Call for Contributions - Centro Internazionale di Studi sul Seicento - Associazione degli Italianisti

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Call for Contributions - Centro Internazionale di Studi sul Seicento - Associazione degli Italianisti
Intorno alla Galeria di Marino:
                   scritture ecfrastiche tra ‘600 e ‘700

                                        con il patrocinio del

              Centro Internazionale di Studi sul Seicento
                                Università per Stranieri di Siena

                              Call for Contributions
  In occasione dei quattrocento anni dalla pubblicazione della Galeria di Giovan Battista Marino,
studiosi di critica d’arte, filologi e storici della letteratura italiana, indicono una Call for Contribu-
tions per la preparazione di un volume di studi dedicato al rapporto tra scrittura e arti figurative
nell’esperienza poetica di Marino, dei suoi epigoni e degli eruditi settecenteschi.
  Il volume si prefigge l’obiettivo di indagare in un’attica interdisciplinare le interconnessioni tra
produzione poetica, opere d’arte e gallerie immaginarie e tra la relazione immagine/parola e le
implicazioni storico-letterarie, storico-artistiche e filologiche che si sono sviluppate nel corso di
due secoli e a partire dall’opera di Giovan Battista Marino, autore fondamentale e irrinunciabile,
per poetica e pensiero estetico, per chiunque si faccia a studiare speculazioni, teorie, considerazio-
ni e pronunciamenti diversi e secondo protocolli metodologici sempre segmentati e mai unitari.
  La Galeria di Marino rappresenta, dunque, uno spartiacque decisivo tra la visione e percezione
dell’arte e del prodotto artistico rinascimentale e i suoi sviluppi successivi, al punto che la stessa
codificazione di alcune nozioni estetiche (una su tutte quella relativa al bello), proprio in virtù del-
la sua scrittura, variano in maniera consistente delineando, nel tempo, nuove intuizioni, visioni
estetiche e riflessioni storiografiche che hanno investito sia il principio generale della produzione
in genere che la stessa costruzione di biografiche aurorali. Una parte rilevante dell’influenza eser-
citata dal Marino, infatti, coinvolge appieno non solo i suoi perigoni e imitatori, quanto gli eruditi
settecenteschi e la loro produzione; e la stessa cosa vale per gli artisti settecenteschi, la cui visione,
in alcuni segmenti della loro produzione è fortemente legata a quell’immagine di grandiosità e
meraviglia che proviene proprio dalla pratica marinista.
  Dall’ultimo segmento di Novecento ad oggi si è assistito, quindi, l’esercizio della critica si è
ammantato di un rinnovato interesse per l’opera, non solo come snodo letterario e storico-critico
nei campi dell’antiquaria e della storia del collezionismo, ma anche come punto nevralgico di
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un’evoluzione delle forme e della scrittura poetica. L’edizione critica dell’opera a cura di Marzio
Pieri (Lavis, 2005), corredata di un CDROM che riproduce le opere pittoriche secondo la volontà
dello stesso Giovan Battista Marino e alcuni, decisivi studi nell’ambito del Visual culture (Nicholas
Mirzoeff, An Introduction to Visual Culture, London, 1999; Visual Culture. The Reader, London, 2001
edts. Jessica Evans, Stuart Hall; Marita Sturken, Lisa Cartwright, Pratics of Looking. An Indroduction
to Visual Culture, Oxford, 2001), hanno orientato in senso interdisciplinare la comprensione dell’o-
pera ponendo interrogativi diversi e pregnanti, dallo studio contestuale delle immagini alla loro
ricezione e fruizione da parte del lettore.
  Alla luce di questa nuova tendenza andranno letti i più significativi contributi teorici dedicati
all’ecfrasi tra cui si annoverano principalmente gli studi di James Heffernan (Museum of Words.
The Poetics of Ekphrasis from Homer to Ashbery, Chicago, 1993), Thomas Mitchell (Picture Theory. Es-
says on Verbal and Visual Representation, Chicago, 1994) e nel panorama italiano Michele Cometa
(Parole che dipingono: letteratura e cultura visuale tra Settecento e Novecento, Roma, 2004; La scrittura
delle immagini. Letteratura e cultura visuale, Roma, 2012).
  Il tema è ancora foriero di approfondimenti, anche grazie al notevole numero di sillogi poetiche
presenti nelle moderne banche dati online, panorama quest’ultimo ancora da indagare non solo dal
punto di vista costitutivo, quanto anche da quello contenutistico e di genere.
  Lungo questa scia, dunque, nel celebrare il 400° anniversario della pubblicazione della Galeria, il
volume che si sta organizzando vuole ripercorrere le vie di Marino lungo le quali si è dipanato
l’incontro tra scrittura e immagine, al fine di evidenziare le modalità con cui la scrittura ecfrastica
si ponga non solo come riflesso speculare dell’opera d’arte, ma come prodotto testuale originale
che si faccia modello a sua volta per altre riflessioni e opere; in questo senso la costruzione dei
modelli e la fondatezza del principio imitativo anche dopo il Seicento è fattore decisivo per com-
prenderne gli sviluppi e analizzarne le condizioni d’uso nei secoli successivi.
  Gli organizzatori intendono per questo raccogliere contributi capaci di sondare i fenomeni lette-
rari del XVII de del XVIII secolo, sia sul versante tematologico che su quello della scrittura pro-
priamente detta. Tematologia e omologie strutturali tra visualità e testo rappresentano infatti
l’obiettivo del libro che si pone, come principale finalità, quella di stabilire le connessioni tra
aspetti figurativi e linguistico-letterari riguardanti liriche d’imitazione mariniana e più latamente
concettista, secondo uno studio comparato capace di incrociare diversi ambiti disciplinari (lettera-
tura, filologia, storia della critica d’arte, storia dell’arte e cultura visuale).
  Nella visione degli organizzatori il testo in questione prevede relazioni su invito e comunica-
zioni selezionate attraverso apposita call. Saranno prese in esame le proposte che riguardano
aspetti storico-sociali, teorico-letterari e storico-artistici con riferimento a casi specifici localizzati
in Italia nel XVII e XVIII secolo. Per questi motivi e per meglio orientare gli studiosi, tra le temati-

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che individuate segnaliamo, anche dando alcuni spunti di riflessione oggettiva che stanno a monte
della riflessione sull'argomento:

1.         Momenti di storia sociale e culturale nella poesia a tema artistico: rapporti di potere e
           committenza, poetiche e sostrati ideologici.
Tali aspetti sono fondamentali per comprendere il substrato culturale in cui non solo si originano
la riflessione e l’ideazione marinista, quanto anche il particolare ambiente culturale in cui si svi-
luppano sia la sua funzione come modello che la sua importanza come invenzione poetico-descrit-
tiva. Il canone cui la Galeria fa da punto di riferimento, infatti, non può essere completamente in-
dagato se non si analizzano anche le forme, le strutture e le modificazioni cui il pensiero artistico e
letterario del tempo va incontro.

2.         Temi e forme: elogi e figure d’artisti, questioni e polemiche artistico-letterarie, “riscrit-
           ture mariniane”.
Anche tali argomenti diventano centrali non solo all’interno del principio imitativo, ma anche nel
rapporto con le dinamiche letterarie e artistiche che fanno da base all’ideologia del collezionismo e
che ora sono lette e codificate nell’esercizio di una scrittura imitativa soprattutto di codici espres-
sivi e visioni immaginifiche. Le stesse gallerie di autori e artisti perde ogni particolare riferimento
agli Uomini illustri delineati da Giovio un secolo prima per assumere una visione esclusivamente
simbolica e immediata che si gioca sul favore personale e sulla vicinanza tra personaggio e autore.

3.         Elementi di trans-codificazione: condivisione, intersezione e/o differenze tra codice let-
           terario e codice visivo.
In questo frangente il canone estetico e la riflessione teorica, proveniente a livello poetico dalla
grande tradizione napoletana rinascimentale inaugura da Antonio Minturno e proseguita in quella
di Torquato Tasso, trova non solo in Marino e nei suoi adepti un punto di rinnovamento poetico e
artistico, ma anche nella grande stagione dei collezionisti privati di cui i Borghese e i Giustiniani
furono, con le loro collezioni, campioni inimitabili. Proprio la loro capacità progettuale, sembra
essere moto vicina all’idea iniziale de La Galeria: quella cioè di creare, una collezione personale e
auto-referenziale che restituisse l’idea di un poeta/collezionista che fa del bello e della sua idea di
bello naturale la forma estrema di rappresentazione del letto. L’occhio diventa il perno della volup-
tas aureum e contemporaneamente della voluptas oculum perdendo ogni senso del docere e rivesten-
dosi dei soli attributi del maravigliare.

4.         Scelte operative e descrittive dei rapporti tra immagine in una prospettiva geografica e
           zonale.

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A partire dalle riflessioni, sempre attuali di Carlo Dionisotti (Geografia e storia della letteratura italia-
na, Torino, Einaudi, 1967), si intende raccoglie contributi che trattino gli sviluppi, tra XVII e XVIII
secolo, del principio ecfrastico, colto nell’ottica di una interdipendenza tra collezionismo, lavoro
artistico e committenza nello spazio geografico limitato delle aree regionali. In questo senso, non
solo Roma e Napoli hanno espresso forme, strutture e modelli di ecfrasis, ma anche Venezia, Mila-
no e altre grandi città europee permettendo una visione d’insieme diversa e diversificata in fun-
zione della cultura, dei modelli artistici e letterari, delle modalità di pensiero e delle influenze reli-
giose, sociali e politiche interne alle singole istituzioni, famiglie e correnti politiche, artistiche e
culturali in genere.

5.            La Galeria, Le dicerie sacre, La pittura, La musica: ecfrasis e percorsi dall’ut pictura poesis
              alla musica nella produzione di Giovan battista Marino.
A partire dall’interesse di Giovan Battista Marino per le interazioni musica-poesia che dissemina-
no L’Adone e le altre opere, si propone agli studiosi un percorso critico interdisciplinare che analiz-
zi l’idea di produzione musicale proposta dal poeta in rapporto all’immagine e al testo/parola. In
questo senso gli sviluppi della storia musicale del Seicento e del teatro per musica e in prosa dan-
no adito a riflessioni profonde che vanno a rafforzare non tanto la figura di Marino come autore
duttile e versatile, quanto la sua centralità nel panorama artistico del tempo, fino a considerarne la
figura come punto di riferimento irrinunciabile per la stessa valenza europea della cultura italiana
nel Seicento e nel Settecento.

     Esperti e studiosi si soffermeranno sul rapporto scrittura e arti figurative, con un allargamento
al dibattito teorico, alla metodologie e ai risultati conseguiti nel campo della critica letteraria e del-
la storia dell’arte.

     Il volume sarà diviso in tre sezioni, la prima dedicata a Marino, la seconda ai marinisti e la terza
alle riflessioni sulle strategie e tecniche di scrittura, influenze, modelli, stili e strutture di pensiero
e produzione artistica di cui a monte è possibile rintracciare sempre l’influenza di Marino e la pre-
senza (per nulla ingombrante) della sua opera, la quale, per inciso, rappresenta e ricopre nel mon-
do moderno lo stesso ruolo che l’Adone ricopre nella letteratura europea del Seicento e dei secoli
successivi.

     Il Comitato Organizzatore intende, dunque, proporre con i presente libro contributi dedicati ai
meccanismi che non solo producono il farsi immagine della poesia e la traduzione verbale di
un’opera d’arte, ma che anche determinino in età barocca un’analisi corretta e dettagliata della
sensibilità verso l’aspetto visivo del testo poetico, affrontando la complessa questione del rapporto

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pittori-poeti nel XVII e nel XVIII secolo e soprattutto dell’analogia agonistica delle “arti sorelle”,
competizione dinamica ed espressiva, talora ripetitiva e topica, ma testimoniante interessanti
momenti, moventi e valutazioni di artisti e opere.

  Per i motivi su indicati il volume avrà un assetto totalmente aperto all’approccio interdiscipli-
nare e alla discussione ermeneutica tra campi d’indagine; saranno per questo valutate soprattutto
proposte e suggerimenti che esulino dagli ambiti segnalati, purché attinenti al tema generale di
studio e coerenti con la visione d’insieme che l’opera di Marino offre all’analisi dei temi qui pro-
posti.
  A tal proposito, si segnala che hanno accettato l’invito del Comitato Organizzatore a partecipare
alla progettazione del volume con proprie specifiche keynotes Marzio Pieri (Un. di Parma), Ales-
sandra Ruffino (Un. di Torino), Rinaldo G. Rinaldi (Un. di Parma), Luigi Collarile (Un. di Venezia
“Ca’ Foscari” - Basilea), Giovanna Rizzarelli (Scuola Normale Superiore di Pisa), Tomaso Monta-
nari (Un. di Siena per Stranieri), Lucinda Spera (Un. di Siena per stranieri - Centro Internazionale
di Studi sul Seicento).

Modalità di partecipazione
Per l’applicazione è prevista la seguente documentazione da inviare via mail agli indirizzi di po-
sta elettronica degli organizzatori entro e non oltre il 31 luglio 2019

fralofano@libero.it;
daniela.caracciolo77@gmail.com;
tallinigennaro@gmail.com.

Un abstract di non oltre 1000 parole in una delle lingue ufficiali del CIHA (Francese, Inglese, Ita-
liano, Spagnolo, Tedesco) in cui si richiede di specificare nome e cognome, indirizzo e-mail e Ate-
neo o struttura di provenienza, un sommario in inglese che non superi le 300 parole e un breve
curriculum vitae.
Le comunicazioni potranno essere redatte in Italiano, Francese, Tedesco, Spagnolo o Inglese.
Il Comitato comunicherà l’esito della selezione delle proposte entro il 31 agosto 2019. Per ulteriori
informazioni, è possibile rivolgersi al Comitato organizzativo per via e-mail sempre agli indirizzi
di cui sopra.

Promotori e organizzatori
Francesco Lofano (Un. degli Studi di Bari) fralofano@libero.it
Daniela Caracciolo (Un. degli Studi di Lecce) daniela.caracciolo77@gmail.com
Gennaro Tallini (Un. degli Studi di Verona) tallinigennaro@gmail.com;

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Patrocinio
CISS - Centro Internazionale di Studi sul Seicento, Università per Stranieri di Siena

Comitato scientifico
Omar Ashem Abdo Khalaf (Università dell’Insubria, Como)
Francesca Favaro (Università di Padova)
Antonello F. Caterino (Università del Molise, Campobasso)
Sebastian Schütze (Universität Wien)
Marcello Ciccuto (Università di Pisa)
Rinaldo G. Rinaldi (Università di Parma)
Tomaso Montanari (Università per Stranieri di Siena)
Lucinda Spera (Università per Stranieri di Siena - Centro Internazionale di Studi sul Seicento)

                      Intorno alla Galeria di Marino:
                     scritture ecfrastiche tra ‘600 e ‘700

                                Norme Redazionali

Come già ricordato, la consegna degli abstract dovrà avvenire ENTRO e non oltre il 31 luglio
2019. Entro il 31 agosto 2019 saranno comunicati gli esiti della Call for Papers ed entro il 31/01/2020
andranno consegnati i testi definitivi, redatti secondo le nome editoriali di seguito indicate. Il vo-
lume, espletate le consuete letture in regime di double blind review, sarà pubblicato entro la prima-
vera del 2020.

Stesura del testo:
• font: Times news roman, corpo12 per il testo, 10 per le note a piè di pagina e per le citazioni più
  lunghe di 3 righi;
• lunghezza testo: max 465000 caratteri spazi inclusi a spaziatura doppia;
• abstract in inglese e italiano: max 300 parole spaziatura doppia per ognuno;

NB: si prega non inserire la numerazione automatica delle pagine

Illustrazioni: sono previste al massimo n. 3 immagini per ogni intervento. È necessario che l’auto-
re indichi la gerarchia dimensionale delle foto; per garantire la massima qualità della riproduzione
le foto dovranno essere fornite come:

-   file tif o photoshop, definizione min 240 dpi;

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oppure
-    stampe su carta fotografica, di formato non inferiore a 20x30;
-    dia f.to 6x6;
-    file jpeg minimo 300 dpi.

Non saranno pubblicate immagini di scarsa qualità.
Segnalare i rinvii alle illustrazioni interni al testo secondo la formula: (fig. 1) (figg. 4-5).

Didascalie alle immagini: dovranno essere fornite nella forma esplicitata dai seguenti esempi:

A.    Fig. xxx LOUIS-JEAN DÉSPREZ, Veduta di Piazza San Pietro a Roma, olio su tela, Roma, collezione
      privata.
B.    Fig. xxx TOMMASO MINARDI, Angelo dell’Arca di San Domenico a Bologna, BAV, Vat. lat. 13748,
      fol. 49v, n. 331, matita su carta.
C.    Fig. xxx LOUIS-JEAN DÉSPREZ (dis.), TOMMASO PIROLI (inc.), Veduta di Piazza San Pietro a Roma,
      in JEAN BAPTISTE LOUIS GEORGES SÉROUX D’AGINCOURT, Histoire de l’art par les monumens
      depuis sa décadence au IVe siècle jusqu’à son renouvellement au XIVe, Paris, Treuttel et Wurtz,
      1823, IV, tav. LXII

Note: dovranno contenere bibliografia in chiave secondo la formula NOME, COGNOME; TITO-
LO, LUOGO DI EDIZIONE, CASA EDITRICE, DATA.
dovranno essere poste a piè di pagina; il numero progressivo di nota precede all'interno del testo
sempre tutti i segni di punteggiatura, ad eccezione delle virgolette.
Si seguano gli esempi riportati:
    ....divinazione1,
    ...qualcosa da scrivere2.
    ... in «Casabella»3

Citazioni:
nel testo va tra virgolette basse «xxxx»;
la citazione nella citazione va tra virgolette inglese semplici ‘xxxx’.
Se la citazione è in latino o altra lingua antica sarà inserita in corsivo “xxx”.

Corsivo: vanno in corsivo i titoli dei libri, film, titoli di opere d’arte, titoli di mostre e le parole
straniere, latine o dialettali quando non sono entrate a far parte dell’uso comune in italiano.
N.B.: Riviste, giornali, periodici vanno sempre tra virgolette basse.

Date: normalmente si preferiscono le date nella forma per esteso;
nei casi in cui si possono abbreviare si usa l’apostrofo in sostituzione del millennio. Es.: Il Quattro-
cento o anche il ’400

Maiuscolo: è bene limitarne l’uso. Lo si adopera per :
- i nomi che indicano epoche, avvenimenti di grande importanza

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Esempio: il Quattrocento, il Risorgimento, la Rivoluzione francese
- i termini geografici nei casi in cui siano a specificare la regione geografica
Esempio: America del Nord, Medio Oriente
- santo, santa quando fanno parte del nome proprio di una chiesa, località, via
Esempi: chiesa di Santa Caterina
 il martirio di San Sebastiano
chiesa: rimarrà in minuscolo se seguito dall’intitolazione (chiesa di Santa Chiara); sarà maiuscolo
se sostituisce interamente l'intitolazione dell’edificio (Chiesa Madre, Matrice)
La stessa regola varrà per la parola cattedrale (Cattedrale di Lecce, cattedrale di Santa Maria As-
sunta), per la parola parrocchia o Parrocchiale (chiesa parrocchiale di Santa Chiara, Parrocchiale di
Surbo).

Minuscolo: richiedono iniziale minuscola: nomi dei popoli, titoli nobiliari, ecclesiastici e accade-
mici, cariche pubbliche, gradi e corpi militari, via, piazza, corso, porta, chiesa, ecc.
Esempi: chiesa di Santa Caterina, vescovo mons. Luigi Pappacoda.

Abbreviazioni (valide per i soli testi in lingua italiana): si chiede di rispettare come di seguito
indicato:
a.C. avanti Cristo
cfr. confronta
cit. citato
col. (coll.) colonna
d.C. dopo Cristo
ecc. eccetera (preceduto dalla virgola)
ed. edizione
ed. cit. edizione citata
ed. cons. edizione consultata
f. (ff.) foglio
fig. (figg.) figura
fs. fascio
ill. illustrazione
ms. (mss.) manoscritto
n. (nn.) numero
n.s. nuova serie
op. cit. opera citata
p. (pp.) pagina
r recto
s.d. senza data
sg. (sgg.) seguente (mai preceduto da e)
s.l. senza luogo di edizione
tab. (tabb.) tabella
tav. (tavv.) tavola
v verso

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vol. (voll.) volume

• Le abbreviazioni in inglese andranno concordate con gli Organizzatori
• English Abbreviations will be agreed with the Organizers

È richiesta la bibliografia completa. Deve comprendere tutti i riferimenti bibliografici dei testi
utilizzati per la stesura del saggio.

La bibliografia dovrà essere compilata secondo gli esempi di seguito riportati:

Documenti. I riferimenti archivistici vanno citati in esteso (Luogo, Archivio, Fondo, carte, ecc.).
Ad esempio: Parigi, Bibliothèque Nationale, ms. Ital. 2156, cc. 25r-28v

Monografia:
ABBATE, Francesco, Sua signoria mangia in oro. Roberto Longhi e la Sociologia dell’arte, Galatina: Con-
gedo 2004

Monografia in lingua:
BAXANDALL, Michael, Giotto and the orators. Humanists observers of painting in Italy and the discovery
of pictorial composition, 1350-1450, Oxford: Oxford University Press 1971; trad. it. ID., Giotto e gli
umanisti. Gli umanisti osservatori della pittura in Italia e la scoperta della composizione pittorica,
1350-1450, Milano: Jaca Book 1994 (eventuali numeri di pp.)

Articolo in rivista:
DIONISOTTI, Carlo, La galleria degli uomini illustri, «Lettere italiane», XXXIII, 1981, pp. 482-492

Saggio in volume (atti di convegno, cataloghi mostre, antologia):
COLIVA, Anna, Apollo e Dafne, in Bernini scultore. La nascita del Barocco in casa Borghese, Catalogo
della mostra (Roma, 15 maggio-20 settembre 1998), a cura di Anna Coliva e Sebastian Schütze,
Roma: Edizioni De Luca 1998, pp. 261-275

RIZZO, Gino, Percorsi e immagini della lirica post-mariniana, in I capricci di Proteo. Percorsi e linguaggi
del Barocco, Atti del Convegno (Lecce, 23-26 ottobre 2000), Roma: Salerno, 2002, pp. 227-247

Saggio in opera in più volumi:
QUONDAM, Amedeo, Ruscelli quaranta anni dopo, in Girolamo Ruscelli. Dall’accademia di corte alla
tipografia, Atti del Convegno Internazionale di Studi (Viterbo, 6-8 ottobre 2011), a cura di Paolo
Marini e Paolo Procaccioli, 2 voll., Roma: Vecchiarelli, 2012, vol., I, pp. 77-101

Saggio in volume in lingua (atti di convegno, cataloghi mostre, antologia):
PAOLI, Michel, L’Œuvre d’art hors d’elle-même?, in L’Arioste et les Arts, Actes du Colloque (Paris,
27-28 mars 2009), sous la direction scientifique de Paoli, M. et Preti, M., préface de Venturi, G.,
Paris-Milano: Officina Libraria 2012, pp. 10-19

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Scheda in cataloghi mostre:
FUMAGALLI, Elena, Scheda 19, in Florence au grand siècle entre peinture et littérature, Catalogue de
l’Exposition (Ajaccio, 1er Juillet-3 octobre 2011) sous la direction de Elena Fumagalli et Massimilia-
no Rossi, Cinisello Balsamo (MI): Silvana Editoriale 2011, pp. 96-97

Catalogo di una mostra:
Sculture d’età Barocca tra Terra d’Otranto, Napoli e Spagna, Catalogo della Mostra (Lecce, dicembre
2007-maggio 2008), a cura di Raffaele Casciaro e Antonio Cassiano, Roma: De Luca 2007

Le curatele:
La statua e la sua pelle, Atti del Convegno Internazionale di Studi (Lecce, 26-27 maggio 2007), a cura
di Raffaele Casciaro, Galatina: Congedo 2007.

Indicazioni bibliografiche ripetute
Quando si rimanda a un’opera già citata, il luogo di pubblicazione, l’editore ed anche parte dei
titoli lunghi sono sostituiti da cit. [esempio D. Jaffé, Aspect o Gem Collecting, cit., p. 104] o da op. cit.
– dalla seconda citazione in poi – se di un autore si cita più volte un’unica opera. Se si rimanda alla
stessa opera citata alla nota immediatamente precedente si ricorre a ivi seguito dal numero di pa-
gina, se corrisponde anche la pagina si usa ibidem. Passim indica che l’oggetto della citazione ricor-
re con tale frequenza nell’opera citata che l’elenco dei numeri di pagina riuscirebbe di scarsa utili-
tà. Quando si citano le pagine della traduzione italiana dell’opera si usa l’abbreviazione trad. it.
cit. [esempio J. Gimpel, Les Bâtisseur, cit., p. 65, trad. it. cit., p. 70].

Criteri di trascrizione per le citazioni:
Per la trascrizione delle citazioni si consiglia di rispettare criteri conservativi, procedendo a un
generale ammodernamento grafico:
- adeguare all’uso attuale l’interpunzione; opportuni a capo rispettano cesure che corrispondono
all’articolazione dei contenuti;
-       adeguare all’uso attuale accenti ed apostrofi (si legge nella forma né, è, può, dà; adeguare al-
        l’uso attuale degli accenti l’ortografia delle parole così, perché, benché, sicché);
-       correggere gli errori tipografi evidenti;
-       normalizzare l’impiego di maiuscole e minuscole: dopo il punto, iniziare il periodo succes-
        sivo con lettera maiuscola;
-       introdurre le consonanti doppie in luogo delle scempie;
-       le doppie vocali ij ed ii diventano î;
-       il nesso etimologico ti + vocale da mutare nella forma z + vocale;
-       la u semiconsonantica trascritta v;
-       la j trascritta i sia all’inizio in fine o in corpo alla parola;
-       eliminare l’h etimologica, da mantenere per le voci del verbo avere (haver, havete, havevano,
        havermi, haveriano, hebbe, habbia, havendo) se l’originale lo prevedere;
-       la t della congiunzione et scompare innanzi a consonante, da mantenere invece dinanzi a
        vocale;

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-     la nota torrentiniana & da sciogliere con la forma et;
-     mantenere con grafia separate le preposizioni articolate a i, a gli, da i, de gli, ne i, ne gli se pre-
      senti;
-     eliminate le à e le ò prive di valore diacritico;
-     le forme ben che, per che, in vece, si che, ecc. da riportare alla norma moderna benché, perché,
      invece, sicché;
-      sciogliere l’abbreviazione generale ~ che, posta la di sopra di una lettera, sostituisce la let-
      tera n o m successiva;
-     non intervenire sulle abbreviazioni di aggettivi superlativi;
-     i tre punti di sospensione tra parentesi quadre […] all’inizio, all’interno e alla fine della tra-
      scrizione e dei titoli citati in nota e in bibliografia, segnalano omissioni del testo;
-     i tre punti di sospensione tra parentesi tonde (…) all’inizio, all’interno e alla fine della tra-
      scrizione, segnalano lacune dovute a guasto meccanico (caduta dell’inchiostro, macchie).

Criteri di redazione per l’indice dei nomi:
Si richiede l’indice dei nomi citati nel testo e nelle note.
L’indice deve dare conto dei nomi, dei nomi degli autori moderni, degli antroponimi e dei
toponimi citati nel corpo del testo e nelle note. Si escludono i nomi di personaggi mitologici e di
divinità; si tralasciano i nomi di persona presenti nei titoli dei contributi, i nomi degli editori e
stampatori, i luoghi delle mostre e dei convegni (indicati, invece, se presenti nel corpo del testo)
perché recuperabili attraverso la bibliografia generale.
I nomi propri si danno per esteso nella formula: cognome + nome. Per i nomi di re e di personaggi
che abbiano esercitato la sovranità (conti e duchi di Savoia, marchesi e duchi del Monferrato,
marchesi e duchi di Mantova, duchi di Milano, duchi di Parma e Piacenza, duchi di Modena e
Reggio e Ferrara, duchi di Firenze e granduchi di Toscana, duchi di Urbino, re di Sicilia, di Napoli,
delle Due Sicilie); si dà per esteso la formula nella seguente successione: nome + cognome +
toponimo o nome + cognome; per i membri non regnanti di queste famiglie e i sovrani di altre
dinastie italiane si rinvia al nome di famiglia. Per i nomi di santi si adotta la formula: nome +
cognome.

                                                                                       Gli Organizzatori
                                                                                        Francesco Lofano
                                                                                       Daniela Caracciolo
                                                                                          Gennaro Tallini

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