Cavalli 58 - MITO SettembreMusica
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Milano Musiche per il matrimonio Palazzo Reale di Luigi XIV Giovedì 18.IX.08 La Simphonie du Marais ore 21 Hugo Reyne direttore 58° Introduce Philippe Daverio Lully Lambert Cavalli Torino Milano Festival Internazionale della Musica 01_25.IX.08 Seconda edizione SettembreMusica
Musiche per il matrimonio di Luigi XIV (1660) Jean-Baptiste Lully (1632-1687) Ballet de Toulouse (LWV 13; Tolosa, 1660) Ouverture Gigue Jean-Baptiste Lully Ballet de Xerxès (LWV 12; Parigi, 1660) Ouverture I. Entrée: Des basques moitié français, moitié espagnols II. Entrée: Des paysans et paysannes, chantant et dansant à l’espagnole III. Entrée: Scaramouche travesti au milieu de deux docteurs déguisés, est reconnu par ses compagnons et dépouillé par eux IV. Entrée: Un patron de vaisseau avec des esclaves portant des singes habillés en fagotins et des matelots jouant de la trompette marine V. Entrée: Des matassins VI. et dernière Entrée: Bacchus accompagné de sylvains, bacchantes & satyres, suivis de bacchantes jouant de plusieurs instruments Michel Lambert (1610-1696): Air pour la Reine (1660, versi di Pierre Corneille) “C’est trop faire languir de si justes désirs” Jean-Baptiste Lully, Airs de la Paix (1660) “Douce et charmante Paix” “Courage Amour la Paix est faite” Jean-Baptiste Lully, “Jubilate Deo omnis terra”, Motet de la Paix (LWV 77/16; Parigi, 1660) Symphonie “Jubilate Deo” (tutti) “Reges terrae” (recitativo) “Qui posuit” (trio) “Et abundantia in turribus suis” (tutti) “Arcum conterit ” (recitativo) “Lux orta” (recitativo) “Jubilate Deo” (tutti) “Taliter non fecit” (recitativo) “Jubilate in conspectu regis” (duo) “Juravit et statuit” (tutti) “Jubilate in conspectu regis” (tutti) “Orta est enim” (trio) “Et abundantia pacis” (tutti) “Donec auferatur Luna” (tutti) Francesco Cavalli (1602-1676), Ercole amante (Parigi, 1662; libretto di Francesco Buti), Prologo Sinfonia (Ouverture) Coro di fiumi: “Qual concorso indovino” Il Tevere: “Ah che mentre la terra” Coro di fiumi : “Ai di lei veri accenti” Sinfonia Cinthia (La Lune): “Ed ecco, o Gallia invitta” Coro di fiumi: “Dopo belliche noie” Cinthia : “Ma voi che più tardate” Coro di fiumi: “E veda ogn’un che desiar non sa”
Jean-Baptiste Lully, Ballet d’Hercule amoureux (LWV 17; Parigi, 1662) 1. Entrée: le Roi représentant la maison de France 2. Entrée: le Roi, la maison de France, la Reine, la maison d’Autriche Francesco Cavalli, Ercole Amante, Prologo Coro di fiumi: “O Gallia fortunata” Jean-Baptiste Lully, Ballet d’Hercule amoureux: Ballet des 7 planètes Ouverture Francesco Cavalli, Ercole Amante, Atto V, scena 5 Coro di pianeti: “Quel grand’eroe” Jean-Baptiste Lully, Ballet d’Hercule amoureux: Ballet des 7 planètes 9. Entrée: Mars suivi d’Alexandre, Jules César, Marc Antoine, Pompée & autres grands capitaines de l’antiquité; Concert de trompettes 10. Entrée: Influences de la lune Francesco Cavalli, Ercole Amante, Finale Ercole e la Belleza: “Così un giorno averrà con più diletto” Jean-Baptiste Lully, Ballet d’Hercule Amoureux: Ballet des 7 planètes 15. Entrée: Les douze heures de la nuit 16. Entrée: L’aurore Francesco Cavalli, Ercole Amante, Finale Coro di Pianeti “Virtù che soffre alfin mercede impetra” La Simphonie du Marais Hugo Reyne, direttore Françoise Masset, soprano Dorothée Leclair, soprano Romain Champion, controtenore Bernard Deletré, basso Thierry Pillon, voce recitante Coro Hélène Richer, soprano Stéphane Levy, controtenore José Canalès, tenore Thomas van Essen, baritono François Échassoux, basso Claire Guillemain, Hugo Reyne, ideazione del programma musicale e adattamento dei testi Introduce Philippe Daverio Luigi XIV: figlio del Barocco italiano 2
Un grande musicista all’apice della gloria e un giovane all’inizio della propria strepitosa scalata artistica: questi erano, in breve, Francesco Cavalli (1602- 1676) e Giovan Battista Lulli (1632-1687) al momento del proprio coinvolgi- mento nelle celebrazioni per il matrimonio tra Luigi XIV, sovrano di Francia, e Maria Teresa d’Austria, infanta di Spagna. All’epoca – come ben noto – un matrimonio tra reali aveva anzitutto (o, per meglio dire, esclusivamente) un fine politico, e i relativi festeggiamenti pubbli- ci e privati assumevano una funzione sociale carica di gradissimo valore sim- bolico. In queste situazioni, poi, compositori ed esecutori svolgevano spesso un ruolo di primissimo piano, facendo superare di gran lunga alla musica (si pensi semplicemente ai vari componimenti celebrativi profani e sacri) il mero compito di “commento” che noi moderni siamo soliti concedere a quest’arte nell’immagine di fantasia che di quegli specifici eventi storici ci creiamo. Nel caso del matrimonio tra Luigi e Maria Teresa, oltretutto, le nazioni diretta- mente coinvolte e l’Europa tutta individuarono nell’unione tra i nobili sposi il suggello definitivo alla risoluzione di un grave conflitto tra i due paesi, una situazione che si protraeva da tempi immemorabili e che non aveva trovato freno neppure con il Trattato di Westfalia del 1648 (a chiusura della Guerra dei trent’anni), bloccandosi di fatto solo con la firma del cosiddetto Trattato dei Pirenei, nel 1658. Le nozze (accuratamente programmate dal formida- bile intuito politico del Cardinal Giulio Raimondo Mazzarino e con il pieno supporto di Luis de Haro, ministro degli esteri – diremmo oggi – spagnolo) si celebrarono il 9 Giugno 1660, precedute e seguite da un anno di spostamenti della corte, in visita (specie dopo la cerimonia) alle principali città del regno. Questi viaggi implicavano, ad ogni tappa, un notevole sforzo organizzativo per il continuo succedersi festività ed eventi celebrativi che determinavano un carico non indifferente di lavoro per la categoria professionale dei musicisti, indipendentemente dal fatto che essi fossero stabilmente assunti negli organi a servizio della corte (in particolare si pensi ai Piccoli violini del Re) o occa- sionalmente convocati per chiara fama (si veda il caso di Cavalli), quando non ingaggiati per necessità contingenti (si citino solo i componenti delle fanfare che accoglievano il corteo regale all’ingresso delle singole città e cittadine). Il programma proposto stasera da La Simphonie du Marais e Hugo Rayne si propone di offrire uno spaccato del mondo sonoro che accompagnò l’evento nell’ambito della corte, partendo dai frammenti sopravvissuti del Ballet de Toulouse, scritto da Lully durante il soggiorno della medesima nella città occitana, tra l’ottobre 1659 e il gennaio del 1660. Il ricordo del passaggio dei reali in area basca pare invece sopravvivere nel Ballet de Xerxès, eseguito a Parigi pochi mesi dopo il rientro nella capitale: qui Lully scelse (probabilmente in collaborazione con i coreografi, ma l’aspetto visivo è per noi compromesso) di sostituire elementi popolareschi caratteristici della regione alle note di colore moresco e orientale usualmente presenti nei balli, come si può ben notare nelle due entrée di «gente basca, metà francese e metà spagnola» e di «contadini e contadine che danzano e cantano alla spagnola» che seguono l’ouverture. Altra musica di danza di Lully proviene infine dal Ballet d’Hercule amoureax, il ballet royal posto (questa volta) a completamento dell’Ercole amante, l’opera che Cavalli compose su libretto di Francesco Buti tra il proprio arrivo a Parigi l’anno del matrimonio reale e la fine del 1661, quasi a chiusura simbolica dell’esaltazione dell’avvenuta unio- ne tra le casate sovrane di Spagna e Francia. Il valore euologico della trama che sottende agli eventi corografici è qui fortissimo, poiché la stessa famiglia reale partecipava al balletto e Luigi XIV impersonava, l’un dietro l’altro, la Casa di Francia, Plutone re degli Inferi, il dio Marte e il Sole circondato dai sette pianeti (una scelta, quest’ultima, di alto valore programmatico, che si ripeterà più volte nel corso del regno di colui che verrà definito “il Re-Sole”: basti pensare alla struttura architettonica stessa del nucleo centrale del palaz- zo di Versailles). Il balletto ebbe un successo clamoroso, oscurando l’opera nei cui atti cui era stato interpolato. Il lavoro di Cavalli, tuttavia, ebbe minor 3
successo in modo piuttosto ingiusto, scavalcato probabilmente dal lavoro di Lully a causa della predilezione della corte francese per gli spettacoli di dan- za, la scarsa sensibilità locale verso il tipo di rappresentazione di cui l’autore cremasco era tra i massimi fautori, e probabili difficoltà d’intesa tra composi- tore e parte degli esecutori. Oltretutto, Cavalli, giunto a Parigi su richiesta di Mazzarino, si trovava in quel momento ormai con le spalle scoperte, data la recente morte (9 marzo 1661) del proprio protettore. Riferimenti espliciti alle nazioni coinvolte e agli sposi sono ovviamente onni- presenti in Ercole amante, come nella larga maggioranza dei testi poetici messi in musica per le lunghe celebrazioni: la regina, bellissima, è sempre definita come fonte di piacere cui devota si flette tutta la Francia, il re, pos- sente, è chiaramente esaltato in tutte le proprie virtù, ecc... Nulla di insolito, insomma, nella media della produzione artistica legata a questa tipologia di eventi. Ciò che risulta interessante è in particolar modo l’insolito e costante richiamo alla pace: nel prologo stesso dell’Ercole i fiumi cantano «di Pace e d’Imenei l’ultime glorie», il Tevere ricorda come la Terra «di lunga orrida guerra / già dileguati ammira i fati rei», mentre si ricorda che dalle passate «belliche noie» si è giunti a godere «soavi gioie». Questo tema torna in modo forte nei più importanti componimenti dedicati, in tempi diversi, al corona- mento del gioco diplomatico di Mazzarino, e non casuale è la scelta, una volta tornata la corte a Parigi, della composizione ed esecuzione del cosiddetto “Mottetto della pace”, il bellissimo Jubilate Deo di Lully, che un giornale dell’epoca, la Gazette de Loret, definirà «sur le mariage et la paix». In realtà il testo latino (composto da un collage di citazioni tratte dai salmi 45, 71, 84, 94, 96, 97, 106, 118, 121, 147, 148) esalta la pace nei termini di una vittoria militare, e non cita mai le nozze cui il mottetto venne legato. Il Mottetto della pace è il primo esempio di musica da chiesa composto da Lully, che ottenne per esso altissimo plauso e, in più occasioni, la richiesta del re in persona di una nuova esecuzione del brano. Con il seguente (e già citato) successo del balletto dell’Hercule amoureux Lully segnava in modo definiti- vo la propria auctoritas agli occhi di Luigi e della corte. Mazzarino moriva: iniziava una nuova epoca nella politica francese. Cavalli, il 7 febbraio 1662, giorno della rappresentazione di Ercole amante, trovava forse per la prima volta in vita sua un astro nascente in grado di brillare più di lui agli occhi di un pubblico: al di là della fama internazionale e della straordinaria carriera come autore di musica da teatro, la sfarzosa e splendida corte assiepata alle Tuileries per assistere allo spettacolo aveva trovato una propria stella, Lully. Si segnava così in modo definitivo l’apertura del percorso che avrebbe portato il giovane compositore fiorentino (naturalizzato francese) a divenire il padre indiscusso della musica nazionale di quel regno, il modello operistico assoluto della nazione retta dal Sole. Stefano Aresi* * È dottorando in Musicologia all’Università di Pavia (sede di Cremona) e ha collaborato con alcuni ensemble di musica antica, quali Ensemble 415, La Venexiana, Accademia Bizantina, contribuendo a produzioni discografiche per DECCA, ARTS, Zig-Zag, Hyperion, Symphonia, Glossa. Ha pubblicato per ETS, SIdM, Laaber e Bärenreiter. 4
Lambert Air pour la Reine (1660, versi di Pierre Corneille) C’est trop faire languir de si justes désirs, Reine, venez assurer nos plaisirs, par l’éclat de votre présence. Venez nous rendre heureux sous vos augustes lois, et recevez tous les cœurs de la France avec celui du plus grand de nos rois. Lully Air de la Paix (1660) Douce et charmante Paix aux mortels inconnue, soyez la bienvenue, nous avons soupiré longtemps pour vous avoir. Enfin votre retour nous a tiré de peine, vous charmez de plaisir ceux que vous venez voir, et vous comblez d’honneur celui qui vous ramène. Assez et trop longtemps, les fureurs de la guerre, avaient troublé la terre, nous avions trop senti leur injuste pouvoir. Enfin votre retour nous a tiré de peine, vous charmez de plaisir ceux que vous venez voir, et vous comblez d’honneur celui qui vous ramène. Lully Air de la Paix (1660) Courage Amour la Paix est faite, plus de tambour, plus de trompette: dans nos bois et dans nos champs l’on n’entend plus que des chants, ou quelques plaintes légères de bergers et de bergères, les plaisirs auront leur tour. Courage Amour. Jamais saison ne fut si belle c’est la raison, qu’elle soit telle: car le maître du troupeau est jeune, galant et beau: l’on ne voit sur les fougères que bergers et que bergères, qui se mêlent nuit et jour. Courage Amour. Lully Motet de la Paix (LWV 77/16; Parigi, 1660) Jubilate Deo, omnis terra, cantate et exultate et psallite. Reges terræ, et omnes populi, principes, et omnes judices, Annunciate inter gentes gloriam ejus, in omnibus mirabilia ejus; Qui posuit fines nostros pacem. In manu ejus sunt omnes fines terræ. Facta est pax in virtute sua, et abundantia in turribus suis. Arcum conterit, confringit arma et scuta comburit igni. Lux orta est justo, et restis corde lætitia. Jubilate Deo, omnis terra: cantate, exultate, et psallite. Arcum conterit, confringit arma, et scuta comburit igni. Taliter non fecit omni nationi, in die malorum protexit nos 5
in abscondito tabernaculi sui. Jubilate in conspectu regis, justitia etenim ante eum ambulavit, ante eum justitia et pax osculatæ sunt. Juravit et statuit custodire justitia Domini. Jubilate, in conspectu regis, orta est enim in diebus ejus justitia et abundantia pacis donec auferatur Luna. Cavalli Ercole Amante (Parigi, 1662; libretto di Francesco Buti) Prologo Sinfonia Coro di fiumi Qual concorso indovino oggi al mar più vicino del festoso Parigi, noi, rauno dal gemino emisfero, noi, che del franco Impero, vantiamo il nobil giogo, o i bei vestigi. Il Tevere Ah, che mentre la terra di lunga orrida guerra già dileguati ammira i fati rei, ne’ beati Imenei di Maria di Luigi adorna Cinthia di più bei candori. Noi testimoni elesse di quei, ch’a spiegar va, gallici onori. Coro di fiumi Ai di lei veri accenti su, dunque attenti, attenti. Sinfonia Cinthia Ed ecco, o Gallia invitta, i tuoi pregi più grandi e immortali. Mira del primo ciel ne’ puri argenti come in tempio d’onor lampe lucenti l’idee delle maggior stirpi reali. Ritornello Di queste il Ciel con ammirabil cura, e con stupor del Tempo e di Natura, scettri a scettri innestando, e fregi a fregi, la Prosapia formò dei franchi Regi. Che qual fiume di glorie da’ monti di corone e fasci alteri trasse i fonti primieri. Ed accresciuto ogn’or da copiosi torrenti di vittorie, e da’ più generosi rivi di sangue augusto oltre gli Achei per interrotto e limpido sentiero tra margini di palme e di trofei inondò trionfante il mondo intero. Ritornello Infin tra l’aure sponde della Senna guerriera fissò la reggia in cui benigna infonde. Grazie a nembi ogni sfera, ed or più che mai prodigo di contentezze eteree ad ibera beltà franco valore su talamo di Pace unisce Amore. 6
Coro di fiumi Dopo belliche noie oh, che soavi gioie! A dolcezze sì rare oltre ogni segno Gallia dilata il cor, non men ch’il regno. Cinthia Ma voi che più tardate, inclite Idee? Uscite ad inchinare Anna la gran Regina, che le bell’alme onde sperar si dee, che la serie divina de’ vostri alti nipoti il Ciel confermi, ambo sono di lei rampolli, e germi. Uscite a festeggiare ch’in sì degn’allegrezza ai vostri balli. Nelle cerulee valli già cede il campo ossequioso il mare, e poiché qual dopo guerrieri onori della Beltà fu sposo Ercole al fine. Tal dopo mille allori e nel primo confine di sua florida etade il Re de Galli, Su queste scene ai lieti Franchi innante per accrescer diletti riprenda oggi i coturni Ercole amante, e veda ognun che desiar non sa un eroïco valore. Qui giù premio maggiore che di goder in pace alma Beltà. Coro di fiumi E veda ognun che desiar non sa un eroïco valore. Qui giù premio maggiore che di veder in pace alma Beltà. Coro di fiumi O Gallia fortunata, già per tante vittorie, di Pace e d’Imenei l’ultime glorie, ti fanno oltre ogni speme oggi beata. E a fin ch’ai tuoi contenti gioie ogn’or s’augumenti. Ecco, ch’in te si vede alba di nove glorie un regio erede. Per splender più di doppio sole ornata o Gallia fortunata. Atto V, scena 5 Coro di pianeti Quel grand’eroe, che già la giù tanto penò, sposo della Beltà, per goder nozze eterne al Ciel volò! Virtù, che soffre alfin, mercede impetra e degno campo a suoi trionfi è l’etra. Ercole e La Bellezza Così un giorno avverrà con più diletto, che della Senna in su la riva altera altro gallico Alcide arso d’affetto giunga in pace a goder bellezza ibera. Ma noi dal Ciel traem viver giocondo e per tal coppia sia beato il mondo. Coro di Pianeti Virtù che soffre alfin mercede impetra e degno campo a suoi trionfi e l’Etra. 7
La Simphonie du Marais Hugo Reyne nel 1987, dopo aver suonato con i gruppi di musica barocca più importanti d’Europa, fonda la Simphonie du Marais. Appassionato del patri- monio musicale francese da Lully a Rameau, sceglie un nome che unisce la parola “Simphonie”, sinonimo nel Sei e Settecento di “ensemble”, e “Marais”, uno dei quartieri più belli di Parigi, rappresentativo del periodo barocco. Dal 2004 La Simphonie du Marais è insediata nel dipartimento francese Vendée, nella valle della Loira. Propone programmi di musica sinfonica (Delalande, Lully, Rameau), di musi- ca da ballo, di comédies-ballets (Molière e Lully) e di opere (Lully, Rameau, Philidor, Rebel), e comprende fino a settanta musicisti: cantanti solisti, orche- stra e coro. Hugo Reyne è anche appassionato della musica da camera con flauto, della musica all’aperto con banda di oboi e del repertorio concertante per flauto. Così la Simphonie du Marais brilla dalla sua diversità, il che le permette di proporre continuamente nuovi programmi. Hugo Reyne invita il pubblico nel suo universo e regala dei concerti originali in cui la poesia, il teatro, la danza, l’architettura, la gastronomia e perfino l’equitazione possono convivere con la musica. Per questo Hugo Reyne colla- bora frequentemente con commentatori, attori, ballerini, cuochi, cavalcato- ri… lasciando così grande spazio all’immaginario. La Simphonie du Marais si produce da 20 anni sulle scene nazionali e inter- nazionali e ha inciso una trentina di dischi, notati tutti dalla critica. Queste frequenti incisioni sono per la maggior parte il frutto del lavoro di ricerche sul patrimonio musicale francese effettuato da Hugo Reyne: una collezione dedicata a Lully (8 volumi con Accord-Universal dal 1999); una seconda dal 2006, dedicata a Rameau (Musiques à la Chabotterie); incisioni di opere inedite di Delalande, Desmarest, Dieupart, Dornel, Fiocco, Francoeur, Gautier, Moreau, Philidor, Rebel…; altri dischi intorno a delle tematiche: La Fontaine, Musiques à danser (musiche per ballare), Musiques aux Etats du Languedoc (musiche degli Stati del Languedoc), Musiques pour les mousque- taires (musiche per i moschettieri), etc. La Simphonie du Marais fa parte della «Fédération et Syndicat des Ensembles Vocaux et Instrumentaux Spécialisés» (FEVIS e PROFEVIS). Dal 2004, è inse- diata in «La Chabotterie» nella regione Vendée. Riceve le sovvenzioni dal «Conseil Général de la Vendée», dal «Conseil Régional des Pays de la Loire», dal Ministero della Cultura («Direction des Affaires Culturelles des Pays de la Loire», e dalla «Communauté de Communes du Canton de Rocheservière». Nel 2005 la Simphonie du Marais ha creato un club di imprese, fra cui «Vendée Expansion», «Crédit Mutuel Océan», e la «Société de comissariat aux comptes Bejanin-Dermagne-Maekawa associés ». Organico Benjamin Chenier, primo violino Marc Wolff, tiorba e chitarra (continuo) Stéphan Dudermel, violino Olivier Houette, clavicembalo (continuo) Joël Cartier, violino François Lazarevitch, flauto Myriam Cambreling, viola I Jean-Marc Philippe, oboe Annie Coville, viola II Jean-Luc Machicot, tromba I e cornetta Jérôme van Waerbeke, viola III Guy Estimbre, tromba I Ulrike Brütt, violone Didier Plisson, timpani, tamburo basco, Jean-Marie Quint, violone (continuo) castagnette, sonagli, bastoni e campane 8
Hugo Reyne, direttore Nato a Parigi nel 1961, inizia presto lo studio del flauto diritto per poi pro- seguire con lo studio dell’oboe. Ottiene il diploma e vari primi premi a con- corsi nazionali. Nel 1981 vince il primo premio alla Hurtebise International Recorder Competition e, tre anni dopo, il primo premio della sezione musica da camera alla Bruges International Competition. Come flauto solista, ha registrato sonate di Bach e Händel, concerti di Corelli, suites di Dieupart, sonate di Anne Philidor, e una collezione di brani di Purcell, Gautier, Dornel e Fiocco. Largamente apprezzato tra i principali esploratori dell’epoca barocca (Frans Brüggen, William Christie, Philippe Herreweghe, Gustav Leonhardt, Jordi Savall), ha anche avuto una carriera orchestrale. Negli anni ’80 ha suonato il flauto e/o l’oboe in molti ensemble barocchi di Parigi ed è stato primo flauto con Les Arts Florissants dal 1983 al 1996. Ha realizzato tour negli Stati Uniti, Canada, Sud America, Australia, Giappone e in tutta Europa. Nel 1987 ha fondato La Simphonie di Marais ed è stato direttore ospite di vari ensemble, inclusa l’Orchestre Nazionale de Bordeaux-Aquitane. Abilitato all’insegnamento della musica antica, ha insegnato in numerosi conservatori e programmi di formazione, in particolare al Conservatorio Nazionale della regione di Bordeaux (1990-2000) e di Marsiglia (2001-2003). Dedica molto tempo alla ricerca musicologia nelle biblioteche e proprio per questo lavoro di recupero dell’eredità musicale francese, è stato nominato Cavaliere dell’Ordine delle Arti e della Letteratura dal Ministero della cultura nel 1998. Dal 2003, è direttore artistico del festival “Musiques à la Chabotterie” e vive a Vendée. 9
Françoise Masset, soprano Ha ricevuto la sua formazione musicale, vocale e universitaria nei CNR di Douait e Parigi, al Centre de Musique Baroque de Versailles e alla Sorbonne. Ha un vasto bagaglio professionale che le permette, in scena e in concerto, di spaziare in svariati repertori, dalla musica barocca a quella contemporanea, senza trascurare il teatro musicale. Si esibisce spesso in mélodies e opere liriche di suoi amici compositori, ad esempio nella Médée di Michèle Reverdy all’Opéra National de Lyon. Collabora regolarmente, anche per incisioni, con l’ensemble Carpe Diem, sot- to la direzione di Jean-Pierre Arnault, La Simphonie du Marais, La Fenice, Les Musiciens du Louvre, Le Trio di Bassetto, Sagittarius et Akadémia. Affascinata dal teatro, ha il piacere di lavorare con il regista Stuart Seide per la creazione e l’interpretazione di uno spettacolo sulla tragedia lirica francese, Passions baroques, con Emmanuelle Haïm all’Opéra de Lille; dello stesso canta con Didier Sandre al Théâtre Montparnasse nell’adattamento teatrale di Ma Vie avec Mozart di Eric-Emmanuel Schmitt, nella messa in scena di Christophe Lidon. Si esibisce frequentemente con l’arpista Christine Icart (con la quale ha registrato le musiche di Joseph Kosma per Zig Zag Territoires) e i pianisti Claude Lavoix (con cui ha inciso mélodies di Louis Aubert per Maguelone) e Nicolas Stavy. Dorothée Leclair, soprano Comincia i suoi studi musicali come contralto. Ottiene un premio al Conservatoire National Supérieur de Musique de Paris. Vince il concorso per entrare nell’Orchestre Philharmonique di Monte-Carlo (diretta da Marek Janowski) come contralto titolare e vi lavora per tre anni. Appassionata del repertorio barocco, collabora regolarmente produzioni e registrazioni de La Simphonie du Marais, dell’orchestra des Champs-Elysées (dir. Philippe Herreweghe), e dei Talens Lyriques (dir. Christophe Rousset). Si interessa ben presto al lavoro vocale studiando dapprima al Conservatorio di Mons in Belgio e proseguendo nel 2005 al Conservatoire Supérieur de Paris nella classe di canto di Howard Crook. Recentemente ha cantato negli intermezzi de La Pellegrina accompagnata dall’ensemble Capriccio Stravagante diretto da Skip Sempe. Si è esibita nel ruolo di Blinda nel Dido and Aeneas di Purcell e come Sangaride nell’Atys di Lully. Attualmente sta preparando il concorso di Chimay e parteciperà prossimamente alle produzioni del Concert d’Astrée, sotto la direzione di Emmanuelle Haïme dell’Opera Fuoco (dir. David Stern). Romain Champion, controtenore Dopo aver frequentato una scuola di commedia musicale a Parigi, entra nella classe di canto di Yves Sotin al Conservatoire National de Saint-Maur, dove riceve nel 2005 tre medaglie d’oro. Parallelamente si laurea in Musicologia. La sua carriera da giovane solista comincia nel 2005 alla dodicesima Académie Baroque Européenne d’Ambronay con William Christie nell’Europa Galante di A. Campra, eseguita in Francia e Spagna. Si avvicina al grande mottetto francese con Hervé Niquet e il Concert Spiritual, con cui collabora dal 2005 in opere di Lully, Charpentier e Campra. Nella stagione 2006-2007 partecipa all’Ormindo di Cavalli, diretto da J. Correas e messo in scena dal regista D. Jemett. Dal 2005 interpreta uno dei ruoli principali in Philémon et Baucis di J. Haydn con i Musiciens du Louvre, replicandolo numerose volte, in partico- lare all’auditorium dell’Opéra Bastille, al Théâtre National di Bordeaux, e alla Scéne Nationale di Grenoble. È ugualmente possibile ascoltarlo al Théâtre 10
Déjazet e al Trianon Théâtre, a Parigi, in operette di Charles Lecoq, ma anche a Caen con l’Orchestre de Chambre de Basse Normandie. Nel 2007, incontra Vincent Dumestre che lo invita a partecipare per due stagioni successive alla produzione di Cadmus et Hermione di Lully. Bernard Deletré, baritono-basso Dopo gli studi di flauto e canto a nord della Francia e il primo premio in canto al Conservatoire National Supérieur de Musique de Paris, collabora con il Groupe Vocal de France prima di lanciarsi nella carriera solistica. Si dedica spesso alla musica contemporanea, nell’ambito di istituzioni come l’Atelier Lyrique du Rhin o la Péniche-Opéra, oltre a frequentare autori come Monteverdi, Purcell, Cesti, Cavalli, Lully, Charpentier, Rameau, Händel, Mozart, Verdi, Bellini, Massenet, Offenbach, Janáˇcek. Molto richiesto negli Stati Uniti e in Canada, si è esibito in tutte le capita- li mondiali. Ha partecipato a più di trentacinque registrazioni radiofoniche e discografiche per Erato, EMI France, Adda, Opus 111, Naxos, Harmonia Mundi. La sua attuale carriera artistica spazia dal Barocco al repertorio operi- stico, interpretato sia in grandi teatri che in sale da concerto. Nel 2005 ha scritto, realizzato, messo in scena e interpretato lo spettacolo La Fontaine Incognito su musica di Isabelle Aboulker al Grand Théâtre de Limoges. Thierry Pillon, voce recitante Attore formatosi al Conservatoire National Supérieur d’Art Dramatique di Parigi, ha lavorato sotto la direzione di Daniel Mesguish, Gérard Desarthe, Mario Gonzales, Viviane Théophilides, Claude Stratz, Bernard Sobel, Anna Prucnal. Ha debuttato alla Comédie di Ginevra come Mascarille nel Précieuses Ridicules. L’incontro con Anna Prucnal, in occasione dell’Atelier Weill/Brecht nel 1994, è stato decisivo: si dedica allo studio del canto lirico come teno- re. Ha lavorato al Conservatorio di Parigi presso Louis-Jacques et Françoise Rondeleux. Si è esibito con l’Orchestre National d’Ile de France, Salle Pleyel, e all’Opéra-Comique. Dal suo trasferimento a Nantes nel 1998 si è esibito inoltre nell’Echange di Claudel, nel Woyzeck di Büchner, nell’Affaire de la rue de Lourcine di Labiche (messo in scena da Christophe Rouxel), nel Macbeth di Shakespeare (con la regia di Alexis Djakeli e Christophe Rouxel) e recente- mente al Théâtre Universitaire nella Mouette di Tchekov. Ha insegnato al Théâtre au Cours Florent, prima di creare, a Parigi, il proprio Atelier. Ha collaborato nel 1998 all’équipe pedagogica del Théâtre Icare de Saint-Nazaire, ed è stato per due stagioni successive responsabile dell’Ate- lier de Création du Théâtre Universitarie, per il quale ha anche montato Iphigenie(s). Ha creato a Nantes la compagnia L’Eternel Ephémère. 11
Ricordi_P MITO SettembreMusica M è un Festival a Impatto Zero® p Acqua, preziosa ma non infinita Un bel bagno? Meglio la doccia! Ricordati inoltre che un rubinetto aperto mentre ci si lava i denti o ci si rade, spreca dai 30 ai 60 litri. In un anno una famiglia di 3 persone potrebbe risparmiare fino a 7.500 litri di acqua potabi- le (per lavarsi i denti servono 30 litri di acqua ogni 5 minuti!). Chiudere il rubinetto mentre ti spazzoli i denti riduce di 3 kg l’anno la CO2 rilasciata e il costo della bolletta di 5 euro. (LifeGate) Prima del concerto una cena eco Come? Magari con meno carne: 1 kg di carne consuma 100 volte le risorse di 1 kg di cereali. Scegli verdure di stagione, non di serra. Più cibi locali, meno trasporti. Meglio se da agricoltura biologica: oltre a consumare meno energia ed emettere la metà dei gas delle altre, le fattorie bio fanno da “serbatoi” di CO2. Ogni ettaro bio assorbe 1,5 kg di ton- nellate di CO2 all’anno. (LifeGate) Il risparmio energetico Oltre ad essere meno inquinante, il treno consente anche un notevole risparmio energetico. L’energia necessaria per un viag- L’A gio in treno è inferiore di un terzo rispetto a e quella che serve per lo stesso tragitto in auto, po al e di oltre un decimo se il confronto viene fatto le con l’aereo. (Ferrovie dello Stato) ne an Aderendo al progetto di LifeGate, le emissioni di CO2 prodotte in e dal Festival MITO sono state compensate con la creazione di oltre 220.000 mq di nuove foreste, pari a circa 7400 alberi, nel Parco del Ticino e in Costa Rica. 12
Ricordi_Pag_pubb_bn_prova2:Ricordi 8-08-2008 14:08 Pagina 29 MITO SettembreMusica per il Bicentenario della Ricordi “Due Secoli di Grande Musica” Aida, G. Verdi. Figurino di R. Casnedi per Sacerdotesse danzatrici, rea- lizzato per la prima rappresentazione italiana dell’Opera, 1872 Prima Teatro Alla Scala, Milano Proprietà di Archivio Ricordi L’Archivio Ricordi racconta due secoli della storia civile, imprenditoriale, musicale e teatrale italiana. L’inestimabile valore culturale di questo tesoro è dovuto alla posizione assolutamente preminente che l’Azienda occupa, sin dalle origini, all’interno del panorama musicale italiano. Il suo straordinario valore, non è legato solamente alla musica e all’arte. Infatti, per quanto i documenti musicali ne costituiscano indubbiamente la parte più preziosa, la sua importanza deriva anche dallo sguardo d’insieme che, la varietà dei materiali conservati in questa inestimabile collezione, offre sulle diverse sfaccettature della cultura, dell’industria e della società italiana. www.archivioricordi.com 13
MITO SettembreMusica Promosso da Città di Milano Città di Torino Letizia Moratti Sergio Chiamparino Sindaco e Assessore alla Cultura Sindaco Fiorenzo Alfieri Assessore alla Cultura e al 150° dell’Unità d’Italia Comitato di coordinamento Francesco Micheli Presidente Angelo Chianale Vicepresidente Presidente Associazione per il Festival Presidente Fondazione Internazionale della Musica di Milano per le Attività Musicali Massimo Accarisi Renato Cigliuti Vice Direttore Generale Direttore Centrale Cultura Gabinetto del Sindaco e Servizi Culturali Antonio Calbi Paola Grassi Reverdini Direttore Settore Spettacolo Dirigente Settore Arti Musicali Enzo Restagno Direttore artistico Francesca Colombo Claudio Merlo Segretario generale Direttore organizzativo Realizzato da Associazione per il Festival Internazionale della Musica di Milano Fondatori Alberto Arbasino / Gae Aulenti / Giovanni Bazoli / Roberto Calasso Gillo Dorfles / Umberto Eco / Bruno Ermolli / Inge Feltrinelli / Stéphane Lissner Piergaetano Marchetti / Francesco Micheli / Ermanno Olmi / Sandro Parenzo Renzo Piano / Arnaldo Pomodoro / Davide Rampello / Massimo Vitta Zelman Comitato di Patronage Louis Andriessen / George Benjamin / Pierre Boulez / Luis Pereira Leal Franz Xaver Ohnesorg / Ilaria Borletti / Gianfranco Ravasi / Daria Rocca Umberto Veronesi Consiglio Direttivo Francesco Micheli Presidente / Marco Bassetti / Pierluigi Cerri Roberta Furcolo / Patrizia Garrasi / Leo Nahon via Rovello, 2 – 20123 Milano telefono 02 884.64725 c.mitoinformazioni@comune.milano.it www.mitosettembremusica.it Organizzazione Carmen Ohlmes Responsabile comunicazione / Luisella Molina Responsabile organizzazione Carlotta Colombo Coordinatore di produzione / Federica Michelini Segreteria organizzativa Katia Amoroso Responsabile biglietteria / Letizia Monti Responsabile promozione 15
I concerti di domani e dopodomani Venerdì 19.IX Sabato 20.IX ore 17 classica ore 17 bambini Teatro dell’Elfo Triennale Bovisa Xenia Ensemble Segni John McMunn, tenore Orchestra di bambini pittori Musiche di Britten, Hol, Warlock Gabriele Amadori, coordinamento Knussen, Vaughan Williams e performance pittorica ingresso gratuito con la partecipazione di Antonio Ballista, pianoforte ore 21 classica Musiche di Crumb Conservatorio di Milano, Sala Verdi In collaborazione con Olivier Messiaen Fondazione Antonio Mazzotta Des canyons aux étoiles ingresso gratuito Ensemble intercontemporain Susanna Mälkki, direttore ore 21 avanguardia Dimitri Vassilakis, pianoforte Teatro degli Arcimboldi Jens McManama, corno Philip Glass, Book of Longing Samuel Favre, xylomarimba Basato sull’opera poetica Michel Cerutti, glockenspiel e su immagini di Leonard Cohen Introduce Gillo Dorfles Michael Riesman, direttore posto unico numerato € 10 Leonard Cohen, voce registrata Prodotto da Linda Brumbach ore 21 classica per Pomegranate Arts, Inc. Basilica di Santa Maria delle Grazie Introduce Cesare Rimini Orchestra da Camera di Mantova Con il sostegno di Lottomatica Carlo Fabiano, violino concertatore posti numerati € 15 e € 25 Giovanni Angeleri, violino Enrico Dindo, violoncello ore 21 classica Rossana Calvi, oboe Palasharp Francesco Bossone, fagotto Filarmonica della Scala Introduce Andrea Kerbaker Dmitri Kitajenko, direttore Musiche di Haydn Sayaka Shoji, violino In collaborazione con Musiche di Čajkovskij Società del Quartetto di Milano In collaborazione con Associazione Orchestra ingresso gratuito Filarmonica della Scala ingressi € 5 ore 22 classica Chiesa di Sant’Alessandro ore 23 avanguardia Inni dal repertorio religioso tradizionale Teatro Out Off e contemporaneo greco bizantino Electronics and visual performance Coro Greco Bizantino In prima italiana Lykourgos Angelopoulos, Jóhann Jóhannsson, piano, organo Anastasios Symeonidis, direttori e elettronica ingresso gratuito Ivo Stankov, violino James Daniel Underwood, violino Emma Clare Owens, viola Charlotte Maguirita Rook, violoncello Matthias M. D. Hemstock, percussioni e elettronica Magnus Helgason, video Introduce Pierfrancesco Majorino In collaborazione con UOVO Performing Arts posto unico numerato € 10 www.mitosettembremusica.it Progetto grafico Studio Cerri & Associati con Elisabetta Presotto Francesca Ceccoli, Nicola Matera Stampato su carta ecologica Magno Satin da gr. 150 16
MITO SettembreMusica Seconda edizione È un progetto di Realizzato da Con il sostegno di Partner partner istituzionale Gruppo Fondiaria Sai Sponsor Sponsor tecnici media partner media partner media partner TV eco partner media partner TV partner culturale Si ringrazia • Atahotels • Ristorante Cracco, ICAM cioccolato per l’accoglienza degli artisti • J Brand jeans – Brama Sportswear, Modena e Showroom Instyle, Milano per l’abbigliamento dello staff
-7 Milano Torino unite per l’Expo 2015
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