CTA BUTERA CARTA DEI SERVIZI
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INTRODUZIONE Il raggiungimento e mantenimento del miglior livello di salute possibile è un obiettivo primario delle società progredite. All’uopo ci si adopera con impegno per garantire la tutela della salute delle popolazioni ed il soddisfacimento delle rispettive esigenze. Ne consegue che la Sanità (intesa come il complesso di strumenti, strutture e risorse coordinate per il raggiungimento e mantenimento di elevati livelli di salute) gestisce servizi che sono indispensabili alla totalità dei cittadini. In un momento particolare come l’attuale, di passaggio da una Sanità burocratizzata ad una Sanità aziendalizzata, che mira a raggiungere risultati plurimi, è indispensabile attuare costantemente delle iniziative che mirino a rendere il prodotto/servizi finale più efficace ed efficiente e di massima soddisfazione possibile per il fruitore finale. In tale ottica il legislatore ha disposto la nascita della “Carta dei Servizi” che viene alla luce proprio con l’obiettivo di migliorare la qualità delle prestazioni sanitarie rese, ma anche e soprattutto, per facilitare il percorso e l’accesso dei cittadini ai servizi. Essa, infatti, è essenzialmente volta alla tutela dei diritti degli utenti, non solo in 2 maniera prettamente formale ma anche sostanziale, attraverso il raggiungimento e mantenimento di elevati standard di qualità nella resa dei servizi, senza pregiudicare i migliori risultati aziendali. La Società Newlife s.r.l. in coerenza con quanto sopra detto, attraverso la "Carta dei servizi" adottata, che segue, intende dare un segnale forte e concreto nella direzione di una pratica attuazione dei principi enunciati, creando uno strumento dinamico, in continua evoluzione, di confronto tra domanda ed offerta, a cui fare riferimento, suscettibile di aggiornamenti e miglioramenti nel tempo, secondo un modello di analisi partecipata della qualità. Confidiamo che tutti gli attori coinvolti e gli utenti assistiti sapranno apprezzare questa iniziativa e supportare nel proseguo le attività programmate dalla società, anche alla luce dei risultati fino ad ora conseguiti, standardizzati e codificati attraverso la presente "Carta dei servizi". IL PRESIDENTE ONOFRIO GIUSEPPE VERMIGLIO Presentazione
La Nostra Carta dei Servizi è una guida informativa dei servizi offerti dalla Comunità. È redatta con lo scopo di far conoscere a tutte le parti interessate: Utenti Familiari Dipartimenti di Salute Mentale Tribunali e Magistrati di Sorveglianza Qualunque altro soggetto coinvolto a vario titolo nella gestione degli utenti I contenuti e le modalità della prestazione erogata, oltre ai normali aspetti logistici e residenziali offerti. La Carta dei servizi, pertanto, rappresenta il “patto” con il quale ci si impegna a garantire le prestazioni descritte ed al tempo stesso riconoscere al cittadino - utente la possibilità di far valere il diritto affinché quanto di seguito dichiarato sia effettivamente rispettato. La nostra Carta dei Servizi è, pertanto, un documento dinamico suscettibile di variazioni, derivanti dalla costante attività di verifica e miglioramento continuo effettuata da parte di tutti i soggetti responsabili. 3 1. Principi Ispiratori La Psichiatria, al pari di molte altre discipline mediche, è in continua evoluzione ed analizzando quanto si è verificato negli ultimi anni possiamo affermare che ormai la logica manicomiale è un lontano ricordo avendo lasciato il posto alla partecipazione democratica, all’attenzione permanente ai vissuti (dell’utente e degli operatori), alla centralità della relazione terapeutica ed alla integrazione territoriale e lavorativa. I principi ispiratori che sono alla base dell’iniziativa, e che sono ampiamente condivisi da tutti i collaboratori della Società indipendentemente dall’ordine e dal grado sono: UGUAGLIANZA: Gli operatori si impegnano a rispettare, in tutti i momenti del vivere quotidiano, la Dignità della persona senza distinzioni di sesso, razza, nazionalità, religione, lingua o opinioni politiche; IMPARZIALITA’: E’ una specificazione del principio di uguaglianza, il personale è tenuto ad evitare atteggiamenti di parzialità ed
ingiustizia, come pure trattamenti e modalità operative non obiettivi nei confronti degli utenti; CONTINUITA’: La Comunità si impegna a garantire un servizio regolare e continuo. PARTECIPAZIONE: Verrà favorita la partecipazione degli utenti alla gestione del trattamento, non solo come riconoscimento di un diritto, ma anche come metodologia di cura. L’utente ha il diritto di accesso alle informazioni che lo riguardano e può/deve formulare osservazioni e suggerimenti per il miglioramento del servizio, oltre che fornire una propria valutazione sulla qualità delle prestazioni. La riunione settimanale di Comunità rappresenta il momento in cui è possibile discutere insieme e prendere decisioni circa le regole della vita Comunitaria. EFFICIENZA ED EFFICACIA: Gli utenti ed i Clienti della CTA hanno diritto a ricevere prestazioni efficaci, vale a dire potenzialmente capaci di determinare effetti positivi per la salute, ed efficienti, ossia senza spreco di risorse. 2. Un po’ di storia 4 E’ il 2004, nasce l’idea “CTA BUTERA”: un gruppo di giovani imprenditori operanti già da qualche anno nel modo dei servizi socio sanitari ed assistenziali decide di estendere i servizi offerti anche al territorio Nisseno fino ad allora sprovvisto di strutture residenziali psichiatriche private in grado di offrire prestazioni di qualità. “Avere un’idea, è un’ottima cosa. Ma è ancora meglio sapere come portarla avanti” E’ il 1° Luglio 2013: dopo una genesi durata 9 anni, finalmente si aprono le porte della CTA Butera. L’idea è diventata realtà ed ha potuto in questi ulteriori 9 anni perfezionarsi grazie all’ulteriore esperienza maturata nella gestione di strutture residenziali psichiatriche, al miglioramento continuo delle competenza e delle professionalità del gruppo di lavoro impegnato nelle attività di programmazione, e soprattutto alla voglia di offrire un servizio di eccellenza e che sia riconosciuto come tale da tutte le parti interessate.
Ogni singolo elemento è stato pensato per offrire agli utenti della CTA Butera il massimo livello di assistenza e di comfort possibile: Le scelte architettoniche e funzionali hanno determinato la realizzazione di eccellenti ambienti di vita, di lavoro e di socializzazione; La scelta di personale qualificato ha determinato la creazione di un gruppo di lavoro altamente qualificato in grado di osservare, comprendere e fornire risposte più che adeguate ad ogni singolo bisogno degli utenti; I contatti con le altre realtà operanti sul territorio hanno consentito la realizzazione di interventi di socializzazione. La CTA Butera, gode di tutte le autorizzazioni necessarie a garantire il corretto funzionamento: Pareri favorevoli da parte delle autorità aventi diritto; Accreditamento e convenzionamento con le ASP competenti per territorio 3. Diritti generali degli utenti L’UTENTE ha diritto: 5 Ad essere assistito e curato con premura ed attenzione e vedere riconosciuta la sua individualità derivante dall’età, dal sesso, dalla nazionalità, dalla condizione di salute, dalla cultura e dalla religione ed a ricevere di conseguenza trattamenti adeguati alle proprie esigenze. Di ottenere dalla Comunità informazioni su modalità di accesso, contenuti del programma terapeutico, competenze del personale, aspetti logistici e residenziali. L’utente e la famiglia ricevono una “nota informativa” nella quale vengono elencati tempi e modi di accesso alla struttura e vengono altresì descritti gli eventuali servizi accessori (ossia non contemplati dalla Convenzione con l’ASP competente per territorio). Di ottenere dall’Equipe multidisciplinare informazioni complete e comprensibili in merito al suo stato di salute, alla terapia ed alla durata prevista del periodo di permanenza. Le informazioni saranno date tenendo conto del livello culturale e di istruzione, dell’emotività e della capacità di comprensione dell’Utente.
Salvo i casi nei quali un ritardo potrebbe compromettere la salute o la vita stessa, l’utente ha il diritto di ricevere le notizie che gli consentono di esprimere un parere effettivamente informato prima di essere sottoposto a qualsiasi terapia e/o intervento. Le informazioni devono comprendere anche i possibili rischi o disagi conseguenti al trattamento. Qualora l’Utente non sia in grado per temporanea o permanente incapacità, ad esprimere il suddetto consenso, devono essere fatti, ad ogni modo, tutti i tentativi necessari a facilitarne l’espressione ad un livello possibile, dopo avere fornito le informazioni necessarie nella maniera maggiormente comprensibile. Nei casi in cui l’utente abbia un tutore legale, così come previsto dalla legge, tutte le informazioni ed i consensi di cui ai precedenti punti saranno indirizzate al soggetto e/o autorità avente diritto. A ricevere, previa ufficiale richiesta, tutta la documentazione di cui necessita nonché ad entrare in possesso di tutti gli atti utili a certificare in modo completo la sua condizione di salute Di essere informato su trattamenti alternativi anche se eseguibili in altre strutture. 6 Sulla base delle informazioni in suo possesso e fatte salve le prerogative dei medici, a mantenere una propria sfera di decisionalità e di responsabilità in merito alla propria salute. Alla segretezza di tutti i dati relativi al proprio stato e ad ogni altra circostanza che lo riguardi. Per chi si trovi in una condizione di rischio per la sua salute, ad ottenere tutte le prestazioni necessarie alla sua condizione ed a non subire ulteriori danni causati dal cattivo funzionamento della struttura e dei servizi. Di essere protetto in maniera particolare se, a causa del suo stato di salute, si trova in una condizione momentanea di debolezza, non facendogli mancare per nessun motivo ed in alcun momento l’assistenza di cui ha bisogno. A ricevere parenti, amici e visitatori, nel pieno rispetto delle regole e degli orari di Comunità. Di presentare reclami e/o proposte ai quali la Direzione deve rispondere in breve tempo. A spazi e momenti privati, pur vivendo in un contesto comunitario.
Al pieno rispetto della privacy delle informazioni fornite agli operatori della Comunità. Queste non possono essere ad altri diffuse se non con il consenso dell’utente o del soggetto/autorità avente diritto 4. Doveri generali degli utenti L’UTENTE ha dovere: Di avere un comportamento responsabile nel rispetto e nella comprensione degli altri ospiti ed a collaborare sempre con il tutto il personale. Di collaborare con l’equipe multidisciplinare e con tutto il personale per rendere più efficace il progredire del programma terapeutico. Di rispettare i regolamenti e le disposizioni della CTA Butera, a tutto vantaggio della serenità dell’ambiente e della piena efficienza dei servizi. Di rispettare le esigenze degli altri utenti. Di rispettare gli ambienti, le attrezzature e li arredi in genere che si trovano sia all’interno che all’esterno della CTA Butera. Ambienti, arredi ed attrezzature oltre ad essere un bene aziendale sono 7 soprattutto un patrimonio a disposizione di tutti gli altri utenti. Di rispettare tutti gli impegni concordati con l’Equipe multidisciplinare e facenti parte del programma riabilitativo. Nel caso in cui l’utente fosse un fumatore è fatto divieto assoluto di fumare nella camere di degenza oltre che all’interno della struttura. Potranno a tale scopo essere utilizzati esclusivamente gli spazi coperti esterni adibiti a zona fumatori. Inoltre è fatto divieto assoluto di gettare cicche e/o residui di sigarette per terra e di utilizzare i posacenere all’uopo predisposti. 5. Aspetti Strutturali La CTA Butera si trova nel Comune di Butera (CL) alla Via Falconara s.n. in posizione leggermente decentrata dal centro del paese, posizionata alla sommità di un promontorio dal quale è possibile ammirare la veduta di Marina Di Butera. Gode di notevoli spazi interni ed esterni all’interno dei quali è organizzato una parte del percorso terapeutico e riabilitativo degli utenti.
La struttura si compone di tre elevazione fuori terra. Le camere di degenza sono ubicate tutte al primo piano della struttura e sono da due, tre o quattro posti così come definito dagli standard. 8 Sono presenti servizi igienici a disposizione degli utenti in numero maggiore rispetto a quelli richiesti dalle normative di settore. Al piano terra sono dislocati tutti gli ambulatori, uno per ogni professionista dell’Equipe Multidisciplinare, oltre ai locali infermeria, sala mensa, zona cucina, e sala attività ricreative e polivalenti.
Al piano zero è invece ubicata una palestra a disposizione degli utenti della CTA oltre ad altri locali adibiti a laboratori e magazzini. All’esterno sono invece presenti diversi spazi: un giardino attrezzato 9 a disposizione degli utenti della CTA; un campo d bocce; un terrazzamento con annessa zona ristoro/relax a disposizione degli utenti della CTA. La Comunità è altresì dotata di un servizio di lavanderia interno, con il quale gli operatori della struttura garantiscono una quotidiana e puntuale pulizia e sanificazione di indumenti, lenzuola, coperte e quant’altro occorra agli utenti.
6. Modalità d’ingresso La CTA Butera è regolarmente convenzionata con il S.S.R. La C.T.A. accoglie fino ad un massimo di 20 utenti, con disabilità psichica/psichiatrica, in fase post-acuta, anche dimessi da altre strutture psichiatriche, per i quali non è ipotizzabile un rientro e/o una permanenza nel contesto familiare di appartenenza, con l’obiettivo di fornire loro una idonea assistenza medico terapeutico riabilitativa extra - ospedaliera in un ambiente di vita adeguato alle condizioni del disabile assistito ed al suo bisogno di protezione, di guida ed assistenza, assicurando nel contempo una convivenza di tipo familiare che favorisca la riabilitazione, la socializzazione ed il reinserimento sociale L’inserimento in CTA può avvenire in vari modi: Su richiesta dell’utente previa autorizzazione da parte del Dipartimento di Salute Mentale competente per territorio che ha in carico l’utente. Su richiesta dei Tribunali di Sorveglianza, al fine di scontare il residuo di pena inflitto in forma alternativa alla detenzione carceraria. 10 Nel caso in cui l’inserimento venga richiesto dal DMS Competente per territorio e/o da DSM operanti in altre province, l’Equipe multidisciplinare provvederà a far proprio il PTI (programma terapeutico individualizzato) predisposto dal DMS inviate e sulla base dello elaborerà e condividerà con il DMS di competenza il PTRP (Programma Terapeutico Riabilitativo Personalizzato), all’interno del quale sono definiti obiettivi, strategie, tecniche e tempi per la realizzazione dello stesso. Una volta completato il percorso terapeutico in Comunità, sempre nell’ambito di una fattiva collaborazione si procederà alla individuazione di progetti di vita da attuarsi dopo la dimissione (inserimento lavorativo, inserimento in altre strutture residenziali a minore intensità). Quando possibile si procedere anche ad un coinvolgimento del nucleo familiare d’origine nel percorso riabilitativo. a. Documenti Necessari Per L’Ingresso Copia Libretto Sanitario Copia documento di riconoscimento Codice fiscale
Tessera Sanitaria Documentazione Sanitaria precedente Eventuali documenti attestanti l’invalidità Referti di esami di laboratorio (routine, marker epatite ed HIV) Impegnativa redatta dal DSM inviante ed autorizzata dal Capo Settore Salute mentale Ordinanza Magistrato di sorveglianza (nel caso di ricovero coatto) 11
Di Seguito la procedura standard seguita per l’inserimento in CTA 12 7. Visite parenti
La CTA Butera non ha predefinito giornate e/o orari di visita specifici per le visite da parte di parenti e/o amici. Tuttavia per una gestione efficace delle attività le visite vanno preventivamente concordate e programmate con l’Equipe Multidisciplinare. Non è consentito l’accesso in struttura ad estranei in assenza del personale facente parte dello staff della struttura. 8. Informazioni ai parenti Le informazioni di carattere medico vengono fornite solo ed esclusivamente da parte dei componenti dell’Equipe Multidisciplinare, ove non vi sia un divieto esplicito da parte dell’utente, in sede di visita presso la struttura nel pieno rispetto della privacy. 9. La soddisfazione dell’utenza La CTA Butera garantisce la realizzazione di indagini sulla soddisfazione degli utenti, adottando metodi di rilevazione diretta ed indiretta. I risultati di tali indagini sono sempre disponibili presso l’amministrazione. 13 10. Reclami Il reclamo motivato è considerato uno stimolo a verificare il livello dei propri servizi ed a migliorare la qualità delle prestazioni erogate. L’utente, i suoi familiari e/o gli altri soggetti aventi diritto, possono evidenziare eventuali carenze o anche fornire spunti di miglioramento rivolgendosi al personale amministrativo o agli operatori presenti. Verrà registrato quanto segnalato in apposita documentazione e nel breve periodo si darà corso alle azioni che si riterranno opportune. 11. Rispetto Privacy La CTA Butera ha adeguato la propria struttura organizzativa e documentale al fine di rispettare quanto previsto dal D.lgs. 196 del 2003 attualmente in vigore. 12. Performance ed obiettivi
La CTA Butera è dotata di un Sistema di Gestione per la Qualità ai sensi della norma UNI EN ISO 9001:2015. Attraverso l’implementazione di tale sistema di gestione la CTA Butera si pone come obiettivo il miglioramento continuo dello standard dei servizi resi e delle prestazioni erogate. Per potere garantire ciò si procederà periodicamente: All’aggiornamento, alla formazione ed alla informazione de personale dipendente. Alla ricerca di nuove attività aventi una maggiore valenza riabilitativa All’aggiornamento continuo del progetto terapeutico riabilitativo personalizzato In tale ottica la CTA Butera si è posta i seguenti macro obiettivi: Mantenere nel tempo un valore di successo terapeutico garantendo che almeno il 90% degli utenti della CTA completino il loro percorso riabilitativo così come stabilito e concordato con i DSM invianti Avere un indice di soddisfazione degli utenti mediamente superiore al 75% Avere un indice di soddisfazione dei DSM competenti mediamente 14 superiore al 75% Limitare i reclami da parte delle parti interessate Mantenere la media di raggiungimento degli obiettivi definiti nel PTRP superiore al 75% 13. La Comunità e il territorio La Comunità è un’esperienza umana globale. Costante è, soprattutto, l’impegno finalizzato a creare e mantenere rapporti significativi tra la Comunità ed il Territorio. Il confronto con gli altri ed il contatto con la realtà sono due tra i più importanti principi alla base della integrazione. In tale direzione si portano avanti alcune attività di laboratorio: Il laboratorio di abilità sociali è un gruppo di lavoro che mira a far apprendere ai suoi componenti come districarsi più agevolmente tra i percorsi burocratici previsti per la fruizione di servizi (quali documenti sono necessari per il rilascio della Carta d’Identità; come si cambia un vaglia postale; come si richiede una visita per il riconoscimento della Invalidità Civile etc.). I destinatari sono quegli utenti per i quali il programma individualizzato prevede
l’acquisizione o il recupero di abilità semplici ed allo stesso tempo specifiche, in prossimità di dimissioni a breve- medio termine. Il laboratorio di inserimento al lavoro è rivolto a tutti quei soggetti che, a fronte di un eccellente percorso riabilitativo, hanno raggiunto elevati livelli di riabilitazione. Per questi utenti, grazie alla rete di contatti creati sul territorio, si individuano opportunità lavorative alle quali si ha accesso in varie forme (praticantato, tirocinio formativo, etc.) e si seguono gli utenti nello svolgimento quotidiano delle loro attività lavorative, monitorando ed analizzando comportamenti e traguardi raggiunti. Lo Studio: Gli utenti della Comunità vengono inseriti in corsi di formazione organizzati dalla Regione, altri iscritti a corsi serali di perfezionamento e/o acquisizione di diploma di scuole Medie superiori Vengono curati, inoltre, rapporti continui con associazioni culturali, ecologiste, sportive e di volontariato assieme alle quali si organizzano iniziative e manifestazioni “aperte”. Le Fiere: Annualmente nel Comune di Butera in occasione del Santo Natale ed 15 in occasione delle principali manifestazione comunali, vengono organizzati alcune fiere, nelle quali gli Utenti della Comunità espongono e mostrano all’intera popolazione tutti gli oggetti che quotidianamente vengono creati con la supervisione del personale della Comunità durante i vari laboratori artigianali (Pittura, Ceramica, Falegnameria, Bricolage), riscuotendo enorme curiosità e successo da parte di tutti i soggetti partecipanti. Le Visite Guidate: Annualmente vengono eseguite una serie di visite guidate presso i più importanti siti archeologici e presso i poli attrattivi turistici più famosi. La visita guidata rappresenta il momento ultimo di un progetto all’interno del quale gli Utenti della Comunità vengono istruiti/informati circa le bellezze, la storia, le caratteristiche e le particolarità dei luoghi oggetto di visita. L’estate ed il mare: Durante il periodo estivo ci si convenziona con un lido dove piccoli gruppi di utenti ed operatori trascorrono brevi quotidiani momenti di relax. La possibilità di ripresentarsi in scena con altri personaggi (l’estraneo della spiaggia, il vicino di casa, il pizzaiolo, etc.) permette loro di giocarsi nuovi ruoli con i quali identificarsi.
14. Il modello Operativo Ogni nuovo utente è un individuo che porta con sé un abitudini, idee, paure ed emozioni che solo col tempo possono venire fuori. Ove possibile, e soprattutto grazie alla continua collaborazione con i DSM competenti per territorio e con i Magistrati di Sorveglianza, è auspicabile prima dell’inserimento effettuare alcuni colloqui e valutazioni preliminari, al fine di potere al meglio aiutare il nuovo Utente ad inserirsi nel contesto della Comunità. La struttura è a regime residenziale con servizio H 24; durante il giorno l’assistenza è coperta dalle diverse figure professionali a turno, con presenza contemporanea ed ininterrotta nella fascia diurna (08:00 – 18:00) di componenti dell’equipe multidisciplinare, educatori/animatori, infermieri ed OSA; nella fascia notturna (22:00 – 07:00), l’assistenza è garantita dalla presenza di un infermiere ed un OSA. L’inserimento degli ospiti in CTA avviene previo iter amministrativo seguito e coordinato dal direttore medico, il quale riceve le richieste di inserimento pervenute dal Dipartimento di Salute Mentale (DSM) inviante e, dopo aver 16 analizzato il quadro clinico dell’utente proposto e valutata positivamente l’adattabilità dello stesso al contesto della CTA, verifica la disponibilità posto ed accetta formalmente la proposta arrivata, predisponendo quindi di concerto con gli organi invianti l’inserimento dell’utente. a. TRATTAMENTO RIABILITATIVO Il DSM, in sede di inserimento, dispone per il paziente la tipologia di trattamento riabilitativo, che può essere a carattere intensivo oppure a carattere estensivo. Il primo, prevede un percorso di durata non superiore a 24 mesi (18 + eventuali 6 di proroga da concordare con il DSM inviante), il secondo invece, prevede un percorso di durata non superiore a 48 mesi (36 + eventuali 12 di proroga da concordare con il DSM inviante). La differenza di trattamento dipende dal livello di compromissione del funzionamento personale e sociale del paziente, dal grado di autonomia complessivo rilevato e nello specifico dai fattori determinanti ai fini di tale valutazione che sono ad esempio: La capacità di gestirsi autonomamente; L’autonomia nella cura dell’igiene personale;
La capacità di relazionarsi con gli altri utenti e gli operatori; L’osservanza delle prescrizioni e delle regole di comunità proposte. Va precisato inoltre, che nel caso degli utenti inviati dagli organi di giustizia, il periodo di trattamento può protrarsi anche oltre i 72 mesi complessivi facenti riferimento alla somma dei due tipi di percorso (48+24); infatti, l’unica deroga alla durata dei trattamenti indicata ed autorizzata dalle ASP è costituita dai soggetti, già inseriti in CTA su disposizione dell’autorità giudiziaria, per i quali la magistratura di competenza, a fronte dei 72 mesi di trattamento già effettuato, dovesse disporre l’eventuale prosecuzione del trattamento nel medesimo ambito assistenziale; in tale fattispecie comunque, il regime da applicare sarà quello estensivo. b. IL PTRP Il DSM, in sede di inserimento, invia alla CTA un Piano di trattamento individuale del paziente (PTI), sulla scorta del quale il direttore medico della CTA, congiuntamente con la sua equipe multidisciplinare, predispone un relativo Progetto terapeutico riabilitativo personalizzato (PTRP), con l’attiva partecipazione del paziente e la condivisione dei professionisti del DSM. 17 Il PTRP rappresenta e prevede un percorso di riabilitazione cucito ad hoc sul soggetto in cura, fondato sull’analisi di diversi fattori: Il riferimento a specifici criteri diagnostici per la patologia mentale in oggetto, attenendosi ai criteri di classificazione del manuale ICD9 CM; La definizione di bisogni individuali di salute, a carattere sanitario e sociale, nonché le risorse o potenzialità riabilitative e sulla scorta di queste quindi, la tipologia e l’intensità del trattamento riabilitativo da svolgere; Una metodologia di lavoro basata sull’individuazione dei Case Manager, figure dell’equipe multidisciplinare (speculari ai Case Manager del DSM inviante e con cui si interfacciano costantemente sull’andamento del paziente) che, sulla base di un’assegnazione di cui ha titolarità il direttore medico della CTA e comunque condivisa con il suo staff, hanno il compito di monitorare lo stato di avanzamento del percorso riabilitativo. c. IL CASE MANAGER
Il ruolo del Case Manager appunto è proprio quello di recepire le relazioni storiche del paziente elaborate dai professionisti del DSM che lo hanno seguito e ne hanno proposto il ricovero in CTA, coordinare le azioni terapeutico-riabilitative stabilite in sede di stesura del PTRP, relazionare periodicamente al direttore medico sullo stato di avanzamento dei percorsi, interfacciarsi in merito con il Case manager della struttura pubblica inviante, affiancare e seguire l’attività degli operatori integrati nell’esecuzione del PTRP, suggerire eventuali correttivi per migliorare lo stesso. Chiaramente, anche nel caso degli utenti inviati dai Tribunali, l’equipe redige un appropriato PTRP, il cui stato di avanzamento è al consueto vaglio del DSM, ma anche e soprattutto dei magistrati di Sorveglianza che inviano gli utenti nonché degli U.E.P.E. competenti per territorio, attraverso le relazioni periodiche trasmesse dall’equipe della CTA, tramite cui le autorità di cui sopra monitorano il comportamento dell’utente ed il suo grado di riabilitazione, clinico e comportamentale. d. La Scelta Degli Operatori Dopo l’ingresso dell’utente in Comunità, pian piano vengono individuati 18 uno o due operatori con le caratteristiche più adeguate per riuscire “nell’aggancio”. Questi seguiranno ed affiancheranno l’utente nella quotidianità del lavoro riabilitativo, esercitando funzioni di sostegno e di supporto vicariante lì dove se ne presentasse l’esigenza. Gli stessi operatori faciliteranno l'inserimento dell’utente nelle diverse attività, stimolandolo e motivandolo; assumendo ora una funzione di “maternage”, ora una funzione di presenza responsabilizzante e normativa. 15. Le attività Terapeutico Riabilitative Numerosi sono i momenti della “cura”: Il “Sé e lo spazio abitativo” i gruppi riabilitativi (abilità sociali, giardinaggio, cucina, etc.), i laboratori dinamico-espressivi (cineclub, pittura, teatro, arte terapia etc., la farmacoterapia, la psicoterapia, la pratica delle attività motorie e sportive (calcio, piscina, palestra etc., gli incontri con le famiglie, le occasioni ludiche e ricreative, etc.
La Comunità riconosce ed affida all’Utente molteplici spazi, personali e comunitari, favorendone la riappropriazione, attraverso l’assunzione di piccole responsabilità quotidiane per la cura diretta degli stessi; secondo una turnazione periodica, gli utenti si curano della pulizia delle stanze, di apparecchiare e sparecchiare la sala pranzo. L’intento è di promuovere la compartecipazione, il “fare insieme” per la costruzione di semplici “oggetti di terapia”, facilmente fruibili (la stanza pulita, il letto ben fatto, la tavola in ordine, etc.). Nella nostra esperienza, le attività sportive possono essere utilizzate come strumento duttile che si presta ad esigenze e livelli evolutivi differenti degli utenti. Da attività ricreativa e/o espressiva, essa può assumere valenze trasformative che si evidenziano nell’esercizio individuale (riappropriazione di un corpo spesso “negato”) e, soprattutto, nell’esercizio collettivo (il gruppo sportivo può contenere, far appartenere, promuovere l’assunzione di un ruolo nuovo, facilitare l’incontro/confronto con l’Altro, etc.). Una squadra di calcio, (di cui fanno parte utenti ed alcuni operatori, effettua allenamenti periodici e partecipa a vari tornei, ottenendo anche ottimi risultati e riconoscimenti. 19 Il “gruppo giardinaggio ed orto sociale” è un’altra delle attività proposte dalla Comunità, come l’erede di una tra le più antiche e tradizionali attività occupazionali ed assume veste nuova di laboratorio protetto in seno al quale recuperare non solo un “sapere fare” ma anche la consapevolezza del proprio sapere fare. Questa si traduce, naturalmente, nella ricerca delle modalità più adeguate per proporre al “mercato” il proprio prodotto ed il proprio operato. Sono stati all’uopo presi contatti con il territorio per individuare e coltivare, sempre sotto la supervisione degli operatori, appezzamenti di terreno posizionati nelle immediate vicinanze della Comunità.
Il “laboratorio di cucina” effettuato con cadenza settimanale ha di definire uno spazio protetto all’interno del quale permettere il recupero o l’acquisizione di competenze specifiche nella direzione di un’autonomia funzionale sempre maggiore. La consumazione del pasto preparato insieme contribuisce a creare, inoltre, quel clima emotivo di intimità e condivisione sperimentabile nel piccolo gruppo; e preparazione della tradizionali conserve stagionali. I laboratori “dinamico - espressivi” (cineclub, arte terapia, teatro terapia) hanno un’impostazione fondamentalmente psicodinamica e mirano, attraverso un coinvolgimento diretto, a favorire nel paziente la ricostruzione di esperienze cognitivo-emozionali complesse che, una volta elaborate e fatte proprie, gli consentano di beneficiare di processi di funzionamento più mobili e di una più profonda integrazione della persona (si segue un percorso comune all’interno del quale l’utente si confronta con quei contenuti emotivi considerati alla base della strutturazione dell’individuo: la relazione con le figure genitoriali e col proprio corpo, il processo di individuazione, il contatto interpersonale, il proprio progetto di vita, etc.). 20 Il laboratorio “fotografico” Attraverso l'apprendimento delle tecniche fotografiche di base i partecipanti al corso raccontano il mondo in cui vivono e lavorano, raccontano sé stessi, imparando a conoscersi e a rappresentarsi attraverso le immagini. Realtà, paure, bisogni e inconsapevoli suggerimenti di sviluppo e miglioramento per l’ambiente che li circonda, emergono dagli scatti realizzati durante il laboratorio: un viaggio nel mondo delle cooperative e nella quotidianità degli utenti, attraverso gli occhi di una persona disabile, che li vive in prima persona. Il laboratorio prevede tre differenti fasi: Un primo avvicinamento alla fotografia, attraverso un lavoro sull'inquadratura: gli utenti simulano l'inquadratura fotografica applicando il concetto di "scelta" ad immagini cartacee, selezionando paesaggi e oggetti di varia natura e appartenenti a diverse sfere della vita di ogni giorno da un poster realizzato appositamente per l'attività. L'attività fotografica vera e propria in cui i ragazzi saranno invitati a raccontare attraverso le immagini il mondo in cui vivono, la loro quotidianità, le persone che li circondano, e a loro volta verranno
fotografati da Anna per aiutarli a prendere confidenza con la loro immagine; Infine una terza fase in cui verrà realizzato un calendario con le foto scattate da loro e quelle scattate. “DI seguito solo alcune delle immagini pensate e scattate dagli Utenti della Comunità e che esprimono rappresentano il loro modo di vedere e di vivere alcuni momenti della Comunità.” 21 Il “laboratorio di falegnameria” inteso come terapia occupazionale, per le sue caratteristiche e svariate modalità di utilizzo, può essere impiegata come attività innovativa di benessere che agisce sui processi motori, sensoriali e cognitivi dell’utente. Il progetto prevede la realizzazione di oggetti in legno, compensato da utilizzare durante il laboratorio tecnico-pratico. È prevista la gestione da parte dei ragazzi di veri e propri ordini comprendenti sia la parte della richiesta che la parte della consegna. Gli utenti affrontano un ambiente simile per le sue caratteristiche ad un laboratorio artigianale, ma senza le esigenze produttive di un ambiente lavorativo. Inoltre, si è avviata una sinergia tra i diversi laboratori per cui la falegnameria “La Quercia Arte e Legno” diventa anche un ‘fornitore’ del laboratorio tecnico-artistico. L’attività di falegnameria, attualmente, si svolge tre giorni la settimana, per
una durata di due ore, presso il Centro Diurno ed è rivolta ai disabili con discreta capacità manuale. La conduzione del laboratorio è affidata ad un operatore della Comunità con esperienze nell’ambito, coadiuvato se necessario da altri operatori; l’acquisizione di competenze avviene in un rapporto paritario, congiuntamente all’apprendimento di nuove competenze e l’affinamento delle capacità manuali. L’esperienza, inizialmente condivisa da un gruppo ristretto di persone, si è potuta estendere ad un gruppo più numeroso di utenti. All’interno del laboratorio si realizzano oggetti in legno mediante l’uso di attrezzature manuali e di macchinari elettrici di semplice e sicuro utilizzo che possono essere adattati alle difficoltà dei ragazzi. L’attività persegue finalità di tipo relazionale: la collaborazione e l’aiuto reciproco favoriscono la crescita della propria autostima e tali conquiste possono poi essere trasferite nella propria vita quotidiana. L’obiettivo principale è quello di offrire agli utenti della Comunità un’occasione per esprimere la propria creatività e manualità, imparando a padroneggiare autonomamente le tecniche apprese. 22 Il laboratorio di “Creativo Manipolativo” gli operatori di riferimento hanno individuato alcune semplici attività che fossero compatibili con le capacità possedute dai partecipanti e sulle quali potessero applicare un supporto specifico alla persona: mosaico, sculture plastiche, lavori con la cartapesta, pittura, manipolazione della carta, decorazioni di cartone, colorazione di fogli prestampati, preparazione di festoni carnevaleschi, preparazione di oggetti per un presepe, utilizzo della plastilina, preparazione di maschere, decoupage. Lo scopo è quello attraverso le attività creativo manipolative di costituire un'importante occasione di esplicitazione e riconoscimento delle proprie capacità, attraverso la concretezza degli oggetti realizzati; la possibilità di articolare l’attività in diverse fasi permette all’utente di svolgere le mansioni corrispondenti ai propri livelli di abilità. Gli oggetti prodotti
risultano di gradevolissima fattura ed il coinvolgimento degli utenti in questa attività viene esteso anche all’attività di meratino realizzata in occasione delle festività o degli eventi programmati. Di seguito si riportano per facilità di comprensione le principali attività 23 svolte suddivise per aree di intervento: Area psicoterapica Psicoterapia individuale Gruppo di psicoterapia analitica Gruppo di cine forum Gruppo di auto-aiuto per pazienti con problematiche di dipendenza Area espressiva Progetto benessere Progetto teatro Area riabilitativa Stimolazione abilità di base (cura di sé e del proprio spazio) Laboratorio cucina Laboratorio cucito Gruppi di attività motoria e sportiva (calcio, piscina, palestra in comunità, ippoterapia Gruppo giardinaggio ed orto sociale Laboratorio lettura giornale
Partecipazione a servizi di utilità comune (sistemazione biancheria …) Acquisizione competenze e autonomie sociali Laboratorio riciclaggio carta e confezione buste Attività ricreativo-culturali in città (cinema, pizzeria) Iniziative straordinarie Feste (Natale, Carnevale, Pasqua, festa del Santo Patrono), gite, partecipazione a fiere e sagre locali Area interventi con le famiglie Si mantiene la modalità di sostegno a molte famiglie dei nostri ospiti con un programma psico-educazionale, attraverso incontri periodici con la famiglia, l’ospite e l’operatore di riferimento, seguite dalla pedagogista. Parte integrante del programma sono le visite domiciliari con funzioni esplorative e/o di sostegno nei confronti del paziente e/o della famiglia. Altre famiglie avranno la possibilità di uno spazio orientato non solo al sostegno ma anche al tentativo di modificare i vincoli relazionali (le così dette “interdipendenze patogene”) di cui pazienti e parenti sono spesso prigionieri. Questo setting sarà tenuto da psichiatra e psicologo. La terapia farmacologica 24 Anche la terapia farmacologica è parte integrante del progetto riabilitativo. Dosaggi e somministrazione dei farmaci sono seguiti quotidianamente dai medici psichiatri operanti in struttura. 16. L’Organizzazione della giornata: Di seguito una breve descrizione della giornata tipo che si vive in Comunità: ORE 7.30 Sveglia – cura del sé e riordino delle stanze ORE 8.15 Prima Colazione ORE 8.30 Somministrazione della terapia farmacologica ORE 9.30 Attività mattutine (giardinaggio, palestra, piscina, colloqui individuali e/o di gruppo laboratori, uscite in paese, etc.) ORE 11.00 Break Del Mattino ORE 12.45 Pranzo ORE 13.15 Riordino della sala mensa ORE 13.30 Somministrazione della terapia farmacologica ORE 14.00 Tempo libero e riposo pomeridiano ORE 16.30 BREAK DEL POMERIGGIO
ORE 17.00 Attività pomeridiane (laboratorio cucina, allenamenti calcio, psicoterapie di gruppo, cineforum, uscite in paese etc.) ORE 19.45 Cena ORE 20.15 Riordino della sala mensa ORE 20.30 Somministrazione della terapia farmacologica Tempo libero (TV, carte, etc.) Riposo notturno Nel corso delle 24 ore operatori sono sempre presenti in Comunità, a sostegno degli utenti nelle varie attività. Ad ognuno è richiesto di partecipare alla vita comunitaria, tenendo conto dei propri limiti e delle proprie difficoltà ma anche delle proprie risorse e potenzialità. 17. Lo STAFF della Comunità I programmi Terapeutico-Riabilitativi vengono portati avanti dall’intero staff professionale facente parte dell’organico; nell’ambito dal proprio ruolo professionale e secondo le competenze specifiche, ognuno collabora assieme agli altri nella attivazione di quei processi trasformativi che costituiscono la “cura”. 25 Il gruppo comprende le seguenti figure: Infermieri professionali Educatori Professionali Operatori Socio Assistenziali (OSA) Personale amministrativo Medici Psichiatri (uno con funzione di responsabile medico) Psicologi Pedagogista Assistente sociale Ogni singolo operatore e perfettamente riconoscibile in quanto dotato di divise, suddivise per colore in base alla mansione ricoperta oltre che di cartellino identificativo. 18. Altre Informazioni Il denaro “liquido” ed eventuali altri beni degli ospiti vengono custoditi in un luogo sicuro. Gli operatori svolgono anche la funzione di “cassieri” da intendersi non tanto come custodi del patrimonio ed erogatori di somme, ma –
soprattutto – come supervisori/sostenitori della capacità degli utenti di gestire il proprio potere d’acquisto. Al momento dell’ingresso in struttura l’utente deve far visionare agli operatori ed ai componenti dell’Equipe multidisciplinare presenti i propri effetti personali, l’obiettivo è garantire per la tutela e la sicurezza non solo dell’utente ma in generale di tutte le persone che vivono e frequentano la Comunità da possibili rischi derivanti dalla presenza di oggetti e/o sostanze non ammissibili per la tipologia di attività riabilitativa proposta. L’utente può richiedere il “certificato di ricovero” alla Direzione della Comunità, nonché la copia della Cartella Sanitaria. 19. Come Raggiungerci Da Palermo percorrendo la A19 direzione Catania. Raggiungere lo svincolo per Caltanissetta imboccarlo e seguire le indicazioni per Gela. Raggiungere lo svincolo per Butera imboccarlo fino al centro abitato. La CTA si trova nelle prossimità delle Case Popolari di C.da Spinelli Via Falconara s.n. Da Catania percorrendo la A19 direzione Palermo. Raggiungere lo svincolo per 26 Caltanissetta imboccarlo e seguire le indicazioni per Gela. Raggiungere lo svincolo per Butera imboccarlo fino al centro abitato. La CTA si trova nelle prossimità delle Case Popolari di C.da Spinelli Via Falconara s.n.
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