LE INDAGINI DI LABORATORIO IL RISCHIO HIV
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DONAZIONE DI ORGANI E TESSUTI: ATTUALITA’ E SICUREZZA 24-25-26 NOVEMBRE 2008 AOU “G.MARTINO” LE INDAGINI DI LABORATORIO IL RISCHIO HIV Isa Picerno – Pasquale Spataro UOS di Sorveglianza Epidemiologica delle Infezioni da HIV AOU “G. Martino” – Università di Messina
IL RISCHIO HIV SICUREZZA DEL PAZIENTE OBIETTIVO PRIORITARIO DEL SSN Sviluppo di interventi efficaci Comprensione criticità dell’organizzazione Limiti individuali 2
IL RISCHIO HIV SICUREZZA DEL PAZIENTE Incremento di misure Comportamentali Organizzative Comprensione Eventi Avversi 3
IL RISCHIO HIV Generalmente Indesiderabile Prevenibile Evento inatteso EVENTO AVVERSO (ADVERSE EVENT) Correlato al processo Non intenzionale assistenziale Comporta danno al paziente candidato al trapianto 4
IL RISCHIO HIV EVENTO SENTINELLA Evento avverso di particolare gravità Indicativo di malfunzionamento del sistema Comporta morte o grave danno al paziente candidato al trapianto Determina perdita di fiducia dei cittadini nel SS 5
IL RISCHIO HIV E’ sufficiente che si verifichi una sola volta per: a) accertare quali fattori eliminabili o riducibili lo abbiamo causato o vi abbiano contribuito b) stimolare implementazione delle adeguate misure correttive. 6
IL RISCHIO HIV ERRORE Fallimento nella pianificazione e/o nell’esecuzione di una sequenza di azioni che determina il mancato raggiungimento dell’obiettivo desiderato Errore attivo Errore latente Ben identificabile insufficienze organizzative- Prossimo al verificarsi dell’evento avverso gestionali del sistema, che hanno creato le Riconducibile ad un’azione sbagliata commessa da un operatore condizioni favorevoli al verificarsi di un errore attivo. 7
IL RISCHIO HIV FATTORI CAUSA DI ERRORE Fattori fattori umani Fattori esterni strutturali- tecnologici (individuali e del team) Fattori organizzativo- gestionali e condizioni di lavoro 8
IL RISCHIO HIV FATTORI STRUTTURALI- TECNOLOGICI Caratteristiche del fabbricato sanitario e della impiantistica Sicurezza logistica degli ambienti Apparecchiature e strumentazioni Infrastrutture, reti, digitalizzazione, automatizzazione 9
IL RISCHIO HIV FATTORI ORGANIZZATIVO-GESTIONALI E CONDIZIONI DI LAVORO Struttura organizzativa (ruoli, responsabilità, distribuzione del lavoro) Politica e gestione delle risorse umane: organizzazione, stili di leadership, sistema premiante, supervisione e controllo, formazione e aggiornamento, carico di lavoro e turni (che concorrono a determinare fatica e stress) sistema di comunicazione organizzativa Aspetti ergonomici (tra cui si citano: postazione di lavoro, monitor, allarmi, rumore,luce) Politiche per la promozione della sicurezza del paziente: linee guida e percorsi diagnostico-terapeutici, sistemi di segnalazione degli errori 10
IL RISCHIO HIV FATTORI UMANI (individuali e del team) • personale: caratteristiche dinamiche interpersonali e individuali (percezione, di gruppo e conseguente attenzione, memoria, capacità livello di cooperazione di prendere decisioni, percezione della responsabilità, condizioni mentali e fisiche, abilità psicomotorie) e competenza professionale Efficacia della comunicazione interpersonale e grado di collaborazione 11
IL RISCHIO HIV FATTORI ESTERNI • normativa e • assicurazioni obblighi di legge • influenze della • vincoli finanziari opinione pubblica e dei media, delle associazioni professionali e di pubblica tutela 12
IL RISCHIO HIV FASI DEL PROCESSO DI ESECUZIONE DEL TEST HIV CORRELATE A POSSIBILI ERRORI FASE PREANALITICA FASE ANALITICA FASE POSTANALITICA
INDAGINI DI LABORATORIO: IL RISCHIO HIV PROCEDURA ESECUZIONE TEST HIV (HIVAb-HIVAg) SU PAZIENTE POTENZIALE DONATORE Accettazione campione FASE PREANALITICA Trattamento campione Lista di lavoro su strumento Caricamento campioni, standard e controlli
INDAGINI DI LABORATORIO: IL RISCHIO HIV PROCEDURA ESECUZIONE TEST HIV (HIVAb-HIVAg) SU PAZIENTE POTENZIALE DONATORE Metodo ELFA (Ab-Ag) FASE ANALITICA Metodo MEIA (Ab) Minividas (ELFA) Eseguita su analizzatore automatico Axsym (MEIA)
INDAGINI DI LABORATORIO: IL RISCHIO HIV PROCEDURA ESECUZIONE TEST HIV (HIVAb-HIVAg) SU PAZIENTE POTENZIALE DONATORE FASE ANALITICA Verifica automatica standard e controlli RISULTATO RISULTATO POSITIVO NEGATIVO (ELFA) O REATTIVO (MEIA) SOLO PER (ELFA E RISULTATO POSITIVO ANTICORPI MEIA) SOLO PER ANTIGENE P24 (ELFA) RISULTATO POSITIVO PER ANTICORPI E ANTIGENE (ELFA)
PROCEDURA ESECUZIONE TEST HIV SU PAZIENTE POTENZIALE DONATORE Risultato positivo TEST DI 4° GENERAZIONE o Reattivo Ripetere il campione in doppio con lo stesso metodo Risultato negativo Risultati in doppio negativi Risultati in doppio 2 positivi o 1 positivo e 1 negativo Nessuna infezione Nessuna infezione da HIV o periodo da HIV o periodo Per confermare l’infezione finestra finestra da HIV è necessario Eseguire analisi complementari
IL RISCHIO HIV PROCEDURA ESECUZIONE TEST HIV (HIVAb) SU PAZIENTE POTENZIALE DONATORE Campione ripetutamente positivo o reattivo ai test di screening Western Blot o immunoblot Reattività Reattività Assenza di altra da reattività (Secondo quella di criterio positività adottato) NEGATIVO O PERIODO POSITIVO INDETERMINATO FINESTRA
INDAGINI DI LABORATORIO: IL RISCHIO HIV PROCEDURA ESECUZIONE TEST HIV (HIVAg) SU PAZIENTE POTENZIALE DONATORE RISULTATO POSITIVO SOLO PER ANTIGENE P24 FASE ANALITICA CONFERMA DELLA POSITIVITA’ MEDIANTE TEST NEGATIVO TEST DI UTILE PROCEDERE CON NEUTRALIZZAZIONE E/O TEST HIV-RNA? CARICA VIRALE
INDAGINI DI LABORATORIO: IL RISCHIO HIV PROCEDURA ESECUZIONE TEST HIV (HIVAb-HIVAg) SU PAZIENTE POTENZIALE DONATORE FINESTRA SIEROLOGICA FASE ANALITICA IN ITALIA NON ESISTONO TEST DI BIOLOGIA MOLECOLARE VALIDATI PER TEST NEGATIVO DIAGNOSTICARE UTILE PROCEDERE CON TEST HIV-RNA INFEZIONE IN ATTO !
INDAGINI DI LABORATORIO: IL RISCHIO HIV PROCEDURA ESECUZIONE TEST HIV (HIVAb-HIVAg) SU PAZIENTE POTENZIALE DONATORE FASE POST-ANALITICA VERIFICA STANDARD E CONTROLLI 1. TRASCRIZIONE VERIFICA RISULTATI RISULTATO SU SUPPORTO CARTACEO E INFORMATICO 2. REFERTAZIONE CORSA VALIDATA 3. CONTROLLO DEL REFERTO Invio immediato del risultato via FAX 4. CONTROLLO E FIRMA DEL RESPONSABILE Ritiro referto originale da parte dell’UO richiedente
INDAGINI DI LABORATORIO: IL RISCHIO HIV CONSIDERAZIONI…. Automazione di tutti i test eseguibili Velocizzare i sistemi di comunicazione in caso di rilevazione di errore Realizzare nelle unità operative progetti di sviluppo della sicurezza e promuovere una cultura che porti ad accettare e discutere gli errori
INDAGINI DI LABORATORIO: IL RISCHIO HIV CONSIDERAZIONI…. Vanno progettati specifici modelli di controllo del rischio clinico Utilizzo di procedure automatizzate per il trasferimento dei risultati dal laboratorio di analisi al sistema di gestione dei dati di laboratorio , eliminando la trascrizione manuale dei dati stessi Implementare l’efficacia della comunicazione interpersonale ed il grado di collaborazione che rappresentano fattori critici per il buon esito degli interventi e la riduzione dei rischi correlati. Promuovere eventi di informazione e formazione per diffondere la cultura della prevenzione dell’errore
INDAGINI DI LABORATORIO: IL RISCHIO HIV CONCLUSIONI…. NECESSARIO VALUTARE L’IMPORTANZA NELLA DIAGNOSI DELL’INFEZIONE DA HIV DI UN PROTOCOLLO DIAGNOSTICO CHE PREVEDA, IN CASO DI PAZIENTE DONATORE D’ORGANO: TEST BIOLOGIA TEST DI 4° GENERAZIONE MOLECOLARE (ANTICORPI-ANTIGENE) (PCR REAL TIME HIV-RNA O NAT)
GRAZIE…..
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