I COMPOSITI SONO RESISTENTI?
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Rozzano, dicembre 2008 “ “ ino Comunicazioni dedicate all’industria dei compositi, per la divulgazione tecnica e commerciale www.resipol.com - resipolino@resipol.com I COMPOSITI SONO RESISTENTI? Probabilmente solo il tempo potrà rivelarlo, in termini di stagioni, in certi casi di mesi. Non stiamo parlando di resistenza a fatica o all’invecchiamento, ma della resistenza economica di tante piccole e medie imprese nel fronteggiare una crisi che, per la sua repentina diffusione, ha sorpreso anche i più pessimisti. Non ci sono antidoti o farmaci miracolosi; trovata la cura bisognerà anche attendere il decorso e probabilmente la convalescenza. Di fronte a questa valanga dell’economia mondiale, il mondo dei compositi - il nostro organismo - non ha nessuna difesa che possa rappresentare un baluardo, ma abbiamo ugualmente il dovere di interpretarla in chiave critica, perché come ogni medaglia: ha il suo rovescio. La prima dolorosa costatazione è che il tessuto economico del nostro settore non ha saputo generare risorse sufficienti a costituire riserve. Troppe aziende sono caratterizzate da una capitalizzazione risibile che limita i fidi, l’autonomia, il lavoro. Ogni imprenditore del nostro settore dovrebbe sapere, ricordare e propugnare l’impegno alla giusta valorizzazione del lavoro serio, della competenza, della qualità, tutti valori che si auto sostengono e generano ricchezza. Confidiamo tutti di superare la malattia, ma speriamo anche che essa generi gli anticorpi. Si chiamano: qualità, ricerca e innovazione e vivono in ambienti illuminati dalla competenza e dalla consapevolezza che tutto ciò costa, ma ripaga! Da GENOVA “48° SALONE NAUTICO” a CARRARA “1° COMPOTEC” attraverso IBEX (USA), BI.MU ed EICMA a Milano, e una girandola: Frankfurt, Barcelona, Paris... Ottobre andiamo. E’ tempo anche perché non è d’esporre. Così potrebbe tempo di vacche declamare un Vate, anche perché grasse e i discorsi, siamo davvero prossimi alla pure loro, finiscono transumanza. Fra l’inizio di tutti per assomigliarsi. ottobre e la metà di novembre si Ma non dobbiamo concentrano una serie di eventi generalizzare, non fieristici da mettere i brividi. Un possiamo confonderci calendario da stacanovisti dei e confondere: ci sono trasferimenti, una girandola di “appuntamenti” validi stands, di appuntamenti, di e altri che andrebbero convegni, che finiscono per disdetti. Genova, col assomigliarsi tutti. Probabilmente Salone Nautico (foto a siamo al “game over” da eccesso. lato) è irrinunciabile, Il resipolino ne esce fiaccato, anche di questi tempi.
Con la sua storia, le sue dimensioni la che di organizzazione e servizi - sono sua fama, il Salone Nautico è certo fra i elementi importanti, che non mancano più importanti Saloni del Mondo. Ed è di caratterizzare l’industria Nautica. normale che sia così, visto che in Italia la cantieristica da diporto, specie nel settore maxi yachts raggiunge la sua massima espressione. Anche quest’anno, pur coincidendo con le prime forti scosse economiche, il Salone si è chiuso con un bilancio sostanzialmente positivo, realizzando un apprezzabile successo di pubblico e di trattative. Con 1500 espositori presenti, 2500 imbarcazioni esposte - tra cui centinaia di nuovi modelli - e una Genova: vista sul 48° Salone Nautico superficie espositiva ancora più grande La 49a edizione si terrà alla Fiera di e spettacolare il Salone Nautico si è Genova dal 3 all’11 ottobre 2009. mantenuto all’altezza della fama. Anche grazie all’utilizzo del nuovo Padiglione B (foto sotto firmato dall’architetto Jean Nouvel ), e della nuova Darsena di MIAMI: 6, 7 e 8 ottobre 2008 La edizione 18a dell'IBEX, di Miami (Florida Usa) si e svolta dal 6 all’8 ottobre, nella Hall Muhammad Ali del Miami Beach Convention Center. Per il resipolino, al suo primo IBEX - e solo in virtù dell'adagio che l'arte appresa rappresenta un capitale - l'esperienza può dirsi interessante. In realtà, ai nostri lettori possiamo ben confidare che l'IBEX di Miami sta al SEATEC di Salone Nautico di Genova, Padiglione B Carrara come i caffè americani dei bar della prima stanno agli espressi dei bar Ponente, tutta dedicata alla vela. della seconda: non difettano di quantità I visitatori, nel complesso sono stati più e sono caldi (perfino troppo), ma: vuoi di 320 mila e la sala stampa, in totale, mettere un buon ristretto? ha accreditato 1.607 giornalisti, di cui oltre il 10% esteri. I sei dibattiti promossi da UCINA nell’ambito della rassegna dei convegni della manifestazione hanno registrato una partecipazione di oltre 1.400 persone. Per quanto si è visto, pare evidente che il comparto della nautica sarà in grado di affrontare con forza la difficile situazione congiunturale, perché la dimensione internazionale, la volontà di crescere, la ricerca di innovazione - sia intermini di prodotto Un padiglione del 18° IBEX, Miami USA
Fuor di metafora, la maggior dimensione in termine di superficie e di espositori documenta che l'IBEX è la vetrina di un mercato più grande, ma le differenze finiscono là. Piace invece il pragmatismo tipicamente USA nell'allestimento degli stand, dove si bada al sodo, senza fronzoli e orpelli. E comunque, al resipolino, Carrara, piace più di Miami. L’IBEX però è stata l’occasione per una visita alla fabbrica di Clearwater della ITW spraycore USA, del gruppo ITW spraycore-euromere. MOTO, BICI, ELABORAZIONI, VEICOLI SPECIALI e CASCHI Definire un dovere la visita del Salone Parata di pasta per modelli spraycore del Ciclo e Motociclo è davvero troppo. Lo stabilimento, posto proprio di fronte Le moto, l’ambientazione, i visitatori e il ad un altro colosso del nostro mondo, la variegato mondo degli espositori MVP (Magnum Venus Plastech), è rendono questa esposizione una interamente dedicato alla produzione kermesse irrinunciabile, un piacere, e il delle paste poliesteri spraycore. Il resipolino ha dei vecchi amici da resipolino dedicherà, nella sua prossima incontrare, e lo fa con entusiasmo. uscita, un articolo tecnico per E poi questo è un settore storicamente presentare la gamma dei prodotti interessato ai compositi: i caschi, le spraycore, ora interamente omogenei carene delle moto da competizione, i alla gamma euromere-spraycor e telai delle bici da strada e da fuori documenterà le tecniche di impego di un strada, gli allestimenti speciali sono da importante cliente: la VECTORWORKS sempre costruiti in vetroresine. MARINE, di Titusville (FL) che da anni Già nel numero scorso avevamo utilizza le paste 2000 HS e l’Alpha Coat dedicato un ampio servizio alla per costruire i modelli commissionati dai produzione dei caschi NOLAN, realizzati più importanti cantieri americani (foto con resina vinilestere della POLYNT, la sotto). VE ef 220 (a basso contenuto di stirene) e all’EICMA abbiamo avuto il piacere di visitare lo stand della famosa azienda bergamasca. I caschi NOLAN, usati da molti campioni, ed apprezzati in tutto il
mondo, hanno attirato l’attenzione dei numerosi visitatori (foto sotto). Dal 3 al 6 dicembre a FRAKFURT In questo resipolino sostanzialmente dedicato alle manifestazioni fieristiche, non poteva mancare un trafiletto che annotasse gli appunti presi a Frankfurt, dove si è svolta la più importante fiera europea per la progettazione, e la costruzione degli stampi e dei prototipi: EUROMOLD 2008. SIKA Italia ci ha onorati di un invito a visitare lo stand (foto sotto) e ci siamo aggirati nei Caschi NOLAN nello stand EICMA 2008 padiglioni, ammirando curiosi. Un altro motivo d’interesse, soprattutto per i fan delle moto sportive, era rappresentato dalle numerose proposte di elaborazioni per moto da strada. Un trionfo di carbonio, compositi avanzati, resine ad alto modulo. Il design e la qualità dei produttori nazionali ha dimostrato la validità della proposta italiana ed erano proprio questi gli stand più visitati (foto sotto). Lo stand SIKA all’EUROMOLD 2008 La sezione dedicata ad attrezzature e utensili per la lavorazione CADCAM, era imponente e un aspetto interessante è stato poter verificare dal vivo il modo di lavorare, per velocità, precisione e qualità di asportazione del truciolo. Il resoconto nel prossimo resipolino. Elaborazione di una DUCATI nello stand PLASTIC BIKE; carbonio a go go. (EICMA) I numeri della 66a edizione dell’EICMA sono impressionanti, e da record: 500.000 visitatori, 1002 espositori (provenienti da 33 paesi), per 280 mila metri quadrati di spazio espositivo. Un successo che si rinnova di anno in anno, e che ci aspetta nel 2009, dal 10 al 15 novembre. Lavorazione CADCAM con frese
ECOLOGIA & SICUREZZA la ventilazione nell’ambiente di lavoro La doverosa premessa a questo articolo nelle immediate vicinanze dello stampo. è che il suo contenuto e i dati esposti L’evaporazione dovrebbe essere possono ritenersi un’utile traccia per chi rimossa preferibilmente il più vicino volesse approfondire l’argomento; mai possibile alla sua fonte. Ciò assicura la un insegnamento responsabile. Le più efficiente ventilazione del reparto di informazioni sono basate sui dati di cui lavorazione e significa che i vapori di disponiamo ed è onere del lettore stirene possono essere rimossi anche a verificarle con approfondimenti concentrazioni relativamente elevate specialistici e mirati. con un basso ricambio d’aria. Se si Quando, in processi a stampo aperto, si permette ai vapori di stirene di usano le resine poliestere o altri prodotti diffondersi nell’ambiente di lavoro sarà a base di stirene, il monomero evapora necessaria una capacità di ventilazione durante l’applicazione. Per mantenere molto più alta per la loro rimozione. l’esposizione dei lavoratori al di sotto del Questi sono elementi fondamentali nel limite di TLV è opportuno utilizzare progettare il sistema di ventilazione. I idonee attrezzature e mettere in atto fattori che contribuiscono alla emissione opportune misure di gestione interna. A di stirene sono: il tipo ed il volume di tale scopo dovrebbero essere scelte resina utilizzato e la sua tecnica di quelle apparecchiature che consentono trasformazione. Una forte variazione del una ridotta evaporazione di stirene in consumo di resina porterà ad una forte fase applicativa. Quando possibile si variazione nelle emissioni. La capacità dovrebbero utilizzare resine a basso di ventilazione deve quindi essere contenuto di stirene (LSC) o a bassa progettata per le condizioni di massima emissione di stirene (LSE). Una buona emissione. Ci sono essenzialmente 3 ventilazione del reparto di lavorazione e diverse metodologie di ventilazione, appropriati dispositivi di protezione ciascuna delle quali con i suoi specifici individuale sono essenziali per ridurre al vantaggi e limitazioni. minimo i livelli di esposizione. Quando si applica una ventilazione Questo scritto tratta i principi della generale sul luogo di lavoro il volume ventilazione dell’ambiente di lavoro, e totale di aria dell’ambiente di lavoro fornisce informazioni su come stimare la stesso è ricambiato diverse volte per capacità di ventilazione richiesta in un ora. Questo principio di ventilazione è reparto di lavorazione di resine ben noto in quanto relativamente poliestere. semplice e consente un elevato livello di Quando si lavora con le resine flessibilità nella manipolazione dei poliestere insature, la maggior parte materiali e dei prodotti all’interno del dell’evaporazione dello stirene si genera reparto di lavorazione.
ventilazione generale in quanto i vapori di stirene sono rimossi attraverso le cappe di aspirazione, che devono essere installate il più vicino possibile alla sorgente di emissione (Fig. 2, sotto). Flusso d’aria attraverso tubi flessibili (Fig 1) Lo svantaggio è dato dalla necessità di avere un ricambio d’aria molto elevato per mantenere la concentrazione di stirene ai livelli desiderati. Nei periodi freddi questa soluzione potrebbe generare dei costi di riscaldamento insostenibili. Per altro, la ventilazione Aspirazione locale con tubo flessibile (fig 2) generale dell’ambiente non è sempre sufficiente specialmente per stampi di Le cappe di aspirazione posso essere ampia superficie come per la flessibili così da mantenere la loro produzione di imbarcazioni, tubi e silos. efficienza anche quando sono utilizzate In questi casi si ricorre all’utilizzo di diverse tipologie di stampi . Per essere ventilatori supplementari che soffiano il efficaci, le cappe di aspirazione devono flusso d’aria lontano dall’operatore: ciò essere posizionate il più vicino possibile porta inevitabilmente ad una ulteriore all’area di lavoro. Lo svantaggio dispersione dei vapori di stirene nell’utilizzo di cappe di aspirazione all’interno dell’ambiente di lavoro. mobili è che possono ostacolare la Questo spiega perché quando si utilizza libertà di movimento attorno allo una ventilazione generale si deve stampo. I sistemi push-pull sono basati mantenere un flusso d’aria più basso sulla combinazione di cappe di possibile. Questo tipo di ventilazione è aspirazione con dispositivi di flusso per spesso realizzato alimentando aria spingere direttamente sulla cappa di fresca attraverso tubi flessibili aspirazione l’aria concentrata di stirene. posizionati sotto il soffitto del reparto di Tali sistemi possono ridurre in maniera lavorazione (fig. 1). L’aria concentrata in molto efficace l’esposizione allo stirene. stirene è estratta vicino al livello del Tavoli adibiti alla lavorazione di piccole pavimento. Solo in caso di operazioni su parti possono essere equipaggiati con piccolo stampi la sola ventilazione un sistema di aspirazione e in generica è sufficiente. combinazione con cappe di L’aspirazione localizzata è certamente convogliamento (Fig 3). un metodo più efficace della
fresca in entrata e la rimozione dell’aria contaminata. Le cabine di spruzzatura costituiscono un buon esempio dell’uso della ventilazione localizzata. Una cabina di spruzzatura è uno scompartimento più o meno separato dal resto dell’ambiente di lavoro. Il flusso d’aria può essere meglio controllato e un volume d’aria più basso è necessario per rimuovere i vapori di stirene. La velocità dell’aria in ingresso Soluzione di tipo “push-pull” (Fig 3) in una cabina di spruzzatura dovrebbe Un bel metodo di aspirazione locale è essere progettata tra 0,3 e 1,0 m/sec in l’utilizzo di canali di aspirazione situati modo da permettere il conseguimento di sul pavimento del luogo di lavoro in una sufficiente rimozione d’aria. Ci sono combinazione ad un flusso d’aria fresca molti sistemi per ottimizzare la situata sopra lo stampo. In questo modo rimozione dell’aria in una cabina di nell’area di respirazione dell’’operatore spruzzatura – La serie della Fig. 6 passa sempre aria fresca (Fig. 4). mostra come il flusso di aria in una cabina di spruzzatura possa essere ottimizzato. La prima sezione (6a) mostra come una aspirazione aperta possa portare alla formazione di grosse turbolenze. Ma se la cabina di spruzzatura è progettata opportunamente per dirigere il flusso d’aria sul retro della cabina (vedi Fig. 6 serie b-d), allora si genera una Aspiarzione a terra e ventilazione (Fig 4) turbolenza più bassa e quindi per la L’aspirazione locale è molto efficace rimozione dello stirene è richiesto un quando manufatti molto piccoli sono quantitativo minore di aria. prodotti in postazioni fisse. La percentuale di evaporazione dello La ventilazione localizzata combina i stirene in un reparto di trasformazione di principi della ventilazione generale con resine poliestere dipende da molteplici l’aspirazione locale. In questo caso variabili come per esempio il tipo di parte dell’ambiente di lavoro è ventilato resina, la tipologia applicativa, in modo tale per cui lo stirene è rimosso l’attrezzatura utilizzata e la prima di essere diluito nell’aria di tutto strumentazione. Come guida la Fig. 7 l’ambiente stesso. Dividere l’ambiente di indica la percentuale tipica di perdita di lavoro in vari scompartimenti è efficace stirene nelle differenti tecniche solamente nel caso in cui ci sia un buon applicative calcolata come perdita in bilanciamento tra la portata di aria peso sulla resina.
mantenere la concentrazione dello stirene al di sotto del valore di MAC. Aspirazione aperta (soffitto 5m ) (Fig 6a) Cabina (apertura 5m x 2.5m ) (Fig 6b) Fig 7, Perdita di Stirene per tipologia di processo produttivo Con un valore di MAC di 108 mg/m3 (25 ppm) il volume del reparto di lavoro deve essere ricambiato 750:108 = 7 Cabina (apertura 5m x 1m ) (Fig 6c) volte per ora. Ciò significa una capacità minima di ventilazione di 56.000 m3/h. In pratica la ventilazione necessaria deve essere molto più alta . Se nello stesso reparto si lavora regolarmente anche gel coat, l’emissione di stirene è Cabina (supporto air-jet ) (Fig 6d) considerevolmente più elevata, dunque Un reparto di produzione ha dimensioni la capacità di ventilazione deve essere 80x20x5 m, ne consegue che il volume potenziata di conseguenza. Una dell’ambiente è 8000 m3. opportuna progettazione del sistema di Se 150 kg di resina sono laminati a ventilazione dell’ambiente di lavoro può spruzzo,utilizzando una resina LSE/LSC portare a sostanziali risparmi in termini con una percentuale di evaporazione di costi. In pratica una appropriata del 4 %, allora l’emissione di stirene è di disposizione dello schema di 6 Kg per ora. Assumendo che detto fabbricazione ed un sistema di quantitativo di stirene si diffonda per ventilazione ottimizzato nella direzione tutta l’atmosfera del reparto di dei flussi, determinano le condizioni per produzione, questo porterà l’avere una giustificare una più bassa, eppur concentrazione di stirene di 750 mg/m3. sufficiente, capacità di ventilazione. Se viene utilizzata ventilazione per diluizione si può stimare la minima Fonte: cefic 07 capacità di ventilazione richiesta per
VADEMECUM … per difendersi dalle emissioni Secondo un’errata idea generale, poiché i vapori di stirene sono più pesanti dell’aria questi si stratificano istantaneamente sul pavimento. Benché la densità dei vapori di stirene sia 3,6 volte più alta della densità dell’aria, una concentrazione in aria di 500 ppm di stirene comporterà un aumento di densità di solo 0,13% in paragone all’aria pulita. Così deboli moti convettivi e normali movimenti d’aria potranno causare la dissipazione dello stirene in tutto l’ambiente di lavoro. Mantenere chiuso l’ambiente di lavoro. Un sistema di ventilazione opportunamente progettato è efficace solo se i flussi d’aria non sono disturbati da finestre o porte aperte. L’apertura delle porte per abbassare le temperature durante i mesi estivi, genera frequentemente una più alta esposizione allo stirene. L’inalazione ai vapori si stirene deve essere evitata, se necessario, utilizzando i dispositivi di protezione individuali. Evitare il contatto della resina con la pelle e gli occhi indossando appropriati indumenti di sicurezza come: guanti, occhiali e schermi facciali. Decantare e miscelare le resine UP in una stanza separata e ben ventilata per ridurre la possibilità che i vapori di stirene si diffondano ad adiacenti aree lavorative. Seguire le istruzioni del fornitore quando si aggiungono e miscelano additivi, acceleranti cariche e perossidi. Non dimenticare mai che, essendo reattivi, certi additivi o combinazioni di additivi possono causare reazioni inaspettate. ” L’ANGOLO DELL’ACCESSORIO “piccole soluzioni per grandi problemi “ Il nuovo RESITRAP (Cod. RTML 10) è interamente costruito in polietilene (PE - HD), con fondo tornito ad incastro e termosaldato; il coperchio ha una sede di alloggio della guarnizione di tenuta così profonda, che il corpo del serbatoio affonda in essa, aumentando la tenuta e la resistenza a compressione. Gli attacchi dei tubi in entrata (aspirazione dallo stampo) e quello in uscita (aspirazione verso la pompa) sono costituiti da portagomma metallici. Tutte le linee sono costruite per collegamento a tubi con diametro interno da 16 mm. Dopo gli attacchi portagomma delle quattro linee che “tirano” la resina, all’interno del coperchio, sono avvitati 4 tubi di 20 cm circa, per avere la certezza che la resina eventualmente aspirata possa essere correttamente convogliata nel secchio (anch’esso in PE) di raccolta. Il tubo portagomma della linea di aspirazione alla pompa del vuoto, posto nel centro, termina invece immediatamente sotto al coperchio, per garantire il massimo volume di aspirazione possibile. I portagomma metallici delle cinque linee sono montati sul coperchio in modo da poterli, in caso di necessità, smontare e pulire. Per la natura del materiale con cui è costruito, il RESITRAP consente di aggiungere attacchi per ulteriori linee, o per vacuometri o rubinetti. La dimensione è tale da garantire ottima stabilità e consente di alloggiare il pratico secchio di raccolta resina.
Il resipolino Vi relaziona sul BI.MU Come ormai consuetudine abbiamo visitato la fiera biennale dedicata alle macchine utensili, ai robot, all’automazione e all’utensileria ad essi collegata. Le nostre visite son sempre mirate alla ricerca di novità per arricchire la nostra già nutrita gamma di prodotti per la fresatura di alluminio, legno, resina e polistirolo, tutti materiali che a buon diritto fan parte del “nostro mondo”. Fra questi però solo l’alluminio gode di accessori e utensili dedicati, e di questo – purtroppo - anche il BI-MU ci ha dato conferma. Solitamente non viene dedicato (salvo forse per l’alluminio) uno specifico utensile o uno specifico inserto. Gli anni di esperienza nel settore, le continue ricerche di mercato e sopratutto la stretta e preziosa collaborazione con i nostri clienti ci ha permesso di meglio comprendere quelle che sono le esigenze e le problematiche che si incontrano nel dover fresare un così variegato ventaglio di materiali e di sviluppare di Fra i più ammirati aI BI-MU: i robot conseguenza sistemi e soluzioni a doc. Nell’ampio panorama di proposte, per impianti, attrezzature e robot, non abbiamo notato novità di rilievo per gli utensili o quanto meno soluzioni nuove o diverse da quelle già di nostra conoscenza. Anticipiamo però quello che è il nuovo sistema per fresare il polistirolo, applicazione per la quale la necessità è solitamente quella di avere frese di grandi diametri con soluzioni che portino ad avere lunghezze importanti nella struttura L’insieme prolunga e mandrino per polistirolo del tagliente. Per realizzare questo nuovo sistema abbiamo messo a punto un kit costituito da mandrini prolungati con lunghezze a richiesta, ai quali si possono applicare frese speciali, in vari diametri e lunghezze, con taglio specifico per polistirolo. Vi invitiamo, per qualsiasi informazione o chiarimento in merito, a contattarci. E, per il prossimo BI-MU: arrivederci alla prossima edizione, Settembre/Ottobre 2010. Il mandrino per polistirolo e la prolunga
Testo tratto da Market Vision di OWENSCORNING, adattamento: resipolino NO CORROSION HERE, MANUFATTI COMPOSITI RESISTENTI ALLA CORROSIONE: UN BOOM MONDIALE La tempesta quasi perfetta si è scatenata nel mercato dei compositi, per la produzione di manufatti resistenti alla corrosione. Soltanto il rallentamento dell’economia globale ha impedito che fosse davvero perfetta. Ci sono molti fattori, che guidano questa crescita nel mercato globale e la rendono più consistente. Il primo è certamente l’incremento dell’attività negli ambiti corrosivi quali pozzi petroliferi (ndr: la domanda di vetro nell’area Medio Orientale è cresciuta oltre il 35% all’anno, dal 2004), impianti di desalinizzazione, miniere, impianti di produzione energetica a carbone e proprietà costiere. Un altro è l’incremento dei costi di acciaio e alluminio e un terzo fattore è la scarsità e il costo di certi tipi di legnami da costruzione. “Siamo sempre stati competitivi con alluminio e acciaio ma, oggi siamo “ragazzi a basso costo” – ci confida Glenn Barefoot, Direttore Marketing Impianto PRFV (PLASTIC GLASS srl) Corporate della Società americana corrosione nei settori analizzati Strongwell Corporation di Bristol, in ammonta a 98 miliardi di euro all’anno Virginia. Barefott dice che fino a pochi nel 1998. Dato ricavato dall’economia anni fa gli ingegneri erano disposti a USA: totale costi corrosione pari a 195 pagare un po’ di più l’acciaio, perché più miliardi di euro nell’anno 1998 – avvezzi al suo utilizzo. Ma ora questo modo di pensare sta cambiando, poiché Addirittura, secondo l’AEUB (Alberta la differenza di prezzo diventa sempre Energy and Utilities Board), la più importante e – ormai - non la si può corrosione è la causa principale dei più trascurare. guasti negli oleodotti: dato di Aprile I COSTI DELLA CORROSIONE 2006 della AEUB, ente, che Matt Lieser – Global Market Leader supervisiona circa 385.000 chilometri di della OCV Reinforcements - dice che oleodotti e gasdotti ad alta pressione, solo negli Stati Uniti il costo corrosione è dice che vengono rilevati circa 750 stimato a più di 215 miliardi di euro per guasti all’anno. anno (nota 1) - Nota 1 FHWA – Studio In uno studio condotto nel 2006, il 53% sui costi della corrosione. Il costo totale dei guasti era dovuto alla corrosione dei danni provocati direttamente dalla interna. La seconda principale causa dei
guasti era la corrosione esterna con il ebollizione e più alti moduli di tensione 12%. Le percentuali delle altre cause di quelli prodotti col tradizionale vetro E, ”impallidiscono” di fronte ai danni da caratteristiche che tornano decisamente corrosione: 8% danni da terzi, 5% danni utili per alcune applicazioni. derivanti da vizi di costruzione e la RINFORZI AD ALTE PRESTAZIONI restante parte pari al 22% include Come riportato nella rivista JEC saldature, giunti, assemblaggi e COMPOSITE da Claude Renaud - movimenti tellurici o di faglia. Leader Sviluppo Applicazioni di OCV Reinforcements – i risultati dei tests effettuati indicano chiaramente che i rinforzi ad alte prestazioni offrono una accresciuta resistenza a lungo termine alla corrosione. Le applicazioni in manufatti resistenti alla corrosione che traggono vantaggio dalle caratteristiche dei materiali compositi includono: Torri di raffreddamento per compagnie energetiche, impianti industriali, raffinerie, centri congressi, università ed Oleodotto con tubazioni in composito altre strutture di ampie dimensioni. Grate in impianti chimici e altri ambienti IL VETRO ADVANTEX corrosivi. Per supportare la crescita dei compositi Banchine frangiflutti e palificazioni nei nelle applicazioni anticorrosive, OCV porti dove è necessaria la resistenza Reinforcements ha rapidamente alla corrosione. convertito i suoi forni al vetro Condutture per trasporto acqua e ADVANTEX, una formulazione che prodotto corrosivi in miniere e raffinerie. esclude il boro (boro-free) e attraverso Sistemi di controllo inquinamento in la quale si produce vetro resistente alla impianti produttivi ed energetici. corrosione. Elementi di rinforzo per costruzioni in Il vetro Advantex è prodotto sia in E-CR calcestruzzo. (resistente alla corrosione) che E, Coni di fissaggio per armature in conforme alla norma ASTM D578. calcestruzzo. L’esperienza sul campo documenta Profili strutturali in una varietà di anche buone performances in qualsiasi forme, dall’angolo a canaline a U a ambiente acqueo, ivi incluse acque e spranghe, barre, tubi e condotti. soluzioni alcaline. Serbatoi per il contenimento di agenti I prodotti in vetro ADVANTEX hanno chimici altamente corrosivi e altri anche una più alta temperatura di materiali. LE RAGIONI DI UN SUCCESSO Matt Lieser – Global Market Leader della OCV Reinforcements individua due trend che guidano la crescita dei compositi nelle applicazioni dove è necessaria la resistenza alla corrosione: la crescente domanda di energia e la scarsità di acqua. Entrambe stanno guidando la domanda per i materiali compositi in Medio Oriente. “La domanda di vetro nel Medio Oriente - spiega Lieser - è cresciuta + del 35% all’anno a partire dal 2004. Gran parte dell’aumentata richiesta è stata per le condutture di acqua potabile e per l’estrazione e la raffinazione dell’olio. Parte della
restante è finita negli impianti di concimazione e nei progetti di desalinizzazione”. Lieser dice che la richiesta d’energia include qualsiasi cosa: dalla tradizionale produzione e raffinazione dell’olio, alle miniere di carbone, alle stazioni di gas liquido naturale, impianti di combustibile e etanolo, impianti di produzione d’energia a carbone e gas naturali ed energia eolica. La produzione di attrezzature per impianti petroliferi e minerari ha visto un raddoppiamento della crescita negli ultimi 4 anni, incluso un enorme 29.9% di crescita negli Stati Uniti per l’anno 2006. I Filatura di un serbatoio (VS Sgherzi) clienti ci hanno detto che crescite simili, si sono realizzate in Asia, in America Latina, Medio Oriente e in alcune nazioni europee. E l’elevato costo dell’oro nero è ovviamente il catalizzatore per la domanda di impianti d’estrazione petroliferi. . in EUROPA & nel MONDO . - Dal 13 al 15 novembre a Amsterdam, si è tenuto il METS, salone internazionale riservato agli operatori nel settore degli accessori per la nautica da diporto. Con 225 aziende, l'industria nautica italiana era fra le più rappresentate (primo gruppo non olandese al Salone); di questi, 123 espositori hanno partecipato alla 'collettiva' organizzata da Ucina, su uno spazio espositivo che superava i 2.300 metri quadrati. - Secondo l'analisi dell'Università degli Studi di Genova, il fatturato complessivo del comparto accessori e componenti nautici ha raggiunto un valore complessivo di 1.381 milioni di euro. Il 36% della produzione nazionale, pari a 268 milioni di euro, è destinata all'esportazione diretta. - Il Salone Nautico di Barcellona si è svolto, dal 2 al 10 Novembre, nella nuova sede al Quartiere Fieristico del Montijuic. Su una supeficie di 77.000 m2 hanno esposto i più importanti cantieri Internazionali, ripartiti su due Padiglioni. - I Soci ASSOCOMPOSITI si sono riuniti in Assemblea Straordinaria, il 21 novembre al Politecnico di Milano, per votare e approvare alcune modifiche allo Statuto dell’Associazione e per il rinnovo di tutte le cariche. Per la carica di Presidente è stato rieletto il Prof. Roberto Frassine, con 24 voti favorevoli, 2 schede bianche e 2 contrari. Per il Consiglio Direttivo sono stati eletti: Giorgio Icardi (OCV Italia), Paolo Toselli (Plastic Glass), Giulio Morandini (Mapei), Orazio Manni (CETMA), Andrea Ratti (politecnico), Marino Quaresimin (Università di Padova). Revisore dei conti: Luigina Bernini (Lamiflex), Valerio Danielis (Cerbocompositi), Adalberto Horak (Seal). Supplenti: Alberto Agnetti (SELIP), Andrea Losi (Avio Commerciale) e Samuele Zeccardo (Le Joint Francais) - Per il 18 Febbraio 2009, EuCIA e ECRC hanno organizzato la prima Edizione del Convegno Composites Reciclyng Symposium, al quale parteciperanno, intervenendo, i responsabili di importanti aziende dei settori: eolico, nautico, auto motive.
UN MOMENTO DI RELAX ORIZZONTALI - 1. Una soluzione utilissima – 9. Laminati con lamine – 10. Un compound di Polynt – 12. Radiazione infrarossa – 13. La cera 104 - 14. Se è tixo, non lo fa – 15. Sono uguali, ma diversi – 18. In mezzo al PTFE – 21. Si usa per i calchi – 24. Non è coperta – 25. In coda alle punte – 26. Sigla da espanso – 27. Il salone di Genova – 30. Fettuccia di rinforzo – 32. Tixo, senza …me – 33. Perito Industriale – 34. Abbreviazione vitale – 36. Articolo per resina – 37. Ci sono le Rifloirs VERTICALI - 1. Equivale a 0,069 bar – 2. Odori da solventi – 3. Inizio e fine dei rotoli - 4. Lo sono tutti i mastici – 5. Gli elementi senza carbonio – 6. In mezzo al sacco - 7. Azienda Sanitaria Locale – 8. Centimetri cubi – 11. Può essere Powder o Emulsion – 13. E’ indurito, alla fine – 16. Può essere di centraggio – 17. Le vocali di vite – 19. Con il cloro dà i carburi – 20. Vetro chimico resistente – 22. Si produce al telaio – 23. L’insieme degli accessori – 26. Personal Computer – 28. Nel bel mezzo della mano – 29. Abbreviazione di Italbeit – 30. Equivale a tixo e preac. – 31. Lo è la Polynt – 32. Sigla di turapori – 35. Articolo per gel coat. La soluzione del numero precedente
ATTENZIONE: La 109 SXQ non fonde il POLISTIROLO ESPANSO Richiedere la campionatura a: resipolino@resipol.com
?? ?? LA DOMANDA Nel lavoro, se domandare è lecito, rispondere è competenza. Per questo “resipolino” mette a disposizione dei suoi lettori i migliori tecnici delle più qualificate aziende. E’ il nostro accordo: Voi fate le domande, e noi troviamo chi possa rispondere Un valore aggiunto dei manufatti compositi è quello di poter essere facilmente costruiti con struttura sandwich, ma che soluzione impiegare: sandwich monolitici o schiume espanse? Risponde: Siegfried GERHARDS, Technical Director di SPHERETEX GmbH – D- Il quesito è stimolante, ma dobbiamo subito precisare che la risposta non può essere imparziale. Nella mia qualità di Direttore Tecnico di SPHERETEX GmbH, e per la passione che metto nello sviluppo dei nostri prodotti, non posso che essere partigiano, e rispondere immediatamente che il sandwich monolitico è la massima espressione dei compositi; ma sarebbe una risposta solo parzialmente vera. Per essere tecnicamente precisi bisogna cominciare col dire che non esiste un “passepartout” che risolva la questione alla radice. Solitamente costruire un manufatto in sandwich rappresenta la soluzione per raggiungere le caratteristiche meccaniche richieste, risparmiando peso. E’ però fondamentale riferirsi allo specifico tipo di manufatto; se si tratta delle travi portanti di un ponte, o della pala di un generatore eolico - dove gli spessori si esprimono nell’ordine dei metri - progettare in sandwich monolitico diventa un controsenso. Se invece per gli stessi oggetti pensassimo ad un’anima di schiume espanse e a pelli con schiume sintattiche, avremmo associato le soluzioni, ed è proprio ciò che sovente accade. La parete di un camion frigorifero ha bisogno di schiume espanse (per isolare termicamente) e di spessore, un kayak no. La scelta deve essere ponderata. Chiariamo subito che le schiume espanse (dal migliore dei PVC, fino al polistirolo) hanno un loro arco di caratteristiche, sostanzialmente diverso da quello conferito dai prodotti che, impregnati, generano schiume sintattiche. Comincerei per fare chiarezza enunciando una definizione: le schiume espanse sono costituite da materiali cellulari prodotti per espansione di una materia plastica mediante un agente poroforo. Le schiume sintattiche si realizzano per incorporazione (in resine o altri leganti) di microsfere cave: di vetro, plastiche, ceramiche. E’ qui che cominciano le differenze e si creano le premesse per il giusto impiego. In linea di massima, per laminati di alto spessore finale - e tanto per fornire un’utile indicazione, direi sopra i 15mm - le schiume espanse offrono il miglior compromesso, se la geometria del pezzo e la tecnologia da impiegare ne consentono l’impiego. Al di sotto di questo spessore finito, penso – e questa è l’idea ispiratrice della gamma SPHERETEX GmbH – che il vantaggio si sposti tutto a favore dei sandwich monolitici, con schiume sintattiche. Si perché usando i materiali “core” da impregnare: (SPHERECORE, SPHERETEX, SPHEREAX e tutti i feltri concorrenti), e anche i così detti mastici strutturali (euromere FSP, SprayCore , ecc.), l’utilizzatore costituisce uno strato composto da resine, rinforzi (vetro o fibre termoplastiche) e microsfere, dunque una struttura a schiuma sintattica. In questo modo si possono realizzare strati (ndr: anche pelli di sandwich – si veda la nota in calce -) di basso spessore che le schiume espanse non consentirebbero di costruire. E il valore aggiunto, se il lavoro di impregnazione è stato correttamente realizzato, è la resistenza al taglio, che sale di valori esponenziali. Con le nuove tecnologie poi si possono ottimizzare i rapporti di impregnazione, con la garanzia dell’assenza di bolle d’aria. Per ragioni di spazio, dovendo concludere, direi che la scelta dei materiali destinati alla costruzione di un sandwich deve prima di tutto
considerare quale sia lo spessore finale utile e necessario, poi quali tecniche sarà possibile impiegare nella costruzione del manufatto e, non ultimo, quale sia il budget di spesa al quale attenersi. E poi lo sappiamo tutti che i sandwich costano poco, si fanno velocemente e … sono proprio appetitosi. SANDWICH2: Continuando a cavalcare l’onda gastronomica che ha chiuso l’articolo di Mr. Gerhards, possiamo affermare che il sandwich è così chiamato proprio perche del “panino imbottito”, ha la struttura. Due strati (di pane, di pan carré, di crakers, o di gallette) che racchiudono un companatico. Il sandwich classico, nei compositi ha due pelli normali (laminato) e uno strato intermedio di diversa natura (schiume espanse, legno di balsa, nidi d’ape ecc). Il sandwich monolitico assomiglia invece al pane farcito; un composto unico che contiene il pane e la farcitura (le microsfere). Abbiamo coniato la definizione di sandwich al quadrato per identificare il prodotto che si ottiene realizzando un “panino imbottito” partendo dal “pane farcito”, oppure racchiudendo il companatico in “gallette di riso soffiato”. Molte laminazioni strutturali sono oggi realizzate per infusione di pacchetti sandwich che hanno anime di schiume espanse e pelli con rinforzi che, in partenza, contengono microsfere espanse. SANDWICH MONOLITICO, PELLI IN CHOPPED STRAND MAT E CORE IN SPHERECORE SBC 10mm. SANDWICH CLASSICI, CON PELLI IN CSM O BIASSIALI, E CORE IN PVC DIAB KLEGECELL O IN POLIURETANO ESPANSO. 2 NEL SANDWICH , OLTRE AL CORE IN SCHIUMA, LE PELLI SONO REALIZZATE CON TESSUTI CHE CONTENGONO MICROSFERE (per sinterizzazione).
NON MALE, LA PRIMA EDIZIONE In Italia, il Compotec è stato il primo appuntamento dedicato alla ricerca, alle materie prime, alla produzione ed alle tecnologie dei materiali compositi. L’obbiettivo era quello di riunire in uno spazio unico i produttori, i distributori ed i rappresentanti d’industria, insieme con le università, gli istituti di ricerca e le organizzazioni di supporto che si occupano di materiali compositi. Alle applicazioni dei materiali compositi, Compotec ha dedicato una vasta area della fiera e particolari momenti di studio, seminari tecnici, spazi per il confronto fra gli studiosi e i produttori, per individuare le reali esigenze del mercato e le possibili applicazioni dei risultati della ricerca. Secondo le indicazioni fornite dagli organizzatori, il Compotec, nei tre Il 1° COMPOTEC AWARD a POLYNT e ACELL giorni della rassegna, è stato visitato da 3.370 visitatori professionali, ed il 7% del totale riguarda gli stranieri, provenienti da oltre 20 Paesi, con una forte partecipazione sia europea che da Stati Uniti, Tunisia e Israele. E nelle cifre del successo bisogna annoverare i 120 espositori su una superficie di diecimila metri quadrati. Fra le manifestazioni di complemento, il resipolino è lieto di citare l’assegnazione del primo Competec Award alle Società POLYNT SpA e ACELL SpA (foto sopra), e nel prossimo numero presenteremo un dettagliato articolo sull’innovativa tecnica che ha permesso di produrre le porte ACELL: eleganti, funzionali e tecnicamente superiori. Per il novero degli espositori, per il numero dei visitatori ed i contenuti evidenziati, dobbiamo certo ipotizzare che questa versione nazionale del JEC, possa dirsi promossa alla prossima edizione, che si terrà a Carrara Fiere dal 21 al 23 ottobre 2009. ARRIVEDERCI www.compotec.it
LIL GLOSSARIO compositi e dintorni questa volta .. facciamo tredici i ANIDRIDE - Si definisce anidride un ossido di un radicale organico, capace di formare un acido reagendo con molecole di acqua. L'anidride è cosiddetta perché può essere formata da un acido tramite rimozione di acqua (il termine anidride di derivazione greca significa ''senza acqua'' Anidride Ftalica ed Anidride Maleica sono componenti caratteristici delle resine poliesteri insature. BASALTO - Il basalto è una roccia effusiva di origine vulcanica, di colore scuro o nero con un contenuto di silice (SiO2) relativamente basso (minore del 50% solitamente). Può presentarsi con aspetto che va da porfirico a microcristallino a vetroso. Esso proviene da un magma solidificatosi velocemente a contatto dell'aria o dell'acqua ed è la principale roccia costituente la parte superiore della crosta oceanica. DELAMINAZIONE - Processo di rottura proprio dei laminati in materiali compositi. Tale fenomeno è costituito dalla separazione delle lamine e si riscontra nelle prossimità dei bordi liberi dei pezzi, dove sono presenti elevati picchi di tensione. Come conseguenza di questo processo, si ha uno "sfilacciamento" dei pezzi, con conseguente perdita delle proprietà meccaniche del laminato. La delaminazione si riscontra soprattutto dopo l'applicazione ripetuta di carichi (fatica), ma può presentarsi già durante la fase di lavorazione, come conseguenza dell'azione meccanica esercitata dall'utensile sul pezzo. DUREZZA - La durezza è un valore numerico che indica le caratteristiche di deformabilità plastica di un materiale. È definita come la resistenza alla deformazione permanente. Le prove di durezza determinano la resistenza offerta da un materiale a lasciarsi penetrare da un altro (penetratore). Esistono diverse scale per misurare la durezza dei materiali. ELASTOMERI - Con il generico termine di elastomero si indicano le sostanze naturali o sintetiche che hanno le proprietà tipiche del caucciù (o gomma naturale), la più evidente delle quali è la capacità di subire grosse deformazioni elastiche, ad esempio il poter essere allungati diverse volte riassumendo la propria dimensione una volta ricreata una situazione di riposo. NANOTECNOLOGIE – La nanotecnologia è un ramo della scienza applicata e della tecnologia che si occupa del controllo della materia su scala dimensionale inferiore al micrometro, normalmente tra 1 e 100 nanometri, e della progettazione e realizzazione di dispositivi in tale scala. PEROSSIDI - Catalizzatori organici che, liberando radicali liberi, promuovono la reazione di polimerizzazione. Nella lavorazioni delle poliesteri insature in stirene, la scelta del perossido è, prima di tutto, funzionale al tipo di accelerante usato. I più comuni sistemi a freddo sono: Sali di cobalto con metiletilchetoni perossidi (liquidi incolore) e Ammine con Perossido di Benzoile (solitamente in pasta). PET - Il polietilene tereftalato o polietilentereftalato fa parte della famiglia dei poliesteri, è una materia plastica composta da ftalati adatta al contatto alimentare. In funzione dei processi produttivi e della storia termica può esistere in forma amorfa (trasparente) e semi-cristallina (bianca ed opaca). POLICONDENSAZIONE - Procedimento di polimerizzazione in cui la saldatura delle molecole tral loro è accompagnata da eliminazione di sostanze estranee. PARAFFINA - La paraffina è il nome corrente dato ad una miscela di idrocarburi solidi, in prevalenza alcani, le cui molecole presentano catene con più di 20 atomi di carbonio. È ricavata dal petrolio e si presenta come una massa cerosa, biancastra, insolubile in acqua e negli acidi. I suoi principali impieghi sono nella fabbricazione di candele, lubrificanti, isolanti elettrici, per la patinatura della carta e per produrre cosmetici e gomme da masticare. PULTRUSIONE - Dall'inglese "pull + extrusion", ovvero "estrusione per trazione", è un processo continuo utilizzato per produrre profilati polimerici rinforzati. Le fibre di rinforzo, quali possono essere ad esempio la fibra di vetro e la fibra di carbonio, vengono fatte passare attraverso un cosiddetto bagno di impregnazione dove vengono legati alla matrice della resina. Successivamente la trazione tira la resina impregnata attraverso una stazione di preformatura e quindi attraverso uno stampo riscaldato ad alta temperatura, per la definitiva polimerizzazione. SCHIUME SINTATTICHE – Materiali cellulari costituiti da microsfere cave di vetro o di materiale ceramico o plastico, incorporate in una resina o in altri materiali leganti. Realizzano strati di schiume sintattiche i mastici strutturali con microsfere e quelli a base di rinforzi che inglobano le microsfere cave. VULCANIZZAZIONE – La vulcanizzazione è un processo di lavorazione della gomma, la quale viene legata chimicamente allo zolfo mediante riscaldamento. Con questo processo, inventato da Charles Goodyear nella prima metà del XIX secolo, si ottiene un materiale elastico e poco rigonfiabile se tenuto a contatto con solventi organici. Oggi per vulcanizzazione si intende qualsiasi processo chimico, anche diverso da quello originario inventato da Goodyear, che ottenga risultati analoghi.
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