Convegno La violenza e il disagio femminile - La metodologia della narrazione nei casi di violenza e disagio femminile - ISS
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Convegno La violenza e il disagio femminile La metodologia della narrazione nei casi di violenza e disagio femminile Eloise Longo - Dipartimento Ambiente e Salute Roma, 23 novembre 2015
NARRATIVE BASED MEDICINE Le sue radici vanno ricercate nel terreno della Harvard Medical School alla fine degli anni ’90.
MEDICINA NARRATIVA La MN pone al centro del processo di cura il paziente. Le modalità di interiorizzazione e interpretazione dell’evento traumatico vengono studiate dal punto di vista del paziente. In campo medico si parla di illness narratives.
ILLNESS NARRATIVES Tradurre in parole esperienze traumatiche esplicita l’insieme dei significati e delle emozioni espresse dal soggetto. La ricostruzione di un evento traumatico dal punto di vista narrativo pone in essere una serie di domande secondo uno specifico «modello esplicativo». (A. Kleinman, 1980)
NARRAZIONE E’ uno strumento relazionale e riflessivo; una metodologia; una prassi terapeutica. Relazionale perché mette in relazione due soggetti (colui che narra e colui che riceve il racconto). Riflessiva perché nel racconto l’ «io narrante» riflette sul proprio vissuto esperienziale.
FINALITÀ Migliorare il percorso di assistenza e di cura Personalizzare la terapia Condividere percorsi e processi terapeutici
CARATTERISTICHE DELLA NARRAZIONE Temporalità Sequenzialità Struttura semantica I rituali tribali prevedono una struttura «protonarrativa»: a. rottura b. crisi c. riparazione
RACCONTO L’ «io narrante» ricostruisce secondo un ordine logico-sequenziale sentimenti di paura, ansia, dolore, sofferenza, gioia connessi all’evento traumatico. Sul racconto influisce la propria visione del mondo che è culturalmente determinata.
STRUTTURA SEMANTICA DEL RACCONTO Definisce una rete di parole, situazioni, sintomi, sensazioni associati a un evento a cui sono legati elementi simbolici fondamentali (BJ. Good, 1994). COMPETENZA NARRATIVA: capacità di cogliere il senso e le tematiche espresse all’interno del racconto (formazione narrativa).
VITE DI MADRI Tutto nasce da una domanda: «Chi siamo?» Siamo figlie, mogli, madri, donne. TEMATICHE CORPO METAFORA TRAUMA DONO
CORPO: LUOGO DELLA NARRAZIONE E’ un dato naturale, biologicamente determinato, un prodotto culturale. «Il corpo è il primo e più naturale strumento dell’uomo» (M. Mauss, 1902-1903) Nel racconto sulla violenza sessuale il corpo è il luogo della violenza “Lui che si accostava al mio corpo inerte, lui che soltanto mi toccava” ANTITESI : luce/oscurità; giorno/notte; normale/anormale “Alla luce ci sentiamo al sicuro, nell’oscurità la tragedia può consumarsi” SINTESI: “Oggi sono una donna LIBERA, una sopravvissuta. Sovente mi piace camminare mano nella mano con mio marito, immersi nella magia del crepuscolo”.
METAFORA E’ uno strumento concettuale dell’apparato cognitivo che consente all’individuo di evocare e ordinare attraverso analogie e immagini eventi emotivamente complessi e traumatici della propria vita. «Sicuramente la mamma, quando ingoia le gocce, va a finire nel Paese delle meraviglie. Sembra dormire, come Alice. No, non si è suicidata. No, non era una pozione fatata, era un veleno oscuro che ci ha corroso nell’animo». SINTESI: “Eppure istante dopo istante io sono cresciuta. Sono diventata smisurata e forte … ho tagliato la testa alla paura, brandendo la mannaia del coraggio”.
TRAUMA Un evento esterno e/o interno improvviso che irrompe nella vita di una persona. Il tempo dedicato all’ascolto e al dialogo è un aspetto determinante del processo terapeutico, è un “tempo che cura”. «Non ricordo il dolore, ma solo l’immagine deformata e insanguinata del mio volto. Non avrei riavuto i miei lineamenti». SINTESI: “Sono trascorsi molti anni, da allora. Chi vi scrive è una donna adulta, moglie di un marito meraviglioso e mamma di due bambini … desiderati … che sono l’esito, vincente, di anni di lotte contro un’infertilità definita sine causa”.
DONO Dare gratuitamente senza apparente contropartita. «La mia vita è un reticolo di rivoli di sangue donato…. Ricordo tantissimi bambini di pezza che, come me, aspettavano in fila il proprio turno… Trenta provette di liquido rosso in cambio di una merendina e un succo di frutta. Il mio corpo pian piano ha accettato il midollo donato». SINTESI: “Mi rendo conto solo ora che ogni nascita è un miracolo, comunque essa si realizzi. Custodire dentro di me il sangue di chi mi ha reso la vita è come per una futura mamma, portare nel grembo il proprio bimbo: uno scambio d’amore”.
CONCLUSIONI LA VITA, COSI’ COME LA CURA ESISTE PER COME ESSA VIENE NARRATA. LE PAROLE SONO SEGNI USATI PER COMUNICARE. SCOPO ULTIMO DELLA NARRAZIONE RISIEDE NELL’ASCOLTARE.
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