Cronache ipogee pagine di informazione speleologica per il Friuli Venezia Giulia - n. 6/2019 - Jimdo
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cronache ipogee pagine di informazione speleologica per il Friuli Venezia Giulia - n. 6/2019 CUI PRODEST? In una lettera, inviata alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Collegio Regionale delle Guide Speleolo- giche del Friuli Venezia Giulia, sottolinea sia l’ineguatezza e sia la superficialità di un corso di cinque giorni che consentirà alle Guide Alpine di ottenere una specializzazione in speleologia. Le guide speleologiche del Friuli Venezia Giulia, seguite dagli altri Collegi Regionali esistenti, sono i primi firmatari della lettera nella quale si esprime il disappunto per la concessione di una specializzazione spele- ologica alle Guide Alpine, ottenuta, di fatto, con un minicorso di 5 giorni. Nella lettera, i firmatari evidenziano quanto sia lungo e approfondito il percorso per diventare “guida spele- ologica”, quanto siano complesse le materie studiate e quanto sia diverso l’accompagnamento in grotta da una escursione in montagna. Le diverse tecniche e l'ancor più diversa tipologia di addestramento (e d'intervento), tra Soccorso Alpino e Soccorso Speleologico, è la dimostrazione, davanti agli occhi di tutti, che le competenze (e le capacità) non sono le stesse. Questo il testo inviato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri: Udine 24 Maggio 2019 che le Guide Speleologiche otten- realtà della speleologia, quest’ulti- Alla cortese attenzione dell’Ufficio gono nel corso di ben tre 3 anni di ma necessariamente esigente un Sport presso La Presidenza del studio e crescita professionale, per piano formativo più articolato e Consiglio dei Ministri un totale di 90-100 giornate pari a complesso di mere 5 giornate. 800-1000 ore di formazione. Con la presente si intende comuni- La superficialità nell’affrontare la care il nostro disappunto, in qualità Si evidenzia come solo la forma- professionalizzazione di un am- di Collegio delle Guide Speleo- zione degli Aspiranti Guide Spele- biente completamente differente logiche del Friuli Venezia Giulia, ologiche richieda 28 giornate volte da quello alpino, può determinare in merito all’organizzazione di un allo studio approfondito di tutte le non pochi problemi, in primis l’in- corso di specializzazione speleo- materie, escluso l’accompagna- columità dei clienti che ripongono logica per guide alpine, Aspiranti mento in grotte verticali. la loro fducia nei confronti di guide G.A., oltreché una formazione in formate in così breve tempo. speleologia per gli A.M.M., previsti 28 giorni di formazione per lavorare per il mese di giugno, dal 10 al 15, unicamente in grotte orizzontali Questo è solo il quadro della forma- nella nostra regione. senza corde, imbracatura e attrezzi zione Italiana, ma se vogliamo con- di progressione su corda. La fase siderare le formazioni professionali Premesso che non vi è dubbio successiva richiede 66 giornate, europee, è sufficiente osservare la alcuno sulla liceità della specia- esclusi esami e verifiche, per acqui- vicina Francia che prevede una for- lizzazione in oggetto, disciplinata sire le capacità nell’accompagnare mazione Ministeriale e divide, giu- dalla vetusta legge 6/89, tutta- clienti con corde ed attrezzatura stamente, le professioni tra guide via essa appare manifestamente attraverso una sicura progressione Speleologiche, Guide Canyoning inappropriata per forma e durata, speleologica. e Guide Alpine con piani formativi prevedendosi un corso di sole 5 Risulta quindi fondamentale, lungi che vanno dalle 800 alle 1000 ore giornate di formazione con cui il dallo screditare alcuna categoria, di formazione ciascuno. Collegio Guide Alpine eroga una marcare la netta di?erenza esisten- Pertanto, pare impensabile che formazione equipollente a quella te tra il mondo dell’alpinismo e la in 40 ore si pretenda di dare una cronache ipogee 1
formazione equivalente a quella richiederebbe un modulo specifico. le lacune presenti attraverso una appena descritta. Anche se inserite nel piano formati- preparazione adeguata. Tuttavia, vo di questa “specializzazione” non lo scorso anno si pretendeva di Si sottolinea inoltre che le 40 ore sono presenti e specificate come ultimare la specializzazione in soli sono comprensive anche di verifi- Specializzazione nella legge di 3 giorni. che ed esami, per confronto i nostri riferimento 6/89, forzando di fatto aspiranti guide per ottenere il titolo l’accesso ad un ambito che non è Nel Collegio Guide Speleologiche sostengono 2 giorni d’esame. di competenza della guida alpina. del Friuli Venezia Giulia 4 guide ap- partenenti al Collegio, sono iscritte Sebbene alcune materie, quali la È evidente che questi “5 giorni” anche al Collegio Guide Alpine del geologia o l’ambito naturalistico, mortificano anche chi fa speleologia Friuli Venezia Giulia, e sappiamo possano a prima vista sembrare pura, di ricerca e rilievo, di didattica per certo che è stata chiesta la comuni ad entrambe le professio- e di tutela di un ambiente unico partecipazione in qualità di docenti ni, di fatto si pongono in antitesi: e specifico. Inoltre, la sicurezza per questa specializzazione, ma basti pensare allo studio della in grotta non è una competenza visto come è stata improntata la Carsologia, dell’idrologia carsica raggiungibile in così breve tempo e formazione, hanno rifiutato e de- e della biospeleologia, discipline non garantirà affatto i futuri clienti clinato l’invito, ritenendo il corso completamente a sé stanti. che si avvarranno di queste figure non idoneo ad una corretta ed “specializzate”. esaustiva preparazione. Temiamo, Per non parlare delle tecniche di inoltre, che questa formazione accompagnamento che prevedono Con questa Specializzazione, fi- venga autoreferenziata da guide aspetti totalmente dfferenti dalla nalizzata a mostrare la volontà di che non presentano i requisiti di disciplina alpina (buio, ambienti predominio incontrastato nel mondo formazione come istruttori guida angusti,ecc..). delle attività plenair (forse ai fini idonei in materia speleologica o, di una revisione partigiana della ancora peggio, da istruttori dei Si noti, inoltre, che nell’iter forma- legge 6/89), si prescinde grave- sodalizi associativi quali CAI o tivo della Guida Speleologica è mente dalla sicurezza minima che Società Speleologica Italiana, che prevista un parte cospicua dedicata bisogna avere. non hanno nulla a che vedere con al rilievo ipogeo sia in grotta sia il professionismo. in cavità artificiale, con l’utilizzo Alla luce di quanto su riportato, di strumenti specifici e tecniche è quindi possibile ritenere che, in In conclusione, vista la delicata di rilievo proprie della speleologia, sole 5 giornate, una guida Alpina questione della sicurezza e dei attraverso software dedicati unica- specializzata possa arrogarsi la ca- diversi ambiti di competenza, si mente agli speleologi. pacità di e?ettuare rilievi o gestire auspica si possa in un prossimo situazioni di lavoro di competenza e quanto più vicino futuro regola- Per preparare uno speleologo a specifica? Per rispondere a questa mentare, mediante una legge na- muoversi in autonomia in grotta si domanda è su?ciente riportare zionale, anche la figura della Guida impiegano anni, per farlo diventare questo dato: nel corso dei 3 anni Speleologica, riconoscendola come istruttore di una qualsiasi associa- di formazione delle Guide Spele- professionista di un ambiente pe- zione speleologica ancora di più, ologiche, il tempo dedicato unica- culiare ed esclusivo richiedente se poi si parla di accedere al cor- mente al rilievo è di 3 giorni per competenze di formazione uniche so guida bisogna avere un lungo l’aspirandato, mentre per il corso e che gli venga riconosciuta pari curriculum, corposo di esperienze, per guida è di ben 7 giornate. dignità e valorizzazione nei con- corsi in materie speleologiche ed fronti delle altre figure professionali esplorazioni e, in certi casi, non è Si intende ribadire che si sta che operano da sempre con elevati detto che tutto ciò sia sufficiente ai parlando di speleologi che hanno criteri di sicurezza nel mondo delle fini di una sicura e scrupolosa con- passato una selezione di accesso attività turistico/sportive. dotta del professionista. Le tecni- al corso, dimostrando di essere ot- che di accompagnamento in grotta timi professionisti ferrati in materia. In attesa di un Vostro riscontro, vo- con attrezzatura sono complesse, gliate gradire i nostri cordiali saluti. richiedono materiali specifici, e per In questa sede non possiamo sot- Il Presidente del Collegio Friuli Venezia essere assimilate hanno necessità tovalutare il fatto che, già a suo Giulia di moduli formativi che vengono tempo, durante una telefonata infor- De Santis Alessandro sviscerati in 2 anni di lezioni. male, si fece notare al Presidente Nei 5 giorni sono inserite anche delle Guide Alpine FVG l’estrema Il Presidente del Collegio Marche Antonini Giuseppe le cavità artificiali, che sebbene necessità di un confronto collettivo facciano parte del patrimonio spele- tra i Collegi affinché si potesse Il Presidente del Collegio Abruzzo ologico, sono un’altra materia, che redigere i piani formativi e colmare Degli Esposti Andrea 2 cronache ipogee
giugno 2019... VOLANDO SULL'ACQUA La "Festa sul Nonsel" di quest'anno è stata per i Componenti l'Unione Speleologica Pordenonrese CAI ... intensa. PRESENTATI A GORIZIA INAGIBILE, A CAUSA Dopo le Istallazioni pro "Valore dell'Ac- GLI ATTI DELL'INCONTRO DI UNA FRANA, L'ABISSO qua" delle scorse edizioni, gli speleo- "STREGHE, ORCHI CARLO DEBELJAK logi del CAI Pordenonese hanno rea- E KRIVAPETE lizzato un'inedito "volando sull'acqua", AVVISO DI PERICOLO una teleferica attraverso il fiume che Sabato 22 giugno alle ore 17.00, ha registrato oltre 100 passaggi tra presso la Sala conferenze dei Musei Domenica 23 giugno si è staccato un adulti e non. Provinciali di Borgo Castello a Gorizia, grosso masso sull’ingresso dell’Abisso Un'iniziativa diversa, emozionante, è stato presentato, a cura della Federa- "Carlo Debeljak" a Fernetti. sempre finalizzata alla divulgazione zione Speleologica Isontina, il secondo Il Club Alpinistico Triestino ha già e al rispetto per quell'elemento vitale volume di Streghe, orchi e Krivapete. iniziato i lavori di bonifica e di messa che è l'acqua. La grotta tra miti e leggende. in sicurezza dell'ingresso, bloccando La pubblicazione contiene dieci con- momentaneamente il masso. tributi che sono stati presentati, a suo Vista la pericolosità tempo, e che vanno a costituire gli della situazione, si sconsiglia Atti del congresso tematico, tenutosi la visita della grotta. a Gorizia il 26 novembre 2016. Nel corso della presentazione si sono Per maggiori informazioni contattare, succeduti gli interventi di Pasquale in privato, Moreno Tommasini. Silipigni, presidente della Federazio- (morenotommasini@gmail.com) ne Speleologica Isontina e Maurizio Tavagnutti, organizzatore dell'incontro. La parola è stata poi data a Paolo Base di partenza per il "volo sull'acqua". Montina che ha fatto una precisa pre- sentazione dell'evento e un excursus storico della ricerca sul territorio di leggende che si riferiscono al mondo ipogeo. In chiusura, Franco Gherlizza e Fer- dinando Zimolo sono intervenuti sui contenuti del loro elaborati all'interno degli Atti. Per informazioni sugli Atti, rivolgersi alla Federazione Speleologica Isontina (fsigorizia@libero.it). L'ingresso dell'Abisso Carlo Debeljak. ...anche in tandem... (Sergio Vianello) Presentazione degli Atti. (Franco Gherlizza) L'ingresso dopo la frana. (Franco Gherlizza) cronache ipogee 3
MOSTRA SUL MONDO DELLE GROTTE ALLA SCUOLA PRIMARIA PERTINI Il 3 giugno si è svolta alla Scuola Ele- mentare Pertini l'inaugurazione della mostra "Amo le scienze e scopro il Carso con il CAT", frutto di un'attività che ha coinvolto tutte le classi della scuola elementare e due classi della Il lavoro delle quarte classi elementari. Scuola Media Rismondo, facenti capo all'ISTITUTO COMPRENSIVO "IQBAL MASIH" di Trieste. Gli alunni hanno rappresentato quanto hanno appreso durante le lezioni e le escursioni effettuate sotto la guida de- gli esperti del Club Alpinistico Triestino. La cerimonia si è svolta con la parteci- pazione dell'Assessore all'Educazione del Comune di Trieste Angela Brandi e alla presenza del preside, Andrea Avon, degli insegnanti e di tutti gli Parte del lavoro delle quinte classi elementari. alunni della scuola. Nell'occasione è stato proiettato il documentario "L'ultimo continente: grotte, un bene naturale da proteggere" realizzato dalla Sezione Video-foto- grafica CAT. Si è pure voluto ricordare, presenti i familiari, la figura di Thomas De Mar- chi, prematuramente scomparso, che si era attivamente dedicato all'attività didattica e a far conoscere il mondo Il saluto da parte dell'Assessore all'Educazione delle grotte. del Comune di Trieste, Angela Brandi. Purtroppo non è possibile far vedere, per Alla fine premi per tutti i partecipanti immagini, il bel lavoro svolto dalle classi prime e Il lavoro delle prime classi elementari. con l'assegnazione di materiale di- seconde medie della Scuola Rismondo, perché dattico e divulgativo offerto dal CAT. trattasi di un elaborato interattivo per computer. Il lavoro delle seconde classi elementari. Il lavoro delle terze classi elementari. Foto ricordo con la maestra Taurisano, la famiglia De Marchi, il preside Avon, Dolce e Gherlizza. 4 cronache ipogee
SCRIVERE IL BUIO 2.0 Il 15 giugno nel rifugio speleologico del Gruppo Seppenhofer di Taipana (Udine) si è svolto il convegno “Scrive- re il buio 2.0”, sessione di confronto sul tema dell’editoria e delle pubblicazioni speleologiche. È stata l’occasione per una prima strutturata riflessione su modi, tecniche e prospettive dell’editorie speleolo- L'intervento di Pietro Spirito. Marko Mosetti di "Alpinismo Goriziano"., gica, settore che abbraccia diverse forme di scrittura, dalla narrativa alla tema “Dal graffito al computer”, un ADF, i post su Facebook della SAS divulgazione ai testi scientifici, con escursus storico della “scrittura” spe- che hanno descritto sottoforma di problematiche che vanno dai finanzia- leologica a partire dai graffiti rupestri, puntate le operazioni di tracciamento menti alla distribuzione e diffusione, passando per il manoscritto, stampa delle acque del Lago di Doberdò del dalle pubblicazioni on line a quelle di Gutemberg, fino ai giorni nostri con settembre 2018), Cavanna ha spiegato tradizionali su carta. l’evento di internet e dei social. Marko le motivazioni, il modus operandi e Dopo l’introduzione ai lavori di An- Mosetti (CAI Gorizia), editore di “Alpi- i risultati conseguiti nell’ambito dello drea Scatolini (Scintilena), moderatore nismo Goriziano” rivista ufficiale della Studio delle Acque Carsiche Isontine, dell’incontro, e di Maurizio Tavagnutti Sezione CAI di Gorizia, chiedendosi se ricerca speleologica, subacquea e (CRC Seppenhofer), ha preso la parola “Può esserci una sinergia tra l’editoria scientifica. Pietro Spirito (CAT) che nell’interven- di montagna con quella speleologica?” Ancora, Silvia Arrica, redattrice di to intitolato “Comunicare il buio tra ha parlato della collaborazione con “Speleologia” rivista ufficiale della professionismo e specializzazione” gli speleologi e altre riflessioni sullo SSI, ha illustrato il funzionamento del ha espresso alcune osservazioni pre- scrivere la montagna. periodico e le difficoltà della nella ge- liminari in particolare sulla fruizione Matteo Cavanna (GSM ADF) con stione dei rapporti con gli speleologi delle pubblicazioni specialistiche e “Isonzo Sotterraneo 2012-2019: il che propongono i propri articoli. sull’impatto delle attività speleologiche contributo dei media alle attività spe- Infine Andrea Scatolini ha letto la let- sui media generalisti. leologiche e di ricerca”, ha parlato del tera inviata da Michele Sivelli “Editoria, Di seguito Enrico Merlak (CGEB) ha coinvolgimento nel Gruppo di Lavoro ma quale?” e ha parlato su “Le notizie parlato su “Le motivazioni tecniche Interdisciplinare di alcuni giornalisti speleologiche online in Italia, come della scelta tra rete e stampa nella professionisti. gestirle” e della “Situazione dell’editoria diffusione dei dati speleologici. Con- Illustrando il lavoro di dei giornalisti speleologica in Italia”. venienze, costi, esigenze dell’utenza”, (in particolare L. Blasic “Il Piccolo”, K. mentre Maurizio Tavagnutti ha spiegato Bonaventura “Il Piccolo”, D. Radetic “L’importanza delle pubblicazioni online “Primorsky”, P. Spirito “Il Piccolo” e per la diffusione capillare della cono- il sito “La Frontiera Sommersa”, M. scenza della speleologia”, illustrando Virgilio “Telefriuli”, S. Lenardic “TV i contenuti della rivista online “Sopra Koper, A. Scatolini “Scintilena”, L. e Sotto il Carso” edita da C.R.C. Zannini RAI FVG, RAI Regione FVG Seppenhofer. in lingua italiana e in lingua slovena, Ancora, Angelo Zorn ha parlato del Natura Nascosta, rivista del GSM Il gruppo dei partecipanti. Pochi ma buoni. Matteo Cavanna e Silvia Arrica. Andrea Scatolini introduce l'argomento. Enrico Merlak e Angelo Zorn. Pausa pranzo. (Maurizio Tavagnutti) cronache ipogee 5
RASSEGNA STAMPA: di lavoro, distribuite fra il febbraio e ventuale materiale - più antico come OLTRE 4000 ARTICOLI l’agosto 2016. In questo periodo la più recente - proveniente da ulteriori DI SPELEOLOGIA IN RETE dottoressa Danelon ha magistralmente ricognizioni negli archivi o frutto di riorganizzato tutto il materiale deposi- nuove donazioni. La Commissione Grotte Eugenio tato, realizzando 19 registri cartacei (Pino Guidi) Boegan, organo della Società Alpina numerati secondo l’ordinamento delle delle Giulie che da 136 anni si dedica cartelle e dei faldoni originali. ATTIVITÀ DIDATTICA allo studio del mondo ipogeo, mette Buona parte di questo materiale è stato DEL CAT NEL MESE a disposizione del pubblico un nuovo quindi da lei digitalizzato e ed ora è DI GIUGNO servizio. Dopo la messa in rete, nel stato inserito sul sito della Commis- 2007, delle oltre 5000 foto conservate sione Grotte al fine di trarlo dall’oblio L'attività didattica con le scuole ha visto nell’archivio fotografico (ma che oggi e donandogli nuova vita. coinvolto il CAT quasi fino all'ultimo hanno superato le 18.000 unità) e Il lavoro di inserimento ha richiesto giorno di scuola. nello stesso anno del Catasto Storico un certo tempo in quanto contestuale Il 7 giugno è stata la volta di due delle Grotte, aggiornato poi nel 2016 all’aggiornamento tecnico del sito, in classi (37 alunni) del Liceo Petrarca, (con informazioni su 8457 cavità a cui cui ora viene a far parte degli altri che si sono avventurate nella visita sono associate 25.393 bibliografie in archivi informatizzati (Pubblicazioni della Grotta Bac di Basovizza. continua implementazione) ora in rete sociali - Progressione, Atti e Memo- Oltre ai fenomeni di carsismo ipogeo c’è anche l’emeroteca speleologica. rie; Biografie di speleologi scomparsi, è stata illustrata la fauna cavernicola, Nella corso della lunga vita della Archivio fotografico, Catasto storico, grazie anche all'incontro di qualche Commissione Grotte si sono accumu- Biblioteca digitale ecc.) che la Com- esemplare di Titanethes albus (cro- lati nei suoi archivi migliaia di ritagli missione apre al pubblico. staceo troglobio). di giornale riguardanti i vari aspetti Gli articoli messi in rete, che coprono Infine il 10 giugno la II E della Scuola del mondo sotterraneo della nostra un arco di tempo di 119 anni andando Media Sauro di Muggia ha visitato regione, venendo così a costituire un dal 1893 al 2012, contengono non solo la Caverna III a Est di Basovizza in corpus archivistico di tutto rispetto. la storia della speleologia regionale ma una giornata particolarmente calda Corpus che è stato via via poi imple- altresì quella delle indagini idrologiche, all'esterno! Scesi in grotta l'escursione mentato dall’arrivo di raccolte fatte dai del turismo sotterraneo, delle scuole termica è stata di circa 14 gradi: si è vari soci - Eugenio Boegan, presidente di speleologia e delle esplorazioni così colta l'occasione per illustrare il della Commissione dal 1904 al 1939, condotte anche in altre regioni. Infatti, comportamento climatico delle cavità Alessandro Bongardi, bibliotecario nel data base che è stato realizzato sotterranee, assieme a qualche cenno dell’Alpina nella seconda metà del se- e messo in rete, per ogni elemento sulla crescita delle felci che sono molto colo testé trascorso, Carlo Finocchiaro, digitalizzato sono indicati numero d’or- abbondanti in questa cavità. presidente della Commissione per oltre dine, autore e tipologia del documento, La spiegazione è stata breve e sinte- un trentennio, Antonio Iviani, Giuseppe testata giornalistica, data dell’articolo tica per poter ritornare velocemente Baldo, Egizio Faraone, Giulio Perotti schedato, titolo, indicazioni sul con- in superficie a riscaldarsi. per citarne solo alcuni - per cui nel tenuto, persone e località citate. In Hanno collaborato: Franco Gherlizza, secondo decennio di questo secolo questo modo è possibile eseguire la Ernesto Giurgevich, Lucio Mircovich, la raccolta ha superato le parecchie ricerca utilizzano varie chiavi. Ferruccio Podgornik, Claudio Schiulaz, migliaia di unità. Centinaia sono gli argomenti su cui Luca Trevisan e La collezione attualmente si compone è possibile condurre indagini: ad Sergio Dolce di 140 gruppi, conservati in 33 fal- esempio alla voce “Timavo” troviamo doni e 20 contenitori diversi (buste, 236 articoli, mentre sono 200 quelli fascicoli, plichi, scatole) di cui sono concernenti il monte Canin e 161 quelli stati catalogati i primi 90; il tutto at- riguardanti la Grotta Gigante. Ma nella tualmente occupa alcuni metri lineari raccolta si trovano anche documenti della biblioteca sociale. relativi alle ricerche eseguite al di fuori Da quest’anno buona parte di questo dei confini regionali: 28 riguardano materiale cartaceo, sin qui gelosamen- il monte Alburno in Campania, 76 il te custodito in quanto molto delicato monte Cronio in Sicilia, un centinaio (i giornali sono da sempre stampati la Spluga della Preta nel Veneto, altri La "strettoia" della Grotta Bac. (Sergio Dolce) su carta destinata, come le notizie quindi la Toscana, la Calabria, la Puglia che riportano, a non durare a lungo), e così via. è a disposizione di tutti sul sito della L’emeroteca della Commissione Grotte Commissione Grotte (https://www. “E. Boegan” della Società Alpina delle catastogrotte.it/emeroteca). Giulie, Sezione di Trieste del C.A.I., Il lavoro di riordino del cospicuo ma- ora digitalizzata e messa a disposi- teriale è stato realizzato dalla dotto- zione della collettività, non è però un ressa Nadia Danelon che, grazie ad archivio chiuso, morto. È una creatura un tirocinio promosso dall’Università dinamica, una costruzione di cui i degli Studi di Trieste, ex articolo 63 programmi sociali contemplano non della legge regionale 9 agosto 2005 solo l’aggiornamento, ma anche un n. 18, lo ha svolto in quasi mille ore arricchimento con l’inserimento dell’e- Caverna III di Basovizza. (Sergio Dolce) 6 cronache ipogee
NEL TEMPO DEI LUOGHI appunti e ricordi paleontologici Il Turoniano inferiore nei pressi di Rupinpiccolo, nel Carso Triestino Roberto Ferrari Dal punto di vista geologico e geostrut- eterogeneità geologica, litologica, stra- Il litotipo predominante è qui rappre- turale, il Carso Triestino viene definito tigrafica, geomorfologica e racchiude sentato da calcari grigi, compatti, come l’area limitata a N e NE dalla interessantissimi reperti paleontologici apparentemente poco fossiliferi, con- sinclinale del Vipava/Vipacco, a S e SE che testimoniano di associazioni fau- tenenti rari e frammentati resti di Ra- dalla sinclinale della Val Rosandra e nistiche caratteristiche di particolari diolitidae, sedimentatisi nel Cretaceo del Reka (Timavo superiore), a SW dal ambienti, soprattutto marini e costieri, superiore. Golfo di Trieste e dalla Formazione del succedutisi dal Cretaceo inferiore Tra i blocchi che formano il detrito Flysch ed a NW dalla pianura alluvio- all’Eocene superiore. presente un po’ ovunque, si possono nale dell’Isonzo; quest’area, costituita Una delle località in cui affiorano strati rinvenire alcuni frammenti di breccia da sedimenti carbonatici depositatisi il cui contenuto paleontologico contri- calcarea costituita in gran parte da nel lasso di tempo compreso tra il buisce a diversificare e completare resti di gusci spezzati di organismi Cretaceo e l’Eocene, è caratterizzata il quadro paleoecologico che l’area, marini, che presentano talvolta chia- dall’essere stata piegata in un’anticlina- attualmente costituita dal Carso Trie- re tracce di trasporto evidenziate da le, successivamente erosa e spianata, stino, presentava durante il Cretaceo superfici ed eventuali ornamentazioni il cui asse principale presenta direzio- superiore, è quella facilmente loca- originariamente in rilievo, quali costo- ne NW-SE in corrispondenza del quale lizzabile nei pressi di alcune piccole lature, abrase e spigoli subarrotondati. ora affiorano gli strati più antichi. cave, ora abbandonate, lungo la strada Frammisti a questi resti in gran misura Sebbene arealmente molto circoscritto che da Rupinpiccolo, punto di parten- appartenenti ad esemplari di Radioliti- ed apparentemente poco differenziato za e di attraversamento di numerosi dae, ma generalmente indeterminabili, geologicamente, il Carso Triestino classici itinerari escursionistici, porta è possibile riconoscere alcuni esem- svela, a chi sa guardare, una grande a Sagrado di Sgonico. plari, in massima parte Foraminiferi, Coralli, Lamellibranchi, Gasteropodi, integri ed in perfetto stato di conser- vazione, la cui rarità è compensata dalla bellezza e varietà di forme con cui si presentano. L’ordine Foraminifera, Foraminiferi, è qui rappresentato da esemplari che, con dubbia ed anzi probabile errata attribuzione sistematica, sono stati assimilati al genere Orbitolina, famiglia Orbitolinidae, organismi unicellulari, con guscio imperforato a forma coni- co-spiralata, bentonici, caratteristici di mari caldi e poco profondi; si estinsero nel Cretaceo superiore, presentando contemporaneamente una tendenza all’aumento delle dimensioni. Il phylum Coelenterata, Celenterati, è presente con l’ordine Scleratinia, Esacoralli, che sostituì, nel Triassico, quello dei Rugosa, Tetracoralli, esclu- È affascinante immaginare la formazione di queste rocce, ora talvolta sferzate da gelide raffiche sivi del Paleozoico ed estintisi alla fine di Bora, sul fondale di un mare subtropicale brulicante di vita; nei pressi di Rupinpiccolo (Carso del Permiano: da allora, gli Esacoralli, Triestino); 4 Dicembre 1993. (Foto R. Ferrari) senza subire sostanziali modificazioni, cronache ipogee 7
si sono sviluppati sino all’epoca attua- nati, appartengono a generi quali, tra le; in questa località sono rinvenibili gli altri, Distefanella e (?)Radiolites che piccole colonie complete, o frammenti sono a loro volta compresi nell’ordine di colonie, talune magnificamente con- Hippuritoida, nel quale sono raggrup- servate, che ad un esame frettoloso pati tutti quegli organismi noti con la possono essere scambiate per ciottoli denominazione generica di “Rudiste”, di varie dimensioni, ma che rivelano, suddivisi nelle famiglie Diceratidae, ad un’osservazione più approfondita, Requienidae, Monopleuridae, Capro- le caratteristiche tipiche dell’ordine, tinidae, Radiolitidae ed Hippuritidae. svelando la loro origine biologica. Alla famiglia Radiolitidae, in partico- Di incerta attribuzione tassonomica, Plesioptygmatis (?)requieni (Rupinpiccolo, lare, appartengono organismi caratte- sono riconoscibili altresì varie forme, Carso Triestino; Cretaceo superiore, Turoniano rizzati da una morfologia fortemente inferiore). (Foto E. Ferrari) alcune forse avvicinabili al genere (?) inequivalve, nei quali la valva destra, a Actinastrea. forma di cono e caratterizzata da orna- La classe Anthozoa, Antozoi, alla mentazioni costituite prevalentemente quale gli Esacoralli appartengono, da pieghe longitudinali e costolature, comprende organismi costruttori per ospitava l’organismo vero e proprio ed eccellenza, a loro si devono le impo- era fissata al substrato, mentre la valva nenti barriere coralline del passato ed sinistra, più piccola e caratterizzata attuali, che necessitano però di con- da due denti e due protuberanze che dizioni ambientali, quali temperatura, permettevano l’attacco dei muscoli purezza, profondità, caratteristiche adduttori, aveva funzione di opercolo. e stabili: condizioni che se non sus- I Radiolitidae, come gli Hippuritidae, sistono non permettono lo sviluppo Actaeonella (?)syriaca (Rupinpiccolo, Carso conducevano vita coloniale ma, a Triestino; Cretaceo superiore, Turoniano di questi organismi, e se mutano ne inferiore). (Foto E. Ferrari) differenza di altri organismi, i singoli provocano la morte. organismi erano indipendenti e l’accu- Attualmente, ma ci sono ragionevoli mulo dei loro resti, talvolta rinvenibili presupposti per poter affermare che in posizione fisiologica, ha contribuito nel passato queste condizioni siano così massicciamente alla costituzione state analoghe, questi organismi ab- dei “Calcari a Rudiste”, da rendere bisognano di acque ben ossigenate, questi ultimi tra gli elementi caratteriz- con temperature non inferiori ai 20° zanti l’attuale Carso Triestino; comparsi C, aventi valori di salinità elevati e nel Cretaceo inferiore, nel Barremiano, stabili, soggette a forte illuminazione e si estinsero, assieme agli altri rap- con profondità non superiori ai 40 m; presentanti dell’ordine Hippuritoida, questi fattori determinano e contem- alla fine del Cretaceo superiore, nel poraneamente limitano la diffusione Maastrichtiano. Coralli sp. ind., colonia (Rupinpiccolo, Carso di questo tipo di biocostruzioni in Triestino; Cretaceo superiore, Turoniano Nella breccia calcarea di Rupinpiccolo determinati areali. inferiore). (Foto E. Ferrari) sono frequentissime e ben conservate Questa peculiarità permette, ove si le valve sinistre, mentre le valve destre, rinvengano resti fossili di questi or- forse più soggette e sensibili all’azione ganismi, di stabilire con quasi asso- distruttrice delle correnti e delle onde, luta precisione, alcune caratteristiche si rinvengono frammentate ed erose. fisico-chimiche dell’ambiente in cui Rari gli esemplari appartenenti alle vivevano, considerando anche che famiglie Limidae, con il genere Lima, essendo costruttori, sono organismi ed Arcidae, con Arca. bentonici sessili ed i loro esoscheletri I Gasteropodi, attualmente rappre- dimostrano l’autoctonia del deposito. sentati da forme sia acquatiche che Il phylum Mollusca, Molluschi, è rap- terrestri, tra le quali ultime la comune presentato in questa località dalla chiocciola, comprendono organismi in classe Lamellibranchiata o Bivalvia, massima parte dotati di una conchi- Lamellibranchi o Bivalvi, e dalla classe glia univalve spiralata e, in assenza Gastropoda, Gasteropodi. di questa, di una struttura interna I Lamellibranchi o Bivalvi, attualmente caratteristica. rappresentati da organismi quali mitili, In questa località sono rappresentate vongole, ostriche, derivano la loro le famiglie Orthostomidae, con le denominazione sia dalla particolare specie Trochactaeon (?)ghazirensis ed forma che presentano le branchie, Actaeonella (?)syriaca, Nerineidae, con sia dalla tipologia che presenta il loro Plesioptygmatis (?)requieni e P. sp., guscio che, costituito da due valve, ne Trochidae, con il genere (?)Trochus, permette l’immediato riconoscimento. (?)Coelodus, frammenti di dentizioni spleniali Neritidae, con (?)Nerita, nonché le La maggior parte dei resti rinvenibili in (Rupinpiccolo, Carso Triestino; Cretaceo specie Pileolus sp. ed Aptyxiella sp.. condizioni tali da poter essere determi- superiore, Turoniano inferiore). (Foto E. Ferrari) Tutti gli esemplari si presentano in 8 cronache ipogee
Fauna fossile di Rupinpiccolo (Foraminifera, Coelenterata, Mollusca). Rapporto dimensioni = 10 mm. (Rupinpiccolo, Carso Triestino; Cretaceo superiore, Turoniano inferiore). (Foto R. Ferrari) cronache ipogee 9
Fauna fossile di Rupinpiccolo (Mollusca (Lamellibranchiata)). Rapporto dimensioni = 10 mm. (Rupinpiccolo, Carso Triestino; Cretaceo superiore, Turoniano inferiore). (Foto R. Ferrari) 10 cronache ipogee
Fauna fossile di Rupinpiccolo (Mollusca (Gastropoda)). Rapporto dimensioni = 10 mm. (Rupinpiccolo, Carso Triestino; Cretaceo superiore, Turoniano inferiore). (Foto R. Ferrari) cronache ipogee 11
Fauna fossile di Rupinpiccolo (1) (?)Orbitolina, 2) Coralli sp. ind., colonia, 3) (?)Nerita, 4) (?)Trochus, 5) (?)Trochus, 6) Trochactaeon (?)ghazirensis, 7) Plesioptygmatis (?)requieni, 8) Actaeonella (?)syriaca, 9) (?)Coelodus, frammento di dentizione spleniale). Rapporto dimensioni = 10 mm. (Rupinpiccolo, Carso Triestino; Cretaceo superiore, Turoniano inferiore). (Foto R. Ferrari) 12 cronache ipogee
ottimo stato di conservazione ed alcuni zione e poter avanzare alcune ipotesi questo affioramento, la cui prolungata di essi, appartenenti alla specie Tro- di carattere paleoecologico. fluitazione è stata causa del formarsi chactaeon (?)ghazirensis, presentano La presenza di resti di animali bentoni- di bioclasti elaborati da correnti e da un’evidente e diffusa punteggiatura di ci sessili costruttori di scogliere, quali onde; la presenza di resti di predatori colore bruno-rossastro che rappre- i Radioliti, e sensibili alle condizioni che si nutrivano di organismi le cui senta addirittura traccia dell’originale fisico-chimiche dell’acqua che devono parti molli erano protette da gusci o pigmentazione; per spiegare questo essere comprese entro limiti precisi e scheletri esterni; la totale assenza eccezionale e rarissimo fenomeno in costanti nel tempo, quali i Coralli; la di resti organici provenienti da zone Paleontologia, possono essere con- presenza di organismi protetti da un emerse: sono tutti fattori, questi, che siderati alcuni fattori al momento del guscio spesso, quali i generi di Fora- inducono a considerare la fauna fossile seppellimento del resto organico, quali miniferi e di Gasteropodi presenti in di Rupinpiccolo come appartenente la concentrazione di ossigeno nell’ac- qua e l’esposizione alla luce solare a cui il resto stesso è stato sottoposto, parametri questi che sembrano influen- zare la conservazione dei pigmenti, in concomitanza a favorevoli carat- teristiche nella composizione chimica del pigmento stesso, presumibilmente peculiari in alcuni generi. A parte questa oltremodo interessan- tissima caratteristica, qui presente in un solo genere, quello che accomuna tutti gli esemplari di Gasteropodi di questa associazione, è il fatto di pos- sedere gusci compatti e spessi, atti a proteggere il corpo dell’animale in un ambiente ad alta energia. Il ritrovamento di un frammento di dentizione spleniale appartenente probabilmente ad un esemplare del genere (?)Coelodus amplia anche al subphylum Vertebrata, Vertebrati, la panoramica di testimonianze fos- sili relative agli organismi vissuti in quest’ambiente. La famiglia Pycnodontidae, nella quale è compreso il genere Coelodus, anno- vera pesci tipici degli ambienti di sco- gliera, che presentano una dentizione particolarmente adatta a triturare prede munite di gusci o scheletri esterni robusti, per poter accedere alle loro parti molli. Il frammento proveniente da Rupinpic- colo è costituito da tre denti, probabil- mente posti nell’originale sequenza, le cui dimensioni presuppongono ad un individuo di discreta taglia. Il genere Coelodus è abbastanza tipico del Cretaceo superiore ed esemplari completi, appartenenti a diverse spe- cie, sono stati scoperti in altre località del Carso Triestino in livelli stratigrafici sia più antichi che più recenti di quello presente a Rupinpiccolo. Sebbene i vari organismi presenti in questa tanatocenosi appartengano a phyla molto diversi tra loro, le caratte- ristiche che ognuno di essi estrinseca, assieme a quelle geo-litologiche del sedimento che li ingloba, permettono Fronti di cava in lavorazione per l’estrazione del “marmo” Fior di mare (2); pressi di Rupinpiccolo di poter effettuare qualche considera- (Carso Triestino); ?1965÷?1975. (Foto E. Ferrari) cronache ipogee 13
me stimolante e di grande soddisfa- zione riscoprire il fascino di “semplici e banali” organismi quali Coralli e Gasteropodi, modesti testimoni di eventi geologici durante i quali non si verificò solamente l’apoteosi e la successiva estinzione, tra i tanti, dei dinosauri, bensì ci furono i presuppo- sti per il formarsi ed il modificarsi di numerosi ambienti, che contribuirono a caratterizzare ed unicizzare anche il futuro Carso Triestino. Preferisco ricordare, non senza no- stalgia, alcune giornate di tanti anni fa quando, poco più che ragazzino, accompagnando mio padre Edoardo nelle sue ricerche fotografiche, capitai in questa località dove, forse per la prima volta, ebbi l’occasione di allar- gare il mio orizzonte paleontologico oltre alle “solite” Rudiste. Grazie, papà, anche per quelle sem- plici, genuine, ma ormai purtroppo lontane, domeniche in Carso! Trascorse assieme, a respirare Natura. Note (1) facies s.f. [A. Gressly, 1838, ter- mine lat. che significa aspetto] - Categoria entro la quale si può classificare una roccia od una for- mazione, e che è determinata da uno o più caratteri litologici (litofa- cies), sedimentologici, petrografici e paleontologici (biofacies): es. facies arenacea, facies calcarea, facies delle marne ad ammoniti. Il termine è ugualmente impiegato per designare una categoria corri- spondente ad un mezzo o ad un ambiente di sedimentazione: es. facies di scogliera (caratterizzata Fronti di cava in lavorazione per l’estrazione del “marmo” Fior di mare (2); pressi di Rupinpiccolo dalla presenza di Madreporari,…), (Carso Triestino); ?1965÷?1975. (Foto E. Ferrari) facies batiale, facies germanica del Trias (con le evaporiti del Keuper, ad una facies (1) di scogliera, le cui piccolo e delineare l’evoluzione dell’a- ecc.). Quando una facies non può esigenze vitali presupponevano la pre- rea, che precedentemente, durante il essere determinata che attraverso senza di un mare a profondità limitata, Cenomaniano, era caratterizzata da il microscopio ottico, si definisce ma aperto, lontano da terre emerse e bassi fondali e zone di estuario, ten- microfacies, e nannofacies quando non interessato da apporti terrigeni, dente ad un aumento della batimetria si rende necessario l’impiego della con acque limpide, calde o quantome- con la conseguente formazione di microscopia elettronica. Lo studio no temperate, ben ossigenate. scogliere che, raggiungendo talvolta della distribuzione delle facies Dall’analisi stratigrafica e dalla corre- la superficie, erano contemporanea- permette di effettuare ricostruzioni lazione con dati geo-paleontologici, mente soggette all’azione erosiva del paleogeografiche. Non bisogna quali tra gli altri quelli ricavati dalle moto ondoso. tuttavia confondere le carte della considerazioni relative alla diffusione Ritorno raramente in questo sito, ormai distribuzione delle facies, in cui temporale dei generi presenti, derivati invaso dalla vegetazione che copre, le diverse zone isopiche (vale a dallo studio di altri affioramenti del dove può, le offese subite dall’Homo dire con la medesima facies) son Carso Triestino, è possibile collocare sapiens, ma in questo momento di rappresentate nelle loro posizioni nel Turoniano inferiore (90-85 milioni inspiegabile quanto mai incontrollabile attuali, in assenza di ipotesi con- di anni fa) la fauna fossile di Rupin- dinosauro-schizofrenia collettiva, è per cernenti il luogo e l’ambiente di 14 cronache ipogee
sedimentazione originaria, con le media della scala Mohs pari a La spaziatura della fratturazione è carte paleogeografiche stabilite 3-4. Da questo punto di vista, più metrica a superfici dall’andamento su di una base palinspastica e pratico, è lecito parlare di “marmo irregolare. che rappresentano la presumibile del Carso”, attualmente riconosciuto Macroscopicamente la roccia si distribuzione antica delle zone di in nove tipi fondamentali: Aurisina può definire come una brecciola facies (o dei domini di sedimenta- Chiara, Aurisina Fiorita, Aurisina calcarea di origine organogena. zione), prima delle deformazioni e granitello, Roman stone, Fior di traslazioni tettoniche manifestatesi mare, Repen classico (tipo chiaro), Descrizione microscopica nella regione. (Foucault A. & Raoult Repen classico (tipo Zolla), Breccia L’ortochimico è costituito da una J.-F., 1986). carsica, Stalattite. pasta di fondo micritica, talora (2) C’è un motivo di confusione a interessata da ricristallizzazione a proposito del termine marmo e Descrizione macroscopica formare plaghe sparitiche allungate parlando delle pietre ornamenta- Il “Fior di mare” è un calcare com- e spesso anastomizzate. Il riempi- li estratte dalle cave del Carso patto, costituito da numerosissimi mento dei resti organici, le strutture Triestino si rende necessaria una frammenti di resti organici immersi dei cui gusci sono sempre spatiche, puntualizzazione. Dal punto di vi- in una massa di fondo criptocristal- appare caratterizzato quasi sempre sta geologico vengono classificati lina. I frammenti hanno dimensioni da sparite secondaria grossolana. come marmo tipi litologici derivati variabili da pochi millimetri ad alcuni Da rilevare la presenza nella pasta da originarie rocce carbonatiche centimetri, con una prevalenza di di fondo micritica di cristalli rombo- (calcari o dolomie) che durante o quelli a medie dimensioni. edrici idiomorfi di dolomite isolati o successivamente alla fase diagene- Il colore di fondo è grigio, tendente in “nidi”. tica hanno subito un processo me- al nocciola per l’abbondantissima Gli allochimici consistono in fram- tamorfico, generalmente da calore presenza ("fioritura”) di resti fossili menti di varie dimensioni di Rudiste e/o pressione che ha influito sull’o- il cui colore varia dal bianco al ed altri Lamellibranchi a guscio riginaria struttura e composizione nocciola. I resti organici hanno soli- spesso e di rari Gasteropodi. modificandone le caratteristiche tamente forma allungata, raramente La roccia può essere definita una mineralogiche e petrografiche. subcircolare con una tendenza alla bioclastite a cemento micritico. Non è questo il caso delle pietre or- disposizione subparallela al piano (Cucchi F. & Gerdol S., 1985) namentali carsiche, che non hanno di sedimentazione, assumendo (3) L’attribuzione di un affioramento ad subito influenze tali da modificarne tuttavia una distribuzione molto un’Unità nella Nomenclatura Strati- le caratteristiche originarie e quindi omogenea. La cementazione è grafica e la conseguente determi- la denominazione non appartiene ottima, non si notano vacuoli, non nazione dell’età sono soggette ad alla sfera “scientifica”, bensì a sono presenti vene calcitiche e una certa provvisorietà conseguenti quella “pratico-commerciale” che superfici stilolitiche. al progredire delle ricerche e degli abbraccia sotto questa denomi- La stratificazione, talora indistinta, studi, nonché ai diversi Autori cui nazione vari litotipi con durezza talora netta, ha ritmi plurimetrici. viene fatto riferimento. Curiosità Bello, vero, poter leggere così tante storie semplicemente osservando e maneggiando sassi arsi dal sole in una pietraia carsica! Anni fa curavo una rubrica, Itinerari Paleontologici, in seno alla rivista Alpi Giulie edita dalla Società Alpina delle Giulie - Sezione di Trieste del Club Alpino Italiano, nella quale, numero dopo numero, descrivevo alcuni siti di interesse paleontologico presenti sul territorio regionale; nel 1993 così scrivevo relativamente al sito di Ru- pinpiccolo, interessantissimo ed unico affioramento fossilifero presente sul Caro Triestino: l’ho riproposto qui, confidando nella pazienza di chi legge, in versione pressochè originale ed integrale anche perché dal punto di … quando i lavori di sbancamento erano da poco iniziati, ma in uno stato di avanzamento tale vista divulgativo il contenuto rimane che già aveva compromesso (leggi distrutto) l’affioramento ed il suo prezioso contenuto … ; pressi valido, anche se… di Rupinpiccolo (Carso Triestino); 18 Aprile 2010. (Foto R. Ferrari) cronache ipogee 15
Ma un po’ di pazienza, il bello, anzi il brutto, viene dopo. Dunque, volevo rivedere il sito dopo alcuni anni, per motivi sentimentali e per scoprire eventuali reperti eviden- ziati dal tempo. Mai avrei potuto immaginare di sco- prire che… il luogo non esisteva più! Ci sono andato nella Primavera del 2010, quando i lavori di sbancamento Blocco di … brecciola calcarea di origine erano da poco iniziati, ma in uno stato organogena … (in situ); pressi di Rupinpiccolo di avanzamento tale che già aveva (Carso Triestino); 20 Marzo 2013. compromesso (leggi distrutto) l’affio- (Foto R. Ferrari) ramento ed il suo prezioso contenuto: creazione di un posteggio sovradimen- sionato a servizio di una struttura a carattere “culturale-museale” nell’am- bito della riqualificazione e fruizione a carattere didattico della vicina cava, progetto denominato “Realizzazione di Il nuovo fronte di scavo per la creazione del posteggio, nella Formazione dei Calcari di Zolla un centro di aggregazione per attività (3) (Cretaceo superiore, Turoniano inferiore); culturali presso la ex cava di marmo nei pressi di Rupinpiccolo (Carso Triestino); 2 di Rupinpiccolo” (sic!). Maggio 2010. (Foto R. Ferrari) Fig f1 08 (Dig 17369) Tentando di “salvare” Che tradotto vuol dire aver ridotto una qualcosa; nei pressi di Rupinpiccolo (Carso ex cava che, sebbene fosse comunque Triestino); 20 Marzo 2013. (Foto R. Ferrari) un prodotto dell’attività antropica e di grande impatto ambientale e paesag- gistico aveva un certo qual fascino ed interesse storico ed una certa potenzialità di possibile reinserimento naturalistico, in un ambiente surreale a carattere asettico ed anonimo con prato inglese, pozzetti e tombini di servizio, cartellonistica, fari e quadri elettrici, cemento: viene spontaneo … in un ambiente surreale a carattere asettico Tentando di “salvare” qualcosa; nei pressi di chiedersi chi sarà a fruire di questo ed anonimo con prato inglese, pozzetti e tombini “centro di aggregazione culturale” ed di servizio, cartellonistica, fari e quadri elettrici, Rupinpiccolo (Carso Triestino); 2 Maggio 2010. cemento … ; pressi di Rupinpiccolo (Carso (Foto R. Ferrari) in che modo, ma mi rendo conto che Triestino); 20 Marzo 2013. (Foto R. Ferrari) questi problemi esulano dal mio campo e sebbene con fatica anche questa volta mi fermo. Lavori che, visto lo stato attuale (Marzo 2013), sembrano ancora in corso, o peggio, ma forse più realisticamente, mai finiti e che chissà se, come e quando finiranno. Comunque particolari di importanza zero rapportati al danno ambientale, … beviamoci sopra … ; nei pressi di Rupinpiccolo Plesioptygmatis (?)requieni (in situ); pressi di paesaggistico e scientifico-culturale, a (Carso Triestino); 10 Aprile 2016. Rupinpiccolo (Carso Triestino); 2 Maggio 2010. (Foto R. Ferrari) carattere permanente e drasticamente (Foto R. Ferrari) definitivo. Quello che Natura ha costruito e mantenuto per 90 milioni di anni, Homo sapiens sapiens ha distrutto in pochi giorni. Per sempre. Requiem aeternam. Beviamoci sopra, alla salute e con buona pace di chi ha vissuto qui milioni di anni fa e di chi, in tempi più recenti, … chi ha vissuto qui milioni di anni fa … ; … creazione di un posteggio sovradimensionato ha lasciato tracce di un duro lavoro: (?)Radiolites (in situ) (Cretaceo superiore, … ; pressi di Rupinpiccolo (Carso Triestino); entrambe le situazioni meritavano ben Turoniano inferiore); pressi di Rupinpiccolo 20 Marzo 2013. (Foto R. Ferrari) altre valorizzazioni! (Carso Triestino); 10 Aprile 2016. (Foto R. Ferrari) 16 cronache ipogee
… chi, in tempi più recenti, ha lasciato tracce di un duro lavoro … ; pressi di Rupinpiccolo (Carso Triestino); 24 Febbraio 2019. (Foto R. Ferrari) Aggiornamento (Giugno 2019): l’area, non fruita e non soggetta a manutenzione, è sottoposta al e segue il naturale ed ovvio degrado. Nihil novi sub Sole! Sic transit gloria mundi! Bibliografia essenziale Stache G., 1889 - Die Liburnische StufeSpelaeus und deren Grenz-Horizonte. Eine studie über die Schichtenfolgen der Cretacisch-Eocänen oder Protocänen Landbildungsperiode im bereiche der Küstenländer von Österreich-Ungarn. Abhandlungen der k.k. geologischen Reichsantalt; Band XIII; Alfred Hölder; Wien. Schillani A., 1960 - Primo ritrovamento di una fauna coralligena del Cretaceo superiore (Turoniano inferiore) sul Carso Triestino. Supplemento al Bollettino della Società Adriatica di Scienze; II serie; N. 1; Trieste. Cucchi F. & Gerdol S. (a cura di), 1985 - I marmi del Carso triestino. Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura - Trieste, Prima Edizione, Trieste, Dicembre 1985. Ferrari R., 1986 - Komen (Comeno) nel Carso Triestino. Notiziario di Mineralogia e Paleontologia; N. 46; Riccione. Ferrari R., 1993 - A Rupinpiccolo, sul Carso Triestino, una caratteristica fauna fossile del Cretaceo superiore. Alpi Giulie - Rassegna di attività della Società Alpina delle Giulie-Sezione di Trieste del Club Alpino Italiano (Itinerari Paleontologici), N.87/2 1993; Società Alpina delle Giulie Editrice, Trieste. Ferrari R., 2013 - Il Turoniano inferiore di Rupinpiccolo: c’era una volta ora non c’è più. Sopra e sotto il Carso - No- tiziario on line del Centro Ricerche Carsiche “C. Seppenhofer” - Gorizia (Sopra e sotto il (povero) Carso), Anno II, N. 6 Giugno 2013: 28-33, Centro Ricerche Carsiche “C. Seppenhofer”, Gorizia, on-line, Giugno 2013. cronache ipogee 17
luglio 2019... PRESENTAZIONE LIBRO BASOVIZZA, IL TERRITORIO, LA STORIA E LE SUE GROTTE L'Associazione di Promozione Sociale Majella 2016 e lo Speleo Club Chieti, in collaborazione con il Comune di Lettomanoppello, organizzano STRISCIANDO 2.0 Incontro Internazionale di Speleologia dal 31 Ottobre al 3 Novembre 2019 A seguito del successo dell'edizione del 2016 e viste le continue solle- citazioni arrivate da più fronti affinché ripetessimo l'iniziativa, abbiamo deciso di dare nuovamente e con piacere a tutto il mondo speleologico la possibilità di incontrarsi in Abruzzo, ai piedi della Majella, nel com- prensorio di Lettomanoppello. La Majella vi aspetta per farvi scoprire e riscoprire il proprio mondo fatto di storia, cultura, natura incontaminata, grotte, parchi naturali e accoglienza. Ci saranno tutte quelle cose che siete abituati ad avere in un raduno e tante altre novità che vi stupiranno! Vi aspettiamo! Il Comitato Organizzatore 18 cronache ipogee
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ATTIVITÀ ED ESCURSIONI PER IL MESE DI LUGLIO 2019 4 Luglio 2019 - LA NATURA A PASSO D’ASINO - TREKKING SOMEGGIATO Anello di Forni - Durata 3 ore - Ritrovo ore 10.00 - Centro visite di Forni di Sopra. 20 Luglio 2019 -AL CAMPANILE CON L’E-BIKE - E-BIKING Val Cimoliana, Belvedere del Campanile di Val Montanaia, Lago di Meluzzo, Rifugio Pordenone - Durata 4 ore - Ritrovo ore 16.00 - Centro visite di Cimolais. 21 Luglio 2019 - LA FERRATA DELLA MEMORIA - ARRAMPICATA IN FERRATA Ferrata della memoria alla Diga del Vajont - Durata 4 ore - Ritrovo ore 9.00 - Punto Informativo della Diga del Vajont. 28 Luglio 2019 - STORIE DI PRATERIE E ROCCE - NATURA E OUTDOOR ACTIVITY Val Zemola, Rifugi Casera Mela e Cava Buscada - Durata 6 ore - Ritrovo ore 8.00 - Centro visite di Erto. 28 Luglio 2019 - ECOCLIMBING PER TUTTI - ARRAMPICATA IN FALESIA Falesia di Erto - Durata 5 ore - Ritrovo ore 9.00 - Punto Informativo della Diga del Vajont. 20 cronache ipogee
C.N.S.S.- S.S.I. COMMISSIONE NAZIONALE SCUOLE DI SPELEOLOGIA (fondata nel 1968) della Società Speleologica Italiana in collaborazione con il Gruppo Speleologico Valsesiano, il Comitato Esecutivo CNSS Regione Piemonte, l'Associazione Naturalistica Speleologica "Le Taddarite", il Comitato Esecutivo CNSS Regione Sicilia, Legambiente Sicilia - Ente Gestore della R.N.I. “Grotta di Santa Ninfa”, l’Unione Speleologica Cagliaritana, il Comitato Esecutivo CNSS Regione Sardegna, il Forum Julii Speleo e il Comitato Esecutivo CNSS Regione Friuli Venezia Giulia Corso di III livello Responsabilità Civile verso Terzi in speleologia 2 marzo 2019 13 luglio 2019 Museo di Archeologia e Paleontologia «Carlo Conti» Sede Unione Speleologica Cagliaritana Via Combattenti D'Italia, 5 Via A. Scarlatti, 11 13011 Borgosesia (VC) 09045 Quartu Sant'Elena (CA) 8 giugno 2019 8 settembre 2019 Riserva Naturale “Grotta di Santa Ninfa” Auditorium Castello di Rampinzeri Via Cau de Mezo 91029 – Santa Ninfa (TP) 34077 Ronchi dei Legionari (GO) Informazioni e scheda d’iscrizione su www.speleo.it cronache ipogee 21
Commissione Nazionale Scuole di Speleologia Associazione di protezione ambientale non a scopo di lucro riconosciuta dal MINISTERO DELL’AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE, art.13 Legge n.349/86 Iscritta dal 22.10.2007 nel Registro delle persone giuridiche Prefettura di Bologna al n. 679 Codice fiscale 80115570154 - Partita Iva 02362100378 Corso di III livello Responsabilità Civile verso Terzi in speleologia Commissione Nazionale Scuole di Speleologia della Società Speleologica Italiana in collaborazione con il Gruppo Speleologico Valsesiano, il Comitato Esecutivo CNSS Regione Piemonte, l'Associazione Naturalistica Speleologica "Le Taddarite", Comitato Esecutivo CNSS Regione Sicilia, Legambiente Sicilia ‐ Ente Gestore della R.N.I. “Grotta di Santa Ninfa”, l’Unione Speleologica Cagliaritana, il Comitato Esecutivo Regione CNSS Sardegna, il Forum Julii Speleo e il Comitato Esecutivo CNSS Regione Friuli Venezia Giulia Direttore del Corso: Francesco Maurano Obiettivo e finalità La Commissione Nazionale Scuole di Speleologia organizza un corso di III livello "Responsabilità Civile verso Terzi in speleologia" , il corso vuole approfondire gli aspetti legati alle responsabilità legali dello speleologo ed in particolare dell'istruttore durante l'attività speleologica. Il corso è organizzato in quattro date differenti lungo il territorio nazionale così da permettere la più ampia partecipazione. Programma Ore 8,30 – Apertura segreteria corso Ore 9,00 – Presentazione del corso Ore 9,15 – La responsabilità in speleologia edi suoi aspetti legali ‐ il ruolo dell'istruttore Ore 11,15 – Coffe break Ore 11,45 – Approfondimenti tematici Ore 13,00 – Pausa pranzo Ore 14,30 – Le polizze assicurative: dalle definizioni alle specifiche garanzie Ore 16,30 – Coffe break Ore 17,00 – Approfondimenti tematici Ore 18,00 – Chiusura corso Docenti del Corso: Avv. Luigia Maria Satta, Gianluciano Marizzoni Società speleologica italiana - Fondata nel 1950 Sede legale presso Dip.BiGeA - Università di Bologna - Via Zamboni, 67 – 40126 Bologna Sede operativa via Enrico Mattei 92 - Bologna – indirizzo postale CP 6247 - 40138 Bologna tel 051 534657 - fax 051 0922342 - presidenza@socissi.it - PEC presidenza@pec.socissi.it - www.ssi.speleo.it membro Union Internationale de Spéléologie UIS Fédération Spéléologique Européenne http://uis-speleo.org/ http://eurospeleo.org/ 22 cronache ipogee
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