Buone Feste - ic attigliano

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Buone Feste - ic attigliano
Laboratorio di scrittura creativa collettiva: La fiaba
      Classe 1E scuola secondaria di primo grado di Alviano
                          A.S. 2018/2019

            A cura della Prof.ssa Silvia Visani

  Gli alunni della classe I E della scuola secondaria di
primo grado di Alviano e la professoressa Silvia Visani
 augurano alla Dirigente Scolastica Dott.ssa Marina
Marini, agli insegnanti,ai genitori e a tutti gli alunni dell’
               I.C. Attigliano-Guardea

        Buone Feste
Buone Feste - ic attigliano
Buone Feste - ic attigliano
Harry e il suo primo vero Natale

C’era una volta, tanto tempo fa in un regno lontano un
giovane principe di nome Harry. Non era un ragazzo come tutti
gli altri perché aveva in volto una grande cicatrice causata da una
bruciatura. Una notte, quando era ancora in culla,
malauguratamente e inspiegabilmente questa prese fuoco; il padre
e la madre corsero immediatamente in suo aiuto salvandolo dalle
fiamme, ma rimase deturpato a vita. Questa cicatrice gli
condizionò tutta l’infanzia. Era talmente grande il suo disagio
che si nascondeva, si vergognava, si copriva e non guardava nel
viso e negli occhi nessuno. I suoi fratelli invece di aiutarlo
peggioravano la situazione. Lo prendevano continuamente in giro
e lo escludevano da ogni gioco che organizzavano, perché si
vergognavano di essere suoi fratelli. Un giorno i reali del regno
accanto, furono invitati ad una battuta di caccia. Tutti i fratelli
parteciparono tranne Harry, non per suo volere, perchè con uno
stratagemma il fratello maggiore Ron, con il consenso degli altri
fratelli lo rinchiusero nella torre più alta del castello, con la scusa
di andare a prendere un libro nella biblioteca. Quando si affacciò
dalla finestra vide che i fratelli si stavano divertendo a sua
insaputa e capì che avevano tramato contro di lui. Dalla
disperazione scoppiò in lacrime e come ogni volta, dalle sue tante
lacrime si materializzò l’elfo Halpy.
Era l’aiutante di Babbo Natale; aveva un corpicino piccolo con
enormi orecchie dove in mezzo c’era un cappellino verde con un
piccolo campanellino sulla punta, che suonava ad ogni suo
minimo movimento. La sua bontà si percepiva dai suoi splenditi
occhi azzurri e dal suo sorriso smagliante. Poiché ogni Natale
Harry chiedeva di avere un amico capace di confortarlo e
sorreggerlo nei confronti dei fratelli, Babbo Natale gli aveva
mandato Halpy. Dopo boccacce, piroette, smorfie e tante
acrobazie riuscì, come sempre, a strappare un sorriso ad Harry,
facendogli dimenticare il torto subito. Nel frattempo in mezzo al
bosco Ron intravide un cucciolo di cervo, talmente debole che a
fatica riusciva a muovere qualche passo. Era solo e in cerca della
sua mamma. Era evidente che si era perso. Anziché provare
compassione e tenerezza Ron, senza pensarci due volte, scaccò
una freccia con tutta la sua rabbia ferendolo ad una zampa e
facendolo crollare a terra. Non contento, con calma e sangue
freddo, si avvicinò al cerbiatto e, malgrado lo guardasse con occhi
pieni di pietà, prese il pugnale e glielo conficcò nel cuore. La
madre, che aveva assistito a tutta la scena, si infuriò e con le sue
possenti corna puntò dritto a Ron che, preso alla sprovvista, non
seppe difendersi. La cerva infilzò Ron facendolo stramazzare al
suolo e ferendolo gravemente ad un fianco. Ron urlò talmente
forte che Harry si affacciò dalla finestra della torre, e vide suo
fratello in pericolo di vita. . Disse Harry disperato con le
lacrime agli occhi. > Replicò Halpy,
cercando di farlo ragionare. >. > >.
>..
Halpy impietosito prese uno dei tanti bastoncini zuccherati che
portava sempre con sé, lo rosicchiò trasformandolo in una chiave,
riuscendo così ad aprire la porta della biblioteca.
Harry si precipitò dalle scale e in un battibaleno raggiunse suo
fratello morente. Halpy non volendolo lasciare solo, gli rimase
tutto il tempo aggrappato alle spalle. Quando l’elfo vide il
cerbiatto esanime, la disperazione della madre e Ron a terra in
fin di vita, invocò lo Spirito del Natale, che tutto può risolvere,
anche i casi più disperati. Scese sotto forma di neve. Nel giro di
poco tempo si formò una fitta coltre bianca che ricoprì i due corpi.
Con il calore delle tante lacrime della cerva sul cerbiatto e di
Harry sul fratello, la neve si sciolse infondendo nuova vita. Nel
frattempo erano giunti sul posto tutti i partecipanti alla battuta
di caccia che avevano assistito perciò al miracolo. Quando Ron
si risvegliò e vide Harry chinato su di lui, con la solita arroganza
gli disse : > disse il padre a Ron. Questi dopo aver sentito come si
erano svolti i fatti guardò il fratello, lo accarezzò e, cosa mai fatta
prima, lo strinse a sé e lo ricoprì di baci. > I due si
abbracciarono calorosamente e Halpy visto che ormai aveva
terminato il suo lavoro, si trasformò in un pupazzo di pezza da
cui Harry non si separò mai più. Fu quello il Natale più bello
della sua vita e vissero tutti felici e contenti.
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