Dal nucleo al terremoto dell'Aquila: la Terra vista con gli interferometri geodetici del Gran Sasso - Antonella Amoruso, Luca Crescentini ...

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Dal nucleo al terremoto dell'Aquila: la Terra vista con gli interferometri geodetici del Gran Sasso - Antonella Amoruso, Luca Crescentini ...
Dal nucleo al terremoto dell'Aquila:
la Terra vista con gli interferometri
geodetici del Gran Sasso
      Antonella Amoruso, Luca Crescentini
   Dipartimento di Fisica, Università di Salerno

                               XCVI Congresso Nazionale
Dal nucleo al terremoto dell'Aquila: la Terra vista con gli interferometri geodetici del Gran Sasso - Antonella Amoruso, Luca Crescentini ...
Premessa
Lo scuotimento del suolo causato dal passaggio di onde sismiche e
misurato mediante sismometri inerziali è stato per ben oltre un secolo lo
strumento principale per studiare l'interno della Terra.

Le pricipali limitazioni dei sismometri inerziali comprendono una rapida
diminuzione della sensibilità al diminuire della frequenza delle oscillazioni
del suolo e la scarsa capacità di registrare transienti lenti.
Dal nucleo al terremoto dell'Aquila: la Terra vista con gli interferometri geodetici del Gran Sasso - Antonella Amoruso, Luca Crescentini ...
Premessa
Tali limitazioni sono superate dal monitoraggio continuo ad alta sensibilità
delle deformazioni
                           Estensimetri a barra (Moxa)
   Dilatometri ed
   estensimetri
   da pozzo

                                                  Estensimetri a filo (BFO)
Dal nucleo al terremoto dell'Aquila: la Terra vista con gli interferometri geodetici del Gran Sasso - Antonella Amoruso, Luca Crescentini ...
I vantaggi degli interferometri laser:

➢ possiedono una stabilità a lungo termine (e
  quindi una larghezza di banda) molto migliore
  degli strumenti meccanici
➢ mediano le eterogeneità elastiche a piccola
  scala
➢ sono in grado di misurare la deformazione
  anche in roccia porosa satura di fluidi
  (situazione molto comune)
Dal nucleo al terremoto dell'Aquila: la Terra vista con gli interferometri geodetici del Gran Sasso - Antonella Amoruso, Luca Crescentini ...
Grandezza misurata:
Cambiamento di lunghezza di A-B e B-C
due componenti indipendenti del
tensore delle deformazioni (vicino alla
superficie solo tre componenti sono
indipendenti)

B        90 m   C
90
     m
         A
Dal nucleo al terremoto dell'Aquila: la Terra vista con gli interferometri geodetici del Gran Sasso - Antonella Amoruso, Luca Crescentini ...
Grandezza misurata:
Cambiamento di lunghezza di A-B e B-C

Vantaggi: installazione profonda
Svantaggi: rumore dai laboratori

 B        90 m   C
 90
      m
          A
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Configurazione strumentale:
Interferometri di Michelson a bracci diseguali

                                    B       C

                                        A
Dal nucleo al terremoto dell'Aquila: la Terra vista con gli interferometri geodetici del Gran Sasso - Antonella Amoruso, Luca Crescentini ...
Configurazione strumentale:                      B   C

Interferometri di Michelson a bracci diseguali   A

      B
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Configurazione strumentale:                      B   C

Interferometri di Michelson a bracci diseguali   A

      B
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Configurazione strumentale:                      B   C

Interferometri di Michelson a bracci diseguali   A

      A(C)
Configurazione strumentale:
Interferometri di Michelson a bracci diseguali
                                          B
                                                     C

                                                 A
Configurazione strumentale:
Interferometri di Michelson a bracci diseguali
                                          B
                                                     C

                                                 A
Configurazione strumentale:
Interferometri di Michelson a bracci diseguali
                                Crescentini, L., Renzella, G.,
                                1991. A wide-band high-
                                sensitivity laser strainmeter. Rev.
                                Sci. Instrum., 62, 1206-1209
                                Crescentini, L., Amoruso, A.,
                                Fiocco, G., and Visconti, G.,
                                1997. Installation of a high-
                                sensitivity laser strainmeter in a
                                tunnel in central Italy, Rev. Sci.
                                Instrum., 68, 3206-3210.

                                Amoruso, A., Crescentini, L.,
                                2009. The geodetic laser
                                interferometers at Gran Sasso,
                                Italy: recent modifications and
                                correction for local effects. J.
                                Geodyn., 48, 120-125
Esempio di registrazione (BA)
Esempio di registrazione (BA)
La risoluzione nominale (in l/l) è migliore di 10-12
In linea di principio, non esiste un limite superiore a l/l
La larghezza di banda va dal continuo a ≈ 200 Hz

                            PERTANTO

è (almeno in linea di principio) possibile osservare l'intero spettro
geodinamico:

  onde sismiche a corto e lungo periodo
  oscillazioni libere della Terra
  terremoti lenti
  maree terrestri
  fenomeni stagionali (ad es. variazioni dell'acquifero)
  deformazioni tettoniche
Principali risultati:

Dal nucleo della Terra al terremoto dell'Aquila
➔   Risonanza mareale della nutazione libera del nucleo
➔   Oscillazioni libere eccitate dal terremoto di Sumatra del
    2004
➔   Terremoti lenti nella regione del Gran Sasso
➔   Scorrimento asismico successivo al terremoto aquilano
    del 2009
➔   Limiti sui fenomeni presismici associati al terremoto
    aquilano del 2009
Maree Terrestri (Free Core Resonance)
La nutazione libera del nucleo (FCN) è un modo rotazionale dovuto ad un
accoppiamento di pressione tra il nucleo liquido ed il mantello solido che agisce
come forza di richiamo. Nel sistema di riferimento celeste appare come un moto
retrogrado del polo celeste con un periodo di circa 430 giorni. Nel sistema di
riferimento terrestre è visto come un moto diurno.

 La FCN causa una risonanza nella risposta della Terra alla forzante
 mareale. Il periodo della risonanza TFCR (situato nella banda mareale
 diurna) ed il fattore di qualità Q dipendono dall'ellitticità della
 separazione nucleo-mantello (CMB), all'anelasticità della Terra, e
 dall'accoppiamento viscomagnetico del CMB.
Maree Terrestri (Free Core Resonance)

Periodo e fattore di qualità sono
usualmente ottenuti usando VLBI e
maree digravità. Dopo anni di
controversie, l'analisi congiunta di
registrazioni pluriennali da molte stazioni
ha fornito (Ducarme et al., 2009)
TFCR ≈ 430 giorni siderali
e

Q ≈ 15000
Maree Terrestri (Free Core Resonance)

Abbiamo ottenuto gli stessi risultati analizzando solo 4
anni di dati della Stazione Interferometrica del Gran Sasso

Ulteriori analisi con un maggior numero di dati sono in
corso per ridurre l'incertezza sui risultati
Le oscillazioni libere
                                                       possono essere eccitate da
 Oscillazioni libere della Terra                       terremoti di grande entità.

J. Park, A. Amoruso, L. Crescentini, and E.
Boschi, Long-period toroidal earth free oscillations
from the great Sumatra–Andaman earthquake
observed by paired laser extensometers in Gran
Sasso, Italy, Geophys. J. Int., 173, 887, 2008.
Oscillazioni libere della Terra
L'inviluppo delle oscillazioni libere con periodo T1000 s sono previsti meno bene. L'ampiezza della 0T2 è
sovrastimata al Gran Sasso di un fattore 2, mentre altri modi sono sottostimati
(ad es. 0T5). La discrepanza della 0T2 è stata confermata da alcune stazioni
sismiche con rumore particolarmente basso.
Le spiegazioni più plausibili coinvolgono una
componente di scorrimento lento e soprattutto
l'effetto dello tsunami sulle coste dell'Oceano
Indiano.
Terremoti lenti
E' un evento saltuario simile ad un
terremoto usuale, ma che rilascia
l'energia con tempi caratteristici molto
più lunghi.
I terremoti lenti potrebbero rivestire un
ruolo importante nei processi di
ridistribuzione degli sforzi.
L. Crescentini, A. Amoruso, and R.
Scarpa, Constraints on Slow Earthquake
Dynamics from a Swarm in Central Italy,
Science, 286, 2132, 1999.
A. Amoruso, L. Crescentini, A. Morelli, and
R. Scarpa, Slow rupture of an aseismic fault
in a seismogenic region of Central Italy,
Geophys. Res. Lett., 29(24), 2219, 2002.
A. Amoruso, L. Crescentini, M. Dragoni and
A. Piombo, Fault slip controlled by gouge
rheology: a model for slow earthquakes,
Geophys. J. Int., 159, 347, 2004.
Terremoti lenti

            Sismicità lenta ed usuale come
            conseguenza di un unico
            fenomeno di ridistribuzione dello
            sforzo che ha interessato gran
            parte degli Appennini.
Terremoti lenti

Nuova legge di scala tra la
dimensione degli eventi (momento
sismico) e la durata della rottura,
diversa da quella dei terremoti usuali.

                                          Sismicità lenta ed usuale come
                                          conseguenza di un unico
                                          fenomeno di ridistribuzione dello
                                          sforzo che ha interessato gran
                                          parte degli Appennini.
Terremoti lenti

L'esistenza di una particolare
legge di scala per i terremoti
lenti è stata recentemente
confermata usando oltre 10
anni di dati da tutto il mondo,
coprenti circa 10 ordini di
grandezza.
S. Ide, G. C. Beroza, D.
R. Shelly, and T.
                                    Gran Sasso
Uchide, A scaling law
for slow earthquakes,
Nature, 447, 76, 2007.
Il terremoto aquilano del 6 aprile 2009
Deformazione presismica
(A. Amoruso & L. Crescentini, GRL, 2010)
Limiti (i più stretti posti fino ad ora) sulla dimensione ed entità della
sorgente di possibili fenomeni presismici;
Limiti (i più stretti posti fino ad ora) sulla dimensione ed entità della
nucleazione precedente la rottura.
Deformazione cosismica
Inaffidabile a causa della presenza di filtri nell'elettronica
Deformazione postsismica (primi giorni)
(A. Amoruso & L. Crescentini, GRL, 2009)
Propagazione “diffusiva” lenta della fattura verso la superficie (ore)
Afterslip (giorni).
Deformazione postsismica (settimane successive)
Analisi in corso
Anomalia deformativa causata da un'inclusione (zona di
preparazione) in presenza di un campo regionale di sforzo
altrimenti uniforme (Dobrovolsky et al., 1979)

                                  s

               Earthquake
               preparation zone
Mesi prima del terremoto

Nessuna evidenza di segnali anomali coerenti con ampiezza
maggiore di poche decine di nanostrain
        Il volume di una possibile inclusione deve essere
        inferiore ad un centinaio di km3
Mesi prima del terremoto (ammittanza mareale)

Non si riscontra nessun cambiamento della risposta mareale, entro
0.5% in ampiezza e 0.5° in fase (i più stretti limiti posti fino ad ora)
La mancanza di deformazione presismica
apprezzabile è stata recentemente confermata
dall'analisi delle immagini SAR (minore sensibilità
ma ben maggiore copertura spaziale)
Lanari et al., GRL, 2010
Ultimi 10 giorni prima del terremoto
Ultimi 10 giorni prima del terremoto:
           dilatanza sulla faglia sorgente?

Se il segnale fosse dovuto a dilatanza, il volume interessato
sarebbe di una decina di km3, in accordo con l'apertura di fratture
in roccia satura nella regione circostante il foreshock del 30
marzo e con le misure di Vp/Vs in Di Luccio et al., 2010.
Ultimi 10 giorni prima del terremoto:
           dilatanza sulla faglia sorgente?

Se il segnale fosse dovuto a dilatanza, il volume interessato
sarebbe di una decina di km3, in accordo con l'apertura di fratture
in roccia satura nella regione circostante il foreshock del 30
marzo e con le misure di Vp/Vs in Di Luccio et al., 2010.
Da ore a secondi prima dell'evento: nessun segnale di nucleazionel

                                                    24h

                                                  M < 0.05% Meq

                                                     2h
                                                 M < 0.005% Meq

                                                    10s
                                                 M < 0.0005% Meq
Terremoto del 6 Aprile 2009

                                                       Fratture
                                                       superficiali
                                                       (Emergeo
                                                       Working
                                                       group,

                                      up
                                                       2009)

                                         pe
                                           rf
Faglia e

                                          au
                                            lt e
distribuzione

                                                dg
di
                   low

                                                   e
scorrimento
                       e
                      rf
da Walters et
                        au

al. (2009)
                           lt e
                               dg
                                  e
Terremoto del 6 Aprile 2009

Segnale corretto per le maree terrestri, gli effetti ambientali ed i
gradini cosismici. Dati ricampionati ad 1 cps.
Terremoto del 6 Aprile 2009

                  Possibile spiegazione: Afterslip su una precisa
                  regione del piano di faglia, capace di causare
                  B C ~ -1.8 B A

Segnale corretto per le maree terrestri, gli effetti ambientali ed i
gradini cosismici. Dati ricampionati ad 1 cps.
Terremoto del 6 Aprile 2009

Segnale corretto per le maree terrestri, gli effetti ambientali ed i
gradini cosismici. Dati ricampionati ad 1 cps.
Terremoto del 6 Aprile 2009

               Possibile spiegazione: propagazione lenta della frattura

Segnale corretto per le maree terrestri, gli effetti ambientali ed i
gradini cosismici. Dati ricampionati ad 1 cps.
Terremoto del 6 Aprile 2009

Segnali smussati
(dopo sottrazione
dell'afterslip)

Modello di
propagazione
diffusiva
Terremoto del 6 Aprile 2009

                                                       Fratture
                                                       superficiali
                                                       (Emergeo
                                                       Working
                                                       group,

                                      up
                                                       2009)

                                         pe
                                           rf
Faglia e

                                          au
                                            lt e
distribuzione

                                                dg
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                   low

                                                   e
scorrimento
                       e
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da Walters et
                        au

al. (2009)
                           lt e
                               dg
                                  e
Terremoto del 6 Aprile 2009

                  possible
                  slip
                  diffusion
                  paths
Terremoto del 6 Aprile 2009

            afterslip
            region
Conferme da dati SAR

Lanari et al., Surface displacements associated with the L’Aquila 2009 Mw
6.3 earthquake (Central Italy): new evidences from DinSAR time series
analysis, Geophys. Res. Lett., 2010
Conferme da dati SAR

                           Regione dell'afterslip da
                           Amoruso & Crescentini, 2009

Lanari et al., Surface displacements associated with the L’Aquila 2009 Mw
6.3 earthquake (Central Italy): new evidences from DinSAR time series
analysis, Geophys. Res. Lett., 2010
Grazie per l'attenzione
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