Come raggiungere Careggia e Serrapiana - CA GIACOMO
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Come raggiungere Careggia e Serrapiana Careggia si trova in zona collinare a metà strada tra Barbarasco e Giovagallo. "Risiede in poggio alla destra del fiume Magra, un miglio toscano circa da Giovagallo" Come riportava un vecchio dizionario fisico-storico della Toscana. Si raggiunge lungo la strada che da Corneda sale tortuosa verso il piccolo abitato di Bottria, svoltando a destra prima di arrivare al paese del Groppo (ci sono due svolte la seconda porta anche al piccolo borgo di Serrapiana). Dalla Chiesa di Barbarasco alla prima svolta ci sono circa 4 Km. Careggia e Serrapiana sono in Media Lunigiana in una valle sulla destra del fiume Magra: Barbarasco, Bocceda, Bola, Bottria, Campo di Sopra, Camporella, Canala, Catizzola, Cercò, Corneda, Fontanedo, Giovagallo, Groppo, Meredo, Nave, Novegigola, Ortigaro, Pera, Pietrasalta, Ponte, Popetto, Riccò, Rovaro, Tassonarla, Tavella, Villa, Villecchia Sono le altre frazioni del Comune. Il dialetto locale è un intersezione tra l'emiliano e il ligure, da cui ha attinto molte terminologie. Careggia è formata da piccoli agglomerati di case, tra cui Chiesa, dove si trova la chiesa parrocchiale dei Santi Prospero e Caterina .
Cavalli al pascolo in località Chiesa Ceppino, situato in una piccola altura sopra a Chiesa; Quercia - posta lungo un crinale – la Calada – che porta al Bocco (dove è presente una piccola pietà), Dal Bocco svoltando a destra si scende verso Ca' Vecchia e si raggiunge Serrapiana, fila di case affacciate sulla vallata, dove termina la strada in località In fondo alla Vila , piu' oltre scorre il torrente Osca (affluente di destra del fiume Magra), che si può raggiungere attraverso un sentiero di circa 650 metri passando attraverso il bosco. Di fronte a Serrapiana si erge il castello di Villa (maniero di origine trecentesca). Uno squarcio del torrente Osca.
Latitudine : 44.2450376150183 Longitudine: 9.91041362285614 Careggia 320 m s.l.m. Ceppino 335 m s.l.m Serrapiana 300 Cap : 54012 pref.tel : 0187 Distanza dalla sede del Comune di Barbarasco 4500 m Cl. sismica zona 2 (sismicità media) Località Serrapiana Prime notizie storiche sul territorio "Probabilmente cotesto Careggia corrisponde al Caricinum rammentato nella donazione fatta nel 1085 dal Marchese Alberto Rufo fu Adalberto III(1040-intorno al 1094) alla cattedrale di Luni..........." in t'l dùbio ... . (nel dubbio ... ). Il seguente stralcio tratto dal libro di Roberto Ricci “Gli Obertenghi e la Corsica tra Gregorio VII ed Urbano II, Pisa e la Lunigiana” “””...Mentre inizia la fase genetica della dinastizzazione delle diramazioni obertenghe, la Lunigiana Storica diviene un contenitore politico-territoriale multiplo. Nella parte
meridionale della regione, da Massa alla Versilia, forse già il marchese Adalberto III, padre di Adalberto Rufo, indi ed ancor di più quest’ultimo, iniziano a gettare le basi della costruzione di una specie di piccola contea. Nell’area centrale della Lunigiana ed in parte in quella costiera ligure, i vescovi lunensi iniziano a costruire una dominazione ecclesiastica. Nell’anno 1077 il noto diploma di Enrico IV ai figli di Adalberto Azzo II fotografa il progetto degli stessi di costruire una rete di signorie rurali ancora genericamente diffusa tra area padana ed area subappenninica, che considera vaste porzioni della Lunigiana, sebbene alla fine del secolo gli interessi di questo ormai definito ramo obertengo si sposteranno decisamente in altri quadranti territoriali iniziando la costruzione di una dominazione con chiara definizione territoriale. In questo contesto, i vescovi lunensi – che nella prima parte dell XI secolo avevano dovuto misurarsi nelle conflittualità e microconflittualità territoriali con gli Obertenghi stessi ma più ancora con il loro vassalli lunigianesi, come i Da Vezzano – trovano un terreno più favorevole per condurre proficuamente e pazientemente una politica di equilibrio, che avvantaggi il programma vescovile di costruzione di una significativa signoria territoriale, con spunti verso un altro programma, che si concretizzerà invero un secolo dopo, ovverosia la costruzione di un principato vescovile che – a cose fatte – la nostra percezione storiografica delinea come un caso sui generis di principato incoativo...””” Sembra rafforzare l ipotesi fatta. Basandosi sulla toponomastica invece Serrapiana dovrebbe intendere barriera montuosa pianeggiante tra creste montuose. Se si porta come esempio Il libro di toponomastica di Mimma De Maio Ubi Dicitur Dove porta come esempio : Serrapiana di Solofra: barriera montuosa pianeggiante tra il Pizzo delle Tre Croci e il Pizzo dell’Uovo con varie creste. Riportando la definizione al nostro borgo risulta che ... “Serrapiana è appunto una barriera montuosa pianeggiante tra il Monte Piagia, il Monte Cornoviglio e le creste montane sopra il Castello di Villa” Per quanto riguarda il nome di Careggia potrebbe derivare da Carricinum o Cariginae Che si presume fossero riferiti ad un accampamento militare vale a dire "campo a capo di altri castra (intesi come accampamenti). Seguendo queste ipotesi i resti presenti sul Monte Ciurlina potrebbero avallare questa supposizione. Meno probabile, a mio parere, che il nome derivi da Carex(Caricine) famiglia di erbe, Ceppino il termine deriva dal latino cippus che significa cippo, da intendersi come pietra confinaria, il suffisso –ino dovrebbe interpretare il termine Ceppino come piccolo cippo, si potrebbe desumere che in questa piccola frazione del territorio di Careggia un tempo ci fosse un punto di confine del territorio, segnalato da un cippus.
Questa toponomastica del termine Ceppino, avalla la tesi su nome Careggia derivante da Carricinum, che la zona fosse un insediamento di accampamenti militari. Vista del Ceppino Monte Ciurlina “Castellaro” “Oggi siamo andati a cercare i resti dell antico castello di " CAREGGIA" posto sul monte Ciurlina, che scendendolo si arriva al paese di Tresana Ci siamo addentrati nel bosco quasi a notte fonda, ma alla fine l'abbiamo trovato, grazie alle indicazioni di Simonello(1). Dagli scritti del Dott Andrea Gallo, il castellaro, posto in una spianata che domina la valle sopra Tresana, era uno dei più importanti feudi della vallata e da quel castello,ebbe origine il Malaspina di Tresana. Non restano che pochi resti dell antico maniero, che andrebbero valorizzati attraverso una rete sentieristica collegando Tresana e Careggia. Ci siamo promessi di tornare sul posto con calma e... nel fattempo penseremo come valorizzarlo “ tratto da un post su facebook in TresanaOutdoor (1)Simonello abitante di Careggia frazione Chiesa Ruderi nel bosco del monte Ciurlina Dovrebbero essere di origine Longobarda dato che da fonti storiche accertate “Intorno ad una fortificazione di origine longobarda si sviluppò il borgo di Tresana”, i resti murari sono a poche centinaia di metri proprio dal paese nominato.
Il castello di Villa visto da Serrapiana, con sotto il vecchio borgo Frazione del Bocco Fauna I boschi intorno a Careggia e Serrapiana sono selvaggi , ricchi di fauna. Non è raro incontrare e vedere cinghiali, tassi, caprioli ,volpi, istrici, ghiri, faine, scoiattoli, lepri, ricci, rospi, serpi,topi, lucertole (ligoli in dialetto locale), piccoli scorpioni e volare fagiani, poiane, merli, passeri, civette e petirossi, negli ultimi anni sono stato avvistati anche alcuni lupi. Oltre vedere pascolare pecore, capre e cavalli , gironzolare cani e molti gatti randagi e non.
Fauna che si incontra nei boschi e nei prati Cinghiali in un prato al limite del bosco Una serpe fra l’erba in un prato Un capriolo nei pressi di Ca Vecchia Un aculeo di istrice trovato nel bosco Gli aculei dell istrice possono presentare anelli bianchi e neri alternati, solitamente 4 o 5, e terminare con una lunga punta bianca. La loro lunghezza è variabile e possono raggiungere i 30 cm sulla groppa Una cavalletta Nei prati si possono trovare chiocciole e lumache, in dialetto lumacòn. Le chiocciole sono provviste di una conchiglia visibile molto ben strutturata, a differenza delle lumache. Possibile anche trovare piccoli scorpioni, con una dimensione compresa tra 1,8 e 3 cm. Il corpo è tozzo con pedipalpi grandi, la coda è sottile, il pungiglione piccolo. Questi scorpioni appartengono al genere Euscorpius, specie innocue, infatti non sono in grado di provocare problemi all uomo, disponendo di poco veleno oppure di un veleno dalla tossicità lieve.
Sport Negli anni 50’ e 60’ in località Bocco era presente un campo di bocce, si facevano gare a livello amatoriale con in premio salumi, uova, fiaschi di vino e pollame. Località Bocco dove si trovava il campo di bocce Dal 2005 nel territorio di Careggia passa la gara ciclistica “Memorial Antonio Colò”, gara di categoria juniores, la gara si snoda dal primo incrocio per Chiesa al secondo incrocio per Serrapiana, in pratica il penultimo chilometro in quanto l' arrivo é posto in località Groppo, al cippo dei partigiani molti si ritrovano per vedere il passaggio, manca poco al traguardo (1,8km) e molte volte si puo' assistere ai momenti decisivi della competizione. La gara si disputa di solito nel mese di agosto. Albo d’oro dal 2008 “Memorial Antonio Colò” con arrivo al Groppo. 2008 LIDIO AGNESINI 2016 MATTEO SENSI 2009 GIAN LUCA REMONDI 2017 THOMAS PESENTI 2010 RUBINI RICCARDO 2018 A. BERTOLA 2011 ASTI OMAR 2019 LORENZO GALIMBERTI (ENERGY TEAM A.S.D.) 2012…………………………………………………………... 2020 VACEK M. (F.lli GIORGI) km 9,2 in 17 m 43 s disputata con le dovute cautele essendo in tempo di 2013 NENNATI RICCARDO Covid 2014 GIULIO BRANCHINI 2021 …………………………………………………………... 2015 SAVINI DANIEL 2022…………………………………………………………... 2016 MATTEO SENSI 2023…………………………………………………………...
Galleria foto grafica Memorial Colò 2018 Bertola al Cippo dei Partigiani ormai irraggiungibile Antonio Colò foto d epoca 2019 Galimberti al Cippo dei Partigiani ormai irraggiungibile 2020 Vacek M. lanciato verso la vittoria a 1,8 km dal Groppo, a fine mese vincerà il campionato europeo juniores a cronometro in Francia, nel 2021 passato professionista con la Gazprom RusVelo, squadra russa. Il secondo del 2020 A. Ponomar ucraino debutta 11 mesi dopo al giro 2021 con l Androni Giocattoli.
Serrapiana – In fondo alla Vila foto 2014 Serrapiana vista dal Borgo del Castello di Villa Antiche atmosfere Una grada Nella foto a sinistra una grada usata un tempo per fare essiccare le castagne Un vecchio forno risalente ai tempi della Grande Guerra in località Serrapiana, il forno è all interno di un seccatoio adibito un tempo allo stoccaggio delle castagne, che all epoca erano un fonte di sostentamento e di guadagno per molte famiglie contadine, con le castagne essiccate veniva prodotta farina che era poi venduta. Edifici di questo genere diventavano poi anche ritrovi serali nelle fredde serate invernali. Intorno al fuoco del gradile o grada, si raduvano le persone, chiacchierando mentre nel fuoco si preparavano le “mondine”(caldarroste in dialetto locale) dentro una padella con i buchi, che poi venivano degustate insieme a qualche fiasco di vino. La castagna più diffusa nel tresanese e nel pontremolese era la varietà carpanese, piccola e un po schiacciata. Oltre che per produrre farina, veniva spesso usata dai contadini per fare i “borghi”( castagne lessate), perché si poteva spellare con facilità Le castagne e la farina prodotta era la vera risorsa del Comune, Careggia e Serrapiana con i loro castagneti contribuivano in modo significativo a rifornire i mulini. …...Nel decennio 1820-30 il nostro Comune di Tresana si distingue nella produzione di farina di castagna. Come riporta una cronaca del tempo.
“Sarà il conte Nicolò Bayard de Volo* ad occuparsi della costruzione della farinaia ad Aulla e dell’annuale provvista di farina di castagna, con la meticolosità, quasi pignoleria, che gli era propria ,,,, Se all’Aulla la produzione agricola era minima, nei territori di Licciana, Mulazzo, Tresana e Treschietto, i vasti castagneti davano farine abbondanti e saranno proprio Treschietto e Tresana le località dove il De Volo procurerà l’approvvigionamento per la farinaia costruita nel deposito aullese”........ *Delegato governativo della Lunigiana per il Ducato di Modena Resti di un mulino sulle sponde del torrente Osca, presente sulla sponda verso Serrapiana. Era il mulino chiamato CICCHELLA Fonti d acqua Un vecchio lavatoio con fonte di acqua potabile, risalente al Salendo sul monte Piagia a circa 100 metri sulla sinistra del XIX secolo. vecchio lavatoio, si può trovare una vecchia fontana, chiamata Dalla fontana si snoda un sentiero nel bosco di circa 1150 dalla gente di Serrapiana “fontana del gatto”, anche questa fonte metri che si può percorrerlo in mountain bike o a piedi. è potabile.
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