Cavalli 58 - MITO SettembreMusica

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Milano                    Musiche per il matrimonio
Palazzo Reale             di Luigi XIV

Giovedì 18.IX.08          La Simphonie du Marais
ore 21                    Hugo Reyne direttore

58°
                          Introduce Philippe Daverio

                          Lully
                          Lambert
                          Cavalli

Torino Milano
Festival Internazionale
della Musica
01_25.IX.08
Seconda edizione

                           SettembreMusica
Musiche per il matrimonio di Luigi XIV (1660)

Jean-Baptiste Lully (1632-1687)
Ballet de Toulouse (LWV 13; Tolosa, 1660)
  Ouverture
  Gigue

Jean-Baptiste Lully
Ballet de Xerxès (LWV 12; Parigi, 1660)
  Ouverture
  I. Entrée: Des basques moitié français, moitié espagnols
  II. Entrée: Des paysans et paysannes, chantant et dansant à l’espagnole
  III. Entrée: Scaramouche travesti au milieu de deux docteurs déguisés, est reconnu
  par ses compagnons et dépouillé par eux
  IV. Entrée: Un patron de vaisseau avec des esclaves portant des singes habillés
  en fagotins et des matelots jouant de la trompette marine
  V. Entrée: Des matassins
  VI. et dernière Entrée: Bacchus accompagné de sylvains, bacchantes & satyres,
  suivis de bacchantes jouant de plusieurs instruments

Michel Lambert (1610-1696): Air pour la Reine
(1660, versi di Pierre Corneille)
  “C’est trop faire languir de si justes désirs”

Jean-Baptiste Lully, Airs de la Paix (1660)
  “Douce et charmante Paix”
  “Courage Amour la Paix est faite”

Jean-Baptiste Lully, “Jubilate Deo omnis terra”, Motet de la Paix
(LWV 77/16; Parigi, 1660)
  Symphonie
  “Jubilate Deo” (tutti)
  “Reges terrae” (recitativo)
  “Qui posuit” (trio)
  “Et abundantia in turribus suis” (tutti)
  “Arcum conterit ” (recitativo)
  “Lux orta” (recitativo)
  “Jubilate Deo” (tutti)
  “Taliter non fecit” (recitativo)
  “Jubilate in conspectu regis” (duo)
  “Juravit et statuit” (tutti)
  “Jubilate in conspectu regis” (tutti)
  “Orta est enim” (trio)
  “Et abundantia pacis” (tutti)
  “Donec auferatur Luna” (tutti)

Francesco Cavalli (1602-1676), Ercole amante
(Parigi, 1662; libretto di Francesco Buti), Prologo
  Sinfonia (Ouverture)
  Coro di fiumi: “Qual concorso indovino”
  Il Tevere: “Ah che mentre la terra”
  Coro di fiumi : “Ai di lei veri accenti”
  Sinfonia
  Cinthia (La Lune): “Ed ecco, o Gallia invitta”
  Coro di fiumi: “Dopo belliche noie”
  Cinthia : “Ma voi che più tardate”
  Coro di fiumi: “E veda ogn’un che desiar non sa”
Jean-Baptiste Lully, Ballet d’Hercule amoureux (LWV 17; Parigi, 1662)
    1. Entrée: le Roi représentant la maison de France
    2. Entrée: le Roi, la maison de France, la Reine, la maison d’Autriche

Francesco Cavalli, Ercole Amante, Prologo
    Coro di fiumi: “O Gallia fortunata”

Jean-Baptiste Lully, Ballet d’Hercule amoureux: Ballet des 7 planètes
    Ouverture

Francesco Cavalli, Ercole Amante, Atto V, scena 5
    Coro di pianeti: “Quel grand’eroe”

Jean-Baptiste Lully, Ballet d’Hercule amoureux: Ballet des 7 planètes
    9. Entrée: Mars suivi d’Alexandre, Jules César, Marc Antoine, Pompée & autres
    grands capitaines de l’antiquité; Concert de trompettes
    10. Entrée: Influences de la lune

Francesco Cavalli, Ercole Amante, Finale
    Ercole e la Belleza: “Così un giorno averrà con più diletto”

Jean-Baptiste Lully, Ballet d’Hercule Amoureux: Ballet des 7 planètes
    15. Entrée: Les douze heures de la nuit
    16. Entrée: L’aurore

Francesco Cavalli, Ercole Amante, Finale
    Coro di Pianeti “Virtù che soffre alfin mercede impetra”

La Simphonie du Marais
Hugo Reyne, direttore
Françoise Masset, soprano
Dorothée Leclair, soprano
Romain Champion, controtenore
Bernard Deletré, basso
Thierry Pillon, voce recitante

Coro
Hélène Richer, soprano
Stéphane Levy, controtenore
José Canalès, tenore
Thomas van Essen, baritono
François Échassoux, basso

Claire Guillemain, Hugo Reyne,
ideazione del programma musicale e adattamento dei testi

Introduce Philippe Daverio
Luigi XIV: figlio del Barocco italiano

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Un grande musicista all’apice della gloria e un giovane all’inizio della propria
strepitosa scalata artistica: questi erano, in breve, Francesco Cavalli (1602-
1676) e Giovan Battista Lulli (1632-1687) al momento del proprio coinvolgi-
mento nelle celebrazioni per il matrimonio tra Luigi XIV, sovrano di Francia,
e Maria Teresa d’Austria, infanta di Spagna.
All’epoca – come ben noto – un matrimonio tra reali aveva anzitutto (o, per
meglio dire, esclusivamente) un fine politico, e i relativi festeggiamenti pubbli-
ci e privati assumevano una funzione sociale carica di gradissimo valore sim-
bolico. In queste situazioni, poi, compositori ed esecutori svolgevano spesso
un ruolo di primissimo piano, facendo superare di gran lunga alla musica (si
pensi semplicemente ai vari componimenti celebrativi profani e sacri) il mero
compito di “commento” che noi moderni siamo soliti concedere a quest’arte
nell’immagine di fantasia che di quegli specifici eventi storici ci creiamo. Nel
caso del matrimonio tra Luigi e Maria Teresa, oltretutto, le nazioni diretta-
mente coinvolte e l’Europa tutta individuarono nell’unione tra i nobili sposi
il suggello definitivo alla risoluzione di un grave conflitto tra i due paesi, una
situazione che si protraeva da tempi immemorabili e che non aveva trovato
freno neppure con il Trattato di Westfalia del 1648 (a chiusura della Guerra
dei trent’anni), bloccandosi di fatto solo con la firma del cosiddetto Trattato
dei Pirenei, nel 1658. Le nozze (accuratamente programmate dal formida-
bile intuito politico del Cardinal Giulio Raimondo Mazzarino e con il pieno
supporto di Luis de Haro, ministro degli esteri – diremmo oggi – spagnolo) si
celebrarono il 9 Giugno 1660, precedute e seguite da un anno di spostamenti
della corte, in visita (specie dopo la cerimonia) alle principali città del regno.
Questi viaggi implicavano, ad ogni tappa, un notevole sforzo organizzativo
per il continuo succedersi festività ed eventi celebrativi che determinavano un
carico non indifferente di lavoro per la categoria professionale dei musicisti,
indipendentemente dal fatto che essi fossero stabilmente assunti negli organi
a servizio della corte (in particolare si pensi ai Piccoli violini del Re) o occa-
sionalmente convocati per chiara fama (si veda il caso di Cavalli), quando non
ingaggiati per necessità contingenti (si citino solo i componenti delle fanfare
che accoglievano il corteo regale all’ingresso delle singole città e cittadine).
Il programma proposto stasera da La Simphonie du Marais e Hugo Rayne si
propone di offrire uno spaccato del mondo sonoro che accompagnò l’evento
nell’ambito della corte, partendo dai frammenti sopravvissuti del Ballet de
Toulouse, scritto da Lully durante il soggiorno della medesima nella città
occitana, tra l’ottobre 1659 e il gennaio del 1660.
Il ricordo del passaggio dei reali in area basca pare invece sopravvivere nel
Ballet de Xerxès, eseguito a Parigi pochi mesi dopo il rientro nella capitale: qui
Lully scelse (probabilmente in collaborazione con i coreografi, ma l’aspetto
visivo è per noi compromesso) di sostituire elementi popolareschi caratteristici
della regione alle note di colore moresco e orientale usualmente presenti nei
balli, come si può ben notare nelle due entrée di «gente basca, metà francese
e metà spagnola» e di «contadini e contadine che danzano e cantano alla
spagnola» che seguono l’ouverture. Altra musica di danza di Lully proviene
infine dal Ballet d’Hercule amoureax, il ballet royal posto (questa volta) a
completamento dell’Ercole amante, l’opera che Cavalli compose su libretto di
Francesco Buti tra il proprio arrivo a Parigi l’anno del matrimonio reale e la
fine del 1661, quasi a chiusura simbolica dell’esaltazione dell’avvenuta unio-
ne tra le casate sovrane di Spagna e Francia. Il valore euologico della trama
che sottende agli eventi corografici è qui fortissimo, poiché la stessa famiglia
reale partecipava al balletto e Luigi XIV impersonava, l’un dietro l’altro, la
Casa di Francia, Plutone re degli Inferi, il dio Marte e il Sole circondato dai
sette pianeti (una scelta, quest’ultima, di alto valore programmatico, che si
ripeterà più volte nel corso del regno di colui che verrà definito “il Re-Sole”:
basti pensare alla struttura architettonica stessa del nucleo centrale del palaz-
zo di Versailles). Il balletto ebbe un successo clamoroso, oscurando l’opera
nei cui atti cui era stato interpolato. Il lavoro di Cavalli, tuttavia, ebbe minor
                                                                                3
successo in modo piuttosto ingiusto, scavalcato probabilmente dal lavoro di
Lully a causa della predilezione della corte francese per gli spettacoli di dan-
za, la scarsa sensibilità locale verso il tipo di rappresentazione di cui l’autore
cremasco era tra i massimi fautori, e probabili difficoltà d’intesa tra composi-
tore e parte degli esecutori. Oltretutto, Cavalli, giunto a Parigi su richiesta di
Mazzarino, si trovava in quel momento ormai con le spalle scoperte, data la
recente morte (9 marzo 1661) del proprio protettore.
Riferimenti espliciti alle nazioni coinvolte e agli sposi sono ovviamente onni-
presenti in Ercole amante, come nella larga maggioranza dei testi poetici
messi in musica per le lunghe celebrazioni: la regina, bellissima, è sempre
definita come fonte di piacere cui devota si flette tutta la Francia, il re, pos-
sente, è chiaramente esaltato in tutte le proprie virtù, ecc... Nulla di insolito,
insomma, nella media della produzione artistica legata a questa tipologia di
eventi. Ciò che risulta interessante è in particolar modo l’insolito e costante
richiamo alla pace: nel prologo stesso dell’Ercole i fiumi cantano «di Pace
e d’Imenei l’ultime glorie», il Tevere ricorda come la Terra «di lunga orrida
guerra / già dileguati ammira i fati rei», mentre si ricorda che dalle passate
«belliche noie» si è giunti a godere «soavi gioie». Questo tema torna in modo
forte nei più importanti componimenti dedicati, in tempi diversi, al corona-
mento del gioco diplomatico di Mazzarino, e non casuale è la scelta, una volta
tornata la corte a Parigi, della composizione ed esecuzione del cosiddetto
“Mottetto della pace”, il bellissimo Jubilate Deo di Lully, che un giornale
dell’epoca, la Gazette de Loret, definirà «sur le mariage et la paix». In realtà
il testo latino (composto da un collage di citazioni tratte dai salmi 45, 71, 84,
94, 96, 97, 106, 118, 121, 147, 148) esalta la pace nei termini di una vittoria
militare, e non cita mai le nozze cui il mottetto venne legato.
Il Mottetto della pace è il primo esempio di musica da chiesa composto da
Lully, che ottenne per esso altissimo plauso e, in più occasioni, la richiesta del
re in persona di una nuova esecuzione del brano. Con il seguente (e già citato)
successo del balletto dell’Hercule amoureux Lully segnava in modo definiti-
vo la propria auctoritas agli occhi di Luigi e della corte. Mazzarino moriva:
iniziava una nuova epoca nella politica francese. Cavalli, il 7 febbraio 1662,
giorno della rappresentazione di Ercole amante, trovava forse per la prima
volta in vita sua un astro nascente in grado di brillare più di lui agli occhi di
un pubblico: al di là della fama internazionale e della straordinaria carriera
come autore di musica da teatro, la sfarzosa e splendida corte assiepata alle
Tuileries per assistere allo spettacolo aveva trovato una propria stella, Lully. Si
segnava così in modo definitivo l’apertura del percorso che avrebbe portato
il giovane compositore fiorentino (naturalizzato francese) a divenire il padre
indiscusso della musica nazionale di quel regno, il modello operistico assoluto
della nazione retta dal Sole.

                                                                  Stefano Aresi*

* È dottorando in Musicologia all’Università di Pavia
(sede di Cremona) e ha collaborato con alcuni ensemble
di musica antica, quali Ensemble 415, La Venexiana,
Accademia Bizantina, contribuendo a produzioni
discografiche per DECCA, ARTS, Zig-Zag, Hyperion,
Symphonia, Glossa. Ha pubblicato per ETS, SIdM,
Laaber e Bärenreiter.
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Lambert
Air pour la Reine (1660, versi di Pierre Corneille)
C’est trop faire languir de si justes désirs,
Reine, venez assurer nos plaisirs,
par l’éclat de votre présence.
Venez nous rendre heureux
sous vos augustes lois,
et recevez tous les cœurs de la France
avec celui du plus grand de nos rois.

Lully
Air de la Paix (1660)
Douce et charmante Paix aux mortels inconnue, soyez la bienvenue,
nous avons soupiré longtemps pour vous avoir.
Enfin votre retour nous a tiré de peine,
vous charmez de plaisir ceux que vous venez voir,
et vous comblez d’honneur celui qui vous ramène.

Assez et trop longtemps, les fureurs de la guerre, avaient troublé la terre,
nous avions trop senti leur injuste pouvoir.
Enfin votre retour nous a tiré de peine,
vous charmez de plaisir ceux que vous venez voir,
et vous comblez d’honneur celui qui vous ramène.

Lully
Air de la Paix (1660)
Courage Amour la Paix est faite,
plus de tambour,
plus de trompette:
dans nos bois et dans nos champs
l’on n’entend plus que des chants,
ou quelques plaintes légères
de bergers et de bergères,
les plaisirs auront leur tour.
Courage Amour.

Jamais saison ne fut si belle
c’est la raison,
qu’elle soit telle:
car le maître du troupeau
est jeune, galant et beau:
l’on ne voit sur les fougères
que bergers et que bergères,
qui se mêlent nuit et jour.
Courage Amour.

Lully
Motet de la Paix (LWV 77/16; Parigi, 1660)
Jubilate Deo, omnis terra,
cantate et exultate et psallite.
Reges terræ, et omnes populi,
principes, et omnes judices,
Annunciate inter gentes gloriam ejus,
in omnibus mirabilia ejus;
Qui posuit fines nostros pacem.
In manu ejus sunt omnes fines terræ.
Facta est pax in virtute sua,
et abundantia in turribus suis.
Arcum conterit, confringit arma et scuta comburit igni.
Lux orta est justo, et restis corde lætitia.
Jubilate Deo, omnis terra:
cantate, exultate, et psallite.
Arcum conterit, confringit arma,
et scuta comburit igni.
Taliter non fecit omni nationi,
in die malorum protexit nos

                                                                               5
in abscondito tabernaculi sui.
Jubilate in conspectu regis,
justitia etenim ante eum ambulavit,
ante eum justitia et pax osculatæ sunt.
Juravit et statuit custodire justitia Domini.
Jubilate, in conspectu regis,
orta est enim in diebus ejus justitia
et abundantia pacis
donec auferatur Luna.
Cavalli
Ercole Amante (Parigi, 1662; libretto di Francesco Buti)
Prologo
Sinfonia
Coro di fiumi
Qual concorso indovino
oggi al mar più vicino
del festoso Parigi,
noi, rauno dal gemino emisfero,
noi, che del franco Impero,
vantiamo il nobil giogo, o i bei vestigi.

Il Tevere
Ah, che mentre la terra
di lunga orrida guerra
già dileguati ammira i fati rei,
ne’ beati Imenei
di Maria di Luigi
adorna Cinthia di più bei candori.
Noi testimoni elesse
di quei, ch’a spiegar va, gallici onori.

Coro di fiumi
Ai di lei veri accenti
su, dunque attenti, attenti.

Sinfonia
Cinthia
Ed ecco, o Gallia invitta,
i tuoi pregi più grandi e immortali.
Mira del primo ciel ne’ puri argenti
come in tempio d’onor lampe lucenti
l’idee delle maggior stirpi reali.

Ritornello
Di queste il Ciel con ammirabil cura,
e con stupor del Tempo e di Natura,
scettri a scettri innestando, e fregi a fregi,
la Prosapia formò dei franchi Regi.
Che qual fiume di glorie
da’ monti di corone e fasci alteri
trasse i fonti primieri.
Ed accresciuto ogn’or da copiosi
torrenti di vittorie,
e da’ più generosi
rivi di sangue augusto oltre gli Achei
per interrotto e limpido sentiero
tra margini di palme e di trofei
inondò trionfante il mondo intero.

Ritornello
Infin tra l’aure sponde
della Senna guerriera
fissò la reggia in cui benigna infonde.
Grazie a nembi ogni sfera,
ed or più che mai prodigo
di contentezze eteree
ad ibera beltà franco valore
su talamo di Pace unisce Amore.
6
Coro di fiumi
Dopo belliche noie
oh, che soavi gioie!
A dolcezze sì rare oltre ogni segno
Gallia dilata il cor, non men ch’il regno.

Cinthia
Ma voi che più tardate, inclite Idee?
Uscite ad inchinare
Anna la gran Regina,
che le bell’alme onde sperar si dee,
che la serie divina
de’ vostri alti nipoti il Ciel confermi,
ambo sono di lei rampolli, e germi.
Uscite a festeggiare
ch’in sì degn’allegrezza ai vostri balli.

Nelle cerulee valli
già cede il campo ossequioso il mare,
e poiché qual dopo guerrieri onori
della Beltà fu sposo Ercole al fine.
Tal dopo mille allori
e nel primo confine
di sua florida etade il Re de Galli,
Su queste scene ai lieti Franchi innante
per accrescer diletti
riprenda oggi i coturni Ercole amante,
e veda ognun che desiar non sa
un eroïco valore.
Qui giù premio maggiore
che di goder in pace alma Beltà.

Coro di fiumi
E veda ognun che desiar non sa
un eroïco valore.
Qui giù premio maggiore
che di veder in pace alma Beltà.

Coro di fiumi
O Gallia fortunata,
già per tante vittorie,
di Pace e d’Imenei l’ultime glorie,
ti fanno oltre ogni speme oggi beata.
E a fin ch’ai tuoi contenti
gioie ogn’or s’augumenti.
Ecco, ch’in te si vede
alba di nove glorie un regio erede.
Per splender più di doppio sole ornata
o Gallia fortunata.

Atto V, scena 5
Coro di pianeti
Quel grand’eroe, che già
la giù tanto penò,
sposo della Beltà,
per goder nozze eterne al Ciel volò!
Virtù, che soffre alfin, mercede impetra
e degno campo a suoi trionfi è l’etra.

Ercole e La Bellezza
Così un giorno avverrà con più diletto,
che della Senna in su la riva altera
altro gallico Alcide arso d’affetto
giunga in pace a goder bellezza ibera.
Ma noi dal Ciel traem viver giocondo
e per tal coppia sia beato il mondo.

Coro di Pianeti
Virtù che soffre alfin mercede impetra
e degno campo a suoi trionfi e l’Etra.

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La Simphonie du Marais
Hugo Reyne nel 1987, dopo aver suonato con i gruppi di musica barocca più
importanti d’Europa, fonda la Simphonie du Marais. Appassionato del patri-
monio musicale francese da Lully a Rameau, sceglie un nome che unisce la
parola “Simphonie”, sinonimo nel Sei e Settecento di “ensemble”, e “Marais”,
uno dei quartieri più belli di Parigi, rappresentativo del periodo barocco. Dal
2004 La Simphonie du Marais è insediata nel dipartimento francese Vendée,
nella valle della Loira.
Propone programmi di musica sinfonica (Delalande, Lully, Rameau), di musi-
ca da ballo, di comédies-ballets (Molière e Lully) e di opere (Lully, Rameau,
Philidor, Rebel), e comprende fino a settanta musicisti: cantanti solisti, orche-
stra e coro. Hugo Reyne è anche appassionato della musica da camera con
flauto, della musica all’aperto con banda di oboi e del repertorio concertante
per flauto. Così la Simphonie du Marais brilla dalla sua diversità, il che le
permette di proporre continuamente nuovi programmi.
Hugo Reyne invita il pubblico nel suo universo e regala dei concerti originali
in cui la poesia, il teatro, la danza, l’architettura, la gastronomia e perfino
l’equitazione possono convivere con la musica. Per questo Hugo Reyne colla-
bora frequentemente con commentatori, attori, ballerini, cuochi, cavalcato-
ri… lasciando così grande spazio all’immaginario.
La Simphonie du Marais si produce da 20 anni sulle scene nazionali e inter-
nazionali e ha inciso una trentina di dischi, notati tutti dalla critica.
Queste frequenti incisioni sono per la maggior parte il frutto del lavoro di
ricerche sul patrimonio musicale francese effettuato da Hugo Reyne: una
collezione dedicata a Lully (8 volumi con Accord-Universal dal 1999); una
seconda dal 2006, dedicata a Rameau (Musiques à la Chabotterie); incisioni di
opere inedite di Delalande, Desmarest, Dieupart, Dornel, Fiocco, Francoeur,
Gautier, Moreau, Philidor, Rebel…; altri dischi intorno a delle tematiche: La
Fontaine, Musiques à danser (musiche per ballare), Musiques aux Etats du
Languedoc (musiche degli Stati del Languedoc), Musiques pour les mousque-
taires (musiche per i moschettieri), etc.
La Simphonie du Marais fa parte della «Fédération et Syndicat des Ensembles
Vocaux et Instrumentaux Spécialisés» (FEVIS e PROFEVIS). Dal 2004, è inse-
diata in «La Chabotterie» nella regione Vendée. Riceve le sovvenzioni dal
«Conseil Général de la Vendée», dal «Conseil Régional des Pays de la Loire»,
dal Ministero della Cultura («Direction des Affaires Culturelles des Pays de la
Loire», e dalla «Communauté de Communes du Canton de Rocheservière».
Nel 2005 la Simphonie du Marais ha creato un club di imprese, fra cui «Vendée
Expansion», «Crédit Mutuel Océan», e la «Société de comissariat aux comptes
Bejanin-Dermagne-Maekawa associés ».

Organico
Benjamin Chenier, primo violino          Marc Wolff, tiorba e chitarra (continuo)
Stéphan Dudermel, violino                Olivier Houette, clavicembalo (continuo)
Joël Cartier, violino                    François Lazarevitch, flauto
Myriam Cambreling, viola I               Jean-Marc Philippe, oboe
Annie Coville, viola II                  Jean-Luc Machicot, tromba I e cornetta
Jérôme van Waerbeke, viola III           Guy Estimbre, tromba I
Ulrike Brütt, violone                    Didier Plisson, timpani, tamburo basco,
Jean-Marie Quint, violone (continuo)     castagnette, sonagli, bastoni e campane

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Hugo Reyne, direttore
Nato a Parigi nel 1961, inizia presto lo studio del flauto diritto per poi pro-
seguire con lo studio dell’oboe. Ottiene il diploma e vari primi premi a con-
corsi nazionali. Nel 1981 vince il primo premio alla Hurtebise International
Recorder Competition e, tre anni dopo, il primo premio della sezione musica
da camera alla Bruges International Competition.
Come flauto solista, ha registrato sonate di Bach e Händel, concerti di Corelli,
suites di Dieupart, sonate di Anne Philidor, e una collezione di brani di
Purcell, Gautier, Dornel e Fiocco.
Largamente apprezzato tra i principali esploratori dell’epoca barocca (Frans
Brüggen, William Christie, Philippe Herreweghe, Gustav Leonhardt, Jordi
Savall), ha anche avuto una carriera orchestrale. Negli anni ’80 ha suonato il
flauto e/o l’oboe in molti ensemble barocchi di Parigi ed è stato primo flauto
con Les Arts Florissants dal 1983 al 1996. Ha realizzato tour negli Stati Uniti,
Canada, Sud America, Australia, Giappone e in tutta Europa.
Nel 1987 ha fondato La Simphonie di Marais ed è stato direttore ospite di vari
ensemble, inclusa l’Orchestre Nazionale de Bordeaux-Aquitane.
Abilitato all’insegnamento della musica antica, ha insegnato in numerosi
conservatori e programmi di formazione, in particolare al Conservatorio
Nazionale della regione di Bordeaux (1990-2000) e di Marsiglia (2001-2003).
Dedica molto tempo alla ricerca musicologia nelle biblioteche e proprio per
questo lavoro di recupero dell’eredità musicale francese, è stato nominato
Cavaliere dell’Ordine delle Arti e della Letteratura dal Ministero della cultura
nel 1998. Dal 2003, è direttore artistico del festival “Musiques à la Chabotterie”
e vive a Vendée.

                                                                                9
Françoise Masset, soprano
Ha ricevuto la sua formazione musicale, vocale e universitaria nei CNR di
Douait e Parigi, al Centre de Musique Baroque de Versailles e alla Sorbonne.
Ha un vasto bagaglio professionale che le permette, in scena e in concerto, di
spaziare in svariati repertori, dalla musica barocca a quella contemporanea,
senza trascurare il teatro musicale.
Si esibisce spesso in mélodies e opere liriche di suoi amici compositori,
ad esempio nella Médée di Michèle Reverdy all’Opéra National de Lyon.
Collabora regolarmente, anche per incisioni, con l’ensemble Carpe Diem, sot-
to la direzione di Jean-Pierre Arnault, La Simphonie du Marais, La Fenice, Les
Musiciens du Louvre, Le Trio di Bassetto, Sagittarius et Akadémia. Affascinata
dal teatro, ha il piacere di lavorare con il regista Stuart Seide per la creazione
e l’interpretazione di uno spettacolo sulla tragedia lirica francese, Passions
baroques, con Emmanuelle Haïm all’Opéra de Lille; dello stesso canta con
Didier Sandre al Théâtre Montparnasse nell’adattamento teatrale di Ma Vie
avec Mozart di Eric-Emmanuel Schmitt, nella messa in scena di Christophe
Lidon. Si esibisce frequentemente con l’arpista Christine Icart (con la quale
ha registrato le musiche di Joseph Kosma per Zig Zag Territoires) e i pianisti
Claude Lavoix (con cui ha inciso mélodies di Louis Aubert per Maguelone) e
Nicolas Stavy.

Dorothée Leclair, soprano
Comincia i suoi studi musicali come contralto. Ottiene un premio al
Conservatoire National Supérieur de Musique de Paris. Vince il concorso per
entrare nell’Orchestre Philharmonique di Monte-Carlo (diretta da Marek
Janowski) come contralto titolare e vi lavora per tre anni. Appassionata del
repertorio barocco, collabora regolarmente produzioni e registrazioni de
La Simphonie du Marais, dell’orchestra des Champs-Elysées (dir. Philippe
Herreweghe), e dei Talens Lyriques (dir. Christophe Rousset). Si interessa ben
presto al lavoro vocale studiando dapprima al Conservatorio di Mons in Belgio
e proseguendo nel 2005 al Conservatoire Supérieur de Paris nella classe di
canto di Howard Crook. Recentemente ha cantato negli intermezzi de La
Pellegrina accompagnata dall’ensemble Capriccio Stravagante diretto da Skip
Sempe. Si è esibita nel ruolo di Blinda nel Dido and Aeneas di Purcell e
come Sangaride nell’Atys di Lully. Attualmente sta preparando il concorso
di Chimay e parteciperà prossimamente alle produzioni del Concert d’Astrée,
sotto la direzione di Emmanuelle Haïme dell’Opera Fuoco (dir. David Stern).

Romain Champion, controtenore
Dopo aver frequentato una scuola di commedia musicale a Parigi, entra nella
classe di canto di Yves Sotin al Conservatoire National de Saint-Maur, dove
riceve nel 2005 tre medaglie d’oro. Parallelamente si laurea in Musicologia. La
sua carriera da giovane solista comincia nel 2005 alla dodicesima Académie
Baroque Européenne d’Ambronay con William Christie nell’Europa Galante
di A. Campra, eseguita in Francia e Spagna. Si avvicina al grande mottetto
francese con Hervé Niquet e il Concert Spiritual, con cui collabora dal 2005
in opere di Lully, Charpentier e Campra. Nella stagione 2006-2007 partecipa
all’Ormindo di Cavalli, diretto da J. Correas e messo in scena dal regista D.
Jemett. Dal 2005 interpreta uno dei ruoli principali in Philémon et Baucis di
J. Haydn con i Musiciens du Louvre, replicandolo numerose volte, in partico-
lare all’auditorium dell’Opéra Bastille, al Théâtre National di Bordeaux, e alla
Scéne Nationale di Grenoble. È ugualmente possibile ascoltarlo al Théâtre
10
Déjazet e al Trianon Théâtre, a Parigi, in operette di Charles Lecoq, ma anche
a Caen con l’Orchestre de Chambre de Basse Normandie. Nel 2007, incontra
Vincent Dumestre che lo invita a partecipare per due stagioni successive alla
produzione di Cadmus et Hermione di Lully.

Bernard Deletré, baritono-basso
Dopo gli studi di flauto e canto a nord della Francia e il primo premio in
canto al Conservatoire National Supérieur de Musique de Paris, collabora
con il Groupe Vocal de France prima di lanciarsi nella carriera solistica. Si
dedica spesso alla musica contemporanea, nell’ambito di istituzioni come
l’Atelier Lyrique du Rhin o la Péniche-Opéra, oltre a frequentare autori come
Monteverdi, Purcell, Cesti, Cavalli, Lully, Charpentier, Rameau, Händel,
Mozart, Verdi, Bellini, Massenet, Offenbach, Janáˇcek.
Molto richiesto negli Stati Uniti e in Canada, si è esibito in tutte le capita-
li mondiali. Ha partecipato a più di trentacinque registrazioni radiofoniche
e discografiche per Erato, EMI France, Adda, Opus 111, Naxos, Harmonia
Mundi. La sua attuale carriera artistica spazia dal Barocco al repertorio operi-
stico, interpretato sia in grandi teatri che in sale da concerto.
Nel 2005 ha scritto, realizzato, messo in scena e interpretato lo spettacolo
La Fontaine Incognito su musica di Isabelle Aboulker al Grand Théâtre de
Limoges.

Thierry Pillon, voce recitante
Attore formatosi al Conservatoire National Supérieur d’Art Dramatique di
Parigi, ha lavorato sotto la direzione di Daniel Mesguish, Gérard Desarthe,
Mario Gonzales, Viviane Théophilides, Claude Stratz, Bernard Sobel, Anna
Prucnal. Ha debuttato alla Comédie di Ginevra come Mascarille nel Précieuses
Ridicules. L’incontro con Anna Prucnal, in occasione dell’Atelier Weill/Brecht
nel 1994, è stato decisivo: si dedica allo studio del canto lirico come teno-
re. Ha lavorato al Conservatorio di Parigi presso Louis-Jacques et Françoise
Rondeleux. Si è esibito con l’Orchestre National d’Ile de France, Salle Pleyel,
e all’Opéra-Comique. Dal suo trasferimento a Nantes nel 1998 si è esibito
inoltre nell’Echange di Claudel, nel Woyzeck di Büchner, nell’Affaire de la rue
de Lourcine di Labiche (messo in scena da Christophe Rouxel), nel Macbeth
di Shakespeare (con la regia di Alexis Djakeli e Christophe Rouxel) e recente-
mente al Théâtre Universitaire nella Mouette di Tchekov.
Ha insegnato al Théâtre au Cours Florent, prima di creare, a Parigi, il proprio
Atelier. Ha collaborato nel 1998 all’équipe pedagogica del Théâtre Icare de
Saint-Nazaire, ed è stato per due stagioni successive responsabile dell’Ate-
lier de Création du Théâtre Universitarie, per il quale ha anche montato
Iphigenie(s). Ha creato a Nantes la compagnia L’Eternel Ephémère.

                                                                             11
Ricordi_P

MITO SettembreMusica                                                    M
è un Festival a Impatto Zero®                                           p

Acqua, preziosa ma non infinita Un bel
bagno? Meglio la doccia! Ricordati inoltre che
un rubinetto aperto mentre ci si lava i denti
o ci si rade, spreca dai 30 ai 60 litri. In un
anno una famiglia di 3 persone potrebbe
risparmiare fino a 7.500 litri di acqua potabi-
le (per lavarsi i denti servono 30 litri di acqua
ogni 5 minuti!). Chiudere il rubinetto mentre
ti spazzoli i denti riduce di 3 kg l’anno la CO2
rilasciata e il costo della bolletta di 5 euro.
(LifeGate) Prima del concerto una cena
eco Come? Magari con meno carne: 1 kg di
carne consuma 100 volte le risorse di 1 kg
di cereali. Scegli verdure di stagione, non di
serra. Più cibi locali, meno trasporti. Meglio
se da agricoltura biologica: oltre a consumare
meno energia ed emettere la metà dei gas
delle altre, le fattorie bio fanno da “serbatoi”
di CO2. Ogni ettaro bio assorbe 1,5 kg di ton-
nellate di CO2 all’anno. (LifeGate) Il risparmio
energetico Oltre ad essere meno inquinante,
il treno consente anche un notevole risparmio
energetico. L’energia necessaria per un viag-                           L’A
gio in treno è inferiore di un terzo rispetto a                         e
quella che serve per lo stesso tragitto in auto,                        po
                                                                        al
e di oltre un decimo se il confronto viene fatto                        le
con l’aereo. (Ferrovie dello Stato)                                     ne
                                                                        an
Aderendo al progetto di LifeGate, le emissioni di CO2 prodotte          in
                                                                        e
dal Festival MITO sono state compensate con la creazione
di oltre 220.000 mq di nuove foreste, pari a circa 7400 alberi,
nel Parco del Ticino e in Costa Rica.

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Ricordi_Pag_pubb_bn_prova2:Ricordi          8-08-2008           14:08       Pagina 29

      MITO SettembreMusica
      per il Bicentenario della Ricordi

                      “Due Secoli di Grande Musica”

                                          Aida, G. Verdi. Figurino di R. Casnedi per Sacerdotesse danzatrici, rea-
                                         lizzato per la prima rappresentazione italiana dell’Opera, 1872
                                                                                Prima Teatro Alla Scala, Milano
                                                                                   Proprietà di Archivio Ricordi

      L’Archivio Ricordi racconta due secoli della storia civile, imprenditoriale, musicale
      e teatrale italiana. L’inestimabile valore culturale di questo tesoro è dovuto alla
      posizione assolutamente preminente che l’Azienda occupa, sin dalle origini,
      all’interno del panorama musicale italiano. Il suo straordinario valore, non è
      legato solamente alla musica e all’arte. Infatti, per quanto i documenti musicali
      ne costituiscano indubbiamente la parte più preziosa, la sua importanza deriva
      anche dallo sguardo d’insieme che, la varietà dei materiali conservati in questa
      inestimabile collezione, offre sulle diverse sfaccettature della cultura, dell’industria
      e della società italiana.

                                     www.archivioricordi.com
                                                                                                      13
MITO SettembreMusica

Promosso da
Città di Milano 				                          Città di Torino
Letizia Moratti                               Sergio Chiamparino
Sindaco e Assessore alla Cultura 		           Sindaco

                                              Fiorenzo Alfieri
                                              Assessore alla Cultura
                                              e al 150° dell’Unità d’Italia

Comitato di coordinamento
Francesco Micheli Presidente                  Angelo Chianale Vicepresidente
Presidente Associazione per il Festival       Presidente Fondazione
Internazionale della Musica di Milano 		      per le Attività Musicali

Massimo Accarisi                              Renato Cigliuti Vice Direttore Generale
Direttore Centrale Cultura		                  Gabinetto del Sindaco e Servizi Culturali

Antonio Calbi                                 Paola Grassi Reverdini
Direttore Settore Spettacolo                  Dirigente Settore Arti Musicali

                                 Enzo Restagno
                                 Direttore artistico

Francesca Colombo                             Claudio Merlo
Segretario generale                           Direttore organizzativo

Realizzato da
Associazione per il Festival Internazionale
della Musica di Milano

Fondatori
Alberto Arbasino / Gae Aulenti / Giovanni Bazoli / Roberto Calasso
Gillo Dorfles / Umberto Eco / Bruno Ermolli / Inge Feltrinelli / Stéphane Lissner
Piergaetano Marchetti / Francesco Micheli / Ermanno Olmi / Sandro Parenzo
Renzo Piano / Arnaldo Pomodoro / Davide Rampello / Massimo Vitta Zelman

Comitato di Patronage
Louis Andriessen / George Benjamin / Pierre Boulez / Luis Pereira Leal
Franz Xaver Ohnesorg / Ilaria Borletti / Gianfranco Ravasi / Daria Rocca
Umberto Veronesi

Consiglio Direttivo
Francesco Micheli Presidente / Marco Bassetti / Pierluigi Cerri
Roberta Furcolo / Patrizia Garrasi / Leo Nahon

via Rovello, 2 – 20123 Milano telefono 02 884.64725
c.mitoinformazioni@comune.milano.it
www.mitosettembremusica.it

Organizzazione
Carmen Ohlmes Responsabile comunicazione / Luisella Molina Responsabile organizzazione
Carlotta Colombo Coordinatore di produzione / Federica Michelini Segreteria organizzativa
Katia Amoroso Responsabile biglietteria / Letizia Monti Responsabile promozione
                                                                                       15
I concerti
di domani e dopodomani

Venerdì 19.IX                                        Sabato 20.IX
ore 17                            classica           ore 17                       bambini
Teatro dell’Elfo                                     Triennale Bovisa
Xenia Ensemble                                       Segni
John McMunn, tenore                                  Orchestra di bambini pittori
Musiche di Britten, Hol, Warlock                     Gabriele Amadori, coordinamento
Knussen, Vaughan Williams                            e performance pittorica
ingresso gratuito                                    con la partecipazione di
                                                     Antonio Ballista, pianoforte
ore 21                             classica          Musiche di Crumb
Conservatorio di Milano, Sala Verdi                  In collaborazione con
Olivier Messiaen                                     Fondazione Antonio Mazzotta
Des canyons aux étoiles                              ingresso gratuito
Ensemble intercontemporain
Susanna Mälkki, direttore                            ore 21                       avanguardia
Dimitri Vassilakis, pianoforte                       Teatro degli Arcimboldi
Jens McManama, corno                                 Philip Glass, Book of Longing
Samuel Favre, xylomarimba                            Basato sull’opera poetica
Michel Cerutti, glockenspiel                         e su immagini di Leonard Cohen
Introduce Gillo Dorfles                              Michael Riesman, direttore
posto unico numerato € 10                            Leonard Cohen, voce registrata
                                                     Prodotto da Linda Brumbach
ore 21                             classica          per Pomegranate Arts, Inc.
Basilica di Santa Maria delle Grazie                 Introduce Cesare Rimini
Orchestra da Camera di Mantova                       Con il sostegno di Lottomatica
Carlo Fabiano, violino concertatore                  posti numerati € 15 e € 25
Giovanni Angeleri, violino
Enrico Dindo, violoncello                            ore 21                                 classica
Rossana Calvi, oboe                                  Palasharp
Francesco Bossone, fagotto                           Filarmonica della Scala
Introduce Andrea Kerbaker                            Dmitri Kitajenko, direttore
Musiche di Haydn                                     Sayaka Shoji, violino
In collaborazione con                                Musiche di Čajkovskij
Società del Quartetto di Milano                      In collaborazione con Associazione Orchestra
ingresso gratuito                                    Filarmonica della Scala
                                                     ingressi € 5
ore 22                               classica
Chiesa di Sant’Alessandro                            ore 23                       avanguardia
Inni dal repertorio religioso tradizionale           Teatro Out Off
e contemporaneo greco bizantino                      Electronics and visual performance
Coro Greco Bizantino                                 In prima italiana
Lykourgos Angelopoulos,                              Jóhann Jóhannsson, piano, organo
Anastasios Symeonidis, direttori                     e elettronica
ingresso gratuito                                    Ivo Stankov, violino
                                                     James Daniel Underwood, violino
                                                     Emma Clare Owens, viola
                                                     Charlotte Maguirita Rook, violoncello
                                                     Matthias M. D. Hemstock, percussioni
                                                     e elettronica
                                                     Magnus Helgason, video
                                                     Introduce Pierfrancesco Majorino
                                                     In collaborazione con UOVO Performing Arts
                                                     posto unico numerato € 10

www.mitosettembremusica.it
Progetto grafico
Studio Cerri & Associati con Elisabetta Presotto
Francesca Ceccoli, Nicola Matera
Stampato su carta ecologica Magno Satin da gr. 150

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MITO SettembreMusica                           Seconda edizione

È un progetto di

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Sponsor

Sponsor tecnici

media partner                  media partner

media partner TV               eco partner                        media partner TV   partner culturale

Si ringrazia
• Atahotels
• Ristorante Cracco, ICAM cioccolato per l’accoglienza degli artisti
• J Brand jeans – Brama Sportswear, Modena e Showroom Instyle, Milano
  per l’abbigliamento dello staff
-7
Milano Torino
unite per l’Expo 2015
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