Connected & Social Tv 2018 Producer vs. User generated flow - Alberto Marinelli Sapienza - Università di Roma - Dipartimento di Comunicazione e ...
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Connected & Social Tv 2018 Producer vs. User generated flow Alberto Marinelli Sapienza – Università di Roma 1
Williams - Il concetto di flusso (flow) 1 • «In tutti i sistemi avanzati di broadcasting, l’organizzazione tipica del contenuto e, conseguentemente, l’esperienza che se ne fa, è quella della sequenza o del flusso (flow). Questo fenomeno, il flusso pianificato , è probabilmente l’elemento caratteristico del broadcasting, sia come tecnologia sia come forma culturale». (R. Williams,1974) 2
Williams: Il concetto di flusso (flow) 2 • «La differenza del broadcasting rispetto a … altri sistemi di comunicazione non sta soltanto nel fatto che tali eventi o altri analoghi siano accessibili da casa, premendo un pulsante; ma nel fatto che l’effettivo programma offerto consiste in una sequenza o un insieme di sequenze alternative di questi o di altri eventi simili, fruibili nella stessa unità spazio-temporale e attraverso un’unica operazione». (R. Williams, 1974) 3
Bolter & Grusin - «Agenti sociali» e «forme tecnologiche» «… di fatto, il finanziamento commerciale costituisce un elemento inseparabile del medium «televisione americana», così come lo sono i vari usi sociali (cene davanti alla televisione, baby-sitter per i bambini, influenza sulle abitudini di consumo). … Questo non significa che il tipo di finanziamento è la causa per cui la televisione americana è ciò che è, ma piuttosto che il carattere di una tecnologia come quella televisiva si articola attraverso una serie di pratiche formali, materiali e sociali» (Bolter, Grusin, 1999: tr. it. 95). 4
Producer controlled flow - 1 • Program flow = economic flow Gli spettatori non debbono far altro che accendere il televisore ed esporsi al flusso dei programmi e dei commercials, anche perché la configurazione del television set tende a limitare qualsiasi forma di interferenza e di esercizio diretto del controllo. • Mainstream medium incorporato nelle routine domestico/familiari La televisione diviene una presenza elettronica quasi ininterrotta, che si innesta negli spazi comuni della casa e si integra con altre attività come mangiare e svolgere le faccende domestiche o i compiti di scuola. 5
Producer controlled flow - 2 • Televisual essence Il producer controlled flow si caratterizza come una sorta di «televisual ‘essence’» (Uricchio 2004: 234) destinata a sopravvivere in parte alle stesse trasformazioni della televisione e a mantenere tuttora la sua impronta nell’esperienza di visione dei canali generalisti della tv europea o dei network USA. • Liveness Questa televisual essence trova espressione sul piano culturale più che su quello tecnologico ed è anche strettamente correlata all’idea di «liveness» (Couldry, 2004), che si struttura nel pubblico sulla base dell’esperienza di visione tipica della televisione di flusso. 6
Producer controlled flow - 3 • Scheduling Formati e testi – dai notiziari alle sit com, dai talk ai game e ai reality show – tendono ad assumere modularità e canoni narrativi non solo compatibili ma sempre più allusivi e pienamente coerenti rispetto all’interruzione pubblicitaria, evocata dal testo e attesa dallo spettatore. In questo tipo di regime, contrassegnato da una ferrea logica di circolazione top-down, il (singolo) contenuto non può godere di alcuna vita autonoma oltre quella funzionale agli interessi del broadcaster che gli è stata assegnata al momento della programmazione (Tv scheduling). 7
Ellis - The last creative act: TV Schedule «If programmes are the building blocks of television, then the schedule is its architecture, defining the edifice that gives meaning to each programme block. For those who labour in the brickfields of broadcasting, the schedule looks like the last really creative act, the point of decision from which will flow all the basic parameters for the manufacture of a particular programme». (Ellis, 2000b: 25) 8
The viewing experience in the network era • In the network era, we primarily experienced television as a domestic, nonportable medium used to bring the outside world into the home (McCarthy 2001; Spigel 2001). • Program options for viewers were limited to the offerings of the three national networks that delivered content on a linear through-the-day schedule— shows were available only at appointed times in a routinized daily sequence of programming. This technological configuration left the viewer with little to do. (Lotz, 2007) 9
RCD + VCR = subversive technology • Remote control device e video cassette recorder producono una prima profonda alterazione della disciplina temporale program-driven che aveva caratterizzato il producer controlled flow. • le pratiche di visione cominciano a riorientarsi secondo logiche che privilegiano la scelta di specifiche content unit, singole o seriali; • i consumatori possono segmentarsi, anche sul piano generazionale - secondo le loro preferenze - e diventano sempre più mobili e imprevedibili. 10
Toward a «Post-network-era» • «If TV refers to the technologies, industrial formations, governmental policies, and practices of looking that were associated with the medium in its classical public service and three-network age, it appears that we are now entering a new phase of television—the phase that comes after TV». (Spigel 2004, 2) • «Television’s transition from its network-era norm as a mass medium toward its post-network-era function as an aggregator of a broad range of niche and on- demand viewing audiences has required significant adjustments to industrial assumptions about the medium». (Lotz 2007, 34) 11
(Lotz, 2007) slide 12
L’esperienza di visione nella fase di transizione (Multichannel tv) I telespettatori • possono scegliere tra un numero elevato di canali, • possono liberarsi, attraverso le formule pay (subscription channels), dall’invadenza delle interruzioni pubblicitarie. • sono abilitati dal telecomando ad assumere un atteggiamento esplorativo • possono sfuggire alla schedulazione rigida attraverso i VCR. La necessità di prendere le misure rispetto a un comportamento decisamente più selettivo delle audience impone ai broadcaster la prima grande evoluzione – e sofisticazione – nei sistemi di monitoraggio che si incardina nella distribuzione dei (Nielsen) People Meter presso panel rappresentativi della popolazione televisiva 13
Il contenuto tende a liberarsi dalla forma • Il contenuto emerge come criterio determinante per la costruzione dell’esperienza di visione. • Questo processo evolutivo libera la televisione dal presupposto che il canale di distribuzione (il tv set domestico) sia un aspetto caratterizzante del contenuto che viaggia attraverso di esso. • Sulla base di questa logica i dirigenti televisivi – e, di fatto, tutti i media executive – operano in realtà nel business dei contenuti, nel cui ambito il contenuto può essere definito come – «una unità di informazione o un prodotto di intrattenimento che può essere venduto o sponsorizzato e successivamente distribuito attraverso una ampia gamma di canali e piattaforme» (Askwith, 2007: 17, tr. nostra). 14
La tv lineare risponde attraverso il Narrowcasting • Vengono disposti in senso orizzontale i segmenti di offerta che, per la loro qualità e/o per la specificità dei pubblici di riferimento, possono consentire alle audience di inseguire una pluralità di preferenze e interessi (dallo sport al gossip, ecc.). • Esplode la quantità dei contenuti che trovano espressione, più o meno definita, in formati «televisivizzabili». • Le piattaforme di distribuzione (satellite, digitale terrestre ospitano l’espansione dell’offerta e lavorano a nuovi modelli sostegno economico (subscription, pay per view) 15
Programming based vs. viewer-centred model «In questo nuovo regime – l’era del narrowcasting – la vecchia audience di massa non solo si è frammentata, ma ha anche guadagnato un maggior potere di intervento nella creazione della propria sequenza di programmazione, nella definizione dei modelli di interpenetrazione (zapping durante la pubblicità, passaggio veloce da un canale all’altro) e, grazie al videoregistratore, nella individuazione della propria strategia per ripetere e recuperare i programmi». (Uricchio, 2010: 35) 16
Verso un nuovo ecosistema televisivo • i sistemi di distribuzione broadcast in digitale (DVB-T; DVB-S) soppiantano definitivamente l’analogico • prevale un approccio multipiattaforma (digital broadcasting, IP - based) rispetto ai canali di distribuzione, e multidevice (tv, pc, second screen device) rispetto ai terminali di accesso. • gli schermi diventano terminali internet enabled e cominciano a ospitare servizi televisivi non lineari (on demand). • le pratiche di fruizione di tipo televisivo trovano spazio in altri ambienti di comunicazione (come il world wide web) o sono declinate su altri schermi personali (pc e handhelded device). • i contenuti televisivi subiscono un processo appropriazione creativa (cut, remix, share) proprio delle culture partecipative. • I social media ospitano i discorsi sulla televisione (social television) e favoriscono l’engagement dei pubblici. 17
Le trasformazioni del medium: timeshifting e placeshifting • Si produce una profonda alterazione del regime temporale attraverso il quale vengono gestiti l’accesso e le modalità di fruizione dei contenuti, rispetto all’esperienza di visione che ha caratterizzato per decenni la televisione di flusso. • “Attraverso l’uso delle tecnologie per il timeshifting, gli spettatori della televisione broadcast conformano la programmazione alle loro esigenze di orario e la espongono ai momentanei desideri dei loro click, poiché sono in grado passare rapidamente dai programmi live a quelli registrati. In questo modo, aggirano il flusso commerciale accuratamente pianificato in cui i network statunitensi inseriscono i loro prodotti televisivi” (Gillan, 2011: 76, tr. nostra). 18
Le trasformazioni del medium: timeshifting e placeshifting • L’idea della tv anytime, ovvero l’affrancamento delle audience dai tempi della programmazione televisiva broadcast, grazie all’introduzione di tecnologie di timeshifting tv, che disarticolano l’idea di flusso tv e la ritualità del consumo ad esso collegato si integra con le pratiche di consumo di contenuti video attraverso differenti device in qualunque momento e in qualsiasi luogo, secondo le logiche di • Placeshifting, un termine proprio dei nuovi media che fa riferimento alla capacità degli spettatori di far transitare la programmazione dai television set agli hard disk e ai dispositivi mobili (Gillan, 2011: 135, tr. nostra). 19
Tv: anywhere, anytime, anydevice Il paradigma della tv anywhere rappresenta la dimensione complementare al processo di liberazione dal regime temporale imposto dal producer controller flow, consentendo il consumo di contenuti video attraverso differenti screen device (PC, tablet, smartphone, game console, Smart TV) e in qualsiasi luogo (outdoor o indoor). «As television viewing becomes dissociated from a singular device, at the same time it becomes ubiquitous. In the post-television age television is everywhere. But this does not mean that is simply more of the same old thing»» (Strangelove, 2015: 7) 20
Le trasformazioni del medium: dal broadcasting al personcasting • Le diverse esperienze di visione (tempi, contenuti, schermi, ecc.) si compongono in mix profondamente differenziati e in perpetua ridefinizione sulla base delle appartenenze generazionali, delle competenze tecnologiche e della disponibilità di capitale economico e culturale. • Nella composizione del mix il livello di apertura competitiva del sistema televisivo e la disponibilità di tecnologie di distribuzione Ip based, che abilitano l’effettivo accesso personalizzato ai contenuti determinano le pratiche di personcasting. 21
Personcasting / asynchronicity • «… the experience of television in a post-network era fragments beyond the narrowcasting of the multi-channel transition to personcasting in terms of what is viewed, when, how, and even in how viewers pay for it. Although such variation in what we watch might not entirely disrupt our network-era understandings of television and culture, the disparity in when we watch programs will make asynchronicity a defining feature of the post-network era». (A. Lotz 2007, 243-244) 22
La tv degli «eventi» • L’evento televisivo non è più confinato esclusivamente entro i tempi e le modalità codificate dal broadcasting, rilevante in quanto celebrazione, momento storico e pubblico, fortemente correlato alla dimensione live della televisione (Dayan, Katz, 1992). • L’evento televisivo viene anche ricodificato secondo la logica del personcasting: – sono i singoli consumatori di televisione ad assegnare questo valore simbolico ed esperienziale, esprimendo elevata fidelizzazione e/o specifica passione/interesse verso un determinato contenuto, sia esso una puntata di talent show o di una serie tv oppure un film scelto con grande cura nel catalogo on demand. 23
TV as «user- controlled experience» The overarching trend from the early 1950s to the presents seem clear: • from television as a one-way, coherent, programmer-controlled flow to television as bidirectional, fragmented, user-controlled experience; • from mass audiences to atomized viewers; • from a site of public memorization to an increasingly personal site of private and public expression. (Uricchio 2010, 36) 24
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