CLIL: norme transitorie & Esami di Stato Gisella Langé - Trento, 19 Maggio 2015
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Ministero dell‘Istruzione, dell’Università e della Ricerca CLIL: norme transitorie & Esami di Stato Gisella Langé gisella.lange@istruzione.it Trento, 19 Maggio 2015
Norme transitorie CLIL Esami di stato Le prove di lingua straniera Esempi di prove Gisella Langé 2015 2
Decreto Direttoriale n. 6 del 16 aprile 2012 della Direzione Generale per il Personale scolastico definisce come Requisiti per l’insegnamento di una disciplina non linguistica in lingua straniera: Competenza linguistica C1 Corso di perfezionamento metodologico di 20 Crediti presso Università Gisella Langé 2015 …
Nota n. 4969 del 25 luglio 2014 su norme transitorie CLIL da parte della Direzione Generale per gli Ordinamenti Modalità di attuazione dell’insegnamento di una DNL in LS nei Licei e Istituti Tecnici Gisella Langé 2015
… può trovare impiego nella didattica della disciplina veicolata in lingua straniera anche il docente in possesso di una competenza linguistica di Livello B2 del Quadro Comune Europeo di riferimento per le lingue e impegnato nella frequenza dei percorsi formativi. L'avvio graduale, attraverso moduli parziali, può essere sperimentato anche dai docenti comunque impegnati nei percorsi di formazione per acquisire il livello B2. Gisella Langé 2015 …
“costituzione di veri e propri team CLIL (docente di DNL, docente di lingua straniera, conversatore di lingua straniera, eventuale assistente linguistico), finalizzati allo scambio e al rafforzamento delle reciproche competenze. “ Gisella Langé 2015 9
TEAM CLIL Programmazione del docente DNL concordata anche con l’insegnante di lingua straniera o il conversatore di lingua straniera o, ove presente, con l’assistente linguistico anche tenendo conto degli orientamenti forniti nelle INDICAZIONI NAZIONALI per i Licei e nelle LINEE GUIDA per gli Istituti Tecnici Gisella Langé 2015 10
CLIL Team Docenti di disciplina Docenti di lingua straniera Assistenti linguistici Gisella Langé 2015 11
Modalità di attuazione dell’insegnamento di una DNL in LS introduzione graduale dell’insegnamento della DNL in lingua straniera, considerato che le attività di formazione richiederanno più anni per far acquisire ad un ampio numero di docenti i risultati formativi richiesti. Gisella Langé 2015 12
Indicazioni operative (1) Attivazione del 50% del monte ore della disciplina veicolata in lingua straniera, in considerazione anche della necessità di dotare gli studenti della padronanza del linguaggio tecnico-specialistico della disciplina nella lingua italiana. Forme modulari, programmazioni pluriennali, laboratori, momenti intensivi, organizzazioni flessibili sono elementi che possono orientare le scelte didattiche. Gisella Langé 2015 13
Indicazioni operative (2) Nei casi di totale assenza di docenti di DNL in possesso delle necessarie competenze linguistiche e metodologiche all’interno dell’organico dell’Istituzione scolastica, si raccomanda lo sviluppo di progetti interdisciplinari in lingua straniera nell’ambito del Piano dell’Offerta Formativa, che si avvalgano di strategie di collaborazione e cooperazione all’interno del Consiglio di classe, organizzati con la sinergia tra docenti di disciplina non linguistica, il docente di lingua straniera e, ove presenti, il conversatore di lingua straniera e eventuali assistenti linguistici. Gisella Langé 2015 14
Indicazioni operative (3) L’attivazione di percorsi CLIL potrà essere facilitata dalla conoscenza e condivisione tra i docenti di best practices nazionali o internazionali, dall’utilizzo di tecnologie multimediali e di tecniche comunicative multimodali. Le modalità di realizzazione definite nell’ambito dell’autonomia organizzativa delle Istituzioni scolastiche possono prevedere una organizzazione didattica flessibile finalizzata ad una migliore utilizzazione delle competenze professionali disponibili nell'istituto. Gisella Langé 2015 15
Indicazioni operative (4) Possono anche essere promossi incontri tra scuole o reti di scuole, sia in presenza, sia a distanza (videoconferenze o webinar con esperti nazionali o internazionali), che permettano di condividere competenze ed esperienze. Ad esempio, la didattica a classi aperte (il coinvolgimento di più classi o gruppi classe) e l’utilizzo di insegnamento a distanza (lezioni condotte da docenti esperti anche di altre scuole italiane o straniere) possono rappresentare utili strategie organizzative, funzionali all'ampliamento di percorsi formativi CLIL all’interno dell’Istituzione scolastica. Gisella Langé 2015 16
Organi e figure di riferimento Gisella Langé 2015 17
Il ruolo del Dirigente Scolastico Il Dirigente Scolastico ha il compito di individuare i docenti con le più elevate competenze sia linguistiche sia metodologiche CLIL da destinare alle prime esperienze di attivazione della DNL in lingua straniera. Tra le sue iniziative può prevedere anche la costituzione o l’adesione ad una rete di scuole. Gisella Langé 2015 18
Il Dirigente Scolastico potrebbe favorire attività e iniziative di mobilità e scambi di docenti e studenti, anche attraverso progetti finanziati con fondi europei, al fine di promuovere l’internazionalizzazione del piano dell’offerta formativa. E’ auspicabile l’attivazione di iniziative di job shadowing con docenti della stessa scuola, di altre scuole italiane o straniere, oppure di iniziative di formazione in servizio “sul campo” inerenti la metodologia CLIL. Gisella Langé 2015 19
Il ruolo delle Reti di scuole Incentivata la costruzione di Reti di scuole, finalizzate a condividere risorse umane e materiali ed esperienze e, nella migliore delle ipotesi, lezioni CLIL tra classi o gruppi di studenti di scuole diverse. Gisella Langé 2015 20
Il ruolo del Collegio dei Docenti Compito di definire i criteri per l’individuazione delle discipline da destinare all’insegnamento secondo la metodologia CLIL e attivare i Dipartimenti con indicazioni funzionali alla progettazione di percorsi CLIL. Gisella Langé 2015 21
Il ruolo dei Dipartimenti e dei Consigli di Classe I Dipartimenti, ove attivati, sono chiamati a individuare modalità operative e contenuti da sviluppare con la metodologia CLIL, soprattutto nella fase di definizione dei nuclei disciplinari da veicolare in lingua straniera e relative modalità di realizzazione. I Consigli di Classe sono chiamati a lavorare in sinergia e nell’ottica del confronto e del supporto reciproco, in tutte le fasi di progettazione ed implementazione dell’insegnamento della DNL in lingua straniera. Gisella Langé 2015 22
Il ruolo del docente di lingua straniera, del conversatore di lingua straniera e dell’eventuale assistente linguistico Non è previsto un diretto coinvolgimento attraverso forme di compresenza o codocenza, anche se è auspicabile una interazione al livello progettuale. Va osservato infatti, che queste figure professionali rivestono un ruolo fondamentale all’interno del Consiglio di Classe, soprattutto per le sinergie che potrebbero essere create con il docente DNL, come precisato nel punto 3. Esse potranno infatti fornire preziosi ed imprescindibili strumenti per l’analisi del profilo della classe in relazione alle competenze linguistico-comunicative e per una progettazione condivisa e pienamente rispondente ai bisogni formativi degli studenti, oltre a suggerire tecniche e modalità di insegnamento CLIL. Gisella Langé 2015 23
Il ruolo degli Uffici Scolastici Regionali Agli Uffici Scolastici Regionali è affidato il compito di coordinare le attività delle reti di scuole per lo sviluppo di pratiche di insegnamento secondo la metodologia CLIL, da sostenere anche con interventi formativi a cura degli Uffici stessi in collaborazione con strutture universitarie, enti culturali, associazioni professionali o altri soggetti. Gisella Langé 2015 24
Esami di stato Gisella Langé 2015 25
Novità Normativa di riferimento Cerca le materie Cerca la commissione FAQ Tracce prove scritte www.istruzione.it/esame_di_stato/index.html Gisella Langé 2015 26
Dalle Norme transitorie… Gisella Langé 2015 27
In generale l’accertamento del profitto nelle discipline non linguistiche veicolate in lingua straniera dovrà, in sede di esame, mettere gli studenti in condizione di valorizzare il lavoro svolto durante l’anno scolastico. Tuttavia, qualora la DNL veicolata in lingua straniera costituisca materia oggetto di seconda prova scritta, stante il carattere nazionale di tale prova, essa non potrà essere svolta in lingua straniera. Invece, la DNL veicolata in lingua straniera costituirà oggetto d'esame nella terza prova scritta e nella prova orale come di seguito precisato Gisella Langé 2015 28
TERZA PROVA SCRITTA: La scelta della tipologia e dei contenuti da parte della Commissione terrà conto della modalità con le quali l'insegnamento di una disciplina non linguistica in lingua straniera tramite metodologia CLIL è stato attivato, secondo le risultanze del documento del Consiglio di classe. Gisella Langé 2015 29
PROVA ORALE: Per la disciplina non linguistica, il cui insegnamento sia stato effettuato con la metodologia CLIL, il colloquio potrà accertare anche in lingua straniera le competenze disciplinari acquisite, qualora il relativo docente venga a far parte della Commissione di esame in qualità di membro interno. Gisella Langé 2015 30
Le prove scritte di lingua straniera Gisella Langé 2015 31
Prova di Lingua e Cultura Straniera nei Licei Linguistici Gisella Langé 2015 32
dalla Circolare n. 1 prot. 758 del 29 Gennaio 2015: “Materie e svolgimento della seconda prova scritta degli esami di Stato conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria di secondo grado. Materie affidate ai commissari esterni” Gisella Langé 2015 33
dalla Nota prot. 2517 del 26 Marzo 2015: “Svolgimento della seconda prova scritta degli esami di Stato del secondo ciclo. Pubblicazione nella G.U. del DM n.10 del 29 gen. 2015 (Regolamento)” Gisella Langé 2015 34
Liceo Linguistico 1 1. La prova consiste nell’analisi di uno dei testi proposti ed è finalizzata a verificare le capacità di: a) comprendere e interpretare testi scritti di diverse tipologie e generi (temi di attualità, storico-sociali, letterari o artistici), dimostrando di conoscerne le caratteristiche; b) produrre testi scritti per riferire o descrivere o argomentare. Gisella Langé 2015 35
Liceo Linguistico 2 2. La prova si articola in due parti: a) risposte a domande aperte o anche chiuse, relative al testo scelto dal candidato fra quelli proposti; b) redazione di un testo in forma di narrazione o descrizione o argomentazione afferente alla tematica trattata nel testo scelto (lunghezza massima 300 parole) Gisella Langé 2015 36
Tempo: 6 ore Materiali ammessi: dizionario bilingue e monolingue Livello di competenza linguistica atteso: B2 Gisella Langé, 2015 37
Istituti Tecnici 1 Nel caso in cui la materia della seconda prova scritta sia la lingua inglese o la seconda lingua comunitaria, la prova si articola in due parti: a) comprensione e analisi di testi scritti, continui o anche non continui, relativi al contesto del percorso di studio, con risposte a domande aperte o anche chiuse; Gisella Langé, 2015 38
Istituti Tecnici 2 b) elaborazione di un testo scritto, sulla base della documentazione fornita, riguardante esperienze, processi e situazioni relativi al settore di indirizzo. Gisella Langé, 2015 39
Testo non continuo: Quadro di Riferimento Ocse-Pisa: i testi non continui sono definiti in base al formato, ad es.: grafici, tabelle, figure, mappe, moduli, fogli informativi, annunci e pubblicità, ricevute e buoni, certificazioni. Gisella Langé 2015 40
Tempo: 6 ore Materiali ammessi: dizionario bilingue e monolingue Livello di competenza linguistica atteso: B2 Gisella Langé, 2015 41
da FAQ del MIUR su Esami di Stato n 15. D. La seconda prova scritta di lingua straniera inglese per gli istituti tecnici - settore economico- indirizzo turismo prevede il livello linguistico B2? Gisella Langé 2015 42
R: La seconda prova scritta di lingua straniera non costituisce una prova di certificazione di competenze linguistiche e, pertanto, il livello indicato dai Regolamenti è da intendersi come livello atteso e obiettivo da perseguire. Gisella Langé 2015 43
da FAQ del MIUR su Esami di Stato n. 21. D. Come sarà effettuato l’accertamento esame relativo alla materia non linguistica, veicolata in lingua straniera? Gisella Langé 2015 44
R. L’Accertamento del profitto nelle discipline non linguistiche veicolate in lingua straniera dovrà, in sede di esame, mettere gli studenti in condizione di valorizzare il lavoro svolto durante l’anno scolastico. Gisella Langé 2015 45
Tuttavia, qualora la DNL veicolata in lingua straniera costituisca materia oggetto di seconda prova scritta, stante il carattere nazionale di tale prova, essa non potrà essere svolta in lingua straniera. Gisella Langé 2015 46
Invece, la DNL veicolata in lingua straniera costituirà oggetto d’esame nella terza prova scritta e nella prova orale. Gisella Langé 2015 47
Terza prova scritta. La scelta della tipologia e dei contenuti da parte della commissione terrà conto della modalità con le quali l’insegnamento di una disciplina non linguistica in lingua straniera tramite metodologia CLIL è stato attivato, secondo le risultanze del documento del Consiglio di classe di cui all’articolo 5, comma 2, del decreto del Presidente della Repubblica 23 luglio 1998, n.323. Colloquio. Gisella Langé 2015 48
Colloquio. Per la materia non linguistica (DNL), il cui insegnamento sia stato effettuato con la metodologia CLIL, il colloquio accerta anche in lingua straniera le competenze disciplinari acquisite, qualora il docente faccia parte della commissione di esame in qualità di membro interno. Gisella Langé 2015 49
Esempi di simulazioni di prove Gisella Langé 2015 50
Esempi di Simulazione di Prove MIUR Nota 30 aprile 2015 http://www.istruzione.it/esame_di _stato/index.html Gisella Langé 2015 51
USR per il Piemonte http://www.istruzionepiemonte.it/?page_id=14497 Esame di Stato - Seconda prova SIMULAZIONI SECONDE PROVE Gisella Langé 2015 52
USR per la Lombardia http://www.istruzione.lombardia. gov.it/organigramma/uffici/ufficio -3/esami-di-stato/materiali- 20142015/ Gisella Langé 2015 53
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