Comunicando - Laboratorio Sociale

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Comunicando - Laboratorio Sociale
Comunicando
Foglio di comunicazione alle famiglie                                                       luglio 2021 (n.9)

Assembrea dei soci 2021
"La strada verso la nostra normalità è iniziata"

Nel corso dell’assemblea svoltasi il    mente cambiando.                      passi verso la normalizzazione
4 giugno in videoconferenza, la         Grazie all’impegno comune, alla       delle nostre giornate.
presidente nella sua relazione ha       collaborazione ed alla disponibili­   La presidente conclude con
affermato come, nonostante le           tà di Casa Serena, Anffas e           grande “BRAVI” a tutti i ragazzi
difficoltà di quest’ultimo anno i la­   Azienda Sanitaria provinciale oggi    che in questi mesi hanno saputo
boratori e le comunità alloggio         tutti hanno avuto la possibilità di   portare avanti lo spirito della no­
convivendo con molte precauzioni        completare il ciclo vaccinale.        stra cooperativa.
e protocolli, siano rimasti attivi.     Continua affermando che stiamo        Si rivolge poi agli educatori,
Il lungo periodo di chiusura e          ancora convivendo con il rischio      ringraziandoli di aver portato
distanziamento forzato di marzo e       della diffusione del virus, ma sia­   avanti le attività in sicurezza,
aprile ha permesso di riprendere a      mo e ci sentiamo più protetti, ve­    infondendo entusiasmo e mante­
maggio gran parte delle attività.       dendo la concreta possibilità di      nendo vivi i rapporti con ragazzi e
In autunno ci sono state nuove          un ritorno alla nostra “normalità”.   famiglie dando tranquillità e sere­
chiusure temporanee e l’esigenza        Si sente forte la mancanza della      nità anche nei momenti di chiusu­
di una nuova organizzazione,            possibilità di incontrarsi, di fare   ra e distanziamento e condivi­
tuttavia, si diffondeva piano pia­      una grande festa o di andare in       dendo con il Consiglio e la Dire­
no la speranza che le cose stesse­      vacanza insieme, ma già oggi si       zione le scelte dettate dal difficile
ro lentamente ma progressiva­           stanno facendo alcuni piccoli         momento.

Per i ragazzi delle Albere una giornata di
speciale normalità...a cavallo!

Nei primi giorni di luglio, dopo        gazzi del Laboratorio delle Albere,   periodo particolarmente difficile
tanti giorni in cui uscire e tra­       divisi in due gruppi, accompa­        vissuto durante la pandemia, a
scorrere una “normale” giornata         gnati da due educatori e sempre       contatto con la natura, la possibi­
all’aperto con il proprio gruppo di     nel rispetto delle regole dettate     lità di vivere nuovamente all’a­
amici sembrava impossibile, i ra­       dall’emergenza sanitaria, si sono     perto pranzare al sacco, godere
                                        recati a Baselga di Pinè, presso      dei colori suoni e profumi della
                                        l’Azienda Agricola Dallapiccola.      natura.
                                        Molte le attività che i ragazzi
                                        hanno avuto l’opportunità di          Per i ragazzi è stata un’occasione
                                        svolgere grazie all’associazione      per consolidare la propria autosti­
                                        Equipinè. Dopo la visita al centro    ma nel prendersi cura del cavallo
                                        equestre hanno visitato le scude­     e nel riuscire a cavalcarlo,
                                        rie, avvicinandosi ai cavalli, sco­   mettersi in gioco nella relazione
                                        prendo le loro caratteristiche e      dell’animale e con i compagni.
                                        abitudini.                            Uno dei ragazzi racconta: “Le co­
                                        Hanno potuto cimentarsi nello         se che mi piacevano di più sono:
                                        spazzolarli e nel cavalcarli con un   Pablo (cavallo) che mi leccava le
                                        istruttore qualificato.               mani e le coccole di Ermione (ca­
                                        Si è trattato di una esperienza       vallo) che ho cavalcato come in
                                        accolta con entusiasmo dai ra­        un sogno perché mi piacciono i
                                        gazzi e dalle loro famiglie, un’e­    cavalli che danno le sensazioni di
                                        sperienza di “normalità” dopo il      libertà e amicizia.
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I ragazzi della Comunità di Levico raccontano

Lasciamo la parola ai ragazzi
della Comunità di Levico, diamo
voce ai loro pensieri, alle loro
emozioni e ai loro vissuti concreti
riportandoli con le loro parole.

"Tutto è cominciato quel lontano
9 marzo, quando la nostra ope­
ratrice ci ha svegliato alla mattina
dicendoci che quel martedì
mattina potevamo continuare a
dormire un pochino perché non si
sarebbe andati al Laboratorio.
Noi non avevamo ben chiaro co­
sa fosse questo famoso CORONA­
VIRUS che non ci lasciava andare
in Laboratorio, ma eravamo             munità con i turni. Stavano              con il feltro o lavorare all’unci­
tranquilli perché sapevamo che         sempre con noi tutto il giorno e ci      netto. Ci siamo divertiti a colora­
gli operatori ci avrebbero dato        siamo divertiti tanto con loro a fa­     re, facendo cartelloni per tirarci
spiegazioni". (Paolo)                  re cose diverse dal solito lavorare      su il morale, abbellendo per Pa­
Infatti nei giorni seguenti le ope­    a cui eravamo abituati.                  squa la nostra casa o appenden­
ratrici ci hanno aiutato a capire      (Alessandra)                             do sul balcone il nostro personalis­
quello che succedeva fuori:            Infatti dopo pochi giorni abbiamo        simo “ANDRA’ TUTTO BENE!”.
parlandoci, facendoci vedere vi­       capito che dovevamo inventarci           (Paolo, Alessandra, Consuelo,
deo e seguendo tutti assieme il te­    qualcosa per riempire queste             Graziano)
legiornale. Ci sono state date         lunghe giornate vuote e abbiamo          Per lasciare traccia di questo pe­
delle mascherine, che dovevamo         iniziato a prenderci cura della ca­      riodo trascorso insieme, abbiamo
mettere. E anche le nostre ope­        sa in cui dovevamo rimanere. As­         creato un album fotografico ri­
ratrici mettono. Questa forse è        sieme agli operatori, abbiamo            portando i momenti più divertenti
stata la cosa più brutta di tutte.     inventato delle attività che du­         passati in compagnia, lo guardia­
Abbiamo iniziato a lavarci le mani     rante la settimana ci impegnava­         mo tutt’ora con gioia.
molto spesso, non solo con acqua       no a pulire le nostre stanze, i          (Stefano)
e sapone come sempre ma                bagni o a prenderci cura dell’orto       A poco a poco sembrava che la
anche con uno strano gel che           e del giardino. Ma non abbiamo           situazione stesse migliorando, ci
ora troviamo ovunque. Che noia         passato mica tutto il tempo solo a       hanno finalmente lasciato uscire
dover salire le scale per andare in    pulire, NO! Abbiamo anche cuci­          di casa a fare delle brevi pas­
bagno sempre a lavarci queste          nato (tra un passo di ballo e            seggiate! Sempre con la masche­
mani! Anche quando non ci              l’altro), impastando come tutti gli      rina e ci dividevamo in gruppi per
sembrava necessario. Pare pro­         italiani la pizza, preparato delle       non essere in troppi tutti assieme.
prio che questo CORONAVIRUS            torte, la più buona era la SBRICIO­      (Marco, Paolo, Stefano)
sia così piccolo da non vederlo,       LONA AL CIOCCOLATO, magari
così dicono! (Marco, Stefano,          un’altra volta vi daremo la ricetta!     Poi finalmente ci hanno detto
Paolo)                                 (Alessandra, Consuelo, Graziano)         che saremmo potuti tornare in La­
All’inizio eravamo contenti che        Nel nostro giardino curato abbia­        boratorio. Quanta gioia!!! Abbia­
non si andava più al laboratorio       mo ballato a ritmo di balli latini e i   mo dovuto tutti incontrare gli
perché si poteva dormire di più,       nostri uomini si sono sfidati a          infermieri per fare i tamponi che
come una piccola vacanza, di           bocce e a palla. Ma c’era anche          ci avrebbero detto se eravamo
cui però non conoscevamo la fi­        chi passava il tempo a mantene­          sani e potevamo quindi tornare a
ne. Un'altra cosa bella è che sono     re le proprie abilità manuali svi­       lavorare. Alcuni di noi non sono
venuti a stare con noi anche           luppate in Laboratorio continuan­        tornati al proprio perché per la si­
alcuni operatori dei Laboratori        do a fare le cose che si fa al           curezza di tutti ci hanno fatti
che già conoscevamo, per aiuta­        “lavoro” come ad esempio fare            andare tutti a quello di Pergine.
re le nostre educatrici della Co­      braccialetti, scatolette, lavoretti      Qualcuno ha trovato un contesto
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e dei colleghi di lavoro nuovi che      ratori.                                  dato tanta gioia. (Maria)
gli piace molto, qualcun altro          (Alessandra, Consuelo, Stefano)          Ora speriamo tanto che questo
ancora sogna di tornare al pro­                                                  brutto CORONAVIRUS se ne vada
prio amato Laboratorio. Ma non          Un altro momento che ci ha               via per poter abbracciarci e po­
prendeteci     troppo sul     serio,    portato grande emozione è stato          ter buttare nel bidone questa
perché inizia a piacerci anche          quello di riabbracciare i nostri fa­     brutta mascherina che ci copre
quello dove stiamo, solo che delle      miliari, per alcuni tornare addi­        la faccia, che è tanto scomoda e
volte litighiamo un pochino tra di      rittura a casa per qualche giorno,       non ci piace, per tornare fi­
noi e lì nasce la malinconia per i      non sarà stato il vero e proprio ri­     nalmente alla normalità. (Marco)
nostri vecchi compagni e ope­           torno alla normalità ma ci ha

Pensieri e riflessioni dal Laboratorio di Arco

“Il rientro dopo il lockdown è stato    rezza è prioritaria, anche ristabilire   gruppi settimanali non ha potuto
un riorganizzare spazi, lavori e        un equilibrio nelle nostre relazioni     vedere. Gli piace rispettare le re­
distanziamenti, con nuove regole        lo è. Abbiamo ripreso tutto dal          gole come il distanziamento.
da rispettare e far rispettare, per     principio, non solo dal punto di vi­     Fabrizio: non gli piace il fatto di
utenti, familiari ed educatori, con     sta della riconquista delle abilità      non poter andare in giro, al risto­
la massima attenzione alla sicu­        acquisite, ma anche del modo di          rante, e non gli piace la carta(au­
rezza” afferma Claudia del labo­        pensare alla relazione di cura. Si       tocertificazione)     da     portare
ratorio di Arco. Anche gli              presta attenzione all’osservazione       firmata! Dice che c’è poca gente
educatori Erika e Gino sottolinea­      degli       stati    d’animo,      dei   in giro, e non si possono fare
no come il rispetto delle regole (in    comportamenti, dei bisogni. Spa­         compleanni, matrimoni, cresime;
primis il distanziamento) forzi e       vento incertezza per il fatto di non     gli manca la maestra di ginnasti­
cambi gli atteggiamenti di rela­        sapere la gravità effettiva della si­    ca Sara. Nota che in giro c’è
zione e vicinanza con i ragazzi. Le     tuazione sono stati i vissuti delle      tanta gente senza mascherina!
attività lavorative sono state          prime settimane. Ai ragazzi inoltre      Ha paura che il virus “torni”.
forzatamente ridotte per dare la        mancano molto le attività come           Dalila: dice che questo periodo è
priorità all'aspetto della sicurezza    la motoria, la piscina, la prepara­      difficile per tutte le regole d a ri­
di tutti. Il timore che molti ope­      zione delle canzoni per la Messa         spettare. Bello è stato ritrovarsi
ratori sentono è la parziale perdi­     di Natale, tutte le attività di          dopo il lungo periodo a casa.
ta di abilità costruite a fatica nel    gruppo. Manca il vedere gli altri        Sente di essere fortunata ad esse­
tempo. La speranza è quella di          compagni di lavoro, che, a causa         re potuta rientrare! Le mancano
poter continuare le attività al         dei “turni settimanali” (le fre­         però le attività che si facevano
centro e tornare al più presto alla     quenze diverse per molti utenti),        prima del Covid, però è contenta
normalità.                              non si sono potuti vedere. La pau­       almeno di venire!
Gabriella, Simona ed Umberto os­        ra è tanta e confrontandoci con
servano come in questi mesi “la         loro, la si intuisce. Criticano chi va
componente umana abbia preso            senza mascherina!”.
il sopravvento sul fare”, come i ra­    Ecco le considerazioni di alcuni
gazzi abbiano appreso che le re­        utenti:
gole imposte sono essenziali per la     Fulvio: è convinto che è un perio­
convivenza e vanno rispettate.          do difficile. I primi tempi veniva
Affermano: “La ripresa dopo il pe­      con la madre. Vorrebbe rivedere i
riodo di distacco forzato ha fatto      suoi compagni che a causa dei
luce su tanti aspetti. L’imprepara­
zione davanti ad una situazione
critica, l’incredulità, l’incertezza
per il domani. Alla riapertura dei
Centri, la paura del contagio,
dell’errore nell’applicazione dei
protocolli ha messo tutti noi in
continuo stato di attenzione,
portandoci a relazioni a distanza
di sicurezza. Ma se tutt’ora la sicu­
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A Borgo: riorganizzazione di spazi, tempi e modi
Per tornare a lavorare assieme

Dopo marzo e aprile passati a            me il lavoro, il pranzo e anche la       prendere, per quanto possibile,
sentirci solo per telefono o con         pausa caffè. Tutto è stato orga­         una sorta di normalità, rivedere i
qualche videochiamata final­             nizzato per garantire il più possibi­    compagni, ridere, impegnarsi
mente dal 18 di maggio abbiamo           le la sicurezza del rientro dei nostri   nelle lavorazioni, confrontarsi e
potuto riaprire, seppur parzial­         ragazzi.                                 perché no anche litigare…ma dal
mente, il centro di Borgo.               E i ragazzi, come hanno vissuto          vivo, come prima.
Siamo stati il primo laboratorio a       tutti questi cambiamenti?                Così giorno dopo giorno abbiamo
poter essere riaperto dopo il lock­      All’inizio non è stato facile rende­     ripreso una nuova routine, sia pur
down, abbiamo quindi dovuto              re tutte queste “strane” regole,         condizionata da queste nuove re­
attivarci per studiare i protocolli      questa sequenza di azioni un’abi­        gole. Sono stati riorganizzati non
anti­covid e soprattutto adattarli       tudine, ma fin da subito grande          solo gli spazi del nostro centro, ma
alla nostra quotidianità. Il modo di     era il desiderio di rientrare, dopo i    anche i tempi e i modi di lavora­
vivere il laboratorio è note­            mesi a casa, che tutti si sono messi     zioni ed attività perché se la salu­
volmente cambiato: dal triage al         d’impegno a far propri gesti             te è sicuramente l’attenzione
mattino prima di entrare, alle           semplici, ma fondamentali, per           primaria, la qualità del tempo
piccole regole igieniche e di            poter convivere insieme agli altri       che trascorriamo assieme non è
comportamento che da quel mo­            dentro e fuori dal Laboratorio.          da meno!
mento scandiscono momenti co­            Tanta era la loro voglia di ri­

L'esperienza Coronavirus nelle Comunità alloggio.
Un'opportunità per scoprire nuovi punti di forza.
La difficile esperienza che ha visto     Questo è ciò che è capitato              La comunicazione tra utenti ed
protagonista il nostro intero piane­     all’interno delle comunità alloggio      educatori si è rafforzata e
ta nell’ultimo anno e mezzo, ha          durante quei mesi difficili. Edu­        ampliata. L’esperienza vissuta ha
avuto un impatto rilevante anche         catori e utenti hanno dovuto tro­        inoltre creato legame. Sia tra i
nei ritmi e gli equilibri della nostra   vare la giusta modalità per              colleghi, che hanno trovato la
cooperativa. Anche la vita delle         collaborare assieme, per potersi         forza di supportarsi l’un l’altro, che
comunità alloggio è stata scon­          sostenere vicendevolmente e tro­         tra i ragazzi, che altrettanto
volta.                                   vare le energie per superare ogni        hanno vissuto il crearsi di una
Di fronte ad un’emergenza mon­           nuova sfida. Sono emerse le incre­       maggiore armonia e fluidità nei
diale, educatori e utenti, hanno         dibili capacità di adattamento           rapporti tra coloro che hanno do­
dovuto far fronte con fantasia e         dei ragazzi inseriti delle comunità      vuto convivere 24 ore su 24 per
pazienza a tutte le normative in         alloggio, e la pazienza di cui sono      mesi.
continuo cambiamento e sempre            capaci. Hanno saputo trovare l’e­        Nel complesso si può dire che l’e­
più stringenti. Come spesso acca­        nergia per non perdere il sorriso,       sperienza Coronavirus a Labo­
de, dalle catastrofi, emerge un          per aiutare gli educatori a              ratorio Sociale, è stata comples­
lato tutto nuovo, un punto di vista      inventare e tracciare nuove forme        sa, difficile ed estenuante, ma ha
mai preso in considerazione che          di socializzazione attraverso una        rivelato la forza e il coraggio di
permette di scoprire i punti di          progettualità creativa e attività        ognuno di noi, educatori e utenti.
forza e il valore di ognuno di noi.      adattate su misura alla situazione.

        Cooperativa Laboratorio Sociale
        via Unterveger, 6 ­ 38121 Trento ­ tel. 0461421298 ­ e mail: home@laboratoriosociale.it
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