Da dove veniamo? Dove andiamo?* - Giancarlo Setti Alma Mater Studiorum Università di Bologna 4#5 Istituto di Radioastronomia - INFN-Roma1
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Da dove veniamo? Dove andiamo?* Giancarlo Setti Alma Mater Studiorum · Università di Bologna inaf · Istituto di Radioastronomia N ulla di profondamente filosofico, come po- trebbero indurre a pensare gli interrogativi esistenziali del titolo, ma più semplicemente un colloquio, la dura realtà della assoluta mancanza di una conoscenza della materia radioastronomica ap- parve in modo chiaro. Fu a questo punto che Kranjc tratteggio dello sviluppo della ricerca astronomica mi suggerì di parlarne con Guglielmo Righini, di- italiana, dalla fine degli anni Cinquanta fino agli rettore dell’Osservatorio Astrofisico di Arcetri, che anni Novanta, come da me vissuta e interpretata. aveva avviato ricerche di radioastronomia solare. Credo che questo excursus possa essere istruttivo Righini fu molto cortese, il colloquio relativamente specialmente per le giovani generazioni, poiché ri- breve, ma preziosa l’indicazione della rivista nella tengo sia importante avere una percezione delle quale gli esperti internazionali avevano recente- fondamenta per consolidare il senso di appartenen- mente pubblicato ampie rassegne. Biografia fonda- za alla casa comune. mentale per la mia tesi (dicembre 1959) nella quale, Qualche breve annotazione autobiografica, ma grazie soprattutto alle discussioni interne al gruppo non solo, che mi ha visto all’avvio della radioastro- radioastronomico che si stava formando, trattavo nomia bolognese, e subito dopo al nuovo Centro di dei vantaggi di un grande radiotelescopio del tipo Astrofisica di Frascati di Livio Gratton, può dare “Croce di Mills” per gli studi extragalattici e la co- l’idea dello stato della ricerca astronomica nell’Ita- smologia: il disegno poi adottato per la “Croce del lia di sessant’anni fa. Nord”. Con la guida di Ceccarelli, si decise di costruire un radiotelescopio di prova, anche per dimostrare al La nascita della radioastronomia bolognese Ministero della Pubblica Istruzione (mpi), che già nel luglio ’59 si era impegnato con Puppi a finanzia- Nel 1958, iscritto al iv anno del corso di Laurea in Fi- re una grande impresa con una somma cospicua per sica all’Università di Bologna, mi decisi per una tesi l’epoca, che il nascente gruppo di radioastronomia di astrofisica teorica con la supervisione di Aldo era effettivamente in grado di farvi fronte. Nel me- Kranjc, astronomo da poco trasferitosi a Bologna. se di giugno 1960, il “medicinoscopio”, così fami- Alcuni mesi dopo (inizio primavera del ’59) fummo liarmente denominato per la localizzazione nella convocati nell’ufficio di Giampietro Puppi, diretto- campagna di Medicina, fu inaugurato alla presenza re dell’Istituto di Fisica “A. Righi” e temporanea- del sen. Giuseppe Medici, ministro della pi.1 Per mente incaricato della direzione dell’Istituto di quanto di prova, si trattava però di uno strumento Astronomia, che ci illustrò la sua idea di lanciare un di transito del tutto rispettabile, progettato e co- grande progetto per la radioastronomia extragalat- struito in pochi mesi [1], con il quale furono fatte os- tica e suggerì di orientare la mia tesi verso questa servazioni astronomiche e test per la parte elettrica “nuova” disciplina. Ci preannunciò che anche Mar- della “Croce del Nord”. Con l’esclusione di Righini, cello Ceccarelli, giovane fisico delle particelle ele- cointeressato per il fatto che una frazione del finan- mentari da poco acquisito allo studio bolognese, si ziamento del mpi sarebbe poi servita per un radio- sarebbe occupato del progetto al termine di esperi- telescopio solare di 10 metri di diametro da installa- menti nei quali era ancora impegnato. Notissimo fi- sico dei raggi cosmici e delle particelle elementari, Puppi amava l’astronomia e voleva lanciarla nello 1 Il giorno prima dell’inaugurazione eravamo tutti indaffarati Studio bolognese. La mia risposta positiva giunse in per gli ultimi controlli, quando ci si accorse che un teleruttore di un battere di ciglio e non poteva essere altrimenti una delle centine di supporto del lungo riflettore cilindro parabo- per la grande stima verso il maestro, ma anche per- lico, disposto in direzione E-W, non ne voleva sapere di funziona- re, il che ci rese tutti ansiosi: non si sarebbe potuto muovere ché il nuovo mi affascinava, mentre la mia attenzio- l’antenna in declinazione pena l’accartocciarsi del riflettore di fili ne per lo studio della ‘equazione del trasporto’ an- d’acciaio tesi per tutta la lunghezza, un’immagine devastante. dava rapidamente scemando. Subito dopo quel Ricordo che trafficai intorno a quel teleruttore per due o tre ore; era estate e ci si vedeva ancora a sera inoltrata, quando il sogget- to incriminato improvvisamente mise giudizio e il sincronismo del movimento dell’antenna fu di nuovo ristabilito. Ceccarelli, in * Lezione Magistrale tenuta a Milano il 15 maggio 2014, in uno dei suoi tipici slanci, mi abbracciò saltellandomi attorno. Sì, occasione del conferimento all’Autore del Premio inaf-sait per la avevo contribuito ad evitare una possibile figuraccia, ma non ricerca in astronomia e astrofisica “Sidereus Nuncius”, rivolto a avevo capito nulla di quel che avevo armeggiato né probabilmen- studiosi italiani che con la loro attività abbiano particolarmente te avrei saputo ripetermi. Il giorno dopo, nel corso della cerimo- onorato le scienze dell’universo (vedi «Giornale di Astronomia», nia, per maggior precauzione mi piazzai di guardia alla consolle di n. 3, 2014, p. 2 e le due lettere alla fine di questo articolo). comando, ma tutto filò liscio. 2 Giornale di Astronomia · 2014, 4
Fig. 2. Stazione Radioastronomica di Medicina - Croce del Nord e parabola vlbi da 32 metri di diametro. giovanissimo professore, Lodewijk “Lo” Woltjer, al- lora poco più che trentenne, ma già ben noto per gli studi della Crab Nebula e di magnetoidrodinamica applicata all’astrofisica, ed era questo ch’io volevo fare. Mentre mi stavo preparando per l’impatto al mio arrivo a Leiden, Kranjc mi convinse a parteci- pare ad un concorso nazionale per aiuto astronomo del ruolo degli ooaa, cosa che feci, anche se istinti- vamente non mi piaceva quel “aiuto” e poi comun- Fig. 1. (da sinistra) G. Setti, G. Sinigaglia, G. Righini, G. Puppi, G. que Bologna era esclusa come sede possibile. I posti Mannino, M. Ceccarelli e (seduto) A. Braccesi. disponibili erano 19 per 17 concorrenti, fatto inim- maginabile oggi, così per magnanimità della com- missione, presieduta da Francesco Zagar direttore dell’oa di Brera, fui collocato al sedicesimo posto re ad Arcetri, altri rappresentanti degli Osservatori della graduatoria. Il Ministero sondò tutti i diretto- Astronomici (ooaa) brillavano solo per la loro as- ri degli ooaa, ma nessuno era disponibile ad acco- senza. Peccato per loro, era nata la radioastronomia gliermi (immagino per ragioni di dna), finché il Mi- italiana! (Fig. 1). nistero s’impose d’ufficio e mi collocò nell’organico Con la rapidità di altri tempi, dopo pochi anni (ot- dell’oa di Roma, con sede a Monte Mario, divenuta tobre 1964) venne inaugurata la “Croce del Nord” (il poi sede centrale dell’inaf (alle volte si dice dei ri- possente braccio E-W) dell’Università di Bologna, corsi storici!). Accettai, a patto di poter svolgere la alla presenza dell’on. Luigi Gui, ministro della pi. mia attività presso il Centro di Astrofisica di Livio (Fig. 2). Fu la prima grande impresa astronomica Gratton a Frascati, e Massimo Cimino, il direttore italiana del dopoguerra (se ne celebra quest’anno il di Monte Mario che non avevo mai incontrato per- cinquantenario) e ha contribuito al rilancio di que- ché già a Leiden, ne fu ben felice. sta disciplina a livello nazionale e internazionale. Avevo conosciuto Gratton appena rientrato in Italia nel 1960, chiamato a ricoprire la cattedra di Astronomia ancora vacante dell’Università di Bolo- Il Centro di Astrofisica di Frascati gna, però la sovrapposizione fu breve poiché l’anno dopo, per ragioni familiari, si era trasferito all’Uni- Dopo il “medicinoscopio” il mio desiderio era di versità di Roma e aveva creato, con l’appoggio di tornare alla ricerca teorica. Ottenni una borsa di Edoardo Amaldi, il Centro di Astrofisica del cnr di studio annuale cnr-nato e Jan Oort, direttore del- Frascati. Questo Centro è stato un luogo d’incuba- lo Sterrewacht di Leiden e icona dell’astronomia zione della ricerca astrofisica e ha giocato un ruolo olandese e mondiale, si disse disponibile ad ospitar- fondamentale nel rinnovamento dell’astronomia mi. Lo Sterrewacht era un centro all’avanguardia italiana. Gratton, oltre ad essere un astrofisico di per la ricerca astronomica e, in particolare, per gli fama, capace di richiamare attorno a sé giovani studi di radioastronomia galattica con la riga a 21cm ricercatori o aspiranti tali, aveva il grande pregio di dell’idrogeno neutro. Era anche il centro leader di lasciare molto alla libera iniziativa. La Fig. 3 ritrae un progetto di un grande radiotelescopio, il Bene- un gruppo iniziale di fronte all’ingresso della segre- lux Cross, la cui storia si concretizzò poi nel ben no- teria della piccola sede di Frascati, quasi di fronte to Westerbork Radiotelescope, ma c’era anche un alla sede dei Laboratori dell’infn. Oltre a Livio Giornale di Astronomia · 2014, 4 3
del big bang, e appena tre anni dopo quella dei pul- sar, incredibili orologi cosmici le cui potenzialità, anche per la verifica della relatività, apparivano im- mediatamente chiare. Potrei aggiungere che nel ’63 venne rivelata la molecola del radicale idrossile (oh) alla lunghezza d’onda di 18 cm, cui seguirono, entro il decennio, una decina di altre molecole, fra cui l’ac- qua, l’ammoniaca e la formaldeide, sempre alle on- de radio, di importanza fondamentale per lo studio delle nubi molecolari del gas interstellare. E poi nel 1970 venne lanciato il satellite uhuru che svelò la ricchezza del cielo in raggi X. Io ho avuto la fortuna di assistere, e in qualche Fig. 3. (da sinistra) Assia (?), G. Medici (tecnico), F. Occhionero, L. misura partecipare, a questa incredibile cavalcata Gratton, F. Pacini, G. Spada, M. Dalmasso (segretaria), V. Castel- nel cosmo. Ancora ricordo con una certa nostalgia lani, E. Martino (tecnico), A. Renzini. i vari Texas Symposium (Dallas, Austin, New York, ecc.) con le novità, le discussioni e le controversie, in particolare sulla natura dei quasar [3], che aveva- no ispirato l’iniziativa dei relativisti di Dallas di com- Gratton, deceduto nel 1991 all’età di ottant’anni, vi binare astronomia e astrofisica relativistica. Un ap- sono Franco Occhionero, Vittorio Castellani e Fran- puntamento biennale aperto a tutti che non si co Pacini, nell’ordine della loro prematura scom- poteva perdere: la nuova astronomia stava prenden- parsa (la foto non è datata, ma presumibilmente è do corpo. degli anni 1964-65). Il ruolo della fisica italiana I favolosi anni ’60 In Italia, la sfida delle nuove astronomie venne rac- Quando arrivai allo Sterrewacht (gennaio 1962) Jan colta soprattutto dai fisici, con l’intervento deter- Oort fu molto sorpreso ch’io non fossi lì per im- minante del Comitato Nazionale di consulenza per mergermi nelle osservazioni con la riga a 21cm, ma le Scienze Fisiche (cnst) del cnr. A quell’epoca il credo che “Lo” Woltjer, futuro Direttore Generale cnr era sostanzialmente governato dagli scienziati dell’eso (1975), ne fosse contento, meglio dire cu- tramite i Comitati di consulenza eletti dalla comu- rioso di quello studente che aveva scelto di eserci- nità e poteva intervenire a supporto di nuove inizia- tarsi in magnetoidrodinamica e con il quale si pote- tive scientifiche, una capacità che non è più dispo- va colloquiare solo in francese, anche se da nibile nell’assetto attuale della ricerca italiana. autodidatta conoscevo abbastanza della grammati- Mentre la ricerca nucleare e sub-nucleare si orienta- ca inglese per leggere articoli e testi scientifici. Mi va sempre più verso l’utilizzo degli acceleratori di propose alcuni temi di ricerca e io scelsi lo studio particelle (l’infn fondato nel 1951 e il cern nel della stabilità magnetoidrodinamica di un braccio 1954), la grande tradizione della fisica dei raggi co- spirale con un campo magnetico generale, tema che smici intravvedeva nuovi orizzonti con l’avvio del- s’inseriva nell’acceso dibattito circa l’intensità del l’era spaziale promosso dal lancio del primo satelli- campo magnetico galattico in relazione alle proble- te artificiale, lo Sputnik dell’Unione Sovietica nel matiche dei raggi cosmici e alla formazione delle 1957, e dalla risposta degli Stati Uniti con lo Explo- stelle. Questa ricerca mi tenne impegnato per oltre rer-1 all’inizio del 1958, un piccolo satellite con a bor- due anni [2], ma mentre io ero immerso in com- do un contatore Geiger che scoprì le fasce di van Al- plessi problemi anche matematici, intanto il mondo len. Così Edoardo Amaldi, uno dei padri fondatori dell’astronomia esplodeva per un susseguirsi di sco- del cern, promosse (1958) un’iniziativa internazio- perte che ne hanno radicalmente modificato il pa- nale per la costituzione di un’organizzazione euro- norama: i favolosi anni ’60! pea per la ricerca spaziale che si concretizzò nel 1964 Nel 1962 la scoperta di Sco X-1, la prima sorgente con la creazione di esro ed eldo, dalla cui fusione di raggi X extra-solare, e del fondo cosmico di rag- nacque successivamente l’esa (1975). La missione gi X, la cui intensità era tale da indicare la presenza atv-3 del 2012, la terza della serie degli Automated diffusa di fenomeni di alta energia nell’universo, e Transfer Vehicle per rifornire la Stazione Spaziale l’anno successivo la scoperta dei quasar con l’identi- Internazionale (iss), è stata denominata Edoardo ficazione della radio sorgente 3C 273 con un ogget- Amaldi in riconoscimento del ruolo pionieristico del to dall’apparenza stellare, il cui spettro ottico era fisico italiano [4]. correttamente spiegato se posto ad un redshift co- La storia dell’avvio della ricerca spaziale in Italia smologico relativamente alto. Passarono appena è stata complessa, con vari attori fra i quali il cnr il due anni e venne annunciata la scoperta della radia- cui ruolo crebbe con l’istituzione nel 1970 del Sevi- zione cosmica di fondo, pietra miliare della teoria zio Attività Spaziali (sas) e nel 1980 con l’affida- 4 Giornale di Astronomia · 2014, 4
mento della gestione del Piano Spaziale Nazionale come Bepposax, la partecipazione alle missioni (psn), fino all’istituzione dell’Agenzia Spaziale Ita- esro/esa e nasa per gli studi della magnetosfera, liana (asi) nel 1988, con la presidenza del fisico Lu- della interazione Sole-Terra e della planetologia, il ciano Guerriero. potenziamento della radioastronomia con una im- Per iniziativa e interessamento di Edoardo Amal- portante modifica strutturale della “Croce del di, Giuseppe Occhialini e Giampietro Puppi, alla fi- Nord” e l’approvazione del progetto vlbi (Very ne degli anni Cinquanta si erano consolidati gruppi Long Baseline Interferometry) nel 1979 per la di ricerca di fisica cosmica in varie sedi universitarie, costruzione dei nuovi radiotelescopi di Medicina e con finanziamenti del cnr e dell’infn. Gli interessi Noto, l’approvazione (1973) del progetto gifco di comuni di ricerca e le collaborazioni trovarono un un telescopio per l’astronomia dell’infrarosso (tir- assetto organizzativo importante nel 1964, con la go), entrato in funzione nel 1982 al Gornergrat e ge- istituzione del gifco (Gruppo Italiano di Fisica Co- stito dal caismi, e il telescopio solare themis instal- smica), quale organo del cnr per la programma- lato all’Osservatorio del Teide (Isole Canarie) zione e il coordinamento dell’ampio spettro di ri- nell’ambito di una collaborazione franco-italiana. cerche di fisica cosmica, dagli studi sui raggi cosmici Sembrava quindi, o almeno questa era la mia opi- a quelli di astronomia X e gamma stimolati dall’av- nione, che il cnr fosse in grado di gestire lo svilup- vio dell’era spaziale. Il gifco, nel quale giocò un po delle nuove astronomie. ruolo importante Carlo Castagnoli, comprendeva otto sezioni, fra cui quelle di Bologna, Milano, Ro- ma e Torino. Questa struttura organizzativa venne L’astronomia ottica e gli OOAA ristrutturata e potenziata nel 1968 con la creazione, su proposta del cnst presieduto da Giampietro Restava da verificare la capacità di portare avanti Puppi, di quattro laboratori, fra i primi ad essere isti- progetti nel settore dell’astronomia ottica che dove- tuiti nel cnr, nelle sedi prima indicate: va rimanere in capo al Ministero pi al quale afferi- vano gli Osservatori Astronomici. Gli antefatti non Laboratorio di studio e tecnologie sulle radiazioni extra- erano incoraggianti. Come noto, l’Italia non parte- terrestri (Bologna e Sezione di Firenze), cipò alla costituzione dell’eso (European Southern Laboratorio per le ricerche di fisica cosmica e tecnologie relative (Milano e Sezione di Palermo), Observatory) avvenuta nel 1962, nonostante vi fos- Laboratorio di ricerca e tecnologia per lo studio del sero stati vari contatti da parte degli astronomi del- plasma nello spazio (Roma), le nazioni coinvolte. Anni dopo Livio Gratton ne ha Laboratorio di cosmo geofisica (Torino). riportato le possibili ragioni in un rapporto allegato al verbale di una riunione della Commissione oan. Da notare che la Sezione di Palermo diventerà indi- Alcuni passi rilevanti sono da me stati inseriti nel pendente come Istituto di Fisica Cosmica e Appli- contributo al convegno internazionale sulla parteci- cazioni all’Informatica (1981), mentre già nel 1980 la pazione dell’Italia all’eso del 2012 [5]. Apparente- Sezione di Firenze era diventata Centro per l’Astro- mente, il motivo adottato era che la situazione fi- nomia dell’Infrarosso e per lo Studio del Mezzo In- nanziaria del Paese non avrebbe consentito di terstellare (caismi) nell’ambito di una convenzione finanziare sia la partecipazione all’eso che la co- cnr-oa di Arcetri. struzione di un osservatorio astronomico naziona- Poco dopo (1970) il cnr istituì il Laboratorio di le (oan), da cui il prevalere di quest’ultima opzione. Radioastronomia (Bologna), subentrato all’Univer- A quell’epoca l’astronomia ufficiale veniva identifi- sità di Bologna nella gestione della “Croce del cata con gli ooaa del mpi, nove in tutto più la Sta- Nord”, e il Laboratorio di Astrofisica Spaziale (Fra- zione Astronomica per il Servizio Internazionale scati), come trasformazione del Centro fondato da delle Latitudini (Carloforte/Cagliari), tre dei quali Livio Gratton. Queste sono le strutture di ricerca dedicati a ricerche solari (si consulti [6] per un’ana- che, a parte alcune ristrutturazioni interne operate lisi storica).2 L’interfaccia con il Ministero per le dal cnr negli anni successivi, sono poi confluite nel- questioni d’interesse comune era rappresentata dal l’inaf con il D.Lgs. 138/2003. collegio dei direttori degli ooaa. La mia impressio- L’istituzione dei laboratori con l’inserimento di ne era di un mondo eterogeneo, chiuso in se stesso personale negli organici del cnr fu un’iniziativa di e in generale impermeabile al mondo della fisica, straordinaria importanza per affrontare la competi- punta di diamante della rinascita della scienza ita- zione scientifica e tecnologica nata con le nuove liana, con i direttori gelosamente impegnati a gesti- astronomie. re i loro piccoli regni la cui qualità, con l’eccezione Ne sono stata una dimostrazione la partecipazio- di quelli di Arcetri e Padova, non era certamente ec- ne importante alla missione cos-b, il primo satelli- celsa. Del resto, non è un caso che il rientro di Livio te astronomico lanciato dall’esa per lo studio del Gratton dall’Argentina e la creazione del Centro di cielo in raggi gamma (1975), la promozione della missione exosat dell’esa per l’astronomia dei rag- gi X lanciata nel 1983, la proposta del progetto sax 2 Gli osservatori di Bologna e Palermo vennero istituiti dal mpi dopo il 1983 su proposta del cra (di cui in seguito) e quello di per la prima missione astronomica italiana che fu Cagliari su decisione autonoma dell’inaf nel 2000 come trasfor- selezionata nel 1981, lanciata 15 anni dopo e nota mazione della Stazione Astronomica. Giornale di Astronomia · 2014, 4 5
Astrofisica di Frascati siano stati promossi dai fisici, possesso del blank poi la strada per l’oan sarebbe prima Puppi e poi Amaldi. stata in discesa. Non fu così. Nonostante il grande Dopo il fallimento di una possibile adesione alla impegno di Righini, del quale fui diretto testimone, nascita dell’eso, per me fu sintomatico l’atteggia- il blank dell’oan è rimasto per anni depositato ad Ar- mento tenuto dall’astronomia ufficiale verso la cetri. Come è ben noto, solo con l’entrata nell’eso creazione della rivista «Astronomy and Astrophy- si stabilirono le premesse per la realizzazione del te- sics» (A&A) avvenuta nel 1969. Ancora una volta ve- lescopio nazionale, in quanto il blank oan divenne niva deciso di non aderire all’iniziativa di Francia, parte integrante della trattativa con l’eso [5] e solo Germania, Olanda e Svezia di fondere le loro riviste dopo oltre 35 anni dall’avvio del discorso oan si nazionali di astronomia in un’unica rivista di respi- giunse alla inaugurazione del Telescopio Nazionale ro europeo, logica conseguenza della nascita del- Galileo (tng). l’eso. In questo caso non si potevano certamente in- vocare difficoltà di ordine economico, si trattava piuttosto del problema di mantenere le «Memorie Riordino degli OOAA : il CRA della Società Astronomica» come riferimento per la pubblicazione di articoli di ricerca, il che, di fatto, Nonostante gli importanti cambiamenti e motiva- implicava una chiusura all’internazionalizzazione. zioni introdotti con gli interventi del cnr, tuttavia Però, questa volta le nuove generazioni di ricerca- una seria ristrutturazione degli Osservatori non tori, sia degli ooaa che del cnr e dell’università, riusciva a decollare, soprattutto per le resistenze in- spingevano per un cambiamento nella gestione del- terne. Si sono scritte e dette varie cose, sovente in l’astronomia, in questo aiutati, come sovente succe- modo approssimato e alle volte accollandosi meriti de, dai “baroni” di nomina più recente (Margherita non dovuti. In realtà, l’evento importante fu la Hack, Mario Rigutti e Giovanni Godoli) e anche dal- nomina di Franco Pacini alla direzione dell’oa di la particolare atmosfera creatasi con gli avvenimen- Arcetri nel 1978, succeduto a Guglielmo Righini, ti del ’68. Per la prima volta si costituì una Associa- deceduto il 30 maggio dello stesso anno. Il prestigio zione nazionale dei ricercatori di astronomia scientifico di cui godeva Franco, da poco rientrato (anra) e poco dopo (1970) il cnr formalizzò la na- dopo alcuni anni all’eso, e la sua grande capacità di scita del gna (Gruppo Nazionale di Astronomia), interloquire con il Ministero ai livelli più elevati organo del cnr sulla falsariga del gifco. Esso com- indubbiamente contribuirono a smuovere le acque. prendeva i Laboratori di Radioastronomia e di Così, dopo il successo della riforma universitaria, Astrofisica Spaziale, appena costituiti, e le Unità di sancito dall’approvazione del famoso D.Lgs. Ricerca (UdA) praticamente presenti in tutte le sedi 382/1980 che introduceva il dottorato di ricerca, il degli ooaa. La gestione dei fondi allocati dal cnst- Ministero decise che era tempo di passare a un rior- cnr era collegiale e finanziava le ricerche favoren- dino degli ooaa, istituendo una ristretta commis- do le collaborazioni fra varie strutture, una vera ri- sione ad hoc, composta dai direttori dei due mag- voluzione rispetto alla gestione paternalistica degli giori osservatori, Franco Pacini (Arcetri) e Leonida ooaa. Naturalmente, la questione dell’adesione ad Rosino (Padova), e da me stesso in quanto rappre- A&A rappresentava un casus belli. Ricordo un’as- sentante dell’astronomia nel cnst-cnr. Dopo varie semblea piuttosto accesa, alla quale era presente riunioni molto costruttive, avevamo steso i punti Guglielmo Righini, allora presidente della SAIt e salienti della riforma, fra l’altro introducendo il rappresentante dell’astronomia nel cnst-cnr. La principio del parallelismo fra le carriere del perso- vicenda si concluse positivamente con l’adesione ad nale degli ooaa e quelle universitarie, ma rimane- A&A nel 1972, su un finanziamento a carico del vano alcuni aspetti importanti sui quali le opinioni cnst-cnr che mi nominò rappresentante per l’Ita- erano diverse. Ad un certo punto, Domenico Fazio, lia nel Board of Directors della rivista. l’influente Direttore Generale del Ministero, decre- La questione dell’oan si protrasse per oltre un tò che i lavori della commissione si potevano rite- ventennio. I primi verbali risalgono al 1960 e l’ulti- nere conclusi affidando nel contempo all’ufficio le- mo della Commissione oan al 1982. Astronomi di gislativo del mpi il compito di stendere una bozza vari osservatori si impegnarono per anni nella ri- di legge sulla base del lavoro da noi svolto. Il tutto cerca del sito oan, nella prospettiva comunemente si concluse con l’approvazione del ben noto dpr accettata di una collocazione in Italia. Agli inizi de- 163 del 10 marzo 1982 che istituiva il Consiglio per le gli anni Settanta, si optò per il Toppo di Castelgran- Ricerche Astronomiche (cra), una svolta decisiva de, a circa 1300m di altezza, dove è poi stato instal- non solo per la gestione degli ooaa, ma anche per lato l’osservatorio che ospita il telescopio tt1 la storia successiva dell’astronomia italiana che ha dell’oa di Capodimonte. La decisione era diventata poi portato all’istituzione dell’inaf. Sono certo che necessaria poiché Righini, con l’appoggio di Puppi, Franco ne seguì attentamente l’iter, e forse anche aveva convinto il Ministero all’acquisto del blank altri colleghi. Io mi mantenevo aggiornato, ma ero dello specchio e nel settembre ’69 era stato deposi- fortemente impegnato sull’altro fronte, quello del- tato il Vaglia del Tesoro a copertura del contratto l’entrata dell’Italia nell’eso, propiziata da un inter- concluso con la ditta fornitrice Corning. Puppi me vento istituzionale del cnst-cnr, e non è del tutto ne aveva parlato: era dell’opinione che una volta in casuale che anche la legge relativa sia stata pubbli- 6 Giornale di Astronomia · 2014, 4
cata diventando operativa sul Suppl. Ord. della g.u. ficato, ma dà l’idea della possibilità di poter attinge- del 10 marzo 1982 [5]. re a organismi e fonti di finanziamento diversi in un Mi sia consentita una breve digressione. Più vol- periodo di grande sviluppo dell’astronomia. te mi sono chiesto come sarebbe evoluta la storia Per quanto riguarda gli ooaa è di questo periodo degli ooaa senza la chiamata di Pacini all’Universi- l’impegno nei progetti nazionali del tng e del Large tà di Firenze, prerequisito per la futura direzione Binocular Telescope (lbt), nell’ambito della colla- dell’oa di Arcetri. Di certo l’iniziativa fu di Righini borazione internazionale con enti americani e tede- che nutriva grande stima scientifica per Franco, il schi, mentre all’eso vengono approvati e realizzati quale a sua volta sentiva l’attrazione degli storici ntt e vlt, e vengono decisi (1999) accordi interna- colli e della città natia.3 In modo diretto e anche in- zionali e piani per la realizzazione di alma; è di que- diretto, Righini, che manteneva ampi contatti con i sto periodo anche l’avvio del vlt Survey Telescope fisici e da questi era stimato, ha svolto un ruolo im- (vst), progetto dell’oa di Capodimonte con un fi- portante nel rinnovamento della ricerca astronomi- nanziamento della Regione Campania e sulla base ca italiana, come ho già accennato per alcuni punti di un accordo specifico con eso. Un panorama am- rilevanti, pur condizionato da colleghi poco ricetti- pio che richiedeva risorse aggiuntive rispetto a quel- vi al nuovo. le del Ministero. Nel frattempo gli ooaa avevano Il cra fu insediato nel 1983, alla presenza del Mi- acquisito completa autonomia giuridica, quantun- nistro pi, Franca Falcucci, Presidente, e di Domeni- que coordinati dal cra. I colleghi Roberto Buonan- co Fazio, Direttore Generale e anche Capo di Gabi- no e Massimo Capaccioli mi misero al corrente di netto; Franco Pacini, il vicepresidente eletto. una loro iniziativa a livello politico, chiedendomi di Ricordo perfettamente quella riunione. La ministra appoggiarla nella mia veste di vicepresidente del Falcucci, succeduta a Guido Bodrato in carica du- cra. La vicenda si concluse in modo molto positivo rante il varo del dpr 163, fu molto cordiale, quasi in- con l’approvazione del dl 323/96 che disponeva un timidita al cospetto di cotanto senno, e ci interrogò finanziamento straordinario di 8 miliardi di lire/an- sui nostri problemi e programmi prioritari. Natu- no per cinque anni (per un totale di 20,66 milioni di ralmente, la questione annosa del telescopio nazio- euro), finalizzati allo sviluppo della strumentazione nale venne posta sul tavolo. Ci chiese qual’era il co- per i telescopi da assegnare agli ooaa costituiti in sto previsto e io istintivamente dissi: due Maradona consorzio, da cui l’istituzione del cnaa (Consorzio o tre Carrà, come meglio si preferiva. Era l’epoca in Nazionale per l’Astronomia e l’Astrofisica), presie- cui i contratti del calciatore più famoso e della star duto da Marcello Rodonò, mentre il cra ne funge- televisiva riempivano i giornali. Conscio del silen- va da Consiglio scientifico. Fu una boccata d’ossi- zio fui lesto a tradurre che si trattava di circa 20 mi- geno i cui effetti interessarono anche l’avvio liardi di lire (10 milioni di euro) che avrebbero con- dell’inaf. Anche il progetto lbt, per iniziativa di sentito ricerche di punta per molti anni e che il Franco Pacini, godette di un finanziamento straor- valore sociale della ricerca non poteva essere consi- dinario per tre anni consecutivi fino al ’99 con un derato secondario a quello dello spettacolo. Ma non emendamento approvato in una Legge finanziaria. fu certo per quella battuta un po’ insolente che pas- Delle imprese portate avanti dagli istituti del cnr sarono altri sei anni prima di riuscire a infilare la ho già accennato in precedenza. Per la radioastro- strada del tng. nomia, oltre alle parabole vlbi di Medicina e Noto, La data del 10 marzo 1982 va quindi incastonata, fu lanciato il progetto srt (Sardinia Radio Telesco- per la sua importanza, nella storia recente del- pe), in collaborazione con asi e Regione Sardegna; l’astronomia italiana. per l’astrofisica delle alte energie, oltre a Bepposax Nei due decenni successivi la storia si è dipanata fu approvata la missione agile dell’asi, tuttora su due binari paralleli, da un lato il cnr con le sue operante, nonché la partecipazione alle missioni strutture ha continuato a finanziare lo sviluppo del- integral e xmm-Newton dell’esa. E poi le varie le cosiddette nuove astronomie e dall’altro il Mini- missioni planetarie di esa e nasa che hanno visto stero con gli ooaa coordinati dal cra si è occupato l’impegno di Angioletta Corradini e del suo gruppo. prevalentemente dello sviluppo dell’astronomia ot- La partecipazione attiva alle missioni spaziali, sia a tica, mentre le strutture universitarie, oltre all’in- livello propositivo che di team scientifici e costru- crocio delle collaborazioni scientifiche con entram- zione degli strumenti, con il supporto dell’asi, ha bi, hanno svolto il loro compito fondamentale di rappresentato un quadro complesso, sul quale non formazione delle nuove generazioni. Le ricerche è qui possibile dilungarsi, che ha coinvolto non solo spaziali hanno fatto capo al cnr fino alla istituzione le strutture cnr, ma anche gli ooaa e gruppi uni- dell’asi. Questo è un quadro estremamente sempli- versitari. Un aspetto importante da sottolineare è che a valle del dpr 163/82 gli ooaa hanno goduto di una 3 Della volontà di Righini di acquisire Pacini allo Studio fio- significativa espansione degli organici e di progres- rentino me ne parlò qualche tempo prima Giuseppe Tagliaferri, il sione nelle carriere, mentre nel cnr sono progres- “Don” di Arcetri, una sera a cena a casa mia. Mi disse anche che sivamente aumentate le difficoltà, il che ha favorito Righini avrebbe appoggiato una mia candidatura a succedergli co- me rappresentante dell’Astronomia nel Comitato per le Scienze una certa migrazione di personale qualificato dal Fisiche del cnr. cnr agli ooaa e quindi un travaso di esperienze an- Giornale di Astronomia · 2014, 4 7
Fig. 4. Il progetto di radioastronomia ska (Square Kilometre Fig. 5. Il progetto cta (Cherenkov Telescope Array) per l’astro- Array). nomia dei raggi gamma di alta energia. che nei campi delle nuove discipline astrofisiche, di petenze scientifiche e tecnologiche accumulate nei per sé un fatto positivo, senza dimenticare che il decenni precedenti, sia nei progetti nazionali che in- rientro di ‘Pippo’ Vaiana da Harvard aveva favorito ternazionali, ma per fare questo con successo oc- il rilancio dell’oa di Palermo proprio nell’astrono- corre, come si suole dire, fare squadra. La ricerca mia dei raggi X. astronomica ha goduto di una crescita esponenzia- le, anche in Italia fatte le debite normalizzazioni, le sue scoperte hanno avuto risonanza mediatica e il Il futuro pubblico ne è generalmente affascinato. Ma i costi stimati di progetti come e-elt e ska sono di alme- Il panorama in precedenza delineato del coinvolgi- no 1 miliardo di euro e potrei proseguire con gli al- mento nello sviluppo nazionale e internazionale tri progetti sopra elencati. Cioè, l’astronomia, come della strumentazione astronomica, per quanto cer- la fisica fondamentale, appartiene alle cosiddette tamente non esaustivo, è ampio. “big science”, dove il big non sta per il fascino della Dove andiamo? Il futuro è già iniziato. scoperta delle leggi che regolano l’universo. In un L’astronomia dell’ottico ci vede con l’eso nel pro- momento di crisi delle economie avanzate, per non getto e-elt (European Extremely Large Telescope), citare gli altri preoccupanti aspetti internazionali, un telescopio di circa 40m di diametro che sarà col- dobbiamo domandarci quanto sia (con)vincente il locato a Cerro Amazones a un ventina di chilome- solo aspetto culturale. Siamo sicuri che alla gente tri dal vlt, la prima luce prevista (ottimisticamen- realmente importi sapere se oppure no il modello te?) fra una decina d’anni [7]. La radioastronomia inflazionario è validato e/o quale dei cento model- punta su ska (Square Kilometre Array; Fig. 4), una li inflazionari resiste alle prove osservative? Analo- collaborazione internazionale per la costruzione gamente, siamo sicuri che alla gente, dopo la sco- del più grande radiotelescopio del mondo, compo- perta del bosone di Higgs (“la particella di Dio”), sto di due grandi reti di antenne di varia forma, una importi molto trovare la prova sperimentale delle in Sud Africa e l’altra in Australia (2018-23 e oltre) supersimmetrie? Fortunatamente, con scelta felice, [8]. L’astronomia dei raggi gamma di alta energia l’aggettivo “oscuro” è stato legato sia alla materia coinvolge un’ampia collaborazione internazionale oscura che all’energia oscura ed evoca il thriller che nel progetto cta (Cherenkov Telescope Array; Fig. continua ad agitare il nostro sonno di ricercatori. 5) per due reti di telescopi Cherenkov di nuova ge- Concordo completamente con quanto ha dichiara- nerazione, una per emisfero [9]. L’inaf è partner in to il Ministro della Ricerca del Regno Unito, inter- tutti e tre i progetti. Per la ricerca spaziale, la prece- venendo all’inaugurazione del quartier generale del denza, anche temporale, spetta al jwst ( James progetto ska presso l’Osservatorio di Jodrell Bank Webb Space Telescope) della nasa con la collabo- (11 marzo 2014): razione dell’esa, il nuovo e potente telescopio spa- ziale ottimizzato per l’infrarosso (lancio 2018); Solar After the International Space Station and the Large Hadron Orbiter, missione dell’esa per la fisica della eliosfe- Collider the world’s next great science project is the Square Kilometer Array. Investment in science is a crucial part of this ra (lancio 2017-18); Euclid, missione dell’esa per government’s long-term economic plan. It’s about investing in l’astronomia extragalattica e la cosmologia (lancio our future, helping grow new industries and create more jobs – 2020); athena (Advanced Telescope for High Ener- and that will mean more financial security for people across the gy Astrophysics), osservatorio per raggi X dell’esa country. (lancio 2028); juice, missione dell’esa al pianeta Giove (lancio 2022); ecc. [10]. Di grande interesse il recente “rapporto Deloitte”, È un panorama di iniziative che si estende tem- commissionato dalla sif assieme agli enti di ricerca, poralmente fino al 2030 e forse oltre. L’astronomia sull’impatto positivo della fisica nell’economia in italiana vi può e vi deve partecipare in modo attivo, Italia [11]. Risultati, cultura scientifica e sviluppo pena il suo decadimento, proprio grazie alle com- economico, questa è la strada da perseguire, come 8 Giornale di Astronomia · 2014, 4
del resto efficacemente sottolineato dalla presiden- che i tempi sono profondamente cambiati e stanno za dell’inaf intervenendo sui media nazionali. rapidamente evolvendo, ragion per cui credo che occorra pensare a nuove strategie per poter affron- tare i cambiamenti in atto, cercando di dimostrare Conclusioni sempre più l’utilità sociale, e non solo culturale, del- le nostre ricerche che comunque rimangono il no- Del difficile percorso dell’astronomia che negli anni stro fine conoscitivo. Questo non può che avvenire Novanta ha portato all’inaf e del riordino dell’Isti- rendendo sempre più salda la nostra partecipazione tuto del 2003, con l’inserimento degli istituti cnr e alle istituzioni e imprese internazionali e compat- delle difficoltà che ne sono scaturite, ho già trattato tando sempre più, anche negli aspetti organizzativi, e scritto in altre occasioni. Qui ho voluto rivisitare il il senso di appartenenza a una comunità al di sopra percorso dei decenni cruciali che hanno visto la ri- di localismi e ambizioni personali. nascita dell’astronomia italiana dopo lo sfascio del secondo conflitto mondiale soprattutto per coloro che non hanno vissuto quel periodo. Questa rina- Referenze bibliografiche scita è avvenuta in primis nel solco del cnr, grazie all’intervento lungimirante dei padri della fisica ita- 11. A. Braccesi, M. Ceccarelli, G. Mannino, G. Set- liana che possedevano la conoscenza e la cultura, ti, G. Sinigaglia; Operation at the “Medicina Station” nonché il prestigio, per aprire la ricerca agli oriz- of a 327 MHz Radiotelescope, «Il Nuovo Cimento», 17, zonti aperti dalle nuove discipline astronomiche. 1960, p. 614. Ciò ha contribuito sia direttamente che indiretta- 12. G. Setti; On the Stability of a Helical Magnetic Field in a mente al rilancio complessivo della ricerca astrono- Spiral Arm, «Bull. Astron. Inst. Netherlands», 18, 1965, mica nelle sedi tradizionali degli osservatori e anche p. 51. dei gruppi universitari. Non ho trattato dello svi- 13. M.D’Onofrio, P. Marziani, J.W. Sulentic (eds.), luppo della ricerca teorica e delle relative scuole che Fifty Years of Quasars: from Early Observations and Ideas si sono imposte all’attenzione internazionale e non to Future Research, «Astrophysics and Space Science perché io ne sottovaluti l’importanza culturale di Library», vol. 386, Springer-Verlag, Berlin Heidelberg, promozione delle nuove idee ed iniziative (come 2012. 14. www.esa.int/Our_Activities/Human_Spaceflight/ potrei proprio io sostenere il contrario!), ma perché ATV/. l’astronomia si nutre dell’osservazione e la parteci- 15. G. Setti; Italy’s entry in the eso organization: a historical pazione allo sviluppo della strumentazione d’avan- review, «Memorie della Società Astronomica Italia- guardia è trainante per tutta la ricerca. na», 83, 2012, p. 1103. Concludendo … 16. Cento Anni di Astronomia in Italia:1860-1960, «Atti dei Sono cresciute generazioni di ricercatori e tecno- Convegni Lincei», 217, Bardi Ed. Roma, 2005. logi di straordinaria validità, sia nelle università che 17. www.eso.org/sci/facilities/eelt/. nell’inaf, e la ricerca astronomica italiana è ben ri- 18. www.skatelescope.org/. conosciuta e apprezzata nel mondo. Però, la ricerca 19. http://portal.cta-observatory.org/Pages Home.aspx. astronomica costa e anche tanto. Sono anche con- 10. http://sci.esa.int/home/. vinto, e non ci vuole certo molto per affermarlo, 11. www.sif.it/attivita/physics_economy. Giancarlo Setti, Professore Emerito dell’Università di Bologna, socio delle Accademie Nazionali dei Lincei e delle Scien- ze detta dei XL e di altre accademie, membro Onorario della SAIt e Benemerito della sif, Associate della ras. È stato: di- rettore dell’Istituto di Radioastronomia del cnr (1970-92), direttore della Divisione Scientifica dell’eso, presidente fon- datore dell’inaf, vicepresidente dell’iau. Onoreficenze: Medaglia d’Oro di Benemerito della Scienza e della Cultura e Grande Ufficiale della Repubblica Italiana. Ricerca: radioastronomia, astrofisica delle alte energie, galassie e cosmologia. Giornale di Astronomia · 2014, 4 9
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