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1 Quale attrezzatura scegliere per iniziare a fare video ……………………..……………………..………………………………………………………….. Paolo Grisendi Il presente manuale non può essere venduto, duplicato, modificato e distribuito senza autorizzazione dell’autore. 1 Copyright Paolo Grisendi 2020 2
Il presente manuale gratuito ha come unico scopo la diffusione ai fini promozionali. 2020© Paolo Grisendi Tutti i marchi riportati in questo eBook appartengono ai legittimi proprietari INDICE 1. Introduzione 2. Videocamere 3. Microfoni e audio 4. Illuminazione 5. Accessori 6. Conclusione Copyright Paolo Grisendi 2020 3
INTRODUZIONE Se vuoi iniziare a fare video per promuoverti sicuramente ti sarai chiesto: Che cosa mi serve? Quale videocamera devo comprare? Quale microfono? Il mio computer è abbastanza potente? Quando si tratta di ATTREZZATURA per fare video si fa molto presto a spendere soldi duramente guadagnati, e il rischio di prendere un qualcosa che non vada bene o magari spendere più del dovuto è dietro l’angolo. Considera che solo parlando di videocamere il prezzo può variare da 0, se usi il tuo smartphone, o qualche centinaio di Euro se prendi una reflex di medio livello, fino ad arrivare a cifre di decine di migliaia di Euro per videocamere professionali usate nell’industria cinematografica. Il mio scopo con questa breve guida è quello di destreggiarti in questo mare di roba e consigliarti l’attrezzatura giusta con cui partire. Prima di farlo però alcune avvertenze. Con i produttori di videocamere ed attrezzature per fare video in generale che buttano fuori prodotti nuovi praticamente ogni settimana, mi è IMPOSSIBILE trattare ogni singolo prodotto. Suddividerò perciò ogni strumentazione in categorie e te ne parlerò considerando i pro e i contro. Copyright Paolo Grisendi 2020 4
Giusto per fare un esempio: quando parlerò di reflex, potrebbe capitare che io nomini un particolare modello, che potrebbe essere sostituito da quello nuovo fra una settimana. Quindi non rimanere troppo attaccato ai singoli modelli di cui parlo, ma cerca di capire le linee generali che ti dirò. Ovviamente ti darò dei suggerimenti, ma come noterai anche, non esiste il prodotto perfetto. O meglio, non esiste il prodotto perfetto per tutti e per ogni situazione. Quello che funziona per me in una particolare situazione, non va bene sempre per me in altre situazioni. E quello che va bene per me in un determinato scenario non sempre va bene anche per altri. Confuso? Non ti preoccupare. Cercherò di renderti le cose più semplici possibili e fare in modo di consigliarti della strumentazione che sia la più flessibile possibile. Così facendo avrai più scenari possibili in cui usarla, che tu sia in studio o in esterna, che tu sia da solo a registrare video o abbia qualcuno che ti aiuta ecc ecc. Infine un altro concetto fondamentale. Prima di buttarti su Amazon o su altri siti ed acquistare leggi bene questa guida. Come noterai infatti l’acquisto di un prodotto particolare va ad influenzare il flusso di lavoro successivo e quindi anche le altre componenti che usi per lavorare. Facciamo un esempio. Non ha senso comprare una videocamera che registra ad alta risoluzione e ad altissima qualità se poi non abbiamo le risorse nel nostro computer per poterci lavorare bene. Troppo spesso ho sentito di persone che facendosi incantare dalle novità del momento, come il 4K che qualche anno fa sembrava una cosa che tutti volevano, comprare una videocamera che registrava a quella risoluzione e poi accorgersi solo dopo che il computer che volevano usare per montare quei video non era in grado di reggere il carico di lavoro. Copyright Paolo Grisendi 2020 5
Quindi attenzione a cosa compri e a come si integra nel tuo processo di lavoro. Se sei già in possesso di alcune apparecchiature, avrai modo di capire se e come fanno al caso tuo. Se puoi utilizzarle ancora o se magari è meglio mandarle in pensione per passare a qualcosa di più moderno. Bene. Fatte queste premesse e detto tutto ciò, siamo pronti a partire con l’elenco delle attrezzature che ti serviranno. VIDEOCAMERE Partiamo con il tema più importante quando si tratta di registrare video. Ovvero la scelta della videocamera. Se stai partendo adesso sicuramente ti starai chiedendo: Cosa devo comprare? Meglio questo modello o quell’altro? Posso usare la reflex che usa la mia compagna o il mio compagno a fare le foto? Non posso partire con il mio smartphone? Ti spiego ora quali sono le cose da tenere in considerazione quando devi decidere con cosa partire. Cercherò di semplificare al massimo le cose, senza andare troppo nel tecnico ma senza nemmeno sottovalutare alcuni elementi molto importanti. Cercherò quindi di suddividere le varie tipologie in categorie, dandoti i pro e i contro così che tu possa scegliere quello che ritieni faccia al caso tuo. Copyright Paolo Grisendi 2020 6
REFLEX / SMARTPHONE CAMCORDER MIRRORLESS SMARTPHONE La prima categoria di videocamere che tutti abbiamo in tasca tutti i giorni sono gli smartphone. Avrai visto anche il marketing fatto da Apple e da tutti i produttori. Indubbiamente nel giro di pochi anni la qualità di questi telefoni, anche se è riduttivo chiamarli così, è aumentata in maniera incredibile. Ogni anno buttano fuori un modello che sembra poter eguagliare o addirittura essere superiore a videocamere che in teoria sono nate solo con lo scopo di fare video. Si potrebbe essere tentati a pensare di poter utilizzare solo questi. E devo dirti, in alcuni casi è possibile! Non sono un ‘fondamentalista’ per quanto riguarda l’attrezzatura. Ciò che intendo dire è che se un qualcosa fa quello che desideri e ti aiuta a realizzarlo bene e in poco tempo, risparmiando anche soldi, allora che sia uno smartphone o una reflex va benissimo. L’importante è essere consapevoli dei limiti e quindi non aver aspettative irrealistiche. E soprattutto imparare ad usare al meglio quanto si ha. Quindi per ritornare al discorso degli smartphone, credo che in tante situazioni siano perfetti per realizzare video. In altre sono terribili purtroppo. Sono ottimi ad esempio quando nella scena che andiamo a registrare è presente molta luce. L’illuminazione per le videocamere in generale è come l’ossigeno per noi esseri umani. Così come noi ne abbiamo bisogno per sopravvivere loro ne han bisogno per lavorare al meglio. Ci sono modelli di videocamere che riescono a performare meglio di altre quando c’è poca luce, ma in generale più ce n’è meglio è. Copyright Paolo Grisendi 2020 7
Ecco, in questo ambito gli smartphone faticano parecchio. Ovviamente allo stato attuale e per buona parte dei modelli, non tutta. Magari fra qualche mese o anno quanto detto adesso sarà superato. Però per ora è così. La capacità di lavorare bene in condizioni di scarsa luminosità è fortemente influenzata dalle dimensioni del sensore all’interno della videocamera. Tendenzialmente più sono grandi e meglio lavorano. E negli smartphone per ovvi motivi sono molto piccoli. Quindi se decidi di registrare col tuo smartphone devi sapere che è fondamentale che la scena sia illuminata al meglio. Se sei in esterna in un bel pomeriggio primaverile o estivo non c’è niente di cui preoccuparsi. Se registri video in interno usando solo la luce naturale che viene da fuori e sono le 6 del pomeriggio di una giornata invernale, ecco che abbiamo dei problemi. Se ti stai creando un tuo studio dove registrare, prendi molto seriamente in considerazione il discorso illuminazione e gestiscila al meglio se non vuoi che le riprese fatte col tuo smartphone siano terribili. Un altro campo in cui gli Smartphone ancora per il momento sono assolutamente indietro rispetto ad altre tipologie come le reflex e le mirrorless è la gestione della profondità di campo, ossia la capacità di gestire quali porzioni dell’immagine mantenere a fuoco e quali sfocare. Avrai visto video di persone davanti ad una libreria con i libri sfocati dietro. O nei film, dove viene utilizzata tantissimo questa tecnica di sfocare gli oggetti nello sfondo per dare maggiore attenzione agli attori. Ecco, in quelle situazioni, vengono utilizzate videocamere che permettono di ottenere questo effetto. Permettono quindi di sfocare oggetti o pareti distanti dal soggetto. Viene creata quella che in gergo si definisce una profondità di campo ristretta. Se vuoi ottenere questo effetto, per il momento scordatelo con il tuo iPhone o qualsiasi altro telefono. Qui sotto trovi due esempi di riprese. Una fatta con profondità di campo ampia, infatti noterai che lo sfondo è riconoscibile. L’altra con profondità di campo ristretta e noterai in essa che lo sfondo è sfocato. Copyright Paolo Grisendi 2020 8
Un altro limite di molti smartphone è dato dalla videocamera che è tendenzialmente grandangolare. Ossia riprende molto dello spazio a disposizione quando inquadriamo. Copyright Paolo Grisendi 2020 9
Il che ancora una volta è un bene per alcune situazioni, specie quando siamo all’aperto e vogliamo riprendere un paesaggio assicurandoci che stia tutto nel frame, o quando teniamo il telefono molto vicino alla nostra faccia e vogliamo che tutta stia dentro l’inquadratura senza doverlo spostare di uno o due metri. Ma se volessimo avere una ripresa un po’ più telescopica non riusciamo a farlo bene. È vero che molti sono dotati di zoom digitali, ma la qualità tendenzialmente tende a calare molto. CAMCORDER Sebbene stiano un attimino perdendo terreno negli ultimi anni, non possiamo non menzionare questa tipologia di videocamera tra quelle presenti nel mercato. Sinceramente sono quelle che ti consiglio di meno, tra tutte le altre, ma ci sono scenari in cui credo siano la cosa migliore. Queste super compatte nascono SOLO per fare video, e va da sé che in tanti decidono di acquistarle per fare video. Quali sono i pro e i contro? Il Pro in assoluto più evidente è la portabilità, così come per gli smartphone. Sono piccole e leggere e possono stare letteralmente in una piccola borsa. Sono spesso anche di facile utilizzo. Quindi ci basta tirarle fuori e schiacciare un tasto per iniziare a riprendere. Hanno buone capacità di zoomare se necessario, e tendenzialmente la durata della batteria è eccellente, il che le rende la scelta ideale per riprese lunghe in termini di tempi. Alcune poi hanno buoni sensori che permettono di aver una buona qualità dell’immagine. Quindi sembrano la scelta perfetta, giusto? In realtà non direi. Vediamo anche i contro per capire se ne vale la pena oppure no. Il primo contro è dato dalla qualità dell’immagine ripresa che non sempre è al livello di uno smartphone di ultima generazione o di una reflex o mirrorless. Copyright Paolo Grisendi 2020 10
Ribadisco quanto detto prima, il mercato si è evoluto e i nuovi modelli hanno riprese di una qualità assolutamente buona. Ma non in tutti i modelli. Questo è dovuto anche dal fatto che avendo obiettivi con zoom molto importanti, che permettono cioè appunto di passare da una ripresa grandangolare a una più telescopica, tende a peggiorare un po’ la qualità finale del prodotto. Un altro contro è la gestione spesso terribile dell’audio. Possiamo dire in generale che non avendo spesso nemmeno un ingresso microfonico ci viene impossibile registrare video che abbiano un audio di buona qualità che rappresenta il 50% della riuscita del video. L’unico microfono che spesso si ha è quello integrato che è di cattiva qualità. Questo rende necessario registrare l’audio a parte con un altro sistema più professionale e poi sincronizzare il tutto a computer. Niente di male necessariamente in questo, ma sicuramente non la soluzione più veloce. Se poi vuoi gestire la profondità di campo e sfocare lo sfondo rispetto al tuo soggetto, vale lo stesso concetto degli smartphone. Sei quasi sempre impossibilitato a farlo, mi dispiace. Ancora una volta se per te è un fattore determinante nella scelta, puoi ignorare questa categoria. Magari stai pensando: e allora chi le può usare? Io mi sentirei di consigliarle solo in alcune situazioni. Quali? Beh ad esempio se tu fossi un formatore o se per la tua azienda facessi molti eventi dal vivo e volessi registrarli, allora queste sono le videocamere ideali. La durata della batteria, i formati dei file ripresi poco pesanti e il fatto che non si surriscaldano a riprendere per molto tempo le rendono le apparecchiature ideali per registrare anche per ore di file. Se poi fra un evento e l’altro tu dovessi registrare anche dei video in studio, allora piuttosto che ricomprare un’altra videocamera userei quella. Ovviamente stando attenti al discorso dell’audio. A questa categoria di persone mi sentirei di consigliare. Per molte altre situazioni però non mi indirizzerei verso di esse. Specialmente se fai video SOLO in studio o nel tuo ufficio. Copyright Paolo Grisendi 2020 11
REFLEX / MIRRORLESS Tecnicamente sono due tecnologie leggermente differenti e quindi non dovrei racchiuderle nello stesso gruppo. Ma in realtà per modalità di utilizzo, caratteristiche ecc. sono abbastanza simili e quindi per semplicità esplicativa ho deciso di metterle tutte sotto lo stesso tetto. L’aspetto che le differenzia per la maggiore è dato dal sistema che utilizzano per visualizzare l’immagine nel piccolo mirino quando scattiamo foto. Mentre nelle reflex è presente un piccolo specchio che riflette l’immagine dall’ottica verso il mirino, che si alza quando scattiamo la foto dando origine anche al classico suono dello scatto dell’immagine, nelle mirrorless questo meccanismo è del tutto elettronico. Questa è la differenza a livello tecnologico. Poi ce ne sono altre ovviamente, ma sono più dovute alle differenze in termini di costruzione dei vari brand di reflex, tra cui Canon e Nikon sono le più famose, e Mirrorless dove invece i player importanti sono Sony e Panasonic. Comunque, per semplicità e per non annoiarti troppo, da ora in poi racchiuderò entrambe queste tecnologie sotto un unico cappello. Questa tipologia di videocamera in realtà come immagini a differenza delle Camcorder non nasce SOLO per fare video. Anzi, molte di esse hanno come focus primario assolutamente quello di fare foto, e la funzione video è stata introdotta solo in seguito. La domanda allora è: come mai quindi tante persone e anche professionisti le preferiscono? I motivi principali sono due: qualità dell’immagine eccellente (considerando il prezzo) e flessibilità Copyright Paolo Grisendi 2020 12
Sono tanti i filmaker che ormai più di dieci anni fa una volta introdotta la modalità video nelle reflex si sono resi conto che potevano avere la stessa qualità che ottenevano scattando foto anche in modalità video. E quindi in tanti hanno fatto il passaggio da videocamere tradizionali a reflex e mirrorless. La qualità dei sensori, la qualità degli obiettivi che si possono usare, ecc., hanno portato molti professionisti ed amatori a fare il passaggio. E io sono tra questi così come lo sono molti miei clienti e magari anche te dopo questo corso, se addirittura non ne sei già in possesso. Vale sempre il solito discorso: la qualità dell’immagine è fortemente influenzata anche dalle capacità di chi opera su questi dispositivi. Ma a parità di competenze si può dire con ragionevole certezza che si possono tendenzialmente ottenere migliori risultati rispetto ad altre tipologie di videocamere, il tutto da un prezzo assolutamente abbordabile. Il secondo motivo per cui utilizzarle è dato dalla flessibilità. Avendo la possibilità di cambiare obiettivo, è possibile passare da un tipo di ripresa ad un altro in maniera molto semplice, ovviamente a patto che si sia in possesso di più lenti da cui scegliere. Mentre con gli smartphone siamo blindati quasi ad un tipo di ripresa, spesso grandangolare dato dal fatto che non possiamo cambiare obiettivo, e con le camcorder è vero che abbiamo la possibilità di zoomare ma a scapito della qualità, con le reflex e mirrorless possiamo scegliere quali obiettivi usare a seconda delle nostre necessità e cambiandoli di volta in volta. Non sempre è una cosa che può interessare, ma è comodo poter avere quest’opzione. Anche in questa categoria ci sono però dei contro, non solo dei pro. Il primo e più grande per tante persone deriva dal fatto che queste macchine non nascono per fare video e quindi hanno dei limiti. Quello più evidente è quello del limite di registrazione, che per singolo video non supera i 30 minuti. Sorprendentemente non è un discorso tecnico, ma doganale. Essendo classificate come fotocamere e non videocamere pagano meno dazi quando entrano nell’unione europea. Quindi anche a noi costano meno. Ma il codice doganale impone che per essere classificati come dispositivi per fare principalmente foto non POSSONO registrare per più di 30 minuti ogni singolo clip. Copyright Paolo Grisendi 2020 13
Va da sé che se ti serve un prodotto che registri per ore di fila senza problemi, con questa tecnologia hai un problema. È vero che ci sono dei modi per ingannare questa cosa e saltarci fuori, ma si tratta di mettere mano al firmware della macchina potenzialmente rendendo non più valida la garanzia. Quindi te lo sconsiglio. Un altro limite di alcune di queste macchine è dovuto al surriscaldamento, specie quando registrano ad un’alta risoluzione, come l’UHD chiamato spesso 4K. Ci sono modelli di mirrorless noti per il fatto che dopo 10 minuti di registrazione sia necessario stoppare tutto e far riposare la macchina per qualche minuto prima di continuare. Anche qui capisci che se ti serve un qualcosa che lavori per ore senza problemi devi stare attento. Attenzione, non sto dicendo che TUTTI i modelli siano così, anzi. Io uso una mirrorless, di cui ti parlerò in un altro tutorial e la uso anche per 8 ore di fila senza problemi. Però sappi che per alcuni modelli è così quindi occhio a cosa compri. Sempre alcune di queste mirrorless e reflex hanno una durata della batteria non ottimale. Quindi per chi vuole registrare per ore senza problemi non sono adatte. Le migliori possono darti un paio d’ore di ripresa prima di scaricarsi. Ma difficilmente di più. Quindi se sei in esterna e vuoi riprendere per tutto il giorno è sempre meglio farsi una scorta di schede SD di cui parleremo in un altro video. Verso quale tipologia e modello mi devo indirizzare? Ti elencherò ora alcuni fattori che potrebbero essere determinanti, basandomi un po’ sulla mia esperienza e su decine e decine di sessioni fatte con clienti nel corso degli anni. 1 - FLESSIBILITA’ Se sei una persona che ama la flessibilità, ossia avere uno strumento che tramite alcuni accorgimenti e piccoli acquisti di attrezzatura può essere usato in varie situazioni, allora ti devi indirizzare verso il mondo delle reflex/mirrorless. Copyright Paolo Grisendi 2020 14
Possiamo usarle quando c’è poca luce e quando ce n’è di più, ci aiutano a gestire la profondità di campo e quindi sfocare parti del frame, aggiungendo alcuni accessori possiamo registrare l’audio internamente ad una buona qualità ecc ecc. Insomma, se quello che ti spinge a decidere è il fattore di essere libero di poterla usare (ancora una volta con i giusti accorgimenti e acquistando qualche accessorio in più) in tantissime situazioni, allora le reflex/mirrorless sono la strada verso la quale ti devi indirizzare. Cosa che non si può dire degli smartphone o delle camcorder. 2 - COMODITÀ’ di TRASPORTO Se invece il tuo focus primario fosse la comodità, allora non mi sento di consigliarti le reflex. È vero che non pesano tanto, ma di sicuro più di una camcorder o smartphone. Nel corso del tempo ho avuto vari clienti che seppur avevano investito centinaia e a volte migliaia di Euro in reflex o mirrorless e in vari accessori, si trovavano a lasciarle a casa o in studio o addirittura in borsa e facevano video con il proprio telefono. Pensiamo ad esempio a vari clienti che ho avuto nel settore immobiliare. Molti di loro mi hanno chiesto aiuto per registrare video agli immobili che dovevano ristrutturare o rivendere. Bene, sebbene avessero reflex che permettevano loro di riprendere bene anche in ambienti tendenzialmente bui (come lo sono le abitazioni in fase di lavori) le lasciavano in agenzia e usavano il proprio smartphone, con risultati non sempre al top. Però per queste persone la comodità era tutto, e quindi ci siamo trovati a vendere le reflex acquistate e tutti gli accessori prendendone altri che aiutassero se non altro gli smartphone in loro possesso. Non sempre si salvava del tutto la situazione, ma almeno non era terribile come poteva essere. Quindi se anche per il fattore comodità è quello che governa ogni tua scelta, allora starei un attimo lontano dal discorso Mirrorless/reflex. A meno che tu non le usi SOLO nel tuo ufficio o studio e le lasci sempre su un cavalletto posizionate e sempre pronte a registrare. In questa situazione hai l’assoluta comodità e velocità unite ai benefici visti prima. 3 - QUALITÀ’ DELL’IMMAGINE IN VARIE SITUAZIONI Se vuoi avere maggiori probabilità di avere la migliore qualità possibile nelle situazioni più disparate, allora la categoria reflex/mirrorless è la scelta migliore. Sul fatto che tendenzialmente abbiano una qualità migliore ne abbiamo già parlato. Copyright Paolo Grisendi 2020 15
Questa si unisce al fatto di poterla ottenere in varie situazioni diverse, come ad esempio al variare della luminosità dell’ambiente. Molte di esse, andando ad agire su un parametro di cui parleremo in un prossimo video, ci permettono di salvare situazioni insalvabili con altri prodotti. Se perciò la tua produzione video consiste in riprese in diversi ambienti, dalle più disparate condizioni e vuoi la migliore qualità possibile in OGNI situazione, allora questa è la categoria che fa per te. 4 - RIPRESE PER LUNGHI PERIODI DI TEMPO Come già detto, se devi riprendere eventi o comunque ti serve qualcosa che sia operativo per ore senza troppi problemi, allora la categoria su cui mi indirizzerei è quella delle camcorder. Ancora una volta, se sei un formatore che ama riprendersi a ruota libera e parlare anche per due ore di fila, oppure se fai eventi e vuoi registrarli senza troppi pensieri allora ti consiglio questa categoria. Poi puoi anche utilizzarle per video in studio o in ufficio. Ma ricordati che spesso la qualità dell’immagine non è dello stesso livello delle reflex e in termini di flessibilità sono molto indietro. 5 - FUNZIONALITÀ ACCESSORIE Ci sono altre cose che spesso fanno comodo alle persone. Ad esempio la possibilità di avere uno schermo che ruota, che quindi ci permetta di vederci mentre ci riprendiamo. Oppure una messa a fuoco veloce, che eviti il fatto che ogni volta che ci spostiamo mentre ci riprendiamo l’immagine diventi sfocata per qualche istante. Questi sono solo due esempi di cose che possono sembrare piccolezze, ma che ti garantisco diventeranno importanti se dovrai fare video con continuità. Qui non esiste una categoria principe, perché dipende anche cosa vai cercando. E’ ovvio che non esiste un monitor che si ruota negli smartphone, e quindi se vuoi usare la fotocamera posteriore, come ti consiglio di fare, dovrai usare altri metodi per controllare l’inquadratura e la messa a fuoco. E soprattutto non avrai un feedback mentre ti riprendi. Con molte reflex invece abbiamo questa possibilità e ancora una volta non sottovalutare anche questi aspetti. Copyright Paolo Grisendi 2020 16
Sempre con le reflex se usiamo una profondità di campo ristretta e quindi sfochiamo bene ciò che abbiamo dietro, ci serve una messa a fuoco veloce che non renda tutto il video o il nostro volto sfocato per qualche istante. Insomma, sembrano piccole cose ma possono fare la differenza. Questi sono alcuni degli aspetti che rendono la scelta della videocamera giusta non sempre facile. Il mio invito è riflettere sulla tua situazione, presente e futura e capire in base a quanto detto quale potrebbe essere la scelta migliore. MICROFONI E AUDIO Parliamo di un argomento ogni tanto sottovalutato ma che a mio parere non dovrebbe esserlo affatto, anzi dovrebbe giocare un ruolo primario nelle tue produzioni, ossia l’audio. Troppo spesso mi è capitato di vedere persone spendere tutto il loro budget nella nuovissima videocamera appena uscita con tutte le nuove funzionalità più di tendenza, la miglior risoluzione ecc ecc… solo per ritrovarsi a non sapere come ottenere un audio non dico buono, ma almeno decente in ripresa. Sicuramente sarà capitato anche a te di aprire Facebook o Instagram, o anche qualche video su YouTube e di rimanere inorridito nel sentire la qualità audio scadente. L’audio gioca un ruolo FONDAMENTALE: infatti in media gli spettatori sono disposti a perdonare un prodotto video con un’immagine video non eccezionale, ma con un audio buono, al posto di un video con un’ottima immagine e con un audio terribile. Copyright Paolo Grisendi 2020 17
Questo è ulteriormente aggravato dal fatto che le persone sempre più spesso guardano i video in mobilità dal proprio smartphone in luoghi affollati, e a volte iniziano a guardare un video e poi mettono lo smartphone in tasca continuando ad ascoltare l’audio. Un po’ come se fosse un podcast. È quindi essenziale curare bene l’audio quando realizziamo i nostri video. Avremo tutta una sezione più avanti dedicata al lavorarlo al meglio. Intanto in questo specifico video vorrei condividere con te l’attrezzatura che ci serve per registrare audio di qualità. Cosa serve per registrare audio di buona qualità? Vediamo l’attrezzatura che ti consiglio e le varie opzioni. Tieni sempre presente che anche l’ambiente in cui registri gioca un ruolo primario nella buona riuscita del prodotto. Inutile avere ottima attrezzatura se poi l’ambiente in cui registriamo acusticamente è terribile. Ovviamente ti servirà un microfono. Quasi ogni videocamera è dotata di microfono. Tuttavia il mio suggerimento è di non fare MAI affidamento ad esso per i tuoi video. La scarsa qualità, unita al fatto che spesso la videocamera è ben distante da te rendono questo approccio poco professionale. Ed è quello che purtroppo si vede spesso nei video realizzati amatorialmente. Bene, tolto questo dallo scenario vediamo 3 categorie principali. La prima è quella dei microfoni che si collegano direttamente alla videocamera e si attaccano sopra, come il Rode Videomic Pro. Molte persone pensano di risolvere la situazione con questa tipologia, ma ti posso dire che a parte un piccolo miglioramento raramente è così. Funzionano bene infatti se la stanza in cui registri i video è piccola, se sei MOLTO vicino alla videocamera, circa un metro per intenderci e se la stanza è acusticamente trattata un minimo. Copyright Paolo Grisendi 2020 18
Se sei a 3 metri dalla videocamera in una stanza vuota, la differenza tra usare un microfono di questo tipo e usare quello integrato è minima spesso. Quindi te li consiglio solo in quella situazione descritta prima. La seconda tipologia di microfono è quella definita lavalier, ossia quelli che vedi collegati alle giacche o camicie. Piccolini e poco intrusivi nella ripresa, sono utilizzatissimi. Ce ne sono anche di varie marche e fasce di prezzo, anche a seconda del fatto che trasmettano il segnale tramite onde radio oppure si colleghino direttamente col cavo all’entrata microfonica della videocamera. Spesso vengono preferiti quelli a trasmissione radio e il prezzo cresce, anche perché aumenta la complessità del prodotto stesso. Questi consistono infatti di due componenti: un trasmettitore che si lega in cintura a chi parla a cui è collegato il microfono e come suggerisce il nome il trasmettitore trasmette il segnale ad un dispositivo simile che però ha il compito di RICEVERE questo segnale audio e portarlo dentro la videocamera. Quali sono i vantaggi di usare una tipologia di come questa? Copyright Paolo Grisendi 2020 19
Sicuramente la qualità che si può ottenere prendendo il giusto prodotto e la comodità di potersi muovere durante la ripresa. Se infatti usiamo un modello che trasmette con onde radio, che noi siamo a 2m o 20m dalla videocamera non cambia, la qualità dell’audio sarà sempre la stessa. A patto che il trasmettitore riesca a mandare senza interferenze il segnale al ricevitore. Essendo anche molti vicino alla bocca di chi parla rendono il suono più asciutto e quindi con meno riverbero, spesso chiamato erroneamente ECO. Quali sono invece (se ce ne sono) gli svantaggi di questa tipologia di microfono? Beh spesso il prezzo, nel senso che volendo un prodotto di alta qualità spesso c’è da spendere anche centinaia di Euro. Questo però fino a poco tempo fa. Ultimamente sono infatti usciti un paio di prodotti che permettono di avere un buon audio senza spendere una fortuna. Quindi il lato economico è andato un attimo in secondo piano. C’è chi non li adora per il fatto che sono sempre abbastanza visibili, e questo nel video URLA il messaggio che stiamo appunto girando un video. Il che rende meno ‘personale’ il prodotto. Ma mi rendo conto che sono finezze comunicative. Se invece volessimo considerare l’aspetto tecnico bisogna stare attenti a due cose: la prima è che il microfono sia ben fissato. Se infatti non fosse così e si muovesse durante la ripresa si sentirebbe una variazione in termini di volume. Inoltre è sconsigliato quando chi parla in video ha sciarpe o altri oggetti che potrebbero prendere contro il microfono rovinando il segnale. Infine, ma non meno importante, bisogna ricordare a chi parla di non toccarsi nella zona del microfono. Altrimenti si sentirebbe in maniera molto forte nella registrazione e ci sarebbe poco da fare. Detto questo, arriviamo alla terza categoria: i microfoni esterni. Ce ne sono di due tipologie principalmente: a condensatore o dinamici. Quelli che ti consiglio io sono quelli a condensatore. Copyright Paolo Grisendi 2020 20
Essendo microfoni professionali, spesso anche usati per registrare musicisti, ti servirà un qualcosa per portare il segnale dentro la videocamera. Ciò che intendo dire è che non è possibile semplicemente collegarli alla videocamera nella maggior parte dei casi. Ti servirà quello che viene chiamato preamplificatore, che come dice il nome prende il segnale dal microfono e lo amplifica al livello adatto per entrare nella videocamera o registratore esterno. Copyright Paolo Grisendi 2020 21
Qual è il vantaggio di usare questa tipologia? Spesso una qualità audio nettamente superiore. A fronte però di alcune complicazioni come appena detto. Un altro vantaggio è che possiamo posizionarli fuori dall’inquadratura, come faccio io di solito per me e i miei clienti. Ho il microfono qui sopra, a circa 50cm dalla mia bocca e non si vede. E’ alla giusta distanza per darmi una qualità ottima e allo stesso tempo non si vede, quindi non ho qualcosa attaccato alla camicia che mi darebbe anche fastidio. Ovvio che mi sono dovuto attrezzare per portare quel segnale nella mia videocamera. In questo caso sto usando un preamplificatore collegato alla videocamera che amplifica il segnale e mi permette di avere i giusti livelli in ripresa. Lo svantaggio di questa modalità, a parte un costo che può diventare superiore, è dato dal fatto che se adesso dovessi spostarmi da questa posizione, il volume dell’audio si ridurrebbe notevolmente. Copyright Paolo Grisendi 2020 22
E’ una soluzione quindi da adottare se durante il video stai fermo, oppure se hai qualcuno che ti segue mentre ti sposti, un po’ come vedi nelle troupe cinematografiche. Ma mi rendo conto che sia poco realistico. Ma se il 90% e passa delle riprese che fai fosse come quella che stai vedendo, quindi sei fermo, o comunque non ti muovi troppo, devi solo parlare in camera e vuoi l’audio migliore possibile allora una soluzione di questo tipo è la cosa ideale. Naturalmente se vuoi usare un sistema di questo tipo, ti servirà qualcosa che regga il microfono sopra di te. Questo è quello che uso io normalmente. Ho un’asta normale a cui è collegata tramite un paio di adattatori un asta definita BOOMPOLE della rode a cui è collegato il microfono. Copyright Paolo Grisendi 2020 23
Bene, abbiamo parlato di microfoni e brevemente accennato a qualche attrezzatura da utilizzare. Ora capiamo un attimo i due processi con cui possiamo registrare l’audio Le due modalità che abbiamo a disposizione sono: - registrazione interna in camera - registrazione esterna e sincronizzazione in post produzione Nella prima modalità prendiamo il segnale del microfono e lo portiamo direttamente in camera. Ad esempio tramite un microfono lavalier collegando il cavo all’ingresso microfonico della videocamera. Questa è la modalità più veloce ed economica a patto che la videocamera non introduca troppo rumore di fondo nella registrazione. E soprattutto: cosa fondamentale da non dare per scontato: a patto che la videocamera ABBIA un ingresso microfonico. NON sempre è così. In queste situazioni siamo costretti ad utilizzare la seconda strategia, ossia quella di registrare l’audio esternamente, a breve vedremo come, e poi sincronizzare l’audio a computer. Quello che vorrei che ti rimanesse adesso è il motivo per cui lo facciamo, che come detto è dettato il più delle volte dalla totale assenza di un ingresso nella videocamera che stiamo usando. Un altro motivo potrebbe essere quello di voler avere la qualità massima possibile, e il fatto di registrarlo a parte su un dispositivo che nasce per questo scopo sicuramente ci aiuta. Quindi, siamo nella situazione in cui la videocamera non HA un ingresso microfonico o comunque lo vogliamo registrare esternamente. Copyright Paolo Grisendi 2020 24
Cosa ci serve? ABBIAMO DUE STRADE La prima è quella di usare un registratore esterno. Ce ne sono di vari modelli, tra cui quelli della Tascam sono sicuramente i più famosi. Questi prodotti ci permettono spesso di fare due cose: 1 - prendere il segnale di un microfono e registrarlo al suo interno 2 - registrare direttamente con i suoi microfoni, quando sono presenti. In questa seconda situazione se riuscissimo a posizionarlo vicino a noi, magari senza che si veda, possiamo usare appunto direttamente il suo microfono senza doverne avere un altro esterno. La seconda strada consiste invece consiste nel registrare l’audio nel nostro computer direttamente. Va da sè che ha senso fare questo quando sei in una situazione tranquilla, in studio o in ufficio e hai un computer vicino a te. In questo caso ti servirà quella che viene chiamata scheda audio, che altro non è che un prodotto che prende il segnale audio del microfono, lo amplifica quanto necessario e lo trasforma in un segnale USB che può essere registrato a computer. Ripeto, ha senso se sei in ufficio o studio, non lo consiglierei mai in esterna. Qualsiasi sia delle due strade quella che sceglierai, come ti dicevo poi il lavoro consisterà nel prendere questo audio registrato esternamente e di alta qualità ed andarlo a sostituire con l’audio catturato dalla videocamera col suo microfono interno che è di scarsa qualità. Queste grosso modo sono le attrezzature che ti servono per registrare audio professionale. Ci sono altre piccole cose che ho racchiuso nella categoria degli accessori. Ma comunque il grosso di quello di cui hai bisogno è questo. Copyright Paolo Grisendi 2020 25
So che la domanda che ora hai è: Quindi cosa devo prendere? Meglio lavalier o microfono esterno? A parte alcuni discorsi tecnici, come ad esempio l’esigenza o meno di avere un audio omogeneo nel caso ti spostassi durante le riprese, in realtà molto dipende dalla qualità che vuoi ottenere e dal budget che hai a disposizione. L’importante è che qualsiasi sia la strada che sceglierai è che tu tenga a mente il concetto fondamentale che l’audio è un aspetto FONDAMENTALE che va curato. Quindi non sottovalutarlo se vuoi produrre un video di buona qualità. Come ti ho già accenato è sempre meglio evitare di usare l’audio che cattura la fotocamera col suo piccolo microfono integrato. Per vari motivi che abbiamo visto sopra. Quindi capito questo il mio consiglio è di direzionarti verso la strategia che meglio si addice a ciò che vuoi ottenere. Se tu fossi un personal trainer e nel video ti muovessi tanto, allora un sistema con microfono lavalier e trasmettitore/ricevitore come il Rode Wireless Go è la scelta migliore. Se invece ti desse fastidio che nel video si veda il microfono e il fatto di averne uno addosso, allora la strada migliore sarebbe quella di avere un microfono esterno. Chiaramente come abbiamo visto questa strada implica il fatto di dover passare più tempo a computer in post produzione se non hai la possibilità di registrare l’audio professionale direttamente in camera con un preamplificatore. Copyright Paolo Grisendi 2020 26
ILLUMINAZIONE Passiamo ora ad un altro aspetto molto importante quando produciamo video, ossia l’illuminazione e vediamo insieme quali tipologie di lampade abbiamo a disposizione e quale scegliere. Non parlo di luce naturale, perchè sotto quell’aspetto non abbiamo controllo. Non possiamo cambiare il colore del sole. Possiamo solo riprendere quando crediamo che le condizioni siano migliori. Ma siamo limitati. Per quanto invece riguarda l’illuminazione artificiale abbiamo parecchia scelta e può diventare anche dura scegliere se siamo agli inizi. Vediamo perciò verso cosa direzionarci anche in base al budget e alle esigenze che potresti avere. Sentirai magari qualcuno dirti: e che ci vuole, comprati due softbox e sei a posto. Bene. Quella persona difficilmente sa cosa sta dicendo. Magari ha capito che possono essere utili, ma non sa il perchè. Dire softbox non vuol dire molto, dopo capirai perchè. Per quanto riguarda la tecnologia delle lampade, al momento abbiamo due scelte principalmente: a LED oppure fluorescenti. Copyright Paolo Grisendi 2020 27
Le luci fluorescenti sono quelle che trovi nei kit più economici. Sono lampade che contengono un gas che si illumina quando passa corrente elettrica. Spesso trovi kit che ne contengono più di una, delle volte da 4 in su. Questo perché per avere una buona potenza ed illuminazione i produttori mettono più lampade invece che una enorme. Le luci al Led invece usano come tecnologia quella di avere dei materiali semiconduttori che si illuminano quando passa corrente. Te l’ho semplificata enormemente. Le puoi trovare sotto forma di pannelli, che hanno molti di questi punti luce piccoli da cui viene emanata luce, oppure sotto forma di lampade con un singolo punto luce più grande. Copyright Paolo Grisendi 2020 28
Quali sono i vantaggi di una rispetto all’altra? La verità è che potresti usare una o l’altra come fonte di luce, a patto che sia di buona qualità. Il fatto che venga emessa da un gas o da un circuito elettrico fa poca differenza, finché c’è la qualità. Quelli che contano sono altri aspetti. Un vantaggio delle luci al Led è che spesso hanno dei potenziometri che permettono di regolare l’intensità della luce. Quindi senza spostare la lampada posso regolarne comunque l’intensità spesso in maniera molto fine. Con le luci fluorescenti non c’è questa possibilità. Sono o accese o spente. Certo, a volte puoi spegnere due delle 4 lampade che sono nella testa del kit, quindi dimezzando l’intensità. Ma in alcuni modelli non puoi fare nemmeno questo. Ciò significa che se vuoi ridurre la luminosità sul soggetto sei costretto a spostarle (sempre che tu abbia lo spazio). Copyright Paolo Grisendi 2020 29
Un altro vantaggio delle luci al LED è il fatto di poterle spesso alimentare a batteria, quindi non essere costretti a dover essere vicini ad una fonte di elettricità. Infine il terzo grosso vantaggio che puoi trovare in alcuni modelli di luci al LED è il fatto di poter variarne il colore, passando da una luce fredda a 6000° Kelvin per esempio, sull’azzurro, ad una più calda sui 2300° ad esempio. Ma devi controllare, non tutti i modelli hanno quest’opzione. Quindi sembrerebbe che la tecnologia da utilizzare sia quella al LED. Ma non sempre è così. Potresti benissimo lavorare con lampade fluorescenti senza problemi, come ho fatto io per anni quando ho iniziato. Bene, visto insieme il discorso tecnologia, vediamo il discorso diffusione. Nel 99% dei casi ti ritroverai a voler usare un qualche tipo di diffusione, spesso chiamato diffusione. Questi strumenti ci permettono di diffondere, come suggerisce il nome, la luce, di modo tale da non avere delle ombre troppo marcate sul viso di chi riprendiamo per esempio. I softbox sono proprio questi: diffusori. Prendono la luce emessa dalle lampade fluorescenti o dalla testa LED e la trasformano in luce più diffusa, che da un look meno drammatico. Avrai capito quindi che dire softbox ha poco senso. Un softbox può essere usato sia con luci fluorescenti sia con luci al LED. La domanda che ora potresti avere è: ok, quindi cosa prendo? Luci fluorescenti o al LED? La mia risposta è che se hai il budget, un kit di luci LED con dei buoni diffusori ti dà più flessibilità. Puoi variare l’intensità, cambiare colore se il modello te lo permette, ed usarle in esterna se hanno la possibilità di collegare una batteria. Se però se più striminzito, allora puoi direzionarti su un kit con luci fluorescenti. Come ti dicevo prima io le ho usate per anni senza problemi. Occhio solo che siano di qualità. Copyright Paolo Grisendi 2020 30
ACCESSORI Guardiamo ora tutti quei prodotti che ti serviranno per riuscire a realizzare le tue riprese e di cui non ti ho parlato prima. Alcune di queste cose sono essenziali per poter partire, per altre invece potrai anche aspettare o addirittura potrebbero non servirti del tutto. Vediamo perciò cosa ti servirà. 1 – Treppiede Ovviamente a meno che tu non abbia un qualcuno che ti aiuti nelle riprese dalla mano particolarmente ferma avrai bisogno di un treppiede per la tua videocamera o smartphone. Una veloce visita in negozio o online su un qualsiasi e- commerce ti farà capire che ce ne sono di tanti tipi e di fasce di prezzo molto distanti tra loro. Come fare quindi a decidere? Per semplificare, a parte il brand, gli aspetti che fanno veramente la differenza nella qualità di un treppiede e che perciò possono giustificare o meno il costo sono due: Copyright Paolo Grisendi 2020 31
1 - Il peso che sono in grado di sorreggere senza problemi 2 - La capacità di rendere i movimenti laterali (panning) e verticali (tilting) fluidi Quindi, se hai bisogno di un treppiede che debba sorreggere solamente uno smartphone e non devi fare riprese in cui muovi lateralmente o verticalmente, allora anche un banalissimo treppiede economico può andare benissimo. Storia diversa se tu avessi una videocamera molto pesante e avessi bisogno di una testa fluida, ossia una testa che ti permettesse di fare come dicevamo prima movimenti laterali e verticali fluidi. Il mio consiglio però è di guardare un po’ lontano e non solo al presente. Potresti essere tentato a prendere il modello più economico che trovi. E potrebbe anche fare il suo dovere. Ma considera che magari fra un paio di mesi o un anno potrebbe venirti la voglia di fare un passo successivo e quindi comprare una nuova videocamera. E a quel punto sarà necessario un nuovo treppiede nel caso non riesca a reggere bene la tua nuova macchina. Insomma, se proprio vuoi andare al risparmio ok, ma occhio che non sia un risparmio di cui potresti pentirti più avanti. Se usi il tuo smartphone ti servirà un adattatore che ti permetta di attaccarlo sopra al treppiede. Ce ne sono vari anche molto economici. In questo caso uno vale l’altro, a patto che sia compatibile con il tuo modello. 2 - Cuffie Passiamo al secondo strumento che ti consiglio di prendere. Non ci servirà spesso in ripresa, ma molto più di frequente in montaggio. Sto parlando di un buon paio di cuffie. Salvo qualche rarissimo caso, gli altoparlanti che sono integrati nei computer hanno una qualità scarsina, per essere buoni e non dire peggio. Copyright Paolo Grisendi 2020 32
Se dobbiamo valutare l’audio e assicurarci che vada bene, ci serve un modo per monitorarlo al meglio. A meno che tu non voglia investire centinaia di Euro in altoparlanti esterni professionali, almeno ti consiglio di prendere in considerazione un paio di cuffie di buona qualità. Se ne trovano anche senza spendere una follia e fidati, mi ringrazierai quando dovrai lavorare sull’audio. 3 - Monitor esterno Questo accessorio non è obbligatorio, ma consigliato. Quindi valuta in base alle tue disponibilità. E’ un prodotto comunque adatto a chi usa mirrorless o reflex. Se userai uno smartphone non ti sarà di aiuto. Sto parlando di un monitor esterno che ti aiuti nella gestione delle riprese. Nelle videocamere esistono modelli con schermi LCD orientabile, che una volta ruotato di 180° ci permette di vederci e capire se siamo nell’inquadratuta, com’è la luminosità ecc. Ma se sei distante e magari se non hai 11/10 di vista potrebbe essere una sfida vederti bene. Per questo motivo i monitor esterni possono essere utili. Collegandoli tramite cavo HDMI dalla videocamera possiamo tenere sotto controllo tutti gli aspetti, cioè come detto prima l’inquadratura, l’esposizione (la luminosità dell’immagine), la messa a fuoco e altre cose che ci possono servire. Ce ne sono di varie marche e ognuna ha tanti modelli. Ancora una volta ti ricordo che non sono obbligatori, ma se vuoi essere più tranquillo ti consiglio di prenderne uno. Capita spesso per chi è agli inizi di avere problemi in ripresa. Il fatto di poterli notare con un monitor esterno PRIMA di registrare può aiutare enormemente per salvarti un sacco di tempo. Copyright Paolo Grisendi 2020 33
Non sai quante volte mi han chiamato clienti arrabbiati per aver buttato un pomeriggio di riprese, per via del fatto che avevano sbagliato la messa a fuoco e non se ne erano accorti in fase di ripresa guardando nel piccolo LCD della videocamera. 4 - Cavi HDMI Chiaramente se deciderai di investire in un monitor esterno ti servirà un cavo HDMI per portare il segnale audio/video dalla videocamera al monitor. Su questo non mi soffermo troppo, basta che sia di buona qualità e della lunghezza che ti serve. Li puoi trovare anche in un qualsiasi negozio di elettronica. 5 - Schede SD Un aspetto di cui non abbiamo parlato ma che ti servirà per le riprese sono le schede SD. Sono, come immagini, piccole schede di memoria su cui la macchina salverà i file video. Sembrano banali, ma ti invito a prestare attenzione ad un aspetto. NON tutte sono uguali a parità di capacità. Quello che intendo è che potresti fare una ricerca su Amazon per una scheda da 64gb per esempio, e vedendo due prezzi diversi potresti pensare che l’unica differenza sia il brand che le produce e quindi optare per una marca super economica. Questo capita se non sai leggere i numeri che ci sono sopra. Guardando attentamente (e leggendo la descrizione se è fatta bene) noterai alcune sigle. Una di quelle che devi guardare inizia con U. Puoi trovare principalmente U1 o U3. Non voglio annoiarti con informazioni tecniche. Ma sappi che le U3 sono più veloci. Ciò significa che se registri in 4K con la tua nuova videocamera, con una scheda con sopra la sigla U3 hai meno probabilità che la videocamera interrompa la registrazione per via di una scheda troppo lenta. Copyright Paolo Grisendi 2020 34
Detto questo, la scelta sta anche in base alla capacità che desideri. Più spazio tengono più costano ovviamente. Dipende anche dal formato a cui registri nella tua videocamera. Io personalmente consiglio almeno 64Gg, per avere abbastanza spazio e quindi tempo di registrazione senza dover cambiarla troppo spesso. 6 - Stabilizzatori Un altro accessorio che potresti considerare se fai anche riprese in movimento oltre che in studio è un buon stabilizzatore. Questo ti permette di avere riprese fluide anche se riprendi mentre sei in movimento. Sta a te decidere se investire o meno in un qualcosa del genere. Se fai solo video in studio o ufficio sicuramente non è un investimento necessario. Se però sei riprendi spesso in movimento e sei stanco di avere riprese che traballano e che danno la nausea, allora prendilo in considerazione. 7 - Teleprompter Arriviamo a un giocattolino che personalmente uso spesso, e che da tanti è visto male. Sto parlando del teleprompter, ossia quello strumento che permette di far scorrere del testo davanti alla videocamera, ovviamente senza che sia visibile in ripresa, e che permette a chi deve fare video di leggere un testo preparato in precedenza invece che recitare a memoria. C’è chi lo ama e chi lo odia. Personalmente lo adoro: mi ha salvato la vita e quella di molti miei clienti tante volte in passato. Copyright Paolo Grisendi 2020 35
8 - Filtri Se hai bisogno di fare riprese in esterna specialmente quando c’è molta luce, potrebbe essere utile utilizzare dei filtri. Questi sono come degli occhiali da sole per le nostre videocamere. Ci permettono di abbassare la luminosità quando nell’ambiente ce n’è troppa. Non sono obbligatori, ma sicuramente utili in alcune situazioni. Tieni presente che essendo a tutti gli effetti delle lenti che si vanno a sovrapporre alla lente della videocamera, devono essere di buona qualità altrimenti rischi di rovinare tutto. 9 - Cavi XRL Infine se usi un microfono professionale per registrare l’audio, ti serviranno dei cavi XLR. La spesa non è elevata e finché la qualità è buona un modello vale l’altro, a patto che la lunghezza del cavo sia sufficiente. Bene, questa è più o meno la lista della spesa. Non precisa al modello, però almeno adesso sai che devi se non altro lasciare parte del budget alle cose menzionate qui. Come detto per alcuni oggetti puoi aspettare, per altri invece devi darti da fare a reperirli perché senza di essi non riesci a fare niente. Copyright Paolo Grisendi 2020 36
CONCLUSIONE Bene, come hai avuto modo di leggere in queste pagine l’attrezzatura non si limita alla sola videocamera come in tanti credono. Sfortunatamente nel corso degli anni ho sentito diverse persone dedicare tutto il budget alla nuova fotocamera e non aver più niente da investire in altri essenziali strumenti che ti servono per lavorare al meglio. Quindi il mio suggerimento è di rileggere questa lista più volte e magari tenerla sott’occhio quando sei pronto a fare shopping. Infine ricorda un’altra cosa. La qualità del prodotto finito dipende per non più del 20% da quello che usi. L’80% dipende da COME lo usi. Sono numerosi i video caricati su YouTube nei quali professionisti a cui vengono date attrezzature di ‘scarsa’ qualità riescono poi a realizzare buoni prodotti finali. E non mancano esempi di persone con ottime attrezzature che però non riescono a creare un qualcosa di accettabile. Quindi lascia parte del tuo budget anche per la formazione, perché se vorrai produrre un qualcosa di cui non vergognarsi più avanti, e soprattutto che rispecchi l’immagine professionale che vuoi dare, allora dovrai acquisire anche competenze. In generale questa piccola guida come l’hai trovata? Ti ha incuriosito? Ti è stata utile? Mi piacerebbe avere un tuo feedback. E se stai cercando un partner che ti possa supportare nella creazione della tua strategia di video marketing e anche nella realizzazione pratica, puoi contattarmi a info@paologrisendi.com Buon lavoro e a presto! Copyright Paolo Grisendi 2020 37
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