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Costruzione di un curricolo verticale di matematica Camilla Spagnolo Corso di formazione I.C. Ferrara 8 aprile 2021
Personali Situazioni d’aula Confronto con i colleghi, Confronto in verticale con le Istituzioni, con le famiglie, .. Ricerche in Didattica Indicazioni Nazionali della Matematica
• Curricolo intenzionale, espresso sulla base di obiettivi nazionali • Esperti di scienze dell’educazione e delle discipline • Ciò che è di fatto realizzato nella scuola • Seguito dalle insegnanti e dagli amministratori scolastici • Ciò che è di fatto appreso dagli studenti
Curricolo auspicato Curricolo che si intende proporre Curricolo effettivamente realizzato Curricolo APPRESO
Un curricolo, per l'inizio dell'alfabetizzazione matematica dovrebbe essere: • il più possibile chiaro ed esplicito • definire sinteticamente le conoscenze e abilità di base che sono presupposto imprescindibile per qualunque apprendimento • individuare i nuclei fondanti delle competenze • indicare possibili approcci (di metodo e di lavoro dei ragazzi) attraverso i quali queste conoscenze e abilità si coagulano a poco a poco in competenze.
“Più parole si usano, più la probabilità di “interpretazioni arbitrarie” cresce, anziché diminuire. Il lavoro di “asciugatura” intrapreso per la matematica nel passaggio dalle Indicazioni 2003 a quelle 2007 è continuato nelle Indicazioni 2012. “ (Bolondi G., 2012)
Ogni insegnante ha un proprio quadro di riferimento per la costruzione del percorso di insegnamento/apprendimento e per la sua valutazione: spesso è implicito, ricevuto per osmosi dall'ambiente, adattato dalla propria esperienza, costruito passo dopo passo durante il proprio percorso. Il Quadro di Riferimento delle Indicazioni Nazionali è esplicito e può aiutare a rendere espliciti quelli dei singoli insegnanti. Indicazioni Nazionali
• Premessa metodologica • Individuare gli ambiti principali • Focalizzare i traguardi per un tema specifico • Come vengono declinate le competenze nei traguardi • Come le competenze siano fondate sugli obiettivi di apprendimento Indicazioni Nazionali
Dalla Scuola Dell’Infanzia alla Scuola Primaria • Le continuità e le discontinuità che gli allievi incontrano durante il proprio percorso scolastico ed in particolare in occasione dei passaggi da un segmento scolastico al successivo, giocano un ruolo decisivo nell’apprendimento della matematica.
Dalla Scuola Dell’Infanzia alla Scuola Primaria I bambini approdano alla scuola primaria con un bagaglio di conoscenze e abilità matematiche (usando il linguaggio piagettiano, prematematiche). E’ importante che l’insegnante di SP riesca a conoscere questo bagaglio e i modi con i quali viene gestito dal bambino, prima ancora di avviare il proprio percorso didattico. Entrando in contatto con l’esperienza prescolastica del bambino e con i suoi modi di gestire le proprie abilità di tipo logico-matematico.
Dalla Scuola Dell’Infanzia alla Scuola Primaria Cosa dicono le nuove Indicazioni Nazionali 2012? • Indicazioni Moratti (2003) Campi d’esperienza. • Indicazioni per il curricolo Fioroni (2007) per quanto riguarda la SdI la matematica non è più esplicitamente presente.
Dalla Scuola Dell’Infanzia alla Scuola Primaria Cosa dicono le nuove Indicazioni Nazionali 2012? • “Armonizzazione”: una commissione Ministeriale ha preparato un documento in cui le Indicazioni Moratti e le Indicazioni Fioroni vengono armonizzate e riviste alla luce dell’esperienza di questi anni e di un’ampia consultazione delle scuole.
Dalla Scuola Dell’Infanzia alla Scuola Primaria Cosa dicono le nuove Indicazioni Nazionali 2012? • “Armonizzazione”: una commissione Ministeriale ha preparato un documento in cui le Indicazioni Moratti e le Indicazioni Fioroni vengono armonizzate e riviste alla luce dell’esperienza di questi anni e di un’ampia consultazione delle scuole.
Dalla Scuola Dell’Infanzia alla Scuola Primaria Cosa dicono le nuove Indicazioni Nazionali 2012?
Dalla Scuola Dell’Infanzia alla Scuola Primaria Cosa dicono le nuove Indicazioni Nazionali 2012? • Anche nella parte finale: “Dalla scuola dell’infanzia alla scuola primaria” si può rintracciare nelle competenze aspetti che riguardano anche l’apprendimento della matematica.
Dalla Scuola Dell’Infanzia alla Scuola Primaria
Dalla Scuola Dell’Infanzia alla Scuola Primaria L’introduzione vera e propria delle nozioni matematiche avviene abitualmente durante il primo anno di SP. SdI ha il compito di fornire al bambino l’esperienza della matematica implicita, e alla scuola elementare quello di svilupparla rendendola esplicita.
Dalla Scuola Dell’Infanzia alla Scuola Primaria Prova INVALSI LIVELLO 02 Quasi il 50% di risposte corrette
Dalla Scuola Dell’Infanzia alla Scuola Primaria Prova INVALSI LIVELLO 05 Solo il 35% di risposte corrette
Dalla Scuola Dell’Infanzia alla Scuola Primaria La domanda è quasi la stessa … che succede?
Gaël è un bambino che frequenta il corrispondente italiano della seconda elementare pur avendo più di 8 anni. La condizione nella quale i ricercatori trovarono Gaël è la seguente: in luogo di esprimere coscientemente la propria conoscenza, Gaël la esprime sempre e solo in termini che coinvolgono l’insegnante: le sue competenze non sono mai sue proprie competenze, ma quel che la maestra gli ha insegnato le sue capacità strategiche non sono mai sue proprie capacità, ma quel che (e come) la maestra ha detto di fare
Il complesso di interazioni e comportamenti che si instaura tra allievo e insegnante, che deve avere quale prodotto finale l’apprendimento, è formato da una serie di fasi e di momenti che caratterizzano l’attività svolta in classe giornalmente. Il rapporto allievo-insegnante è basato su regole non scritte, su convenzioni sottointese, accettate implicitamente tanto dallo scolare quanto dall’insegnante. Queste regole, seppur mai dichiarate, sono ben conosciute da entrambe le parti in causa, come se costituissero una sorta di contratto mai firmato: il contratto didattico.
(Brousseau, 1980)
Studi approfonditi sul contratto didattico hanno rivelato che gli allievi di ogni ordine scolastico hanno appunto attese particolari, comportamenti che nulla hanno a che vedere con la matematica ma che dipendono dal contratto instauratosi in classe.
Costruzione della conoscenza si ottiene con la rottura del contratto didattico, quando l’allievo raggiunge la DEVOLUZIONE Per devoluzione si intende il processo o l’attività di responsabilizzazione, attraverso il quale, l’insegnante ottiene che lo studente s’impegni nella risoluzione di un problema, più in generale, in un ‘attività cognitiva, affinché diventi un suo problema.
“L’allievo costruisce la conoscenza solo se si interessa personalmente della risoluzione del problema. Di quanto gli è stato proposto durante la situazione didattica: in tal caso si usa dire che si è raggiunta la devoluzione da parte dell’allievo”. (Brousseau, anni ‘80)
“Credetemi, ma non credete, imparate a sapere cos’è il sapere (…) Abbiate fiducia in me per non dover più avere fiducia in me, ma nella vostra ragione”
GR 02 Effetto “Età del Capitano” 2013
LIV 06 2013 Risposte Errate: 68% Nessuna Risposta: 13% Dai protocolli analizzati, le risposte più frequenti sono: 48 cm (raddoppiato il perimetro, senza tener conto dei lati interni e in comune) 42 cm (sottratto solo un lato invece di due)
GR 06 2013 A. 83% D. 11,5%
Esempio: Pierino va a comprare 6 uova. Mentre torna a casa ne rompe 2. Quante uova porta Pierino alla mamma? 4
11,7 % Prova INVALSI a.a. 2015/16 35,8 % Classe Quinta – Scuola Primaria 40,5% 11,2%
Il problema di Alan Schoenfled Dei 45000 allievi quindicenni studiati negli USA da Schoenfeld, solo meno di un quarto (il 23%) è riuscito a dare la risposta attesa: 32. Il ricercatore statunitense afferma quindi che pochissimi studenti sono in grado di rileggere il senso della domanda, osando di scrivere 32, di fatto non ottenuto formalmente nell’operazione, e propone come causa di questo comportamento questioni relative a fatti metacognitivi. Schoenfeld A.H. (ed.) (1987b). Cognitive science and mathematics education. Hillsdale (N.J.): Lawrence Erlbaum Ass.
A distanza di parecchi anni, D’Amore e i suoi collaboratori ha analizzare di nuovo la stessa situazione La prova è stata fatta a vari livelli scolastici lasciando libertà agli studenti di usare o no la macchina calcolatrice. I ricercatori hanno avuto molte risposte del tipo: 31,333333 soprattutto da parte di chi usava la macchina calcolatrice; altre risposte: 31, 3 e 31,3. D’Amore B., Martini B. (1997). Contratto didattico, modelli mentali e modelli intuitivi nella risoluzione di problemi scolastici standard. La matematica e la sua didattica, 2, 150-175. Bologna: Pitagora.
Il controllo semantico, quando c’è, porta qualcuno a scrivere 31 (gli autobus «non si possono spezzare»), ma ben pochi si sentono autorizzati a scrivere 32. Tra chi usa la macchina calcolatrice, poi, si ha lo 0% di risposte “32”. Lo studente non si sente autorizzato a scrivere quel che non appare: se anche fa un controllo semantico sugli autobus come oggetti non divisibili in parti, ciò̀ non lo autorizza a scrivere 32; c’è addirittura chi non si sente autorizzato neppure a scrivere 31 Non si può semplicemente parlare di ERRORE!
Cosa sappiamo sulle “competenze”? Come si formano, ? si sviluppano, si stimolano, si perdono....?
D22. Quale dei seguenti numeri interi è più vicino al risultato di questa mol tiplicazione? 4,82 x 9,95 A. □ 36 51% di risposte B. □ 42 corrette C. □ 48 D. □ 50 [Prova Invalsi di MATEMATICA 2013 - Classe prima - Secondaria 1° grado] Scopo della domanda: Stimare il risultato di un’operazione con i decimali Traguardi al termine della scuola secondaria di primo grado: L’alunno si muove con sicurezza anche con i numeri razionali, ne padroneggia le diverse rappresentazioni e stima la grandezza di un numero e il risultato di operazioni
Le risposte sono corrette, ma la competenza richiesta non è raggiunta.
Grazie dell’attenzione
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