Cronache ipogee pagine di informazione speleologica per il Friuli Venezia Giulia - n. 6/2019 - Jimdo

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Cronache ipogee pagine di informazione speleologica per il Friuli Venezia Giulia - n. 6/2019 - Jimdo
cronache ipogee
pagine di informazione speleologica per il Friuli Venezia Giulia - n. 6/2019

                              CUI PRODEST?
In una lettera, inviata alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Collegio Regionale delle Guide Speleolo-
giche del Friuli Venezia Giulia, sottolinea sia l’ineguatezza e sia la superficialità di un corso di cinque giorni
che consentirà alle Guide Alpine di ottenere una specializzazione in speleologia.
Le guide speleologiche del Friuli Venezia Giulia, seguite dagli altri Collegi Regionali esistenti, sono i primi
firmatari della lettera nella quale si esprime il disappunto per la concessione di una specializzazione spele-
ologica alle Guide Alpine, ottenuta, di fatto, con un minicorso di 5 giorni.
Nella lettera, i firmatari evidenziano quanto sia lungo e approfondito il percorso per diventare “guida spele-
ologica”, quanto siano complesse le materie studiate e quanto sia diverso l’accompagnamento in grotta da
una escursione in montagna.
Le diverse tecniche e l'ancor più diversa tipologia di addestramento (e d'intervento), tra Soccorso Alpino
e Soccorso Speleologico, è la dimostrazione, davanti agli occhi di tutti, che le competenze (e le capacità)
non sono le stesse.

Questo il testo inviato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri:

Udine 24 Maggio 2019                    che le Guide Speleologiche otten-       realtà della speleologia, quest’ulti-
Alla cortese attenzione dell’Ufficio    gono nel corso di ben tre 3 anni di     ma necessariamente esigente un
Sport presso La Presidenza del          studio e crescita professionale, per    piano formativo più articolato e
Consiglio dei Ministri                  un totale di 90-100 giornate pari a     complesso di mere 5 giornate.
                                        800-1000 ore di formazione.
Con la presente si intende comuni-                                              La superficialità nell’affrontare la
care il nostro disappunto, in qualità   Si evidenzia come solo la forma-        professionalizzazione di un am-
di Collegio delle Guide Speleo-         zione degli Aspiranti Guide Spele-      biente completamente differente
logiche del Friuli Venezia Giulia,      ologiche richieda 28 giornate volte     da quello alpino, può determinare
in merito all’organizzazione di un      allo studio approfondito di tutte le    non pochi problemi, in primis l’in-
corso di specializzazione speleo-       materie, escluso l’accompagna-          columità dei clienti che ripongono
logica per guide alpine, Aspiranti      mento in grotte verticali.              la loro fducia nei confronti di guide
G.A., oltreché una formazione in                                                formate in così breve tempo.
speleologia per gli A.M.M., previsti    28 giorni di formazione per lavorare
per il mese di giugno, dal 10 al 15,    unicamente in grotte orizzontali        Questo è solo il quadro della forma-
nella nostra regione.                   senza corde, imbracatura e attrezzi     zione Italiana, ma se vogliamo con-
                                        di progressione su corda. La fase       siderare le formazioni professionali
Premesso che non vi è dubbio            successiva richiede 66 giornate,        europee, è sufficiente osservare la
alcuno sulla liceità della specia-      esclusi esami e verifiche, per acqui-   vicina Francia che prevede una for-
lizzazione in oggetto, disciplinata     sire le capacità nell’accompagnare      mazione Ministeriale e divide, giu-
dalla vetusta legge 6/89, tutta-        clienti con corde ed attrezzatura       stamente, le professioni tra guide
via essa appare manifestamente          attraverso una sicura progressione      Speleologiche, Guide Canyoning
inappropriata per forma e durata,       speleologica.                           e Guide Alpine con piani formativi
prevedendosi un corso di sole 5         Risulta quindi fondamentale, lungi      che vanno dalle 800 alle 1000 ore
giornate di formazione con cui il       dallo screditare alcuna categoria,      di formazione ciascuno.
Collegio Guide Alpine eroga una         marcare la netta di?erenza esisten-     Pertanto, pare impensabile che
formazione equipollente a quella        te tra il mondo dell’alpinismo e la     in 40 ore si pretenda di dare una

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formazione equivalente a quella          richiederebbe un modulo specifico.         le lacune presenti attraverso una
appena descritta.                        Anche se inserite nel piano formati-       preparazione adeguata. Tuttavia,
                                         vo di questa “specializzazione” non        lo scorso anno si pretendeva di
Si sottolinea inoltre che le 40 ore      sono presenti e specificate come           ultimare la specializzazione in soli
sono comprensive anche di verifi-        Specializzazione nella legge di            3 giorni.
che ed esami, per confronto i nostri     riferimento 6/89, forzando di fatto
aspiranti guide per ottenere il titolo   l’accesso ad un ambito che non è           Nel Collegio Guide Speleologiche
sostengono 2 giorni d’esame.             di competenza della guida alpina.          del Friuli Venezia Giulia 4 guide ap-
                                                                                    partenenti al Collegio, sono iscritte
Sebbene alcune materie, quali la         È evidente che questi “5 giorni”           anche al Collegio Guide Alpine del
geologia o l’ambito naturalistico,       mortificano anche chi fa speleologia       Friuli Venezia Giulia, e sappiamo
possano a prima vista sembrare           pura, di ricerca e rilievo, di didattica   per certo che è stata chiesta la
comuni ad entrambe le professio-         e di tutela di un ambiente unico           partecipazione in qualità di docenti
ni, di fatto si pongono in antitesi:     e specifico. Inoltre, la sicurezza         per questa specializzazione, ma
basti pensare allo studio della          in grotta non è una competenza             visto come è stata improntata la
Carsologia, dell’idrologia carsica       raggiungibile in così breve tempo e        formazione, hanno rifiutato e de-
e della biospeleologia, discipline       non garantirà affatto i futuri clienti     clinato l’invito, ritenendo il corso
completamente a sé stanti.               che si avvarranno di queste figure         non idoneo ad una corretta ed
                                         “specializzate”.                           esaustiva preparazione. Temiamo,
Per non parlare delle tecniche di                                                   inoltre, che questa formazione
accompagnamento che prevedono            Con questa Specializzazione, fi-           venga autoreferenziata da guide
aspetti totalmente dfferenti dalla       nalizzata a mostrare la volontà di         che non presentano i requisiti di
disciplina alpina (buio, ambienti        predominio incontrastato nel mondo         formazione come istruttori guida
angusti,ecc..).                          delle attività plenair (forse ai fini      idonei in materia speleologica o,
                                         di una revisione partigiana della          ancora peggio, da istruttori dei
Si noti, inoltre, che nell’iter forma-   legge 6/89), si prescinde grave-           sodalizi associativi quali CAI o
tivo della Guida Speleologica è          mente dalla sicurezza minima che           Società Speleologica Italiana, che
prevista un parte cospicua dedicata      bisogna avere.                             non hanno nulla a che vedere con
al rilievo ipogeo sia in grotta sia                                                 il professionismo.
in cavità artificiale, con l’utilizzo    Alla luce di quanto su riportato,
di strumenti specifici e tecniche        è quindi possibile ritenere che, in        In conclusione, vista la delicata
di rilievo proprie della speleologia,    sole 5 giornate, una guida Alpina          questione della sicurezza e dei
attraverso software dedicati unica-      specializzata possa arrogarsi la ca-       diversi ambiti di competenza, si
mente agli speleologi.                   pacità di e?ettuare rilievi o gestire      auspica si possa in un prossimo
                                         situazioni di lavoro di competenza         e quanto più vicino futuro regola-
Per preparare uno speleologo a           specifica? Per rispondere a questa         mentare, mediante una legge na-
muoversi in autonomia in grotta si       domanda è su?ciente riportare              zionale, anche la figura della Guida
impiegano anni, per farlo diventare      questo dato: nel corso dei 3 anni          Speleologica, riconoscendola come
istruttore di una qualsiasi associa-     di formazione delle Guide Spele-           professionista di un ambiente pe-
zione speleologica ancora di più,        ologiche, il tempo dedicato unica-         culiare ed esclusivo richiedente
se poi si parla di accedere al cor-      mente al rilievo è di 3 giorni per         competenze di formazione uniche
so guida bisogna avere un lungo          l’aspirandato, mentre per il corso         e che gli venga riconosciuta pari
curriculum, corposo di esperienze,       per guida è di ben 7 giornate.             dignità e valorizzazione nei con-
corsi in materie speleologiche ed                                                   fronti delle altre figure professionali
esplorazioni e, in certi casi, non è     Si intende ribadire che si sta             che operano da sempre con elevati
detto che tutto ciò sia sufficiente ai   parlando di speleologi che hanno           criteri di sicurezza nel mondo delle
fini di una sicura e scrupolosa con-     passato una selezione di accesso           attività turistico/sportive.
dotta del professionista. Le tecni-      al corso, dimostrando di essere ot-
che di accompagnamento in grotta         timi professionisti ferrati in materia.    In attesa di un Vostro riscontro, vo-
con attrezzatura sono complesse,                                                    gliate gradire i nostri cordiali saluti.
richiedono materiali specifici, e per    In questa sede non possiamo sot-
                                                                                    Il Presidente del Collegio Friuli Venezia
essere assimilate hanno necessità        tovalutare il fatto che, già a suo         Giulia
di moduli formativi che vengono          tempo, durante una telefonata infor-                          De Santis Alessandro
sviscerati in 2 anni di lezioni.         male, si fece notare al Presidente
Nei 5 giorni sono inserite anche         delle Guide Alpine FVG l’estrema           Il Presidente del Collegio Marche
                                                                                                            Antonini Giuseppe
le cavità artificiali, che sebbene       necessità di un confronto collettivo
facciano parte del patrimonio spele-     tra i Collegi affinché si potesse          Il Presidente del Collegio Abruzzo
ologico, sono un’altra materia, che      redigere i piani formativi e colmare                            Degli Esposti Andrea

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giugno 2019...
             VOLANDO SULL'ACQUA

            La "Festa sul Nonsel" di
            quest'anno è stata per i
Componenti l'Unione Speleologica
Pordenonrese CAI ... intensa.                            PRESENTATI A GORIZIA                              INAGIBILE, A CAUSA
Dopo le Istallazioni pro "Valore dell'Ac-                GLI ATTI DELL'INCONTRO                            DI UNA FRANA, L'ABISSO
qua" delle scorse edizioni, gli speleo-                  "STREGHE, ORCHI                                   CARLO DEBELJAK
logi del CAI Pordenonese hanno rea-                      E KRIVAPETE
lizzato un'inedito "volando sull'acqua",                                                               AVVISO DI PERICOLO
una teleferica attraverso il fiume che       Sabato 22 giugno alle ore 17.00,
ha registrato oltre 100 passaggi tra         presso la Sala conferenze dei Musei              Domenica 23 giugno si è staccato un
adulti e non.                                Provinciali di Borgo Castello a Gorizia,         grosso masso sull’ingresso dell’Abisso
Un'iniziativa diversa, emozionante,          è stato presentato, a cura della Federa-         "Carlo Debeljak" a Fernetti.
sempre finalizzata alla divulgazione         zione Speleologica Isontina, il secondo          Il Club Alpinistico Triestino ha già
e al rispetto per quell'elemento vitale      volume di Streghe, orchi e Krivapete.            iniziato i lavori di bonifica e di messa
che è l'acqua.                               La grotta tra miti e leggende.                   in sicurezza dell'ingresso, bloccando
                                             La pubblicazione contiene dieci con-             momentaneamente il masso.
                                             tributi che sono stati presentati, a suo                   Vista la pericolosità
                                             tempo, e che vanno a costituire gli                 della situazione, si sconsiglia
                                             Atti del congresso tematico, tenutosi                     la visita della grotta.
                                             a Gorizia il 26 novembre 2016.
                                             Nel corso della presentazione si sono            Per maggiori informazioni contattare,
                                             succeduti gli interventi di Pasquale             in privato, Moreno Tommasini.
                                             Silipigni, presidente della Federazio-           (morenotommasini@gmail.com)
                                             ne Speleologica Isontina e Maurizio
                                             Tavagnutti, organizzatore dell'incontro.
                                             La parola è stata poi data a Paolo
Base di partenza per il "volo sull'acqua".   Montina che ha fatto una precisa pre-
                                             sentazione dell'evento e un excursus
                                             storico della ricerca sul territorio di
                                             leggende che si riferiscono al mondo
                                             ipogeo.
                                             In chiusura, Franco Gherlizza e Fer-
                                             dinando Zimolo sono intervenuti sui
                                             contenuti del loro elaborati all'interno
                                             degli Atti.
                                             Per informazioni sugli Atti, rivolgersi
                                             alla Federazione Speleologica Isontina
                                             (fsigorizia@libero.it).
                                                                                              L'ingresso dell'Abisso Carlo Debeljak.
...anche in tandem...
                                                                                                                            (Sergio Vianello)

                                             Presentazione degli Atti.   (Franco Gherlizza)   L'ingresso dopo la frana.   (Franco Gherlizza)

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MOSTRA
                                             SUL MONDO DELLE GROTTE
                                             ALLA SCUOLA
                                             PRIMARIA PERTINI

                                             Il 3 giugno si è svolta alla Scuola Ele-
                                             mentare Pertini l'inaugurazione della
                                             mostra "Amo le scienze e scopro il
                                             Carso con il CAT", frutto di un'attività
                                             che ha coinvolto tutte le classi della
                                             scuola elementare e due classi della
                                                                                               Il lavoro delle quarte classi elementari.
                                             Scuola Media Rismondo, facenti capo
                                             all'ISTITUTO COMPRENSIVO "IQBAL
                                             MASIH" di Trieste.
                                             Gli alunni hanno rappresentato quanto
                                             hanno appreso durante le lezioni e le
                                             escursioni effettuate sotto la guida de-
                                             gli esperti del Club Alpinistico Triestino.
                                             La cerimonia si è svolta con la parteci-
                                             pazione dell'Assessore all'Educazione
                                             del Comune di Trieste Angela Brandi
                                             e alla presenza del preside, Andrea
                                             Avon, degli insegnanti e di tutti gli             Parte del lavoro delle quinte classi elementari.
                                             alunni della scuola.
                                             Nell'occasione è stato proiettato il
                                             documentario "L'ultimo continente:
                                             grotte, un bene naturale da proteggere"
                                             realizzato dalla Sezione Video-foto-
                                             grafica CAT.

                                             Si è pure voluto ricordare, presenti i
                                             familiari, la figura di Thomas De Mar-
                                             chi, prematuramente scomparso, che
                                             si era attivamente dedicato all'attività
                                             didattica e a far conoscere il mondo              Il saluto da parte dell'Assessore all'Educazione
                                             delle grotte.                                     del Comune di Trieste, Angela Brandi.

                                                                                               Purtroppo non è possibile far vedere, per
                                             Alla fine premi per tutti i partecipanti
                                                                                               immagini, il bel lavoro svolto dalle classi prime e
Il lavoro delle prime classi elementari.     con l'assegnazione di materiale di-               seconde medie della Scuola Rismondo, perché
                                             dattico e divulgativo offerto dal CAT.            trattasi di un elaborato interattivo per computer.

Il lavoro delle seconde classi elementari.

Il lavoro delle terze classi elementari.     Foto ricordo con la maestra Taurisano, la famiglia De Marchi, il preside Avon, Dolce e Gherlizza.

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Cronache ipogee pagine di informazione speleologica per il Friuli Venezia Giulia - n. 6/2019 - Jimdo
SCRIVERE IL BUIO 2.0

Il 15 giugno nel rifugio speleologico
del Gruppo Seppenhofer di Taipana
(Udine) si è svolto il convegno “Scrive-
re il buio 2.0”, sessione di confronto sul
tema dell’editoria e delle pubblicazioni
speleologiche.
È stata l’occasione per una prima
strutturata riflessione su modi, tecniche
e prospettive dell’editorie speleolo-         L'intervento di Pietro Spirito.              Marko Mosetti di "Alpinismo Goriziano".,
gica, settore che abbraccia diverse
forme di scrittura, dalla narrativa alla      tema “Dal graffito al computer”, un          ADF, i post su Facebook della SAS
divulgazione ai testi scientifici, con        escursus storico della “scrittura” spe-      che hanno descritto sottoforma di
problematiche che vanno dai finanzia-         leologica a partire dai graffiti rupestri,   puntate le operazioni di tracciamento
menti alla distribuzione e diffusione,        passando per il manoscritto, stampa          delle acque del Lago di Doberdò del
dalle pubblicazioni on line a quelle          di Gutemberg, fino ai giorni nostri con      settembre 2018), Cavanna ha spiegato
tradizionali su carta.                        l’evento di internet e dei social. Marko     le motivazioni, il modus operandi e
Dopo l’introduzione ai lavori di An-          Mosetti (CAI Gorizia), editore di “Alpi-     i risultati conseguiti nell’ambito dello
drea Scatolini (Scintilena), moderatore       nismo Goriziano” rivista ufficiale della     Studio delle Acque Carsiche Isontine,
dell’incontro, e di Maurizio Tavagnutti       Sezione CAI di Gorizia, chiedendosi se       ricerca speleologica, subacquea e
(CRC Seppenhofer), ha preso la parola         “Può esserci una sinergia tra l’editoria     scientifica.
Pietro Spirito (CAT) che nell’interven-       di montagna con quella speleologica?”        Ancora, Silvia Arrica, redattrice di
to intitolato “Comunicare il buio tra         ha parlato della collaborazione con          “Speleologia” rivista ufficiale della
professionismo e specializzazione”            gli speleologi e altre riflessioni sullo     SSI, ha illustrato il funzionamento del
ha espresso alcune osservazioni pre-          scrivere la montagna.                        periodico e le difficoltà della nella ge-
liminari in particolare sulla fruizione       Matteo Cavanna (GSM ADF) con                 stione dei rapporti con gli speleologi
delle pubblicazioni specialistiche e          “Isonzo Sotterraneo 2012-2019: il            che propongono i propri articoli.
sull’impatto delle attività speleologiche     contributo dei media alle attività spe-      Infine Andrea Scatolini ha letto la let-
sui media generalisti.                        leologiche e di ricerca”, ha parlato del     tera inviata da Michele Sivelli “Editoria,
Di seguito Enrico Merlak (CGEB) ha            coinvolgimento nel Gruppo di Lavoro          ma quale?” e ha parlato su “Le notizie
parlato su “Le motivazioni tecniche           Interdisciplinare di alcuni giornalisti      speleologiche online in Italia, come
della scelta tra rete e stampa nella          professionisti.                              gestirle” e della “Situazione dell’editoria
diffusione dei dati speleologici. Con-        Illustrando il lavoro di dei giornalisti     speleologica in Italia”.
venienze, costi, esigenze dell’utenza”,       (in particolare L. Blasic “Il Piccolo”, K.
mentre Maurizio Tavagnutti ha spiegato        Bonaventura “Il Piccolo”, D. Radetic
“L’importanza delle pubblicazioni online      “Primorsky”, P. Spirito “Il Piccolo” e
per la diffusione capillare della cono-       il sito “La Frontiera Sommersa”, M.
scenza della speleologia”, illustrando        Virgilio “Telefriuli”, S. Lenardic “TV
i contenuti della rivista online “Sopra       Koper, A. Scatolini “Scintilena”, L.
e Sotto il Carso” edita da C.R.C.             Zannini RAI FVG, RAI Regione FVG
Seppenhofer.                                  in lingua italiana e in lingua slovena,
Ancora, Angelo Zorn ha parlato del            Natura Nascosta, rivista del GSM

Il gruppo dei partecipanti. Pochi ma buoni.
                                                                                           Matteo Cavanna e Silvia Arrica.

Andrea Scatolini introduce l'argomento.       Enrico Merlak e Angelo Zorn.                 Pausa pranzo.            (Maurizio Tavagnutti)

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Cronache ipogee pagine di informazione speleologica per il Friuli Venezia Giulia - n. 6/2019 - Jimdo
RASSEGNA STAMPA:                 di lavoro, distribuite fra il febbraio e      ventuale materiale - più antico come
           OLTRE 4000 ARTICOLI              l’agosto 2016. In questo periodo la           più recente - proveniente da ulteriori
           DI SPELEOLOGIA IN RETE           dottoressa Danelon ha magistralmente          ricognizioni negli archivi o frutto di
                                            riorganizzato tutto il materiale deposi-      nuove donazioni.
La Commissione Grotte Eugenio               tato, realizzando 19 registri cartacei                                  (Pino Guidi)
Boegan, organo della Società Alpina         numerati secondo l’ordinamento delle
delle Giulie che da 136 anni si dedica      cartelle e dei faldoni originali.                          ATTIVITÀ DIDATTICA
allo studio del mondo ipogeo, mette         Buona parte di questo materiale è stato                    DEL CAT NEL MESE
a disposizione del pubblico un nuovo        quindi da lei digitalizzato e ed ora è                     DI GIUGNO
servizio. Dopo la messa in rete, nel        stato inserito sul sito della Commis-
2007, delle oltre 5000 foto conservate      sione Grotte al fine di trarlo dall’oblio     L'attività didattica con le scuole ha visto
nell’archivio fotografico (ma che oggi      e donandogli nuova vita.                      coinvolto il CAT quasi fino all'ultimo
hanno superato le 18.000 unità) e           Il lavoro di inserimento ha richiesto         giorno di scuola.
nello stesso anno del Catasto Storico       un certo tempo in quanto contestuale          Il 7 giugno è stata la volta di due
delle Grotte, aggiornato poi nel 2016       all’aggiornamento tecnico del sito, in        classi (37 alunni) del Liceo Petrarca,
(con informazioni su 8457 cavità a cui      cui ora viene a far parte degli altri         che si sono avventurate nella visita
sono associate 25.393 bibliografie in       archivi informatizzati (Pubblicazioni         della Grotta Bac di Basovizza.
continua implementazione) ora in rete       sociali - Progressione, Atti e Memo-          Oltre ai fenomeni di carsismo ipogeo
c’è anche l’emeroteca speleologica.         rie; Biografie di speleologi scomparsi,       è stata illustrata la fauna cavernicola,
Nella corso della lunga vita della          Archivio fotografico, Catasto storico,        grazie anche all'incontro di qualche
Commissione Grotte si sono accumu-          Biblioteca digitale ecc.) che la Com-         esemplare di Titanethes albus (cro-
lati nei suoi archivi migliaia di ritagli   missione apre al pubblico.                    staceo troglobio).
di giornale riguardanti i vari aspetti      Gli articoli messi in rete, che coprono       Infine il 10 giugno la II E della Scuola
del mondo sotterraneo della nostra          un arco di tempo di 119 anni andando          Media Sauro di Muggia ha visitato
regione, venendo così a costituire un       dal 1893 al 2012, contengono non solo         la Caverna III a Est di Basovizza in
corpus archivistico di tutto rispetto.      la storia della speleologia regionale ma      una giornata particolarmente calda
Corpus che è stato via via poi imple-       altresì quella delle indagini idrologiche,    all'esterno! Scesi in grotta l'escursione
mentato dall’arrivo di raccolte fatte dai   del turismo sotterraneo, delle scuole         termica è stata di circa 14 gradi: si è
vari soci - Eugenio Boegan, presidente      di speleologia e delle esplorazioni           così colta l'occasione per illustrare il
della Commissione dal 1904 al 1939,         condotte anche in altre regioni. Infatti,     comportamento climatico delle cavità
Alessandro Bongardi, bibliotecario          nel data base che è stato realizzato          sotterranee, assieme a qualche cenno
dell’Alpina nella seconda metà del se-      e messo in rete, per ogni elemento            sulla crescita delle felci che sono molto
colo testé trascorso, Carlo Finocchiaro,    digitalizzato sono indicati numero d’or-      abbondanti in questa cavità.
presidente della Commissione per oltre      dine, autore e tipologia del documento,       La spiegazione è stata breve e sinte-
un trentennio, Antonio Iviani, Giuseppe     testata giornalistica, data dell’articolo     tica per poter ritornare velocemente
Baldo, Egizio Faraone, Giulio Perotti       schedato, titolo, indicazioni sul con-        in superficie a riscaldarsi.
per citarne solo alcuni - per cui nel       tenuto, persone e località citate. In         Hanno collaborato: Franco Gherlizza,
secondo decennio di questo secolo           questo modo è possibile eseguire la           Ernesto Giurgevich, Lucio Mircovich,
la raccolta ha superato le parecchie        ricerca utilizzano varie chiavi.              Ferruccio Podgornik, Claudio Schiulaz,
migliaia di unità.                          Centinaia sono gli argomenti su cui           Luca Trevisan e
La collezione attualmente si compone        è possibile condurre indagini: ad                                          Sergio Dolce
di 140 gruppi, conservati in 33 fal-        esempio alla voce “Timavo” troviamo
doni e 20 contenitori diversi (buste,       236 articoli, mentre sono 200 quelli
fascicoli, plichi, scatole) di cui sono     concernenti il monte Canin e 161 quelli
stati catalogati i primi 90; il tutto at-   riguardanti la Grotta Gigante. Ma nella
tualmente occupa alcuni metri lineari       raccolta si trovano anche documenti
della biblioteca sociale.                   relativi alle ricerche eseguite al di fuori
Da quest’anno buona parte di questo         dei confini regionali: 28 riguardano
materiale cartaceo, sin qui gelosamen-      il monte Alburno in Campania, 76 il
te custodito in quanto molto delicato       monte Cronio in Sicilia, un centinaio
(i giornali sono da sempre stampati         la Spluga della Preta nel Veneto, altri
                                                                                          La "strettoia" della Grotta Bac. (Sergio Dolce)
su carta destinata, come le notizie         quindi la Toscana, la Calabria, la Puglia
che riportano, a non durare a lungo),       e così via.
è a disposizione di tutti sul sito della    L’emeroteca della Commissione Grotte
Commissione Grotte (https://www.            “E. Boegan” della Società Alpina delle
catastogrotte.it/emeroteca).                Giulie, Sezione di Trieste del C.A.I.,
Il lavoro di riordino del cospicuo ma-      ora digitalizzata e messa a disposi-
teriale è stato realizzato dalla dotto-     zione della collettività, non è però un
ressa Nadia Danelon che, grazie ad          archivio chiuso, morto. È una creatura
un tirocinio promosso dall’Università       dinamica, una costruzione di cui i
degli Studi di Trieste, ex articolo 63      programmi sociali contemplano non
della legge regionale 9 agosto 2005         solo l’aggiornamento, ma anche un
n. 18, lo ha svolto in quasi mille ore      arricchimento con l’inserimento dell’e-       Caverna III di Basovizza.       (Sergio Dolce)

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NEL TEMPO DEI LUOGHI
                              appunti e ricordi paleontologici
                          Il Turoniano inferiore nei pressi
                        di Rupinpiccolo, nel Carso Triestino
                                                                                                               Roberto Ferrari

Dal punto di vista geologico e geostrut-           eterogeneità geologica, litologica, stra-          Il litotipo predominante è qui rappre-
turale, il Carso Triestino viene definito          tigrafica, geomorfologica e racchiude              sentato da calcari grigi, compatti,
come l’area limitata a N e NE dalla                interessantissimi reperti paleontologici           apparentemente poco fossiliferi, con-
sinclinale del Vipava/Vipacco, a S e SE            che testimoniano di associazioni fau-              tenenti rari e frammentati resti di Ra-
dalla sinclinale della Val Rosandra e              nistiche caratteristiche di particolari            diolitidae, sedimentatisi nel Cretaceo
del Reka (Timavo superiore), a SW dal              ambienti, soprattutto marini e costieri,           superiore.
Golfo di Trieste e dalla Formazione del            succedutisi dal Cretaceo inferiore                 Tra i blocchi che formano il detrito
Flysch ed a NW dalla pianura alluvio-              all’Eocene superiore.                              presente un po’ ovunque, si possono
nale dell’Isonzo; quest’area, costituita           Una delle località in cui affiorano strati         rinvenire alcuni frammenti di breccia
da sedimenti carbonatici depositatisi              il cui contenuto paleontologico contri-            calcarea costituita in gran parte da
nel lasso di tempo compreso tra il                 buisce a diversificare e completare                resti di gusci spezzati di organismi
Cretaceo e l’Eocene, è caratterizzata              il quadro paleoecologico che l’area,               marini, che presentano talvolta chia-
dall’essere stata piegata in un’anticlina-         attualmente costituita dal Carso Trie-             re tracce di trasporto evidenziate da
le, successivamente erosa e spianata,              stino, presentava durante il Cretaceo              superfici ed eventuali ornamentazioni
il cui asse principale presenta direzio-           superiore, è quella facilmente loca-               originariamente in rilievo, quali costo-
ne NW-SE in corrispondenza del quale               lizzabile nei pressi di alcune piccole             lature, abrase e spigoli subarrotondati.
ora affiorano gli strati più antichi.              cave, ora abbandonate, lungo la strada             Frammisti a questi resti in gran misura
Sebbene arealmente molto circoscritto              che da Rupinpiccolo, punto di parten-              appartenenti ad esemplari di Radioliti-
ed apparentemente poco differenziato               za e di attraversamento di numerosi                dae, ma generalmente indeterminabili,
geologicamente, il Carso Triestino                 classici itinerari escursionistici, porta          è possibile riconoscere alcuni esem-
svela, a chi sa guardare, una grande               a Sagrado di Sgonico.                              plari, in massima parte Foraminiferi,
                                                                                                      Coralli, Lamellibranchi, Gasteropodi,
                                                                                                      integri ed in perfetto stato di conser-
                                                                                                      vazione, la cui rarità è compensata
                                                                                                      dalla bellezza e varietà di forme con
                                                                                                      cui si presentano.
                                                                                                      L’ordine Foraminifera, Foraminiferi, è
                                                                                                      qui rappresentato da esemplari che,
                                                                                                      con dubbia ed anzi probabile errata
                                                                                                      attribuzione sistematica, sono stati
                                                                                                      assimilati al genere Orbitolina, famiglia
                                                                                                      Orbitolinidae, organismi unicellulari,
                                                                                                      con guscio imperforato a forma coni-
                                                                                                      co-spiralata, bentonici, caratteristici di
                                                                                                      mari caldi e poco profondi; si estinsero
                                                                                                      nel Cretaceo superiore, presentando
                                                                                                      contemporaneamente una tendenza
                                                                                                      all’aumento delle dimensioni.
                                                                                                      Il phylum Coelenterata, Celenterati,
                                                                                                      è presente con l’ordine Scleratinia,
                                                                                                      Esacoralli, che sostituì, nel Triassico,
                                                                                                      quello dei Rugosa, Tetracoralli, esclu-
È affascinante immaginare la formazione di queste rocce, ora talvolta sferzate da gelide raffiche
                                                                                                      sivi del Paleozoico ed estintisi alla fine
di Bora, sul fondale di un mare subtropicale brulicante di vita; nei pressi di Rupinpiccolo (Carso    del Permiano: da allora, gli Esacoralli,
Triestino); 4 Dicembre 1993.                                                      (Foto R. Ferrari)   senza subire sostanziali modificazioni,

                                                                cronache ipogee                                                               7
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si sono sviluppati sino all’epoca attua-                                                         nati, appartengono a generi quali, tra
le; in questa località sono rinvenibili                                                          gli altri, Distefanella e (?)Radiolites che
piccole colonie complete, o frammenti                                                            sono a loro volta compresi nell’ordine
di colonie, talune magnificamente con-                                                           Hippuritoida, nel quale sono raggrup-
servate, che ad un esame frettoloso                                                              pati tutti quegli organismi noti con la
possono essere scambiate per ciottoli                                                            denominazione generica di “Rudiste”,
di varie dimensioni, ma che rivelano,                                                            suddivisi nelle famiglie Diceratidae,
ad un’osservazione più approfondita,                                                             Requienidae, Monopleuridae, Capro-
le caratteristiche tipiche dell’ordine,                                                          tinidae, Radiolitidae ed Hippuritidae.
svelando la loro origine biologica.                                                              Alla famiglia Radiolitidae, in partico-
Di incerta attribuzione tassonomica,        Plesioptygmatis (?)requieni (Rupinpiccolo,           lare, appartengono organismi caratte-
sono riconoscibili altresì varie forme,     Carso Triestino; Cretaceo superiore, Turoniano       rizzati da una morfologia fortemente
                                            inferiore).                   (Foto E. Ferrari)
alcune forse avvicinabili al genere (?)                                                          inequivalve, nei quali la valva destra, a
Actinastrea.                                                                                     forma di cono e caratterizzata da orna-
La classe Anthozoa, Antozoi, alla                                                                mentazioni costituite prevalentemente
quale gli Esacoralli appartengono,                                                               da pieghe longitudinali e costolature,
comprende organismi costruttori per                                                              ospitava l’organismo vero e proprio ed
eccellenza, a loro si devono le impo-                                                            era fissata al substrato, mentre la valva
nenti barriere coralline del passato ed                                                          sinistra, più piccola e caratterizzata
attuali, che necessitano però di con-                                                            da due denti e due protuberanze che
dizioni ambientali, quali temperatura,                                                           permettevano l’attacco dei muscoli
purezza, profondità, caratteristiche                                                             adduttori, aveva funzione di opercolo.
e stabili: condizioni che se non sus-                                                            I Radiolitidae, come gli Hippuritidae,
sistono non permettono lo sviluppo          Actaeonella (?)syriaca (Rupinpiccolo, Carso          conducevano vita coloniale ma, a
                                            Triestino; Cretaceo superiore, Turoniano
di questi organismi, e se mutano ne         inferiore).                 (Foto E. Ferrari)        differenza di altri organismi, i singoli
provocano la morte.                                                                              organismi erano indipendenti e l’accu-
Attualmente, ma ci sono ragionevoli                                                              mulo dei loro resti, talvolta rinvenibili
presupposti per poter affermare che                                                              in posizione fisiologica, ha contribuito
nel passato queste condizioni siano                                                              così massicciamente alla costituzione
state analoghe, questi organismi ab-                                                             dei “Calcari a Rudiste”, da rendere
bisognano di acque ben ossigenate,                                                               questi ultimi tra gli elementi caratteriz-
con temperature non inferiori ai 20°                                                             zanti l’attuale Carso Triestino; comparsi
C, aventi valori di salinità elevati e                                                           nel Cretaceo inferiore, nel Barremiano,
stabili, soggette a forte illuminazione e                                                        si estinsero, assieme agli altri rap-
con profondità non superiori ai 40 m;                                                            presentanti dell’ordine Hippuritoida,
questi fattori determinano e contem-                                                             alla fine del Cretaceo superiore, nel
poraneamente limitano la diffusione                                                              Maastrichtiano.
                                            Coralli sp. ind., colonia (Rupinpiccolo, Carso
di questo tipo di biocostruzioni in         Triestino; Cretaceo superiore, Turoniano
                                                                                                 Nella breccia calcarea di Rupinpiccolo
determinati areali.                         inferiore).                   (Foto E. Ferrari)      sono frequentissime e ben conservate
Questa peculiarità permette, ove si                                                              le valve sinistre, mentre le valve destre,
rinvengano resti fossili di questi or-                                                           forse più soggette e sensibili all’azione
ganismi, di stabilire con quasi asso-                                                            distruttrice delle correnti e delle onde,
luta precisione, alcune caratteristiche                                                          si rinvengono frammentate ed erose.
fisico-chimiche dell’ambiente in cui                                                             Rari gli esemplari appartenenti alle
vivevano, considerando anche che                                                                 famiglie Limidae, con il genere Lima,
essendo costruttori, sono organismi                                                              ed Arcidae, con Arca.
bentonici sessili ed i loro esoscheletri                                                         I Gasteropodi, attualmente rappre-
dimostrano l’autoctonia del deposito.                                                            sentati da forme sia acquatiche che
Il phylum Mollusca, Molluschi, è rap-                                                            terrestri, tra le quali ultime la comune
presentato in questa località dalla                                                              chiocciola, comprendono organismi in
classe Lamellibranchiata o Bivalvia,                                                             massima parte dotati di una conchi-
Lamellibranchi o Bivalvi, e dalla classe                                                         glia univalve spiralata e, in assenza
Gastropoda, Gasteropodi.                                                                         di questa, di una struttura interna
I Lamellibranchi o Bivalvi, attualmente                                                          caratteristica.
rappresentati da organismi quali mitili,                                                         In questa località sono rappresentate
vongole, ostriche, derivano la loro                                                              le famiglie Orthostomidae, con le
denominazione sia dalla particolare                                                              specie Trochactaeon (?)ghazirensis ed
forma che presentano le branchie,                                                                Actaeonella (?)syriaca, Nerineidae, con
sia dalla tipologia che presenta il loro                                                         Plesioptygmatis (?)requieni e P. sp.,
guscio che, costituito da due valve, ne                                                          Trochidae, con il genere (?)Trochus,
permette l’immediato riconoscimento.        (?)Coelodus, frammenti di dentizioni spleniali
                                                                                                 Neritidae, con (?)Nerita, nonché le
La maggior parte dei resti rinvenibili in   (Rupinpiccolo, Carso Triestino; Cretaceo             specie Pileolus sp. ed Aptyxiella sp..
condizioni tali da poter essere determi-    superiore, Turoniano inferiore). (Foto E. Ferrari)   Tutti gli esemplari si presentano in

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Fauna fossile di Rupinpiccolo (Foraminifera, Coelenterata, Mollusca). Rapporto dimensioni = 10 mm. (Rupinpiccolo, Carso Triestino; Cretaceo superiore,
Turoniano inferiore).                                                                                                                (Foto R. Ferrari)

                                                                cronache ipogee                                                                     9
Cronache ipogee pagine di informazione speleologica per il Friuli Venezia Giulia - n. 6/2019 - Jimdo
Fauna fossile di Rupinpiccolo (Mollusca (Lamellibranchiata)). Rapporto dimensioni = 10 mm. (Rupinpiccolo, Carso Triestino; Cretaceo superiore,
Turoniano inferiore).                                                                                                         (Foto R. Ferrari)

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Fauna fossile di Rupinpiccolo (Mollusca (Gastropoda)). Rapporto dimensioni = 10 mm. (Rupinpiccolo, Carso Triestino; Cretaceo superiore, Turoniano
inferiore).                                                                                                                     (Foto R. Ferrari)

                                                              cronache ipogee                                                                11
Fauna fossile di Rupinpiccolo (1) (?)Orbitolina, 2) Coralli sp. ind., colonia, 3) (?)Nerita, 4) (?)Trochus, 5) (?)Trochus, 6) Trochactaeon (?)ghazirensis,
7) Plesioptygmatis (?)requieni, 8) Actaeonella (?)syriaca, 9) (?)Coelodus, frammento di dentizione spleniale). Rapporto dimensioni = 10 mm.
(Rupinpiccolo, Carso Triestino; Cretaceo superiore, Turoniano inferiore).                                                                (Foto R. Ferrari)

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ottimo stato di conservazione ed alcuni        zione e poter avanzare alcune ipotesi              questo affioramento, la cui prolungata
di essi, appartenenti alla specie Tro-         di carattere paleoecologico.                       fluitazione è stata causa del formarsi
chactaeon (?)ghazirensis, presentano           La presenza di resti di animali bentoni-           di bioclasti elaborati da correnti e da
un’evidente e diffusa punteggiatura di         ci sessili costruttori di scogliere, quali         onde; la presenza di resti di predatori
colore bruno-rossastro che rappre-             i Radioliti, e sensibili alle condizioni           che si nutrivano di organismi le cui
senta addirittura traccia dell’originale       fisico-chimiche dell’acqua che devono              parti molli erano protette da gusci o
pigmentazione; per spiegare questo             essere comprese entro limiti precisi e             scheletri esterni; la totale assenza
eccezionale e rarissimo fenomeno in            costanti nel tempo, quali i Coralli; la            di resti organici provenienti da zone
Paleontologia, possono essere con-             presenza di organismi protetti da un               emerse: sono tutti fattori, questi, che
siderati alcuni fattori al momento del         guscio spesso, quali i generi di Fora-             inducono a considerare la fauna fossile
seppellimento del resto organico, quali        miniferi e di Gasteropodi presenti in              di Rupinpiccolo come appartenente
la concentrazione di ossigeno nell’ac-
qua e l’esposizione alla luce solare a
cui il resto stesso è stato sottoposto,
parametri questi che sembrano influen-
zare la conservazione dei pigmenti,
in concomitanza a favorevoli carat-
teristiche nella composizione chimica
del pigmento stesso, presumibilmente
peculiari in alcuni generi.
A parte questa oltremodo interessan-
tissima caratteristica, qui presente in
un solo genere, quello che accomuna
tutti gli esemplari di Gasteropodi di
questa associazione, è il fatto di pos-
sedere gusci compatti e spessi, atti a
proteggere il corpo dell’animale in un
ambiente ad alta energia.
Il ritrovamento di un frammento di
dentizione spleniale appartenente
probabilmente ad un esemplare del
genere (?)Coelodus amplia anche
al subphylum Vertebrata, Vertebrati,
la panoramica di testimonianze fos-
sili relative agli organismi vissuti in
quest’ambiente.
La famiglia Pycnodontidae, nella quale
è compreso il genere Coelodus, anno-
vera pesci tipici degli ambienti di sco-
gliera, che presentano una dentizione
particolarmente adatta a triturare prede
munite di gusci o scheletri esterni
robusti, per poter accedere alle loro
parti molli.
Il frammento proveniente da Rupinpic-
colo è costituito da tre denti, probabil-
mente posti nell’originale sequenza, le
cui dimensioni presuppongono ad un
individuo di discreta taglia.
Il genere Coelodus è abbastanza tipico
del Cretaceo superiore ed esemplari
completi, appartenenti a diverse spe-
cie, sono stati scoperti in altre località
del Carso Triestino in livelli stratigrafici
sia più antichi che più recenti di quello
presente a Rupinpiccolo.
Sebbene i vari organismi presenti in
questa tanatocenosi appartengano a
phyla molto diversi tra loro, le caratte-
ristiche che ognuno di essi estrinseca,
assieme a quelle geo-litologiche del
sedimento che li ingloba, permettono           Fronti di cava in lavorazione per l’estrazione del “marmo” Fior di mare (2); pressi di Rupinpiccolo
di poter effettuare qualche considera-         (Carso Triestino); ?1965÷?1975.                                                    (Foto E. Ferrari)

                                                            cronache ipogee                                                                    13
me stimolante e di grande soddisfa-
                                                                                                       zione riscoprire il fascino di “semplici
                                                                                                       e banali” organismi quali Coralli e
                                                                                                       Gasteropodi, modesti testimoni di
                                                                                                       eventi geologici durante i quali non
                                                                                                       si verificò solamente l’apoteosi e la
                                                                                                       successiva estinzione, tra i tanti, dei
                                                                                                       dinosauri, bensì ci furono i presuppo-
                                                                                                       sti per il formarsi ed il modificarsi di
                                                                                                       numerosi ambienti, che contribuirono
                                                                                                       a caratterizzare ed unicizzare anche
                                                                                                       il futuro Carso Triestino.
                                                                                                       Preferisco ricordare, non senza no-
                                                                                                       stalgia, alcune giornate di tanti anni
                                                                                                       fa quando, poco più che ragazzino,
                                                                                                       accompagnando mio padre Edoardo
                                                                                                       nelle sue ricerche fotografiche, capitai
                                                                                                       in questa località dove, forse per la
                                                                                                       prima volta, ebbi l’occasione di allar-
                                                                                                       gare il mio orizzonte paleontologico
                                                                                                       oltre alle “solite” Rudiste.
                                                                                                       Grazie, papà, anche per quelle sem-
                                                                                                       plici, genuine, ma ormai purtroppo
                                                                                                       lontane, domeniche in Carso!
                                                                                                       Trascorse assieme, a respirare Natura.

                                                                                                       Note

                                                                                                       (1) facies s.f. [A. Gressly, 1838, ter-
                                                                                                           mine lat. che significa aspetto]
                                                                                                           - Categoria entro la quale si può
                                                                                                           classificare una roccia od una for-
                                                                                                           mazione, e che è determinata da
                                                                                                           uno o più caratteri litologici (litofa-
                                                                                                           cies), sedimentologici, petrografici
                                                                                                           e paleontologici (biofacies): es.
                                                                                                           facies arenacea, facies calcarea,
                                                                                                           facies delle marne ad ammoniti.
                                                                                                           Il termine è ugualmente impiegato
                                                                                                           per designare una categoria corri-
                                                                                                           spondente ad un mezzo o ad un
                                                                                                           ambiente di sedimentazione: es.
                                                                                                           facies di scogliera (caratterizzata
Fronti di cava in lavorazione per l’estrazione del “marmo” Fior di mare (2); pressi di Rupinpiccolo        dalla presenza di Madreporari,…),
(Carso Triestino); ?1965÷?1975.                                                    (Foto E. Ferrari)       facies batiale, facies germanica del
                                                                                                           Trias (con le evaporiti del Keuper,
ad una facies (1) di scogliera, le cui             piccolo e delineare l’evoluzione dell’a-                ecc.). Quando una facies non può
esigenze vitali presupponevano la pre-             rea, che precedentemente, durante il                    essere determinata che attraverso
senza di un mare a profondità limitata,            Cenomaniano, era caratterizzata da                      il microscopio ottico, si definisce
ma aperto, lontano da terre emerse e               bassi fondali e zone di estuario, ten-                  microfacies, e nannofacies quando
non interessato da apporti terrigeni,              dente ad un aumento della batimetria                    si rende necessario l’impiego della
con acque limpide, calde o quantome-               con la conseguente formazione di                        microscopia elettronica. Lo studio
no temperate, ben ossigenate.                      scogliere che, raggiungendo talvolta                    della distribuzione delle facies
Dall’analisi stratigrafica e dalla corre-          la superficie, erano contemporanea-                     permette di effettuare ricostruzioni
lazione con dati geo-paleontologici,               mente soggette all’azione erosiva del                   paleogeografiche. Non bisogna
quali tra gli altri quelli ricavati dalle          moto ondoso.                                            tuttavia confondere le carte della
considerazioni relative alla diffusione            Ritorno raramente in questo sito, ormai                 distribuzione delle facies, in cui
temporale dei generi presenti, derivati            invaso dalla vegetazione che copre,                     le diverse zone isopiche (vale a
dallo studio di altri affioramenti del             dove può, le offese subite dall’Homo                    dire con la medesima facies) son
Carso Triestino, è possibile collocare             sapiens, ma in questo momento di                        rappresentate nelle loro posizioni
nel Turoniano inferiore (90-85 milioni             inspiegabile quanto mai incontrollabile                 attuali, in assenza di ipotesi con-
di anni fa) la fauna fossile di Rupin-             dinosauro-schizofrenia collettiva, è per                cernenti il luogo e l’ambiente di

14                                                               cronache ipogee
sedimentazione originaria, con le            media della scala Mohs pari a                      La spaziatura della fratturazione è
    carte paleogeografiche stabilite             3-4. Da questo punto di vista, più                 metrica a superfici dall’andamento
    su di una base palinspastica e               pratico, è lecito parlare di “marmo                irregolare.
    che rappresentano la presumibile             del Carso”, attualmente riconosciuto               Macroscopicamente la roccia si
    distribuzione antica delle zone di           in nove tipi fondamentali: Aurisina                può definire come una brecciola
    facies (o dei domini di sedimenta-           Chiara, Aurisina Fiorita, Aurisina                 calcarea di origine organogena.
    zione), prima delle deformazioni e           granitello, Roman stone, Fior di
    traslazioni tettoniche manifestatesi         mare, Repen classico (tipo chiaro),                Descrizione microscopica
    nella regione. (Foucault A. & Raoult         Repen classico (tipo Zolla), Breccia               L’ortochimico è costituito da una
    J.-F., 1986).                                carsica, Stalattite.                               pasta di fondo micritica, talora
(2) C’è un motivo di confusione a                                                                   interessata da ricristallizzazione a
    proposito del termine marmo e                Descrizione macroscopica                           formare plaghe sparitiche allungate
    parlando delle pietre ornamenta-             Il “Fior di mare” è un calcare com-                e spesso anastomizzate. Il riempi-
    li estratte dalle cave del Carso             patto, costituito da numerosissimi                 mento dei resti organici, le strutture
    Triestino si rende necessaria una            frammenti di resti organici immersi                dei cui gusci sono sempre spatiche,
    puntualizzazione. Dal punto di vi-           in una massa di fondo criptocristal-               appare caratterizzato quasi sempre
    sta geologico vengono classificati           lina. I frammenti hanno dimensioni                 da sparite secondaria grossolana.
    come marmo tipi litologici derivati          variabili da pochi millimetri ad alcuni            Da rilevare la presenza nella pasta
    da originarie rocce carbonatiche             centimetri, con una prevalenza di                  di fondo micritica di cristalli rombo-
    (calcari o dolomie) che durante o            quelli a medie dimensioni.                         edrici idiomorfi di dolomite isolati o
    successivamente alla fase diagene-           Il colore di fondo è grigio, tendente              in “nidi”.
    tica hanno subito un processo me-            al nocciola per l’abbondantissima                  Gli allochimici consistono in fram-
    tamorfico, generalmente da calore            presenza ("fioritura”) di resti fossili            menti di varie dimensioni di Rudiste
    e/o pressione che ha influito sull’o-        il cui colore varia dal bianco al                  ed altri Lamellibranchi a guscio
    riginaria struttura e composizione           nocciola. I resti organici hanno soli-             spesso e di rari Gasteropodi.
    modificandone le caratteristiche             tamente forma allungata, raramente                 La roccia può essere definita una
    mineralogiche e petrografiche.               subcircolare con una tendenza alla                 bioclastite a cemento micritico.
    Non è questo il caso delle pietre or-        disposizione subparallela al piano                 (Cucchi F. & Gerdol S., 1985)
    namentali carsiche, che non hanno            di sedimentazione, assumendo                   (3) L’attribuzione di un affioramento ad
    subito influenze tali da modificarne         tuttavia una distribuzione molto                   un’Unità nella Nomenclatura Strati-
    le caratteristiche originarie e quindi       omogenea. La cementazione è                        grafica e la conseguente determi-
    la denominazione non appartiene              ottima, non si notano vacuoli, non                 nazione dell’età sono soggette ad
    alla sfera “scientifica”, bensì a            sono presenti vene calcitiche e                    una certa provvisorietà conseguenti
    quella “pratico-commerciale” che             superfici stilolitiche.                            al progredire delle ricerche e degli
    abbraccia sotto questa denomi-               La stratificazione, talora indistinta,             studi, nonché ai diversi Autori cui
    nazione vari litotipi con durezza            talora netta, ha ritmi plurimetrici.               viene fatto riferimento.

Curiosità

Bello, vero, poter leggere così tante
storie semplicemente osservando e
maneggiando sassi arsi dal sole in
una pietraia carsica!
Anni fa curavo una rubrica, Itinerari
Paleontologici, in seno alla rivista Alpi
Giulie edita dalla Società Alpina delle
Giulie - Sezione di Trieste del Club
Alpino Italiano, nella quale, numero
dopo numero, descrivevo alcuni siti
di interesse paleontologico presenti
sul territorio regionale; nel 1993 così
scrivevo relativamente al sito di Ru-
pinpiccolo, interessantissimo ed unico
affioramento fossilifero presente sul
Caro Triestino: l’ho riproposto qui,
confidando nella pazienza di chi legge,
in versione pressochè originale ed
integrale anche perché dal punto di
                                             … quando i lavori di sbancamento erano da poco iniziati, ma in uno stato di avanzamento tale
vista divulgativo il contenuto rimane        che già aveva compromesso (leggi distrutto) l’affioramento ed il suo prezioso contenuto … ; pressi
valido, anche se…                            di Rupinpiccolo (Carso Triestino); 18 Aprile 2010.                                (Foto R. Ferrari)

                                                          cronache ipogee                                                                   15
Ma un po’ di pazienza, il bello, anzi il
                                                   brutto, viene dopo.
                                                   Dunque, volevo rivedere il sito dopo
                                                   alcuni anni, per motivi sentimentali e
                                                   per scoprire eventuali reperti eviden-
                                                   ziati dal tempo.
                                                   Mai avrei potuto immaginare di sco-
                                                   prire che… il luogo non esisteva più!
                                                   Ci sono andato nella Primavera del
                                                   2010, quando i lavori di sbancamento
                                                                                                Blocco di … brecciola calcarea di origine
                                                   erano da poco iniziati, ma in uno stato      organogena … (in situ); pressi di Rupinpiccolo
                                                   di avanzamento tale che già aveva            (Carso Triestino); 20 Marzo 2013.
                                                   compromesso (leggi distrutto) l’affio-                                     (Foto R. Ferrari)
                                                   ramento ed il suo prezioso contenuto:
                                                   creazione di un posteggio sovradimen-
                                                   sionato a servizio di una struttura a
                                                   carattere “culturale-museale” nell’am-
                                                   bito della riqualificazione e fruizione a
                                                   carattere didattico della vicina cava,
                                                   progetto denominato “Realizzazione di
Il nuovo fronte di scavo per la creazione del
posteggio, nella Formazione dei Calcari di Zolla   un centro di aggregazione per attività
(3) (Cretaceo superiore, Turoniano inferiore);     culturali presso la ex cava di marmo
nei pressi di Rupinpiccolo (Carso Triestino); 2    di Rupinpiccolo” (sic!).
Maggio 2010.                  (Foto R. Ferrari)                                                 Fig f1 08 (Dig 17369) Tentando di “salvare”
                                                   Che tradotto vuol dire aver ridotto una      qualcosa; nei pressi di Rupinpiccolo (Carso
                                                   ex cava che, sebbene fosse comunque          Triestino); 20 Marzo 2013.  (Foto R. Ferrari)
                                                   un prodotto dell’attività antropica e di
                                                   grande impatto ambientale e paesag-
                                                   gistico aveva un certo qual fascino
                                                   ed interesse storico ed una certa
                                                   potenzialità di possibile reinserimento
                                                   naturalistico, in un ambiente surreale
                                                   a carattere asettico ed anonimo con
                                                   prato inglese, pozzetti e tombini di
                                                   servizio, cartellonistica, fari e quadri
                                                   elettrici, cemento: viene spontaneo          … in un ambiente surreale a carattere asettico
Tentando di “salvare” qualcosa; nei pressi di
                                                   chiedersi chi sarà a fruire di questo        ed anonimo con prato inglese, pozzetti e tombini
                                                   “centro di aggregazione culturale” ed        di servizio, cartellonistica, fari e quadri elettrici,
Rupinpiccolo (Carso Triestino); 2 Maggio 2010.
                                                                                                cemento … ; pressi di Rupinpiccolo (Carso
                               (Foto R. Ferrari)   in che modo, ma mi rendo conto che           Triestino); 20 Marzo 2013.         (Foto R. Ferrari)
                                                   questi problemi esulano dal mio campo
                                                   e sebbene con fatica anche questa
                                                   volta mi fermo.
                                                   Lavori che, visto lo stato attuale (Marzo
                                                   2013), sembrano ancora in corso, o
                                                   peggio, ma forse più realisticamente,
                                                   mai finiti e che chissà se, come e
                                                   quando finiranno.
                                                   Comunque particolari di importanza
                                                   zero rapportati al danno ambientale,         … beviamoci sopra … ; nei pressi di Rupinpiccolo
Plesioptygmatis (?)requieni (in situ); pressi di   paesaggistico e scientifico-culturale, a     (Carso Triestino); 10 Aprile 2016.
Rupinpiccolo (Carso Triestino); 2 Maggio 2010.
                               (Foto R. Ferrari)
                                                   carattere permanente e drasticamente                                        (Foto R. Ferrari)
                                                   definitivo.
                                                   Quello che Natura ha costruito e
                                                   mantenuto per 90 milioni di anni,
                                                   Homo sapiens sapiens ha distrutto in
                                                   pochi giorni.
                                                   Per sempre.
                                                   Requiem aeternam.
                                                   Beviamoci sopra, alla salute e con
                                                   buona pace di chi ha vissuto qui milioni
                                                   di anni fa e di chi, in tempi più recenti,
                                                                                                … chi ha vissuto qui milioni di anni fa … ;
… creazione di un posteggio sovradimensionato
                                                   ha lasciato tracce di un duro lavoro:        (?)Radiolites (in situ) (Cretaceo superiore,
… ; pressi di Rupinpiccolo (Carso Triestino);      entrambe le situazioni meritavano ben        Turoniano inferiore); pressi di Rupinpiccolo
20 Marzo 2013.                (Foto R. Ferrari)    altre valorizzazioni!                        (Carso Triestino); 10 Aprile 2016. (Foto R. Ferrari)

16                                                            cronache ipogee
… chi, in tempi più recenti, ha lasciato tracce di un duro lavoro … ; pressi di Rupinpiccolo (Carso Triestino); 24 Febbraio 2019. (Foto R. Ferrari)

Aggiornamento (Giugno 2019): l’area, non fruita e non soggetta a manutenzione, è sottoposta al e segue il naturale
ed ovvio degrado.
Nihil novi sub Sole!
Sic transit gloria mundi!

Bibliografia essenziale

Stache G., 1889 - Die Liburnische StufeSpelaeus und deren Grenz-Horizonte. Eine studie über die Schichtenfolgen der
   Cretacisch-Eocänen oder Protocänen Landbildungsperiode im bereiche der Küstenländer von Österreich-Ungarn.
   Abhandlungen der k.k. geologischen Reichsantalt; Band XIII; Alfred Hölder; Wien.
Schillani A., 1960 - Primo ritrovamento di una fauna coralligena del Cretaceo superiore (Turoniano inferiore) sul Carso
   Triestino. Supplemento al Bollettino della Società Adriatica di Scienze; II serie; N. 1; Trieste.
Cucchi F. & Gerdol S. (a cura di), 1985 - I marmi del Carso triestino. Camera di Commercio Industria Artigianato e
   Agricoltura - Trieste, Prima Edizione, Trieste, Dicembre 1985.
Ferrari R., 1986 - Komen (Comeno) nel Carso Triestino. Notiziario di Mineralogia e Paleontologia; N. 46; Riccione.
Ferrari R., 1993 - A Rupinpiccolo, sul Carso Triestino, una caratteristica fauna fossile del Cretaceo superiore. Alpi
   Giulie - Rassegna di attività della Società Alpina delle Giulie-Sezione di Trieste del Club Alpino Italiano (Itinerari
   Paleontologici), N.87/2 1993; Società Alpina delle Giulie Editrice, Trieste.
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   tiziario on line del Centro Ricerche Carsiche “C. Seppenhofer” - Gorizia (Sopra e sotto il (povero) Carso), Anno II,
   N. 6 Giugno 2013: 28-33, Centro Ricerche Carsiche “C. Seppenhofer”, Gorizia, on-line, Giugno 2013.

                                                              cronache ipogee                                                                  17
luglio 2019...
        PRESENTAZIONE LIBRO
        BASOVIZZA, IL
        TERRITORIO, LA STORIA
        E LE SUE GROTTE

     L'Associazione di Promozione Sociale Majella 2016 e lo Speleo Club
     Chieti, in collaborazione con il Comune di Lettomanoppello, organizzano

                       STRISCIANDO 2.0
                 Incontro Internazionale di Speleologia
                   dal 31 Ottobre al 3 Novembre 2019
     A seguito del successo dell'edizione del 2016 e viste le continue solle-
     citazioni arrivate da più fronti affinché ripetessimo l'iniziativa, abbiamo
     deciso di dare nuovamente e con piacere a tutto il mondo speleologico
     la possibilità di incontrarsi in Abruzzo, ai piedi della Majella, nel com-
     prensorio di Lettomanoppello.

     La Majella vi aspetta per farvi scoprire e riscoprire il proprio mondo
     fatto di storia, cultura, natura incontaminata, grotte, parchi naturali e
     accoglienza.

     Ci saranno tutte quelle cose che siete abituati ad avere in un raduno
     e tante altre novità che vi stupiranno!
                                                             Vi aspettiamo!
                                                  Il Comitato Organizzatore

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ATTIVITÀ ED ESCURSIONI PER IL MESE DI LUGLIO 2019
4 Luglio 2019 - LA NATURA A PASSO D’ASINO - TREKKING SOMEGGIATO
Anello di Forni - Durata 3 ore - Ritrovo ore 10.00 - Centro visite di Forni di Sopra.

20 Luglio 2019 -AL CAMPANILE CON L’E-BIKE - E-BIKING
Val Cimoliana, Belvedere del Campanile di Val Montanaia, Lago di Meluzzo, Rifugio Pordenone - Durata 4 ore - Ritrovo
ore 16.00 - Centro visite di Cimolais.

21 Luglio 2019 - LA FERRATA DELLA MEMORIA - ARRAMPICATA IN FERRATA
Ferrata della memoria alla Diga del Vajont - Durata 4 ore - Ritrovo ore 9.00 - Punto Informativo della Diga del Vajont.

28 Luglio 2019 - STORIE DI PRATERIE E ROCCE - NATURA E OUTDOOR ACTIVITY
Val Zemola, Rifugi Casera Mela e Cava Buscada - Durata 6 ore - Ritrovo ore 8.00 - Centro visite di Erto.

28 Luglio 2019 - ECOCLIMBING PER TUTTI - ARRAMPICATA IN FALESIA
Falesia di Erto - Durata 5 ore - Ritrovo ore 9.00 - Punto Informativo della Diga del Vajont.

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C.N.S.S.- S.S.I.
            COMMISSIONE NAZIONALE SCUOLE DI SPELEOLOGIA
                                           (fondata nel 1968)
                                della Società Speleologica Italiana
                                       in collaborazione con
     il Gruppo Speleologico Valsesiano, il Comitato Esecutivo CNSS Regione Piemonte,
    l'Associazione Naturalistica Speleologica "Le Taddarite", il Comitato Esecutivo CNSS
   Regione Sicilia, Legambiente Sicilia - Ente Gestore della R.N.I. “Grotta di Santa Ninfa”,
l’Unione Speleologica Cagliaritana, il Comitato Esecutivo CNSS Regione Sardegna, il Forum
            Julii Speleo e il Comitato Esecutivo CNSS Regione Friuli Venezia Giulia

                            Corso di III livello
      Responsabilità Civile verso Terzi in speleologia

2 marzo 2019                                                    13 luglio 2019
Museo di Archeologia e Paleontologia «Carlo Conti»              Sede Unione Speleologica Cagliaritana
Via Combattenti D'Italia, 5                                     Via A. Scarlatti, 11
13011 Borgosesia (VC)                                           09045 Quartu Sant'Elena (CA)

8 giugno 2019                                                   8 settembre 2019
Riserva Naturale “Grotta di Santa Ninfa”                        Auditorium
Castello di Rampinzeri                                          Via Cau de Mezo
91029 – Santa Ninfa (TP)                                        34077 Ronchi dei Legionari (GO)

                                                       Informazioni e scheda d’iscrizione su
                                                       www.speleo.it

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Commissione Nazionale Scuole di Speleologia

                                                     Associazione di protezione ambientale non a scopo di lucro riconosciuta dal MINISTERO DELL’AMBIENTE E
                                                     DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE, art.13 Legge n.349/86
                                                     Iscritta dal 22.10.2007 nel Registro delle persone giuridiche Prefettura di Bologna al n. 679
                                                     Codice fiscale 80115570154 - Partita Iva 02362100378

                                                             Corso di III livello
          Responsabilità Civile verso Terzi in speleologia

                       Commissione Nazionale Scuole di Speleologia della Società Speleologica Italiana
        in collaborazione con il Gruppo Speleologico Valsesiano, il Comitato Esecutivo CNSS Regione Piemonte,
                 l'Associazione Naturalistica Speleologica "Le Taddarite", Comitato Esecutivo CNSS Regione
           Sicilia, Legambiente Sicilia ‐ Ente Gestore della R.N.I. “Grotta di Santa Ninfa”, l’Unione Speleologica
         Cagliaritana, il Comitato Esecutivo Regione CNSS Sardegna, il Forum Julii Speleo e il Comitato Esecutivo
                                              CNSS Regione Friuli Venezia Giulia

                                               Direttore del Corso: Francesco Maurano

     Obiettivo e finalità
     La Commissione Nazionale Scuole di Speleologia organizza un corso di III livello "Responsabilità Civile verso
     Terzi in speleologia" , il corso vuole approfondire gli aspetti legati alle responsabilità legali dello speleologo
     ed in particolare dell'istruttore durante l'attività speleologica. Il corso è organizzato in quattro date
     differenti lungo il territorio nazionale così da permettere la più ampia partecipazione.

     Programma
     Ore 8,30 – Apertura segreteria corso
     Ore 9,00 – Presentazione del corso
     Ore 9,15 – La responsabilità in speleologia edi suoi aspetti legali ‐ il ruolo dell'istruttore
     Ore 11,15 – Coffe break
     Ore 11,45 – Approfondimenti tematici
     Ore 13,00 – Pausa pranzo
     Ore 14,30 – Le polizze assicurative: dalle definizioni alle specifiche garanzie
     Ore 16,30 – Coffe break
     Ore 17,00 – Approfondimenti tematici
     Ore 18,00 – Chiusura corso

     Docenti del Corso:
     Avv. Luigia Maria Satta, Gianluciano Marizzoni

     Società speleologica italiana - Fondata nel 1950
     Sede legale presso Dip.BiGeA - Università di Bologna - Via Zamboni, 67 – 40126 Bologna
     Sede operativa via Enrico Mattei 92 - Bologna – indirizzo postale CP 6247 - 40138 Bologna
     tel 051 534657 - fax 051 0922342 - presidenza@socissi.it - PEC presidenza@pec.socissi.it - www.ssi.speleo.it
     membro
                 Union Internationale de Spéléologie UIS                                             Fédération Spéléologique Européenne
                 http://uis-speleo.org/                                                              http://eurospeleo.org/

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