Dalla Regione Marche - Il Mascalzone

Pagina creata da Alice Fumagalli
 
CONTINUA A LEGGERE
Dalla Regione Marche - Il Mascalzone
dalla Regione Marche
2018-11-13

Flashmob dei giornalisti         ad   Ancona     “Giù   le   mani
dall’informazione”

LA SOLIDARIETA’ DEL PRESIDENTE LUCA CERISCIOLI

“Massima solidarietà e vicinanza da parte della Regione Marche
ai giornalisti nella loro lotta per la libertà di informazione
e indipendenza della professione ”. Così il presidente della
Regione , Luca Ceriscioli,      a margine di una conferenza
stampa, ha voluto esprimere “la piena adesione personale e
della giunta regionale alla manifestazione per l’affermazione
della libertà di informazione, sancita dalla nostra
Costituzione” che anche ad Ancona, come in altri capoluoghi
italiani in contemporanea,    ha visto riunirsi nel flashmob
#giù le mani dall’informazione i giornalisti marchigiani in
Piazza del Plebiscito, sotto il Palazzo della Prefettura,
Dalla Regione Marche - Il Mascalzone
Ufficio territoriale del Governo. Un luogo simbolo per
manifestare il forte dissenso dopo le offensive dichiarazioni
del ministro Di Maio e di altri esponenti del partito alla
guida del Paese.

CAMPAGNA FEDERFARMA DIABETE: UNA SETTIMANA DI SCREENING
GRATUITI IN FARMACIA

Sono oltre 200 le farmacie marchigiane pronte a scendere di
nuovo in campo contro il diabete : da lunedì 12 novembre a
domenica 18, in concomitanza con la Giornata Mondiale del
Diabete prevista per il 14 novembre, saranno a disposizione
dei clienti – cittadini che potranno effettuare lo screening
del diabete e ricevere utili suggerimenti.

                                            “Si   tratta     di
                                            un’importante
                                            iniziativa
                                            dedicata         ai
                                            cittadini    –   ha
                                            spiegato        il
                                            presidente   della
                                            Regione   Marche
                                            Luca Ceriscioli –
                                            che     potranno
                                            gratuitamente fare
                                            un’attività     di
screening per il diabete, una malattia cronica con molti
effetti collaterali che colpisce una larga fetta della
popolazione e molti non sanno neanche di averla. Fare questo
passaggio in farmacia permette, nel caso la malattia venga
diagnosticata, di ridurre l’impatto sulla salute gestendo nel
modo più corretto ed efficace le cure. L’invito ai cittadini è
quello di partecipare quindi a questa campagna. Un
ringraziamento va innanzitutto alle farmacie che costituiscono
un baluardo del servizio sanitario sul territorio anche in
tempi difficili come quelli del sisma che ha colpito le
Marche”.
Dalla Regione Marche - Il Mascalzone
“Prevenire – ha aggiunto il consigliere con delega alla Sanità
Federico Talè – è certamente un discorso di salute ma anche un
investimento appropriato. Le farmacie sono sempre più
protagoniste nel sistema sanitario: sottoscriviamo dunque
questa lodevole iniziativa con l’auspicio di ritrovarci anche
su altri progetti come l’abbattimento delle liste di attesa”.

Pasquale D’Avella, presidente di Federfarma Marche ha
posto l’accento sul fatto     che “l’annuale edizione della
campagna nazionale di Federfarma vuole confermare      che la
farmacia è luogo e strumento per una efficace educazione
sanitaria rivolta ai cittadini , finalizzata alla prevenzione
del diabete. In tutte le province – ha proseguito –        le
farmacie saranno a disposizione dei cittadini di tutte le età
per uno screening gratuito , suggerimenti ed una comune azione
per fronteggiare    una malattia di grande diffusione.      Il
nostro obiettivo oltre alla raccolta dati è proprio quello di
trovare quelle persone che non sanno di avere il diabete e di
diffondere la pratica di corretti stili di vita per evitare la
malattia a chi non ce l’ha. Un esercito di professionisti
motivati e competenti è al lavoro per questo”.

Sul servizio “capillare” delle farmacie è intervenuta la
rappresentante di Federfarma per la provincia Macerata Ida
Maria Kaczmarek :”Siamo uno degli ultimi presidi sempre
presenti anche nei paesi più piccoli dove il cittadino trova
sempre un consiglio”.

Per effettuare lo screening è consigliato presentarsi in
farmacia a digiuno o di avvisare il farmacista nel caso si
abbia già fatto colazione. L’appuntamento è consigliato.

Il   diabete mellito è la malattia cronico-degenerativa di
maggior impatto sociale tanto che l’organizzazione Mondiale
della sanità prevede,    nei prossimi anni,    una crescita
esponenziale della patologia in tutti i continenti, perché
questo fenomeno è sostanzialmente legato a stili di vita non
corretti.
Dalla Regione Marche - Il Mascalzone
Nelle   Marche sono più di 75.000 le persone che dichiarano di
avere   il diabete, il 4,9% della popolazione. Oltre il 30%
degli   assistiti da centri specialistici diabetologici ha più
di 75   anni con la necessità di assistenza particolare , dal
punto   di vista sanitario e della terapia ipoglicemizzante.

La settimana di sensibilizzazione nelle farmacie è promossa
da Federfarma Marche per contribuire a ridurre le conseguenze
individuali e sociali della malattia diabetica , adeguando la
capacità di risposta del sistema che si deve articolare sulla
piena collaborazione tra      medico di base , specialista
diabetologico e farmacista. Per effetto di questa rete
l’Italia è il Paese occidentale con il più basso livello di
complicanze croniche e di eccesso di mortalità nelle persone
con diabete.

I dati più recenti     documentano che il tasso di prevalenza
totale del diabete in Italia è pari al 6,2%: è possibile
stimare che ogni anno si verifichino 5-7 nuovi casi di diabete
tipo 2 ogni 1000 persone, senza significative differenze di
genere. Un milione di italiani inoltre è affetto da diabete
mellito senza saperlo, nonostante sia una patologia grave e,
per la sua grande diffusione, una delle principali cause di
morte. Anche il diabete tipo 1 è in crescita, seppure in
misura inferiore in termini assoluti rispetto al diabete tipo
2. Infine, secondo i più recenti studi, il valore medio
nazionale del tasso di incidenza del diabete tipo 1 nei
bambini di età compresa fra 0 e 4 anni, è pari a
13.4/100.000/anno.

Il costo medio annuo per paziente è di 2.792,00 euro: 51% per
l’assistenza ospedaliera; il 32% per la spesa farmaceutica e
il 17 % dell’assistenza ambulatoriale.

La maggior parte della spesa associata alla malattia diabetica
è determinata dal trattamento delle complicanze, come
nefropatie,   amputazioni e rivascolarizzazioni degli arti
inferiori seguiti dalle patologie cerebrovascolari con un
Dalla Regione Marche - Il Mascalzone
incremento di costo considerevole. Seguono le patologie
cardiovascolari, la retinopatia, la neuropatia e le
complicanze acute.

Ciclovia del Tenna, l’assessore Cesetti presenta il progetto
agli amministratori locali: “Realizzabili i primi 15
chilometri, la Regione investe sulla mobilità dolce”

Il progetto prevede un collegamento ciclabile lungo la vallata
del Tenna. A disposizione ci sono già 3,3 milioni di euro del
Fondo sviluppo e coesione 2014-2020. Saranno sufficienti per
realizzare un primo tratto ciclopedonabile di 15 chilometri,
con un percorso lineare, sicuro e continuativo. È ciclovia del
Tenna che l’assessore regionale Fabrizio Cesetti ha presentato
agli amministratori locali interessati nel corso di un
incontro che si è svolto presso la Sala consiliare della
Provincia di Fermo, convocato dalla vicepresidente della
Regione Anna Casini. Insieme a quelle dell’Aso e dell’Ete
Vivo, fa parte delle ciclopiste fermane che compongono la
nuova rete ciclabile regionale: un investimento da 46,3
milioni di euro per realizzare 247 chilometri di nuovi
percorsi che collegheranno la costa con le aree interne.
Pensata come una infrastruttura leggera a “pettine”, unirà la
ciclovia Adriatica nazionale, che coinvolge tutto il tratto
litorale marchigiano, alle tredici direttrici di sviluppo
ciclopedonabile corrispondenti alle principali vallate
fluviali regionali. “Un piano di investimento sulla mobilità
dolce mai realizzato nelle Marche e che ora trova concretezza
grazie ai fondi già disponibili, che verranno implementati con
le risorse europee, nazionali e regionali che si renderanno
utilizzabili – ha detto l’assessore Cesetti agli
amministratori e ai tecnici presenti all’incontro,
ringraziando la Casini per aver promosso il confronto con gli
enti locali coinvolti – L’obiettivo è quello di creare un
sistema di trasporto che integri quello pubblico locale. Non
verranno realizzate solo le piste, ma tutte le infrastrutture
Dalla Regione Marche - Il Mascalzone
utili (come bike officine, parcheggi dedicati, punti ristori,
infopoint cicloturistici), per rendere concreta e vantaggiosa
l’intermodalità con gomma e ferro. Sarà normale, a quel punto,
per gli interessati e gli appassionati, scoprire le Marche
utilizzando, contemporaneamente, bicicletta, treno, autobus.
Un modo piacevole, ecologico, di visitare borghi, luoghi di
cultura e d’arte, decongestionando la viabilità e migliorando
la qualità ambientale delle città”. L’ipotesi progettuale
presentata dalla Regione prevede un percorso che segue l’asta
fluviale e, dove, possibile, il recupero della rete
ferroviaria dismessa. Verranno privilegiate le connessioni
agli abitati e alle infrastrutture viarie esistenti, insieme
all’utilizzo delle aree demaniali per ridurre i tempi di
realizzazione. Il tratto iniziale del tracciato seguirà la
sommità dell’argine del Tenna, mentre l’intervento mirerà
anche a riqualificare le zone fluviali attualmente
inaccessibili. Potenzialmente interessati alla ciclovia sono i
comuni di Porto Sant’Elpidio, Sant’Elpidio a Mare, Fermo,
Monte Urano, Rapagnano, Magliano di Tenna, Grottazzolina,
Montegiorgio, Belmonte Piceno, Servigliano, Falerone, Penna
San Giovanni, Monte San Martino, Santa Vittoria in Matenano,
Montefalcone Appennino, Smerillo, Amandola.
Dalla Regione Marche - Il Mascalzone
Doppia preferenza di genere e dintorni

Le Marche raggiungono il primo obiettivo di spesa stabilito
da Bruxelles. Bora: “Risultato importante”
Dalla Regione Marche - Il Mascalzone
dalla Regione Marche
2018-11-12

Presentati i nuovi treni regionali Rock e Pop nella
centralissima piazza Cavour, ad Ancona, nel Villaggio
Trenitalia #lamusicastacambiando, presente il Presidente della
Regione Marche Luca Ceriscioli e l’Assessore Regionale ai
Trasporti Angelo Sciapichetti .

Ceriscioli e Sciapichetti alla cerimonia di presentazione dei
nuovi treni Rock e Pop: “Entro il 2022 rinnovo di tutta la
flotta regionale”

Un lavoro “storico” di investimenti nel trasporto pubblico
locale che poggia sul rinnovo del contratto di servizio con
Trenitalia e sui 26 milioni destinati al rinnovo del parco
mezzi su gomma. È quello che sta compiendo la Regione Marche,
evidenziato dalle parole del presidente Luca Ceriscioli e
dell’assessore ai Trasporti Angelo Sciapichetti pronunciate
nel corso della cerimonia di presentazione dei nuovi treni
Rock e Pop in piazza Cavour ad Ancona. A margine
dell’incontro, Ceriscioli ha detto che “i treni regionali
hanno un alto tasso di puntualità, grande soddisfazione da
parte degli utenti. L’obiettivo di arrivare, con il nuovo
Dalla Regione Marche - Il Mascalzone
contratto di servizio, a riqualificare tutti i treni che
viaggiano sulla linea regionale è credibile. La scelta è
quella di favorire, sempre più, come sta accadendo, l’utilizzo
del treno da parte dei marchigiani. Dal punto di vista
ambientale è il mezzo più ecologico, può contare
sull’elettrificazione della quasi totalità della rete
marchigiana, evita traffico e ingorghi. Crediamo in questa
prospettiva di crescita del traffico su ferro e quindi ci
investiamo per migliorare collegamenti e connessioni, ma
soprattutto la qualità del confort di chi viaggia”. Nel suo
intervento programmato, l’assessore Sciapichetti ha ricordato
che “sono 28 mila gli utenti giornalieri della tratta
marchigiana. Tre anni fa non c’era un contratto di servizio in
vigore, entro l’anno firmeremo quello nuovo con Trenitalia
valido per i prossimi quindici anni. Un fatto importante che
ci consentirà di rinnovare tutta la flotta regionale entro il
2022. È un traguardo fondamentale che ci proponevamo e che va
nella direzione giusta per quanto riguarda la qualità del
servizio a utenti e pendolari. I dati ci dicono che sono in
aumento perché il servizio è migliorato e cresciuto”.
Dalla Regione Marche - Il Mascalzone
Conferenza stampa congiunta per illustrare i provvedimenti
adottati dalla Giunta regionale in merito al controllo
numerico dei cinghiali, presente il presidente della Regione
Marche Luca Ceriscioli, Maria Letizia Gardoni (presidente
regionale Coldiretti Marche), Enzo Bottos (direttore regionale
Coldiretti Marche).

Regione Marche e Coldiretti:      misure   straordinarie   per
contenere la fauna selvatica

La possibilità di cacciare il cinghiale su tutto il territorio
regionale, un piano di controllo che permette agli agricoltori
azioni di cattura degli ungulati, uno Statuto tipo per gli
Ambiti territoriali di caccia, l’attuazione del regolamento
unico per il risarcimento dei danni all’agricoltura da
selvatici e, a livello organizzativo interno, l’unificazione
del Servizio Caccia con l’Agricoltura. E ancora. La
rivisitazione del Piano di controllo del cinghiale e il via a
una commissione tecnica che definisca criteri e obiettivi che
le squadre di prelievo dovranno rispettare, pena la
sospensione  per un   anno dell’attività  sull’area
precedentemente assegnata. Sono solo alcune delle misure
adottate dalla giunta regionale e annunciate dal Presidente
della Regione Marche, Luca Ceriscioli, in risposta alla
Piattaforma programmatica presentata da Coldiretti Marche fin
dal 2015. L’annuncio è stato dato oggi nel corso di una
conferenza stampa congiunta con la presidente regionale di
Coldiretti, Maria Letizia Gardoni, davanti ai consigli
direttivi di tutte le federazioni Coldiretti delle Marche.
“Una scelta
                                                che    vuole
                                                rompere    lo
                                                squilibrio
                                                che oggi è a
                                                favore di un
                                                eccesso della
                                                popolazione
                                                nociva
                                                all’agricoltu
                                                ra,       per
                                                conseguire un
                                                buon
equilibrio che salvaguardi l’attività lavorativa aziendale e
consenta di avere una fauna selvatica nella misura corretta –
ha detto il presidente Ceriscioli – L’obiettivo è quello di
gestire in maniera armoniosa la presenza dei cinghiali
attraverso gli strumenti della caccia e della selezione
durante quasi tutto l’anno. È stato svolto un lavoro corale;
con la legge regionale abbiamo riattivato la caccia nelle zone
dove l’ordinanza del Consiglio di Stato la fermava. Una scelta
importante perché il rischio era quello di avere altre grandi
aree dove l’animale poteva crescere e riprodursi indisturbato.
C’è stata una riflessione approfondita che ci ha permesso di
guardare ai meccanismi che avevamo già avviato, ma che avevano
un’efficacia limitata. Abbiamo superato i colli di bottiglia
che ostruivano il percorso delineato, come la possibilità ora
di catturare il cinghiale sia nei campi dove il conduttore è
cacciatore e quello dove non lo è mettendo in atto azioni con
il supporto della Regione. Così come sono state modificate le
disposizioni sul controllo di selezione: le precedenti
prevedevano un’attesa di 6-24 ore per poter effettuare il
prelievo, oggi l’agricoltore con una semplice comunicazione,
potrà farlo da solo (se cacciatore) o con l’intervento di un
selettore abilitato legato al territorio. In definitiva sono
state previste misure efficaci e immediate per poter
intervenire in ogni occasione necessaria”. Misure
straordinarie per una situazione straordinaria.

Il Presidente Ceriscioli si è già attivato per promuovere un
tavolo di coordinamento con Sindaci e Prefetti che attivi le
ordinanze e misure di controllo straordinarie nelle aree di
maggior presenza dei selvatici con figure ulteriori da
abilitare al prelievo. “Si tratta – ha detto la Presidente
Gardoni – di un primo passo che in maniera collaborativa siamo
riusciti a fare insieme alla Regione. Abbiamo voluto
accelerare dopo l’ordinanza del Consiglio di Stato che aveva
sospeso la caccia nei siti Natura 2000. Chiaramente arriviamo
all’oggi dopo un percorso che ci ha visti portare attenzione
costante sulla fauna selvatica già a partire dal 2015. Non ci
stanchiamo mai di ripetere che i nostri imprenditori agricoli,
che ogni giorno curano e gestiscono il territorio, non
vogliono risarcimenti ma vogliono evitare danni. Quelli della
fauna selvatica, in alcune aree, compromettono ancora di più
un territorio già danneggiato dal sisma. Molti evitano di
investire, di seminare perché temono di non poter arrivare al
raccolto. Senza contare i rischi che subiscono gli stessi
cittadini con gli incidenti stradali da attraversamento degli
animali in strada. Come Coldiretti non abbiamo mai abbassato
la guardia, abbiamo lavorato con il Presidente Ceriscioli e
siamo soddisfatti di essere arrivati a questo punto. A monte
c’è una condivisione che ci ha fatto intraprendere un percorso
di dialogo e rispetto reciproco. Le delibere proposte vanno
incontro alla piattaforma che Coldiretti aveva presentato,
semplificano le norme e danno risposte a un importante
comparto economico. Abbiamo dialogato in maniera intelligente
e lungimirante ma è anche chiaro che Coldiretti Marche
manterrà alta la guardia per monitorare gli sviluppi di queste
e altre proposte che nel tempo dovessero rendersi necessarie”.
SEMPLIFICAZIONE PER L’ACCESSO AL MICROCREDITO PER LE PICCOLE
IMPRESE

La giunta regionale chiederà alla Conferenza Unificata di
attivare la procedura per ampliare l’operatività del Fondo
centrale di garanzia per le PMI a favore delle operazioni di
microcredito.

Potrà essere più semplice per le micro e piccole imprese
marchigiane accedere al sistema creditizio per le operazioni
di microcredito. La giunta regionale, infatti, in linea con
altre Regioni, nell’odierna seduta ha adottato una
deliberazione che prevede la richiesta alla Conferenza
Unificata di modificare alcuni parametri della limitazione
dell’operatività del Fondo di garanzia di cui alla legge
662/96 nel territorio regionale,      con   riferimento   alle
operazioni di microcredito.

Su iniziativa dell’assessora alle Attività Produttive, Manuela
Bora è stato deciso quindi di chiedere l’esenzione dalla
intermediazione obbligatoria dei Confidi, come stabilito in
precedenza, per le richieste da parte delle piccole imprese di
microcredito (normalmente operazioni di importo fino a 25 mila
euro) e prevedere un accesso diretto al Fondo di Garanzia
presso il Mediocredito Centrale.

“ Abbiamo accolto le sollecitazioni degli operatori del
microcredito e delle imprese – ha spiegato l’assessora Bora –
perché siamo consapevoli delle mutate situazioni e che occorra
semplificare e non complicare le operazioni di accesso al
credito a vantaggio di chi sta maggiormente pagando questa
crisi e che rappresenta l’ossatura del nostro sistema
produttivo, cioè le piccole imprese che, inoltre, proprio
nella nostra Regione, stanno subendo i contraccolpi in
conseguenza degli eventi sismici del 2016.”

Nel 2014 la Regione aveva adottato i parametri previsti dalla
normativa di riferimento, limitando l’intervento del Fondo di
garanzia alla controgaranzia dei consorzi di garanzia
collettiva fidi iscritti nel registro delle imprese di una o
più province della regione, per le operazioni di importo fino
a 150.000,00 euro. Con questa modifica richiesta alla
Conferenza Unificata si è valutata l’opportunità di esentare
dall’obbligo di transitare per il sistema dei confidi le
operazioni    di microcredito      che per definizione si
caratterizzano per i seguenti      requisiti:

-un ammontare non superiore a euro 25.000,00 e assenza di
garanzie reali che può essere aumentato fino a 35.000 euro in
presenza di alcune condizioni;

– l’essere finalizzato all’avvio o allo sviluppo di iniziative
imprenditoriali o all’inserimento nel mercato del lavoro;

– essere accompagnato dalla prestazione di servizi ausiliari
di assistenza e monitoraggio dei soggetti finanziati.

È importante precisare che tale intervento non mette in
discussione il ruolo strategico del sistema dei Confidi e il
fatto che la Regione abbia perseguito e continui a perseguire
l’obiettivo del rafforzamento della loro efficienza
gestionale. Tuttavia il mercato del microcredito ha
caratteristiche     del   tutto   peculiari    e  pertanto,
l’intermediazione dei consorzi di garanzia    collettiva non
appare necessaria.

“La Regione Marche – conclude Manuela Bora – ha perseguito in
questi ultimi anni l’obiettivo strategico di razionalizzazione
del sistema regionale delle garanzie per favorire l’accesso al
credito delle PMI, con una azione anticiclica che miri a
fornire le imprese della liquidità necessaria per il loro
rilancio e sviluppo.

Da una parte, quindi, abbiamo allocato 24 milioni (di cui 9
milioni da destinare esclusivamente alle zone sismiche
marchigiane) per la concessione dei contributi ai fondi rischi
dei Confidi coinvolti nel processo di fusione per operazioni
di garanzia a supporto delle PMI; dall’altra è ora necessario
rivedere alcune impostazioni per favorire il rilancio del
microcredito d’impresa, per il suo ruolo fondamentale nel
favorire la nascita e lo sviluppo della microimprenditoria e
del lavoro autonomo, con particolare riferimento alle
iniziative promosse dai giovani e da altri soggetti,
nell’accesso al credito, caratterizzati da naturali difficoltà
di avviamento.“

TERMINATO Il CICLO DI INCONTRI PSR MARCHE “L’EUROPA CON NOI
PER RIPARTIRE”

Dieci le località toccate, oltre venti i bandi presentati e
circa mille i partecipanti. Casini: “Usciti dalla sede
istituzionale per spiegare direttamente agli agricoltori le
opportunità esistenti”

Si è chiuso, con la tappa di Montefortino, il ciclo di
seminari realizzati per presentare, alle imprese e ai
cittadini, i bandi già attivi o in fase di emissione del
Programma di Sviluppo Rurale Marche 2014/2020 destinati
all’area del cratere sismico. Sono stati organizzati dalla
Regione Marche nell’ambito dell’iniziativa “L’Europa con noi
per ripartire” con l’obiettivo di illustrare, direttamente sul
territorio, le possibilità offerte dalla rimodulazione del PSR
Marche per la ripartenza post sisma: 159,25 milioni di euro,
che si aggiungono alla dotazione iniziale, appositamente
dedicati alle aree colpite. Il tour si è svolto in dieci
tappe, con circa mille partecipanti, per creare un vero
momento di ascolto e di confronto, proprio dove ce n’è
bisogno.

                                                “L’istituzion
                                                e regionale è
                                                uscita dalle
                                                sue   solite
                                                sedi      per
                                                andare fra la
                                                gente – ha
                                                commentato la
                                                vice
                                                presidente e
                                                assessore
                                                all’Agricoltu
                                           ra      Anna
Casini – A seguito degli eventi del 2016 e 2017 abbiamo
vissuto momenti di grande emozione e toccato con mano le
difficoltà di tante persone; sentivamo necessario andare
personalmente a presentare le importanti opportunità che il
PSR Marche mette a disposizione degli imprenditori agricoli e
zootecnici. Il confronto, talvolta anche serrato, si è sempre
svolto in un’ottica costruttiva, con l’obiettivo di andare
capillarmente tra i potenziali beneficiari e fornire,
individualmente, spiegazioni e chiarimenti, anche con
l’obiettivo di migliorare la formulazione dei bandi che devono
essere ancora pubblicati”. La programmazione delle ulteriori
risorse ha tenuto conto della forte vocazione rurale di questi
territori e ha quindi dedicato una grande parte a sviluppare
la competitività delle aziende agricole, favorendo l’ingresso
dei giovani, a promuovere gli accordi di filiera, a
incentivare le coltivazioni biologiche, la zootecnia e il
benessere animale, il recupero di boschi e foreste, il
ripristino della viabilità minore. Molto pertinenti e
approfonditi i quesiti posti e sempre molto attenti i rilievi
da parte del pubblico. Importante è stata la collaborazione
con le organizzazioni agricole regionali cui gli imprenditori
si rivolgono prioritariamente nella predisposizione dei
progetti e delle domande di sostegno. “Fare rete e presentarsi
uniti con risposte univoche è quello che chiedono i nostri
concittadini, e per questo ci siamo impegnati e ci impegneremo
anche nel futuro, per far sì che alle parole corrispondano
sempre fatti concreti”, ha concluso la vice presidente. Questa
iniziativa di contatto diretto con i territori del cratere è
stata parte di un percorso informativo più ampio sulle risorse
complessivamente messe a disposizione da tutti i fondi
strutturali: oltre 400 milioni di euro aggiuntivi, stanziati
attraverso i Fondi FESR (Sviluppo regionale), FEASR (Programma
di Sviluppo Rurale) e FSE (Lavoro).

dalla Regione Marche
2018-11-10

CASINI: “UN ESEMPIO VIRTUOSO PER LE TECONOLOGIE INNOVATIVE
APPLICATE NONOSTANTE NORMATIVE COMPLESSE”

La Vicepresidente della Regione Marche è intervenuta alla
presentazione del primo aggregato di Montegallo

“Una giornata importante perché si sperimenta l’aggregato in
maniera concreta che permette di mettere insieme più unità
immobiliari con una progettazione strutturale migliore, grazie
alle innovative tecnologie applicate. Da rilevare anche
l’aspetto sociale dell’aggregato che ospiterà le attività
commerciali necessarie per la collettività. Noi abbiamo sempre
accolto tutte le informazioni e richieste che provenivano dai
territori per risolvere le diverse problematiche, ma ora
occorre un Testo Unico sia per i progettisti che per gli
Uffici che istruiscono ed esaminano le pratiche per la
ricostruzione. Uno snellimento delle procedure burocratiche
che la Regione da tanto tempo sta chiedendo, avanzando al
Governo nazionale delle proposte”.

Così la vicepresidente della Regione Marche, Anna Casini,
insieme al sindaco di Montegallo e neo presidente della
Provincia di Ascoli Piceno, Sergio Fabiani, ha partecipato
alla conferenza stampa di presentazione del primo aggregato
nella frazione Balzo (n.7 edifici) grazie al via del decreto
operativo di inizio lavori dell’Ufficio Speciale per la
Ricostruzioni (USR) per un importo complessivo di quasi 2,8
mln di euro.

“Altra importante notizia – ha sottolineato    la Casini a
margine della conferenza – è quella che nonostante il piano
regionale non prevedeva questa specialità, l’Area Vasta 5 avrà
una struttura complessa di radiologia interventistica con un
neurochirurgo presente     in   alcuni   giorni   all’interno
dell’ospedale Mazzoni”.

“Il Comune – ha detto Fabiani – ha fatto la sua parte e ce la
mettiamo tutta insieme ai cittadini che hanno scelto di
rimanere in questo territorio, ma ora occorre una legge
speciale che tuteli soprattutto il personale impiegato per la
ricostruzione”.

La capacità di riemergere con forza e dignità dalle ferite del
sisma di due anni passa attraverso il vasto lavoro e sostegno
di una squadra composta da donne e uomini dell’USR di Ascoli
in sinergia con le Istituzioni che       contribuiscono alla
valorizzazione delle aree colpite dal terremoto.

Nel dettaglio e come prevede l’ordinanza 19/2017 del
Commissario per la Ricostruzione, l’aggregato edilizio
composto da edifici inagibili, con stato di danno e grado di
vulnerabilità riconducibili ai livelli operativi L1, L2, e L3
può procedere a intervento di ripristino con il miglioramento
sismico e previa costituzione dei proprietari in consorzio.
Infatti, il consorzio Balzo 2 a seguito di domanda e verifica
da parte degli uffici competenti, ha ricevuto il contributo
necessario per la ricostruzione attraverso il costo
parametrico previsto per ciascun edificio.

 Voce donna, Manuela Bora: “Tempi maturi per l’approvazione
 della legge regionale”

dalla Regione Marche
2018-11-09

A Pescara riunito il Tavolo tecnico della Ciclovia Adriatica,
Casini: “Passi avanti per l’infrastruttura”
Si è riunito, a Pescara, nella sede della Regione Abruzzo, il
primo Tavolo tecnico delle Regioni interessate al tracciato
della Ciclovia Adriatica che parte da Venezia e si sviluppa,
lungo la costa del Mare Adriatico, fino al Gargano.
All’incontro, organizzato dalla Regione Marche, capofila del
progetto e dalla Regione Abruzzo, hanno partecipato il Veneto,
l’Emilia – Romagna, il Molise e la Puglia. “C’è unanimità e
condivisione nella determinazione di realizzare un
investimento strategico nazionale in grado di migliorare la
vivibilità dei centri coinvolti, elevare la qualità ambientale
dei territori attraversati, promuovere stili di vita corretti
attraverso l’incentivazione della mobilità dolce”, commenta la
vice presidente Anna Casini. Durante i lavori di Pescara è
stato condiviso il protocollo di intesa da sottoscrivere con
il ministero Infrastrutture e Trasporti per la realizzazione
della ciclovia. Sono state anche pianificate tutte le attività
necessarie alla predisposizione della documentazione per il
bando di gara del progetto. “La Regione Marche, in quanto
soggetto capofila – ricorda Casini – dovrà raccordare tutte le
attività di finanziamento, progettazione e realizzazione delle
opere. Inoltre si occuperà dell’erogazione delle risorse, del
monitoraggio e della rendicontazione finale. I fondi per la
realizzazione dell’opera saranno assegnati, nei prossimi
giorni, con decreto del Ministero al quale le Regioni hanno
dato l’intesa. Verrà riconosciuto un primo stanziamento di 16
milioni di euro    per   la   realizzazione   dei   primi   lotti
funzionali”.

La Commissione della Conferenza unificata sostiene la
richiesta di Marche e Umbria di trasferire all’Anas anche
l’Apecchiese e l’Arceviese. Casini: “Arterie strategiche per
collegare le aree interne con la costa”

La commissione Infrastrutture della Conferenza unificata Stato
Regioni sostiene la proposta di Marche e Umbria di trasferire
all’Anas anche le ex strade statali Apecchiese e Arceviese. La
decisione è stata assunta all’unanimità, con l’invito alla
Conferenza di sancire l’intesa attraverso un nuovo decreto del
presidente del Consiglio dei ministri che includa le due
arterie. Lo comunica la vicepresidente Anna Casini, che aveva
già inviato una lettera al ministero delle Infrastrutture
auspicando una integrazione “necessaria in quanto svolgono un
ruolo strategico di collegamento tra le due regioni, unendo,
inoltre, le aree interne con la costa”. Commentando la
decisione della Commissione, Casini rileva che “con
l’integrazione, si completerebbe, in maniera organica,
l’elenco delle strade marchigiane di interesse nazionale che
tornano allo Stato”. Casini, in particolare, ringrazia
l’assessore regionale umbro Giuseppe Chianella, “con il quale
abbiamo realizzato un ottimo lavoro di squadra che ha permesso
di conseguire un risultato importante per le due Regioni, in
questa circostanza e nelle altre in cui erano in gioco le
esigenze infrastrutturali di Marche e Umbria”.

GIORNATA MONDIALE DEL DIABETE, CONVEGNO AD ANCONA

Dal titolo esplicito ‘Ancora diabete?’ si svolge domani ad
Ancona (Sala Raffaello, sede della Regione Marche) dalle ore
10, il convegno organizzato dalla Federazione regionale delle
associazioni di tutela dei diritti dei diabetici marchigiani.
L’iniziativa rientra nell’ambito della Giornata mondiale del
diabete creata dalla federazione internazionale del diabete
(IDF) e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità in risposta
alla crescente sfida alla salute posta dal diabete sul
territorio italiano. Nel corso della mattinata, a cui prenderà
parte il presidente della Regione, Luca Ceriscioli, si parlerà
della malattia, delle cure possibili, della ricerca e delle
iniziative per arginare il fenomeno.

La Regione Marche è stata una delle prime a dotarsi di una
propria legge (LR 38/1987) sulla problematica diabete mellito,
a creare appositi Centri di Diabetologia con una distribuzione
capillare sul territorio. Peculiarità unica in Italia, tutti i
Centri sono collegati in rete adottando la stessa cartella
clinica. Nel 2017 hanno fatto riferimento alle strutture
60.426 pazienti (46.108 con diabete di tipo 2, 2.596 con
diabete di tipo 1, 1555 diabete gestazionale mentre i
restanti 10167 vengono classificati tra pre diabete, sindromi
genetiche, endocrinopatie…)

La Regione, con la collaborazione del Comitato Regionale di
Diabetologia e le Associazioni Tutela diabetici, ha adottato
in questi anni numerosi atti tra cui le Linee guida per
l’integrazione tra Medici di Medicina generale e
professionisti del settore, le indicazioni per il corretto
utilizzo dei presidi diagnostici, la distribuzione nelle
farmacie periferiche    per venire incontro all’utenza, le
“Linee guida per la accoglienza e assistenza del minore con
diabete a scuola” e, sempre per i minori, i Campi Scuola
Terapeutici. Altre importanti iniziative sono in corso di
organizzazione come l’’Attività fisica aerobica regolare’
strutturata con appositi esperti, le Linee guida sul diabete
gestazionale, i Corsi per la istituzione della nuova figura
del “diabetico guida” ed una estensione dei Campi Scuola
Terapeutici anche per adulti.

Al convegno di domani interverranno il presidente della
Federazione delle Associazioni Tutela del diabetico delle
Marche e vice presidente nazionale Fand, Emilio Augusto
Benini; la vice presidente Federazione ATDM, rappresentante
minori, Maria Rosa Zampa. Dalle ore 11 la tavola rotonda sulle
nuove cure del diabete di tipo 2 e di tipo 1 con il capo
dipartimento Diabetologia della Regione Marche, Rosa Anna
Rabini e l’endocrinologa Francesca D’Addio dell’Università di
Milano.

FASCIA 0-6 ANNI – NIDI E SCUOLE MATERNE PIU’ QUALIFICATI E
MENO COSTOSI: 6,4 MILIONI PER FINANZIARE TUTTI I 211 PROGETTI
PRESENTATI DAI COMUNI
Assessore Bravi: ”Favorire territorialmente i servizi di
prossimità significa dare pari istruzione a tutti i bambini”

Saranno tutti finanziati i 211 progetti presentati dai Comuni
marchigiani alla Regione nell’ambito del Programma regionale
2018 degli interventi territoriali per il sistema integrato di
educazione e istruzione 0-6 anni per rendere i nidi e le
scuole materne più qualificati, più sicuri e con costi più
bassi e accessibili a tutte le famiglie. A disposizione ci
sono 6.418.025 euro.

“Considerato che gli enti locali hanno avuto poco tempo per
mettere a punto la programmazione 2018 a causa di una
procedura innovativa che prevede una progettualità diretta
dei Comuni     – spiega l’assessore all’Istruzione, alla
Formazione e al Lavoro Loretta Bravi    – in accordo con il
Cal, si è ritenuto opportuno finanziare per quest’anno tutti
i progetti risultati ammissibili. Gli interventi hanno lo
scopo di sostenere e valorizzare, in sintonia con la Legge
sulla Buona Scuola, un sistema integrato di educazione e
istruzione dalla nascita fino a 6 anni con risorse specifiche
per il potenziamento dei servizi offerti e l’abbassamento dei
costi sostenuti dai genitori. Allo stesso tempo vogliamo
sostenere le famiglie nell’espletamento delle funzioni
educative e nella difficoltà a conciliare il lavoro e gli
impegni familiari che condizionano fortemente le scelte della
coppia per ciò che riguarda il numero dei figli e la scelta
dell’impiego. L’intenzione di questo Assessorato è quella di
sviluppare pari opportunità di educazione e di istruzione,
lungo tutto l’arco della vita, a partire dalla prima fascia di
età 0-6 anni per arrivare all’Università e all’alta
formazione”.

Quattro le tipologie di intervento previste per i Comuni:
messa in sicurezza in caso di incendio; riqualificazione
funzionale ed estetica; finanziamento di spese di gestione, in
quota parte, dei servizi educativi per l’infanzia e delle
scuole dell’infanzia, in considerazione dei loro costi e della
loro qualificazione al fine di favorirne la frequenza;
promozione del coordinamento pedagogico       territoriale e
formazione continua del personale educativo e docente.

LA SIBILLA APPENNINICA TORNA A CASA

Regione e Comune di Montemonaco hanno finanziato le attività
geologiche di studio per la messa in sicurezza della Grotta
sul Monte Sibilla. L’operazione diventerà anche un
documentario

La Sibilla potrà ritrovare casa, o meglio la sua grotta. E’ di
oggi, infatti, la notizia che sul Monte Sibilla in località
Montemonaco ( AP), nel Parco dei Sibillini, sono state avviate
diverse attività di studio geologico, finalizzate alla messa
in sicurezza della cosiddetta Grotta della Sibilla.   “ Un
intervento – ha spiegato l’assessore regionale al Turismo-
Cultura, Moreno Pieroni – che rappresenta      nel contempo
un’operazione culturale, si tratta infatti del recupero di un
sito divenuto leggendario proprio perché,          secondo la
tradizione, vi risiedeva la Sibilla, sia un’ ulteriore segnale
di attenzione verso il territorio dei Sibillini fortemente
segnato dagli eventi drammatici.” E tutta l’operazione di
messa in sicurezza della grotta diventerà anche un
documentario, con un’equipe specializzata anche per le video
ispezioni nelle cavità, guidata da Tullio Bernabei,
speleologo, alpinista, subacqueo, giornalista, autore di
moltissimi documentari per la Rai ( Geo, Kilimangiaro, Ulisse)
e per i più grandi network televisivi italiani e
internazionali . “E questa azione diventa quindi anche una
vera e propria attività promozionale di uno dei Parchi più
belli delle Marche – prosegue Pieroni – che merita di essere
sempre più valorizzato. Da secoli quella grotta, anzi l’Antro
della Sibilla, è stata meta di veri e propri pellegrinaggi che
alimentavano il mito della profetessa, ebbene vorremo che
tornasse ad essere un itinerario naturalistico turistico
sempre più frequentato.   “

La grotta si apre a pochi metri dalla vetta della montagna e
consiste in un’ampia dolina di crollo ingombra di massi. Le
fonti antiche riferiscono che in quel punto vi era l’ingresso
accessibile ad una cavità sotterranea identificata per secoli
come la grotta della Sibilla appenninica. Gli studi prevedono
inoltre alcune trivellazioni di diametro minimo (meno di 15
cm) da condurre in base ai risultati dei sondaggi geoelettrici
che hanno individuato dei vuoti, confermando quindi
l’esistenza di un ipogeo di estensione non nota.

“ Sarà anche l’occasione per osservare il suolo dal punto di
vista geologico – rimarca l’assessore all’Ambiente e Difesa
del Suolo, Angelo Sciapichetti – perché dai sondaggi si
potranno ricavare ulteriori informazioni per la messa in
sicurezza della frana che ostruisce il vecchio ingresso dagli
inizi del ‘900 . Per questo la Regione ha   co-finanziato
l’operazione insieme al Comune di Montemonaco con 50 mila
euro.   Insomma – conclude Sciapichetti –   la Sibilla, che
identifica da sempre la cultura di quei luoghi col suo mito,
oggi può diventare anche un po’ il simbolo della rinascita,
anche lei aveva perso casa e vorremmo che tornasse ad
abitarla.”

Voce donna

Domani (sabato 10 novembre, ore 10.00 c/o ex sala Consiglio
comunale di Ancona) è in programma un evento promosso dal
Comitato spontaneo regionale “Voce donna”, i cui componenti e
firmatari appartengono alla società civile e a diversi
orientamenti politici, e sostenuto dall’assessorato Pari
Opportunità della Regione Marche. L’appuntamento, al quale
parteciperanno il presidente Ceriscioli e l’assessora Bora,
costituisce un’importante occasione di ascolto e confronto
sulla questione della partecipazione e rappresentanza delle
donne negli organismi decisionali. Oltre agli interventi
programmati, hanno già chiesto di portare un contributo la
dott.ssa Solfanelli Presidente di FIDAPA Marche a nome di
tutte le associazioni, la dott.ssa Maria Letizia Gardoni,
Presidente regionale di Coldiretti e la dott.ssa Cristiana
 Ilari a nome della confederazione       dei sindacati e una
rappresentante dell’ASS. “donne e giustizia”.
dalla Regione Marche
2018-11-08

Ciclovia dell’Aso, incontro programmatico a Marina di Altidona

Casini: “Infrastruttura strategica”.       Cesetti:   “Fermano
centrale nella programmazione regionale”

È una delle principali direttrici trasversali della rete
ciclabile regionale. Garantirà la connessione con la ciclovia
Adriatica che corre lungo la costa. La sua realizzazione
valorizzerà i percorsi di maggiore interesse paesaggistico,
culturale ed economico della vallata. Alla definizione del
tracciato sono già stati destinati i primi 3,3 milioni di euro
di finanziamento, sostenuto con il Fondo sviluppo e coesione
2014-2020. È la ciclovia dell’Aso, presentata dalla
vicepresidente della Regione Anna Casini e dall’assessore
regionale Fabrizio Cesetti. A Marina di Altidona, presso la
sala “Joyce Lussu”, si è svolto un incontro programmatico con
la Provincia, i sindaci del Fermano, uffici tecnici comunali
interessati e funzionari regionali. È stata l’occasione per
presentare l’investimento, le strategie di sviluppo della rete
ciclabile, condividere le linee progettuali. “Il programma di
governo regionale ha, tra le sue priorità, lo sviluppo della
mobilità ciclistica – ha ricordato Casini – Un’iniziativa che
contribuisce a ridurre l’inquinamento, a rendere più
sostenibili le città, a promuovere un turismo e un
cicloturismo rispettoso del territorio. Il sistema delle
ciclovie garantirà lo sviluppo di una rete ciclabile regionale
che prevede un asse costiero che si connette con le principali
vallate fluviali. Un impianto a pettine in grado di sviluppare
una mobilità dolce, collegando le aree interne con la costa e
la ciclovia Adriatica, arteria strategica a livello nazionale.

                                           Tutto questo sarà
                                           possibile con un
                                           investimento di
                                           46,3 milioni di
                                           euro           che
                                           permetterà      di
                                           realizzare 247 km
                                           di nuovi percorsi
                                           ciclabili”.
                                           Realizzare  una
                                          rete    ciclabile
regionale così strutturata, ha detto Cesetti, “consentirà di
integrare il sistema di trasporto pubblico locale ferroviario
e automobilistico con quello ciclistico. Verranno realizzate
infrastrutture dedicate, come parcheggi, nodi di scambio
intermodali, bike officine e punti di ristoro. Favorirà lo
sviluppo di tutto il territorio marchigiano, compresa l’area
del cratere. Un’opportunità anche per il Fermano che riveste
un ruolo centrale nella programmazione delle politiche
regionali”. Infatti, aggiunge Cesetti, “la ciclovia dell’Aso è
una delle tredici principali direttrici trasversali (est-
ovest) della rete regionale. Interessati alla sua
realizzazione sono, potenzialmente, tutti i ventidue comuni
della vallata. La Regione Marche ha recentemente cofinanziato,
nell’area di interesse della ciclovia dell’Aso, due interventi
di imminente realizzazione per lo sviluppo della mobilità
ciclistica: il ponte ciclopedonale che collegherà Altidona e
Pedaso (costo 365 mila euro, di cui 182,5 a carico della
Regione) e il completamento di parte della ciclovia Adriatica,
con tratti mancanti sui lungomari a est della linea
ferroviaria (a Pedaso, Altidona e Campofilone, costo totale
650 mila euro, di cui 455 mila regionali)”. Secondo le linee
progettuali al momento individuate, da condividere con le
amministrazioni interessate, la ciclovia dell’Aso utilizzerà
la sommità dell’argine del fiume come luogo preferenziale del
percorso da realizzare. Questa impostazione consentirà di
riqualificare le aree attualmente inaccessibili, senza
tralasciare le connessioni agli abitati e alle infrastrutture
esistenti.

La   Regione   Marche   aderisce   all’Osservatorio    nazionale
agrimafie della Coldiretti,        Ceriscioli:   “Agroalimentare
patrimonio da tutelare”

                                                 Le     Marche
                                                 aderiscono
                                                 all’Osservatorio
                                                 nazionale
                                                 agrimafie, “come
                                                 segno         di
                                                 vicinanza    al
                                                 percorso     di
                                            qualità
                                            dell’agricoltura
                                            intrapreso dalla
                                            Coldiretti”. Lo
                                            ha affermato il
presidente della Regione, Luca Ceriscioli, intervenuto al
convegno “L’agroalimentare italiano punta sulla legalità”,
promosso da Coldiretti Marche alla Mole Vanvitelliana di
Ancona. Presieduto dal procuratore Gian Carlo Caselli,
l’organismo è stato voluto dall’associazione agricola per
promuovere la cultura della legalità, la tutela del Made in
Italy agroalimentare, la trasparente informazione ai
cittadini. “In tutto il mondo c’è un interesse straordinario
per il nostro cibo, la nostra storia, la nostra cultura, per
l’Italia – ha detto Ceriscioli – Un potenziale enorme che
dobbiamo solo mettere a frutto, valorizzare. L’Osservatorio
traccia un percorso che serve a raggiungere questo obiettivo”.
La “filosofia” portata vanti dalla Coldiretti, ha aggiunto il
presidente, “si sposa con le esigenze della nostra regione.
Una realtà di piccole aziende che fa della qualità la propria
carta vincente. Una realtà che sa emergere nella competizione
internazionale solo se riesce a raccontare la storia, il
paesaggio, la cultura profonda che trasmette e trasferisce
nell’eccellenza delle produzioni. I percorsi da rafforzare
sono due: la tracciabilità del prodotto e i controlli che
tolgano dal mercato chi non si comporta correttamente, chi
inganna il consumatore. La Coldiretti ha indicato un percorso
che la Regione Marche condivide pienamente”

Cesetti a Petrini: “Le competizioni divisive fanno male al
partito, alle politiche regionali, alla stessa politica.
Piuttosto che pensare alle primarie sostenga il governo
regionale ed i grandi risultati ottenuti”

“Il nostro congresso ha senso solo se lo intendiamo come
occasione propositiva di confronto e per sostenere quanto di
buono ha fatto il governo regionale in questi anni. Abbiamo
lavorato non bene, benissimo, in condizioni sfavorevoli,
inedite, direi drammatiche, a partire dall’emergenza terremoto
che abbiamo affrontato in maniera esemplare, per non parlare
delle tante altre crisi che hanno colpito la nostra regione e
che abbiamo ereditato; da quella del credito con Banca Marche,
a quella dei distretti produttivi, a quella infrastrutturale,
su tutte Aerdorica, alle quali con determinazioni ed efficacia
il governo regionale, ha dato e sta dando le risposte attese.
Il tutto senza dimenticare quanto fatto nella sanità, dove
abbiamo dato risposte concrete con scelte precise ed
investimenti mirati nell’esclusivo interesse del territorio e
dei cittadini. Ora tutti insieme, uniti, sia pur nel rispetto
delle legittime visioni personali, in questi ultimi diciotto
mesi che ci separano dalle elezioni dobbiamo lavorare per
continuare a servire il nostro territorio come merita”. Così
l’assessore al Bilancio della Regione Marche, Fabrizio
Cesetti, risponde alle dichiarazioni apparse sulla stampa a
firma di Paolo Petrini, candidato alle primarie del PD per la
segreteria regionale. “A Petrini – continua Cesetti – dico che
le sue incomprensibili prese di posizione fanno male al
partito, alle politiche regionali, alla politica stessa. È un
esercizio inutile, non propositivo, anzi soltanto dannoso. Se
vuole trasformare le primarie in un referendum sull’operato
del presidente Ceriscioli e della sua giunta, si rassegni
pure. Il giudizio c’è ed è assolutamente positivo. Ceriscioli
sarà il nostro prossimo candidato ed il prossimo presidente
della nostra regione”. Infine Cesetti, che ribadisce il suo
sostegno a Gostoli proprio in nome di quell’unita di cui il
partito ha assoluto bisogno, chiede a Petrini di “mettere in
campo la sua importante esperienza per sostenere l’azione del
governo regionale, per guardare ad un progetto ben più alto,
che soffermarsi piuttosto su questioni minime, primarie
comprese, che possono solo far del male e di non portare a
nulla se non a sterili dibattiti interni di cui il nostro
partito e la nostra regione non sentono certo il bisogno”.

Pesca, Protocollo di Intesa tra Regione Marche e Repubblica
Domenicana. Si consolidano i rapporti di amicizia e
collaborazione
E’ stato siglato
                                            questa mattina
                                            il Protocollo di
                                            Intesa       tra
                                            Regione Marche e
                                            IDECOOP
                                            (Istituto     di
                                            Sviluppo       e
                                            Credito
                                            Cooperativo)
                                            della Repubblica
                                            Dominicana,
documento   che sigilla la proficua collaborazione per il
settore della pesca. All’ottavo piano di Palazzo Raffaello,
l’assessore Angelo Sciapichetti e la delegazione domenicana,
rappresentata da Ramon Victoria Molina, Sub Direttore Generale
Esecutivo, Marino Brito Pimentel, Direttore Legale, e Ramon
Osiris Blanco, Direttore delle Relazioni Internazionali ed
Inter Istituzionali, accompagnati dal Console Onorario Ennio
Di Foglio, hanno sottoscritto il documento che prevede un
costante scambio di informazioni e collaborazione tecnica nel
settore della pesca consolidando di fatto il rapporto di
amicizia e cooperazione avviati da anni dalla Regione Marche.

Onorati dell’incontro tutti i presenti: “Si tratta di un primo
passo per una collaborazione sempre più stretta tra Italia,
Regione Marche e Repubblica Dominicana – ha detto l’assessore
Sciapichetti – si intensifica il rapporto per la crescita e lo
sviluppo di un importante settore come quello della pesca e
delle professionalità collegate”. “Un atto bello e
progressista – per i rappresentati della Repubblica Domenicana
– che permette di consolidare i rapporti con una Regione che è
un modello di sviluppo per il mondo”. Accordi che si auspica
potranno essere rafforzati anche nel settore del ‘freddo’ con
un visita imminente in terra domenicana da parte di una
delegazione marchigiana.
La Repubblica Dominicana, con gli oltre 1500 km di costa e 16
province costiere, dispone di una notevole ricchezza di
pescato nelle sue acque ma presenta carenze a livello di
dotazione di flotta e di formazione del personale di bordo
riguardo a moderne attrezzature di pesca e strutture di
commercializzazione e vendita. La Regione Marche, forte della
sua esperienza e capacità nel settore della pesca, si
inserisce concretamente in un progetto di sviluppo del settore
ittico del Paese caraibico. Il protocollo, nell’interesse
reciproco delle parti, promuove la collaborazione e lo scambio
di informazioni nell’ambito della formazione con l’attivazione
di progetti e attività specifiche di formazione professionale
per gli operatori del settore della pesca; allo stesso tempo
sviluppa la cooperazione tecnica e la collaborazione nel
settore commerciale della pesca.

Da sabato riapre la caccia nelle aree di Rete Natura 2000, Zps
e Sic. Approvati provvedimenti anche per i danni in
agricoltura collegati agli ungolati

Da sabato 10 novembre riapre la caccia nelle aree di     Rete
Natura 2000, zone di protezione speciale (ZPS) e dei siti di
importanza comunitaria (SIC).

Lo stabilisce una delibera approvata oggi che integra la legge
regionale 44-2018.

Una scelta necessaria per non compromettere      la stagione
venatoria, ma anche per scongiurare rischi di diversa natura,
come la sicurezza, l’ordine pubblico e soprattutto i danni
alla agricoltura collegati agli ungulati.

Con una seconda delibera finalizzata a rafforzare la tutela
delle colture, la giunta regionale ha integrato il piano di
controllo dei cinghiali, perfezionando una serie di azioni in
via sperimentale e dando la possibilità agli agricoltori in
possesso di licenza di abbattere direttamente gli animali, a
seguito degli adempimenti previsti. Chi non è in possesso
della licenza può farlo tramite selettori autorizzati.

Inoltre gli agricoltori, sia in possesso di licenza di caccia
sia non, potranno intraprendere il percorso finalizzato alla
installazione di sistemi di cattura degli ungulati nei loro
terreni, previa autorizzazione degli organismi competenti.

Un’ altra importante innovazione riguarda l’approvazione da
parte della giunta di uno “statuto tipo” per gli Atc che,
previo parere della commissione consiliare, permetterà di
uniformare il sistema collegato al mondo venatorio. Una
modifica auspicata da tutte le associazioni.

Sono state, infine, definite le procedure per la nomina della
commissione che dovrà monitorare il rispetto del piano di
controllo della caccia finalizzato, in particolare, alla
verifica del raggiungimento degli obiettivi da parte della
squadre per la caccia al cinghiale, come previsto dal vigente
regolamento regionale.
dalla Regione Marche
2018-11-07

Sisma 2016, quota sanabile al 20% della cubatura esistente.

Ceriscioli: “Primo ostacolo superato ma ancora tanti i colli
di bottiglia nella procedura di ricostruzione”

Nei comuni colpiti dal terremoto del 2016 sarà possibile
condonare al momento della richiesta di contributo fino al 20%
della cubatura esistente. È quanto riporta l’articolo 39 ter
del decreto Genova ora in Senato. “E’ da un anno – ha
commentato il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli
– che chiediamo di portare al 20% la quota sanabile senza
procedura per togliere le piccole difformità. Noi avevamo già
previsto in una legge regionale, emanata ad inizio sisma,
questa percentuale, che è la stessa dettata dal “piano casa”,
perché per sistemare una piccola difformità ci vogliono anche
sei mesi.

Questi tempi scoraggiano i cittadini a mettersi in moto,
rallentando molto la ricostruzione.

Ora la gran parte dei progetti può invece correre.

L’obiettivo vero non è dare una mano a chi ha fatto abusi ma
accelerare il percorso di ricostruzione su questo segmento.
Questo è un grosso ostacolo, ma oggi il ritmo di 30 pratiche
alla settimana è insufficiente. Deve essere chiaro che questo
tipo di semplificazione non inciderà su quel numero perché sta
a monte, cioè nella parte che seguono i comuni.

E’ necessario che il governo riprenda il dialogo con le
Regioni. La voce dei territori deve essere ascoltata perché è
inutile prevedere questa misura se non si risolvono anche
altri colli di bottiglia con il contributo di tutti i soggetti
locali coinvolti nel sisma.
Puoi anche leggere