COP24 SUL CLIMA: INSIEME PER SALVARE IL PIANETA - Manageritalia
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Attualità COP24 SUL CLIMA: INSIEME PER SALVARE IL PIANETA D La Conferenza Onu OPO due lunghe set- per fare il punto sugli impegni timane di negoziati, globali verso la lotta al surriscal- più importante dell’anno il 15 dicembre a Ka- damento del Pianeta. sul clima si è chiusa towice – una cittadi- Il termine Cop sta per “Conferen- na nel sud della Polonia non di- ce of the parties”, ossia la confe- il 15 dicembre a Katowice, stante da Cracovia – si è conclusa renza dei membri della Conven- in Polonia. Molti scontenti, la Cop24, la ventiquattresima edi- zione quadro delle Nazioni Unite zione della conferenza sul clima sul cambiamento climatico ma i risultati sono che dal 1995 si svolge ogni anno (Unfccc) che dal 1992 si propone di gran lunga superiori alle aspettative. Intese sulle regole attuative dell’Accordo di Parigi che saranno valide per tutti i paesi Rolando Polli fondatore e amministratore unico di IG Partners Francesca Spinosi research analyst IG Partners 46 GENNAIO/FEBBRAIO 2019
di “impedire pericolose interfe- sempre poiché ha portato allo sto- di azione per il clima (NDCs, Na- renze di origine umana con il si- rico Accordo di Parigi in cui circa tionally determined contributions) stema climatico mondiale”. 200 paesi si sono impegnati a fare e si è impegnato a rendicontare e a il possibile per contenere l’aumen- verificare i progressi compiuti ogni Dalla Cop21 di Parigi to della temperatura globale “ben cinque anni, per poi stabilire target pochi passi avanti al di sotto di 2°C” entro il 2100. sempre più ambiziosi. Un risultato Ricordiamo che la Cop21 del 2015 Nella capitale francese ogni paese a dir poco memorabile che però è stata una delle più significative di ha presentato un piano nazionale mancava di concrete regole attua- tive per rendicontare e monitorare i singoli tar- get per paese. Gli Stati Uniti, dopo essersi ritirati dall’Accordo di Parigi, hanno annunciato di ridurre di oltre 2 miliardi di dollari i fondi già promessi Un ulteriore progresso della Cop21 è relativo alla cosiddetta “finanza climatica” (climate fi- nance): i paesi sviluppati si sono posti l’obiettivo di mobilitare 100 miliardi di dollari all’anno a parti- re dal 2020 per supportare i paesi in via di sviluppo nella riduzione delle emissioni di gas serra. Ad oggi però si è raggiunto poco più della metà di questo obiettivo e infatti la questione spinosa dei fi- nanziamenti alle economie emer- genti è uno dei temi focali affron- tati alla Cop24 in Polonia. Il clima in cui si è aperta la confe- GENNAIO/FEBBRAIO 2019 47
Attualità poco rassicurante, la Cop24 ha pro- Target di finanza climatica dotto dei risultati tangibili e di gran rinviata alla Cop26 lunga superiori alle aspettative. È Alla Cop26 è stata anche rinviata vero che il reale innalzamento degli la discussione in merito al target obiettivi di riduzione delle emissio- di “finanza climatica”, che a parti- ni è stato di fatto rimandato al 2020, re dal 2025 dovrebbe diventare deludendo gran parte delle associa- più ambizioso rispetto agli attuali zioni ambientaliste, ma i 200 paesi 100 miliardi di dollari da cui, come presenti all’incontro hanno trovato accennato, siamo ancora molto un accordo sulle “regole del gioco” lontani… Lasciano sperare le mos- per fissare e monitorare gli impegni se di alcuni paesi europei come la di ogni paese garantendo una piena Germania e la Norvegia e di istitu- implementazione dell’Accordo di zioni internazionali come la Banca Parigi. Un risultato per nulla banale Mondiale, che a Katowice hanno Il settore privato ha un ruolo considerato il contesto iniziale. Ol- deciso di raddoppiare i fondi stan- chiave per ridurre tre ad approvare le misure per revi- ziati per la lotta al cambiamento le emissioni di gas serra sionare e contabilizzare in piena climatico. trasparenza i piani nazionali Purtroppo, proprio all’apertura (NDCs), si è deciso di abbandonare dei lavori della Cop24, è arrivata la storica differenziazione degli ob- un’amara notizia: secondo gli ulti- renza di Katowice non promette- blighi tra paesi sviluppati e in via di mi dati delle Nazioni Unite nel va nulla di buono: dopo essersi sviluppo prevedendo delle regole 2017, dopo tre anni di stabilità che ritirati dall’Accordo di Parigi, gli comuni a livello globale. avevano fatto ben sperare, le emis- Stati Uniti hanno annunciato di Come anticipato, per gli obiettivi sioni di CO2 hanno ripreso a salire ridurre di oltre 2 miliardi di dol- nazionali si è deciso che entro il anche in seguito a una maggiore lari i fondi già promessi; l’Austra- 2020 tutti i paesi saranno tenuti a crescita del Pil globale (+3,7%) e si lia, da sempre scettica sui cambia- rivedere al rialzo i propri NDC, che prevede un ulteriore aumento per menti climatici, ha subito seguito attualmente dovrebbero portare a il 2018. le orme di Trump, tagliando un aumento della temperatura di anch’essa i fondi già stanziati; la circa 3°C entro fine secolo. Secondo La sfida climatica e il ruolo Francia è stata sostanzialmente l’Emission Gap Report dell’Onu, dei privati assente a causa delle rivolte dei per limitare l’aumento a 2°C gli Ma secondo gli esperti[1] siamo an- Gilets jaunes e gran parte della impegni attuali dovrebbero tripli- cora in tempo per farcela e un ruo- Polonia, la cui elettricità è genera- carsi o addirittura quintuplicarsi lo prioritario e complementare in ta per l’80% dal carbone, si è riu- per raggiungere l’ambizioso target questa grande sfida potrebbero nita per manifestare a favore di di 1,5°C, che richiede un azzera- giocarlo le imprese, i consumatori questa fonte altamente inquinan- mento delle emissioni di CO2 entro te insieme agli Usa… il 2050. La tanto attesa sfida in me- [1] Mission Possible, Energy Transition Commis- rito al rialzo dei target nazionali si sion, A.Turner, A. Mathur, Novembre 2018 [2] Beyond Politics: the Private Governance Re- Cosa è emerso a Katowice? avrà quindi con la Cop26, che po- sponse to Climate Change, Michael P. Van- Nonostante questo quadro molto trebbe tenersi nel nostro Paese. denbergh, Jonathan Gilligan, Novembre 2017 48 GENNAIO/FEBBRAIO 2019
e le associazioni, ancor prima del- far scendere le emissioni annue di vedere il governo come il proble- le Cop. Può sembrare strano pen- CO2 di circa 10 miliardi di tonnel- ma, lo è anche assumere che il go- sare ai privati piuttosto che ai go- late nei prossimi 10 anni. Tali ridu- verno sia l’unica soluzione. Alla verni quando si parla di lotta al zioni non basterebbero di certo a conferenza di Katowice sono stati cambiamento climatico. Tuttavia limitare l’aumento della tempera- numerosi i privati a esporsi. Ad il settore privato rappresenta un tura a 3°C né tantomeno a 2°C o a esempio, la Maersk, la più grande modo efficace per superare gli 1,5°C, ma sono parte integrante di azienda di trasporto marittimo al stalli decisionali, così come le cre- una strategia globale per dimi- mondo, ha dichiarato che si impe- scenti controversie del dibattito nuire i tempi e i costi dell’abbatti- gnerà ad azzerare le sue emissioni politico internazionale, e può otte- mento di emissioni di gas serra. di CO2 entro il 2050 e la Shell ha nere importanti riduzioni di emis- La famosa citazione di Ronald annunciato che legherà gli stipen- sioni di gas serra. Secondo alcuni Reagan “Il governo non è la solu- di dei suoi manager al successo studi[2], le iniziative per il clima dei zione del nostro problema, il go- della campagna per ridurre le privati (aziende, singoli individui, verno è il problema” fa riflettere emissioni di CO2. Solo affiancando famiglie, associazioni culturali, sul come tendiamo ad affrontare le le iniziative dei privati a quelle dei filantropiche e religiose, organiz- questioni globali che necessitano governi sarà possibile vincere la zazioni pubbliche e private, uni- di azioni collettive come il cambia- lotta globale contro l’indifferenza versità, ospedali ecc.) potrebbero mento climatico. Ma se è eccessivo del negazionismo climatico. GENNAIO/FEBBRAIO 2019 49
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