno canali di finanziamento su questi fronti. Costruire in un forte coinvolgimento, nella pianifica- locali. La formazione di un nuovo soggetto fino a definire comparti specialistici quali disomogeneità territoriale a livello provin- modo efficiente con materiali efficienti (legno in particolare) è il zione e negli investimenti, delle comunità che sia in grado di assicurare la partecipa- quello delle coltivazioni intensive o della ciale. È sempre più evidente la contrappo- Green New deal auspicato da Ursula Von Der Layen (16 settem- (come al punto 3 viene espresso). zione delle comunità locali delle categorie bre 2020), auspicando un nuovo Bauhaus. Allo studio fatto su zootecnia. È solitamente anche presente e sizione tra le realtà urbane ben collegate I Comuni insieme tra loro: come previsto economiche e sociali, dell’associazionismo, tutto questo, diamo seguito e concretezza. ben radicato un tessuto artigianale, specie alle reti infrastrutturali (le città capoluogo dall’articolo 13 della legge 158/2017 sui delle istituzioni culturali ed educative, delle quelli connesso al settore primario, con e i Comuni più grandi, con più di 15mila piccoli Comuni, nelle aree montane ovvia- fondazioni bancarie, della chiesa e dei sogget- Esempio 2: quanti progetti hanno indagato sfide, rischi, conse- qualche realtà industriale ben strutturata a abitanti), dotate di un elevato grado di mente con le Unioni montane ti rappresentativi di interessi comuni. Un guenze dello spopolamento nelle aree montane e interne! Dia- livello nazionale ed internazionale. servizi, capaci di generare opportunità I Comuni insieme con i GAL e con i BIM: soggetto che condivida, definisca ed elabori mogli seguito con iniziative simili a quelle di Regione Emilia-Ro- Queste disomogeneità si aggiungono di lavoro e di residenzialità, e le restanti magna, che incentiva con opportune risorse del proprio bilancio perché la pianificazione di un territorio è uno progetto di sviluppo territoriale, che dia- quasi sempre alla diversità di sviluppo tra zone che, invece soffrono proprio per la (o del POR) le giovani coppie che vogliono trasferirsi nei Comuni “una sola”; i diversi soggetti insieme defi- loghi con le istituzioni, che diventi soggetto le diverse aree e i diversi Comuni fino a mancanza delle condizioni di base per uno montani e vogliono recuperare un immobile dove abitare. Risorse niscono gli obiettivi e come agire. Ciascuno di riferimento del mondo amministrativo, definire caratteri di marginalità intensi e sviluppo sostenibile. concrete, per nuovi abitanti. Un programma di inclusione e di poi fa la sua parte, in strettissima sinergia, che partecipi alla definizione delle strategie persistenti in modo particolare nelle fasce La strategia di area vasta dovrebbe con- impatto. Per dare abitanti nuovi a territori nuovi. La novità sta in in un confronto continuo, evitando attriti. territoriali, che diventi interlocutore per la di media valle. centrarsi nell’elaborazione di politiche questo approccio. Integrando fondi e strategie. definizione delle programmazioni dei fondi La crisi finanziaria del 2008-2009 e le scelte di sviluppo che potranno trasformarsi I Comuni insieme in un’“area vasta”: europei per lo sviluppo regionale. Esempio 3: quanti progetti hanno lavorato sui temi del nuovo politiche conseguenti hanno contribuito in progetti di infrastrutture, lavoro e questo è un punto non semplice. Perché welfare e sulla telemedicina, sulla teleassistenza! Occorre ora a innescare rilevanti problematiche in servizi. Sono questi i motori che consen- lavorare insieme, tra diversi Comuni, tra alcuni settori fondamentali dell’economia tono di superare le criticità territoriali e • I FONDI DI COESIONE E IL PNRR dargli concretezza e il POR ha risorse su questo tema, come le più Unioni montane, è complesso. Ma è la • Come stanno insieme ad esempio Alcotra, tutta la coo- hanno altri programmi UE. Non fermiamoci allo studio. sola e unica possibilità. Insieme, definisco un territorio interessato locale, a contrarre la domanda interna e la capacità di spesa, a ridurre le risorse degli innescare processi di trasformazione delle realtà locali. •perazione Interreg, Cosme e Horizon, o ai POR e al PSR, è la Esempio 4: moltissimi progetti della scorsa programmazione enti locali per investimenti, a depotenziare Gli obiettivi possono essere sintetizzati in: grande sfida per tutti. Occorre essere consapevoli che Inter- hanno lavorato sul tema delle nuove imprese, delle start up da un progetto strategico di area vasta il ruolo degli enti locali territoriali quali a) Definizione di nuove forme di gover- reg piuttosto che POR si devono integrare. Dove non arrivano per i territori, della volontà di giovani di mettersi in proprio. Si pedemontana: le vallate alpine e le aree di fondovalle che gravitano sulle città capo- la Provincia. I Comuni si sono ritrovati nance i primi, devono arrivare i secondi. Se Alcotra fa degli studi, finanzino dunque sui POR le imprese che nascono nei territori spogliati dal ruolo di soggetti programma- b) Consolidamento dei sistemi economi- analisi, ricerche, i POR e il PSR possono certamente attuare montani, sosteniamole e formiamo nuove competenze, utilizzia- luogo, di riferimento per servizi e lavoro. e concretizzare quei documenti. Ancor di più, questa “pro- tori dello sviluppo locale e relegati ad una ci per lo sviluppo locale mo l’esempio virtuoso della Fondazione Garrone con i campus La valle non può fare a meno della città del secuzione” e consecutio tra programmi deve valere in vista semplice funzione di servizio al residente. c) Definizione di programmi per le infra- RestartAlp e RestartApp affinché le nuove imprese potenziali, la fondovalle. E la città del fondovalle non (all’interno) del Piano nazionale Ripresa e Resilienza per l’uso Oggi, con alle spalle un decennio di crisi strutture territoriali loro importanza, la loro dinamicità, trovino poi risorse per l’avvio, può fare a meno delle sue valli. Insieme delle risorse del Next Generation EU. Uncem ha sottolineato il sostegno delle Istituzioni, le risorse per crescere! economica, risultano evidenti il degrado d) Implementazione dei servizi alla nelle opportune sedi nazionali che il PNRR deve includere ad sono vincenti. di un tessuto economico che si è rilevato popolazione esempio il finanziamento agli Enti locali che hanno già fatto Le valli, in particolare, si caratterizzano Esempio 5: Quanti studi e ricerche sulle filiere bosco-legno. storicamente e culturalmente per evidenti fragile ed effimero, l’inconsistenza delle e) Creazione di opportunità di lavoro. i progetti, siano questi esecutivi o ancora studi di fattibilità. Progetti naturalmente che stanno, che devono stare, nelle sei Energia, costruzioni, lavorati e semilavorati, industria e artigiana- politiche di sviluppo e l’aumento della dualismi: i Comuni di bassa valle mostrano “missioni” dell’attuale PNRR. to. Potenziamo le risorse dei PSR per dare concretezza a questi marginalità sociale e civile. Infine, l’ineso- La cura delle risorse territoriali, la manu- caratteristiche di un più agevole insedia- mento, divenendo di fatto aree di espan- rabile degrado demografico delle zone più tenzione del capitale naturale, la pre- • Il PNRR italiano non è un elenco della spesa e non è un pranzo di gala. La chiave di lettura dei territori è trasversale a progetti, usando veramente legno locale, creando posti di lavoro. Creiamo segherie di valle, investiamo risorse dei Por Fesr (che periferiche, determinato dall’invecchia- venzione del danno, l‘incremento della non sono solo industria 5.0 per le aree urbane!), investiamo sione urbana delle città capoluogo. I tratti missioni e operazioni del Piano. Far sedere allo stesso tavolo mento della popolazione e dalla mancanza resilienza, l’adattamento ai mutamenti e risorse dei PNRR, di Cosme e di Horizon. La filiera, le filiere bos- interni alle valli presentano invece una chi si occupa di Interreg e chi segue i POR e il PSR è indispen- del naturale ricambio generazionale, la loro mitigazione, il miglioramento e la co-legno sono la grande opportunità concreta per la montagna. conformazione territoriale montana che ha sabile per essere efficaci, non disperdere risorse, unire profes- fenomeno sottovalutato per decenni dalla tutela dei servizi sono alcune delle prero- sionalità, concentrarsi sulle vere esigenze dei territori. contribuito a generare un severo processo 1 4 / TER R ITO R I TERRITORI / 15
riscoprirsi comunità... solo insieme, nei villaggi c’è la in Piemonte e in foza della ripresa. Nella cooperazione tra associazioni, Italia, i territori nelle imprese che rigenerano i borghi. Ecco perchè la sono stati al programmazione 21-27 deve essere di e per le comunità centro di ricerche, studi, analisi che essere comunità dimostrano una “centralità della montagna”. Le “geografie” sono La crisi globale Covid-19 ha fatto creatività e alla imprenditorialità e sulla mare in causa tutte per affrontare e vincere decisive per la emergere molte disuguaglianze e costruzione di un solido legame tra welfare la sfida della ripartenza. coesione del Paese ingiustizie che segnavano quella di comunità e sistemi di economia civile Quindi territori protagonisti e non più “normalità” e le scelte infauste che le produttiva. Passa per l’uso, a livello locale, spettatori delle politiche di sviluppo gene- hanno prodotte. da parte dei Comuni, di piattaforme digitali rate altrove. Protagonisti nelle strategie di collettive in cui i dati forniti da tutti noi, cattura del carbonio attraverso la gestione Oggi siamo nel mezzo della discussione siano utilizzati per migliorare la qualità dei delle foreste, dei pascoli, degli insediamenti sui diversi modi di approccio alla ripar- servizi fondamentali e del lavoro; il futuro e, insieme, con la valorizzazione economica tenza per ridurre tali disuguaglianze. passa per amministrazioni pubbliche rinno- dei prodotti delle filiere primarie. Protagoni- vate nei metodi e nelle persone. sti nelle strategie di sostenibilità energetica L’opzione “normalità e progresso” con il maggior ricorso alle fonti rinnovabili propone il ritorno a quella normalità La battaglia culturale che vedeva la monta- e il contributo al contenimento dei consu- “con più attenzione alle disuguaglianze” gna sconfitta per “un destino cinico e baro” mi. Protagonisti nella conservazione della affidandosi agli stessi principi che hanno non è ancora stata vinta, ma negli ultimi biodiversità affidata ad una più colta e prodotto e amplificato quelle disugua- anni un vocabolario nuovo ci ha rimesso al consapevole convivenza dei cicli naturali glianze; la seconda opzione “ sicurezza e centro ribaltando il paradigma mentale di con le utilizzazioni antropiche, piuttosto identità” offre a chi soffre tali ingiustizie chi la montagna la guardava con la tecni- che all’abbandono e all’inselvatichimento barriere a difesa di comunità chiuse e ca del “sorvolo”. Oggi molti insospettabili dei siti. Protagonisti nello sviluppo delle vedono nelle terre alte, nelle aree interne tecnologie digitali e dei servizi che queste uno Stato accentrato che prenda deci- una nuova chiave di volta per lo sviluppo rendono veicolabili entro spazi di mercato sioni. A queste due opzioni e al rischio di secondo criteri di sostenibilità, innovazione, enormemente dilatati. Protagonisti nella va- un loro compromesso, si può rispondere giustizia sociale e ambientale. Se a questo lorizzazione del capitale umano e con esso, con un progetto che metta al centro del si aggiungono il riscaldamento globale e la delle comunità stesse, risorsa critica per il futuro la giustizia sociale e ambientale ( crisi climatica che ne consegue, capiamo successo di ogni strategia. Barca, Un futuro più giusto, 2020) e che come mai prima ci sia tanta enfasi sulla persegua questi obiettivi modificando montagna. Ecco dunque che le misure di Se messe nelle condizioni di liberare le gli equilibri di potere e i dispositivi che accompagnamento, contrasto e mitiga- proprie energie, le “green community” producono le disuguaglianze, orientan- zione del cambiamento climatico e quelle delle montagne italiane saranno in grado do il cambiamento tecnologico digitale, volte ad interrompere lo spopolamento e a di portare contributi per la ripartenza del producendo un salto di qualità del promuovere un neo popolamento delle Alpi paese superiori alle attese. “pubblico” e delle sue amministrazioni e degli Appennini si tengono assieme più Noi ci crediamo. Perchè questa è la nostra capace di produrre fiducia. strettamente di quanto si possa pensare. E transione ecologica, sociale, economi- assieme disegnano uno scenario nel quale ca, culturale, che vede protagoniste le Questa ricetta che vale per un paese le politiche europee del Green Deal e della comunità, che si plasmano sui territori. intero vede nelle aree rurali il canale recovery strategy, incontrano nelle monta- Ma hanno bisogno urgente di una politica naturale di sperimentazione e di messa gne un interlocutore fondamentale. Proprio forte per le aree montane, interne e a terra. Ciò che è stato frutto di scelte in questa considerazione lo sviluppo soste- rurali, che non metta in un angolo temi e politiche sbagliate deve rivoluzionarsi in nibile della montagna non può essere l’esito strategie. Siamo, vogliamo essere, al cen- scelte politiche giuste perché ancora una di un processo redistributivo di ricchezze e tro dell’agenda politica e istituzionale. volta il futuro non è segnato. Passa per redditi che si formano altrove ma il risultato un modo di fare politica pubblica attento di un processo inclusivo con il quale lo Stato ai territori, che dia vita a strategie di si mostra consapevole dell’esigenza di met- sviluppo delle aree montane, centrate tere in valore tutte le sue risorse, di diversa sul miglioramento dei servizi fondamen- natura e collocazione, che è necessario chia- tali, sulla rimozione degli ostacoli alla 1 6 / TER R ITO R I TERRITORI / 17
C’è un punto fondamentale che ci convince pienamente (e deve convincere tutti) rispetto a È il momento delle SCELTE. un “Piano Montagna” per il Piemonte. E cioè la Il Piemonte deve scegliere la nostra sfida necessità di cura. Investire nella prevenzione, nella la direzione, uscire da una tutela del territorio, nella prevenzione del dissesto rischiosa marginalità geo- idrogeologico. Servono miliardi da diverse fonti di grafica, sociale, economica, finanziamento, europee, nazionali, regionali. Ma la politica. Essere al centro prima grande forma di prevenzione, è la presenza dell’uomo, su quei versanti e pianori, nei villaggi. La dell’Europa e guidare la “forza antropica” che determina la vita dei territori. centralità delle Alpi nell’UE. E dunque è prevenzione, è cura. Per questo motivo, La Montagna è, in questo occorre investire nelle aree montane. E farlo in fretta, percorso, la Scelta. Senza seguendo le molteplici linee e proposte tracciate retorica e senza illudere. La anche in questo documento. Montagna è la Scelta. Te- rritori e comunità al centro delle Politiche, puntando una buona comunicazione dei sulla “transizione”, nella progetti UE rende più coese e quale già siamo come aree consapevoli le comunità montane, dando risposte formarci alla crisi climatica e alla crisi pandemica. Il Piemonte punti sulla Montagna quale cuore della ripartenza. e informare In conclusione, sappiamo di non avere tempo da perdere. Uncem ha promosso, alla vigilia della Pro- I progetti devono essere raccontati. Devono nicazione”. Concentriamoci sulle notizie Sappiamo che costruire una programmazione vuol dire innovare e avere l’adegua- grammazione 2014-2020 una serie di corsi andare sui giornali. Devono cogliere l’inte- che i progetti fanno, come fanno notizia i di formazione per i Comuni, per il personale resse dei giornalisti e degli operatori della progetti! ta fantasia capace di comporre e scomporre procedure, leggere la realtà, interpre- tecnico e politico. comunicazione. Tutti i progetti finanziati dall’UE escano dai tare visioni della Commissione e del Parlamento UE, incrociando elementi posti compartimenti degli Addetti ai lavori, dai da Regioni, Enti territoriali, organizzazioni che operano sul territorio. Vogliamo anche oggi promuovere iniziative Non solo video fatti dai progetti stessi e messi nostri uffici, che ci lavoriamo, e diventino di formazione con gli Enti territoriali, per su YouTube, importantissimi. Le Alpi sono la cerniera dei Paesi che oggi soffre. Costruiamo attorno alle patrimonio di tutti, delle comunità, conos- consentire in particolare a Sindaci e Presi- Ma devono “uscire”, andare fuori dal progetto ciuti anche perché raccontati sui media Alpi, proprio in Piemonte, una programmazione che ha nelle borghi e nei denti di avere una “visione” stesso con la forza delle loro notizie, essendo villaggi dei luoghi smart di sviluppo a beneficio di tutti. del territorio, avendo in molte situazioni, notizia. Generando notizia. Essere cioè consapevoli di cosa potranno fare caratura nazionale. I contesti rurali e montani sono il cuore di Eusalp e di un’Europa più unita dei te- con quelle risorse, come potranno trasforma- E per farlo devono essere notiziabili. I progetti rritori. Che non si perde nelle burocrazie, nelle difficoltà, nei limiti, ma traguarda il re il territorio. Sul piano tecnico-operativo, devono avere in sé le notizie, ovvero produr- futuro con un nuovo Bauhaus per realizzare il Green New Deal europeo. Formazione potranno poi farsi guidare da studi e centri le. Non è il progetto la notizia in sé, ma cosa di competenza esterni alla PA. Ma la politica il progetto produce e cosa realizza. Non è il Uncem ci crede con Voi. Per l’Europa più unita e coesa. che guida un Ente deve sapere dove andare e partner la notizia che va sui media, giornali, cosa fare con le risorse che potrà drenare sul tv, siti di informazione. Non è lo studio e non territorio. è la ricerca. La notizia è il risultato, il benefi- cio, quel che resta, quello che con il progetto Formazione vuol dire anche “selezione”, non diamo al territorio. andare “a caso” su progetti inseguendo tutto e risolvendo poco. Occorre saper selezionare Per questo Uncem ha sempre sostenuto che (anche in funzione poi di eventuali cofinanzia- poco importa quanto siano distanti i loghi menti necessari) e in questo percorso gli Enti sulla carta intestata o la loro dimensione. Non devono essere accompagnati, formati. sono queste le vere questioni della “comu- 1 8 / TER R ITO R I TERRITORI / 19
A cura di Uncem Piemonte Unione nazionale dei Comuni delle Comunità e degli Enti montani uncem@cittametropolitana.torino.it www.uncem.piemonte.it Presidente Roberto Colombero marzo2021 2 0 / TER R ITO R I
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