Dalla Regione Marche - Il Mascalzone
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dalla Regione Marche 2018-11-13 Flashmob dei giornalisti ad Ancona “Giù le mani dall’informazione” LA SOLIDARIETA’ DEL PRESIDENTE LUCA CERISCIOLI “Massima solidarietà e vicinanza da parte della Regione Marche ai giornalisti nella loro lotta per la libertà di informazione e indipendenza della professione ”. Così il presidente della Regione , Luca Ceriscioli, a margine di una conferenza stampa, ha voluto esprimere “la piena adesione personale e della giunta regionale alla manifestazione per l’affermazione della libertà di informazione, sancita dalla nostra Costituzione” che anche ad Ancona, come in altri capoluoghi italiani in contemporanea, ha visto riunirsi nel flashmob #giù le mani dall’informazione i giornalisti marchigiani in Piazza del Plebiscito, sotto il Palazzo della Prefettura,
Ufficio territoriale del Governo. Un luogo simbolo per manifestare il forte dissenso dopo le offensive dichiarazioni del ministro Di Maio e di altri esponenti del partito alla guida del Paese. CAMPAGNA FEDERFARMA DIABETE: UNA SETTIMANA DI SCREENING GRATUITI IN FARMACIA Sono oltre 200 le farmacie marchigiane pronte a scendere di nuovo in campo contro il diabete : da lunedì 12 novembre a domenica 18, in concomitanza con la Giornata Mondiale del Diabete prevista per il 14 novembre, saranno a disposizione dei clienti – cittadini che potranno effettuare lo screening del diabete e ricevere utili suggerimenti. “Si tratta di un’importante iniziativa dedicata ai cittadini – ha spiegato il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli – che potranno gratuitamente fare un’attività di screening per il diabete, una malattia cronica con molti effetti collaterali che colpisce una larga fetta della popolazione e molti non sanno neanche di averla. Fare questo passaggio in farmacia permette, nel caso la malattia venga diagnosticata, di ridurre l’impatto sulla salute gestendo nel modo più corretto ed efficace le cure. L’invito ai cittadini è quello di partecipare quindi a questa campagna. Un ringraziamento va innanzitutto alle farmacie che costituiscono un baluardo del servizio sanitario sul territorio anche in tempi difficili come quelli del sisma che ha colpito le Marche”.
“Prevenire – ha aggiunto il consigliere con delega alla Sanità Federico Talè – è certamente un discorso di salute ma anche un investimento appropriato. Le farmacie sono sempre più protagoniste nel sistema sanitario: sottoscriviamo dunque questa lodevole iniziativa con l’auspicio di ritrovarci anche su altri progetti come l’abbattimento delle liste di attesa”. Pasquale D’Avella, presidente di Federfarma Marche ha posto l’accento sul fatto che “l’annuale edizione della campagna nazionale di Federfarma vuole confermare che la farmacia è luogo e strumento per una efficace educazione sanitaria rivolta ai cittadini , finalizzata alla prevenzione del diabete. In tutte le province – ha proseguito – le farmacie saranno a disposizione dei cittadini di tutte le età per uno screening gratuito , suggerimenti ed una comune azione per fronteggiare una malattia di grande diffusione. Il nostro obiettivo oltre alla raccolta dati è proprio quello di trovare quelle persone che non sanno di avere il diabete e di diffondere la pratica di corretti stili di vita per evitare la malattia a chi non ce l’ha. Un esercito di professionisti motivati e competenti è al lavoro per questo”. Sul servizio “capillare” delle farmacie è intervenuta la rappresentante di Federfarma per la provincia Macerata Ida Maria Kaczmarek :”Siamo uno degli ultimi presidi sempre presenti anche nei paesi più piccoli dove il cittadino trova sempre un consiglio”. Per effettuare lo screening è consigliato presentarsi in farmacia a digiuno o di avvisare il farmacista nel caso si abbia già fatto colazione. L’appuntamento è consigliato. Il diabete mellito è la malattia cronico-degenerativa di maggior impatto sociale tanto che l’organizzazione Mondiale della sanità prevede, nei prossimi anni, una crescita esponenziale della patologia in tutti i continenti, perché questo fenomeno è sostanzialmente legato a stili di vita non corretti.
Nelle Marche sono più di 75.000 le persone che dichiarano di avere il diabete, il 4,9% della popolazione. Oltre il 30% degli assistiti da centri specialistici diabetologici ha più di 75 anni con la necessità di assistenza particolare , dal punto di vista sanitario e della terapia ipoglicemizzante. La settimana di sensibilizzazione nelle farmacie è promossa da Federfarma Marche per contribuire a ridurre le conseguenze individuali e sociali della malattia diabetica , adeguando la capacità di risposta del sistema che si deve articolare sulla piena collaborazione tra medico di base , specialista diabetologico e farmacista. Per effetto di questa rete l’Italia è il Paese occidentale con il più basso livello di complicanze croniche e di eccesso di mortalità nelle persone con diabete. I dati più recenti documentano che il tasso di prevalenza totale del diabete in Italia è pari al 6,2%: è possibile stimare che ogni anno si verifichino 5-7 nuovi casi di diabete tipo 2 ogni 1000 persone, senza significative differenze di genere. Un milione di italiani inoltre è affetto da diabete mellito senza saperlo, nonostante sia una patologia grave e, per la sua grande diffusione, una delle principali cause di morte. Anche il diabete tipo 1 è in crescita, seppure in misura inferiore in termini assoluti rispetto al diabete tipo 2. Infine, secondo i più recenti studi, il valore medio nazionale del tasso di incidenza del diabete tipo 1 nei bambini di età compresa fra 0 e 4 anni, è pari a 13.4/100.000/anno. Il costo medio annuo per paziente è di 2.792,00 euro: 51% per l’assistenza ospedaliera; il 32% per la spesa farmaceutica e il 17 % dell’assistenza ambulatoriale. La maggior parte della spesa associata alla malattia diabetica è determinata dal trattamento delle complicanze, come nefropatie, amputazioni e rivascolarizzazioni degli arti inferiori seguiti dalle patologie cerebrovascolari con un
incremento di costo considerevole. Seguono le patologie cardiovascolari, la retinopatia, la neuropatia e le complicanze acute. Ciclovia del Tenna, l’assessore Cesetti presenta il progetto agli amministratori locali: “Realizzabili i primi 15 chilometri, la Regione investe sulla mobilità dolce” Il progetto prevede un collegamento ciclabile lungo la vallata del Tenna. A disposizione ci sono già 3,3 milioni di euro del Fondo sviluppo e coesione 2014-2020. Saranno sufficienti per realizzare un primo tratto ciclopedonabile di 15 chilometri, con un percorso lineare, sicuro e continuativo. È ciclovia del Tenna che l’assessore regionale Fabrizio Cesetti ha presentato agli amministratori locali interessati nel corso di un incontro che si è svolto presso la Sala consiliare della Provincia di Fermo, convocato dalla vicepresidente della Regione Anna Casini. Insieme a quelle dell’Aso e dell’Ete Vivo, fa parte delle ciclopiste fermane che compongono la nuova rete ciclabile regionale: un investimento da 46,3 milioni di euro per realizzare 247 chilometri di nuovi percorsi che collegheranno la costa con le aree interne. Pensata come una infrastruttura leggera a “pettine”, unirà la ciclovia Adriatica nazionale, che coinvolge tutto il tratto litorale marchigiano, alle tredici direttrici di sviluppo ciclopedonabile corrispondenti alle principali vallate fluviali regionali. “Un piano di investimento sulla mobilità dolce mai realizzato nelle Marche e che ora trova concretezza grazie ai fondi già disponibili, che verranno implementati con le risorse europee, nazionali e regionali che si renderanno utilizzabili – ha detto l’assessore Cesetti agli amministratori e ai tecnici presenti all’incontro, ringraziando la Casini per aver promosso il confronto con gli enti locali coinvolti – L’obiettivo è quello di creare un sistema di trasporto che integri quello pubblico locale. Non verranno realizzate solo le piste, ma tutte le infrastrutture
utili (come bike officine, parcheggi dedicati, punti ristori, infopoint cicloturistici), per rendere concreta e vantaggiosa l’intermodalità con gomma e ferro. Sarà normale, a quel punto, per gli interessati e gli appassionati, scoprire le Marche utilizzando, contemporaneamente, bicicletta, treno, autobus. Un modo piacevole, ecologico, di visitare borghi, luoghi di cultura e d’arte, decongestionando la viabilità e migliorando la qualità ambientale delle città”. L’ipotesi progettuale presentata dalla Regione prevede un percorso che segue l’asta fluviale e, dove, possibile, il recupero della rete ferroviaria dismessa. Verranno privilegiate le connessioni agli abitati e alle infrastrutture viarie esistenti, insieme all’utilizzo delle aree demaniali per ridurre i tempi di realizzazione. Il tratto iniziale del tracciato seguirà la sommità dell’argine del Tenna, mentre l’intervento mirerà anche a riqualificare le zone fluviali attualmente inaccessibili. Potenzialmente interessati alla ciclovia sono i comuni di Porto Sant’Elpidio, Sant’Elpidio a Mare, Fermo, Monte Urano, Rapagnano, Magliano di Tenna, Grottazzolina, Montegiorgio, Belmonte Piceno, Servigliano, Falerone, Penna San Giovanni, Monte San Martino, Santa Vittoria in Matenano, Montefalcone Appennino, Smerillo, Amandola.
Doppia preferenza di genere e dintorni Le Marche raggiungono il primo obiettivo di spesa stabilito da Bruxelles. Bora: “Risultato importante”
dalla Regione Marche 2018-11-12 Presentati i nuovi treni regionali Rock e Pop nella centralissima piazza Cavour, ad Ancona, nel Villaggio Trenitalia #lamusicastacambiando, presente il Presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli e l’Assessore Regionale ai Trasporti Angelo Sciapichetti . Ceriscioli e Sciapichetti alla cerimonia di presentazione dei nuovi treni Rock e Pop: “Entro il 2022 rinnovo di tutta la flotta regionale” Un lavoro “storico” di investimenti nel trasporto pubblico locale che poggia sul rinnovo del contratto di servizio con Trenitalia e sui 26 milioni destinati al rinnovo del parco mezzi su gomma. È quello che sta compiendo la Regione Marche, evidenziato dalle parole del presidente Luca Ceriscioli e dell’assessore ai Trasporti Angelo Sciapichetti pronunciate nel corso della cerimonia di presentazione dei nuovi treni Rock e Pop in piazza Cavour ad Ancona. A margine dell’incontro, Ceriscioli ha detto che “i treni regionali hanno un alto tasso di puntualità, grande soddisfazione da parte degli utenti. L’obiettivo di arrivare, con il nuovo
contratto di servizio, a riqualificare tutti i treni che viaggiano sulla linea regionale è credibile. La scelta è quella di favorire, sempre più, come sta accadendo, l’utilizzo del treno da parte dei marchigiani. Dal punto di vista ambientale è il mezzo più ecologico, può contare sull’elettrificazione della quasi totalità della rete marchigiana, evita traffico e ingorghi. Crediamo in questa prospettiva di crescita del traffico su ferro e quindi ci investiamo per migliorare collegamenti e connessioni, ma soprattutto la qualità del confort di chi viaggia”. Nel suo intervento programmato, l’assessore Sciapichetti ha ricordato che “sono 28 mila gli utenti giornalieri della tratta marchigiana. Tre anni fa non c’era un contratto di servizio in vigore, entro l’anno firmeremo quello nuovo con Trenitalia valido per i prossimi quindici anni. Un fatto importante che ci consentirà di rinnovare tutta la flotta regionale entro il 2022. È un traguardo fondamentale che ci proponevamo e che va nella direzione giusta per quanto riguarda la qualità del servizio a utenti e pendolari. I dati ci dicono che sono in aumento perché il servizio è migliorato e cresciuto”.
Conferenza stampa congiunta per illustrare i provvedimenti adottati dalla Giunta regionale in merito al controllo numerico dei cinghiali, presente il presidente della Regione
Marche Luca Ceriscioli, Maria Letizia Gardoni (presidente regionale Coldiretti Marche), Enzo Bottos (direttore regionale Coldiretti Marche). Regione Marche e Coldiretti: misure straordinarie per contenere la fauna selvatica La possibilità di cacciare il cinghiale su tutto il territorio regionale, un piano di controllo che permette agli agricoltori azioni di cattura degli ungulati, uno Statuto tipo per gli Ambiti territoriali di caccia, l’attuazione del regolamento unico per il risarcimento dei danni all’agricoltura da selvatici e, a livello organizzativo interno, l’unificazione del Servizio Caccia con l’Agricoltura. E ancora. La rivisitazione del Piano di controllo del cinghiale e il via a una commissione tecnica che definisca criteri e obiettivi che le squadre di prelievo dovranno rispettare, pena la sospensione per un anno dell’attività sull’area precedentemente assegnata. Sono solo alcune delle misure adottate dalla giunta regionale e annunciate dal Presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli, in risposta alla Piattaforma programmatica presentata da Coldiretti Marche fin dal 2015. L’annuncio è stato dato oggi nel corso di una conferenza stampa congiunta con la presidente regionale di Coldiretti, Maria Letizia Gardoni, davanti ai consigli direttivi di tutte le federazioni Coldiretti delle Marche.
“Una scelta che vuole rompere lo squilibrio che oggi è a favore di un eccesso della popolazione nociva all’agricoltu ra, per conseguire un buon equilibrio che salvaguardi l’attività lavorativa aziendale e consenta di avere una fauna selvatica nella misura corretta – ha detto il presidente Ceriscioli – L’obiettivo è quello di gestire in maniera armoniosa la presenza dei cinghiali attraverso gli strumenti della caccia e della selezione durante quasi tutto l’anno. È stato svolto un lavoro corale; con la legge regionale abbiamo riattivato la caccia nelle zone dove l’ordinanza del Consiglio di Stato la fermava. Una scelta importante perché il rischio era quello di avere altre grandi aree dove l’animale poteva crescere e riprodursi indisturbato. C’è stata una riflessione approfondita che ci ha permesso di guardare ai meccanismi che avevamo già avviato, ma che avevano un’efficacia limitata. Abbiamo superato i colli di bottiglia che ostruivano il percorso delineato, come la possibilità ora di catturare il cinghiale sia nei campi dove il conduttore è cacciatore e quello dove non lo è mettendo in atto azioni con il supporto della Regione. Così come sono state modificate le disposizioni sul controllo di selezione: le precedenti prevedevano un’attesa di 6-24 ore per poter effettuare il prelievo, oggi l’agricoltore con una semplice comunicazione, potrà farlo da solo (se cacciatore) o con l’intervento di un selettore abilitato legato al territorio. In definitiva sono state previste misure efficaci e immediate per poter intervenire in ogni occasione necessaria”. Misure
straordinarie per una situazione straordinaria. Il Presidente Ceriscioli si è già attivato per promuovere un tavolo di coordinamento con Sindaci e Prefetti che attivi le ordinanze e misure di controllo straordinarie nelle aree di maggior presenza dei selvatici con figure ulteriori da abilitare al prelievo. “Si tratta – ha detto la Presidente Gardoni – di un primo passo che in maniera collaborativa siamo riusciti a fare insieme alla Regione. Abbiamo voluto accelerare dopo l’ordinanza del Consiglio di Stato che aveva sospeso la caccia nei siti Natura 2000. Chiaramente arriviamo all’oggi dopo un percorso che ci ha visti portare attenzione costante sulla fauna selvatica già a partire dal 2015. Non ci stanchiamo mai di ripetere che i nostri imprenditori agricoli, che ogni giorno curano e gestiscono il territorio, non vogliono risarcimenti ma vogliono evitare danni. Quelli della fauna selvatica, in alcune aree, compromettono ancora di più un territorio già danneggiato dal sisma. Molti evitano di investire, di seminare perché temono di non poter arrivare al raccolto. Senza contare i rischi che subiscono gli stessi cittadini con gli incidenti stradali da attraversamento degli animali in strada. Come Coldiretti non abbiamo mai abbassato la guardia, abbiamo lavorato con il Presidente Ceriscioli e siamo soddisfatti di essere arrivati a questo punto. A monte c’è una condivisione che ci ha fatto intraprendere un percorso di dialogo e rispetto reciproco. Le delibere proposte vanno incontro alla piattaforma che Coldiretti aveva presentato, semplificano le norme e danno risposte a un importante comparto economico. Abbiamo dialogato in maniera intelligente e lungimirante ma è anche chiaro che Coldiretti Marche manterrà alta la guardia per monitorare gli sviluppi di queste e altre proposte che nel tempo dovessero rendersi necessarie”.
SEMPLIFICAZIONE PER L’ACCESSO AL MICROCREDITO PER LE PICCOLE IMPRESE La giunta regionale chiederà alla Conferenza Unificata di attivare la procedura per ampliare l’operatività del Fondo centrale di garanzia per le PMI a favore delle operazioni di microcredito. Potrà essere più semplice per le micro e piccole imprese marchigiane accedere al sistema creditizio per le operazioni di microcredito. La giunta regionale, infatti, in linea con altre Regioni, nell’odierna seduta ha adottato una deliberazione che prevede la richiesta alla Conferenza Unificata di modificare alcuni parametri della limitazione dell’operatività del Fondo di garanzia di cui alla legge 662/96 nel territorio regionale, con riferimento alle operazioni di microcredito. Su iniziativa dell’assessora alle Attività Produttive, Manuela Bora è stato deciso quindi di chiedere l’esenzione dalla intermediazione obbligatoria dei Confidi, come stabilito in precedenza, per le richieste da parte delle piccole imprese di microcredito (normalmente operazioni di importo fino a 25 mila euro) e prevedere un accesso diretto al Fondo di Garanzia presso il Mediocredito Centrale. “ Abbiamo accolto le sollecitazioni degli operatori del microcredito e delle imprese – ha spiegato l’assessora Bora – perché siamo consapevoli delle mutate situazioni e che occorra semplificare e non complicare le operazioni di accesso al credito a vantaggio di chi sta maggiormente pagando questa
crisi e che rappresenta l’ossatura del nostro sistema produttivo, cioè le piccole imprese che, inoltre, proprio nella nostra Regione, stanno subendo i contraccolpi in conseguenza degli eventi sismici del 2016.” Nel 2014 la Regione aveva adottato i parametri previsti dalla normativa di riferimento, limitando l’intervento del Fondo di garanzia alla controgaranzia dei consorzi di garanzia collettiva fidi iscritti nel registro delle imprese di una o più province della regione, per le operazioni di importo fino a 150.000,00 euro. Con questa modifica richiesta alla Conferenza Unificata si è valutata l’opportunità di esentare dall’obbligo di transitare per il sistema dei confidi le operazioni di microcredito che per definizione si caratterizzano per i seguenti requisiti: -un ammontare non superiore a euro 25.000,00 e assenza di garanzie reali che può essere aumentato fino a 35.000 euro in presenza di alcune condizioni; – l’essere finalizzato all’avvio o allo sviluppo di iniziative imprenditoriali o all’inserimento nel mercato del lavoro; – essere accompagnato dalla prestazione di servizi ausiliari di assistenza e monitoraggio dei soggetti finanziati. È importante precisare che tale intervento non mette in discussione il ruolo strategico del sistema dei Confidi e il fatto che la Regione abbia perseguito e continui a perseguire l’obiettivo del rafforzamento della loro efficienza gestionale. Tuttavia il mercato del microcredito ha caratteristiche del tutto peculiari e pertanto, l’intermediazione dei consorzi di garanzia collettiva non appare necessaria. “La Regione Marche – conclude Manuela Bora – ha perseguito in questi ultimi anni l’obiettivo strategico di razionalizzazione del sistema regionale delle garanzie per favorire l’accesso al credito delle PMI, con una azione anticiclica che miri a
fornire le imprese della liquidità necessaria per il loro rilancio e sviluppo. Da una parte, quindi, abbiamo allocato 24 milioni (di cui 9 milioni da destinare esclusivamente alle zone sismiche marchigiane) per la concessione dei contributi ai fondi rischi dei Confidi coinvolti nel processo di fusione per operazioni di garanzia a supporto delle PMI; dall’altra è ora necessario rivedere alcune impostazioni per favorire il rilancio del microcredito d’impresa, per il suo ruolo fondamentale nel favorire la nascita e lo sviluppo della microimprenditoria e del lavoro autonomo, con particolare riferimento alle iniziative promosse dai giovani e da altri soggetti, nell’accesso al credito, caratterizzati da naturali difficoltà di avviamento.“ TERMINATO Il CICLO DI INCONTRI PSR MARCHE “L’EUROPA CON NOI PER RIPARTIRE” Dieci le località toccate, oltre venti i bandi presentati e circa mille i partecipanti. Casini: “Usciti dalla sede istituzionale per spiegare direttamente agli agricoltori le opportunità esistenti” Si è chiuso, con la tappa di Montefortino, il ciclo di seminari realizzati per presentare, alle imprese e ai cittadini, i bandi già attivi o in fase di emissione del Programma di Sviluppo Rurale Marche 2014/2020 destinati all’area del cratere sismico. Sono stati organizzati dalla Regione Marche nell’ambito dell’iniziativa “L’Europa con noi per ripartire” con l’obiettivo di illustrare, direttamente sul territorio, le possibilità offerte dalla rimodulazione del PSR Marche per la ripartenza post sisma: 159,25 milioni di euro, che si aggiungono alla dotazione iniziale, appositamente dedicati alle aree colpite. Il tour si è svolto in dieci
tappe, con circa mille partecipanti, per creare un vero momento di ascolto e di confronto, proprio dove ce n’è bisogno. “L’istituzion e regionale è uscita dalle sue solite sedi per andare fra la gente – ha commentato la vice presidente e assessore all’Agricoltu ra Anna Casini – A seguito degli eventi del 2016 e 2017 abbiamo vissuto momenti di grande emozione e toccato con mano le difficoltà di tante persone; sentivamo necessario andare personalmente a presentare le importanti opportunità che il PSR Marche mette a disposizione degli imprenditori agricoli e zootecnici. Il confronto, talvolta anche serrato, si è sempre svolto in un’ottica costruttiva, con l’obiettivo di andare capillarmente tra i potenziali beneficiari e fornire, individualmente, spiegazioni e chiarimenti, anche con l’obiettivo di migliorare la formulazione dei bandi che devono essere ancora pubblicati”. La programmazione delle ulteriori risorse ha tenuto conto della forte vocazione rurale di questi territori e ha quindi dedicato una grande parte a sviluppare la competitività delle aziende agricole, favorendo l’ingresso dei giovani, a promuovere gli accordi di filiera, a incentivare le coltivazioni biologiche, la zootecnia e il benessere animale, il recupero di boschi e foreste, il ripristino della viabilità minore. Molto pertinenti e approfonditi i quesiti posti e sempre molto attenti i rilievi da parte del pubblico. Importante è stata la collaborazione
con le organizzazioni agricole regionali cui gli imprenditori si rivolgono prioritariamente nella predisposizione dei progetti e delle domande di sostegno. “Fare rete e presentarsi uniti con risposte univoche è quello che chiedono i nostri concittadini, e per questo ci siamo impegnati e ci impegneremo anche nel futuro, per far sì che alle parole corrispondano sempre fatti concreti”, ha concluso la vice presidente. Questa iniziativa di contatto diretto con i territori del cratere è stata parte di un percorso informativo più ampio sulle risorse complessivamente messe a disposizione da tutti i fondi strutturali: oltre 400 milioni di euro aggiuntivi, stanziati attraverso i Fondi FESR (Sviluppo regionale), FEASR (Programma di Sviluppo Rurale) e FSE (Lavoro). dalla Regione Marche 2018-11-10 CASINI: “UN ESEMPIO VIRTUOSO PER LE TECONOLOGIE INNOVATIVE APPLICATE NONOSTANTE NORMATIVE COMPLESSE” La Vicepresidente della Regione Marche è intervenuta alla presentazione del primo aggregato di Montegallo “Una giornata importante perché si sperimenta l’aggregato in maniera concreta che permette di mettere insieme più unità
immobiliari con una progettazione strutturale migliore, grazie alle innovative tecnologie applicate. Da rilevare anche l’aspetto sociale dell’aggregato che ospiterà le attività commerciali necessarie per la collettività. Noi abbiamo sempre accolto tutte le informazioni e richieste che provenivano dai territori per risolvere le diverse problematiche, ma ora occorre un Testo Unico sia per i progettisti che per gli Uffici che istruiscono ed esaminano le pratiche per la ricostruzione. Uno snellimento delle procedure burocratiche che la Regione da tanto tempo sta chiedendo, avanzando al Governo nazionale delle proposte”. Così la vicepresidente della Regione Marche, Anna Casini, insieme al sindaco di Montegallo e neo presidente della Provincia di Ascoli Piceno, Sergio Fabiani, ha partecipato alla conferenza stampa di presentazione del primo aggregato nella frazione Balzo (n.7 edifici) grazie al via del decreto operativo di inizio lavori dell’Ufficio Speciale per la Ricostruzioni (USR) per un importo complessivo di quasi 2,8 mln di euro. “Altra importante notizia – ha sottolineato la Casini a margine della conferenza – è quella che nonostante il piano regionale non prevedeva questa specialità, l’Area Vasta 5 avrà una struttura complessa di radiologia interventistica con un neurochirurgo presente in alcuni giorni all’interno dell’ospedale Mazzoni”. “Il Comune – ha detto Fabiani – ha fatto la sua parte e ce la mettiamo tutta insieme ai cittadini che hanno scelto di rimanere in questo territorio, ma ora occorre una legge speciale che tuteli soprattutto il personale impiegato per la ricostruzione”. La capacità di riemergere con forza e dignità dalle ferite del sisma di due anni passa attraverso il vasto lavoro e sostegno di una squadra composta da donne e uomini dell’USR di Ascoli in sinergia con le Istituzioni che contribuiscono alla
valorizzazione delle aree colpite dal terremoto. Nel dettaglio e come prevede l’ordinanza 19/2017 del Commissario per la Ricostruzione, l’aggregato edilizio composto da edifici inagibili, con stato di danno e grado di vulnerabilità riconducibili ai livelli operativi L1, L2, e L3 può procedere a intervento di ripristino con il miglioramento sismico e previa costituzione dei proprietari in consorzio. Infatti, il consorzio Balzo 2 a seguito di domanda e verifica da parte degli uffici competenti, ha ricevuto il contributo necessario per la ricostruzione attraverso il costo parametrico previsto per ciascun edificio. Voce donna, Manuela Bora: “Tempi maturi per l’approvazione della legge regionale” dalla Regione Marche 2018-11-09 A Pescara riunito il Tavolo tecnico della Ciclovia Adriatica, Casini: “Passi avanti per l’infrastruttura”
Si è riunito, a Pescara, nella sede della Regione Abruzzo, il primo Tavolo tecnico delle Regioni interessate al tracciato della Ciclovia Adriatica che parte da Venezia e si sviluppa, lungo la costa del Mare Adriatico, fino al Gargano. All’incontro, organizzato dalla Regione Marche, capofila del progetto e dalla Regione Abruzzo, hanno partecipato il Veneto, l’Emilia – Romagna, il Molise e la Puglia. “C’è unanimità e condivisione nella determinazione di realizzare un investimento strategico nazionale in grado di migliorare la vivibilità dei centri coinvolti, elevare la qualità ambientale dei territori attraversati, promuovere stili di vita corretti attraverso l’incentivazione della mobilità dolce”, commenta la vice presidente Anna Casini. Durante i lavori di Pescara è stato condiviso il protocollo di intesa da sottoscrivere con il ministero Infrastrutture e Trasporti per la realizzazione della ciclovia. Sono state anche pianificate tutte le attività necessarie alla predisposizione della documentazione per il bando di gara del progetto. “La Regione Marche, in quanto soggetto capofila – ricorda Casini – dovrà raccordare tutte le attività di finanziamento, progettazione e realizzazione delle opere. Inoltre si occuperà dell’erogazione delle risorse, del monitoraggio e della rendicontazione finale. I fondi per la realizzazione dell’opera saranno assegnati, nei prossimi giorni, con decreto del Ministero al quale le Regioni hanno dato l’intesa. Verrà riconosciuto un primo stanziamento di 16 milioni di euro per la realizzazione dei primi lotti funzionali”. La Commissione della Conferenza unificata sostiene la richiesta di Marche e Umbria di trasferire all’Anas anche l’Apecchiese e l’Arceviese. Casini: “Arterie strategiche per collegare le aree interne con la costa” La commissione Infrastrutture della Conferenza unificata Stato Regioni sostiene la proposta di Marche e Umbria di trasferire all’Anas anche le ex strade statali Apecchiese e Arceviese. La decisione è stata assunta all’unanimità, con l’invito alla
Conferenza di sancire l’intesa attraverso un nuovo decreto del presidente del Consiglio dei ministri che includa le due arterie. Lo comunica la vicepresidente Anna Casini, che aveva già inviato una lettera al ministero delle Infrastrutture auspicando una integrazione “necessaria in quanto svolgono un ruolo strategico di collegamento tra le due regioni, unendo, inoltre, le aree interne con la costa”. Commentando la decisione della Commissione, Casini rileva che “con l’integrazione, si completerebbe, in maniera organica, l’elenco delle strade marchigiane di interesse nazionale che tornano allo Stato”. Casini, in particolare, ringrazia l’assessore regionale umbro Giuseppe Chianella, “con il quale abbiamo realizzato un ottimo lavoro di squadra che ha permesso di conseguire un risultato importante per le due Regioni, in questa circostanza e nelle altre in cui erano in gioco le esigenze infrastrutturali di Marche e Umbria”. GIORNATA MONDIALE DEL DIABETE, CONVEGNO AD ANCONA Dal titolo esplicito ‘Ancora diabete?’ si svolge domani ad Ancona (Sala Raffaello, sede della Regione Marche) dalle ore 10, il convegno organizzato dalla Federazione regionale delle associazioni di tutela dei diritti dei diabetici marchigiani. L’iniziativa rientra nell’ambito della Giornata mondiale del diabete creata dalla federazione internazionale del diabete (IDF) e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità in risposta alla crescente sfida alla salute posta dal diabete sul territorio italiano. Nel corso della mattinata, a cui prenderà parte il presidente della Regione, Luca Ceriscioli, si parlerà della malattia, delle cure possibili, della ricerca e delle iniziative per arginare il fenomeno. La Regione Marche è stata una delle prime a dotarsi di una propria legge (LR 38/1987) sulla problematica diabete mellito, a creare appositi Centri di Diabetologia con una distribuzione capillare sul territorio. Peculiarità unica in Italia, tutti i
Centri sono collegati in rete adottando la stessa cartella clinica. Nel 2017 hanno fatto riferimento alle strutture 60.426 pazienti (46.108 con diabete di tipo 2, 2.596 con diabete di tipo 1, 1555 diabete gestazionale mentre i restanti 10167 vengono classificati tra pre diabete, sindromi genetiche, endocrinopatie…) La Regione, con la collaborazione del Comitato Regionale di Diabetologia e le Associazioni Tutela diabetici, ha adottato in questi anni numerosi atti tra cui le Linee guida per l’integrazione tra Medici di Medicina generale e professionisti del settore, le indicazioni per il corretto utilizzo dei presidi diagnostici, la distribuzione nelle farmacie periferiche per venire incontro all’utenza, le “Linee guida per la accoglienza e assistenza del minore con diabete a scuola” e, sempre per i minori, i Campi Scuola Terapeutici. Altre importanti iniziative sono in corso di organizzazione come l’’Attività fisica aerobica regolare’ strutturata con appositi esperti, le Linee guida sul diabete gestazionale, i Corsi per la istituzione della nuova figura del “diabetico guida” ed una estensione dei Campi Scuola Terapeutici anche per adulti. Al convegno di domani interverranno il presidente della Federazione delle Associazioni Tutela del diabetico delle Marche e vice presidente nazionale Fand, Emilio Augusto Benini; la vice presidente Federazione ATDM, rappresentante minori, Maria Rosa Zampa. Dalle ore 11 la tavola rotonda sulle nuove cure del diabete di tipo 2 e di tipo 1 con il capo dipartimento Diabetologia della Regione Marche, Rosa Anna Rabini e l’endocrinologa Francesca D’Addio dell’Università di Milano. FASCIA 0-6 ANNI – NIDI E SCUOLE MATERNE PIU’ QUALIFICATI E MENO COSTOSI: 6,4 MILIONI PER FINANZIARE TUTTI I 211 PROGETTI PRESENTATI DAI COMUNI
Assessore Bravi: ”Favorire territorialmente i servizi di prossimità significa dare pari istruzione a tutti i bambini” Saranno tutti finanziati i 211 progetti presentati dai Comuni marchigiani alla Regione nell’ambito del Programma regionale 2018 degli interventi territoriali per il sistema integrato di educazione e istruzione 0-6 anni per rendere i nidi e le scuole materne più qualificati, più sicuri e con costi più bassi e accessibili a tutte le famiglie. A disposizione ci sono 6.418.025 euro. “Considerato che gli enti locali hanno avuto poco tempo per mettere a punto la programmazione 2018 a causa di una procedura innovativa che prevede una progettualità diretta dei Comuni – spiega l’assessore all’Istruzione, alla Formazione e al Lavoro Loretta Bravi – in accordo con il Cal, si è ritenuto opportuno finanziare per quest’anno tutti i progetti risultati ammissibili. Gli interventi hanno lo scopo di sostenere e valorizzare, in sintonia con la Legge sulla Buona Scuola, un sistema integrato di educazione e istruzione dalla nascita fino a 6 anni con risorse specifiche per il potenziamento dei servizi offerti e l’abbassamento dei costi sostenuti dai genitori. Allo stesso tempo vogliamo sostenere le famiglie nell’espletamento delle funzioni educative e nella difficoltà a conciliare il lavoro e gli impegni familiari che condizionano fortemente le scelte della coppia per ciò che riguarda il numero dei figli e la scelta dell’impiego. L’intenzione di questo Assessorato è quella di sviluppare pari opportunità di educazione e di istruzione, lungo tutto l’arco della vita, a partire dalla prima fascia di età 0-6 anni per arrivare all’Università e all’alta formazione”. Quattro le tipologie di intervento previste per i Comuni: messa in sicurezza in caso di incendio; riqualificazione funzionale ed estetica; finanziamento di spese di gestione, in quota parte, dei servizi educativi per l’infanzia e delle scuole dell’infanzia, in considerazione dei loro costi e della
loro qualificazione al fine di favorirne la frequenza; promozione del coordinamento pedagogico territoriale e formazione continua del personale educativo e docente. LA SIBILLA APPENNINICA TORNA A CASA Regione e Comune di Montemonaco hanno finanziato le attività geologiche di studio per la messa in sicurezza della Grotta sul Monte Sibilla. L’operazione diventerà anche un documentario La Sibilla potrà ritrovare casa, o meglio la sua grotta. E’ di oggi, infatti, la notizia che sul Monte Sibilla in località Montemonaco ( AP), nel Parco dei Sibillini, sono state avviate diverse attività di studio geologico, finalizzate alla messa in sicurezza della cosiddetta Grotta della Sibilla. “ Un intervento – ha spiegato l’assessore regionale al Turismo- Cultura, Moreno Pieroni – che rappresenta nel contempo un’operazione culturale, si tratta infatti del recupero di un sito divenuto leggendario proprio perché, secondo la tradizione, vi risiedeva la Sibilla, sia un’ ulteriore segnale di attenzione verso il territorio dei Sibillini fortemente segnato dagli eventi drammatici.” E tutta l’operazione di messa in sicurezza della grotta diventerà anche un documentario, con un’equipe specializzata anche per le video ispezioni nelle cavità, guidata da Tullio Bernabei, speleologo, alpinista, subacqueo, giornalista, autore di moltissimi documentari per la Rai ( Geo, Kilimangiaro, Ulisse) e per i più grandi network televisivi italiani e internazionali . “E questa azione diventa quindi anche una vera e propria attività promozionale di uno dei Parchi più belli delle Marche – prosegue Pieroni – che merita di essere sempre più valorizzato. Da secoli quella grotta, anzi l’Antro della Sibilla, è stata meta di veri e propri pellegrinaggi che alimentavano il mito della profetessa, ebbene vorremo che tornasse ad essere un itinerario naturalistico turistico
sempre più frequentato. “ La grotta si apre a pochi metri dalla vetta della montagna e consiste in un’ampia dolina di crollo ingombra di massi. Le fonti antiche riferiscono che in quel punto vi era l’ingresso accessibile ad una cavità sotterranea identificata per secoli come la grotta della Sibilla appenninica. Gli studi prevedono inoltre alcune trivellazioni di diametro minimo (meno di 15 cm) da condurre in base ai risultati dei sondaggi geoelettrici che hanno individuato dei vuoti, confermando quindi l’esistenza di un ipogeo di estensione non nota. “ Sarà anche l’occasione per osservare il suolo dal punto di vista geologico – rimarca l’assessore all’Ambiente e Difesa del Suolo, Angelo Sciapichetti – perché dai sondaggi si potranno ricavare ulteriori informazioni per la messa in sicurezza della frana che ostruisce il vecchio ingresso dagli inizi del ‘900 . Per questo la Regione ha co-finanziato l’operazione insieme al Comune di Montemonaco con 50 mila euro. Insomma – conclude Sciapichetti – la Sibilla, che identifica da sempre la cultura di quei luoghi col suo mito, oggi può diventare anche un po’ il simbolo della rinascita, anche lei aveva perso casa e vorremmo che tornasse ad abitarla.” Voce donna Domani (sabato 10 novembre, ore 10.00 c/o ex sala Consiglio comunale di Ancona) è in programma un evento promosso dal Comitato spontaneo regionale “Voce donna”, i cui componenti e firmatari appartengono alla società civile e a diversi orientamenti politici, e sostenuto dall’assessorato Pari Opportunità della Regione Marche. L’appuntamento, al quale parteciperanno il presidente Ceriscioli e l’assessora Bora, costituisce un’importante occasione di ascolto e confronto
sulla questione della partecipazione e rappresentanza delle donne negli organismi decisionali. Oltre agli interventi programmati, hanno già chiesto di portare un contributo la dott.ssa Solfanelli Presidente di FIDAPA Marche a nome di tutte le associazioni, la dott.ssa Maria Letizia Gardoni, Presidente regionale di Coldiretti e la dott.ssa Cristiana Ilari a nome della confederazione dei sindacati e una rappresentante dell’ASS. “donne e giustizia”.
dalla Regione Marche 2018-11-08 Ciclovia dell’Aso, incontro programmatico a Marina di Altidona Casini: “Infrastruttura strategica”. Cesetti: “Fermano centrale nella programmazione regionale” È una delle principali direttrici trasversali della rete ciclabile regionale. Garantirà la connessione con la ciclovia Adriatica che corre lungo la costa. La sua realizzazione valorizzerà i percorsi di maggiore interesse paesaggistico, culturale ed economico della vallata. Alla definizione del tracciato sono già stati destinati i primi 3,3 milioni di euro di finanziamento, sostenuto con il Fondo sviluppo e coesione 2014-2020. È la ciclovia dell’Aso, presentata dalla vicepresidente della Regione Anna Casini e dall’assessore regionale Fabrizio Cesetti. A Marina di Altidona, presso la sala “Joyce Lussu”, si è svolto un incontro programmatico con la Provincia, i sindaci del Fermano, uffici tecnici comunali interessati e funzionari regionali. È stata l’occasione per presentare l’investimento, le strategie di sviluppo della rete ciclabile, condividere le linee progettuali. “Il programma di governo regionale ha, tra le sue priorità, lo sviluppo della
mobilità ciclistica – ha ricordato Casini – Un’iniziativa che contribuisce a ridurre l’inquinamento, a rendere più sostenibili le città, a promuovere un turismo e un cicloturismo rispettoso del territorio. Il sistema delle ciclovie garantirà lo sviluppo di una rete ciclabile regionale che prevede un asse costiero che si connette con le principali vallate fluviali. Un impianto a pettine in grado di sviluppare una mobilità dolce, collegando le aree interne con la costa e la ciclovia Adriatica, arteria strategica a livello nazionale. Tutto questo sarà possibile con un investimento di 46,3 milioni di euro che permetterà di realizzare 247 km di nuovi percorsi ciclabili”. Realizzare una rete ciclabile regionale così strutturata, ha detto Cesetti, “consentirà di integrare il sistema di trasporto pubblico locale ferroviario e automobilistico con quello ciclistico. Verranno realizzate infrastrutture dedicate, come parcheggi, nodi di scambio intermodali, bike officine e punti di ristoro. Favorirà lo sviluppo di tutto il territorio marchigiano, compresa l’area del cratere. Un’opportunità anche per il Fermano che riveste un ruolo centrale nella programmazione delle politiche regionali”. Infatti, aggiunge Cesetti, “la ciclovia dell’Aso è una delle tredici principali direttrici trasversali (est- ovest) della rete regionale. Interessati alla sua realizzazione sono, potenzialmente, tutti i ventidue comuni della vallata. La Regione Marche ha recentemente cofinanziato, nell’area di interesse della ciclovia dell’Aso, due interventi di imminente realizzazione per lo sviluppo della mobilità ciclistica: il ponte ciclopedonale che collegherà Altidona e
Pedaso (costo 365 mila euro, di cui 182,5 a carico della Regione) e il completamento di parte della ciclovia Adriatica, con tratti mancanti sui lungomari a est della linea ferroviaria (a Pedaso, Altidona e Campofilone, costo totale 650 mila euro, di cui 455 mila regionali)”. Secondo le linee progettuali al momento individuate, da condividere con le amministrazioni interessate, la ciclovia dell’Aso utilizzerà la sommità dell’argine del fiume come luogo preferenziale del percorso da realizzare. Questa impostazione consentirà di riqualificare le aree attualmente inaccessibili, senza tralasciare le connessioni agli abitati e alle infrastrutture esistenti. La Regione Marche aderisce all’Osservatorio nazionale agrimafie della Coldiretti, Ceriscioli: “Agroalimentare patrimonio da tutelare” Le Marche aderiscono all’Osservatorio nazionale agrimafie, “come segno di vicinanza al percorso di qualità dell’agricoltura intrapreso dalla Coldiretti”. Lo ha affermato il presidente della Regione, Luca Ceriscioli, intervenuto al convegno “L’agroalimentare italiano punta sulla legalità”, promosso da Coldiretti Marche alla Mole Vanvitelliana di Ancona. Presieduto dal procuratore Gian Carlo Caselli, l’organismo è stato voluto dall’associazione agricola per promuovere la cultura della legalità, la tutela del Made in Italy agroalimentare, la trasparente informazione ai
cittadini. “In tutto il mondo c’è un interesse straordinario per il nostro cibo, la nostra storia, la nostra cultura, per l’Italia – ha detto Ceriscioli – Un potenziale enorme che dobbiamo solo mettere a frutto, valorizzare. L’Osservatorio traccia un percorso che serve a raggiungere questo obiettivo”. La “filosofia” portata vanti dalla Coldiretti, ha aggiunto il presidente, “si sposa con le esigenze della nostra regione. Una realtà di piccole aziende che fa della qualità la propria carta vincente. Una realtà che sa emergere nella competizione internazionale solo se riesce a raccontare la storia, il paesaggio, la cultura profonda che trasmette e trasferisce nell’eccellenza delle produzioni. I percorsi da rafforzare sono due: la tracciabilità del prodotto e i controlli che tolgano dal mercato chi non si comporta correttamente, chi inganna il consumatore. La Coldiretti ha indicato un percorso che la Regione Marche condivide pienamente” Cesetti a Petrini: “Le competizioni divisive fanno male al partito, alle politiche regionali, alla stessa politica. Piuttosto che pensare alle primarie sostenga il governo regionale ed i grandi risultati ottenuti” “Il nostro congresso ha senso solo se lo intendiamo come occasione propositiva di confronto e per sostenere quanto di buono ha fatto il governo regionale in questi anni. Abbiamo lavorato non bene, benissimo, in condizioni sfavorevoli, inedite, direi drammatiche, a partire dall’emergenza terremoto che abbiamo affrontato in maniera esemplare, per non parlare delle tante altre crisi che hanno colpito la nostra regione e che abbiamo ereditato; da quella del credito con Banca Marche, a quella dei distretti produttivi, a quella infrastrutturale, su tutte Aerdorica, alle quali con determinazioni ed efficacia il governo regionale, ha dato e sta dando le risposte attese. Il tutto senza dimenticare quanto fatto nella sanità, dove
abbiamo dato risposte concrete con scelte precise ed investimenti mirati nell’esclusivo interesse del territorio e dei cittadini. Ora tutti insieme, uniti, sia pur nel rispetto delle legittime visioni personali, in questi ultimi diciotto mesi che ci separano dalle elezioni dobbiamo lavorare per continuare a servire il nostro territorio come merita”. Così l’assessore al Bilancio della Regione Marche, Fabrizio Cesetti, risponde alle dichiarazioni apparse sulla stampa a firma di Paolo Petrini, candidato alle primarie del PD per la segreteria regionale. “A Petrini – continua Cesetti – dico che le sue incomprensibili prese di posizione fanno male al partito, alle politiche regionali, alla politica stessa. È un esercizio inutile, non propositivo, anzi soltanto dannoso. Se vuole trasformare le primarie in un referendum sull’operato del presidente Ceriscioli e della sua giunta, si rassegni pure. Il giudizio c’è ed è assolutamente positivo. Ceriscioli sarà il nostro prossimo candidato ed il prossimo presidente della nostra regione”. Infine Cesetti, che ribadisce il suo sostegno a Gostoli proprio in nome di quell’unita di cui il partito ha assoluto bisogno, chiede a Petrini di “mettere in campo la sua importante esperienza per sostenere l’azione del governo regionale, per guardare ad un progetto ben più alto, che soffermarsi piuttosto su questioni minime, primarie comprese, che possono solo far del male e di non portare a nulla se non a sterili dibattiti interni di cui il nostro partito e la nostra regione non sentono certo il bisogno”. Pesca, Protocollo di Intesa tra Regione Marche e Repubblica Domenicana. Si consolidano i rapporti di amicizia e collaborazione
E’ stato siglato questa mattina il Protocollo di Intesa tra Regione Marche e IDECOOP (Istituto di Sviluppo e Credito Cooperativo) della Repubblica Dominicana, documento che sigilla la proficua collaborazione per il settore della pesca. All’ottavo piano di Palazzo Raffaello, l’assessore Angelo Sciapichetti e la delegazione domenicana, rappresentata da Ramon Victoria Molina, Sub Direttore Generale Esecutivo, Marino Brito Pimentel, Direttore Legale, e Ramon Osiris Blanco, Direttore delle Relazioni Internazionali ed Inter Istituzionali, accompagnati dal Console Onorario Ennio Di Foglio, hanno sottoscritto il documento che prevede un costante scambio di informazioni e collaborazione tecnica nel settore della pesca consolidando di fatto il rapporto di amicizia e cooperazione avviati da anni dalla Regione Marche. Onorati dell’incontro tutti i presenti: “Si tratta di un primo passo per una collaborazione sempre più stretta tra Italia, Regione Marche e Repubblica Dominicana – ha detto l’assessore Sciapichetti – si intensifica il rapporto per la crescita e lo sviluppo di un importante settore come quello della pesca e delle professionalità collegate”. “Un atto bello e progressista – per i rappresentati della Repubblica Domenicana – che permette di consolidare i rapporti con una Regione che è un modello di sviluppo per il mondo”. Accordi che si auspica potranno essere rafforzati anche nel settore del ‘freddo’ con un visita imminente in terra domenicana da parte di una delegazione marchigiana.
La Repubblica Dominicana, con gli oltre 1500 km di costa e 16 province costiere, dispone di una notevole ricchezza di pescato nelle sue acque ma presenta carenze a livello di dotazione di flotta e di formazione del personale di bordo riguardo a moderne attrezzature di pesca e strutture di commercializzazione e vendita. La Regione Marche, forte della sua esperienza e capacità nel settore della pesca, si inserisce concretamente in un progetto di sviluppo del settore ittico del Paese caraibico. Il protocollo, nell’interesse reciproco delle parti, promuove la collaborazione e lo scambio di informazioni nell’ambito della formazione con l’attivazione di progetti e attività specifiche di formazione professionale per gli operatori del settore della pesca; allo stesso tempo sviluppa la cooperazione tecnica e la collaborazione nel settore commerciale della pesca. Da sabato riapre la caccia nelle aree di Rete Natura 2000, Zps e Sic. Approvati provvedimenti anche per i danni in agricoltura collegati agli ungolati Da sabato 10 novembre riapre la caccia nelle aree di Rete Natura 2000, zone di protezione speciale (ZPS) e dei siti di importanza comunitaria (SIC). Lo stabilisce una delibera approvata oggi che integra la legge regionale 44-2018. Una scelta necessaria per non compromettere la stagione venatoria, ma anche per scongiurare rischi di diversa natura, come la sicurezza, l’ordine pubblico e soprattutto i danni alla agricoltura collegati agli ungulati. Con una seconda delibera finalizzata a rafforzare la tutela delle colture, la giunta regionale ha integrato il piano di controllo dei cinghiali, perfezionando una serie di azioni in
via sperimentale e dando la possibilità agli agricoltori in possesso di licenza di abbattere direttamente gli animali, a seguito degli adempimenti previsti. Chi non è in possesso della licenza può farlo tramite selettori autorizzati. Inoltre gli agricoltori, sia in possesso di licenza di caccia sia non, potranno intraprendere il percorso finalizzato alla installazione di sistemi di cattura degli ungulati nei loro terreni, previa autorizzazione degli organismi competenti. Un’ altra importante innovazione riguarda l’approvazione da parte della giunta di uno “statuto tipo” per gli Atc che, previo parere della commissione consiliare, permetterà di uniformare il sistema collegato al mondo venatorio. Una modifica auspicata da tutte le associazioni. Sono state, infine, definite le procedure per la nomina della commissione che dovrà monitorare il rispetto del piano di controllo della caccia finalizzato, in particolare, alla verifica del raggiungimento degli obiettivi da parte della squadre per la caccia al cinghiale, come previsto dal vigente regolamento regionale.
dalla Regione Marche 2018-11-07 Sisma 2016, quota sanabile al 20% della cubatura esistente. Ceriscioli: “Primo ostacolo superato ma ancora tanti i colli di bottiglia nella procedura di ricostruzione” Nei comuni colpiti dal terremoto del 2016 sarà possibile condonare al momento della richiesta di contributo fino al 20% della cubatura esistente. È quanto riporta l’articolo 39 ter del decreto Genova ora in Senato. “E’ da un anno – ha commentato il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli – che chiediamo di portare al 20% la quota sanabile senza procedura per togliere le piccole difformità. Noi avevamo già previsto in una legge regionale, emanata ad inizio sisma, questa percentuale, che è la stessa dettata dal “piano casa”, perché per sistemare una piccola difformità ci vogliono anche sei mesi. Questi tempi scoraggiano i cittadini a mettersi in moto, rallentando molto la ricostruzione. Ora la gran parte dei progetti può invece correre. L’obiettivo vero non è dare una mano a chi ha fatto abusi ma accelerare il percorso di ricostruzione su questo segmento. Questo è un grosso ostacolo, ma oggi il ritmo di 30 pratiche alla settimana è insufficiente. Deve essere chiaro che questo tipo di semplificazione non inciderà su quel numero perché sta a monte, cioè nella parte che seguono i comuni. E’ necessario che il governo riprenda il dialogo con le Regioni. La voce dei territori deve essere ascoltata perché è inutile prevedere questa misura se non si risolvono anche altri colli di bottiglia con il contributo di tutti i soggetti locali coinvolti nel sisma.
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