#CONSULTA-PUG UFFICIO DI PIANO - PIANO URBANISTICO GENERALE P.U.G. PERCORSO PARTECIPATIVO - Unione Comuni Valle Savio
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UFFICIO DI PIANO BAGNO DI ROMAGNA – MERCATO SARACENO - VERGHERETO #CONSULTA-PUG PIANO URBANISTICO GENERALE P.U.G. PERCORSO PARTECIPATIVO E DI CONSULTAZIONE ai sensi degli artt. 17 e 44 della L.R. 24/2017
COSTITUZIONE UFFICIO DI PIANO - In data 8/10/2018 è stato sottoscritto l’ ACCORDO TERRITORIALE fra i Comuni di Cesena, Montiano, Bagno di Romagna, Mercato Saraceno, Verghereto e l’Unione dei Comuni Valle del Savio, per la redazione dei nuovi strumenti urbanistici intercomunali e la costituzione degli Uffici di Piano di cui agli artt. 55 – 56 della L.R. 24/2017. -Il 16/05/2019 è stata sottoscritta la CONVENZIONE fra i Comuni di Bagno di Romagna, Mercato Saraceno, Verghereto e l’Unione dei Comuni Valle del Savio, e successivamente, con deliberazione dell’Unione n. 57 del 21/05/2019, è stato formalmente istituito l’Ufficio di Piano dei Comuni di Bagno di Romagna, Mercato Saraceno e Verghereto, a far data dall’ 1/06/2019. - L’UFFICIO DI PIANO risulta composto dalle seguenti figure professionali esperte in materia pianificatoria, paesaggistica, ambientale, estimo ed economico – finanziaria, materie giuridiche e dal garante della comunicazione e della partecipazione: Staff del Segretario Generale dell’Unione Valle del Savio Dott.ssa Manuela Lucia Mei Biondi Roberta, responsabile dell’Ufficio di Piano esperta in materia paesaggistica Vecchietti Sandra, esperta in materia di pianificazione urbanistica Biondi Alessandro, esperto in materie ambientali Gualandi Federico, esperto in materie giuridiche Rossi Federica, esperta in estimo ed economia territoriale Ercolani Anna, garante della comunicazione e della partecipazione Assessore delegato all’Urbanistica della Giunta dell’Unione dei Comuni Valle del Savio: Prof.ssa Monica Rossi
LA NUOVA LEGGE URBANISTICA Regione Emilia Romagna L.R. 21 DICEMBRE 2017 N. 24
La nuova Legge urbanistica costituisce una radicale modifica del quadro normativo previgente, (L.R. 20/2000), prevedendo: •NUOVI STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE •NUOVE MODALITA’ DI ATTUAZIONE DELLE TRASFORMAZIONI Obiettivo: rispondere alle mutate esigenze di salvaguardia del territorio, attraverso strumenti più semplici ed elastici a tutti i livelli, dalla pianificazione comunale a quella d’area vasta e regionale. A livello comunale si prevede un solo strumento: il Piano Urbanistico Generale (PUG). Il PUG sostituisce i tre precedenti strumenti: Piano Strutturale Comunale (PSC), Regolamento Urbanistico Edilizio (RUE) e Piano Operativo Comunale (POC). Il PUG non attribuisce in alcun modo ‘potestà edificatoria’ e ‘potenzialità edificatorie o aspettative giuridicamente tutelate di analogo contenuto’ (carattere già proprio del PSC). Non è quindi più necessario prevedere una stima del fabbisogno finalizzata a definire la capacità edificatoria del Piano (dimensionamento).
I diritti edificatori vengono attribuiti, all’occorrenza, attraverso gli Accordi Operativi, che rappresentano il solo strumento attuativo che coinvolge i privati, mentre resta possibile la elaborazione di Piani attuativi di iniziativa pubblica. Innovazioni: Viene superato il POC e con esso l’ipotesi di programmazione quinquennale degli interventi; Non è mai necessaria la successiva elaborazione di Piani urbanistici attuativi (PUA): le previsioni degli Accordi sono sempre attuabili direttamente o tramite semplice convenzione. Principi ispiratori della nuova legge urbanistica: Contenimento del suolo – verso il saldo zero al 2050 Incentivazione della riqualificazione dell’esistente. Cambio di paradigma rispetto al modello espansivo che aveva caratterizzato gli anni 90’ e i primi anni 2000, che la LR 20/2000 si proponeva di arginare.
In particolare, il PUG individua il Perimetro del territorio urbanizzato, il quale ricomprende “le aree edificate con continuità, le dotazioni territoriali e i servizi pubblici, escludendo le aree rurali anche intercluse, l’edificato sparso e discontinuo, le aree permeabili interne non dotate di infrastrutture per l’urbanizzazione, le aree di pertinenza delle infrastrutture per la mobilità esterne al TU”. La nuova Legge urbanistica prevede regimi di intervento nettamente differenziati tra le aree interne ed esterne al territorio urbanizzato: • all’esterno vengono privilegiati interventi a favore degli operatori agricoli e di riqualificazione del paesaggio • all’interno vengono favoriti tutti gli interventi di riqualificazione, di sostituzione e, a determinate condizioni, di addensamento urbano (anche prevedendo incentivi urbanistici e differenziando o derogando in casi specifici, alla richiesta di standard urbanistici) All’esterno del Territorio urbanizzato è prevista una quota complessiva massima di consumo del suolo ammissibile pari al 3% del territorio urbanizzato (comunque non ammessi interventi di edilizia residenziale libera ad eccezione della realizzazione di interventi di ERS e per l’attivazione di interventi di riuso e di rigenerazione di parti del territorio urbanizzato).
In deroga al limite del 3% sono ammessi: -opere pubbliche, parchi urbani, fabbricati funzionali alle aziende agricole, interventi di parziale recupero per la demolizione di superfici sparse non più funzionali all’agricoltura, nuovi insediamenti produttivi strategici (di rilievo regionale o nazionale) laddove non esistano alternative, ampliamento di attività produttive già esistenti. All’interno del territorio urbanizzato viene introdotta una Disciplina favorevole al riuso e alla rigenerazione urbana, che suddivide gli interventi in tre tipologie: • “qualificazione edilizia” (comprendente la demolizione e ricostruzione sempre attuabile per intervento diretto) • “ristrutturazione urbanistica” (comprendente interventi più rilevanti da assoggettare a permesso di costruire convenzionato) • “interventi di addensamento e sostituzione urbana” (che, in virtù della loro entità, devono essere assoggettati ad Accordi operativi o Piani attuativi di iniziativa pubblica).
Il PUG sarà costituito da: • una PARTE STRATEGICA con cartografie ideogrammatiche: Strategia per la qualità urbana ed ecologico ambientale che costituisce l’indirizzo ed il parametro sulla base del quale verificare la conformità delle proposte di trasformazione avanzate attraverso lo strumento dell’ Accordo Operativo. Comprende: - lo schema di assetto del territorio urbanizzato (che individua le parti di territorio aventi caratteristiche omogenee) - l’insieme degli elementi strutturali che caratterizzano il territorio extraurbano (che costituisce ‘riferimento necessario per le nuove previsioni e, stabilisce i limiti, le condizioni e le opportunità insediative che ne derivano) • una PARTE PRESCRITTIVA con cartografie geometriche: Disciplina dell’edificato (trasformazioni ammissibili sul patrimonio esistente) e Disciplina degli usi e delle trasformazioni urbanistiche ed edilizie funzionali all’attività agricola e alla valorizzazione del paesaggio. La parte prescrittiva riassorbe la disciplina precedentemente prevista dai RUE e contiene anche gli elementi premiali per favorire una diffusa riqualificazione, energetica, strutturale e paesaggistica.
Il PUG si compone di: Quadro conoscitivo, costitutivo e diagnostico, che descriva le caratteristiche territoriali Strategia, rappresentata da tavole e schede dei vincoli Valsat (Valutazione ambientale che verifica la sostenibilità delle scelte proposte, ovvero degli impatti) CONSIDERAZIONI Con la L.R. 24/2017 passiamo dal livello di “strumento urbanistico” a quello di “GOVERNO DEL TERRITORIO”, la cui essenza è quella di mettere in relazione – in primo luogo – i diversi sistemi di conoscenza e i dati disponibili con gli obiettivi del piano. Il governo del territorio deve essere inteso quale insieme di attività di analisi, valutazione, programmazione, regolazione, controllo e monitoraggio degli usi e delle trasformazioni del territorio e degli effetti delle politiche socio – economiche incidenti. Persegue la sostenibilità, l’equità e la competitività del sistema lavoro ed il soddisfacimento dei requisiti fondamentali inerenti alla salute, all’abitazione ed alle attività, nel rispetto dei seguenti obiettivi:
contenimento del consumo di suolo; miglioramento della qualità urbana ed edilizia attraverso la promozione della rigenerazione urbana, con particolare riferimento all’efficientamento energetico, alla performance ambientale dei manufatti e dei materiali, alla salubrità degli edifici, alla conformità alle norme antisismiche, alla qualità ed alla vivibilità degli spazi urbani, alla promozione degli interventi di edilizia residenziale sociale; tutela e valorizzazione del territorio e delle sue caratteristiche ambientali e paesaggistiche; tutela e valorizzazione dei territori agricoli, salvaguardando le vocazioni e le tipicità; tutela degli elementi storico culturali; promozione dello sviluppo delle attività produttive, terziarie e turistico – ricettive; In sostanza, la legge valorizza la qualità delle proposte progettuali e la sostenibilità ambientale degli interventi, unitamente alla capacità negoziale dei Comuni, attraverso la funzione della prevenzione e della mitigazione degli eventi di dissesto idrogeologico, delle strategie di adattamento ai cambiamenti climatici, di miglioramento del clima acustico e di esposizione a sorgenti elettromagnetiche, di miglioramento delle prestazioni degli insediamenti in caso di emergenza sismica, accessibilità ai mezzi di soccorso e vie di fuga.
Infine: l’urbanistica che si confronta con la rigenerazione urbana (e non soltanto la riqualificazione), introduce una logica di progetto urbano che scommette sul disegno e la gestione dei processi (ACCORDI OPERATIVI), sulla qualità sociale, sulla cooperazione pubblico – privato e sulla integrazione delle politiche. Il processo che viene ad innescarsi è infinitamente complesso e, partendo dal principio di ‘ riconsiderare’ il consolidato cioè l’esistente, passa attraverso il riconquistare spazi una volta urbanizzati, sollecitare concetti di ristrutturazione immobiliare, riqualificazione e rinnovamento urbano, creare sinergie pubblico – privato e sollecitare i cittadini verso una nuova urbanità che metta in gioco il loro capitale sociale, culturale e patrimoniale. Al PUG è riservato un ruolo di indicazione dei criteri generali che costituiscono riferimenti di massima, la cui puntuale definizione e specificazione è di competenza esclusiva degli accordi operativi: consegnando, di fatto, alla “strategia” il ruolo cardine della pianificazione, affidando un ruolo centrale al privato. Tant’è che per rigenerazione deve intendersi metodo, non strumento. LA SFIDA ‘generare’ per ‘rigenerare’
IL PERCORSO PARTECIPATIVO….. Ai sensi dell’art. 17 della LR 24/2017, “i Comuni possono prevedere lo svolgimento di un processo di progettazione partecipata in sede di elaborazione degli indirizzi strategici e degli obiettivi del PUG, per assicurare il coinvolgimento in prima persona, con modalità attive e socialmente visibili, dei residenti e degli utilizzatori nella ridefinizione degli spazi urbani, delle dotazioni territoriali e dei servizi pubblici che ricadono nel loro territorio di vita quotidiana.” …..E DI CONSULTAZIONE In sostanza, tale percorso di “ascolto” è destinato a raccogliere contributi conoscitivi e valutativi ed è, quindi diretto alla consultazione del pubblico, degli stakeholder e di tutti i soggetti nei cui confronti il piano è destinato a produrre effetti diretti. POTENZIALITA’ CRITICITA’ STRATEGIE
OBIETTIVI: Il Piano Urbanistico Generale deve intendersi il principale strumento di governo e di sviluppo del territorio ed il coinvolgimento dei cittadini nell’elaborazione dello stesso è propedeutico a far scaturire tematiche di riflessione e azioni conseguenti, attraverso: la sensibilizzazione ad una cultura urbanistica più attenta alla sostenibilità ambientale e al consumo di suolo; la conoscenza e la valorizzazione dei contesti urbani; favorire il miglioramento della qualità urbana ed edilizia, con particolare riferimento a quella ambientale; la promozione dell’idea di bene e spazio ‘comune’; la mappatura degli spazi e dei luoghi da ‘rigenerare’; l’implementazione dell’attrattività turistica.
DALL’ATTIVITA’ DI “INDAGINE E ASCOLTO” POTREBBERO EMERGERE I SEGUENTI TEMI: • Relazioni territoriali • Reti, viabilità e diverse forme di mobilità • Agricoltura, spazio rurale e naturale • Articolazione e evoluzione degli insediamenti • Edifici e spazi collettivi • Dotazioni territoriali • Input turistici, attrattività e valorizzazione del sistema commerciale.
LE FASI DEL PERCORSO Il processo partecipativo si colloca nella fase iniziale della redazione del nuovo strumento urbanistico, nello specifico nel momento di studio e consultazione che terminerà con la pubblicazione di un DOCUMENTO DI PROPOSTA PARTECIPATIVA e quindi con l’integrazione del Quadro Conoscitivo e delle linee strategiche d’intervento con i contenuti raccolti dai partecipanti. Incontri con le Giunte Comunali Quale momento iniziale è stato organizzato un incontro con le Giunte Comunali dei Comuni interessati per presentare il processo partecipativo che consenta di definire quali sono le tematiche locali di maggior rilievo. Tale confronto, consentirà alle Amministrazioni di fare una prima valutazione sulle possibili ricadute all’interno dell’azione amministrativa.
Incontri con i tecnici professionisti operanti sui territori e rappresentanti degli Ordini professionali L’obiettivo è quello di focalizzare le priorità del nuovo piano urbanistico , a livello di intervento pubblico e privato, ragionando sulla loro fattibilità tecnica, economica e sulle ricadute positive e negative che gli stessi possono avere sulla comunità locale. Si tratta di affrontare tematiche concrete, scaturenti dall’esperienza condotta sul territorio che necessitano, appunto, del contributo di esperti. L’incontro ha anche l’obiettivo di raccogliere correttivi, aggiustamenti e questioni irrisolte con i precedenti strumenti. Incontri con associazioni economiche, sindacali, sportive, scolastiche, socio–culturali, turistiche e volontariato Lo scopo di rivolgersi alle Associazioni di categoria operanti sul territorio, è appunto quello di fare emergere e segnalare le criticità ed i punti di forza , costituendo il ‘tramite’ di chi vive, lavora e si muove nei nostri territori.
Incontri con associazioni imprenditoriali, rappresentanti attività economiche e artigianato Occorre conoscere e capire le esigenze delle imprese insediate nei territori oltre ad ulteriori tematiche di riflessione. Il coinvolgimento di tali attori è volto a raccogliere le sollecitazioni sui caratteri del contesto. Incontri pubblici L’approccio diretto con i cittadini, oltre a garantire la trasparenza e la qualità del processo, risulta necessario per costruire la mappa delle criticità e opportunità che emergono dalla percezione dei luoghi e dal loro uso quotidiano e le azioni conseguenti. REPORT FINALE A conclusione del processo partecipativo, verrà redatto un documento di riferimento per la predisposizione delle scelte strategiche del nuovo Piano Urbanistico Generale e come strumento di supporto per l’organizzazione del Quadro Conoscitivo.
COMUNICAZIONE E’ stato realizzato un apposito spazio all’interno del sito internet dell’Unione dei Comuni Valle del Savio e dei tre Comuni interessati dal PUG, per dare maggiore visibilità all’operazione di progettazione partecipata e consultazione: …………………………………………….. E’ stato quindi attivato un indirizzo e-mail che consente di avanzare richieste, proposte, contributi e sostenere il percorso partecipativo: ufficiodipiano@unionevallesavio.it
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