DAL WEB - Scienza e Movimento

Pagina creata da Stefania Damiani
 
CONTINUA A LEGGERE
DAL WEB - Scienza e Movimento
DAL WEB

                                                                                                                          DAL WEB
          TRATTO DA WWW.NONSOLOFITNESS.IT
                                                                                      NOTE SULL’AUTORE

                                                                                   Dott. Pierluigi De Pascalis
                                                                                   Laureato in Scienze Motorie,
                                                                                   è responsabile della
                                                                                   formazione e divulgazione
                                                                                   scientifica di NonSoloFitness
                                                                                   e professore a contratto
                                                                                   presso l’Università degli studi
                                                                                   di Foggia
                                                                                   (pierluigi@depascalis.net,
                                                                                   www.depascalis.net).

L’inganno
del fruttosio
di Pierluigi De Pascalis

All’interno delle diete ipocaloriche molto di frequente compare il fruttosio come dolcifican-
te alternativo, con l’ipotesi di sfruttare il minore impatto insulinico e glicemico oltre che un
minore potere calorico in rapporto alla capacità edulcorante; tuttavia i processi metabolici
e fisiologici portano a riconsiderare significativamente il suo impiego.

                                                      Scienza e Movimento - N.15 Luglio-Settembre 2018               41
DAL WEB - Scienza e Movimento
DAL WEB
     Quando si parla di diete finalizzate al dimagri-       CLASSIFICAZIONE DEI CARBOIDRATI
     mento, l’associazione con cibi come la frutta è
     naturale. Allo stesso modo nel corso degli anni        Anzitutto occorre segnalare che il fruttosio
     si è fatta strada l’idea che, sostituire il comune     appartiene al gruppo degli zuccheri semplici,
     zucchero da tavola (il saccarosio) con il frut-        al contrario ad esempio dell’amido (riccamen-
     tosio, potesse permettere numerosi vantaggi            te presente nelle patate, nei cereali ecc.) che
     sfruttandone qualità come il basso indice glice-       è uno carboidrato complesso. Appartengono
     mico. Controllare l’indice glicemico significa in-     agli zuccheri semplici sia i monosaccaridi che
     fatti indurre un rilascio di insulina molto meno       i disaccaridi, mentre rappresentano carboidra-
     marcato, evento tecnicamente positivo essen-           ti complessi i polisaccaridi. I monosaccaridi
     do l’insulina un ormone deputato (tra l’altro) al      sono zuccheri composti da una singola mole-
     controllo degli zuccheri circolanti e favorendo-       cola (monomero) costituita da atomi di carbo-
     ne il loro stoccaggio anche sotto forma di adi-        nio, idrogeno e ossigeno. I monomeri possono
     pe, oltre ad avere un effetto inibente riguardo        combinarsi ricorsivamente tra loro, quindi si
     la lipolisi, ossia il processo inverso tramite cui i   possono avere zuccheri composti da 2 mole-
     grassi possono essere usati dal corpo a scopo          cole, ossia i disaccaridi, o da catene più lunghe
     energetico (inducendo il dimagrimento). Vo-            come nel caso dei polisaccaridi.
     lendo semplificare, è lecito dire che un minore        Una prima classificazione degli zuccheri con-
     indice glicemico determina minore insulina, mi-        sente pertanto di distinguerli in monosaccaridi,
     nore propensione a ingrassare e maggiore pro-          disaccaridi (entrambi detti zuccheri semplici) e
     babilità di utilizzare grassi di accumulo. Non a       polisaccaridi (ossia carboidrati complessi). Ap-
     caso molte diete si basano proprio sul controllo       partengono ai monosaccaridi il fruttosio, il ga-
     della risposta insulinica degli alimenti. A questo     lattosio e il glucosio; appartengono ai disacca-
     vantaggio del fruttosio si associano ulteriori         ridi il saccarosio (fruttosio + glucosio), il lattosio
     punti a favore, ad esempio nel caso di soggetti        (galattosio + glucosio) e il maltosio (glucosio
     diabetici. Tuttavia, malgrado queste apparenti         + glucosio); appartengono ai polisaccaridi gli
     e incontrovertibili virtù, il fruttosio presenta di-   amidi, la cellulosa e il glicogeno.
     versi punti critici che dovrebbero far riconside-      Parlando di carboidrati in linea generale è co-
     rare il suo utilizzo.                                  mune riferirsi anche agli oligosaccaridi.

42     WWW.NONSOLOFITNESS.IT
DAL WEB - Scienza e Movimento
Gli oligosaccaridi non sono altro che zuccheri         IL METABOLISMO DEI CARBOIDRATI
composti da un numero esiguo di monosac-
caridi (massimo 10, alcuni autori indicano 20).        Con l’alimentazione vengono ingeriti mix più
Pertanto anche i disaccaridi sopra citati fanno        o meno complessi dei vari possibili tipi di car-
parte degli oligosaccaridi, famiglia cui appar-        boidrati sopra elencati. Attraverso il processo

                                                                                                                  DAL WEB
tengono anche i trisaccaridi come ad esempio           digestivo si avvia la prima tappa del loro me-
il raffinosio (fruttosio + glucosio + galattosio).     tabolismo, che ha il compito fondamentale di
Infine, con riferimento ai polisaccaridi, anche        ridurre polisaccaridi e oligosaccaridi in mo-
in questo caso è possibile fare una distinzione        nosaccaridi (quindi fruttosio, glucosio e galat-
tra quelli le cui lunghe catene di monosaccari-        tosio) affinché possano essere assorbiti a livello
di che li compongono sono una ripetizione del          intestinale (intestino tenue) e successivamente
medesimo monosaccaride: gli omopolisacca-              utilizzati o immagazzinati. Il processo digestivo
ridi (es.: il glicogeno formato da lunghe catene       dei carboidrati si avvia già con la masticazione
di glucosio); e i polisaccaridi rappresentati da       ad opera di un enzima presente nella saliva, la
lunghe catene di monosaccaridi differenti: gli         ptialina, che inizia a ridurre le catene polisac-
eteropolisaccaridi (es.: glicosaminoglicani).          caridiche degli amidi, e si conclude a livello
Queste principali classificazioni sono schemati-       intestinale, dove avviene anche l’assorbimento
camente riportate nella tabella sottostante.           attraverso gli enterociti dei villi. L’introduzione
Si evince che anche i monosaccaridi possono            di monosaccaridi non richiede alcun processo
essere ulteriormente classificati in aldosi e che-     digestivo, vengono assorbiti senza alcuna ne-
tosi. Gli aldosi contengono un gruppo aldeico          cessaria modificazione. Dopo l’assorbimento a
(es.: il glucosio); i chetosi un gruppo chetonico      livello intestinale, i monosaccaridi passano al
(es.: il fruttosio).                                   sangue e vengono trasportati attraverso il tor-
                                                       rente ematico sino al fegato.                         >>

                                               Carboidrati

                      Semplici                                             Complessi

  Monosaccaridi               Oligosaccaridi                              Polisaccaridi

Aldosi     Chetosi     Disaccaridi      Trisaccaridi         Omopolisaccaridi       Eteropolisaccaridi

                                                       Scienza e Movimento - N.15 Luglio-Settembre 2018      43
DAL WEB - Scienza e Movimento
DAL WEB
     Il glucosio è certamente il più importante mo-       Qualsiasi via metabolica intenda intraprendere
     nosaccaride, è costantemente reperibile nel          il glucosio, sia essa l’utilizzo energetico o lo stoc-
     circolo ematico in concentrazioni medie di 60-       caggio sotto forma di glicogeno, dovrà preven-
     100 mg per 100 ml di sangue; questa concen-          tivamente essere convertito in glucosio-6-fo-
     trazione è definita glicemia e può subire delle      sfato, una sorta di processo di attivazione del
     fluttuazioni connesse proprio con l’alimenta-        glucosio che può avvenire sia a livello epatico
     zione. Tuttavia è fondamentale che la glicemia       che a livello muscolare, dove il glucosio è peral-
     resti costantemente all’interno di questi valori     tro abbondantemente utilizzato a scopo ener-
     poiché i rischi connessi a ipoglicemia o ipergli-    getico. Tuttavia solo nel fegato il glucosio-6-fo-
     cemia sono notevoli e potenzialmente molto           sfato (forma attivata) può essere convertito in
     gravi. Per tale ragione l’intervento ormonale, in    senso inverso e tornare glucosio, pertanto nel
     particolare di insulina e glucagone, operano         fegato non solo è possibile procedere dal glu-
     per consentire livelli costanti e ottimali di gli-   cosio al glucosio-6-fosfato e quindi al glicogeno
     cogeno nel sangue. Nel dettaglio l’insulina per-     (abbassando la glicemia), ma è possibile proce-
     mette di immagazzinare il glucosio in eccesso        dere in senso inverso per rilasciare glucosio nel
     sotto forma di glicogeno (o eventualmente di         sangue (innalzando la glicemia).
     grasso) ed è l’unico ormone deputato a gestire
     gli eccessi di glucosio mentre il glucagone in       Nel muscolo non è possibile convertire il glu-
     modo principale, ma anche altri ormoni come          cosio-6-fosfato nuovamente in glucosio, quindi
     adrenalina, tiroxina, GH, cortisolo, ACTH, pos-      l’utilizzo delle scorte di glicogeno muscolare
     sono aumentare il glucosio favorendo il rilascio     sono finalizzate esclusivamente alle richieste
     cellulare o mediante altri processi (es.: glucone-   energetiche della cellula muscolare. Del resto
     ogenesi).                                            una delle principali funzioni dei glucidi è pro-
     In ogni caso tutto il glicogeno assunto, ovvero      prio di tipo energetico, sebbene possano dive-
     assorbito transita dal fegato dove, in virtù del-    nire costituenti delle strutture cellulari, di lipidi
     le diverse esigenze dell’organismo, può andare       complessi, ecc.
     incontro a destini differenti: dall’impiego ener-    Il deposito naturale del glucosio è il fegato e i
     getico sino allo stoccaggio o trasformazione         muscoli (anche sotto forma di glicogeno), altri
     (ad esempio in aminoacidi, ribosio o desossiri-      eccessi energetici di natura glucidica vengono
     bosio).                                              stoccati sotto forma di grasso negli adipociti.

44     WWW.NONSOLOFITNESS.IT
DAL WEB - Scienza e Movimento
IL METABOLISMO DEL FRUTTOSIO                            ribadito sin qui, procede ininterrotta ad opera
                                                        della fosfofruttochinasi in modo estremamen-
Il metabolismo del fruttosio procede in modo            te più rapido rispetto all’impiego glicolitico del
differente a seconda che avvenga nel muscolo            fruttosio medesimo. Si crea quindi un accumulo
o nel fegato. Nel muscolo subisce una fosforila-        di AMP (per deplezione di ATP) man mano che

                                                                                                                    DAL WEB
zione che lo porta a fruttosio-6-fosfato ad ope-        il fruttosio viene fosforilato, che impedisce la
ra dell’enzima esochinasi, il fruttosio-6-fosfato       gluconeogenesi e obbliga alla sintesi di acidi
rientra in una delle prime tappe della glicolisi        grassi. Destino differente potrebbe avere nei
che caratterizza anche l’impiego del glucosio.          casi in cui i livelli di glicogeno epatico risultas-
Partendo dal glucosio, infatti, immediatamente          sero a vario titolo compromessi (es.: a causa di
dopo la sua fosforilazione a glucosio-6-fosfato         un prolungato digiuno). In questo caso il frutto-
si passa a una riorganizzazione che lo conver-          sio prenderebbe la via gluconeogenica e quindi
te a fruttosio-6-fosfato e quindi permette il suo       sarebbe stoccato sotto forma di glicogeno.
agevole impiego a scopo energetico (analogo             L’eccessivo e frequente uso di fruttosio, soprat-
per glucosio e fruttosio dalla tappa in cui diven-      tutto in soggetti con adeguati livelli di glicoge-
gono fruttosio-6-fosfato in avanti).                    no epatico, crea le basi potenziali per una serie
Tuttavia mentre il glucosio a livello muscolare         di gravose conseguenze come la sindrome me-
è acquisito tramite trasportatore specifico, il         tabolica, iperuricemia, aterosclerosi, scompen-
GLUT-4 che è attivato dall’insulina e contribui-        so nell’assetto lipidico, ecc.
sce tra l’altro a incrementare i livelli di glicogeno
muscolare, l’ingresso del fruttosio viene gestito       Infine la contestuale presenza di quote di frut-
prevalentemente dal fegato e mediato dal tra-           tosio e glucosio, in soggetti con scorte di glico-
sportatore GLUT-5 non insulino-dipendente.              geno non compromesse, aggrava anche al ge-
Pertanto la maggior parte del fruttosio intro-          stione del glucosio stesso. Quest’ultimo infatti
dotto non viene metabolizzato nel muscolo               possiede un enzima specifico, la glucocinasi,
ma nel fegato, dove l’enzima esochinasi prima           che viene attivata solo per concentrazioni re-
citato non è presente, non è quindi possibile           lativamente elevate di glucosio e procede con
fosforilare il fruttosio in fruttosio-6-fosfato. A      la sua fosforilazione a glucosio-6-fosfato. In pre-
incaricarsi della sua fosforilazione è un enzima        senza di fruttosio la glucocinasi è attiva anche
differente: la fruttochinasi, che procede però          per quote basse di glucosio procedendo con
a produrre fruttosio-1-fosfato che non può              la sua attività metabolica che rende disponibi-
essere nuovamente fosforilato dalla fosfofrut-          li maggiori quote di Acetil CoA inducendo poi
tochinasi a fruttosio-1,6 -bisfosfato al fine di        alla lipogenesi.
usarlo energeticamente mediante la glicolisi.
Impiego energetico che implicherebbe anzitut-           SEMPLIFICANDO (E TRALASCIANDO
to una reale necessità di utilizzo, e secondaria-       LE REAZIONI BIOCHIMICHE)
mente l’attivazione di una serie di tappe ulte-
riori e successive che lo consentirebbero.              L’eccessivo introito di fruttosio ha una serie di
Riepilogando brevemente, la gran parte del              ripercussioni potenzialmente negative: quando
fruttosio introdotto è gestito dal fegato, in que-      il fegato non è più in grado di metabolizzarlo
sta sede il fruttosio viene fosforilato dall’enzi-      a glucosio (ossia quando le scorte epatiche di
ma fosfofruttochinasi a fruttosio-1-fosfato. Da         glicogeno non sono compromesse) viene tra-
questo punto in avanti può procedere in varie           sformato in trigliceridi, favorendo la condi-
direzioni in ogni caso la fosfofruttochinasi pro-       zione tutt’altro che positiva di trigliceridemia,
seguirà il processo di fosforilazione fin tanto vi      elemento di forte rischio per le patologie car-
è fruttosio disponibile determinando un accu-           diovascolari. Assunzioni importanti e prolun-
mulo di fruttosio-1-fosfato che sarà destinato          gate di fruttosio possono condurre a steatosi
alla sintesi di acidi grassi (trigliceridi).            epatica connessa proprio con un accumulo di
La legittima domanda è connessa al perché               trigliceridi negli epatociti che può portare a
non avvenga una conversione in glicogeno                necrosi cellulare, insorgenza della gotta per
piuttosto che in acidi grassi. Volendo sempli-          accumulo di acidi urici, effetti connessi con l’os-
ficare, la ragione è connessa al processo di fo-        sidazione delle strutture lipidiche che può con-
sforilazione del fruttosio che, come più volte          durre a gravi patologie degenerative.
                                                                                                               >>

                                                        Scienza e Movimento - N.15 Luglio-Settembre 2018       45
DAL WEB - Scienza e Movimento
DAL WEB
     Fatte tutte queste precisazioni, occorre in ogni                  al punto da poterne consumare liberamente.
     caso giungere a delle conclusioni che non ri-                     Superando la linea di equilibrio, come per cia-
     schino di creare ingiustificato allarmismo né                     scuna cosa, vi è una repentina inversione dei
     acritica esaltazione del fruttosio. In un quadro                  costi/benefici. Pertanto se il regolare consumo
     isocalorico, dove semplicemente avviene una                       di frutta è corretto e auspicabile, un accesso
     parziale sostituzione del saccarosio con del frut-                smodato soprattutto a varietà particolarmente
     tosio, e all’interno di una alimentazione bilan-                  zuccherine non solo espone a situazioni di po-
     ciata sotto il profilo glucidico, è fuorviante par-               tenziale rischio, ma compromette banalmente
     lare di incremento dei rischi, e probabilmente                    parte delle intenzioni dimagranti di chi si rap-
     invece i benefici risultano essere di misura mag-                 porta a questo modello alimentare. Inoltre so-
     giore. Benefici che si consolidano ulteriormente                  stituire i prodotti amidacei (es. cereali) con la
     se, piuttosto che una condizione isocalorica, si                  sola introduzione della frutta non è equiparabi-
     ricerca un “equilibrio dolcificante”. Essendo                     le né fisiologico, e nel lungo periodo determina
     infatti il fruttosio più dolce del saccarosio, una                ripercussioni a livello metabolico.
     sostituzione finalizzata a mantenere invariato                    A incidere sugli effetti del fruttosio non sono
     il personale gusto per ciò che è dolce consen-                    soltanto le dosi, ma anche il momento in cui
     te di utilizzare un quantitativo di fruttosio che                 viene assunto. Farlo dopo un digiuno (ad esem-
     può essere fino a 4 volte inferiore, apportando                   pio usarlo per dolcificare il caffè del mattino)
     vantaggi ulteriori anche sotto l’apporto calori-                  può essere un’ottima idea per prevenire picchi
     co giornaliero.                                                   insulinici. Dopo un digiuno prolungato inoltre,
     Differente il discorso spesso connesso anche                      le scorte glucidiche del fegato sono basse, e vi
     con i cibi light, secondo cui avendo meno ca-                     saranno ben pochi problemi a utilizzare il frut-
     lorie, o avendo una percezione di maggiore                        tosio per ricostituirle parzialmente. È chiaro che
     salubrità, si è tentati di assumerne in misura                    il tutto dipende anche da quali e quanti altri ali-
     aumentata. Questo atteggiamento proietta-                         menti contenenti carboidrati accompagnano il
     to sul fruttosio, se dovesse indurre ad un uso                    caffè di cui sopra. Secondo lo stesso principio
     quantitativamente maggiore, inevitabilmente                       potrebbe essere assunto senza problemi dopo
     creerebbe un incremento esponenziale dei ri-                      l’attività fisica, quando le scorte glucidiche sono
     schi piuttosto che dei vantaggi. Seguendo un                      nuovamente basse: tuttavia questo è da valuta-
     ulteriore elemento non meno marginale, ossia                      re in considerazione con l’eventuale necessità
     una minore interferenza da parte del fruttosio                    di ripristinare in modo più drastico e rapido il
     con insulina e leptina, la sua assunzione com-                    glicogeno epatico1 (in ogni caso scarsamen-
     promette più facilmente il senso della sazietà                    te compromesso rispetto a quello muscolare),
     spingendo a sovralimentarsi. Anche questo fat-                    ma anche all’utilità di una risposta insulinica
     tore appare in comune con i cibi light che, sia                   nel post workout che possa tra l’altro inibi-
     sotto il profilo fisiologico ma anche psicologico                 re il fisiologico processo catabolico. In ultimo,
     (prodotto meno gustoso e appagante, ipotesi                       ma non per importanza, l’impiego di zuccheri
     di una irrisoria quota calorica) induce all’abuso                 semplici a elevato indice glicemico garantisce
     con conseguente incremento esponenziale dei                       un ottimale reintegro del glicogeno muscola-
     rischi piuttosto che dei vantaggi.                                re, molto più compromesso di quello epatico
     Analoghe ripercussioni riguardano la frutta o                     dopo un allenamento, e ripristinabile con glu-
     dolcificanti naturali come il miele che conten-                   cosio e non con fruttosio (ribadendo quanto già
     gono alte dosi di fruttosio ma che vengono per-                   esposto rispetto ai recettori GLUT 4 per il gluco-
     cepiti appunto come “naturali” e quindi salutari,                 sio presenti a livello muscolare).

      1 Esistono tuttavia studi che dimostrano come piccole quote di fruttosio assieme all’introduzione di zuccheri a elevato IG, acce-
      lerino il ripristino del glicogeno epatico.

46     WWW.NONSOLOFITNESS.IT
DAL WEB - Scienza e Movimento
Pertanto, lungi da affermazioni ferree e uguali                     FRUTTOSIO E STIMOLO DELLA FAME
per tutti, gli effetti del fruttosio possono varia-
re da una condizione positiva ad una pessima                        L’impiego del fruttosio, come noto e come riba-
in virtù di numerosi parametri tra i principali:                    dito, ha influenze assai differenti rispetto all’in-
quota assunta, momento della giornata, asso-                        sulina. Sebbene lo stimolo di tale ormone sia

                                                                                                                                        DAL WEB
ciazione ad altri alimenti glucidici, attività fisica               generalmente individuato come problematico,
svolta, obiettivo dell’attività fisica ecc.                         è da considerare che svolge tra l’altro un effetto
                                                                    anoressizzante, induce quindi un maggior sen-
OLIGOSACCARIDI E POLISACCARIDI:                                     so di sazietà riducendo lo stimolo a mangiare
ULTERIORI DETTAGLI                                                  nuovamente. Al contempo il fruttosio è ineffi-
                                                                    cace a ridurre i livelli di grelina, ormone che agi-
L’organismo non è in grado di processare e dige-                    sce sull’ipotalamo inducendo il senso di fame
rire tutti gli oligosaccaridi cui si è fatto riferimen-             e già particolarmente presente in chi segue
to in precedenza, né possiede amilasi in grado                      una dieta ipocalorica. Da uno studio2 condotto
di processare polisaccaridi come la cellulosa.                      mediante l’analisi delle aree cerebrali attivate/
In questi casi gli oligosaccaridi e i polisaccaridi                 disattivate dall’introduzione di glucosio e frut-
non digeribili vanno incontro a un processo di                      tosio, è stato possibile constatare che il frutto-
fermentazione ad opera del microbiota uma-                          sio non è in grado di disattivare il corpo striato,
no residente nel colon. È il caso ad esempio del                    una regione coinvolta nel gestire il senso di sa-
verbascosio (galattosio + galattosio + glucosio                     zietà, al contrario di quanto è invece in grado di
+ fruttosio) altamente presente nei legumi as-                      fare il glucosio che, inoltre, attiva una risposta
sieme ad altri oligosaccaridi. Oligosaccaridi e                     coordinata delle aree funzionalmente correlate
polisaccaridi non digeribili sono i principali re-                  con l’ipotalamo e con la gestione dell’appaga-
sponsabili dei gas intestinali prodotti proprio                     mento e della sazietà significativamente più ef-
per effetto del processo di fermentazione. Al-                      ficiente del fruttosio.
cuni oligosaccaridi indigeribili ma fermentabili
sono un fondamentale supporto alla crescita                         FRUTTOSIO E GLICAZIONE
ottimale dei batteri intestinali (microbiota) che
svolgono azioni importanti e fondamentali per                       La glicazione è un processo mediante il quale
la salute dell’uomo, e sono conosciuti come                         uno zucchero si lega con una proteina o con
prebiotici. Pertanto il consumo degli alimenti                      un lipide. Si tratta di una reazione non mediata
che li contengono è una prassi corretta e fon-                      da enzimi, quindi casuale, tanto più frequente
damentale.Non solo, se l’obiettivo è quello di                      quanto maggiore è la concentrazione di zuc-
un migliore controllo glicemico postprandiale                       cheri nell’ambiente in cui si trova la proteina, e
(elemento connesso anche all’uso del fruttosio                      il legame che si viene a creare compromette la
e al suo minore indice glicemico), occorre con-                     funzione biologica della proteina stessa. Que-
siderare che alimentarsi con prodotti come i                        ste molecole prendono comunemente il nome
legumi contenenti oligosaccaridi non digeribili,                    di AGEs (advanced glycation end products).
aiuta a controllare e ridimensionare il picco gli-                  Nell’organismo le reazioni di glicazione sono
cemico e contemporaneamente protrae più a                           necessarie, ma provvedono degli enzimi a rea-
lungo nel tempo la curva glicemica, risultando                      lizzarle e quindi secondo una logica funzionale
utile sia nei confronti dell’ipoglicemia che dell’i-                e un processo controllato.
perglicemia.                                                                                                                       >>

2 Kathleen A. Page et al. Effects of Fructose vs Glucose on Regional Cerebral Blood Flow in Brain Regions Involved With Appetite
and Reward Pathways. JAMA 2013;309:63-70

                                                                    Scienza e Movimento - N.15 Luglio-Settembre 2018               47
DAL WEB
     La glicazione causata dall’eccesso di zuccheri, e                INTOLLERANZA AL FRUTTOSIO
     in particolare di fruttosio ma anche di glucosio,
     non ha nulla a che vedere con tutto questo. In                   Tra le varie intolleranze alimentari, alcuni sog-
     quantità elevate compromettono a vario titolo                    getti possono presentare quella al fruttosio:
     l’equilibrio corporeo, inducendo stati infiam-                   si tratta di una malattia genetica rara causata
     matori o reazioni di ossidazione, aterosclerosi                  da un deficit dell’enzima aldolasi che intervie-
     ecc. Gli AGEs possono essere anche introdotti                    ne sia nella glicolisi che nella gluconeogenesi.
     con l’alimentazione poichè si formano nel cor-                   Introdurre alimenti che contengono fruttosio,
     so della cottura degli alimenti, in particolare la               incluso il comune zucchero che ne contiene
     carne, i prodotti da forno, i cibi fritti, soprattutto           una parte assieme al glucosio, impedisce il
     con metodi di cottura come la grigliatura o la                   corretto utilizzo del fruttosio che si accumula
     frittura; una minore rilevanza hanno nel pesce,                  creando danni soprattutto a livello epatico. La
     nella frutta, nella verdura e nei legumi e con                   manifestazione dei sintomi avviene già nel pe-
     eventuale cottura al forno, al vapore o median-                  riodo neonatale appena si avvia l’introduzione
     te bollitura.                                                    di alimenti differenti dal latte materno. In ogni
                                                                      caso, a prescindere da condizioni di intolleran-
                                                                      za, il fruttosio in eccesso nella dieta di giovani
                                                                      e bambini può comportare più agevolmente
                                                                      condizioni di stress metabolico a carico del fe-
                                                                      gato con gravi ripercussioni3.

      3 Nobili V. et. al, Serum uric acid concentrations and fructose consumption are independently associated with NASH in children
      and adolescents, Journal of Hepatology, 2017 May;66(5):1031-1036. doi: 10.1016/j.jhep.2016.12.025. Epub 2017 Feb 14

48     WWW.NONSOLOFITNESS.IT
Puoi anche leggere