CDL IN INFERMIERISTICA - A.A. 2019/2020 - LEZIONE 7 - DOCVADIS

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CDL IN INFERMIERISTICA - A.A. 2019/2020 - LEZIONE 7 - DOCVADIS
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                       CdL in Infermieristica.
                                       A.A. 2019/2020
                                    Corso di
                       Anatomia e istologia
               Docente: Leonardo Di Ascenzo, MD, PhD
                                    Recapiti del docente:
E-mail: leonardo.diascenzo@unipd.it – cell.: 339/8414625

                                            Lezione 7
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Calendario delle lezioni                                                                2
Monte ore: 40 ore accademiche (45 minuti tempo effettivo)
Date e orari effettivi
L1 Lunedì, 11 nov               dalle ore 8:30 alle ore 12:30                                          4
L2 Martedì, 12 nov              dalle ore 13:30 alle ore 17:30                                         8
L3 Giovedì, 14 nov              dalle ore 13:30 alle ore 17:30                                         12
L4 Lunedì, 18 nov               dalle ore 8:30 (9:00) alle ore 12:30                                   16
L5 Martedì, 19 nov              dalle ore 13:30 alle ore 17:30                                         20
L6 Giovedì, 21 nov              dalle ore 13:30 alle ore 17:30                                         24
L7 Lunedì, 25 nov               dalle ore 13:30 alle ore 17:30                                         28
L8 Martedì, 26 nov               dalle ore 8:30 (9:00) alle ore 12:30                                  32
L9 Lunedì, 2 dic                dalle ore 13:30 alle ore 17:30                                         36
L10 Martedì, 3 dic              dalle ore 13:30 alle ore 17:30                                         40
Struttura lezione:     1,5 h di lezione
                       15 minuti di pausa
                       1,5 h di lezione       CdL in Infermieristica. Anatomia e Istologia – A.A. 2019/2020
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Riferimenti                                                                  3

Sede delle lezioni
Palazzo Calasanzio
Via Seminario, n. 35
Portogruaro

Rappresentanti degli Studenti
Acquasanta Martina - 327 / 8541774
martina.acquasanta@studenti.unipd.it
Cagnin Carolina – 347 / 9963469
carolina.cagnin@studenti.unipd.it
infermieristicaaportogruaro@gmail.com

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                                                        Docente: Leonardo Di Ascenzo, MD, PhD
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Contenuti della lezione                                                                4

1. I vasi sanguigni - generalità

2. I vasi arteriosi addominali

3. Arterie dell’encefalo, del capo e del collo

4. I vasi arteriosi degli arti

5. I ritorni venosi

6. Il sistema linfatico

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1. I vasi sanguigni
      generalità
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Definizione                                                                    6
I vasi sanguigni formano un circuito chiuso di tubi attraverso cui il sangue viene
condotto dal cuore alle cellule del corpo e viceversa.

Sono:
        Arterire
        Arteriole
        Capilalri
        Venule
        Vene

Le arterie conducono sangue che esce dal cuore.

Le vene conducono sangue che entra nel cuore.

          CdL in Infermieristica - Portogruaro. Anatomia e Istologia – A.A. 2019/2020 / Docente: Leonardo Di Ascenzo, MD, PhD
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Arterie e arteriole                                                                 7
                                               Vasi elastici e robusti costituiti da una parete
                                               suddivisa in tre strati distinti o tuniche; che
                                               dall’interno sono:
                                               - Intima
                                               consta di uno strato di epitelio squamoso semplice
                                               detto endotelio poggiato su una membrana basale
                                               connettivale ricca di elastina e fibre collagene,
                                               - Media
                                               forma la maggior parte della parete e comprende sia
                                               fibre muscolari lisce sia uno spesso strato di tessuto
                                               connettivo elastico
                                               - Avventizia
                                               relativamente sottile costituita principalmente
                                               da tessuto connettivo arricchito da fibre
                                               elastiche e collagene irregolari; contiene inoltre
                                               minuscoli vasi (vasa vasorum) da cui originano
                                               capillari che alimentano le cellule più esterne
                                               della parete arteriosa.
                                               La vasocostrizione è mediata dalle diramazioni
                                               simpatiche del sistema nervoso autonomo.

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Arteriole di minor calibro                                                                  8
La parete di una arteriola di piccole dimensioni è formata
esclusivamente da un rivestimento endoteliale e da alcune fibre
muscolari lisce, avvolte da una scarsa quantità di tessuto connettivo.

Dalle arteriole, che costituiscono il prolungamento microscopico delle
arterie, in alcuni tessuti si dipartono branche denominate metarteriole, a
loro volta congiunte a capillari.
Le parete di arteriole e metarteriole sono adatte alla vasocostrizione e ala
vasodilatazione modulando il flusso sanguigno all’interno dei capillari.

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Capillari                                                                   9

                                                Interposti tra le arteriole e le venule
                                                hanno una sottile parete composta solo
                                                dall’endotelio        e   della   sottostante
                                                membrana basale.
                                                Gli scambi di sostanze tra sangue e
                                                liquido interstiziale avviene attraverso
                                                aperture (fenditure) di separazione delle
                                                cellule endoteliali, più o meno lasche a
                                                seconda del tessuto dove si trovano:
                                                - piccole            muscoloso liscio, m.
                                                scheletrico, m. cardiaco,
                                                - medie              ghiandole    endocrine,
                                                reni, mucosa intestinale,
                                                - larghe (sinusoidi) fegato, milza, midollo
                                                rosso.

                                                L’ipofisi e la ghiandola pineale, come pure alcune
                                                zone ipotalamiche sono prive di barriera
                                                ematoencefalica poiché il loro endotelio è
                                                discontinuo.

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Venule e Vene                                                                    10

                                           Le venule sono miscroscopici vasi che si
                                           prolungano dai capillari e convergono a
                                           formare vene.

                                           Le pareti delle vene sono simile a quelle
                                           delle arterie, essendo costituite da tre
                                           tuniche distinte ma quella media è
                                           scarsamente sviluppata.
                                           Di conseguenza le pareti delle vene sono più
                                           sottili con meno muscolatura liscia e meno
                                           tessuto connettivo elastico.

                                           Le vene degli arti sono munite di valvole
                                           semilunari, che impediscono il reflusso.

                                           Il flusso ematico venoso dipende dalla
                                           contrazione muscolare, dai movimenti respiratori
                                           e dalla vasocostrizione venosa.

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2. I vasi epiaortici addominali
La vascolarizzazione arteriosa dell’addome                                                                    12

                                                                         Tripode celiaco
                                                                         Dà origine alle aa. gastrica,
                                                                         splenica ed epatica sinistre,
                                                                         che irrorano le porzioni
                                                                         superiori del tratto digerente,
                                                                         la milza e il fegato.
                                                                         Arterie freniche
                                                                         due arterie pari che irrorano il
                                                                         diaframma.
                                                                         A. mesenterica superiore
                                                                         un grande vaso impari che
                                                                         irrora il digiuno, l’ileo, il cieco,
                                                                         il colon ascendente e il colon
                                                                         trasverso.

                                                                         A. mesenterica inferiore
                                                                         che irrora il colon discendente ,
                                                                         il sigma e il retto.

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La vascolarizzazione arteriosa dell’addome                                                                    13
                                                                     1. Aa. Surrenali
                                                                     per le rispettive ghiandole.
                                                                     2. Aa. Renali
                                                                     pari, si dividono in rami lobari
                                                                     3. Aa. Gonadiche
        1.                                                           2 aa. ovariche che penetrano nella
                                                                     pelvi per irrorare le ovaie
                              2.
                                                                     2 aa. spermatiche che discendono
       4.          3.                                                lungo la parete del corpo verso il
                                                                     canale inguinale peri testicoli
                                                                     4. Aa. Lombari (3-4 paia)
              5.                                                     originano dalla superficie posteriore
                                                                     dell’ao. nella regione delle vertebre
                                                                     lombari e vanno ad irrorare i
                                                                     muscoli della cute e della parete
                                                                     addominale posteriore.
                                                                     5. A. sacrale mediana
                                                                     un piccolo vaso che discende lungo
                                                                     la linea mediana dall’ao. verso le
                                                                     superfici anteriori delle ultime 2
                                                                     vertebre lombari, irrorando sacro e
                                                                     coccige.
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La vascolarizzazione arteriosa dell’addome                                                                    14

L’aorta addominale termina in prossimità del margine pelvico, dove si
           divide in arterie iliache comuni destra e sinistra.

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Principali branche dell’aorta                                                                  15

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16

3. Arterie dell’encefalo,
   del capo e del collo
Principali branche dell’aorta                                                            17

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Arterie dell’encefalo, del capo e del collo                                                     18

                                                Le branche dell’arteria
                                                succlavia
                                                - arterie vertebrali,
                                                - arterie tireocervicali,
                                                - arterie costocervicali

                                                e le branche della carotide
                                                comune
                                                - arteria carotide interna,
                                                - arteria esterna,

                                                trasportano   il  sangue
                                                all’encefalo,  ad   altre
                                                regioni del capo e del
                                                collo.

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Arterie vertebrali                                                                  19
             Originano dalle succlavie, risalgono
             attraverso i fori trasversali delle
             vertebre cervicali e penetrano nel
             cranio attraverso il foro occipitale.
             Nel cranio si congiungono in arteria
             basilare, che transita lungo la faccia
             ventrale del tronco encefalico.
             L’arteria       basilica      termina
             dividendosi nella 2 arterie cerebrali
             posteriori.
             Queste     due     arterie   cerebrali
             posteriori     contribuiscono     alla
             formazione del poligono del Willis
             che connette il sistema delle aa.
             vertebrali a quello della aa. carotidi
             in una struttura circolare «di
             salvataggio», situato alla base del
             cervello.
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Poligono del Willis   20

L’unione       dei   sistemi
carotideo e vertebrale nel
Poligono del Willis permette
al sangue di aggirare
eventuali blocchi e di
raggiungere comunque i
tessuti cerebrali.
Il poligono è completo solo
nel      20-30     %    della
popolazione.
Aa. Tireocervicali              21
     e costo cervicali
Originantesi
dalle aa. succlavie.
Arterie tireocervicali
Sono vasi corti che irrorano:
parte della tiroide,
le paratiroidi,
parte della laringe,
parte della trachea,
parte dell’esofago,
parte della faringe,
parte dei vari muscoli del collo,
parte della spalla,
parte del dorso.

Arterie costocervicali
Irrorano parte di:
vari muscoli del collo,
muscoli della schiena,
muscoli della parete toracica.
Arterie carotidi      22

Le     arterie    carotidi
comuni destra e sinistra
risalgono in profondità
lungo     il   collo    su
entrambi i lati. In
corrispondenza        del
margine          laringeo
superiore      esse      si
dividono per formare le
arterie carotidi interna
ed esterna.

Alla base di ciascuna a.
carotide interna compare
un’espansione nota come
seno o glomo carotideo,
che ospita barocettori e
corpi           carotideo-
chemocettori.
Arteria carotide esterna                               23

Risale lungo il lato del capo, dando origine a varie diramazioni, le principali:
A. tiroidea superiore,
A. linguale.
A. mascellare esterna o facciale,
A. occipitale,
A. auricolare posteriore,
e termina dividendosi in a. mascellare e a. temporale superficiale .
Arteria carotide interna      24

 Decorre in profondità
 risalendo     lungo     la
 faringe, per penetrare nel
 cranio (principale apporto
 ematico     arterioso   al
 cervello).
 Principali branche sono:
 A. oftalmica,
 A.          comunicante
 posteriore, che forma
 parte del circolo del
 Willis,
 A. coroidea anteriore.

 Termina     dividendosi
 nell’    a.   cerebrale
 anteriore e in quella
 media.
Arterie dell’encefalo viste anteriormente   25
Arterie dell’encefalo: 26
       schema
Angiografia carotidea   27
28

4. Le arterie degli arti
Arterie dirette alla spalla e all’arto superiore                                                               29
                                                                                                                       29

                                                      L’a. succlavia, dati i vasi del collo, si
                                                      protende verso il braccio passando tra
                                                      clavicola e prima costa diventando a.
                                                      ascellare.
                                                      L’a. ascellare dà origine a diverse
                                                      branche per tutta la regione fino alla
                                                      ghiandola mammaria e si continua
                                                      nell’ a. brachiale o omerale.
                                                      Ramo dell’a. brachiale sono l’a.
                                                      brachiale profonda per il tricipite
                                                      (analogamente all’arto inf.) e altri
                                                      rami tra i quali alcuni che
                                                      oltrepassano il gomito.
                                                      Nel gomito l’a. omerale si biforca in a.
                                                      ulnare e a. radiale.
                                                      A livello del carpo le branche delle aa.
                                                      ulnare e radiale confluiscono per
                                                      formare gli archi palmari.

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Arteria brachiale   30
                            30
        (od omerale)
e anastomosi attorno al gomito
         iconografia

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        Anatomia e Istologia – A.A. 2019/2020
      Docente: Leonardo Di Ascenzo, MD, PhD
31
                                              31
Arterie della mano
   iconografia

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   Anatomia e Istologia – A.A. 2019/2020
 Docente: Leonardo Di Ascenzo, MD, PhD
Arterie dirette alla pelvi                                                                 32
                                                                                                                       32
                                                                                          Il carrefour aortico si
                                                                                          trova        all’altezza
                                                                                          della 4a vertebra
                                                                                          lombare.
                                                                                          Si biforcano in aa.
                                                                                          iliache esterne ed
                                                                                          interne.
                                                                                          L’ a. iliaca interna
                                                                                          dà origine a:
                                                                                          - a. ileolombare
                                                                                          -       aa.       glutee
                                                                                          superiore              e
                                                                                          inferiore
                                                                                          - a. pudenda interna
                                                                                          (genitali esterni)
                                                                                          - aa. vescicali sup. e
                                                                                          inf.
                                                                                          - a. rettale media
                                                                                          - a. uterina
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Arteria iliaca interna                                                                 33
                                                                                                                       33

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Arteria iliaca esterna                                                                 34
                                                                                                                                34
Si biforca in due grosse branche: un’ a. epigastrica inferiore e un’ a.
circonflessa iliaca profonda, che irrorano muscoli e cute parete
addominale inferiore.
Si tramuta in arteria femorale comune.

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Arterie femorali          35
                                   35
A metà percorso tra sinfisi
pubica e spina iliaca superiore
anteriore dell’ileo, l’a. iliaca
esterna si tramuta in a. femorale
comune, che decorre alquanto
superficialmente e anteriormente
nella regione prossimale della
coscia. Si riparte in:
- a. circonflessa iliaca superficiale,
- a. epigastrica superficiale,
- a. pudenda esterna superficiale e
   pudenda esterna profonda,
- a. femorale profonda, dalla
   quale prende origine l’ a. fem.
   laterale,
- a. femorale superficiale, dalla
   quale prende origine l’ a.
   genicolare profonda.
Si     prosegue       nell’    arteria
poplitea.
Arteria poplitea                                                                   36
                                                                                                                       36

                                                              E’ il tratto dell’a. che decorre,
                                                              unica, nella fossa poplitea.

                                                              Branche di queste arterie irrorano
                                                              l’articolazione del ginocchio e
                                                              particolari muscoli della coscia e
                                                              del polpaccio. Molte di esse,
                                                              inoltre,     formano      la     rete
                                                              anastomotica del ginocchio e offrono
                                                              una via circolatoria alternativa, in
                                                              caso di ostruzioni arteriose.

                                                              Si suddivide in:
                                                              - a. tibiale anteriore,
                                                              - tronco tibio-peroneale.

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Arterie sotto-poplitee                                                                  37
                                                                                                                       37

                                                     Arteria tibiale anteriore
                                                     Discende tra la tibia e il perone.
                                                     Comunica con la rete anastomotica del
                                                     ginocchio e con analoga rete che
                                                     circonda la caviglia.
                                                     Si continua nel piede sotto forma di
                                                     arteria dorsale del piede.

                                                     Tronco tibio-peroneale
                                                     Discende al di sotto dei muscoli del
                                                     polpaccio e si biforca in a. interossea o
                                                     peroniera e a. tibiale posteriore.
                                                     Anch’essa è connessa alle reti
                                                     anastomotiche di ginocchio e caviglia.
                                                     Al passaggio tra il malleolo mediale e
                                                     il tallone, l’a. tibiale posteriore si
                                                     divide nelle aa. plantari mediale e
                                                     laterale.

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38
       Tavola
  Legamento inguinale

E’ un nastro tendineo teso
tra la spina iliaca anteriore
superiore e il tubercolo
pubico; decorre dall’alto
in    basso,     dall’esterno
all’interno e corrisponde
alla piega dell’inguine. È
formato, per la maggior
parte,    da     fibre    che
provengono
dall’aponeurosi           del
muscolo obliquo estero, di
cui può essere considerato
come la parte terminale.

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Triangolo femorale o dello Scarpa                                                                    39
                                                             Regione situata alla radice della
                                                             coscia,    delimitata       nella    parte
                                                             superiore dal legamento inguinale,
                                                             lateralmente       dal     m.     sartorio,
                                                             medialmente         dal     m.      medio
                                                             adduttore;      il     pavimento       del
                                                             triangolo è formato dai mm. ileo-
                                                             psoas e pettineo, fra i quali è situata
                                                             una doccia (canale femorale)
                                                             contenente l’arteria femorale (più
                                                             laterale), la vena femorale (più
                                                             mediale), i linfatici, il ramo femorale
                                                             del nervo genito-femorale e il nervo
                                                             femorale.
                                                             Il triangolo è ricoperto dalla fascia
                                                             cribrosa, attraverso un cui orifizio,
                                                             passa la vena safena interna o grande
                                                             per sboccare nella vena femorale,
                                                             dalla fascia superficiale con il tessuto
                                                             cellulare sottocutaneo e dalla pelle.
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Principali vasi                                40
del sistema arterioso

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5. I ritorni venosi
Caratteristiche dei percorsi venosi                                                                  42

Le vene di maggior diametro derivano dalla confluenza delle venule,
che a loro volta derivano dalla confluenza dei capillari.

Le vie circolatorie del sistema venoso sono tortuose e di difficile
identificazione, perché i vasi di minor calibro spesso si connettono in
reticoli irregolari.
Molti vasi tributari senza nome possono riunirsi a formare una grossa
vena.

L’individuazione del decorso delle vene maggiori è più agevole, perché
decorrono parallele alle arterie e possono mutuarne il nome.

Le vene provenienti da tutti i distretti del corpo convergono in vena cava
superiore, vena cava inferiore e seno coronarico confluenti nell’atrio
destro.

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Principali vene dell’encefalo, del capo e del collo                                                                 43

Vv. Giugulari esterne: drenano volto,
cuoio capelluto, regioni superficiali
del collo. Si svuotano nelle succlavie.

Vv. Giugulari interne: più ampie
delle precedenti, traggono origine da
molte vene e seni venosi del cervello e
da vv. profonde di alcune porzioni
del volto e del collo. Discendono nel
collo di fianco alle aa. carotidi comuni e
sfociano nelle vv. succlavie.

Unendosi la v. giugulare interna e la v.
succlavia formano, bilateralmente, le
grosse vene brachiocefaliche che, a
loro     volta,    convergono        nel
mediastino, generando la v. cava
superiore.

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Vene provenienti dall’arto superiore e dalla spalla                                   44
Vv. profonde parallelamente alle aa..
Vv. superficiali organizzate in reticoli che scaricano
nelle vv. profonde.
Vv. Profonde
vv. digitali → vv. 2 radiali e 2 ulnari → paio di
vene brachiali.
Reticolo superficiale sottocutanei sono:
v. basilica transita lungo la regione dorsale
dell’avanbraccio lato ulnare, curva in avanti verso
la superficie anteriore, sotto al gomito. Si continua
risalendo sul lato mediale, fino a raggiungere la
regione centrale del braccio, dove penetra in
profondità e si congiunge alla vena brachiale,
dando la v. ascellare.
v. cefalica decorre in direzione superficiale sul
lato esterno dell’arto superiore, dalla mano alla
spalla. Qui penetra nei tessuti e si congiunge alla
vena ascellare che, oltre l’ascella, si tramuta in v.
succlavia.
Nella piega del gomito un vena cubitale mediana
risale dalla vena cefalica sul lato dell’avambraccio
verso la v. basilica sul lato mediale.                       CdL in Infermieristica - Portogruaro.
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Vene provenienti dalla parete addominale e toracica                                                                   45

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Vena Azygos e mediastino destro                                            46
                        Continuazione della v. lombare
                        ascendente destra. Risale verso il
                        mediastino addossata al lato
                        destro dei corpi vertebrali,
                        attraversando il diaframma.
                        Nel mediastino, passando sopra
                        al bronco principale destro forma
                        l’ arco della azygos e va a sfociare
                        nella vena cava superiore.
                        Drena la maggior parte del
                        tessuto muscolare delle pareti
                        addominale e toracica.
                        I vasi tributari sono:
                        - le vv. intercostali posteriori a
                           destra,
                        - le vv. emiazygos superiore e
                           inferiore, che ricevono il
                           sangue refluo dalle vene
                           intercostali     posteriori   a
                           sinistra.
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47
  Vene emi-azygos
         e
 Mediastino sinistro

Le vene lombari ascendenti
destra e sinistra, prima di
connettersi al sistema delle
azygos, ricevono il sangue
delle vene tributarie che
comprendono         i   vasi
provenienti dalle regioni
lombare e sacrale.

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Principali vasi del sistema venoso                                                                   48
                                                                                                                       48

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49
     Mediastino:
  sezione trasversale

All’interno della gabbia
toracica ci sono i polmoni, e
tra    essi   una     regione
chiamata mediastino, che
separa il torace in due
compartimenti             che
contengono      i    polmoni
destro      e   sinistro.   I
rimanenti visceri toracici,
cuore, esofago, trachea e
timo, si trovano all’interno
del mediastino.

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   Anatomia e Istologia – A.A. 2019/2020
 Docente: Leonardo Di Ascenzo, MD, PhD
I ritorni venosi dei visceri addominali                                              50
Si originano nei reticoli capillari di stomaco, intestino, pancreas e milza e conducono
sangue alla Vena porta, che entra nel fegato prima di portare il sangue al cuore destro
→ Sistema portale epatico.

                                                     I vasi tributari della vena porta:
                                                     - Vv. gastriche destra e sinistra;
                                                     - V. mesenterica superiore, da
                                                       intestino     tenue,     colon
                                                       ascendente e colon trasverso;
                                                     - V. splenica, proveniente dalla
                                                       confluenza di alcune vene che
                                                       drenano milza, pancreas, e
                                                       una porzione gastrica; come
                                                       pure la sua vena tributaria
                                                       maggiore, la v. mesenterica
                                                       inferiore, proveniente dal colon
                                                       discendente,       dal     colon
                                                       sigmoideo e dal retto.

                                                                 CdL in Infermieristica - Portogruaro.
                                                               Anatomia e Istologia – A.A. 2019/2020
                                                             Docente: Leonardo Di Ascenzo, MD, PhD
Tavola        51
    Vene tributarie
   della vena porta:
anastomosi porto-cavali

Il     sistema      portale
consente ad un sangue
povero di ossigeno ma
ricco di nutrienti e anche
di      batteri     entrati
dall0inetsino di passare
attraverso i sinusoidi
epatici dove i nutrienti
vengono metabolizzati e i
batteri     colpiti   dalle
cellule del Kupffer, prima
di       entrare      nella
circolazione sistemica.

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Il sistema portale e quello cavale                                                                 52

Porta                                                                                                             Cava

Il       sangue                                                                                                   Altre       vene
entrato      nel                                                                                                  sboccano
fegato viene                                                                                                      direttamente
drenato dalle                                                                                                     nella       vena
vv.                                                                                                               cava inferiore:
centrolobulari                                                                                                    - vv. lombari,
confluenti                                                                                                        - vv. gonadiche,
nelle         vv                                                                                                  - vv. renali,
sovraepatiche,                                                                                                    - vv. surrenali,
che sfociano                                                                                                      - vv. freniche.
nella v. cava
inferiore.

            CdL in Infermieristica - Portogruaro. Anatomia e Istologia – A.A. 2019/2020 / Docente: Leonardo Di Ascenzo, MD, PhD
Vene provenienti dall’arto inferiore e dalla pelvi                                                                 53
                                                                                                                       53
                                                   Anche qui gruppi superficiali e
                                                   profondi.
                                                   Vv. profonde denominate come le aa..
                                                   Vv. superficiali, reticolo sottocutaneo,
                                                   drenano nella:
                                                   - v. piccola safena, che si diparte
                                                      lateralmente dal piede e ascende
                                                      dietro il malleolo laterale, risale lungo
                                                      la regione posteriore del polpaccio e
                                                      sfocia nella vena poplitea.
                                                   - v. grande safena, la più lunga del
                                                      corpo, origina medialmente dal piede,
                                                      risale anteriormente al malleolo
                                                      mediale e si dirige verso l’alto lungo il
                                                      lato mediale della gamba e della
                                                      coscia dove, sotto il ligamento
                                                      inguinale, penetra in profondità e
                                                      sfocia nella v. femorale comune.
                                                   Le vv. safene comunicano tra loro e con le
                                                   vv. profonde.
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Tavola                              54
      Regioni inguinale
         e femorale

Il Triangolo dello Scarpa
è ricoperto dalla fascia
cribrosa, attraverso un
cui orifizio, passa la vena
safena interna o grande per
sboccare      nella   vena
femorale.

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Principali vasi                                 55
                                                                                                                       55
                                                                    del sistema venoso

                                                       Le vene gonadiche drenano:
                                                       - a sinistra nella vena renale
                                                       - a destra nella vena cava inferiore

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56

6. Sistema linfatico
I vasi linfatici                                                                 57

                                                    Il sistema linfatico è un vasto complesso
                                                    comprendente        cellule    e   sostanze
                                                    biochimiche trasportate nei vasi linfatici, le
                                                    ghiandole e gli organi che le producono.

                                                     I vasi linfatici:
                                                     1. fanno fluire l’eccesso di liquido
                                                     interstiziale;
                                                     2. trasportano i lipidi introdotti con
                                                     l’alimentazione (vasi chiliferi);
                                                     3. veicolano le risposte immunitarie.

                                                     Essi si gettano in tronchi linfatici più
                                                     grandi, i quali, a loro volta, drenano nei
                                                     dotti collettori.

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I vasi linfatici                                                                 58

                                             Capillari linfatici
                                             Vasi microscopici con una estremità a fondo
                                             cieco.. Si estendono negli spazi interstiziali a
                                             formare delle reti complesse parallele a quelle
                                             dei capillari.
                                             Possiedono una parete costituita da un
                                             singolo strato di c. epiteliali pavimentose,
                                             l’endotelio.
                                             Diffusi in tutto il corpo tranne che nel sistema
                                             nervoso centrale, nel midollo osseo rosso e nei
                                             tessuti privi di capillari sanguigni.

                                             Vasi linfatici
                                             La loro parete si compone di tre strati:
                                             - endotelio,
                                             - tonaca muscolare liscia con fibre elastiche,
                                             - tonaca esterna connettivale.
                                             Possiedono valvole semilunari.
                                             I vasi linfatici più grandi confluiscono in
                                             organi specializzati, i linfonodi e dopo averli
                                             lasciati si fondono in tronchi più grandi.
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Valvole a nido di rondine dei linfaici                                                                  59
  I globuli bianchi contenuti nella linfa sono colorati di rosso.

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I tronchi linfatici                                                                 60

                                           Tronchi linfatici e dotti collettori
                                           I tronchi linfatici prendono il nome dalle
                                           regioni che drenano.
                                           T. Lombare
                                           Drena arti inferiori, parete addominale
                                           inferiore, organi pelvici.
                                           T. Intestinale
                                           Drena i visceri addominali.
                                           Tt. Intercostali e bronco-mediastinici
                                           Drenano parte del torace
                                           T. Succlavio
                                           Drena l’arto superiore.
                                           T. Giugulare
                                           Drena porzioni delc ollo e della testa.

                                           Tutti questi tronchi confluiscono infine in
                                           uno dei due condotti di raccolta:
                                           1. Dotto toracico
                                           2. Dotto linfatico destro.

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Dotto toracico e Dotto linfatico destro                                                                  61

                                                      Dotto toracico
                                                      Più grande e più lungo dei due.
                                                      Ha origine nell’addome passa nel torace
                                                      accanto all’aorta, sale anteriormente alla
                                                      colonna      vertebrale    attraverso    il
                                                      mediastino e sfocia nella vena succlavia
                                                      sinistra vicino alla confluenza della vena
                                                      giugulare sinistra.
                                                      Drena la linfa dai tronchi intestinali,
                                                      lombari, intercostali, succlavio sinistro,
                                                      giugulare sinistro, bronco-mediastinico
                                                      sinistro.

                                                      Dotto linfatico destro
                                                      Ha origine nel torace all’unione dei
                                                      tronchi giugulare destro, succlavio destro
                                                      e bronco-mediastinico destro.
                                                      Si svuota nella vena succlavia destra
                                                      vicino alla confluenza della v. giugulare
                                                      destra.

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Drenaggio linfatico della mammella                                                                     62

                                                               Il drenaggio linfatico della
                                                               mammella illustra una funzione
                                                               localizzata del sistema linfatico.
                                                               La mastectomia può distruggere
                                                               questo sistema causando un
                                                               edema doloroso.

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I linfonodi                                                                   63

                                                  Forma:                         a fagiolo.
                                                  Lunghezza:                     < 2,5 cm

                                                  Ilo:             regione centrale                                   di
                                                  entrata di vasi sanguigni e nervi.

                                                  I vasi linfatici afferenti si inseriscono in
                                                  vari punti della superficie
                                                  mentre quelli efferenti escono solo
                                                  dall’ilo.

                                                  Insieme al midollo osseo rosso sono
                                                  centri per la produzione di linfociti.

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I linfonodi: istologia                              64

             Rivestiti da una capsula di tessuto
             connettivo denso, che si approfonda
             a     dividere      l’interno    in
             compartimenti.

             Nella parte corticale del linfonodo si
             trovano masse di linfociti B e macrofagi
             detti follicoli linfatici (o noduli
             linfatici), che sono le unità
             funzionali del linfonodo.

             Gli spazi interni di un linfonodo, i
             seni   linfatici,   forniscono       una
             complessa rete di camere e di canali
             attraverso i quali circola la linfa.
MALT: tessuto linfoide associato alle mucose                                                                    65

Follicoli linfatici sono associati, singolarmente o in gruppi,
alle mucose di diversi apparati esposti all’ambiente:
- Tonsille
- Placche di Peyer (mucosa intestino tenue distale)
- Tessuti linfoidi dell’appendice
- Tessuti linfoidi dell’apparato digerente
- Tessuti linfoidi dell’apparato respiratorio
- Tessuti linfoidi dell’apparato urogenitale

Questo sistema diffuso costituisce una barriera protettiva dai patogeni
che possono entrare nell’organismo dall’esterno, attivando la difesa
immunitaria.

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Stazioni linfonodali principali                                                                  66
                                      I linfonodi si trovano in tutto il corpo (escluso il
                                      sistema nervoso centrale) in gruppi o in catene lungo
                                      le vie linfatiche maggiori. Principali sedi sono:
                                      1. Regione cervicale
                                      Seguono il margine inferiore della mandibola,
                                      anteriormente e posteriormente alle orecchie; si
                                      trovano nella profondità del collo, lungo i vasi
                                      sanguigni più grandi.
                                      2. Regione ascellare
                                      3. Regione sopra-trocleare
                                      Superficialmente si trovano sul lato mediale del
                                      gomito.
                                      4. Regione inguinale
                                      5. Cavità pelvica
                                      Localizzati lungo i vasi sanguigni iliaci.
                                      6. Cavità addominale
                                      Formano catene lungo i rami principali delle
                                      arterie mesenteriche e dell’ao. addominale.
                                      7. Cavità toracica
                                      Sono localizzati nel mediastino e lungo la trachea
                                      e i bronchi.

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Timo                                                                    67

                                                       E’ una ghiandola bilobata morbida
                                                    contenuta in una capsula connettivale,
                                                         che si approfonda dividendolo in
                                                            lobuli, che ospitano linfociti T.
                                                           Si trova nel mediastino antero-
                                                                                 superiore,
                                                             Dopo la pubertà va incontro a
                                                                               involuzione.

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Milza - Focus                                                                   68

                                                       La milza è il più grande ammasso
                                                       isolato di tessuto linfoide presente
                                                       nell’organismo.

                                                       Racchiusa      in    una    capsula
                                                       connettivale che si approfonda e la
                                                       divide in lobuli.

                                                       Possiede un ilo.

                                                       Gli spazi venosi o seni (a differenza
                                                       che nei linfonodi) sono ripieni di
                                                       sangue.

                                                       Contiene due tessuti:
                                                       - polpa bianca
                                                       - polpa rossa

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Milza - Istologia                                                                  69
                                                                  Polpa bianca
                                                                  Distribuita in tutto l’organo in piccole
                                                                  isole; è composta da follicoli splenici, che
                                                                  sono simili ai follicoli dei linfonodi, pieni
                                                                  di linfociti.
                                                                  Polpa rossa
                                                                  occupa il restante spazio dei lobuli,
                                                                  include i seni venosi e lo spazio intorno i
                                                                  seni; contiene abbondanti eritrociti che le
                                                                  conferiscono il coloro rosso oltre a molti
                                                                  linfociti e macrofagi.

Filtro microbiologico / eritrocitario: i seni della polpa rossa sono alquanto
permeabili, consentendo ai globuli rossi di passare attraverso gli stretti pori
presenti nelle pareti del seno e di inserirsi negli spazi circostanti; durante questo
passaggio gli eritrociti vecchi si rompono e vengono rimossi dal circolo dai
macrofagi residenti.
Inoltre questo passaggio «filtra» il sangue dagli agenti patogeni microbiologici.
Nel feto la milza ha capacità ematopoietica.

          CdL in Infermieristica - Portogruaro. Anatomia e Istologia – A.A. 2019/2020 / Docente: Leonardo Di Ascenzo, MD, PhD
Milza                           70
       Iconografia

  Anatomia e istologia – A.A. 2019/2020
Docente: Leonardo Di Ascenzo, Md, PhD
71

Grazie
72

Appendici
Arterie dello stomaco                                                  73
                  Le aa. che irrorano lo stomaco
                  sono: aa. gastrica destra e sinistra,
                  a. gastroepiploica destra, rami
                  dell’a.      gastroepatica,         a.
                  gastroepiploica     sinistra,      aa.
                  gastriche brevi, rami dell’a. lienale.

                   Aa. gastriche destra e sinistra
                   decorrono l’una verso l’altra
                   lungo la piccola curvatura
                   anastomizzandosi a pieno canale
                   in un’arcata.

                   Aa. gastroepiploiche destra e sinistra
                   si comportano come le precedenti
                   ma lungo la grande curvatura.

                   Aa. gastriche brevi
                   si portano al fondo dello stomaco
                   decorrendo nello spessore del
                   legamento gastro-lienale.
                               CdL in Infermieristica - Portogruaro.
                             Anatomia e Istologia – A.A. 2019/2020
                           Docente: Leonardo Di Ascenzo, MD, PhD
Irrorazione arteriosa profonda dello stomaco                          74

                              Rami collaterali che originano dalle
                              arcate arteriose della piccola e della
                              grande curvatura decorrono sotto la
                              tonaca sierosa sulle pareti anteriore e
                              posteriore          dello         stomaco,
                              perpendicolarmente all’asse maggiore
                              dell’organo; da questi originano
                              ramuscoli che attraversano la tonaca
                              muscolare       per      portarsi    nella
                              sottomucosa dove formano un ricco
                              plesso.    Dalla      rete    sottomucosa
                              traggono infine origine arteriole dirette
                              alla tonaca muscolare e alla tonaca
                              mucosa. Queste ultime, di tipo
                              terminale, danno origine a reti capillari
                              che sono disposte intorno ai corpi
                              ghiandolari e giungono in contatto con
                              l’epitelio di rivestimento, assumendo
                              qui il carattere di sinusoidi.
Vascolarizzazione 75
 dell’Intestino tenue

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Tavola        76
Vene dello stomaco,
   del duodeno
  e del pancreas
77
         Tavola
Vene dell’intestino tenue

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Tavola         78
Vene dell’intestino tenue
            e
  dell’intestino crasso

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